LAVORO CON IL SÉ NON-MANIFESTO

LAVORO CON IL SÉ NON-MANIFESTO

33.14 Interrogante: OK. [Quello che] vorrei che tu elencassi tutti i principali meccanismi progettati per fornire un’esperienza catalitica che non include l’interazione con l’altro-sé. Questa è la prima parte della domanda che farò.

Ra: Io sono Ra. Comprendiamo da questa domanda che ti rendi conto che il meccanismo primario per l’esperienza catalitica in terza densità è l’altro-sé. L’elenco di altre influenze catalitiche: in primo luogo, l’universo del Creatore; in secondo luogo, il sé.

33.15 Interrogante: Puoi elencare delle sub-voci del sé che lo farebbero – o i modi in cui il sé agisce cataliticamente per produrre esperienza?

Ra: Io sono Ra. Per primo, il sé non-manifestato. Secondo, il sé in relazione al sé sociale creato dal sé e dall’altro-sé. Per terzo, l’interazione tra il sé e i gadget, i giocattoli e gli intrattenimenti d’invenzione del sé e dell’altro-sé. Quarto, il rapporto del sé con quegli attributi che potreste chiamare guerra e voci di guerra.

33.16 Interrogante: Stavo considerando forse il catalizzatore del dolore fisico. Come funziona questo … Rientra in queste voci?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto, va sotto la voce del sé non-manifestato; cioè il sé che non ha bisogno dell’altro-sé per manifestarsi o agire.

34.6 Interrogante: Grazie. Puoi fornirmi esempi di azione catalitica per produrre apprendimento sotto ciascuna delle seguenti voci dell’ultima sessione che abbiamo avuto… Puoi darmi un esempio del sé non-manifestato che produce un catalizzatore di apprendimento?

Ra: Io sono Ra. Abbiamo osservato il tuo interesse per il catalizzatore del dolore. Questa esperienza è molto comune tra le vostre entità. Il dolore può essere del complesso fisico. Più spesso è del complesso mentale ed emotivo. In alcuni pochi casi il dolore è spirituale di natura complessa. Questo crea un potenziale per l’apprendimento. Le lezioni da apprendere variano. Quasi sempre queste lezioni includono la pazienza, la tolleranza e l’abilità per il “tocco leggero” (Light-touch).

Molto spesso il catalizzatore del dolore emozionale, sia che si tratti della morte del complesso fisico di un altro-sé che è amato o di qualche altra apparente perdita, risulterà semplicemente nell’opposto, in un’amarezza, un’impazienza, un inacidimento. Questo è il catalizzatore che è “andato nel verso sbagliato”. In questi casi, quindi, ci sarà un catalizzatore aggiuntivo fornito per offrire al sé non-manifestato ulteriori opportunità per scoprire il sé come Creatore pienamente sufficiente*, contenente tutto ciò che c’è e pieno di gioia. *(all-sufficient Creator)

34.7 Interrogante: Quelle che chiamiamo malattie contagiose hanno un ruolo in questo processo riguardo al sé non-manifestato?

Ra: Io sono Ra. Queste cosiddette malattie contagiose sono quelle entità di seconda densità che offrono un’opportunità per questo tipo di catalizzatore. Se questo catalizzatore non è necessario, allora queste creature di seconda densità, come le chiamereste, non hanno alcun effetto. In ognuna di queste generalizzazioni siete pregati di notare che ci sono anomalie così che non possiamo parlare di ogni circostanza ma solo del corso o modo generale di come sperimentate le cose.

66.20 Interrogante: Ho una domanda scritta, due in realtà. La prima è: per favore elencare le polarità all’interno del corpo che sono collegate al bilanciamento dei centri energetici dei vari corpi dell’entità non-manifestata?

Ra: Io sono Ra. In questa domanda risiede una grande quantità di pensiero che apprezziamo. È possibile che la domanda stessa possa servire ad aiutare meditazioni su questo particolare argomento. Ogni sé non-manifestato è unico. Le polarità di base hanno a che fare con i tassi vibratori bilanciati e le relazioni tra i primi tre centri energetici e, in misura minore, ciascuno degli altri centri energetici.

