IL SOLE E IL SUO SISTEMA NELL’ASTRONOMIA E NELL’ASTROLOGIA

IL SOLE E IL SUO SISTEMA NELL’ASTRONOMIA E NELL’ASTROLOGIA

L’intenzione di questo testo è di illustrare alcuni aspetti celati o esoterici dell’Astro con cui siamo intimamente connessi ed ha la maggiore influenza su di noi, assieme alle sfere planetarie che compongono il suo sistema. Pur considerando ciò di interesse marginale, inizierò questa esposizione con una breve disamina, corredata da link di approfondimento, delle caratteristiche “fisiche” percepibili in terza dimensione di questo sistema solare, per come il mondo scientifico le ha esaminate. Passerò poi ad illustrare gli aspetti meno conosciuti o esoterici del Sole quale Logos e del sistema solare quale sua Creazione, soffermandomi sul simbolismo implicito in tale conoscenza e sulle relazioni con le leggi o modi del Logos Creatore di questa Galassia. Per fare questo mi servirò ancora una volta di quel tesoro di consapevolezza che sono i “Ra Materials”. Questo mi permetterà di introdurre il tema dell’Astrologia e del suo rapporto con l’Essere Umano quale Microcosmo specchio del Macrocosmo Cosmico. In conclusione esporrò alcune mie considerazioni personali sull’argomento.

IL SOLE ED IL SISTEMA SOLARE

Al fine di fornire un’informazione il più completa per quanto sia possibile, riporto una serie di informazioni provenienti da Wikipedia che a mio giudizio forniscono un’adeguata introduzione all’argomento in questione, approfondimenti di temi di specifico interesse sono possibili tramite i link in blu presenti nel testo. Inoltre vorrei segnalare due pagine provenienti dal sito del castfvg.it che offrono un’esposizione di questi argomenti semplificata e corredata da molte fotografie prodotte dal lavoro di osservazione astronomica dell’associazione.

Link: Il Sistema Solare (Link); Il Sole (Link).

Questo video su YouTube “Un Incredibile Viaggio nel nostro Misterioso Sistema Solare” (Link) fornisce anch’esso un’esposizione in forma riassuntiva delle informazioni esposte sotto.

SOLE

Il Sole ripreso in falsi colori dal Solar Dynamics Observatory della NASA nella banda dell’ultravioletto.

Il Sole è la stella madre del sistema solare, e di gran lunga il suo principale componente. La sua grande massa gli permette di sostenere la fusione nucleare, che rilascia enormi quantità di energia, per la maggior parte irradiata nello spazio come radiazione elettromagnetica, in particolare luce visibile. Il Sole viene classificato come una nana gialla, anche se come nome è ingannevole in quanto, rispetto ad altre stelle nella nostra galassia, il Sole è piuttosto grande e luminoso. Le stelle vengono classificate in base al diagramma Hertzsprung-Russell, un grafico che mette in relazione la temperatura effettiva e la luminosità delle stelle. In generale più una stella è calda più è luminosa: le stelle che seguono questo modello sono appartenenti alla sequenza principale, e il sole si trova proprio al centro di questa sequenza. Tuttavia stelle più luminose e calde del Sole sono rare, mentre stelle meno luminose e più fredde sono molto comuni. La luminosità del Sole è in costante crescita, e si è stimato che all’inizio della sua storia aveva soltanto il 75% della luminosità che mostra attualmente.

Il Sole è una stella di I popolazione, ed è nato nelle fasi successive dell’evoluzione dell’Universo. Esso contiene elementi più pesanti dell’idrogeno e dell’elio (metalli) rispetto alle più vecchie stelle di popolazione II. Gli elementi più pesanti dell’idrogeno e dell’elio si formarono nei nuclei di stelle antiche ormai esplose, così la prima generazione di stelle dovette terminare il suo ciclo vitale prima che l’universo potesse essersi arricchito di questi elementi. Le stelle più antiche osservate contengono infatti pochi metalli, mentre quelle di più recente formazione ne sono più ricche. Questa alta metallicità si pensa sia stata cruciale nello sviluppo di un sistema planetario da parte del Sole, poiché i pianeti si formano dall’accumulo di metalli.

Insieme alla luce il Sole irradia un flusso continuo di particelle cariche (plasma), noto anche come vento solare. Questo flusso di particelle si propaga verso l’esterno a circa 1,5 milioni di chilometri all’ora, crea una tenue atmosfera (l’Eliosfera) e permea il sistema solare per almeno 100 au (cfr. Eliopausa) formando il mezzo interplanetario.

SISTEMA SOLARE

Autore foto: Beinahegut (Link – Wikimedia Commons).

Il sistema solare è un sistema planetario costituito da una varietà di corpi celesti mantenuti in orbita dalla forza gravitazionale del Sole, a cui appartiene anche la Terra: con un diametro di circa 120-130 au – 0,0019 anni luce – (se inteso come la zona dello spazio che è sottoposta al vento solare, tralasciando l’immensa zona sottoposta alla sola gravità solare) è situato nel braccio di Orione della Via Lattea, orbitando attorno al centro galattico ad una distanza di circa 26700 anni luce ed una velocità di 230 km/s; si stima che il sistema solare impieghi circa 230 milioni di anni per completare un giro attorno al centro galattico.

È costituito dal Sole, che da solo possiede il 99,86% della ponderosità di tutto il sistema, da otto pianeti (quattro pianeti rocciosi interni e quattro giganti gassosi esterni) e cinque pianeti nani, dai rispettivi satelliti naturali, e da moltissimi altri corpi minori; quest’ultima categoria comprende gli asteroidi, in gran parte ripartiti fra due cinture asteroidali (la fascia principale e la fascia di Kuiper), le comete (prevalentemente situate nell’ipotetica nube di Oort), i meteoroidi e la polvere interplanetaria, dove messi tutti insieme costituiscono il restante 0,14%.

In ordine di distanza dal Sole, gli otto pianeti sono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno; i cinque pianeti nani sono: Cerere, situato nella Fascia principale degli asteroidi, Plutone, Haumea, Makemake, situati nella Fascia di Kuiper ed Eris nel disco diffuso. Il vento solare, un flusso di plasma generato dall’espansione continua della corona solare, permea l’intero sistema solare, creando una bolla nel mezzo interstellare conosciuta come eliosfera, che si estende fino oltre alla metà del disco diffuso.

Sistema Solare Interno

Sistema solare interno è il nome utilizzato per la regione di spazio che comprende i pianeti rocciosi e gli asteroidi. Composti principalmente da silicati e metalli, gli oggetti del sistema solare interno si trovano molto vicini al Sole, tanto che il raggio di questa regione è più breve della distanza che separa Giove da Saturno.

Pianeti Terrestri

I pianeti interni. Da sinistra a destra: Mercurio, Venere, la Terra e Marte (in scala).

I quattro pianeti terrestri interni sono densi, hanno una composizione rocciosa, hanno pochi o nessun satellite, e non hanno anelli planetari. Essi sono costituiti principalmente da sostanze aventi un alto punto di fusione, come silicati, che costituiscono le croste e i mantelli, e i metalli come ferro e nichel, che costituiscono il loro nucleo. Possiedono una atmosfera seppur rarefatta, hanno crateri da impatto e placche tettoniche, come dimostrano la presenza di rift e vulcani.

Mercurio

Mercurio (0,4 au) è il pianeta più vicino al Sole ed è anche il più piccolo (0,055 masse terrestri). Mercurio non possiede satelliti naturali e le sue sole formazioni geologiche conosciute, oltre ai crateri da impatto, sono creste sporgenti o rupes, probabilmente prodotte durante una fase di contrazione avvenuta nella sua storia primordiale. Il pianeta è senza atmosfera, fatta eccezione per esili tracce di gas probabilmente frutto dell’interazione del vento solare con la superficie del pianeta. Questo fa sì che siano assenti fenomeni atmosferici e che l’escursione termica fra il giorno e la notte sia elevatissima. Durante il giorno il suolo raggiunge i 427 °C, mentre di notte può arrivare a -180 °C. Il suo nucleo relativamente grande e il suo mantello sottile non sono ancora stati spiegati adeguatamente: l’ipotesi principale riporta la possibilità che gli strati esterni siano stati strappati via da un impatto gigantesco. Benché assai splendente è molto difficile osservarlo perché ha il moto molto rapido, in più visto che è vicino al Sole è sempre immerso nei chiarori.

Venere

Venere (0,7 au) è per dimensioni molto simile alla Terra (0,815 masse terrestri), e, come la Terra, ha un mantello composto da silicati attorno a un nucleo ferroso, possiede un’atmosfera e l’attività sulla sua superficie rende evidente la presenza di attività geologica interna. Tuttavia è molto più asciutto della Terra, e la sua atmosfera è novanta volte più densa. Venere non ha satelliti naturali. Esso è il pianeta più caldo del sistema solare, con temperature superficiali superiori ai 460 °C, molto probabilmente a causa della quantità di gas che provoca effetto serra nell’atmosfera. Non sono state individuate prove definitive delle attuali attività geologiche su Venere, ma si potrebbe pensare che la sua densa atmosfera sia regolarmente alimentata da eruzioni vulcaniche.

TerraLa Terra (1 UA) è il più grande e denso dei pianeti interni, l’unico in cui sono conosciute attuali attività geologiche, ed è probabilmente l’unico pianeta del sistema solare che permette la vita (l’unico su cui la vita è sicuramente presente). La sua idrosfera liquida è unica tra i pianeti interni, ed è anche l’unico pianeta dove siano state osservate placche tettoniche. L’atmosfera terrestre è estremamente differente rispetto a quella degli altri pianeti, poiché è stata alterata dalla presenza della vita ed è composta per il 21% di ossigeno. Possiede un satellite naturale, la Luna.

MarteMarte (1,6 au) è più piccolo della Terra e di Venere (0,107 masse terrestri). Possiede un’atmosfera tenue, composta principalmente da anidride carbonica. La sua superficie, costellata di vulcani, come il grande “Olympus Mons” (la montagna più alta dell’intero Sistema Solare), e da rift valley, come la “Valles Marineris”, mostra attività geologica che ha persistito fino a tempi relativamente recenti. Il suo colore rosso deriva dalla presenza della ruggine del suolo, ricco di ferro. Marte ha due piccoli satelliti naturali (Deimos e Fobos), che si pensa siano asteroidi catturati dal suo campo gravitazionale. Fobos è il più grande e più vicino a Marte tra i due, mentre Deimos è il più lontano e più piccolo.

Fascia degli Asteroidi

Gli asteroidi sono per la maggior parte piccoli corpi del sistema solare composti principalmente di rocce e di metalli. La fascia principale degli asteroidi occupa la regione tra le orbite di Marte e Giove, tra 2,3 e 3,3 UA dal Sole. Si pensa che siano residui della formazione del sistema solare, la cui fusione è fallita a causa della interferenza gravitazionale di Giove.

Il raggio di un asteroide di questa fascia può andare da centinaia di chilometri fino a pochi centimetri. Tutti gli asteroidi, salvo il più grande, Cerere, sono classificati come corpi minori del sistema solare, ma alcuni, come gli asteroidi Vesta e Igea possono essere riclassificati come pianeti nani se dimostreranno di avere raggiunto l’equilibrio idrostatico.

La fascia degli asteroidi contiene decine di migliaia, forse milioni, di oggetti sopra il chilometro di diametro. Nonostante ciò, la massa totale di tutti gli asteroidi della fascia principale difficilmente arriverebbe a più di un millesimo della massa della Terra. La fascia principale è scarsamente popolata: sonde spaziali passano continuamente attraverso di essa senza incorrere in incidenti di alcun tipo. Gli asteroidi con diametri compresi tra 10 e 10¯⁴ m sono chiamati meteoroidi.

Cerere

Cerere (2,77 UA) è il più grande corpo della fascia degli asteroidi ed è classificato come pianeta nano. Esso ha un diametro di poco meno di 1000 km, grande abbastanza perché la propria gravità gli dia una forma sferica. Cerere, quando è stato scoperto nel XIX secolo, è stato considerato un pianeta, ma è stato riclassificato come asteroide nel 1850, dopo che ulteriori osservazioni rivelarono la presenza di numerosi asteroidi. È stato nuovamente riclassificato nel 2006 come pianeta nano.

Gruppo di Asteroidi

Gli asteroidi nella fascia principale sono divisi in Gruppi e famiglie di asteroidi sulla base delle loro caratteristiche orbitali. I satelliti degli asteroidi sono asteroidi che orbitano attorno ad asteroidi più grandi. Essi non sono chiaramente distinguibili come i satelliti dei pianeti, in quanto a volte questi satelliti sono grandi quasi quanto il loro partner. La cintura principale di asteroidi contiene anche una cintura di comete che possono essere state la fonte di acqua della Terra.

Gli asteroidi troiani si trovano nei punti L4 e L5 di Giove (regioni gravitazionalmente stabili poste lungo l’orbita del pianeta); il termine “troiano” è utilizzato anche per piccoli corpi situati nei punti di Lagrange di altri pianeti e satelliti. La famiglia di asteroidi “Hilda” si trovano in risonanza orbitale 2:3 con Giove.

Il sistema solare interno presenta anche degli asteroidi near-Earth, molti dei quali attraversano le orbite dei pianeti interni.

Sistema Solare Esterno

Il sistema solare esterno è la patria di giganti gassosi e dei loro satelliti, alcuni dei quali di dimensioni planetarie. In questa regione orbita anche una breve fascia di comete, compresi i “centauri”. Gli oggetti solidi di questa regione sono composti da una quota più elevata di elementi volatili (come acqua, ammoniaca e metano) rispetto agli oggetti rocciosi del sistema solare interno.

Pianeti Gioviani

I pianeti esterni, in alto, rapportati per dimensioni con i pianeti interni. Da sinistra a destra: Giove, Urano, Saturno e Nettuno.

I quattro giganti gassosi esterni (talvolta chiamati pianeti gioviani, e da non confondersi con i pianeti esterni) collettivamente costituiscono il 99% della massa nota in orbita attorno al Sole. Giove e Saturno sono costituiti prevalentemente da idrogeno ed elio; Urano e Nettuno possiedono una percentuale maggiore di ghiaccio. Alcuni astronomi suggeriscono che appartengono a un’altra categoria, quella dei “giganti di ghiaccio”. Tutti e quattro i giganti gassosi possiedono degli anelli, anche se solo quelli di Saturno sono facilmente osservabili dalla Terra.

Giove

Giove (5,2 UA), con 318 masse terrestri, possiede 2,5 volte la massa di tutti gli altri pianeti messi insieme. Dista 778 milioni di chilometri dal Sole, e impiega circa 12 anni terrestri per percorrere un’orbita completa. La sua densità è molto bassa (circa 1,3 kg/dm³) con venti che raggiungono circa 600 km/h; infatti, esso è un pianeta prevalentemente gassoso, composto da elementi molto leggeri, come idrogeno ed elio. Probabilmente nella zona centrale si trova un nucleo solido ad una temperatura molto elevata. Il forte calore interno di Giove crea una serie di caratteristiche semi-permanenti nella sua atmosfera, come ad esempio la famosa Grande Macchia Rossa. Giove ha 79 satelliti naturali conosciuti: i quattro più grandi, Ganimede, Callisto, Io, e Europa, mostrano analogie con i pianeti terrestri, come fenomeni di vulcanismo e calore interno.

Saturno

Saturno (9,5 UA), distinto dal suo sistema di anelli, ha diverse analogie con Giove, come la sua composizione atmosferica. Saturno è molto meno massiccio, essendo solo 95 masse terrestri. Sono noti 82 satelliti, due dei quali, Titano e Encelado, mostrano segni di attività geologica, anche se sono in gran parte crio-vulcani. Titano è più grande di Mercurio ed è l’unico satellite del sistema solare ad avere una atmosfera densa formata da azoto e metano. Saturno presenta la famosa tempesta esagonale persistente al suo polo nord. Analogamente a Giove, anche Saturno presenta la Grande Macchia Bianca, ovvero tempeste presenti nell’emisfero boreale (settentrionale) del pianeta.

Urano

Urano (19,6 UA), con 14 masse terrestri, è il pianeta esterno meno massiccio. Unico tra i pianeti, esso orbita attorno al Sole con una inclinazione assiale superiore a 90° rispetto all’eclittica forse data da un impatto con un altro corpo di 2,75 masse terrestri durante la sua formazione. Ha un nucleo molto freddo rispetto agli altri giganti gassosi, quindi irradia pochissimo calore nello spazio. Urano ha 27 satelliti noti, tra cui i più grandi sono Titania, Oberon, Umbriel, Ariel e Miranda.

Anche Urano possiede una tempesta larga “solo” 3000 chilometri di diametro, la Macchia Nera, la quale è però la più piccola tra quelle dei pianeti giganti gassosi.

Nettuno

Nettuno (30 UA), anche se leggermente più piccolo di Urano, è più massiccio (equivalente a 17 masse terrestri) e quindi più denso. Esso irradia più calore interno rispetto a Urano, ma non tanto quanto Giove o Saturno. Nettuno ha 14 satelliti noti. Il più grande, Tritone, è geologicamente attivo, con geyser di azoto liquido. Tritone è l’unico grande satellite con orbita e direzione retrograda. Nettuno è accompagnato nella sua orbita da una serie di planetoidi che sono in risonanza orbitale 1:1 con esso.

Come Giove e Saturno, anche Nettuno presenta una grande tempesta, la Grande Macchia Scura, situata invece nell’emisfero australe (meridionale) del pianeta.

Comete

Le comete sono corpi minori del sistema solare, di solito di pochi chilometri di diametro, e sono composte in gran parte di ghiaccio volatile. Le comete hanno orbite molto eccentriche: in genere, durante il perielio si trovano vicino alle orbite dei pianeti interni, mentre durante l’afelio si trovano al di là di Plutone. Quando una cometa entra nel sistema solare interno, la superficie ghiacciata comincia a sublimare e a ionizzarsi, per via della vicinanza del Sole, fino a quando si crea una coda, spesso visibile a occhio nudo, di gas e polveri.

Le comete di breve periodo hanno orbite che possono essere compiute anche in meno di duecento anni, mentre le comete di lungo periodo hanno orbite dalla durata di migliaia di anni. Le comete di breve periodo si crede siano originarie della fascia di Kuiper, mentre quelle di lungo periodo, come la Hale-Bopp, si ritiene siano originarie della nube di Oort. Molti gruppi di comete, come le comete radenti di Kreutz, si sono formati dalla rottura di un’unica grande cometa. Alcune comete con orbite iperboliche possono provenire dall’esterno del sistema solare, ma la precisa determinazione delle loro orbite è complessa. Le vecchie comete che hanno visto espulso la maggior parte della loro parte volatile per via del calore del Sole sono spesso classificate come asteroidi.

I Centauri

I centauri, che si estendono in una fascia che va da 9 a 30 UA, sono dei corpi che orbitano nella regione compresa tra Giove e Nettuno. Il più grande centauro noto, Cariclo, ha un diametro di circa 250 km. Il primo centauro scoperto, Chirone, è stato classificato come cometa (95P), in quanto si comporta come le comete quando si avvicinano al Sole. Alcuni astronomi classificano gli asteroidi centauri come degli oggetti della fascia di Kuiper distribuiti nelle regioni più interne assieme a degli altri oggetti dispersi nelle regioni esterne, che popolano il disco diffuso.

Oggetti Transnettuniani

La zona al di là di Nettuno, detta “regione trans-nettuniana”, è ancora in gran parte inesplorata. Sembra consista prevalentemente in piccoli oggetti (il più grande ha un diametro corrispondente a un quinto di quello terrestre, e una massa di gran lunga inferiore a quella della Luna) composti principalmente di roccia e ghiaccio. Alcuni astronomi non distinguono questa regione da quella del sistema solare esterno.

Fascia di Kuiper

La fascia di Kuiper è un grande anello di detriti simile alla fascia degli asteroidi, ma composti principalmente da ghiaccio. Si estende in una regione che va da 30 a 50 UA dal Sole. Esso è composto principalmente da piccoli corpi del sistema solare, anche se alcuni tra i più grandi oggetti di questa fascia potrebbero essere riclassificati come pianeti nani: ad esempio Quaoar, Varuna, e Orcus. In base alle stime, nella fascia di Kuiper esistono oltre 100.000 oggetti con un diametro superiore ai 50 km, ma si pensa che la massa totale di tutti gli oggetti presenti nella fascia di Kuiper potrebbe essere un decimo, o addirittura un centesimo, della massa terrestre. Molti oggetti della fascia di Kuiper dispongono di più satelliti naturali, e la maggior parte hanno orbite che non sono parallele alle eclittiche.

Gli oggetti della fascia di Kuiper possono essere suddivisi approssimativamente in “classici” e in “risonanti” (con plutini e twotini). Gli oggetti risonanti hanno le orbite legate a quella di Nettuno (le orbite dei plutini sono in rapporto 2:3 con l’orbita di Nettuno, mentre i twotini sono in rapporto 1:2). Gli oggetti classici consistono in corpi che non hanno alcun tipo di risonanza con Nettuno, e che si estendono in una fascia che va da circa 39,4 a 47,7 UA dal Sole. Gli oggetti classici della fascia di Kuiper sono stati classificati come cubewani dopo la scoperta del primo oggetto di questo tipo, (15760) 1992 QB1.

Plutone e Caronte

Plutone e Caronte fotografati dalla sonda New Horizons.