71.4 Interrogante: Spiegheresti il concetto di lavorare con l’essere non manifestato in terza densità per creare l’evoluzione?

Ra: Io sono Ra. Questa è una domanda a più livelli e quale stria desideriamo esporre è opinabile. Si prega di riformulare fornendo ogni ulteriore approfondimento delle informazioni richieste, se possibile.

71.5 Interrogante: Definisci, per favore, l’essere non manifestato.

Ra: Io sono Ra. Possiamo vedere che desideri perseguire lo strato più profondo delle informazioni. Pertanto, risponderemo in un certo modo che non esaurisce la domanda, ma è concepito per muoversi al di sotto degli insegnamenti esteriori in qualche maniera.

L’essere non manifestato è, come abbiamo detto, quell’essere che esiste e fa il suo lavoro senza relazione o aiuto dagli altri-sé. Per entrare in questo concetto potresti vedere l’inevitabile connessione tra il sé non-manifestato e l’analogo metafisico o di tempo/spazio del sé di spazio/tempo. Le attività di meditazione, contemplazione e ciò che può essere chiamato il bilanciamento interno di pensieri e reazioni sono quelle attività del sé non manifestato più strettamente allineate con il sé metafisico.

49.8 Interrogante: È meglio, o dovrei dire, produce risultati più utilizzabili in meditazione lasciare la mente, direi, il più vuota possibile; lasciarla scorrere, per così dire, o è meglio focalizzarsi in meditazione su qualche oggetto o qualche cosa per la concentrazione?

Ra: Io sono Ra. Questa sarà l’ultima domanda completa di questo tempo di lavoro.

Ciascuno dei due tipi di meditazione è utile per un motivo particolare. La meditazione passiva che comporta la liberazione della mente, lo svuotamento del guazzabuglio mentale che è caratteristica dell’attività del complesso mentale tra i vostri popoli, è efficace per coloro il cui scopo è raggiungere un silenzio interiore come base da cui ascoltare il Creatore. Questo è un utile e disponibile strumento ed è di gran lunga il tipo di meditazione più generalmente utile rispetto alla contemplazione o alla preghiera.

Il tipo di meditazione che può essere chiamato visualizzazione non ha come scopo quello che è contenuto nella meditazione vera e propria. La visualizzazione è lo strumento dell’adepto. Coloro che imparano a tenere a mente le immagini visive stanno sviluppando un potere di concentrazione interiore che può trascendere la noia e il disagio. Quando questa capacità si è cristallizzata in un Adepto, l’adepto può allora fare polarizzazione nella coscienza in assenza di azione esterna, che può influenzare la coscienza planetaria. Questa è la ragione dell’esistenza del cosiddetto Mago Bianco. Solo coloro che desiderano perseguire l’innalzamento cosciente della vibrazione planetaria troveranno la visualizzazione come un tipo di meditazione particolarmente soddisfacente.

La contemplazione o considerazione in uno stato meditativo di un’immagine o di un testo ispiratore è anche estremamente utile tra i vostri popoli, e anche la facoltà della volontà chiamata preghiera è di natura potenzialmente utile. Che sia davvero un’attività utile dipende totalmente dalle intenzioni e dagli obiettivi di chi prega.

50.8 Interrogante: Grazie. In che modo la capacità di mantenere nella mente le immagini visive consente all’adepto di fare polarizzazione nella coscienza senza un’azione esterna?

Ra: Io sono Ra. Questa non è una domanda semplice, perché l’adepto è uno che andrà oltre il raggio verde che segnala l’ingresso nella raccoglibilità. L’adepto non attingerà semplicemente all’energia intelligente come mezzo di preparazione per il raccolto, ma attingerà sia all’energia intelligente che all’infinito intelligente allo scopo di trasmutare la capacità di raccolta planetaria e la coscienza planetaria.