Plutone (39 UA) è un pianeta nano, ed è il più grande oggetto conosciuto della fascia di Kuiper. Quando venne scoperto, nel 1930, fu ritenuto il nono pianeta del sistema solare, ma nel 2006 è stato riclassificato in pianeta nano, dopo l’adozione di una definizione formale di pianeta. Plutone ha un’orbita relativamente eccentrica, inclinata di 17 gradi rispetto al piano dell’eclittica, e il suo perielio si trova a 29,7 UA dal Sole, all’interno dell’orbita di Nettuno, mentre l’afelio è situato a 49,5 UA dal Sole.

Non è ancora chiaro se Caronte, la luna più grande di Plutone, continuerà a essere classificato come tale o verrà riclassificato come pianeta nano. Il baricentro del sistema dei due pianeti non si trova in nessuno dei due corpi, ma cade nello spazio, e per questo Plutone-Caronte è ritenuto un sistema binario. Attorno a loro orbitano altre quattro lune molto piccole: Stige, Notte, Cerbero e Idra.

Plutone è un corpo classificato come oggetto risonante della fascia di Kuiper, e ha una risonanza orbitale di 2:3 con Nettuno, ovvero Plutone orbita due volte intorno al Sole ogni tre orbite di Nettuno. Gli oggetti della fascia di Kuiper che condividono questo rapporto di risonanza sono chiamati plutini.

Haumea e Makemake

Haumea (43,34 UA), e Makemake (45,79 UA) sono i più grandi oggetti conosciuti della fascia di Kuiper classica. Haumea è un oggetto a forma di uovo con due lune: Hiʻiaka e Namaka. Makemake è l’oggetto più luminoso nella fascia di Kuiper dopo Plutone e possiede anch’esso un piccolo satellite, MK2, distante circa 21.000 chilometri dalla superficie del pianeta nano. Originariamente designati rispettivamente come 2003 EL61 e il 2005 FY9, i due nomi e lo status di pianeta nano sono stati loro concessi nel 2008. Le loro orbite sono molto più inclinate rispetto a quella di Plutone (28° e 29°), e a differenza di Plutone non sono influenzati da Nettuno; fanno quindi parte degli oggetti classici della fascia di Kuiper.

Disco Diffuso

Il disco diffuso si sovrappone alla fascia di Kuiper, ma si estende di molto verso l’esterno del sistema solare. Si pensa che questa regione sia la fonte delle comete di breve periodo. Si crede inoltre che gli oggetti del disco diffuso siano stati spinti verso orbite irregolari dall’influenza gravitazionale della iniziale migrazione verso l’esterno di Nettuno. La maggior parte degli oggetti del disco diffuso (SDOs) hanno il perielio all’interno della fascia di Kuiper, ma il loro afelio può trovarsi anche a 150 UA dal Sole. Inoltre, le orbite degli SDOs sono molto inclinate rispetto al piano dell’eclittica, spesso addirittura quasi perpendicolari a esso. Alcuni astronomi ritengono il disco diffuso semplicemente un’altra regione della fascia di Kuiper, e descrivono questi corpi come “oggetti sparsi della fascia di Kuiper”.

Eris

Eris (68 UA) è il secondo più grande corpo conosciuto del disco diffuso, sebbene al momento della scoperta le stime sul diametro fossero maggiori: con un diametro stimato di circa 2400 km sembrava almeno il 5% più grande di Plutone, provocando un dibattito su cosa può essere definito un pianeta. Possiede un satellite, Disnomia. Come Plutone, la sua orbita è fortemente eccentrica e fortemente inclinata rispetto al piano dell’eclittica: ha un perielio di 38,2 UA e uno afelio di 97,6 UA dal Sole.

Regione Più Lontana

Il punto in cui termina il sistema solare e inizia lo spazio interstellare non è definito con precisione, poiché i suoi confini possono essere tracciati tramite due forze distinte: il vento solare o la gravità del sole. Il limite esterno tracciato dal vento solare giunge a circa quattro volte la distanza Plutone-Sole; questa eliopausa è considerata l’inizio del mezzo interstellare. Tuttavia, la sfera di Hill del Sole, ovvero il raggio effettivo della sua influenza gravitazionale, si ritiene si possa estendere fino a un migliaio di volte più lontano.

Eliopausa

L’eliosfera è divisa in due regioni distinte. Il vento solare viaggia a circa 400 km/s fino a quando non attraversa il cosiddetto termination shock, che si trova tra 80 e 100 UA dal Sole in direzione sopravento, e fino a circa 200 UA dal Sole sottovento. Qui il vento rallenta drasticamente, aumenta di densità e temperatura e diviene più turbolento, formando una grande struttura ovale conosciuta con il nome di elioguaina (dal termine inglese heliosheath), la quale sembra si comporti come la coda di una cometa: essa si estende verso l’esterno per altri 40 UA sul lato sopravvento, mentre si estende molto meno nella direzione opposta. Entrambe le sonde Voyager 1, nel 2004, e Voyager 2, nel 2007, hanno superato il termination shock e sono entrate nell’elioguaina, e distano rispettivamente 145 e 120 UA dal Sole. Dopo l’attraversamento del termination shock, il vento solare continua a fluire fino a raggiungere il limite esterno dell’eliosfera, l’eliopausa, oltre la quale inizia il mezzo interstellare, anch’esso pervaso di plasma.

La forma del limite esterno dell’eliosfera è probabilmente influenzata dalla dinamica dei fluidi delle interazioni con il plasma del mezzo interstellare, nonché dal campo magnetico solare, prevalente a sud. Al di là dell’eliopausa, a circa 230 UA, nel plasma interstellare si forma un’onda d’urto stazionaria (bow shock), dovuta al moto del Sole attraverso la Via Lattea.

Nel 2012 la sonda spaziale Voyager 1, lanciata dalla NASA, ha attraversato l’eliopausa, scoprendo che è il “confine del sistema solare”, in quanto il campo magnetico del Sole ha come limite questo spazio interstellare. Vedendo le oscillazioni dell’ago della bussola interna della sonda si è capito che col passare degli anni molteplici strati magnetici del Sole si sono accumulati e perfino intrecciati tra loro, creando bolle magnetiche. L’eliopausa è molto importante per la nostra stessa sopravvivenza, poiché, con l’enorme energia magnetica accumulata nel tempo, ci protegge da nocivi raggi cosmici. Una squadra finanziata dalla NASA ha sviluppato il concetto di una “Vision Mission” dedicato all’invio di una sonda nell’Eliosfera.

Nube di Oort

L’ipotetica nube di Oort è una grande massa composta da miliardi di oggetti di ghiaccio che si crede essere la fonte delle comete di lungo periodo e che circondano il sistema solare a circa 50000 au (circa 1 anno luce), e forse fino a 100000 au (1,87 anni luce). Si ritiene sia composto di comete che sono state espulse dal sistema solare interno da interazioni gravitazionali con i pianeti esterni. Gli oggetti della nube di Oort sono molto lenti, e possono essere turbati da eventi rari, ad esempio delle collisioni, dalla forza gravitazionale di una stella di passaggio, o dalla marea galattica, forza di marea esercitata dalla Via Lattea.

Sedna e la nube di Oort interna

Sedna (525,86 UA) è un grande oggetto simile a Plutone, con un’orbita estremamente ellittica, con un perielio a circa 76 UA e un afelio a 928 UA dal Sole. Un’orbita così grande richiede ben 12.050 anni per il suo completamento. Mike Brown, scopritore dell’oggetto nel 2003, afferma che non può essere parte del disco diffuso o della fascia di Kuiper, poiché il suo perielio è troppo lontano per aver subito degli effetti dalla migrazione di Nettuno. Lui e altri astronomi ritengono che sia il primo oggetto di una popolazione completamente nuova, che può comprendere anche l’oggetto (148209) 2000 CR105, che ha un perielio di 45 UA, un afelio di 415 UA e un periodo orbitale di 3420 anni. Brown definisce questa nuova popolazione “nube di Oort interna”, che si può essere formata attraverso un processo simile, anche se è molto più vicina al Sole. Sedna è molto probabilmente un pianeta nano, anche se la sua forma deve essere ancora determinata con certezza.

Confini

Gran parte del nostro sistema solare è ancora sconosciuto. Lo scudo gravitazionale del Sole si stima che domini le forze gravitazionali delle stelle che lo circondano fino a circa due anni luce (125000 au). Il confine esterno della nube di Oort, invece, non si può estendere per più di 50000 au. Nonostante le scoperte di nuovi oggetti, come Sedna, la regione tra la fascia di Kuiper e la nube di Oort, una zona di decine di migliaia di UA di raggio, non è ancora stata mappata. Vi sono, inoltre, in corso ancora studi sulla regione compresa tra Mercurio e il Sole. Numerosi oggetti possono ancora essere scoperti nelle zone inesplorate del sistema solare.

Fonte: Wikipedia

Dopo questa panoramica di quanto gli astronomi siano riusciti ad esplorare del sistema solare con i mezzi scientifici a loro disposizione, vorrei passare ora ad illustrare una serie di conoscenze che pur non essendo accettate dalla comunità scientifica per un’effettiva mancanza di possibilità di riscontri tramite il Metodo_scientifico, sono egualmente valide in quanto in armonia con le Leggi del Logos di questa Galassia. Di questo parlerò più approfonditamente nella parte del testo riguardante i rapporti numerici presenti in ogni manifestazione facente parte di questa galassia.

Movimenti dei Pianeti e del Sole

In questa Galassia l’energia così come i corpi celesti, si muove in un moto spiraliforme dovuto a diverse cause ma principalmente all’Effetto di Coriolis, questa è una delle Leggi o Modi del Logos a cui mi riferivo sopra, per riuscire a comprendere come operi dobbiamo riscrivere parte delle conoscenze scientifiche riguardanti l’Astronomia e la Fisica.

Innanzitutto come ho già spiegato nel testo “Campo Energetico Quantico” il nostro pianeta, come ogni altra cosa presente in questo Universo, è compreso entro un campo di energia non rilevabile dagli strumenti scientifici attuali, ma che determina precise dinamiche che influenzano coloro che fanno parte di ogni campo energetico presente in diverse scale di grandezza.

Nel video una rapida ma comprensibile spiegazione:

Movimenti dei pianeti secondo Nassim Haramein

Secondo Nassim Haramein, la Terra non orbiterebbe intorno al Sole, come noi tutti siamo stati abituati a pensare, ma si muoverebbe in base ad un movimento a spirale. In pratica l’intero sistema solare sarebbe in costante movimento. Il Sole non sarebbe il centro della galassia ma piuttosto ruoterebbe intorno al centro della galassia e i pianeti si muoverebbero in una spirale, indipendentemente dal Sole. La natura e la traiettoria della rotazione dei pianeti sarebbero inoltre indicatori della presenza di una energia invisibile che spingerebbe gli oggetti a ruotare.

Nello stesso, identico modo avverrebbe il movimento degli elettroni intorno al nucleo dell’atomo. L’energia si muoverebbe a spirale, esercitando una sorta di risucchio sugli oggetti materiali. Il seguente video chiarisce bene il concetto sopra esposto:

Al centro del campo energetico che circonda questa Galassia “la Via Lattea” vi è un Grande Sole Centrale che emette tutta la materia e tutta l’energia presente in questo sistema galattico.

Spazialmente parlando la qualità dell’energia non è distribuita in modo uniforme in questo sistema, infatti (guardando da una prospettiva tridimensionale) intorno a questo Sole Galattico vi è una maggiore e più “densa” espulsione di materia ed energia; dagli astronomi questa zona dello spazio è definita come “Halo”.

La nostra stella Sol viaggia incessantemente con un moto rotatorio spiraliforme dal margine dell’Halo verso il Sole Centrale e in senso opposto dopo averlo raggiunto.

Essendo questo moto tridimensionale nel suo procedere, durante il ciclo di rotazione il sistema Sol entra ed esce ciclicamente dall’Halo passando a zone dove vi è una diversa qualità dell’energia presente. Questo moto rotatorio spiraliforme si può associare temporalmente al Ciclo di Precessione degli Equinozi terrestre in modo da poter aver un riferimento temporale per ogni diversa zona dello spazio (interna al campo galattico) attraversata. In questo video il concetto è espresso molto più comprensibilmente:

Approfondimento: Dinamica Della Vibrazione…

Dimensioni del Sole rispetto al suo sistema

Il Sole da solo possiede il 99,86% della ponderosità di tutto il sistema solare. Gli otto pianeti (quattro pianeti rocciosi interni e quattro giganti gassosi esterni) i cinque pianeti nani, i rispettivi satelliti naturali, i moltissimi altri corpi minori; quest’ultima categoria comprende gli asteroidi, in gran parte ripartiti fra due cinture asteroidali (la fascia principale e la fascia di Kuiper), le comete (prevalentemente situate nell’ipotetica nube di Oort), i meteoroidi e la polvere interplanetaria, messi tutti insieme costituiscono il restante 0,14%.

Nel video sopra si possono notare le dimensioni e le distanze che intercorrono fra i vari pianeti ed il sole, è evidente l’enorme differenza di dimensioni che intercorre fra il Sole e gli altri corpi del sistema e in particolare con la Terra. Faccio questa osservazione in quanto leggendo di ipotesi come la Sfera di Dyson non posso fare a meno di osservare quanto vicino sia il confine fra la scienza astronomica e la fantascienza.

Brillamento registrato dal Solar Dynamics Observatory EIT nelle frequenze dell’ultravioletto (Link). Un Brillamento Solare è immensamente più grande di tutto il pianeta Terra eppure alcune delle creature che risiedono su tale pianeta pensano di essere in grado di controllare la sua energia.

Emissione di Neutrini

Legata ai brillamenti ed al fenomeno del Vento solare (Solar wind) è l’emissione di neutrini dal corpo solare.

I neutrini sono definiti come particelle che non hanno carica, hanno una massa piccolissima e passano indisturbati nella materia, tutte caratteristiche che consentono loro di raggiungere il nucleo della Terra (e di attraversare il nostro corpo). Una delle sorgenti di queste particelle è il Sole, il quale è un grande corpo di elementi plasmatici costantemente sottoposto a processi di fusione. In questi processi viene generata continuativamente un’ampia quantità di neutrini che raggiungono la Terra. (Approfondimento)

ESISTENZA METAFISICA DEL SOLE E DEI PIANETI

L’entità Ra fornisce alcune interessanti informazioni sulla natura metafisica del Sole e del sistema solare. Ra:

«29.1 Interrogante: Il nostro sole (questo sistema planetario) per come lo conosciamo, è un sub-Logos o la manifestazione fisica di un sub-Logos?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto.

29.2 Interrogante: Quindi presumo che questo sub-Logos abbia creato questo sistema planetario in tutte le sue densità. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è incorretto. Il sub-Logos della vostra entità solare ha differenziato alcune componenti esperienziali all’interno dei modelli di energia intelligente messi in moto dal Logos che ha creato le condizioni di base e le velocità vibratorie coerenti in tutta la vostra, ciò che hai chiamato, galassia maggiore.

29.3 Interrogante: Quindi questo sub-Logos che è il nostro sole è lo stesso sub-Logos ma si manifesta in parti differenti attraverso la galassia che è… esso è tutte le stelle in questa galassia?

Ra: Io sono Ra. Per favore riafferma.

29.4 Interrogante: Quello che sto dicendo è che ci sono approssimativamente 250 miliardi di stelle o soli un po’ come il nostro in questa galassia maggiore. Sono tutti parte dello stesso sub-Logos?

Ra: Io sono Ra. Sono tutti parte dello stesso Logos. Il vostro sistema solare, come volete chiamarlo, è una manifestazione alquanto e leggermente diversa grazie alla presenza di un sub-Logos.

29.5 Interrogante: Ora, tutte queste cose — Fammi essere sicuro di essere corretto allora. Allora il nostro sole è un sub-Logos del Logos che è il Logos della galassia maggiore. Corretto?

Ra: Io sono Ra. Ciò è corretto.

29.6 Interrogante: Ci sono dei sub-sub-Logos che si trovano nel nostro sistema planetario che sono Logos che sono “sub” del nostro sole?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto.

29.7 Interrogante: Mi diresti che cosa uno di quelli — mi daresti un esempio di uno di quelli … li chiamerò sub-sub-Logos?

Ra: Io sono Ra. Un esempio è il vostro complesso mente/corpo/spirito.

29.8 Interrogante: Quindi ogni entità che esiste sarebbe un qualche tipo di sub o sub-sub-Logos. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto fino ai limiti di ogni osservazione dato che l’intera creazione è viva.

29.9 Interrogante: Quindi il pianeta su cui camminiamo qui sarebbe una qualche forma di sub-sub-Logos. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Un’entità planetaria è così chiamata come Logos solamente se sta lavorando in modo armonico con entità o complessi mente/corpo sulla sua superficie o all’interno del suo campo elettromagnetico.

41.4 Interrogante: Nel tentativo di costruire una comprensione dall’inizio, potresti dire, iniziando dall’infinito intelligente e arrivando alla nostra attuale condizione di essere (being), sto avendo qualche difficoltà, ma penso che dovrei tornare indietro e indagare sul nostro sole poiché è il sub-Logos che crea tutto ciò che sperimentiamo in questo particolare sistema planetario.

Mi darai una descrizione del sole, del nostro sole?

Ra: Io sono Ra. Questa è una domanda a cui non è facile rispondere nel vostro linguaggio, perché il sole ha vari aspetti in relazione all’infinito intelligente, all’energia intelligente e ad ciascuna densità di ogni pianeta, come chiamate queste sfere. Oltretutto, queste differenze si estendono alla parte metafisica o tempo/spazio della vostra creazione.

In relazione all’infinito intelligente, il corpo solare è, allo stesso modo di tutte le parti della creazione infinita, parte di quell’infinito.

In relazione all’infinito intelligente potenziato che fa uso dell’energia intelligente, esso è la progenie, diciamo, del Logos di un numero molto più grande di sub-Logoi. La relazione è gerarchica in quanto il sub-Logos usa l’energia intelligente nei modi stabiliti dal Logos e usa il suo libero arbitrio per co-creare, diciamo, le intere sfumature delle vostre densità nel modo in cui le sperimentate.

In relazione alle densità, il corpo solare può fisicamente, come direste, essere visto come un grande corpo di elementi gassosi sottoposto a processi di fusione e irradiante calore e luce.

Metafisicamente, il sole acquisisce un significato dalla quarta alla settima densità, in base alle crescenti capacità delle entità in queste densità di comprendere la natura di creazione vivente e di co-entità, o altro-sé, di questo corpo solare. Così dalla sesta densità il sole può essere visitato e abitato da coloro che dimorano nel tempo/spazio e può anche essere parzialmente creato di momento in momento dai processi delle entità di sesta densità nella loro evoluzione.

41.5 Interrogante: Nella tua ultima dichiarazione intendevi dire che le entità di sesta densità stanno effettivamente creando la manifestazione del sole nella loro densità? Potresti spiegare cosa intendevi con questo?

Ra: Io sono Ra. In questa densità alcune entità il cui mezzo di riproduzione è la fusione possono scegliere di eseguire questa porzione di esperienza come parte dell’essere in esistenza del corpo solare. Quindi puoi pensare a porzioni della luce che ricevi come alla progenie dell’espressione generativa dell’amore di sesta densità.

30.14 Interrogante: Grazie. Potete fornirmi una breve storia dei principi metafisici dell’evoluzione di ciascuno dei nostri pianeti attorno al sole e della loro funzione riguardo all’evoluzione degli esseri?

Ra: Io sono Ra. Vi daremo una descrizione metafisica solo di quei pianeti sui quali i complessi mente/corpo/spirito individuali sono stati, sono o saranno sperimentati. Puoi comprendere le altre sfere per essere una parte del Logos.

Prendiamo quella nota come Venere. Questa sfera planetaria fu una di rapida evoluzione. È la nostra terra nativa e la rapidità [del progresso dei] complessi mente/corpo/spirito sulla sua superficie fu dovuta all’interazione armoniosa.

Sull’entità a te nota come Marte, come hai già discusso, questa entità è stata fermata a metà della terza densità, essendo perciò incapace a continuare nella progressione a causa della mancanza di condizioni ospitali sulla superficie. Questo pianeta sarà sottoposto a guarigione per alcuni dei vostri millenni di spazio/tempo.

Il pianeta su cui dimori ha una storia metafisica da te ben conosciuta e puoi chiedere circa questo se lo desideri. Tuttavia, abbiamo parlato ampiamente su questo argomento.

Il pianeta noto come Saturno ha una grande affinità con l’intelligenza infinita e quindi è stato abitato nei suoi campi magnetici di tempo/spazio da coloro che desiderano proteggere il vostro sistema.

L’entità planetaria a voi nota come Urano si sta muovendo lentamente attraverso la prima densità e ha il potenziale di muoversi attraverso tutte le densità.

11.4 Interrogante: Esiste un pianeta dietro al nostro sole, opposto rispetto alla nostra orbita, del quale ignoriamo l’esistenza?

RA: Io sono Ra. Esiste una sfera nell’area opposta al vostro sole di natura molto, molto fredda, ma abbastanza grande da distorcere certe cifre statistiche. Questa sfera non dovrebbe essere propriamente definita un pianeta, dal momento che essa è bloccata nella prima densità.»

SIMBOLISMO

Una parte significativa della simbologia sacra è derivata direttamente o indirettamente da qualità ascritte all’astro solare, molti popoli e civiltà dell’antichità adoravano il sole come la divinità suprema. Cito: «Le scoperte fatte dagli esseri umani primitivi sull’influenza del sole intensificarono naturalmente il loro timore reverenziale e la loro venerazione per il sole. Ciò favorì la convinzione che il sole non fosse solo un presagio di nascita, ma che fosse in realtà un globo che sosteneva la vita, il che a sua volta ha coltivato la convinzione che il sole fosse la fonte della vita stessa. Poiché la mente umana primitiva non poteva comprendere che il sole era solo uno dei doni generosi e vitali dell’Onnipotente Creatore, i nostri antenati preistorici iniziarono a raffigurare il Sole come Dio. Nacque così il culto del sole, che fu un elemento essenziale nella maggior parte delle antiche religioni del mondo, comprese le prime che si svilupparono in Egitto, Fenicia, Babilonia, Persia, India, Messico e Perù. I Celti e i Teutoni erranti nelle foreste primordiali del nord Europa tenevano regolarmente feste al sole. Offerte al sole venivano fatte anche nell’antica Cina.

Nella mitologia greca una delle dodici imprese di Ercole era quella di uccidere Idra, il serpente d’acqua dalle molte teste delle paludi di Lerna, che simboleggiava la dissipazione della malaria palustre mediante i raggi purificatori del sole. Nei tempi antichi, specialmente in Babilonia, Persia e India, l’adorazione del sole era spesso associata con l’adorazione della luna e delle stelle, collettivamente descritte come la Volta del Cielo. Questa era anche una caratteristica della religione dell’antico Egitto ed ebbe una forte influenza su tutte le religioni successive. L’adorazione della Volta del Cielo è nota come Sabaismo, dall’ebraico “tsäbä” che significa la “Volta” (Host)». Approfondimento (Oriente e Occidente nel Simbolismo)

Alcune di queste civilizzazioni furono raggiunte da maestri che vibravano anch’essi in simpatia con l’astro solare, in altri casi le visite furono di entità che non possedevano tale attitudine, comunque si possono citare come esempi le missioni dell’entità Ra presso Egizi, Yahweh presso gli Ebrei, Amaterasu presso gli antichi popoli del Giappone, Viracocha e Quetzalcoatl in sud e centro America e molti altri. Dai Ra Materials:

«23.1 Interrogante: Ieri stavate parlando del primo contatto effettuato dalla Confederazione, che è avvenuto durante il nostro terzo ciclo maggiore. Avete affermato di essere apparsi nei cieli dell’Egitto nello stesso tempo in cui, approssimativamente, il primo aiuto è stato dato ad Atlantide. Potete dirmi perché siete andati in Egitto e il vostro, diciamo, orientamento di atteggiamento e pensiero quando siete andati in Egitto per la prima volta?

RA: Io sono Ra. Nel periodo di cui parli c’erano delle entità che avevano scelto di adorare il dio-sole dalla testa di falco, che voi conoscete col complesso sonoro vibratorio di “Horus”. Questo complesso sonoro vibratorio ha assunto nel tempo altri complessi sonori vibratori, ma l’oggetto dell’adorazione era sempre il disco solare rappresentato in una qualunque distorsione.

Siamo stati attirati a trascorrere qualche tempo, come voi lo chiamereste, ad esaminare la popolazione, ricercando un livello di serio interesse che indicasse un’intensità di ricerca in presenza della quale avremmo potuto prestare assistenza senza alcuna violazione. Abbiamo rilevato che a quel tempo il complesso sociale era piuttosto auto-contraddittorio nelle sue cosiddette credenze religiose e che, pertanto, non era presente una chiamata adeguata alla nostra vibrazione. A quel tempo, che voi conoscete come circa diciotto mila [18.000] dei vostri anni nel vostro passato, siamo pertanto ripartiti senza intraprendere alcuna iniziativa.

23.6 Interrogante: Capisco. Quindi quella volta non li avete contattati. Potete dirmi la stessa – rispondere alle stesse domande che vi ho appena posto in relazione al vostro successivo tentativo di contatto con gli Egizi?

RA: Io sono Ra. Il tentativo successivo è stato prolungato. Esso è avvenuto lungo un periodo di tempo. Il nexus, o centro, dei nostri sforzi è stata la decisione, da parte nostra, che fosse presente una chiamata sufficiente per cercare di “camminare fra la vostra popolazione” come fratelli.

Abbiamo sottoposto questo piano al Consiglio di Saturno, offrendoci come Erranti orientati verso il servizio, di quella tipologia che approda direttamente nei piani interni senza processi incarnativi. Così siamo emersi, o ci siamo materializzati, in complessi fisico-chimici che rappresentassero il più fedelmente possibile la nostra natura, al fine di apparire come fratelli e spendere un limitato periodo di tempo come insegnanti della Legge dell’Uno, dal momento che era presente un sempre maggiore interesse verso il corpo solare, e questo vibrava in armonia con le nostre particolari distorsioni…

2.2 Interrogante: Potete dirci qualcosa sul vostro passato storico e sulle vostre precedenti esperienze nell’illusione, parlandoci magari della vostra incarnazione su questo pianeta alla quale avete fatto riferimento in precedenza, e del vostro contatto con le antiche popolazioni di questo pianeta? Così avremo qualcosa da cui iniziare per scrivere questo libro.

RA: Io sono Ra. Siamo consapevoli del fatto che la tua mente/corpo sta valutando quale sia il metodo adeguato per adempiere al compito di creare uno strumento di insegnamento/apprendimento. Siamo consapevoli del fatto che troviate di grande interesse la nostra condizione incarnata, come voi la chiamate. Abbiamo atteso una seconda domanda allo scopo di evidenziare il fatto che il tempo/spazio di diverse migliaia dei vostri anni non costituisce per noi un argomento di reale interesse. Così, nel fornirvi queste informazioni, vi chiediamo di non dare grande peso alle nostre esperienze nel vostro spazio/tempo locale. L’insegnamento/apprendimento verso il quale siamo responsabili è di tipo filosofico piuttosto che storico. Ora esaudiremo la vostra richiesta, che è innocua se opportunamente valutata.

Noi siamo quelli della Confederazione che, 11.000 dei vostri anni fa, hanno raggiunto due delle vostre culture planetarie, che a quel tempo erano strettamente a contatto con la creazione dell’Uno Creatore. Credevamo ingenuamente che avremmo potuto insegnare/imparare con un contatto diretto, senza che le distorsioni del libero arbitrio delle sensazioni individuali o della personalità fossero in pericolo di essere disturbate, per via del fatto che queste culture erano già strettamente allineate ad una credenza onnicomprensiva nella vitalità (live-ness) o consapevolezza di tutte le cose. Così, siamo giunti in quel luogo e siamo stati accolti dai popoli che desideravamo servire. Abbiamo cercato di aiutarli fornendo loro informazioni tecniche che avevano a che vedere con la guarigione delle distorsioni del complesso mente/corpo/spirito attraverso l’uso del cristallo, appropriato alla relativa distorsione, collocato all’interno di un’opportuna serie di rapporti (ratios) di materiale tempo/spazio. A questo scopo vennero create le piramidi.

Ci siamo resi conto che questa tecnologia veniva riservata prevalentemente a quelli che possedevano una forte distorsione della mente/corpo verso il potere. Questo non era previsto dalla Legge dell’Uno. Così, abbiamo lasciato quei popoli. Il gruppo che doveva lavorare con le entità dell’area del Sud America, come voi chiamate quella porzione della vostra sfera, non si è arreso così facilmente. Loro sono ritornati. Noi no. Comunque, non abbiamo mai abbandonato la vostra vibrazione, per via del fatto che eravamo responsabili dei cambiamenti nella consapevolezza che avevamo determinato in un primo momento, e che abbiamo poi trovato distorti in modalità non relegate alla Legge dell’Uno. Abbiamo cercato di contattare i sovrani della terra in cui eravamo giunti, quella terra che voi chiamate Egitto o, in certe aree, Terra Santa.

Nella Diciottesima Dinastia, come viene chiamata nelle vostre registrazioni delle distorsioni di spazio/tempo, siamo stati in grado di contattare un faraone, come voi lo chiamereste. Quest’uomo era giovane nell’esperienza di vita sul vostro piano ed era un… quello che questo strumento chiamerebbe, Errante. Così, questo complesso mente/corpo/spirito ha ricevuto le nostre distorsioni di comunicazione ed è stato in grado di fondere le proprie distorsioni con le nostre. A questa giovane entità era stato dato un complesso sonoro vibratorio che vibrava in onore di un dio prosperoso, che questo complesso mente/corpo, che noi chiamiamo strumento per comodità, chiamerebbe “Amon”. L’entità decise che non era accettabile che questo nome, essendo in onore di uno fra i molteplici dei, venisse incluso nel suo complesso sonoro vibratorio. Così, egli cambiò il suo nome in uno che onorasse il disco solare. Questa distorsione, chiamata “Aten”, era una distorsione vicina alla nostra realtà, per come comprendiamo la nostra natura di distorsioni di complesso mente/corpo/spirito. Tuttavia, essa non corrispondeva totalmente all’insegnamento/apprendimento che intendevamo e che era stato inviato. Questa entità, Akhenaten, si convinse che la vibrazione dell’Uno fosse la vera vibrazione spirituale e pertanto decretò la Legge dell’Uno.

Tuttavia, le credenze di questa entità vennero accettate da pochissime persone. I suoi sacerdoti fornivano un sevizio puramente verbale, senza avere alcun orientamento verso la ricerca spirituale. Il popolo perseverò nelle vecchie credenze. Quando l’entità abbandonò questa densità, si ritornò al credo polarizzato nei molti dèi ed ha continuato ad essere così finché l’entità nota come Muhammad non ha fornito alla popolazione una distorsione più intelligibile delle relazioni mente/corpo/spirito.

23.16 Interrogante: Grazie. Se non mi sbaglio, avete detto che era stato effettuato un contatto anche in Sud America. Potete rispondere pressapoco alla stessa domanda che vi ho posto in precedenza a proposito del vostro contatto, per quanto riguarda l’attitudine o – potete parlarmi del contatto, delle sue conseguenze, della pianificazione del contatto, e perché era stata contattata la popolazione del Sud America?

RA: Io sono Ra. Questa sarà l’ultima domanda completa di questa sessione. Le entità che hanno camminato fra gli abitanti del vostro continente sudamericano erano state chiamate per via di un simile desiderio da parte delle entità di quel luogo di ricevere informazioni riguardo alle manifestazioni del sole. Essi adoravano questa fonte di luce e di vita.

Queste entità vennero pertanto visitate da esseri di luce non dissimili a noi. Vennero impartiti degli insegnamenti, ed essi vennero accettati in una misura maggiore e distorti in una misura minore rispetto ai nostri. Le entità stesse iniziarono a costruire una serie di città sotterranee e nascoste, che includevano delle strutture piramidali.

Queste piramidi erano piuttosto diverse rispetto al progetto che avevamo emanato. Comunque, le idee di base erano le stesse, con l’aggiunta del desiderio o dell’intenzione di creare dei luoghi di meditazione e di riposo, dove fosse possibile percepire la presenza dell’Uno Creatore; tali piramidi erano dunque aperte a tutti, non solo agli iniziati e alle entità che dovevano essere guarite.

Essi lasciarono questa densità quando hanno visto che i loro piani erano stati messi solidamente in moto e che, di fatto, erano stati assimilati (Recorded). Durante i successivi tre mila cinque cento [3.500] anni, all’incirca, tali piani, sebbene piuttosto distorti, sono giunti sotto diversi aspetti ad uno stato di quasi-completamento.

Pertanto, come avviene per qualsiasi violazione della quarantena, l’entità che stava prestando assistenza alle entità sudamericane, in quella parte del Sud America che voi chiamate in parte, Rio delle Amazzoni, si è presentata davanti al Consiglio di Saturno per richiedere un secondo intervento, per poter correggere di persona le distorsioni che erano state apportate ai loro piani. Una volta che venne fornita tale autorizzazione, questa entità o complesso di memoria sociale ha fatto ritorno, e l’entità prescelta come messaggero si è recata nuovamente presso quella popolazione per correggere gli errori.

Di nuovo, è stato tutto assimilato (Recorded), e l’entità si è unita nuovamente al proprio complesso di memoria sociale, lasciando i vostri cieli.

Come era già accaduto nella nostra esperienza, anche in questo caso gli insegnamenti sono stati, per la maggior parte, notevolmente e grossolanamente distorti, fino al punto che nelle epoche successive hanno avuto luogo dei veri e propri sacrifici umani al posto della guarigione di esseri umani. Pertanto, anche a questo complesso di memoria sociale è stato offerto l’onore/responsabilità di rimanere finché tali distorsioni non verranno armonizzate dai complessi di distorsione della vostra popolazione.»

Va però precisato che l’intento di queste entità era quello di trasmettere il concetto dell’Unita nella Creazione in cui l’Astro solare è la rappresentazione immanente del Logos Creatore, non la sua Totalità trascendente che non può essere rappresentata ma solo intesa e sperimentata. Pertanto cercarono di far evolvere l’adorazione del corpo solare in una comprensione più evoluta che guardasse alla Creazione come parte della Totalità dell’Essere in Esistenza. Ra:

«27.12 Interrogante: Vorrei che tu definissi l’amore nel senso — nel suo senso come seconda distorsione.

Ra: Io sono Ra. Questo deve essere definito sullo sfondo dell’infinito intelligente o Unità o l’Uno Creatore con la distorsione primaria del libero arbitrio. Il termine Amore quindi può essere visto come il focus, la scelta di attacco, il tipo di energia di un estremamente, diciamo, Elevato Ordine che causa che l’energia intelligente si formi dal potenziale dell’infinito intelligente solo in quel determinato modo. Questo può quindi essere visto come un oggetto piuttosto che un’attività da parte di alcuni dei vostri popoli, e il principio di questa estremamente forte focalizzazione di energia viene adorato come il Creatore al posto dell’Unità o Unificazione da cui emanano tutti gli Amori.

90.29 Interrogante: …Ora, quando Ra inizialmente fece progetti per aiutare gli egiziani nella loro evoluzione, qual era il maggiore, o il concetto primario, e anche il secondario e terziario, se puoi nominarmeli, che Ra desiderava impartire agli egiziani? In altre parole, quale era il progetto di formazione o il programma di Ra per rendere gli egiziani consapevoli di ciò che era necessario per la loro evoluzione?

Ra: Io sono Ra. Siamo venuti ai vostri popoli per enunciare la Legge dell’Uno. Abbiamo voluto far comprendere a coloro che desideravano sapere dell’unità che nell’unità tutti i paradossi sono risolti; tutto ciò che è rotto è sanato; tutto ciò che è dimenticato viene portato alla luce. Non avevamo alcun piano di insegnamento, come tu lo hai chiamato, in quanto la nostra intenzione quando camminavamo tra i vostri popoli era manifestare ciò che era richiesto da quegli allievi/insegnanti a cui eravamo giunti… »

Dopo questa corposa ma doverosa introduzione vediamo alcuni di questi simboli legati al Sole e ai pianeti del suo sistema.

Scarabeo Solare

Atum (anche Tem, Temu, Tum e Atem) è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto. Era il dio creatore nella teologia eliopolitana, generatosi da sé, nonché incarnazione del sole che tramonta (e perciò talvolta venerato come aspetto serale del dio-sole Ra).

Durante l’Antico Regno (ca. 2680 a.C. – 2180 a.C.) gli egizi credevano che Atum sollevasse l’anima del faraone dalla sua piramide fino alle stelle. Era inoltre una divinità solare, accostata al dio principale Ra. Atum era particolarmente identificato con il sole del tramonto, mentre Khepri incarnava il sole mattutino e Ra il sole sfolgorante di mezzogiorno.

Nel viaggio dell’astro solare attraverso il cielo diurno e, credevano gli egizi, di notte attraverso l’oltretomba, Atum era contrapposto al giovane dio-scarabeo Khepri, dio del mattino, il cui nome deriva dal termine egizio “hpr”, che significa “cominciare a esistere”. Atum-Khepri, invece, racchiudeva sia la simbologia mattutina che quella serale. Secondo un’interpretazione leggermente differente, Khepri incarnava la rinascita quotidiana del sole, mentre Atum personificava il sole come fonte della creazione. Fonte: Wikipedia

Khepri è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto. Khepri veniva rappresentato principalmente come un intero scarabeo, anche se in alcuni dipinti tombali e papiri funerari viene rappresentato come un essere umano di sesso maschile con la testa di scarabeo. Viene anche rappresentato come uno scarabeo in una barca solare tenuta a galla da Nun. Quando veniva rappresentato come uno scarabeo, veniva tipicamente raffigurato mentre spingeva il sole attraverso il cielo ogni giorno oppure mentre lo faceva rotolare in tutta sicurezza attraverso l’oltretomba egizio, ogni notte. Come aspetto di Ra, è particolarmente prevalente nella letteratura funeraria del Nuovo Regno, quando diverse tombe ramessidi nella Valle dei Re vennero decorate con raffigurazioni di Ra come disco solare contenente immagini di Khepri.

Khepri rappresentava il sole del mattino e, di norma, era raffigurato come uno scarabeo stercorario.

L’associazione con il movimento solare deriva, con ogni probabilità, dall’osservazione della circostanza che lo scarabeo spinge e fa rotolare con le zampe posteriori palline di sterco la cui sezione circolare è facilmente associabile al sole (raffigurato come un cerchio).

Per tale motivo Khepri è colui che ogni mattina spinge Ra fuori dalla duat (oltretomba) rinnovando la rinascita di Nut. Per tale motivo la divinità rappresenta anche la trasformazione che l’uomo subisce nella morte e nella successiva rinascita. Fonte: Wikipedia

«Il Sole nell’aspetto di generatore del mondo è Khepri nella forma dello scarabeo.

Khepra, lo scarabeo sacro è privo di femmina; per generare la sua prole, costruisce una palla con lo sterco di montone; in essa fa incubare il suo seme; con le sue zampe posteriori, fa rotolare questa palla da Oriente a Occidente; in modo che lui stesso dall’Oriente non si allontani.

Nello stesso modo, la Terra si muove all’inverso del corso apparente degli astri; perché una cosa è l’apparenza, e un’altra il movimento reale.

Lo scarabeo sotterra la palla per la durata di una Luna esatta; covata dalla terra materna, la sua progenie prende vita in seno allo sterco. Allora senza sbagliare di un giorno, esso dissotterra la palla e la spinge nell’acqua; quand’essa si apre, ne esce la sua prole, come Râ, il mattino sorge da Nu, acqua primordiale di Nut, la notte celeste.

Lo scarabeo è nero, come le tenebre che sono al principio di tutte le cose; e sulle zampe ha tante dita quanti sono i giorni del mese solare: esattamente trenta.

Conta i giorni sulle dita!… » Approfondimento (KHEPRI)

Sole Alato

Il Sole alato, un antico simbolo (risalente al III millennio a.C.) di Horus, identificato in seguito con Ra.

Tratto dal libro “Apu-An il ritorno del Sole alato”:

«Lo stesso Wanscher, propone anche l’etimo- logia di Apuania derivata dall’egiziano api-an (‘pj – ‘n), “il sole alato ritorna”, e del nome Aronte, derivato dall’egiziano arrùt, “porta di santuario”… Lo stemma della città di Carrara contiene la ruota solare a otto raggi, mentre gli stemmi delle città vicine verso nord, a partire da Sarzana, riportano spesso la Luna, in particolare il crescente di Luna, che si ritrova nello stemma della stessa Provincia di Massa-Carrara.

In precedenza avevo citato l’interpretazione di Apuana/Apuania proposta da Wilhelm Wanscher, con la quale lo studioso danese attribuiva al nome il significato di “Sole alato”. Attualmente sappiamo che il Sole alato o “globo alato” oppure “disco solare alato” è un simbolo presente in tutte le antiche civilizzazioni post-diluvio, da quelle del Medio Oriente (Mesopotamia, Egitto, Anatolia, Persia) sino a quelle del Sud America.

E quale sorpresa trovare quel simbolo, con gli otto raggi del Sole e le due ali, impresso su un’antica casa nel centro della parte vecchia della città di Carrara. Si tratta di una delle più antiche case della città, denominata “Casa Repetti” in quanto dedicata a Emanuele Repetti, famoso geologo e geografo del Settecento. La casa sembra abbia ospitato le prime organizzazioni pubbliche di Carrara intorno al 1300. Fortunatamente sono rimasti indenni dopo secoli alcuni simboli incisi nella pietra. Si tratta di simboli cristiani gnostici, compreso un albero della vita di origine mesopotamica e una piccola svastica. Fra essi spicca anche il simbolo del Sole alato, che sarà più tardi inglobato nello stemma di Carrara, senza tuttavia mantenere le due ali.»

Fra i rilievi del sito di Yazilikaya, scolpita nella roccia, spicca la scena in cui il Maestro/Dio Sharruma, figlio di Teshub e di Hebat, abbraccia il suo collaboratore e re Tudhaliya IV (In alto a destra il simbolo del sole alato).

Nel Vicino Oriente antico (Egitto, Mesopotamia, Anatolia, e Persia), il sole alato è un simbolo associato con la divinità, la regalità e il potere. Il simbolo è stato anche trovato nelle testimonianze di antiche culture in varie regioni del Sud America, come pure in Australia.

Nell’Antico Egitto, il simbolo è attestato dall’Antico Regno (Snefru, XXVI secolo a.C.), spesso fiancheggiato sui due lati da un ureo. Nella religione egizia, il simbolo “Behedeti” è rappresentato da Horus di Edfu, più tardi identificato con Ra-Harakhti. Esso è talvolta rappresentato sul collo di Apis, il toro di Ptah. Come il tempo passava (secondo l’interpretazione) tutti gli dei subordinati d’Egitto venivano ad essere considerati sotto gli aspetti del dio solare, incluso per es. Khepri.