I mezzi di questo lavoro si trovano all’interno. La chiave è in primo luogo, il silenzio e, in secondo luogo, l’unicità* del pensiero. Pertanto, una visualizzazione che può essere mantenuta fissa all’occhio interiore per molti dei vostri minuti, nel modo in cui misurate il tempo, segnalerà l’aumento dell’unicità* del pensiero da parte dell’adepto. Questa unicità di pensiero può quindi essere utilizzata dall’adepto positivo per lavorare in visualizzazioni rituali di gruppo per l’innalzamento dell’energia positiva, da adepti negativi per l’aumento del potere personale.*(singleness; singolarità; essere solo uno numericamente, in questo caso la capacità di mantenere il pensiero fisso unicamente su di una immagine visiva visualizzata)

50.9 Interrogante: Puoi dirmi come l’adepto, quindi, dopo essere stato in grado di trattenere l’immagine per diversi minuti, cosa fa poi per influenzare la coscienza planetaria o aumentare la polarità positiva? Ancora non lo capisco bene.

Ra: Io sono Ra. Quando l’adepto positivo tocca l’infinito intelligente dall’interno, questa è la più potente delle connessioni perché è la connessione di tutto* il microcosmo del complesso mente/corpo/spirito con il macrocosmo. Questa connessione abilita, diciamo, il vero colore del raggio verde nel tempo/spazio a manifestarsi nel vostro tempo/spazio. Nel raggio verde i pensieri sono esseri (entità). Nella vostra illusione questo non è normalmente così.

Gli adepti diventano quindi canali viventi per amore e luce e sono in grado di incanalare questa radiosità direttamente nella rete planetaria di nexi energetici. Il rituale terminerà sempre con il radicamento di questa energia nella lode e nel ringraziamento e il rilascio di questa energia nel tutto* planetario. *(whole; totale; totalità; intero; tutto)

71.15 Interrogante: Potresti per favore commentare l’accuratezza di questa affermazione? Parlerò in generale del concetto di magia e per prima cosa lo definirò come la capacità di creare cambiamenti nella coscienza a volontà. È una definizione accettabile?

Ra: Io sono Ra. Questa definizione è accettabile in quanto pone sull’adepto il “fardello che dovrà portare”. Può essere meglio compresa facendo riferimento a una domanda precedente, nel vostro modo di misura, all’interno di questo lavoro che aveva a che fare con il sé non-manifestato.

Nella magia si sta lavorando con il proprio sé non-manifestato nel corpo, nella mente e nello spirito; la miscela dipende della natura del lavoro.

Questi lavori sono facilitati dal potenziamento dell’attivazione del centro energetico del raggio indaco. Il centro energetico del raggio indaco è alimentato, come tutti i centri energetici, dall’esperienza, ma molto più degli altri è alimentato da quelle che abbiamo chiamato le discipline della personalità.

71.16 Interrogante: Affermerò che l’obiettivo di un rituale magico bianco è di creare un cambiamento nella coscienza di un gruppo. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Non necessariamente. È possibile che ciò che chiamate magia bianca venga eseguita per lo scopo di alterare solo il sé o il luogo di lavoro. Questo viene fatto nella consapevolezza che aiutare il sé nella polarizzazione verso l’amore e la luce significa aiutare la vibrazione planetaria.

74.7 Interrogatore: Non sono sicuro di aver capito. La domanda è come le discipline della personalità alimentano il centro di energia del raggio indaco e influenzano il potere del mago bianco. Questa domanda ha senso?

Ra: Sono Ra. Sì.

74.8 Interrogatore: Risponderesti per favore?

Ra: Sono Ra. Saremo felici di rispondere a questa domanda. Abbiamo inteso la domanda precedente come di “altro importo”. Il raggio indaco è il raggio dell’adepto. Gran parte della risposta che cerchi è in questa frase. Esiste un’identificazione tra la cristallizzazione di quel centro di energia e il miglioramento del funzionamento della mente/corpo/spirito quando inizia a trascendere lo spazio/tempo bilanciato e a varcare i reami combinati di spazio/tempo e tempo/spazio.

74.10 Interrogatore: Ora, le discipline della personalità le vedo come il lavoro principale di chiunque sia diventato coscientemente consapevole del processo di evoluzione. Sono corretto in questa affermazione?