Il disco solare alato era simbolo di dominazione solare e regale che nelle leggende egizie aveva ruoli confusi e miti intricati.

In origine vi era solo il luminoso disco solare, chiamato Ra “Colui che si solleva, che sale in alto“, che successivamente divenne l’occhio del dio falco Horo prima personificazione dell’astro e poiché il dio era anche “Signore delle due terre” da cui il sole sorgeva ogni giorno, fu successivamente associato, dai sacerdoti di Eliopoli, a Ra con il nome composto di Ra-Harakhti ed al sovrano che lo rappresentava.

Ne deriva che questo simbolo, secondo Alan Gardiner, risultava dalla fusione tra il sovrano, Ra e il falco Horus.

Per la bellezza delle loro piume e per la maestosità dei loro voli, i falconi erano adorati fin dai primordi dagli Egizi che li denominarono Horo e quindi con questo nome si identificavano più divinità locali, poi sincretizzate nel dio originario di Behedet e conosciuto fin dalla I dinastia con il nome di Harakhti ossia “Horo dell’orizzonte”.

Il cielo, per gli Egizi, erano le ali del falco che agiva da intermediario tra gli uomini e la natura per mantenere la Maat e durante la II dinastia il disco solare si fuse con le ali di Horo che planava nel cielo prendendo il titolo di “Colui che ha le piume screziate”.

Le ali del falco rappresentavano, nel simbolismo, anche l’Alto e il Basso Egitto riuniti dal dio sole.

All’inizio della V dinastia il culto solare acquisiva notevole importanza con la costruzione di templi ed il disco solare alato diveniva un emblema celeste di protezione dai profanatori dei luoghi sacri. Nel Nuovo Regno questo simbolo era usato con scopi apotropaici sopra le porte dei templi e delle sale, nelle stele, nei pyramidion e sui soffitti ove simboleggiava il cammino solare diurno e la trasmissione del potere di vita.

Il disco solare alato poteva essere affiancato dagli urei che indicavano l’equilibrio delle forze contrapposte e che singolarmente rappresentavano l’occhio “fiero” del dio Ra posto sulla sua fronte per difenderlo dai nemici.

La simbiosi del sole con elementi terreni significava che l’uomo poteva unirsi con il divino in una comunione cosmica.

Dal 2000 a.C. ca., il simbolo si espanse verso Levante e nella Mesopotamia. Esso appare in rilievi con i governatori assiri e in geroglifici anatolici come un simbolo della regalità, trascritto come SOL SUUS (letteralmente, “Sua propria essenza, il Sole”, vale a dire, “Sua Maestà”)

Stele per Assurnasirpal II a Nimrud (IX secolo a.C.); i dettagli mostrano il sole alato.

Il Faravahar (persiano medio: prʾwhr) è uno dei simboli più noti dello zoroastrismo, la religione di Stato degli antichi Imperi persiani. In Iran, l’odierna Persia, lo zoroastrismo non è più la religione ufficiale di stato, tuttavia il faravahar rappresenta un simbolo che riflette sia l’aspetto antico che moderno della regione.

Il disco alato ha una lunga storia nell’arte e cultura del Vicino e Medio Oriente antico. Storicamente, il simbolo viene influenzato dal geroglifico del “sole alato” che appare sui sigilli reali nell’età del bronzo (il SOL SUUS luvio, simbolizzante in particolare il potere regale). Al tempo degli neo-assiri, un busto umano viene aggiunto al disco, l'”arciere rivestito di piume”, interpretato come simbolo di Assur.

Mentre si pensa comunemente che il simbolo rappresenti un Fravashi (c. un angelo guardiano), da cui deriva il suo nome (vedi sotto), ciò che esso rappresentava nelle menti di coloro che lo adattarono dai più antichi rilievi mesopotamici ed egiziani non è chiaro. Poiché il simbolo da prima appare su iscrizioni regali, si è anche pensato che esso rappresenti la “Gloria Reale Divina” (khvarenah), o il Fravashi del re, oppure rappresenti il mandato divino che era il fondamento dell’autorità del re.

Rappresentazione iconografica del Fravašay (Faravahar), l’angelo custode dell’anima umana e protettore delle comunità.

Questa relazione tra il nome del simbolo e la classe di entità divine che esso rappresenta, riflette l’attuale credenza che il simbolo rappresenti un Fravashi. Tuttavia, non vi è nessuna descrizione fisica dei Fravashi nell’Avestā, i testi sacri dello zoroastrismo, e in avestano le entità sono grammaticalmente femminili.

Nello zoroastrismo attuale, il faravahar rappresenta lo scopo della vita di ciascun essere umano, la cui anima avanza verso frasho-kereti, o perviene all’unione con Ahura Mazdā, la suprema divinità nello zoroastrismo. Sebbene ci siano numerose interpretazioni degli elementi individuali del simbolo, nessuna di esse risale a prima del XX secolo. Il simbolo in realtà, rappresenta l’anima prima della nascita e dopo la morte, ovvero il Fato, che è differente dal Destino, ossia, il periodo che intercorre tra nascita e morte ed è governato dal libero arbitrio umano. Da questo simbolo, ebbero origine il “Libro Dei Morti” Egiziano o i Libri di Thot, definiti anche come “La chiave Ermetica” di Ermete Trismegisto, composta da 22 lamine geroglifiche chiamate “Trionfi”, alla base di tutta la magia (detta anche Tavola Smaragdina). La simbologia di Ermete Trismegisto non rappresenta in realtà alcuna divinità antropomorfica, ma si riferisce al pianeta Mercurio, presente nelle case astrologiche, e rappresentante la comunicazione. Questo simbolo lo si può ritrovare anche nel codice di Leningrado.

Nella civiltà greca il sole alato è convenzionalmente rappresentato sulla sommità del caduceo di Hermes.

Uso moderno

Il simbolo venne usato nella copertina per la serie del libro di testo di Charles Taze Russell “Studies in the Scriptures” iniziando con le edizioni del 1911. Vari gruppi come massoneria, teosofia, Rosacroce e Unity Church lo hanno anch’essi utilizzato. Fonte Wikipedia

A. Churchward in “The Signs and Symbols of Primordial Man”, un libro di provenienza massonica, lo descritto con queste parole: «Il disco alato, con l’uræus (il serpente sacro) d’Egitto, di cui troviamo l’originale nel testo riassunto da Naville in “Myths of Horus” (pag. II, Xxi, ff): “Horus ordinò a Thoth che il disco solare alato, con l’uræus, avrebbe dovuto essere portato in ogni santuario dove avrebbe abitato, e in tutti i santuari dei paesi del Sud e del Nord, e ad Amentet, allo scopo di allontanare il male da questi luoghi […]. Ecco il significato dei dischi alati, con l’uræus, che possono essere osservati al di sopra delle entrate dei corridoi dei templi dedicati a tutti gli dei e dee d’Egitto». Altri gruppi occulti si attribuiscono l’origine del simbolo e il suo uso. Un libro di provenienza rosicruciana, “The Rosicrucians Their Teachings” di C. Swinburne, dice a proposito di questo fregio: «Il globo alato è essenzialmente un simbolo rosacruciano, sebbene gli Illuminati di Baviera lo abbiano rivendicato, ed è ammesso che ha un’origine egizia. Il globo alato è il simbolo dell’anima resa perfetta, che compie il suo volo di ritorno verso la sua sorgente creativa nei campi elisei che si trovano oltre».

Come uno dei simboli alchemici: un sole alato si libra sopra un sepolcro riempito con acqua (tratto da “Il rosario dei filosofi”).

Nella foto sopra il simbolismo del sole alato può essere interpretato così: Essendo il sepolcro riempito d’acqua la parte più “pesante”, il corpo, rimane sul fondo mentre la parte più “leggera” “l’anima” o meglio il “Complesso dello Spirito”, si separa e affiora in superficie.

Sulla parte anteriore del carro è raffigurata una sfera sorretta da due ali spiegate; simbolo del volo immortale dell’anima attraverso l’infinità dello spazio e del tempo

Dai Ra Materials: «…La seconda supposizione, quella di porre le creature come le motrici del carro della mente, ha molta più virtù. Puoi connotare il concetto di tempo all’immagine della sfinge. Il complesso mentale/emotivo matura, si muove ed è trasformato nel tempo.

103.12 Interrogante: Immagino che le ruote su questo carro indichino la capacità della mente di essere in grado ora di muoversi nel tempo/spazio. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Non possiamo dire che l’osservazione sia del tutto incorretta, perché c’è tanto lavoro nel tempo/spazio quanto l’individuo che evoca questo complesso di concetti ne abbia assimilato. Tuttavia, sarebbe più appropriato richiamare l’attenzione sul fatto che, sebbene il carro sia a ruote, non è imbrigliato a ciò che lo trae da un’imbracatura fisica o visibile. Che cosa dunque, o Studente, collega e imbriglia la forza motrice del carro al carro?

Lo Ierofante Significatore della Mente

99.7 Interrogante: … Le ali della Carta Cinque, immagino, hanno a che fare con una protezione sopra il… – sono al di sopra del Significatore della Mente e immagino che siano un simbolo di protezione. È in qualche modo corretto?

Ra: Io sono Ra. Diciamo che non sei incorretto, ma meno che corretto. Il Significatore detiene un’alleanza con lo spirito che in alcuni casi si manifesterà attraverso il pensiero e l’azione dell’adepto.

Se c’è protezione in una promessa, allora hai scelto la corretta vibrazione sonora, poiché le ali spiegate dello spirito, alte al di sopra della manifestazione, ancora attirano la mente ingabbiata in avanti».

Analemma

L’analemma (dal greco ανάλημμα, “piedistallo di una meridiana“) in astronomia indica una particolare curva geometrica a forma di otto (inclinato e molto schiacciato) o più propriamente una lemniscata (anch’essa inclinata e deformata) che descrive la posizione del Sole nei diversi giorni dell’anno, alla stessa ora e nella stessa località. Tale figura può essere rappresentata fotografando il sole alla stessa ora, nel solito punto, nei diversi giorni dell’anno.

A causa dell’inclinazione della terra e della sua orbita ovulare, il sole crea una figura nel cielo che non è sfuggita agli antichi astronomi. Se l’orbita terrestre fosse perfettamente circolare centrata attorno al Sole e l’asse terrestre fosse perpendicolare all’orbita, il Sole apparirebbe sempre nella stessa posizione ogni giorno alla stessa ora e non si avrebbe alcun analemma o, per meglio dire, sarebbe puntiforme. Se l’orbita fosse circolare ma l’asse inclinato come è realmente, i due lobi della figura sarebbero simmetrici. Se l’asse non fosse inclinato ma l’orbita fosse ellittica l’analemma sarebbe costituito da un segmento rettilineo in senso est-ovest. Su altri pianeti l’Analemma ha forma diversa da quello terrestre, per esempio su Marte la figura assomiglia ad una goccia.

Infinito

Il Sole durante l’anno crea una figura, un percorso nel cielo, per poi ritornare al punto di partenza. Da ciò l’analemma è posto in relazione al Tempo perché è nel tempo che il sole manifesta tale simbolo e sembra ripetere questo infinite volte, da qui l’associazione dell’analemma con l’infinito. Approfondimento (Infinito).

Punto Nel Cerchio

«Il Punto all’interno di un Cerchio è un antico e sacro geroglifico che è divenuto un simbolo di grande importanza. Il simbolismo originale riflette le più antiche credenze nella Creazione, ed è collegato all’Adorazione del Sole, che era ampiamente diffusa tra le nazioni dell’antichità.

Oltre al suo utilizzo nella forma tridimensionale, il Punto all’interno di un Cerchio veniva utilizzato dagli antichi anche nelle incisioni o come bassorilievo per decorare edifici e monumenti. È significativo che nella pianta il “Punto all’interno di un Cerchio” fosse una disposizione comunemente utilizzata in molti antichi monumenti religiosi, come nei cerchi di pietre eretti dalle genti dell’età della pietra e, successivamente, dai Druidi. Nei tempi antichi il punto all’interno di un cerchio era usato come simbolo per rappresentare il sole, a causa degli aspetti che “sostengono la vita” del sole. Il simbolo è attualmente utilizzato per rappresentare il sole nella notazione astronomica (☉ simbolo U+2609).

Nella sua forma decorativa sui monumenti egizi, due serpenti eretti paralleli della specie del cobra, che rappresentano la Potenza e la Saggezza del Divino Creatore, di solito sostenevano il Punto all’interno di un Cerchio. A volte un serpente con la coda nella sua bocca rappresentava il cerchio, che era chiamato “Ananta” dalla parola sanscrita che significa Eternità. Al centro del Cerchio, ai lati del Punto, erano spesso inscritti gli equivalenti egiziani dell’Alfa e dell’Omega a rappresentare l’onnipotenza di Dio, simbolicamente circondato dalla Sua Intera Creazione, che si riteneva non avere limiti nell’ambito del Suo sconfinato Potere e Saggezza. In questa forma del geroglifico, il cerchio esprimeva anche la protezione collettiva dei popoli del mondo da parte di quei due grandi e paralleli attributi del Divino Creatore, la Sua illimitata Potenza e Saggezza.

Come geroglifico scritto, il punto all’interno di un cerchio significava il Sole e rappresentava la Luce, compresa la Luce della Saggezza che viene dall’Alto. Utilizzato con determinativi appropriati, esprimeva anche molti aspetti del tempo e delle stagioni.

Nei Misteri Egizi il dio del sole, Ra o Ra Harmakhis “il vivente per sempre”, è probabilmente uno dei più conosciuti. Ra era un simbolo del Logos, cioè il Sé Supremo o Sé Superiore, che prima creò se stesso e poi fece emanare l’Universo dal suo stato di latenza in Nu, e che era considerato il grande dio della verità e dell’esistenza».

L’analisi filosofica e storica esposta sopra può essere integrata dall’osservazione di un fenomeno puramente fisico che è la conferma tangibile del rapporto tra il logos ed il simbolo del Punto nel Cerchio. Tratto dal testo “Cimatica lo studio delle onde sonore”:

«Come abbiamo detto, C. Chladni prima e in seguito Hans Jenny, compirono esperimenti per verificare alcuni fenomeni particolari che avvenivano quando si sottoponeva a particolari vibrazioni acustiche materiale fine come sabbia, disposto su una lastra di metallo. Si scoprì che certe vibrazioni formavano complicati disegni.

Successive ricerche, con l’ausilio del fonoscopio, permisero a Jenny di produrre le vibrazioni direttamente dalla voce umana. La scoperta più sorprendente fu che pronunciando vocali dell’antica lingua fenicio-ebraica e sanscrita, la sabbia assumesse la forma del simbolo grafico della vocale stessa!

Questo fenomeno mette in evidenza che queste antiche lingue “sacre” (e qua non è un appellativo a caso) furono create da persone che conoscevano una scienza simile alla cimatica. E non solo, ma queste scritture, oggi perdute, informavano il cervello tramite due canali, quello analitico e logico (emisfero sinistro) e quello sensoriale e globale (emisfero destro). Erano insomma più efficaci delle nostre lingue attuali, per trasmettere conoscenza.

Ad esempio pronunciando la parola OM (AUM, il suono della creazione per i buddisti) una particolare polvere (di licopodio) si disponeva sulla lastra metallica formando un cerchio con un punto centrale.

Video di Steven Halpern “Great Pyramid OMs Cymatics “ (Link YouTube).

Il simbolo con il quale quelle popolazioni indicavano appunto l’OM e utilizzato in seguito anche dall’alchimia e nell’esoterismo occidentale per indicare l’aspetto solare.»

Nelle Orbite dei Pianeti Figure della Geometria Sacra

Nelle relazioni geometriche tra orbite planetarie nel tempo, sono celate figure che fanno parte della Geometria Sacra e sono riconducibili alle leggi o modi del Logos creatore. Per introdurre e comprendere meglio l’argomento in questione da una prospettiva “astronomica” con tutte le sue definizioni e convenzioni, è d’aiuto leggere quanto contenuto in questo testo “Orbite planetarie e parametri orbitali”.

Si può affermare che la formazione di queste figure sia dovuta ad un fenomeno apparente chiamato “Moto Retrogrado” dei pianeti.

Il movimento di tutti i pianeti attraverso le stelle fisse segue apparentemente la stessa direzione del Sole (moto “Diretto” o antiorario) con una strana variante: talvolta il loro moto apparente cambia temporaneamente direzione (moto “Retrogradoo orario). Tra i due tipi di moto ci saranno punti in cui la direzione apparente cambia e in questi punti il pianeta appare immobile tra le stelle, in questi casi si parla di Punto di Stazionamento.

Sia i pianeti interni che quelli esterni sono soggetti a questo fenomeno. Per i pianeti interni, il moto retrogrado si registra durante il movimento che porta alla congiunzione inferiore. Per i pianeti esterni il moto retrogrado si verifica quando il pianeta si trova nel periodo a cavallo dell’opposizione.

In maniera semplicistica si può affermare che la causa di questo fenomeno è la differenza di velocità dei vari pianeti nella loro rivoluzione attorno al sole. Più si trovano vicini al Sole nella loro orbita e più rapidamente si muovono (Terza legge di Keplero). Quindi, quando i tre pianeti esterni sono vicini all’opposizione, la Terra, che orbita più vicina al Sole, li sorpassa, e quindi essi sembrano muoversi all’indietro. Il moto retrogrado dei due pianeti interni ha una causa simile. Essendo più vicini al Sole, sono essi che sorpassano la Terra durante il loro moto.

Moto retrogrado apparente di Marte nella costellazione dell’Aquario, come poteva essere visto dalla Terra nell’estate del 2003.

Moti retrogradi di Marte osservati in un periodo di 15 anni.

La traiettoria del moto di Marte relativamente alla Terra considerata immobile (sistema geocentrico) nel periodo 2003-2018 evidenzia le otto opposizioni del periodo come cappi. La vista è “dall’alto”, cioè perpendicolare al piano dell’eclittica. I cerchietti rossi sono le posizioni di Marte disegnate ogni tre giorni. Le distanze minime dalla Terra (blu) sono in unità astronomiche, pari a circa 150 milioni di chilometri.

Avevo già toccato questo argomento nel testo “Il Numero Cinque nel Simbolismo”; Cito: « … La figura geometrica del pentacolo presso alcune antiche culture simboleggiava il pianeta Venere, l’astro più luminoso del firmamento sia all’alba che al tramonto quando è visibile in alcuni periodi dell’anno. Nel Passato era chiamata “Stella del Mattino”(Morning Star) o “Luciferoall’Alba ed “Esperoo “Vespero” al Tramonto. Particolare interessante è che il percorso effettuato da Venere e osservato dalla Terra ha una forma molto particolare dovuta alla risonanza orbitale di circa 13:8. Sotto questa risonanza il percorso descrive una figura simile a un pentagramma in funzione di direzione e distanza, pentagramma che si ripete ogni 8 anni, ovvero 13 orbite complete di Venere: il rapporto 8/13 è approssimativamente 0,6154 mentre il periodo di rivoluzione di Venere è 0,6152 anni, da qui la risonanza. Questa leggera differenza fa sì che dopo 8 anni il pentagramma successivo sia ruotato rispetto al precedente di 2,55°. C’è da notare che 8 e 13 sono numeri consecutivi nella Sequenza di Fibonacci.

Il pentagramma di Venere. La Terra è posizionata al centro del diagramma e la curva rappresenta la posizione relativa di Venere in funzione del tempo.»

Il video seguente aggiunge altri interessanti elementi.

Video originale (Link – YouTube)

Nell’immagine sopra si possono osservare alcuni altri esempi di figure geometriche celate nei rapporti tra orbite planetarie. Ad esempio tracciando il diagramma Marte-Terra in un periodo di 8 orbite si ottiene una figura assimilabile all’Eptagono (Eptagramma), figura ben conosciuta nell’ambito della scienza esoterica.

Tratto dal libroA Little Book of Coincidence

Tracciando il diagramma Terra-Mercurio in 6 orbite si ottiene un Grafo a 19 punti (Link).

Nel video seguente (Link) è possibile riconoscere un’altra figura geometrica nelle orbite tra Terra e Saturno. Quest’altro video (Link) mostra ancora il rapporto fra le orbite Terra-Venere con una visuale eliocentrica. Entrambi questi video sono stati realizzati utilizzando un programma che si può reperire a questo indirizzo: (The Program – Keplerstern Verlag). Nel medesimo sito, a questo link (Il gioco dei movimenti) è possibile trovare una sintetica esposizione dell’argomento “figure geometriche nelle orbite dei pianeti” che contiene anche un diagramma delle orbite Giove-Urano che mostra la figura dell’esagramma, oltre a molte altre interessanti informazioni.

La figura sopra non è quella originale in quanto l’intero sito è strettamente coperto da copyright e non è possibile riportare nemmeno delle immagini.

Un libro di valore che tratta l’argomento in questione sotto diversi aspetti è “A Little Book of Coincidence in the solar system” di John Southcliffe Martineau (Link). Le illustrazioni riportate sotto sono tratte da qui ma in esso è possibile trovare molti altri interessanti spunti di ricerca, specialmente nel campo dei rapporti numerici correlati alla geometria sacra.

Tratto da “A Little Book of Coincidence in the solar system”.

Tratto da “A Little Book of Coincidence in the solar system”.

NUMERI

Come già accennato nel paragrafo precedente vi sono delle Leggi o Modi del Logos creatore che regolano la sua creazione. La progressione è gerarchica, così all’interno delle leggi del Logos Galattico, i sub-logos che sono i Soli dei vari sistemi planetari possono apportare delle variazioni a tali leggi, senza però aggiungere o togliere nulla a queste. In alcune Tradizioni viene affermato che “Dio è Geometra” o ”è Matematico”, ma così non è. La geometria e la matematica sono tentativi espressi dalla parte razionale della mente di rapportarsi a queste leggi ma la Totalità della mente creativa del Logos è un mistero inconoscibile. Possiamo osservare come operano queste leggi e cercare di uniformarci ad esse così da porci in armonia risonante con il Logos creatore, incanalando in noi il suo sconfinato flusso di energia e creatività.

Il Logos della Galassia di cui siamo parte, la “Via Lattea”, esprime la sua creatività mediante leggi note come la Sequenza di Fibonacci, La spirale Logaritmica, il Rapporto Aureo Phi 1,618, Il Phi Greco π, le Radici Quadrate di due, tre, cinque e Φ, i Numeri Primi, i concetti di Zero ed Infinito, la geometria dei Solidi Platonici e la Multi-dimensionalità in scale differenti.

Vi sono inoltre una serie di numeri o rapporti numerici che sono correlati alle leggi del logos, eccone alcuni: 3,6,9,12,36,72,144,288,432,3456,31104,2160,25920,27,54,108,216; in precedenza avevo già illustrato l’argomento “numeri” in relazione alla tradizione biblica e neo testamentaria nel testo “Simbolismo Gnostico E Religiosità”. Vediamo ora come questi rapporti numerici possono essere rilevati nel Macrocosmo cosmico delle relazioni tra Pianeti e Corpi solari.

La Sezione Aurea nel Sistema Solare

La distanza dei pianeti dal Sole non sembra essere il frutto di una casualità, ma sembra seguire la sezione aurea.

Pianeti interni (pianeti terrestri)(distanze in milioni di Km)

Mercurio 58

Venere 108

Terra 150

Marte 228

Fascia degli asteroidi 420

Pianeti esterni (pianeti gioviani, giganti gassosi)

Giove 778

Saturno 1426

Urano 2870

Nettuno 4497

Se si dividono tutti i numeri per 50, si ottiene una sequenza che si avvicina molto alla Successione di Fibonacci.

Mercurio: 1,14≈1;

Venere: 2,16≈2;

Terra: 3,00=3;

Marte: 4,56≈5;

Asteroidi: 8,40≈8;

Giove: 15,56≈13;

Saturno: 28,52≈27,5 = (21+34)/2;

Urano: 57,40≈55;

Nettuno: 89,94=89;

Inoltre tutti i pianeti interni distano dal Sole nelle proporzioni della successione di Fibonacci (Sole 1, Mercurio 1, Venere 2, Terra 3, Marte 5) e quelli esterni distano ugualmente da Giove (Giove 1, Saturno 1, Urano 2, Nettuno 3, Plutone 5); la distanza fra Marte e Giove è pari ad un decimo di quella fra il Sole e l’ultimo corpo astrale del Sistema Solare, cioè Plutone.

Periodi di Rivoluzione

Il periodo di rivoluzione di un pianeta equivale al tempo che esso impiega a compiere un giro completo intorno al Sole. I tempi di rivoluzione dei vari pianeti espressi in anni corrispondono alle varie potenze della sezione aurea.

Pianeta Periodo di rivoluzione Potenze di Φ
Mercurio 87,97 giorni≃0,2408 anno Φ¯³=0,2361
Venere 224,7 giorni≃0,6152 anno Φ¯1=0,618
Terra 365.25 giorni≃1 anno 1
Marte 686,67 giorni≃1,88 anni Φ=1,618
Giove 4331,865 giorni≃11,86 anni Φ⁵=11,089
Saturno 10756,6125 giorni≃29,45 anni Φ⁷=29,0302
Urano 30706,5675 giorni≃84,07 anni Φ(9)=75,9988
Nettuno 60222,42 giorni≃164,88 anni Φ(11)=198,959

Saturno

Saturno è il secondo pianeta per grandezza dopo Giove, al quale assomiglia per molti aspetti. È uno dei pianeti più noti, grazie al suo spettacolare sistema di anelli che lo rende così caratteristico.

Divisione di Cassini

La divisione di Cassini (dal nome di Gian Domenico Cassini, che la scoprì nel 1675) è la separazione presente nel sistema di anelli del pianeta Saturno; è situata fra i due anelli più brillanti del pianeta all’interno e all’esterno.

Il diametro di Saturno è in un rapporto phi con il diametro degli anelli, come illustrato dalle linee verdi.

La divisione anello interno è in un rapporto phi con il diametro degli anelli di fuori della sfera del pianeta, come illustrato dalle linee blu.

Uno sguardo più da vicino agli anelli di Saturno rivela un anello interno più scuro che è in rapporto aureo con l’anello più luminoso esterno.

Fonte: divinaproporzione.blogspot.com

TUTTI I PERIODI DEL SISTEMA SOLARE SI ADATTANO ALLA SERIE DI FIBONACCI E ALLA SEZIONE AUREA

«Molte altre persone hanno notato i rapporti Phi del sistema solare in passato, a partire da Keplero, e ci sono diversi siti web che trattano questo argomento interessante. Ma fino ad ora, per quanto ne so, nessuno è stato in grado di trovare un unico schema semplice che collega tutti i pianeti e il Sole in un sistema tutto armonico descritto dalla serie di base di Fibonacci. Un paio di settimane fa, mentre ero in vacanza, ho avuto un paio di lunghe ‘sessioni’ di brainstorming con Tim Cullen, che ha deciso di arrotolarsi le maniche e tenere la calcolatrice calda per testare le mie idee. Quello che ho scoperto è presentato qui di seguito nello stile di un semplice ‘carta’.

Le relazioni tra le serie di Fibonacci e le orbite del Sistema Solare. Roger Tattersall – February 13 2013.

Astratto

L’equazione lineare ricorrente: an= n-1 + an-2 con le condizioni di partenza: a1=a2=1 genera la serie di Fibonacci familiare: 1,1,2,3,5,8,13 … Questo documento utilizza i primi 20 termini della sequenza per dimostrare una stretta corrispondenza tra la serie di Fibonacci e le relazioni dinamiche tra tutti i pianeti, e due pianeti nani del Sistema Solare. L’errore medio di tutti i 28 punti di dati è dimostrato essere sotto il 2,75%. L’implicazione scientifica del risultato è qui discussa.

Introduzione

Da quando è stato notato che si verificano cinque congiunzioni sinodiche come la Terra orbita intorno al Sole otto volte mentre Venere orbita intorno al Sole tredici volte, molti tentativi sono stati fatti per collegare la serie di Fibonacci e il convergente rapporto della sezione a 1.618:1 alla struttura del sistema solare. La maggior parte di questi tentativi si sono concentrati sulle distanze radiali o semiassi maggiori delle orbite del pianeta, nello stile della Legge di Bode, e sono naufragati nel sistema solare interno.

Il presente documento adotta un approccio differente, al fine di studiare contemporaneamente le relazioni dinamiche tra le coppie di pianeti, come le frequenze delle loro congiunzioni sinodiche oltre alle loro orbite individuali.

Un’analisi statica dei semiassi maggiori è inadeguata per comprendere un sistema dinamico solare nello stesso modo in cui un volano, staticamente bilanciato, non può rivelare l’equilibrio di forze che causano vibrazioni quando è ruotato ad alta velocità.

Metodo

Il numero più alto nella serie utilizzata (6765) è stato assegnato come il numero di orbite fatte da Mercurio intorno al Sole, il pianeta più interno. Successivamente, viene calcolato il numero di orbite da parte degli altri pianeti e pianeti nani durante lo stesso periodo di ~ tempo, ossia 6765*0.2408 = circa 1.630 anni. Tempo necessario a completare le 6.765 orbite. Inoltre, il numero di congiunzioni sinodiche tra coppie adiacenti di pianeti effettuate nello stesso periodo è calcolato utilizzando il metodo derivato da Nicolaus Copernicus:

Periodo = 1 / ((1/orbita veloce) – (1/orbita lenta))

Inoltre, i periodi armonici associati con lo studio fatto della densità spettrale di potenza (PSD) del numero di macchie solari dal contributo su talkshop di “Bart” e utilizzato nella successiva pubblicazione sul sul rapporto di Giove e di Saturno con il ciclo solare e confermati indipendentemente da Nicola Scafetta 2012A sono incluse. I risultati vengono poi confrontati con i valori discendenti della serie di Fibonacci e le deviazioni dalla serie calcolata. Juno è selezionato come rappresentante della fascia degli asteroidi in quanto si trova vicino al centro del nucleo principale ad una distanza di 2,67 UA. Con la terza legge di Keplero questo oggetto ha un periodo orbitale di: P=(SQR)2,673=4.36yr.

Risultati

I risultati sono riportati nella tabella 1. ‘Vulcano’ Il pianeta ipoteticamente scomparso è indicato al fine di dimostrare le interessanti relazioni che phi avrebbe avuto data la sua orbita di 2,67 anni.

Discussione

Si tratta di un risultato sorprendente. Non esiste un meccanismo fisico attualmente accettato che può spiegare il legame chiaro e forte tra la sequenza di Fibonacci, il movimento dinamico del sistema solare, i fenomeni ciclici terrestri e i circa 60 anni e 205 anni livelli dell’attività solare. Il rapporto sottostante è Phi, noto come sezione aurea o rapporto aureo. Questo rapporto si manifesta altrove in natura. In biologia vegetale, Phi è ben noto e compare nella spaziatura delle foglie, nei gambi e nell’involucro dei semi. Il gambo della foglia ottimizza la distanza, per l’esposizione alla luce solare e l’involucro dei semi lo massimizza. In Geologia, le relazioni Phi sono evidenti nelle strutture atomiche, quasi cristalline e nelle strutture chimiche.

Lo spazio non ha una struttura cristallina. Tuttavia, ci sono campi gravitazionali e campi elettromagnetici che lo permeano. Che tipo di interazione di questi campi con la materia, potrebbe portare a una situazione in cui, circa 4,5 miliardi di anni dopo la formazione del sistema solare, tali rapporti stretti di Phi, si trovano a collegare ogni pianeta e due pianeti nani del sistema solare? Evidentemente, perturbazioni periodiche armoniche e altri tra i pianeti e le coppie di pianeti hanno contribuito a plasmare il sistema, e continuano a mantenere le loro relazioni interne.

La deviazione media della serie di Fibonacci per le orbite degli otto pianeti più due pianeti nani è 2.75%. Questo regge bene il confronto con la legge di Bode, che presenta una deviazione media del 15%. I cicli dell’attività solare sono rappresentati con l’inclusione dei risultati dell’analisi della densità di potenza spettrale (PSD), che trova picchi di attività delle macchie solari (SSN) a 19,86 e 23,72 anni, generando armoniche a 10.8 e 122 anni. Ciò suggerisce che vi è un legame tra il movimento dei pianeti ed i livelli di attività solare.

Poiché la gravità del Sole diminuisce, in una legge dell’inverso del quadrato, tra i pianeti gioviani le perturbazioni interesseranno le loro orbite in maniera più forte rispetto ai pianeti interni. Di conseguenza, i pianeti gioviani, ad eccezione Saturno, mostrano una deviazione più grande dalla serie di Fibonacci che i tre pianeti più interni.

Viene suggerito da Miles Mathis che l’equazione gravitazionale interna di Newton: F=GM1M2/r2 e l’equazione di carica simile di Coulomb: F=kq1q2/r2 siano un campo unificato, piuttosto che due forze distinte descritte dalle due equazioni.

Mathis dimostra che con un minimo di postulati, completamente meccanici, “la piscina di palline fisiche” può essere sviluppata, compresa. Oltre a fornire un’accelerazione di gravità portando corpi estesi insieme, la piscina del sistema solare, contiene anche una forza repulsiva elettromagnetica che, se pur debole, nella nostra esperienza quotidiana, può diventare significativa a livello dei corpi celesti quando sono in prossimità. È importante sottolineare, che l’accelerazione gravitazionale e la scala di forza repulsiva agiscono in modo diverso, come cambia la distanza a causa delle diverse proprietà dei corpi.

Questo potrebbe spiegare perché le orbite vuote praticabili, siano prive di detriti. Il mutare delle orbite planetarie per creare l’ordine più efficiente nel corso del tempo ha attraversato e stravolto il sistema solare liberandolo da detriti. L’eccezione è la fascia degli asteroidi tra Marte e Giove. Alcuni dati suggeriscono che la sua formazione può essere recente (3.2Ma).

Inoltre, Mathis nel suo “fondamento del campo E/M”, che pervade lo spazio a densità variabile (dipende dalla vicinanza dei corpi che emettono), fornisce un quadro con il quale i rapporti delle forze esercitate dagli organi operano. Mathis suggerisce che, piuttosto che tentare di capire Phi isolandolo, possiamo apprezzare il modo in cui le due quantità che formano il rapporto possono funzionare meccanicamente, con la comprensione del modo in cui essi sono relativi al campo ambiente in cui operano. Questa non è una proposta di “etere universale”, ma per uno spazio interplanetario che contiene una densità variabile di campi .. etc…

Conclusioni

La conclusione logica è che il feedback è presente attraverso perturbazioni tra i pianeti e il sole, che organizza i pianeti in un ordine che minimizza il lavoro svolto, aumenta la stabilità e massimizza l’entropia. Questo richiama alla mente la Constructal law, affermata da Bejan nel 1996 come segue:

Per un insieme finito di sistemi di dimensioni, per persistere nel tempo (vivere), esso deve evolvere in modo tale che esso fornisca un accesso più facile alle correnti che scorrono imposte attraverso di esso.

Un vero e proprio sistema che contiene retroazioni cibernetiche. Le relazioni Phi dimostrate qui sono la prova che il sistema solare è veramente un sistema, nel senso pieno della parola.

Riferimenti:

http://jwilson.coe.uga.edu/emat6680/parveen/fib_nature.htm

http://goldenratiomyth.weebly.com/phi-in-chemistry-and-physics.html

http://tallbloke.wordpress.com/2011/07/31/bart-modeling-the-historical-sunspot-record-from-planetary-periods/

http://milesmathis.com/uft2.html

http://milesmathis.com/phi.html

Bejan, Adrian (1997). “Advanced Engineering Thermodynamics,” (2nd ed.). New York: Wiley.

http://en.wikipedia.org/wiki/Constructal_theory

Scafetta, Nicola (2012a) “Multi-scale harmonic model for solar and climate cyclical variation throughout the Holocene based on Jupiter–Saturn tidal frequencies plus the 11-year solar dynamo cycle”JASTP»

Fonte: New Ice Age

PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI

Il movimento di precessione è un preciso orologio cosmico che le antiche culture hanno utilizzato per aiutarci, inviandoci dei suggerimenti ed avvertendoci circa eventi che ciclicamente si ripetono nella storia del pianeta. Tali suggerimenti ed avvertimenti vanno ricercati nella simbologia celata nelle sculture e nei dipinti presenti negli antichi monumenti come nei rapporti matematici utilizzati per loro costruzione, ci sono anche stati tramandati in forma orale all’interno dei miti e degli insegnamenti delle scuole misteriche, delle tradizioni spirituali sciamaniche e delle religioni. Il ciclo di precessione si adatta perfettamente ai multipli del numero 12 ed al loro rapporto con il sistema di calcolo sessagesimale derivato dai 360° della Circonferenza.

Nella tradizione egizia il numero chiave per comprendere il ciclo precessionale era il 432 il numero della fenice (Link), da esso era prodotta una ripartizione del ciclo di 25920 anni in 12 periodi di 2160 anni associati alle costellazioni dello zodiaco, ognuno di essi era poi diviso in 30° di 72 anni ciascuno, legati alla ripartizione del cerchio in 360°.

Nei testiCosmologia Fisica E Metafisica” e in Antiche Conoscenze perduteviene descritto con dovizia di particolari il legame fra la precessione, i multipli del numero 12 ed il loro rapporto con il sistema di calcolo sessagesimale derivato dai 360° della Circonferenza. Tale cifra è codificata in molti miti e tradizioni: infatti la precessione degli equinozi, lungi dall’indicare soltanto il passaggio da un’era astrologica ad un’altra, si collega a cambiamenti cosmici di notevole incidenza sul destino della Terra e di chi la abita.

“….Come indicare ai posteri il periodo di tempo nel quale si sono verificati alcuni fenomeni? Il sistema migliore è fare riferimento alla precessione degli equinozi. Quindi si costruisce qualcosa che il tempo non potrà distruggere facilmente e si scolpisce un monolite, che affiora in una pianura, allineandolo perfettamente ad est e dandogli la forma di un gigantesco Leone che osserva all’orizzonte il sorgere dell’omonima costellazione, per indicare l’anno 10.450 a.C. .

Oggi dovremo scolpire un gigantesco Pesce per far capire ai nostri successori che abbiamo vissuto nell’età dei Pesci.

Spostamenti del Sole Equinoziale

Lo spostamento di 1° avviene nell’arco di 72 anni

360° dell’orizzonte celeste / 12 costellazioni = 30° per ogni costellazione

72 anni x 30° = 2160 anni impiegati dal Sole equinoziale per attraversare una costellazione

2160 anni x 12 costellazioni = 25920 anni impiegati dal Sole per attraversare tutte le costellazione e completare un intero ciclo precessionale.

Per chiarire il concetto ai meno esperti dell’argomento; se durante lo scorso equinozio di primavera del 2014 ci fossimo trovati ad osservare il cielo durante il sorgere del Sole, quest’ultimo nel levarsi avrebbe occupato la porzione di cielo appartenente alla costellazione dell’acquario, ben visibile all’orizzonte poco prima dell’albeggiare. Se potessimo osservare la medesima scena durante l’equinozio di primavera tra 2160 anni (nel 4174 d.C.) non vedremmo più la costellazione dell’acquario nella zona del cielo dove sorge il Sole, ma quella del capricorno. Dopo altri 2160 anni (nel 6334 d.C.) quella del sagittario. Mentre dopo 25920 anni a partire dal 2014 (nel 27934 d.C.) troveremmo nuovamente la costellazione dell’acquario. Dopo 25920 anni un grande ciclo precessionale sarà concluso e ne comincerà un altro. Il numero precessionale fondamentale 72, i suoi multipli ed gli altri numeri chiave sono stati inseriti all’interno delle mitologie di tutto il mondo.

Numeri 54 72 108 nella Precessione

Il 108 che nasce dal 12x9 e che con tutti i suoi multipli e sottomultipli (in particolare 108:2:2=27, 108:3=36, 108:2=54, 108×2=216, 108x2x2=432, 108x2x3=648) compare in continuazione da un estremo all’altro del continente euroasiatico:

Angkor Watt in Cambogia ha 54 torri, ogni viale che porta alle 5 porte ha infatti 108 statue di divinità Deva e Asura in due file di 54; ognuna regge un serpente Naga. Le totali 540 statue richiamano il fenomeno della precessione.

Nel tempio di Borobodur si trovano 72 stupa e il tempio di Baalbek, in Fenicia, aveva 54 colonne; nella città santa di Lashanmjh in Tibet, c’erano 108 templi; 108 cappelle del tempio di Padmasambhava, i mattoni dell’altare del fuoco indiano sono 10.800, il re sumero Enlil regalò 108 aromi ad Aadamu; il ciclo temporale indiano, Manvantara, è di 64.800 anni (108×600); il ciclo di Kalga corrisponde a 4320 milioni di anni; la durata del regno antidiluviano nella mitologia babilonese è di 432.000 anni, quella sumera di 108.000, i rosari buddista e indù hanno 108 grani, i libri sacri tibetani del Khagiur sono composti da 108 volumi, il Rig Veda ha 10.800 versetti, con 40 sillabe per versetto, per un totale di 432.000 sillabe e menziona la “ruota dai 12 raggi” alla quale sono legati i 720 figli di Agni; il Valhalla delle saghe nordiche ha 540 porte, da ciascuna delle quali escono 800 guerrieri, per un totale di 432.000.

Il 72 adombra gli anni che il Sole impiega per percorrere un grado nel suo moto precessionale: lo si rintraccia anche nel Vangelo di Luca, dove si racconta: “Dopo questo, il Signore designò altri 72 discepoli e li inviò a due a due innanzi a sé, in ogni città o luogo dove egli stesso voleva andare”.

La Cabala parla di 72 angeli, le triadi cinesi si basano sul numero 72. Nel Vangelo Manicheo, il mito dell’anima, cap. 11, è scritto: “per ogni cielo fece dodici porte con portici alti e ampi. Poi in ogni porta mise sei Architravi, in ognuno degli architravi trenta angoli, e dodici pietre in ogni angolo“.

Le 12 porte moltiplicate per i 6 architravi originano 72 che, moltiplicato per 30 angoli, fornisce il numero 2.160. Quest’ultimo, ripetuto 12 volte fornisce il periodo della precessione: 25.920.

Presso gli Yezidi i 72 Adami vissuti, ognuno 10.000 anni per un totale di 720.000, con alcuni intervalli (ognuno di 10.000 anni) senza forme di vita, forniscono la cifra di 1.440.000 che si collega al fenomeno della precessione.

Il libro VIII della “Repubblica” di Platone include un’allegoria del matrimonio incentrata sul numero 60 elevato alla quarta = 12960000 e sui suoi divisori.

La Tetrade cela la Legge del Ciclo

25920÷432=60  60= numero di Anu il Cielo, unità di misura del tempo.