Ra: Sono Ra. Abbastanza.

74.11 Interrogatore: Ora, quello che sto cercando di capire è come queste discipline influenzano i centri di energia e il potere, devo dire, del mago bianco. Potresti dirmi come funziona?

Ra: Sono Ra. Il cuore della disciplina della personalità* è triplice. Uno, conosci te stesso. Due, accetta te stesso. Tre, diventa il Creatore.

Il terzo passo è quel passo che, una volta compiuto, rende uno dei più umili servitori di tutti, trasparente nella personalità e completamente in grado di conoscere e accettare gli altri-sé. In relazione al perseguimento del lavoro magico, la costante disciplina della personalità coinvolge l’adepto nel conoscere se stesso, nell’accettare se stesso e così aprire il percorso verso il grande portale indaco per il Creatore. Diventare il Creatore è diventare tutto ciò che c’è. Non c’è quindi personalità nel senso con cui l’adepto inizia il suo apprendimento/insegnamento. Man mano che la coscienza del raggio indaco diventa più cristallina, più lavoro può essere fatto; una maggiore quantità può esserne espressa dall’infinito intelligente.

86.7 Interrogante: Hai affermato che il sognare, se reso disponibile alla mente cosciente, aiuterà notevolmente nella polarizzazione. Definiresti il sognare o ci diresti cos’è e come aiuta la polarizzazione?

Ra: Io sono Ra. Il sognare è un’attività di comunicazione attraverso il velo, della mente inconscia e della mente cosciente. La natura di questa attività dipende interamente dalla situazione riguardante i blocchi, le attivazioni e le cristallizzazioni dei centri energetici di un dato complesso mente/corpo/spirito.

In uno che è bloccato in due dei tre centri energetici più bassi, sognare sarà di valore nel processo di polarizzazione in quanto ci sarà una ripetizione di quelle porzioni del catalizzatore recente così come dei blocchi più profondi, dando così alla mente in stato di veglia indizi sulla natura di questi blocchi e suggerimenti su possibili cambiamenti nella percezione che possono condurre allo sblocco.

Questo tipo di sogno o comunicazione attraverso le parti velate della mente, si verifica anche con quei complessi mente/corpo/spirito che funzionano con molti meno blocchi e godono dell’attivazione del raggio verde o di una più alta attivazione, in quei momenti in cui Il complesso mente/corpo/spirito sperimenta il catalizzatore che momentaneamente ri-blocca o devia o distorce in altro modo, il flusso dell’afflusso di energia. Pertanto, in tutti i casi è utile a un complesso mente/corpo/spirito riflettere sul contenuto e la risonanza emotiva dei sogni.

Per coloro i cui centri energetici del raggio verde sono stati attivati, così come per coloro i cui ai centri energetici del raggio verde viene offerto uno sblocco insolito a causa di un catalizzatore estremo, come quello che viene definito la morte fisica del sé o di qualcuno che è amato che si verifica in quello che potreste chiamare il vostro prossimo futuro, il sognare assume un’altra attività. Questa è ciò che può essere vagamente denominata precognizione o una conoscenza che è precedente a quello che accadrà nella manifestazione fisica, nel vostro spazio/tempo di terza densità del raggio giallo. Questa proprietà della mente dipende dalla sua collocazione, in larga misura, nel tempo/spazio in modo che i termini di presente, futuro e passato non abbiano alcun significato. Ciò, se utilizzato in modo appropriato dal mente/corpo/spirito*, consentirà a questa entità di entrare più pienamente nell’amore compassionevole di ognuno e di ogni circostanza, comprese quelle circostanze in cui un’entità può avere una forte distorsione verso quella che potete chiamare infelicità.