432 x 60= 25.920= Anno precessionale platonico.

Dividendo il cerchio celeste di 360° per 5,cioè il numero dei figli generati dalla dea Nut, si ottengono 72 gradi, numero che coincide con quello dei congiurati che uccisero Osiride.

25920÷72=360 = un ciclo completo 360°

432 x 5= 2160 anni= il Sole sorge nella successiva casa zodiacale

4320:60 = 2160:30 = 72 numero dei congiurati che uccisero Osiride, la Luce

Moltiplicando il numero dei congiurati “72” o anni impiegati dal sole equinoziale per completare uno spostamento precessionale di un grado, per i 30 gradi di ogni settore zodiacale si ottengono gli anni corrispondenti ad un segno zodiacale, o ad un’era di 72×30 = 2.160 anni,che diventano 4.320 anni per due costellazioni zodiacali.

72 x 30°= 2160 Gli anni di un segno zodiacale

12 X 2160= 25.920 Gli anni di un’era zodiacale

25.920 : 2160= 12 = i dodici segni dello Zodiaco

25920÷ 72= 360° = un ciclo completo 360°

I segni zodiacali sono 12, in media ognuno di essi occupa un settore lungo l’Eclittica pari a: 360°÷12=30°=1800’=108000”.

La Tetrade cela il calcolo segreto dei Cicli o degli anni che compongono i Quattro Yuga

1.Satya Yuga “Numero base” x 4

2.Treta Yuga “Numero base” x 3

3.Dvapara Yuga “Numero base” x 2

4.Kali Yuga “Numero base” x 1

Fra i Caldei (Babilonesi) 120 “Saros” valevano 432.000 anni.

Numero base = 432×1.000 = 432.000 anni.

Maha Yuga = “Numero base”x10 = 4.320.000

1000 + 1000 Maha Yuga formano un Kalpa: un Giorno e una Notte, o 24 Ore di Brahma.

La fine del mondo si compie dopo 72 milioni di Maha Yuga, o 100 Anni di Brahma, Così, un’età di Brahma, o 100 dei suoi Anni Divini, equivalgono a 311.040.000.000.000 dei nostri anni mortali. 72 x 432= 31104

Ciascun Yuga è preceduto da un periodo di transizione chiamato, nei Purana, Sandhya o crepuscolo, ed è seguito da un altro periodo di eguale durata chiamato Sandhyansa o porzione del crepuscolo. Ciascun periodo equivale a un decimo dello Yuga. Il cerchio celeste, simbolo della vita ciclica, è formato da 360°,aggiungendo i due periodi di transizione: 360 + 36 + 36 = 432.

2592÷432=6

5184÷432=12

7776÷432=18

10368÷432=24

12960÷432=30

25920÷432=60

31104÷432=72

Numeri nei Rapporti del Sistema Solare

Periodi di Rivoluzione

Il rapporto fra il periodo di rivoluzione della Terra di 365,25 giorni e quello di Venere di 224,7 giorni fornisce con una minima approssimazione il rapporto Phi Φ=1.618 e il reciproco fornisce con la stessa approssimazione 1/Φ=0.618.

Il rapporto fra il periodo di rivoluzione di Venere di 224,7 giorni e quello di Mercurio di 87,97 giorni è uguale a 2,5543 che è molto vicino a Φˆ2=2,618; il reciproco rapporto fornisce 0,3915 molto vicino a Φ¯²=0,38196.

Il rapporto fra il periodo di rivoluzione della Terra di 365,25 giorni e quello di Mercurio di 87,97 giorni è uguale a 4,152 che è molto vicino a Φˆ3=4,2358; il reciproco rapporto fornisce 0,2408 molto vicino a Φ¯3=0,2361.

Il rapporto fra il periodo di rivoluzione di Marte di 686,67 giorni e quello di Mercurio di 87,97 giorni è uguale a 7,8057 che è abbastanza vicino a Φˆ4=6,8535; il reciproco rapporto fornisce 0,1281 abbastanza vicino a Φ¯4=0,1459.

Il rapporto fra il periodo di rivoluzione di Giove di 4331,865 giorni e quello di Marte di 686,67 giorni è uguale a 6,3085 che è molto vicino a Φˆ4=6,8535; il reciproco rapporto fornisce 0,15851602 molto vicino a Φ¯4.

Il rapporto fra il periodo di rivoluzione di Saturno di 10756,6125 giorni e quello di Giove di 4331,865 giorni è uguale a 2,4831 che è molto vicino a Φˆ2=2,6179; il reciproco rapporto fornisce 0,4027 molto vicino a Φ¯2.

Il rapporto fra il periodo di rivoluzione di Urano di 30706,5675 giorni e quello di Giove di 4331,865 giorni è uguale a 7,0885 che è molto vicino a Φ=6,8535; il reciproco rapporto 0,1411 è quasi identico a Φ¯4=0,1459.

Il rapporto fra il periodo di rivoluzione di Nettuno di 60222,42 giorni e quello di Giove di 4331,865 giorni è uguale a 13,9022 che è abbastanza vicino a Φˆ6=17,942; il reciproco rapporto fornisce 0,0719, abbastanza vicino a Φ¯6.

La distanza di Venere dal sole è di circa 108 milioni di km.

Nella foto è illustrato come la posizione del Sole, di Venere e della Terra siano in rapporto al rettangolo 1:2 ed alla sua diagonale di valore 2,2361 uguale alla 5.

Il raggio della Terra è stimato in 6382,5 km, valore molto vicino a 6480 (12960:2).

6480+4320=10800; 6480:3=2160; 6480:6=1080; 6480÷9=720

432x30=12960 (la metà del ciclo precessionale di 25920 anni) numero che è molto vicino al diametro della Terra stimato in 12765 km; 12960 moltiplicato per 108 è circa uguale al presunto diametro del Sole di 1.400.000 di km. Il diametro del sole di 1.400.000 km moltiplicato per il numero 108 da un valore che è molto vicino alla presunta distanza fra la Terra ed il Sole di 149.500.000 km.

432×888=383616 numero che è molto vicino alla distanza Luna Terra stimata dalla Nasa in 384400 km, che è circa uguale anche al diametro stimato della Luna di 3476 km moltiplicato per 108.

I valori riportati nell’immagine sopra sono espressi in miglia e si riferiscono al raggio dei corpi celesti.

La velocità orbitale media della Terra attorno al Sole è di circa 30 km/s (108000 km/h).

La massa del Sole (1,9885×10ˆ30 kg) è di circa 333000 volte quella della Terra.

La Circonferenza media della Terra è di 40008 km (valore solitamente arrotondato a 40000) pari a 24860 miglia, valore quasi identico a 24864=777×32.

40000:360=111,111 km Lunghezza media di 1 grado sulla superficie terrestre.

Il diametro di Mercurio è di 4878 chilometri che è un numero divisibile per 3 6 e 9 con risultati interi. Questo numero è molto vicino a 4860 che è uguale a 162×30.

4860=162×30

162=3×6×9

4860÷3=1620 (1+6+2+0=9)

4860÷6=810 (8+1+0=9)

4860÷9=540 (5+4+0=9)

4860−4320=540

Il raggio di Marte è di 3398 km che in miglia fa 2112, numero palindromo che ritroveremo ancora (2112÷12=176).

Il raggio di Europa, satellite di Giove, è stimato in 1560,5 km, 777×2 è uguale a 1554.

L’Anno Sidereo è il tempo necessario affinché la Terra completi la propria orbita attorno al Sole. La durata di un anno sidereo medio è di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 6 secondi, dove il termine giorno si riferisce al giorno solare medio di 24 ore.

Il Mese Sidereo è il tempo necessario alla Luna per effettuare una rotazione completa attorno al proprio asse (360°) ed è anche il tempo del suo moto di rivoluzione intorno alla Terra. Ha una durata pari a 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 12 secondi.

Un Saros è un periodo di 223 mesi sinodici, cioè circa 18,03 anni (18 anni, 11 giorni, 8 ore e 42 minuti ), al termine del quale Sole Terra e Luna si trovano quasi esattamente nella stessa posizione reciproca e possono ripetersi le stesse eclissi lunari e solari. Durante un saros avvengono 29 eclissi di luna e 41 eclissi di sole.

Dato che un saros non dura un numero intero di giorni e la Terra ruota di circa 120° in 8 ore, la stessa eclissi si ripeterà in una località diversa trascorso un saros. Dopo, però, che siano trascorsi tre saros, la Terra avrà compiuto un numero intero di rotazioni e quindi le eclissi corrispondenti si verificheranno nello stesso luogo. Ciò richiede una durata di 19756 giorni (circa 54 anni); periodo chiamato exeligmos (dal greco ἐξέλιγμος, “un giro della ruota”).

Risonanza Orbitale

Nella meccanica celeste, la risonanza orbitale avviene quando due corpi orbitanti attorno ad un baricentro comune hanno periodi di rivoluzione tali che il loro rapporto è esprimibile in frazioni di numeri interi piccoli. Quindi i due corpi esercitano, l’un l’altro, una regolare influenza gravitazionale. Questo fenomeno può stabilizzare le orbite e proteggerle da perturbazioni gravitazionali. Per esempio:

-Plutone, e alcuni piccoli corpi celesti chiamati plutini, sono salvati dall’espulsione da una risonanza 2:3 con Nettuno. Tre rivoluzioni di Nettuno attorno al Sole corrispondono esattamente a due rivoluzioni di Plutone.

-Gli asteroidi troiani si possono considerare protetti da una risonanza 1:1 con Giove.

La risonanza orbitale può anche destabilizzare una delle orbite. Per esempio:

-Ci sono una serie di zone quasi vuote nella fascia di asteroidi chiamate lacune di Kirkwood, dove gli asteroidi sarebbero in risonanza orbitale con Giove, che ne causerebbe l’espulsione.

Risonanze nel Sistema Solare

I rapporti dei periodi di rivoluzione dei pianeti del sistema solare (Mercurio, Venere, Terra, Marte; Giove, Saturno, Urano, Nettuno) sono approssimativamente i seguenti:

Venere-Mercurio: 9:23

Terra-Venere: 8:13

Terra-Mercurio: 7:29

Marte-Terra: 8:15

Marte-Venere: 1:3

Saturno-Giove: 2:5;

Urano-Saturno: 7:20 ≈1:3

Urano-Giove: 1:7

Nettuno-Urano: 26:51 ≈1:2

Nettuno-Giove: 1:14

Nettuno-Saturno: 5:28

A causa del loro carattere instabile e approssimativo, non parliamo adeguatamente di risonanza per questi pianeti.

Risonanza di Laplace

Una risonanza di Laplace avviene quando tre o più corpi sono in risonanza cioè hanno rapporti di periodi orbitali esprimibili in numeri interi. Per esempio, le lune di Giove, Ganimede, Europa e Io, sono in risonanza orbitale 1:2:4.

Risonanza di Laplace tra tre lune galileiane , dove i rapporti sono rapporti di periodi orbitali.

Anche i pianeti extrasolari Gliese 876e, Gliese 876b e Gliese 876c sono in risonanza orbitale 1:2:4 (con periodi di 124,3; 61,1 e 30,0 giorni).

Approfondimenti: (Link); (Link).

La luna “Galileiana” Ganimede fornisce un ottimo esempio di come le leggi del Logos siano riscontrabili nelle sue caratteristiche fisiche.

Come si vede nella foto il diametro medio di ganimede è stimato in circa 5268 km che è un valore molto vicino a 5184 che può essere scritto come 432×12=5184 o 108x48=5184.

Inoltre il semiasse maggiore della sua orbita e stimato in 1070400 km, valore quasi coincidente con 1070388 che è uguale a 108x9911, il valore reale potrebbe comunque essere 1080000 km. Ancora, la velocità orbitale del pianeta è stimata in: 10868 m/s (minima); 10880 m/s (media); 10892 m/s (max).

Anche utilizzando il Sistema anglossassone di misura tali rapporti numerici si ripresentano. Ad esempio il diametro medio di ganimede in miglia è di 3275 unità dove 3240 è uguale a 108×30. Da notare che in un miglio ci sono 5280 piedi numero molto vicino ai 5268 km del diametro medio di ganimede.

Non è un caso se entrambi i sistemi di misura utilizzati si adattino così appropriatamente alle leggi del logos, in quanto entrambi derivano dal cubito reale egizio che è collegato al Rapporto Aureo Phi 1,618 ed al Phi Greco π dalla relazione: Φˆ2= 2,618 diviso 5 è uguale a 0,5236 il cubito reale egizio, 0,5236 moltiplicato per 6 fornisce 3,1416 approssimazione del Phi Greco π.

Il Faraone più il Cubito Reale

Metro e Cubito Reale

La Divina Misura

«Nel 1792, in Francia, lo spirito illuminista che guidava la Rivoluzione francese convinse il governo rivoluzionario ad incaricare la comunità degli scienziati, attraverso l’Accademia delle Scienze, della definizione di un sistema di unità di misura universale, ricavato da parametri non soggetti all’arbitrio umano. Dopo ampie discussioni, per la lunghezza fu deciso che l’unità base, il metro, sarebbe stata pari alla decimilionesima parte dell’arco di meridiano compreso fra il Polo Nord e l’Equatore e passante per Parigi.

La Misura Base nell’antico Egitto era il Cubito Reale o Faraonico, non un numero intero secondo il nostro Sistema Internazionale di misura, ma in relazione geometrica esatta “ π/ 6 ” con il nostro metro. Non è possibile che coloro che hanno ideata quest’unità di misura non sapessero. Ed inoltre è ancora casuale che il vertice della Grande Piramide sia situato al 30° grado di latitudine?

Nel mito cosmogonico, al Caos è sostituita la creazione ordinata, rappresentata dalla Collinetta Primordiale, la Piramide. Da questo luogo Ra si manifesta dopo aver messo la dea Maat là dove prima era il Caos. Il simbolo geometrico del nuovo ordine cosmico è un rettangolo, da cui sorge la testa della dea sormontata da una piuma di struzzo, simbolo di peso preciso sulla bilancia. Nella composizione del vocabolo egizio Maat appare il simbolo del cubito, o regolo, lo strumento usato sia per le misure lineari e sia per la lunghezza unitaria del flauto.

Si tracci un cerchio di diametro unitario cioè di 1 metro, di raggio OA uguale a 0,5 metri, dopo di che si tracci un arco di 60°, la corda AB definita dal lato di un esagono regolare inscritto nella circonferenza, rappresenta il valore esatto del cubito. Il cubito reale è a sua volta diviso in 7 palmi, a sua volta ognuno diviso in 4 pollici:

1 CUBITO = π/6 m = 0,5236 m = 7 PALMI = 28 POLLICI= 100 n

1/n = π/600 m = 0,005236 m

1 PALMO = π/42 m

1 POLLICE = π/168 m

Questa figura è quella vista quando si sono definiti numericamente i Poteri Creatori cioè il π, la circonferenza la cui esistenza è in relazione con il Diametro, immagine del Primogenito, il Verbo di Dio. Il cubito è la sesta parte di questa circonferenza, che individua un perfetto triangolo Equilatero, simbolo dell’equilibrio e dell’armonia, prerogative di Maat. Il cubito è dunque la sesta parte di una circonferenza di diametro un metro, parte che è divisa in Sette parti ottenendo così Sette palmi. Gli Egizi hanno per primi in occidente, almeno per quanto sappiamo realizzato un sistema di misura settenario, del tempo e dello spazio. Dividendo un palmo per Quattro, la Base di ogni Misura, si ottiene un pollice. Un cubito risulta uguale a 28 pollici, ventotto è un numero legato al ciclo lunare, la creazione nel ventre materno di un essere umano avviene in 10 mesi di 28 giorni, cioè in 280 giorni, il numero di cubiti dell’altezza della Grande Piramide.» Fonte: “Egitto misterico” Link: Istituto Cintamani

Cubito Sacro e Sistema Anglosassone

Le “United States customary units” formano un sistema di unità di misura comunemente utilizzato negli Stati Uniti e nella maggior parte dei territori degli Stati Uniti, da quando è stato standardizzato e adottato nel 1832. Il sistema consuetudinario degli Stati Uniti si è sviluppato dalle “English units” che erano in uso nell’Impero britannico prima che gli Stati Uniti diventassero un paese indipendente. Il sistema di misure del Regno Unito fu rivisto nel 1824 per creare “l’Imperial System“, che fu adottato ufficialmente nel 1826, modificando le definizioni di alcune delle sue unità. Di conseguenza, sebbene molte unità statunitensi siano essenzialmente simili alle loro controparti imperiali, esistono differenze significative tra i sistemi. Gli “Exchequer Standards si riferiscono all’insieme di standard ufficiali inglesi per pesi e misure creati dalla regina Elisabetta I, in vigore dal 1588 al 1825, quando entrò in vigore “l’Imperial System“.

Un Cubito Sacro egizio, che è differente dal cubito reale egizio di 52,36 cm, è uguale a 25 pollici sacri, un pollice sacro è circa uguale ad un pollice inglese. Il pollice sacro detto anche “primitivo” è uguale a 1,00106 pollici britannici, cioè 2,54269 cm. È da notare che (Φ×π):2=2,5415. La Prisca theologia si incentra sul valore del cubito sacro di 25,20 pollici (64 cm) che è in relazione al numero platonico 5040 (5040:2=2520). Il miglio terreste o miglio imperiale che misura 5280 piedi (1609,344m) fu stabilito sotto il regno di Elisabetta I d’Inghilterra e si basa sulla lunghezza del cubito sacro.

La versione “King James” della Bibbia è una traduzione delle Sacre Scritture realizzata dalla chiesa d’Inghilterra, iniziata nel 1604 e completata nel 1611. La sua stretta aderenza al Cubito sacro fu l’Ultima Volontà della regina Elisabetta, la cui adesione alle misure sacre fu quasi miracolosa e diretta ad attestare l’intervento divino nelle cose umane, “Questa è opera del Signore, è cosa meravigliosa agli occhi nostri” Elisabetta I.

John Dee fu un matematico, geografo, alchimista, astrologo, astronomo inglese, presso la corte della regina Elisabetta I. Divenne probabilmente già dal 1558, l’astrologo di fiducia della nuova sovrana Elisabetta I, spesso la consigliò addirittura riguardo alle “materie occulte”. Influente al punto di essere lui ad organizzare la data di incoronazione della regina Elisabetta. Si dedicò inoltre per la maggior parte della vita all’occultismo, alla divinazione e alla filosofia ermetica. John Dee fu un pio cristiano, ma il suo Cristianesimo era influenzato dall’ermetismo e dalle dottrine di Platone e Pitagora. John Dee era inoltre il “cartografo reale” della regina, nonché un’autorità in campo navale. Dee era un’autorità anche nelle materie occulte, affermava che Dio aveva pronunciato dei numeri nella creazione del mondo. Inventò le “Tavole alfabetiche Angeliche” e utilizzo il numero 7 nel calcolo delle dimensioni terrestri e nella creazione del miglio terrestre inglese.

Il numero sacro 2520 è uguale a 100 cubiti sacri egizi (25,20×100=2520) ma anche a 360, i gradi in una circonferenza, moltiplicato per 7 (360×7=2520). Il miglio terrestre è legato al Phi Greco e riproduce le esatte dimensioni della Terra nell’equazione: 2520xπ=7916,58 miglia terrestri (diametro della Terra)+π (3,14159)=7920 miglia terresti (Diametro intorno ai poli). Il miglio terrestre britannico si può calcolare usando il Phi Greco ed il Sette: 3,14159×7×7×7×7×7=52800 o anche 0,314159×7×7×7×7×7= 5280 (miglio terrestre in piedi). Inoltre 7×80×π=1760 numero di yarde in un miglio terrestre ma anche il valore del perimetro del quadrato di base della grande Piramide di Giza espresso in cubiti reali 440×4=1760 CR. Ed anche [(2520×8)+8]×π=63360 il numero di pollici in un miglio.

Miglio Nautico

Un miglio terreste misura 5280 piedi (1609,344m), la circonferenza della Terra in miglia terresti è 24883,2 (diametro 7920 miglia per π 3,14159 uguale a 24883,2 miglia). Un miglio nautico misura 6076,11549… piedi (circa 1852m). un grado di latitudine equivale a 60 miglia nautiche o 69 miglia terrestri, il miglio nautico è 1,15 volte il miglio terrestre oppure 796 piedi più lungo. 24883,2 miglia terrestri diviso 69 miglia terrestri in un grado di latitudine è uguale circa a 360 gradi.

Ci sono 360 gradi nella circonferenza terrestre se ogni miglio nautico equivale ad un primo di grado (60 primi=1 grado), 360×60=21600 la misura della circonferenza terrestre in miglia nautiche. Fonte (Link)

Il Miglio nelle misure della Terra

Raggio della Luna 1080 miglia=360x3

Diametro della Luna 2160 miglia=360x6=18×1×2×3×4×5=18×5! (cinque fattoriale)

Raggio della Terra 3960 miglia=360x11=33×1×2×3×4×5=33×5! (cinque fattoriale)

Raggio della Terra + Raggio della Luna=5040 miglia=1×2×3×4×5×6×7=7×8×9×10

Diametro della Terra=7920 miglia=8×9×10×11

Ci sono 5280 piedi in un miglio=(10×11×12×13)-(9×10×11×12)

2520

Il numero sacro 2520 è uguale a 100 cubiti sacri egizi (25,20×100=2520) ma anche a 360, i gradi in una circonferenza, moltiplicato per 7 (360×7=2520).

2520×2=5040

2520×4=10080

2520×8=20160

2520×16=40320

2520=72x35

2520ˆ2=6350400 Il numero 6350400 è divisibile per i principali numeri della precessione (3,6,9,27,54,108,216,36,72,144,288,432,2160,12960,25920,360).

6350400÷360=17640 che non è un numero casuale infatti 2520×7=17640 e 360×7×7=17640.

5040

Il numero 5040 oltre a contenere le cifre del numero 54 è ben noto nella tradizione esoterica,cito:

«5040 CASE

(VIII) Sette doppie: Bet, Ghimel, Daleth, Kof, Phe, Resh Tau. In che modo Egli le ha fuse l’una nell’altra? Due mattoni costruiscono due case; tre mattoni costruiscono sei case; quattro mattoni costruiscono ventiquattro case; cinque mattoni costruiscono centoventi case; sei mattoni costruiscono settecentoventi case; sette mattoni costruiscono cinquemilaquaranta case. Da qui in poi deduci e calcola quanto la bocca non può pronunciare e quanto l’orecchio non può udire”.

Le lettere sono paragonate ai mattoni della costruzione: due mattoni due case 2×1=2; tre mattoni sei case 3x2x1=6=3! (tre fattoriale); quattro mattoni 4x3x2x1=4!=24 case… sette mattoni 7x6x5x4x3x2x1=7!=5.040 case. Questo numero non è privo di significato, in quanto Platone nelle “Leggi”, parla di una città ideale formata da 5040 lotti urbani. Archita, il Pitagorico commentando la città ideale, scrive che il numero 5.040 è divisibile per tutti i numeri della decade: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.»

720x7=5040

5040×8=40320=8x7x6x5x4x3x2x1=8! Ottavo numero fattoriale

5040ˆ2=25401600 Il numero 25401600 è divisibile per i principali numeri della precessione (3,6,9,27,54,108,216,36,72,144,288,432,2160,12960,25920,3456,360).

63360

[(2520×8)+8]×π=63360 numero di pollici in un miglio.

2520×8= 20160

63360=[(20160×3)+2880]

63360−20160=43200

63360÷220=288

63360÷440=144

63360÷880=72

63360÷11=5760; (5760=2880×2)

63360−5760=57600

63360-(17640×2)=28080

63360-(17640×3)=10440

(17640×4)-63360=7200

63360=360×176

63360÷160=396

63360÷30=2112

63360+5280+1760=70400; 70400−63360=7040; 7040÷4=1760

63360+36630=99990

36630÷330=111; 36630÷165=222; 36630÷110=333; 36630÷66=555; 36630÷55=666

36630÷30=1221

7920

2520×π=7916,8135≈7920 Diametro della Terra in miglia.

7920÷20=396

7920÷40=198

7920÷80=99

7920÷16=495

Da notare che la somma delle cifre dei risultati sopra fa sempre18=1+8= 9 e i divisori sotto sono tutti frazioni dei 360 gradi della circonferenza.

7920÷30=264

7920÷60=132

7920÷90=88

7920÷120=66

7920÷180=44

7920÷240=33

7920÷360=22

7920−3600=4320

7920−5040=2880

7920−6480=1440

7920÷55=144

7920ˆ2=62726400 Il numero 62726400 è divisibile per i principali numeri della precessione (3,6,9,27,54,108,216,36,72,144,288,432,2160,12960,25920,3456,360).

31680

Se inscriviamo la circonferenza della Terra in un quadrato che la contiene di lato uguale al diametro del pianeta otteniamo la “Quadratura del Cerchio”, ossia lo Spirito rappresentato dal cerchio è contenuto nel quadrato che rappresenta la Materia (la manifestazione materiale). Questa operazione è basata sul Cubito sacro e sul numero 2520.

In un altro modo il quadrato può essere contenuto nella sfera (cerchio). Questo è il caso della Grande Piramide (Link), in cui il quadrato della sua base è contenuto in una sfera il cui raggio è uguale all’altezza della piramide stessa. Questa operazione è basata sul Cubito Reale egizio e sul numero 432 (PDF 432 nella Grande Piramide).

Nel primo dei due casi il perimetro del quadrato è dato dal diametro della Terra in miglia moltiplicato per i quattro lati del quadrato 7920×4=31680.

Questo è un numero che contiene molti dei rapporti numerici che sono in relazione con le leggi del Logos Galattico.

31680−6480=25200

31680−18720=12960 (12960×2=25920) (18720=288×65)

43200−31680=11520=2880x4

31680−25920=5760=2880x2; (5760−2160=3600)

31680−31104=576

31680+7920=39600

31680−17640=14040; (2520×7=17640=360×7×7)

31680÷11=2880

31680÷22=1440

31680÷33=960

31680÷44=720

31680÷55=576; (576216=360)

31680÷360=88

31680÷180=176

31680÷60=528

31680÷30=1056

31680÷15=2112

31680÷18=1760 (numero di yarde in un miglio)

31680÷6=5280 (numero di piedi in un miglio)

31680×2=63360 (numero di pollici in un miglio)

31680−10080=21600 (numero di miglia nautiche nella circonferenza terrestre)

31680−1080=30600

Al numero 31680 ed ai 360 gradi della circonferenza sono inoltre legati i numeri 33;66;132;264;528,1056,2112.

31680ˆ2=1003622400 Il numero 1003622400 è divisibile per i principali numeri della precessione (3,6,9,27,54,108,216,36,72,144,288,432,2160,12960,25920,3456,360).

Nei numeri analizzati fino a qui vi è inoltre da notare la presenza di 2 elementi ricorrenti nella Numerologia Sacra, i “Numeri a Cifra Tripla ripetuta” e la “Presenza Occulta del 9”.

I numeri tripli a cifra ripetuta 111,222,333,444,555,666,777,888,999 possiedono una particolare proprietà celata. La Funzione φ di Eulero rivela un sorprendente collegamento con i numeri del ciclo precessionale fino a qui esaminati.

Applicando la Riduzione dei Numeri secondo la Numerologia Classica Occidentale ai numeri sopra esaminati si rileva un’altra interessante loro proprietà. La Riduzione consiste nel ridurre qualsiasi numero sommando le cifre che lo compongono fino ad arrivare a un valore compreso tra 1 e 9, ad esempio:

Numero 1954=1+9+5+4=19=1+9=10=1+0=1

Numero 31680=3+1+6+8+0=18=1+8=9

Numero 1003622400=1+0+0+3+6+2+2+4+0+0=18=1+8=9

La maggior parte dei numeri ridotti numerologicamente danno 9 come risultato, molti altri danno 6, alcuni 3; qualche esempio:

21600=2+1+6+0+0=9; 360=3+6+0=9; 3456=3+4+5+6=18=1+8=9; 432=4+3+2=9.

5280=5+2+8+0=15=1+5=6; 2112=2+1+1+2=6; 960=9+6+0=15=1+5=6.

30=3+0=3; 12=1+2=3.

Potete continuare da voi questa operazione.

Se voi conosceste la magnificenza del 3 del 6 e del 9 avreste una chiave per l’universo” Nikola Tesla.

Corrispondenza tra il Sistema Solare e il Sistema Uomo espressa numericamente

Il Surya Siddhanta è un testo vedico indù che risale ad un tempo stimato fra i quindici e i venticinquemila anni fa, che descrive una serie di fenomeni fisici noti solo da poche centinaia di anni alla scienza occidentale, come ad esempio il fatto che la Terra sia sferica e non piatta come sostenuto dai tolemaici.

Nel Surya Siddhanta la velocità della luce è stimata in 2202 yojanas in mezzo nimesha, dove un yojana secondo le moderne unità di misura equivarrebbe a circa 9 miglia e un nimesha, unità di misura del tempo, a circa 16/75 di secondo; facendo le proporzioni fra le antiche e le moderne unità di misura otteniamo un valore della velocità della luce di 185794 miglia per secondo, un valore molto vicino alle attuali stime, calcolate con gli strumenti scientifici moderni, in 186000 miglia per secondo.

Gli estensori di questo testo hanno ottenuto valori così simili agli attuali senza possedere i mezzi tecnici e gli strumenti avanzati in possesso della scienza moderna ma semplicemente osservando come il sistema umano ed il sistema solare funzionano allo stesso modo, come macrocosmo e microcosmo si rispecchiano l’uno nell’altro.

La distanza fra il Sole e la Terra, la distanza fra la Terra e la Luna e le dinamiche che intercorrono fra questi tre corpi celesti sono state osservate con attenzione dagli antichi autori di questo testo. Essi hanno stimato che il diametro del sole moltiplicato per il numero 108 dia il valore della distanza fra la Terra ed il Sole.

Ugualmente il diametro della Luna moltiplicato per 108 dà il valore della distanza fra il pianeta ed il suo satellite.

Allo stesso modo conoscevano il fenomeno della precessione equinoziale stimata in 25920 anni e sapevano che tale fenomeno era dovuto principalmente all’attrazione che la luna esercita nei confronti del nostro pianeta.

25920 diviso per 60 il numero dei minuti contenuti in un ora come anche il numero dei battiti del cuore che una persona in salute ha in un minuto, dà come risultato il numero 432, cifra comune a moltissime antiche culture del pianeta come quelle egizia, mesopotamica, ebraica e scandinava.

A questo numero 432 gli antichi hindu sono arrivato osservando il numero dei battiti del cuore che un individuo in salute ha in un giorno, un’altra evidenza del rapporto fra il funzionamento del corpo umano ed il funzionamento dei moti planetari e stellari.

Un altro rapporto riguarda il numero 2160 sempre legato al ciclo equinoziale (25920:12=2160). In un minuto, un individuo in stato di rilassamento esegue 15 respiri, 900 in un’ora, 21600 in un giorno.

Allo stesso modo dividendo la circonferenza terrestre in 360 meridiani e poi dividendo lo spazio fra un meridiano ed il successivo in 60 minuti otteniamo una misura di spazio che è chiamata miglio nautico; nella circonferenza terrestre possiamo quindi contenere 21600 miglia nautiche.

Nell’astronomia yogica il movimento della Terra intorno al Sole viene diviso in 27 posizioni chiamate Nakshatya (il numero 27 richiama il ciclo lunare), ognuno di questi Nakshatya viene diviso per 4 Padas in totale 108 posizioni della Terra intorno al Sole; questi cicli sono ovviamente legati al ciclo mestruale femminile, come anche ai bioritmi umani.

Tratto da “Yuga Precessione degli Equinozi e Numeri”.

ASTRONOMIA E ASTROLOGIA

Premesse Storiche dell’Astrologia

Le scienze astrologiche e astronomiche furono coltivate nell’antica Mesopotamia sin dalla fine del IV millennio a.C., anche se è dal II millennio a.C. che prima i Babilonesi e successivamente gli Assiri ci hanno trasmesso le prime copie scritte di veri e propri trattati, elaborati da specialisti. Nella più celebre cosmogonia babilonese, il “Poema della Creazione (Enuma elish)”, la volta del cielo è sublimata come la metà del corpo di una dea, Tiamat sconfitta in agone cosmico da Marduk. Data la sacralità del cielo, la lettura dei suoi fenomeni non solo abilitava i sacerdoti a prevedere gli eventi naturali e politici, imponendo ai regnanti di agire conseguentemente, ma costruiva allo stesso tempo una ricchissima biblioteca di immagini, segni e simboli astrali che rappresentavano i miti sull’origine dell’universo.

Con i primi filosofi, attivi nella fascia costiera dell’Asia Minore tra il VI e il V secolo a.C., la civiltà ellenica ha posto le basi per la nascita dell’Astrologia scientifica (Link). I filosofi greci hanno sviluppato riflessioni capaci di fornire risposte alla varietà dei fenomeni osservati.

Pitagora (V secolo a.C.) ed i suoi discepoli hanno concepito la sfericità del Cosmo e la regolarità dei moti circolari dei corpi celesti con la sfericità della Terra con la sua rotazione sul proprio asse, dove, al Caos iniziale hanno opposto l’ordine del Kosmos.

La civiltà greca, con Platone, Eudosso e Aristotele, ha elaborato gli schemi destinati a esercitare una profonda influenza sugli sviluppi successivi dell’Astrologia e Astronomia, che erano unite in un’unica grande Scienza.

Nel IV secolo a.C. Eraclide Pontico, discepolo di Platone, elaborò l’ardita ipotesi dei moti di Mercurio e Venere intorno al Sole, che seguitava tuttavia a orbitare attorno alla Terra.

Aristotele, allievo di Platone, riteneva che gli elementi fondamentali di cui è costituita la materia – terra, acqua, fuoco e aria – fossero dotati di un movimento rettilineo verso il basso o verso l’alto a seconda della maggiore o minore pesantezza. Ai corpi celesti, costituiti invece da una quinta essenza, l’etere, attribuiva il moto circolare uniforme. La teoria dei quattro elementi esercitò a lungo forte influenza sulla cultura occidentale e araba. Venne riecheggiata frequentemente in numerose opere d’arte fino all’inizio dell’Età Moderna, come mostrano i due dipinti di Brueghel il Giovane.

Anonimo. Globo celeste, II sec. a.C.-I sec. d.C. – Parigi, Collezione Kugel.

Su questo globo in argento sono raffigurate le costellazioni secondo la tradizione iconografica di Igino. È tra le più antiche raffigurazioni della sfera celeste che sia pervenuta a noi.

Rilievo in marmo con Phanes (erroneamente identificato con Mitra), II secolo circa. Modena Museo Civico Archeologico.

Primo dispensatore di vita nell’universo, emerso dall’uovo cosmico all’inizio dei tempi, Phanes rappresentava una nuova Era di salvezza per i seguaci dell’Orfismo: la fascia dello Zodiaco simboleggia il tempo eterno, il serpente che lo avvolge il rapido corso del tempo degli uomini. Phanes o Fanete è raffigurato come un giovane dotato di ali dorate, che tiene in una mano lo scettro e nell’altra il fulmine, ed è considerato il signore del Tempo cosmico. Le spire che lo avvolgono simboleggiano la ciclicità delle Stagioni, mentre tutt’intorno scorre la fascia dei dodici Segni zodiacali, che ruotano stranamente in senso antiorario; sopra la testa di Fanete si trova l’Ariete, il primo Segno dello Zodiaco.

Globo astrologico, II sec. a.C.-II sec. d.C. – Matelica (MC), Civico Museo Archeologico.

Si tratta di uno strumento per osservazioni e calcoli astronomici, astrologici e di misurazione del tempo, un antichissimo orologio solare che si distingue per la particolare forma sferica.

Nel III secolo a.C. lo studio degli astri si è spostato sulla sponda meridionale del Mediterraneo, in Egitto. Nel Museo di Alessandria l’Astronomia e l’Astrologia raggiunsero il massimo livello di rigore concettuale e perfezione teorica. Alcuni studiosi assidui della volta celeste, quali Ipparco e Tolomeo, accumularono dati che, legati al rapido sviluppo della matematica e della geometria, permisero di conseguire straordinari risultati. Verso la metà del II secolo a.C. fecero la loro comparsa i primi planetari meccanici, che misero in evidenza i perfetti meccanismi della grande macchina del mondo. Con la conquista del Mediterraneo da parte di Roma si sviluppò maggiormente l’Astrologia, che interessò tutte le classi sociali. Il cielo per i Romani non era solo il principale mezzo di orientamento dei naviganti e l’orologio che scandisce il calendario dei lavori agricoli ma, soprattutto, il più importante strumento di conoscenza dei destini umani e dei comportamenti più utili da seguire. (Approfondimento) (Approfondimento)

Rilievo con Mitra, II sec. – Roma, Museo Nazionale Romano

Afferrato il toro, Mitra lo colpisce al collo con la spada. Dal contatto tra il sangue del toro e la terra nascono piante benefiche per l’uomo. Uno scorpione, mandato dal dio del male, cerca di contrastare questa profusione di vitalità avvelenando il seme del toro, aggredito anche da un cane e da un serpente. Alla sinistra e alla destra di Mitra sono Cautes e Cautopates: il primo ha la fiaccola alzata, l’altro abbassata a rappresentare il ciclo solare dall’alba al tramonto. Nei vertici superiori le personificazioni del Sole e della Luna e, in alto, la fascia circolare che raffigura la sfera delle stelle fisse, dove risiedono le anime immortali cui Mitra ha rivelato il percorso di salvezza.

La Melotesia Zodiacale, il Macrocosmo nel Microcosmo

La serie di corrispondenze tra l’Uomo e l’Universo risale alle epoche più remote.

Nella letteratura sacra dell’Induismo troviamo la ‘Brhajjâtaka’ di Varâhamihira, in cui i dodici Segni dello Zodiaco rappresentano le membra di Purusa, l’Uomo Cosmico o Anima dell’Universo, l’Essere primordiale increato che, secondo i Veda, fu sacrificato per dare origine al mondo manifesto.

I Veda sono la più antica raccolta di inni religiosi composti in una forma arcaica dal sanscrito, detto ‘sanscrito vedico’, un grande insieme di testi religiosi che sono il fondamento della Religione vedica, successivamente del Brahmanesimo e, infine, di quel complesso e composito sistema religioso e filosofico che va sotto il nome di Induismo.

Gli inni sacri dei Rigveda, nella compilazione a noi pervenuta, risalgono probabilmente al secondo millennio a.C., nel periodo compreso tra il 2000 a.C. e il 1500 a.C. con la sua definitiva collocazione nella forma attuale, databile al VII secolo a.C.

Le correlazioni tra i Segni dello Zodiaco e le parti del corpo umano si fanno risalire al grande matematico e studioso del cielo Hipparcos di Nicea, vissuto fra il 190 e il 120 a.C. in Grecia. Ipparco proseguì gli studi del grande medico greco Hippokrates, nato circa tre secoli prima, che affermava di essere un discendente diretto di Asclepio, dio della Medicina, fondò in Grecia la prima Scuola medica e scrisse una settantina di opere, raccolte nel “Corpus Hippocraticum”.

Hippocrate coniugò la medicina con la chirurgia e scrisse anche il testo più celebre che codifica l’etica medica, “Il Giuramento”, ancor oggi in uso in Medicina, in cui sono enumerati i principi fondamentali che deve seguire chi esercita la professione medica ed egli è considerato ancor oggi il padre della Medicina moderna. Hippocrate sostenne la teoria di Empedocle dei “Quattro Elementi” ed elaborò una “teoria umorale”, secondo la quale il nostro corpo sarebbe governato da quattro umori diversi (sangue, bile gialla, bile nera o atrabile e flemma, elaborati rispettivamente da cuore, fegato, milza e cervello) dalla cui corretta proporzione (crasi) dipende lo stato di salute o malattia (discrasia).

Ipparco di Nicea estese gli studi di Ippocrate e seguì il pensiero di Platone, secondo cui ogni fenomeno sulla Terra è in analogia con gli eventi cosmici, per cui il corpo umano è una riproduzione dei modelli celesti (Archètipi).

Ma è stato Claudio Tolomeo, astronomo, astrologo, matematico e geografo, vissuto nel II secolo d.C. ad Alessandria d’Egitto, che per primo ha introdotto i metodi scientifici nell’interpretazione dei corpi celesti ed ha scritto il Tetrabiblos”, il primo trattato scientifico di Astrologia pubblicato in Occidente, in cui ha riunito ed ordinato tutto quanto era noto a quei tempi in materia astrologica a Babilonia, in Egitto e in Grecia. Tolomeo ha definito lo Zodiaco “creatura animata”.

Dal Cielo natale di un individuo è possibile conoscere le sue parti del corpo più vulnerabili e la sua predisposizione nei confronti di alcune malattie, che possono esternarsi nel corso della sua vita.

Nella Grecia classica, questa teoria era definita “Melotesia zodiacale”, o Medicina celeste e si riferisce agli influssi esercitati dai Segni zodiacali, dai Pianeti e dalla Luna sui diversi organi del corpo umano: l’Ariete domina la testa e il cervello; il Toro influenza il collo; i Gemelli dominano le braccia e i polmoni; il Cancro è connesso con il torace; il Leone e il Sole influenzano il cuore; la Vergine domina gli intestini e la milza; la Bilancia è connessa con i reni e la regione lombare; lo Scorpione è il segno degli organi genitali; il Sagittario influenza il fegato, i nervi sciatici e la coscia; il Capricorno è connesso con il ginocchio e le articolazioni; l’Acquario domina le caviglie e il sistema circolatorio; i Pesci influenzano i piedi.

Si devono anche considerare le correlazioni tra Segni zodiacali opposti o complementari, situati cioè sullo stesso asse zodiacale, che si influenzano l’un l’altro nel tipo di patologie.

Esiste quindi:

l’asse Ariete-Bilancia o asse umorale ippotalamico-drenante renale, dall’impulso al vaglio;

l’asse Toro-Scorpione o asse oro-anale o riproduttivo;

l’asse Gemelli-Sagittario o asse degli arti superiori ed inferiori;

l’asse Cancro-Capricorno o asse temporale della crescita, dalla giovinezza alla vecchiaia, dall’immaturità alla saggezza;

l’asse Leone-Acquario o asse circolatorio;

l’asse Vergine-Pesci o asse carpale-tarsale di mani e piedi, o della psicosomatizzazione.

La “Melotesia Zodiacale” si basa sulla corrispondenza tra Macrocosmo e Microcosmo, teoria riportata in auge dall’Ermetismo alessandrino.

La Melotesia Zodiacale è stata studiata e considerata nell’Astrologia Indiana, Araba, Greca e Latina.