Quando un mente/corpo/spirito* sceglie consapevolmente il percorso dell’adepto e, con ogni centro energetico equilibrato al minimo grado, inizia ad aprire il centro energetico del raggio indaco, il cosiddetto sognare diventa lo strumento più efficiente per la polarizzazione, poiché, se è noto all’adepto che il lavoro può essere fatto nella coscienza mentre la cosiddetta mente cosciente riposa, questo adepto può invocare coloro che lo guidano, quelle presenze che lo circondano e, soprattutto, la personalità magica che è il sé superiore nello spazio/tempo analogo, quando si sposta nella modalità dormiente della coscienza. Con queste affermazioni vogliamo porre alla vostra attenzione che, l’attività del sogno raggiunge quel potenziale di apprendimento/insegnamento che è molto utile per aumentare le distorsioni dell’adepto verso la sua polarità prescelta.

Ci sono altre possibilità del sogno non così strettamente allineate con l’aumento della polarità che non prendiamo in considerazione in questo particolare spazio/tempo.

* Dovrebbe essere “complesso mente/corpo/spirito”. Ra e Don hanno corretto l’errore nella sessione 87.

73.7 Interrogatore: Ti prego di farlo!

Ra: Sono Ra. Ci sono due concetti con cui tu tratti. Il primo è il modo migliore per lo sviluppo della luce nel mente/corpo/spirito microcosmico. Si presume che un adepto avrà i suoi centri energetici funzionanti in modo regolare ed equilibrato, al suo massimo impegno prima di un lavoro magico. Tutti i lavori magici sono basati sull’evocazione e/o sull’invocazione.

La prima invocazione di qualsiasi lavoro magico è quella invocazione della personalità magica, per come ti è familiare questo termine. Nel lavoro di cui parli, la prima stazione è l’inizio dell’invocazione di questa personalità magica che viene invocata dall’azione di indossare qualcosa. Dato che non hai un articolo di abbigliamento o un talismano, il gesto che hai fatto è appropriato.

La seconda stazione è l’evocazione della grande croce della vita. Questa è un’estensione della personalità magica per divenire il Creatore. Ancora una volta, tutte le invocazioni e le evocazioni vengono attratte attraverso il centro di energia viola (chakra della corona). Questo può poi proseguire verso qualsiasi centro energetico si desideri utilizzare.

73.10 Interrogatore: Quindi invocando la luce in allerta, mi sembrerebbe che la visualizzazione dell’invocazione dipenda dall’uso della luce. L’uso potrebbe essere per la guarigione, potrebbe essere per la comunicazione o potrebbe essere per la consapevolezza generale, si potrebbe dire, della creazione e del Creatore. Per favore, parleresti di questo processo e della mia correttezza nel fare questo assunto?

Ra: Sono Ra. Offriremo alcuni pensieri sebbene sia dubbio che possiamo esaurire questo argomento. Ogni visualizzazione, indipendentemente dal tipo del lavoro, inizia con un lavoro all’interno del raggio indaco. Come forse saprai, il rituale che hai avviato sta lavorando completamente all’interno del raggio indaco. Questo va bene perché esso è il Portale (gateway). Da questo punto di partenza la luce può essere invocata per la comunicazione o per la guarigione.

Puoi notare che nel rituale che ti abbiamo offerto per iniziare correttamente i lavori con Ra, il primo punto focale è sul Creatore. Notiamo inoltre un punto che è al tempo stesso sottile e di un certo interesse. La luce spiraleggiante verso l’alto sviluppata nel suo tragitto dalla volontà, e che alla fine raggiunge un elevato punto (posizione: place) di accoppiamento con il fuoco interiore dell’Uno Creatore, è ancora solo una preparazione per il lavoro sulla mente/corpo/spirito che può essere fatto dall’adepto. Vi è una certa cristallizzazione dei centri energetici utilizzati durante ogni lavoro in modo che il mago divenga sempre di più ciò che cerca.

Ancora più importante, l’analogo mente/corpo/spirito di tempo/spazio, che viene evocato come personalità magica, ha la sua sola opportunità di guadagnare rapidamente dall’esperienza dell’azione catalitica disponibile per il mente/corpo/spirito spazio/tempo di terza densità. Quindi l’adepto sta aiutando molto il Creatore offrendo un grande catalizzatore ad una porzione maggiore della creazione che è identificata come Totalità mente/corpo/spirito di un’entità.

36.1 Interrogante: In comunicazioni precedenti hai parlato della totalità del complesso mente/corpo/spirito. Puoi darci una definizione della totalità del complesso mente/corpo/spirito?

Ra: Io sono Ra. C’è una dimensione in cui il tempo non ha influenza. In questa dimensione, il mente/corpo/spirito nella sua eterna danza del presente può essere visto nella sua totalità, e prima che il complesso mente/corpo/spirito che poi diventa una parte del complesso di memoria sociale sia spontaneamente assorbito nella completezza (allness) dell’Uno Creatore, l’entità conosce se stessa nella sua totalità.

Questa totalità del complesso mente/corpo/spirito funziona come, diciamo, una risorsa per ciò che forse chiamereste il Sé Superiore. Il Sé Superiore, a sua volta, è una risorsa per esaminare le distillazioni dell’esperienza di terza densità e programmare ulteriori esperienze. Questo è vero anche per le densità quattro, cinque e sei con la totalità del complesso mente/corpo/spirito che perviene alla coscienza nel corso della settima densità.

36.2 Interrogante: Allora la totalità del complesso mente/corpo/spirito sarebbe responsabile per cambiamenti di programmazione nel catalizzatore durante, diciamo, un’esperienza di terza densità del complesso mente/corpo/spirito in modo che il catalizzatore appropriato venga aggiunto, diciamo, quando le condizioni per quel complesso sono cambiate durante l’esperienza di terza densità? È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è incorretto. Il Sé Superiore, come lo chiamate voi, cioè quel sé che esiste con piena comprensione dell’accumulazione di esperienze dell’entità, aiuta l’entità nel raggiungimento della guarigione delle esperienze che non sono state apprese correttamente e assiste come hai indicato, nell’ulteriore programmazione dell’esperienza di vita, come potreste chiamarla.

La totalità del complesso mente/corpo/spirito è quella che può essere invocata dall’aspetto del Sé Superiore proprio come il complesso mente/corpo/spirito invoca il Sé Superiore. Nel primo caso hai una situazione strutturata all’interno del continuum spazio/tempo con il Sé Superiore che ha a sua disposizione la totalità delle esperienze che sono state accumulate da un’entità e una comprensione molto salda delle lezioni da apprendere in questa densità.

La totalità del complesso mente/corpo/spirito è come le sabbie mobili* ed è in parte una raccolta di sviluppi paralleli della stessa entità. Questa informazione è resa disponibile all’aspetto del Sé Superiore. Questo aspetto può quindi utilizzare questi vortici di probabilità/possibilità proiettati, al fine di aiutare meglio in ciò che chiamereste futura programmazione di vita. *(shifting sands: Le circostanze o gli aspetti costantemente mutevoli di qualcosa)

36.10 Interrogante: Bene, lasciami essere sicuro di aver capito questo allora. Abbiamo parlato di alcuni individui in particolare. Ad esempio, stavamo parlando di George Patton in una precedente comunicazione. Allora il suo sé superiore al momento della sua incarnazione qui come George Patton circa quarant’anni fa, il suo sé superiore era in quel tempo di sesta densità? È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto. Notiamo in questo momento che ogni entità ha diversi esseri a cui chiedere per un supporto interiore. Ognuno di questi può “essere preso” da un’entità come la Totalità del complesso mente/corpo/spirito. Tuttavia, questo non è il caso. La Totalità del complesso mente/corpo/spirito è una nebulosa raccolta di tutto ciò che può avvenire tenuta in comprensione*; il sé superiore stesso è una proiezione o manifestazione della Totalità del complesso mente/corpo/spirito che può quindi comunicare con il mente/corpo/spirito durante la parte non-incarnata di un ciclo di rinascite o, durante l’incarnazione può comunicare se i corretti percorsi o canali attraverso le radici della mente sono aperti. *(held in understanding)

75.36 Interrogatore: In che modo l’uso del rituale magico di invocazione della personalità magica aiuta la totalità del complesso mente/corpo/spirito? Potresti ampliare la risposta che hai dato nell’ultima sessione in merito?