Codice miniato del 1475 con le correlazioni fra l’Uomo e i Segni dello Zodiaco

Johannes de Ketham. Libro di medicina. Venezia, 1493

Felice Passera, Il nuovo tesoro degli arcana farmacologici galenici, Venezia 1688-89

Le teorie astrologiche di Tolomeo sono state successivamente seguite da molti altri studiosi, come ad esempio il medico naturalista Theophrast Bombast von Hohenheim, noto come Paracelso (1493-1541), il quale sosteneva che ogni medico dovrebbe essere anche astrologo e conoscere il Cielo in cui l’uomo vive, per cui non è sufficiente che un medico sappia giudicare il presente, ma dovrebbe anche comprendere quello che potrebbe accadere in futuro.

Ma già Leonardo Da Vinci (1452-1519) aveva studiato gli antichi testi ermetici ed astrologici, come si comprende da alcuni suoi celebri dipinti, soprattutto nel Cenacolo, che ha realizzato con molti riferimenti zodiacali e planetari, ed inoltre il suo interesse verso l’Astrologia si vede dall’elenco dei volumi che possedeva nella sua biblioteca personale.

Molto eloquenti sono il suo celebre disegno dell’Uomo Vitruviano, conservato a Torino, che sarebbe il suo completo autoritratto giovanile, ed in particolare nell’Uomo circondato dai Quattro Elementi.

L’Uomo Vitruviano (1490) e il Cenacolo (1492) di Leonardo Da Vinci

l’Astrologo di Bonnart del 1600 – Stampa in cui è raffigurata una donna con le figure dello Zodiaco

Tratto da un articolo di Andrea Fontana (SCIENZE ASTRATTE).

Quo

Estratto dalla Sessione del 17 ottobre 1988 dell’entità “Quo”:

«…C’è una terza natura che disturberà questo strumento, anche se intellettualmente da tempo considera questa possibilità e ne discute. Tuttavia sarà dispiaciuto di apprendere da questo contatto che secondo noi siamo completamente all’interno della mente dello strumento, cioè, ci è permesso parlare perché lo strumento ha aperto un percorso profondo abbastanza nei suoi livelli di pensiero subconsci, da poter contattare principi che si trovano nel profondo della mente e sono influenzati dalle varie energie della gravità in senso spirituale che fluiscono ritmicamente attraverso la parte metafisica di ogni individuo così come attraverso la parte fisiologica.

Lo studio di quest’ultima è chiamato astrologia; lo studio della prima potrebbe essere chiamato astrologia metafisica e rivelerebbe un Universo interiore di cui l’Infinità esteriore delle galassie non è altro che un ologramma che si muove in una maniera prevedibile…

Questo strumento, quindi, può identificarci con se stesso nella più profonda realtà di cui abbiamo consapevolezza.

L’infinito e la realtà non si trovano all’esterno, ma all’interno della non-cosa che è la Coscienza di ogni entità. Tutti gli studi riguardanti un’entità sono studi in uno specchio, il vero sé, il sé interiore che è invisibile. Si impara a conoscere il sé interiore, dal guardare con molta attenzione nello specchio.»

Ra

«30.2 Interrogante: Grazie. Definiresti mente, corpo e spirito separatamente?

Ra: Io sono Ra. Questi termini sono tutti termini descrittivi semplicistici che eguagliano un complesso di focalizzazioni di energia; il corpo, come lo chiamate, è il materiale della densità che sperimentate in un dato spazio/tempo o tempo/spazio; questo complesso di materiali è disponibile per le distorsioni di ciò che chiamereste manifestazione fisica.

La mente è un complesso che rispecchia gli afflussi^ dello spirito e gli efflussi* del complesso del corpo. Contiene ciò che conoscete come sensazioni, emozioni e pensieri intellettuali, nelle sue complessità più consapevoli. Spostandoci più in basso nell’albero della mente, vediamo l’intuizione che è della natura della mente più in contatto o in sintonia con il complesso di esistenza totale**. Scendendo alle radici della mente troviamo la progressione della coscienza che gradualmente si trasforma dalla memoria personale a quella razziale, agli influssi cosmici, e così diventa un contattatore diretto di quella navetta che chiamiamo complesso dello spirito.

Questo complesso dello spirito è il canale per cui gli afflussi^ da tutti i vari afflussi^ universali, planetari e personali possono essere incanalati nelle radici della coscienza e con cui la coscienza può essere incanalata verso il portale dell’infinito intelligente attraverso l’energia intelligente bilanciata di corpo e di mente.

Vedrai da questa serie di definitive affermazioni che mente, corpo e spirito sono inestricabilmente intrecciati e non possono persistere, l’uno senza l’altro. Quindi ci riferiamo al complesso mente/corpo/spirito piuttosto che tentare di trattarli separatamente, poiché il lavoro, diciamo, che fate durante le vostre esperienze viene svolto attraverso l’interazione di queste tre componenti, non attraverso una qualunque di esse.

^(inpourings) *(up-pourings) **(total beingness complex)

19.20 Interrogante: Bene, sembrerebbe dunque essere presente una relazione fra quelli che percepiamo come fenomeni fisici, ad esempio i fenomeni elettrici, ed i fenomeni della coscienza, e che essi, avendo avuto origine dall’Uno Creatore, sono praticamente identici ma agiscono in modi leggermente diversi quando si [fine del nastro]. [È corretto?]

RA: Io sono Ra. Anche questa volta semplificheremo notevolmente per rispondere alla tua domanda.

Il solo complesso fisico viene generato da innumerevoli energie o campi elettromagnetici che interagiscono grazie all’energia intelligente; le configurazioni o distorsioni mentali di ciascun complesso aggiungono ulteriori campi di energia elettromagnetica e distorcono ulteriormente gli schemi energetici del complesso fisico; la componente spirituale fornisce un’ulteriore complessità di campi che di per sé è perfetta, ma che può essere realizzata in diverse modalità distorte e non integrate dai complessi di campi energetici del corpo e della mente.

Pertanto, anziché un, diciamo, magnete caratterizzato da una polarità, nel complesso corpo/mente/spirito è presente una polarità di base che viene espressa da quella che voi chiamereste l’energia del raggio viola, la somma dei campi energetici, ma che viene influenzata da pensieri di ogni tipo generati dal complesso della mente, dalle distorsioni del complesso del corpo e dalle numerose relazioni fra il microcosmo che l’entità è e il macrocosmo in diverse forme che voi potete rappresentare guardando le stelle, come le chiamate, ciascuna con un raggio di energia che contribuisce e che entra nella rete elettromagnetica dell’entità in base alle sue distorsioni individuali.

19.21 Interrogante: Quindi è questa la radice di quella che noi chiamiamo astrologia?

RA: Io sono Ra. Questa sarà l’ultima domanda completa della presente sessione.

La radice dell’astrologia, come la chiamate, è un modo di percepire le distorsioni primarie che possono essere previste lungo delle linee di probabilità/possibilità una volta che vengono fornite, per così dire, le configurazioni e gli orientamenti cosmici al momento dell’ingresso dello spirito nel complesso fisico/mentale e al momento dell’ingresso del complesso fisico/mentale/spirituale nell’illusione. Questo dà la possibilità di suggerire delle aree di base di distorsione. Non c’è nulla di più di questo. Il ruolo che gioca l’astrologia può essere paragonato a quello di una radice fra molte altre.

76.6 Interrogante: Siamo spiacenti, abbiamo avuto un ritardo così lungo tra l’ultima sessione e questa. Non potevamo farne a meno credo. Potresti dirmi l’origine dei tarocchi?

Ra: Io sono Ra. L’origine di questo sistema di studio e divinazione è duplice: in primo luogo, c’è quell’influenza che, proveniente in modo distorto da coloro che erano sacerdoti che cercavano di insegnare la Legge dell’Uno in Egitto, diede Forma alla comprensione, se perdonate il termine improprio, di ciò che avevano ricevuto. Queste Forme furono poi trasformate in una parte regolare dell’apprendimento/insegnamento di un iniziato. La seconda influenza è quella di quelle entità delle terre che chiamate Ur, Caldea e Mesopotamia che, dall’antichità, avevano ricevuto, diciamo così, i dati per quello che chiamavano “avere a che fare con gli astri (heavens)”. Così troviamo che due metodi di divinazione vengono fusi in uno con risultati non uniformi; la, come la chiamate voi, Astrologia e la Forma vengono combinate insieme per suggerire quelle che potreste chiamare le “corrispondenze (correspondences)” che sono tipiche delle distorsioni che potreste intendere come tentativi di visualizzare gli archetipi.

76.9 Interrogante: C’è, secondo l’opinione di Ra, qualche valore attuale per il riutilizzo dei tarocchi come aiuto nel processo evolutivo?

Ra: Io sono Ra. Ripeteremo le informazioni. È opportuno studiare in profondità una forma di costituita e organizzata distorsione della mente archetipica per arrivare alla posizione di poter divenire e sperimentare archetipi a volontà. Avete tre scelte di base. Potete scegliere l’astrologia, i dodici segni, come chiamate queste parti della rete energetica del vostro pianeta, e quelli che sono stati chiamati i dieci pianeti. Potete scegliere il tarocco con i suoi ventidue cosiddetti Arcani Maggiori. Potete scegliere lo studio del cosiddetto Albero della Vita con i suoi dieci Sephiroth e le ventidue relazioni tra le stazioni.

È bene indagare su ciascuna disciplina, non come un dilettante, ma come uno “che cerchi la pietra di paragone”, uno che “desidera sentire l’attrazione del magnete”. Uno di questi studi sarà più attraente per il cercatore. Lasciate quindi che il cercatore indaghi sulla mente archetipica usando, essenzialmente, una di queste tre discipline. Dopo un periodo di studio, la disciplina padroneggiata a sufficienza, il ricercatore può quindi completare il passaggio più importante: cioè il superamento di quanto scritto al fine di esprimere in una maniera unica la sua comprensione, se si può ancora perdonare il termine, della mente archetipica.

88.23 Interrogante: Precedentemente (nella sessione 76) hai menzionato che i tarocchi erano un metodo di divinazione. Lo spiegheresti?

Ra: Io sono Ra. Dobbiamo prima separare i tarocchi come metodo di divinazione da questi Arcani Maggiori come rappresentativi dei ventidue archetipi della mente archetipica.

Il valore di ciò che chiamate astrologia è significativo se utilizzato da quelle entità iniziate che comprendono, se vorrete perdonare il termine improprio, le considerazioni a volte intricate della Legge della Confusione. Quando qualsiasi influenza planetaria entra nella rete energetica della vostra sfera, quelli sulla sfera sono mossi tanto quanto la luna che si sposta intorno alla vostra sfera, muove le acque sopra le vostre profondità. La vostra propria natura è acqua in quanto voi, come complessi mente/corpo/spirito, siete facilmente impressionati e mossi (moved). In effetti, questa è la fibra e la natura stessa del vostro viaggio e della vostra veglia in questa densità: non solo per essere mossi, ma per istruire voi stessi sul modo preferito del vostro movimento nella mente, nel corpo e nello spirito.

Pertanto, quando ogni entità entra nella rete energetica planetaria, ogni entità sperimenta due principali influssi planetari, quello del concepimento, che ha a che fare con la manifestazione fisica del raggio giallo dell’incarnazione, e quella del momento che chiamate nascita quando il respiro è attirato per la prima volta nel complesso del corpo chimico del raggio giallo. Così coloro che conoscono le stelle e le loro configurazioni ed influenze sono in grado di “vedere una mappa abbastanza dettagliata del paese attraverso il quale un’entità ha viaggiato, sta viaggiando, o ci si può aspettare che viaggi”, sia sul livello fisico, il livello mentale o il livello spirituale. Siffatta entità avrà sviluppato le abilità dell’iniziato che sono normalmente conosciute tra i vostri popoli come psichiche o paranormali.

Quando gli archetipi vengono mescolati nel mix di carte orientate astrologicamente che formano i cosiddetti Arcani di Corte e Arcani Minori, questi archetipi vengono magnetizzati dalle impressioni psichiche di chi lavora con le carte, e in questa maniera diventano strumenti di un collegamento tra il praticante di determinazioni e divinazioni astrologiche e colui che richiede informazioni. Spesso tali rappresentazioni archetipiche appariranno in modo tale da avere risultati apparentemente interessanti, eloquenti nella disposizione all’interrogatore. In sé e di per sé stessi, gli Arcani Maggiori non hanno un posto legittimo nella divinazione, ma, piuttosto, sono strumenti per l’ulteriore conoscenza del sé da parte del sé allo scopo di entrare in un più profondamente, acutamente realizzato presente momento.

78.32 Interrogante: Allora c’è qualche relazione tra gli archetipi e i pianeti del nostro sistema solare?

Ra: Io sono Ra. Questa non è una domanda semplice. Propriamente, gli archetipi hanno qualche relazione con i pianeti. Tuttavia, questa relazione non è una cosa che può essere espressa nel vostro linguaggio. Questo tuttavia non ha impedito a coloro tra la vostra gente che sono diventati adepti, di tentare di dare un nome e di descrivere queste relazioni. Per comprendere, se possiamo usare questo termine improprio, più puramente gli archetipi è bene vedere i concetti che compongono ogni archetipo e riservare lo studio dei pianeti e altre corrispondenze per la riflessione.

78.33 Intervistatore: Mi sembrava proprio che, poiché i pianeti erano un prodotto del Logos e poiché la mente archetipica era la fondamenta dell’esperienza, che pianeti di questo Logos sarebbero stati in qualche modo correlati. Seguiremo sicuramente il tuo suggerimento.

Ho cercato di ottenere “un punto d’appoggio in una porta di ingresso non distorta”, si potrebbe dire, nella mente archetipica. Mi sembra che tutto ciò che ho letto che ha a che fare con gli archetipi sia, in un modo o nell’altro, distorto da chi ha scritto e dal fatto che il nostro linguaggio non è realmente capace di una descrizione.

Hai parlato del Mago come di un archetipo di base e che questo sembra essere stato portato (carried through) dall’ottava precedente. Sarebbe quindi questo, se esiste un ordine, il primo concetto archetipico di questo Logos?

Ra: Io sono Ra. Vorremmo innanzitutto rispondere al tuo smarrimento riguardo ai vari scritti sulla mente archetipica. Puoi ben considerare la differenza molto istruttiva tra una cosa in sé e le sue relazioni o funzioni. C’è molto studio dell’archetipo che è in realtà lo studio di funzioni, relazioni e corrispondenze. Lo studio dei pianeti, ad esempio, è un esempio di archetipo visto come funzione. Tuttavia, gli archetipi sono, in primo luogo e più profondamente, “cose in sé stesse” e la ponderazione su di essi e sulle relazioni più pure tra loro dovrebbero essere il fondamento più utile per lo studio della mente archetipica…

61.2 Interrogante: C’è qualcosa in particolare che lo strumento potrebbe fare per migliorare la condizione fisica?

Ra: Io sono Ra. Questo strumento ha due fattori che influenzano le sue distorsioni corporee. Questo è in comune con tutti quelli che per anzianità di vibrazione hanno raggiunto il livello del raggio verde dei complessi di coscienza vibratoria.

Il primo sono gli afflussi in entrata (instreamings) forniti , che variano da ciclo a ciclo in maniera prevedibile. In questa particolare entità i complessi ciclici in questo nesso spazio/tempo non sono favorevoli ai livelli di energia fisica.

La seconda ramificazione della condizione è quello che potremmo chiamare il grado di efficienza mentale nell’utilizzo del catalizzatore provvisto per l’apprendimento delle lezioni programmate, in particolare, e delle lezioni d’amore, in generale.

Questo strumento, a differenza di alcune entità, ha qualche ulteriore distorsione a causa dell’utilizzo di condizioni pre-incarnative.

61.3 Interrogante: Puoi approfondire cosa intendevi per “ciclici afflussi in entrata di energia”?

Ra: Io sono Ra. Ci sono quattro tipi di cicli che sono quelli forniti al momento dell’ingresso nell’incarnazione. Ci sono inoltre influssi (inpourings) più cosmici e meno regolarizzati che, di volta in volta, influiscono su un complesso mente/corpo/spirito sensibilizzato. I quattro ritmi sono, in una certa misura, conosciuti tra i vostri popoli e sono chiamati bioritmi.

C’è un quarto ciclo che possiamo chiamare il ciclo del portale di magia dell’adepto o dello spirito. Questo è un ciclo che si completa in circa diciotto dei vostri cicli diurni.

I modelli cosmici sono anche una funzione del momento d’ingresso in incarnazione e hanno a che fare con il vostro satellite che chiamate luna, i vostri pianeti di questa galassia, il sole galattico e, in alcuni casi, gli afflussi dai principali punti galattici del flusso di energia.

61.4 Interrogante: Sarebbe utile tracciare i cicli per lo strumento e tentare di avere queste sessioni nei punti più favorevoli rispetto al ciclo?

Ra: Io sono Ra. Per quella domanda specifica non abbiamo risposta.

Si può notare che i tre in questa triade portano con sé questo modello energetico che è Ra. Perciò ogni input energetico della triade è degno di nota.

Potremmo dire che questi sistemi di informazione, pur essendo interessanti, sono in influenza solo nella misura in cui l’entità o le entità coinvolte non hanno fatto un utilizzo totalmente efficiente del catalizzatore e, pertanto, invece di accettare i, diciamo così, negativi o retrogradi momenti o periodi senza eccessivo preavviso, hanno la distorsione verso il trattenimento di queste distorsioni al fine di elaborare il catalizzatore non-utilizzato.

È da notare che l’attacco psichico continua su questa entità sebbene sia efficace solo, in questo momento, nelle distorsioni fisiche verso il disagio.

Possiamo suggerire che è sempre di qualche interesse osservare la “mappa”(road map), sia dei cicli che delle influenze planetarie ed altre cosmiche influenze, in quanto si possono vedere certe “ampie strade” o possibilità. Tuttavia, ricordiamo che questo gruppo è un’unità.

64.10 Interrogante: [In una] sessione precedente hai menzionato il portale della magia per l’adepto che si verifica in cicli di diciotto giorni. Potresti approfondire queste informazioni per favore?

Ra: Io sono Ra. Il complesso mente/corpo/spirito nasce sotto una serie di influenze, sia lunari, planetarie, cosmiche e, in alcuni casi, karmiche. Il momento della nascita in questa illusione fa cominciare i cicli che abbiamo menzionato.

Il ciclo spirituale o dell’adepto è un ciclo di diciotto giorni e opera con le qualità dell’onda sinusoidale. Vi sono quindi alcuni ottimi giorni sul lato positivo della curva, ovvero i primi nove giorni del ciclo — precisamente il quarto, il quinto e il sesto — in cui i lavori sono più opportunamente intrapresi, dato che l’entità è ancora priva di totale cosciente controllo della sua distorsione/realtà mente/corpo/spirito.

La parte più interessante di questa informazione, come quella di ogni ciclo, è l’annotazione del punto critico nel quale passando dal nono al decimo e dal diciottesimo ai primi giorni, l’adepto sperimenterà qualche difficoltà soprattutto quando una transizione si verifica in un altro ciclo contemporaneamente. Al nadir di ogni ciclo l’adepto si troverà alla sua forza minima, ma non sarà aperto alle difficoltà come nella misura in cui le sperimenta nei momenti critici.

64.11 Interrogante: Quindi, per trovare i cicli, prenderemmo l’istante della nascita e l’emergere del bambino dalla madre in questa densità e inizieremmo il ciclo in quell’istante e lo continueremmo per tutta la vita. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è per lo più corretto. Non è necessario identificare l’istante del parto. Il ciclo diurno in cui si verifica questo evento è soddisfacente per tutti tranne che per i lavori più fini.

64.12 Interrogante: Ora, ho ragione nell’assumere che qualunque magia l’adepto eseguirebbe sarebbe più riuscita o, diciamo, più conforme al suo disegno di quella eseguita in tempi meno opportuni nel ciclo?

Ra: Io sono Ra. Questo ciclo è uno strumento utile per l’adepto ma, come abbiamo detto, man mano che l’adepto diventa più equilibrato, i lavori progettati saranno sempre meno dipendenti da questi cicli di opportunità e sempre più uniformi nella loro efficacia.

64.13 Interrogante: Non ho la capacità di giudicare a che punto, a quale livello di abilità l’adepto raggiungerebbe questo punto di essere, diciamo, indipendente dall’azione ciclica. Puoi fornirmi un’indicazione di quale livello di “adeptato” sarebbe necessario per essere così indipendenti?

Ra: Io sono Ra. Siamo frenati dal parlare specificamente a causa del lavoro di questo gruppo, perché parlare sembrerebbe voler giudicare. Tuttavia, possiamo dire che puoi considerare questo ciclo alla stessa stregua dei cosiddetti equilibri astrologici all’interno del vostro gruppo; cioè, sono interessanti ma non critici.»

Conclusioni

Concludo questo lavoro di ricerca senza approfondire le varie branche dell’astrologia (occidentale, mediorientale, vedica ed orientale) in quanto si tratta di sistemi di studio delle influenze cosmiche che pur essendo legittimi e non privi di merito sono comunque gravati da un pesante fardello di distorsioni accumulatesi nel corso dei millenni.

Vi è ancora molto da dire sui rapporti numerici attribuibili alle caratteristiche dei pianeti e dei satelliti del sistema solare, ma mancando di misurazioni precise, specialmente per quanto riguarda i corpi celesti più lontani dal Sole, è difficile poter fare delle analisi corrette.

In ogni caso mi sembra da aver raccolto una quantità significativa di informazioni che possono essere utili a chi è interessato a questo campo di ricerca.

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