Ra: Sono Ra. Quando la personalità magica è correttamente ed efficacemente invocata, il Sé ha invocato il suo Sé Superiore. In questo modo un ponte tra spazio/tempo e tempo/spazio è creato e la personalità magica di sesta densità esperisce direttamente il catalizzatore di terza densità per la durata del lavoro. È molto importante rilasciare deliberatamente la personalità magica dopo il lavoro affinché il Sé Superiore riprenda la sua appropriata configurazione come analogo del mente/corpo/spirito di spazio/tempo.

75.37 Interrogante: Quindi stai dicendo che l’atto, il segnale o la chiave per invocare la personalità magica che è il mettersi qualcosa o (compiere) un gesto dovrebbe essere con la stessa attenzione – dovresti con la stessa attenzione togliere quel qualcosa o invertire il gesto alla fine dell’invocazione forse. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto. Dovrebbe essere eseguito meticolosamente sia nella mente o anche nel gesto se questo è di significativo aiuto.

75.32 Interrogatore: I tre aspetti della personalità magica sono dichiarati: potere, amore e saggezza. È corretto e questi sono gli unici aspetti primari della personalità magica?

Ra: Sono Ra. I tre aspetti della personalità magica, potere, amore e saggezza, sono così dichiarati affinché venga prestata attenzione a ciascun aspetto nello sviluppo dello strumento di base dell’adepto; cioè, il suo Sé. Non è affatto una personalità di tre aspetti. È un Essere di Unità, di sesta densità ed equivalente a ciò che chiamate il vostro sé superiore e, allo stesso tempo, è una personalità enormemente ricca di varietà di esperienza e sottigliezza di emozione.

I tre aspetti sono forniti così che il neofita non abusi degli “strumenti del suo mestiere”, ma piuttosto si avvicini a quegli strumenti bilanciato nel centro dell’amore e della saggezza e così cerchi il potere al fine di servire.

52.11 Interrogante: … Ebbene, c’è quindi, dal punto di vista di un individuo che desidera seguire il sentiero del servizio-agli-altri dalla nostra attuale collocazione nella terza densità, c’è qualcosa di importante oltre alle discipline della personalità, alla conoscenza del sé e al rafforzamento della volontà?

Ra: Io sono Ra. Questa è tecnica. Questo non è il cuore. Cerchiamo di esaminare il cuore dell’evoluzione.

Ricordiamoci che siamo tutti Uno. Questo è il grande apprendimento/insegnamento. In questa unità si trova l’amore. Questo è un grande apprendimento/insegnamento. In questa unità si trova la luce. Questo è l’insegnamento fondamentale di tutti i piani dell’esistenza in materializzazione. Unità, amore, luce e gioia; questo è il cuore dell’evoluzione dello spirito.

Le lezioni di secondo grado sono apprese/insegnate nella meditazione e nel servizio. Ad un certo punto il complesso mente/corpo/spirito viene così dolcemente attivato ed equilibrato da questi pensieri centrali o distorsioni centrali che le tecniche che hai menzionato diventano piuttosto significative. Tuttavia, l’universo, il suo mistero intatto, è Uno. Sempre inizia e finisce nel Creatore, non nella tecnica.

…Il ricercatore cerca l’Uno. Quest’Uno va ricercato, come abbiamo detto, dal sé equilibrato e che accetta sé stesso, consapevole sia delle sue apparenti distorsioni che della sua totale perfezione. Stando in questa consapevolezza equilibrata, l’entità apre quindi il sé all’universo che essa è. L’energia luminosa di tutte le cose può quindi essere attratta da questa intensa ricerca, e ovunque la ricerca interiore incontra il prana cosmico attratto, la realizzazione dell’Uno avviene.

Lo scopo di purificare ogni centro energetico è permettere a quel luogo di incontro di verificarsi nella vibrazione del raggio indaco, prendendo così contatto con l’infinito intelligente e dissolvendo tutte le illusioni. Il servizio agli altri è automatico al rilascio di energia generato da questo stato di coscienza.

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