Benefici del Pianto

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Benefici del Pianto Come Piangere e Sfogare le Emozioni Quanto tempo è passato da quando hai fatto l’ultimo pianto bello e liberatorio? Piangere, in realtà, ti fa subito sentire meglio, perché è il modo in cui l’organismo si libera dello stress. Tuttavia, se sono passati mesi o addirittura anni da quando hai pianto l’ultima volta, può essere difficile ricordare come … Continue reading

Feng Shui : Il Ba-Gua

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Feng Shui : Il Ba-Gua Ba-Gua – Ottagono Sacro – Un Altro Concetto Fondamentale Del Feng Shui. Nella pratica moderna del Feng Shui, il Ba-Gua ottagonale è uno strumento per capire la configurazione energetica caratteristica di una casa residenziale, di una abitazione, di un ufficio o di un giardino. Posizionamento dei Trigrammi, l’orientamento del colore sui lati dell’Ottagono, le caratteristiche … Continue reading

MAGHI BIANCHI E MAGHI NERI

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MAGHI BIANCHI E MAGHI NERI di O.M.Aivanhov La coscienza di un Maestro è molto più vasta di quella della maggior parte degli uomini: Egli ha un ideale, dei punti di vista superiori e soprattutto è arrivato a una perfetta padronanza di se stesso. Naturalmente per far ciò è necessario molto tempo e un lavoro gigantesco. Per questo che nessuno può … Continue reading

Olio di palma: Indonesia brucia

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Olio di palma: Indonesia brucia ma Italia continua spot

Pubblicato il da Mirko Busto

Olio di palma: Indonesia brucia 002Una vasta cortina di fumo si sta alzando in questi giorni sull’isola di Sumatra, in Indonesia. A provocarla sono i vasti roghi appiccati per fare spazio alle piantagioni per la produzione di olio di palma.

La notizia è riportata dall’agenzia reuters che denuncia come nella provincia occidentale di Riau sia stato addirittura necessario dichiarare lo stato di emergenza a causa dei gravi incendi boschivi. Scuole, ospedali e uffici chiusi. L’aria è irrespirabile e il pericolo che gli incindi si propaghino a macchia d’olio è altissimo.

Purtroppo non si tratta né dei primi né degli ultimi roghi appiccati da multinazionali e proprietari terrieri per far spazio alle piantagioni di palma da olio.

Il fatto che proprio in questi giorni sulle nostre reti stia andando in onda lo spot a favore dell’olio di palma sostenibile è paradossale.

Neanche un anno fa arrivava la denuncia di tante associazioni, tra cui GreenPeace, contro le certificazioni Rspo (Roundtable of Sustainable Palm Oil) rilasciate all’azienda United Plantations in Indonesia e Malesia.

Neanche un anno fa l’Indonesia bruciava come oggi. Nel silenzio assenso della nostra politica e con il benestare del nostro mercato.

Olio di palma: Indonesia brucia 004Io invece non mi stancherò mai di ripeterlo: non esiste olio di palma sostenibile. La produzione di olio di palma causa gravissimi crimini ambientali (quali la distruzione di foreste primarie, la deforestazione, la degradazione delle torbiere, inquinamento ed emissione di gas serra) conflitti sociali per la gestione della terra e danni alla salute pubblica.

Gli incendi provocati per far spazio alle piantagioni stanno letteralmente soffocando il Sudest asiatico: le emissioni dovute agli incendi appiccati per distruggere le foreste hanno portato un piccolo paese come l’Indonesia a superare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti.

Tra il 2000 ed il 2012 l’Indonesia ha perso 6 milioni di ettari di foresta tropicale (60.000 chilometri quadrati), un’area grande all’incirca come la superficie dell’intera Irlanda. E nel 2012 la deforestazione ha colpito ben 840mila ettari contro, per esempio, i 460mila del Brasile.

Se non bastasse, a causa dei continui incendi la salute degli abitanti di queste zone è costantemente messa a rischio: ogni anno aumentano i casi di asma, bronchite e patologie respiratorie.

Olio di palma: Indonesia brucia 003Ma non si tratta solo di salute pubblica: la vera minaccia riguarda soprattutto lo sviluppo economico di questa parte di mondo che potrebbe vivere esclusivamente di turismo e agricoltura sostenibile. E invece muore, cacciata o sfruttata dalle multinazionali dell’olio di palma, dai proprietari terrieri, dalla corruzione e da uno Stato assente e complice.

Un disastro umano e ambientale inimmaginabile a cui sommare le drammatiche conseguenze sui cambiamenti climatici che pagheremo tutti noi e le future generazioni.

Anche quest’anno si dovrà attendere la stagione delle piogge per vedere spegnersi questa tragedia. Tragedia che se non impediremo noi, con i nostri consumi e il nostro boicottaggio dei prodotti contenenti olio di palma, si ripeterà anno dopo anno. Fino a quando non ci sarà più nulla da salvare e nulla per cui lottare.

Se anche tu ritieni giusta questa battaglia contro l’utilizzo dell’olio di palma aiutaci a condividerla e sostenerla, firma la petizione e fai girare questo post.

#‎oliodipalmainsostenibile‬ ‪#‎STOPoliodipalma‬

Leggi anche: L’olio di palma è ovunque. E sta distruggendo le foreste del Sud-est asiatico – Olio di Palma Insostenibile

Fonte: Olio di Palma Insostenibile

Considerazioni sul Convegno Antiche Conoscenze Perdute

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Considerazioni sul Convegno Antiche Conoscenze Perdute Voglio condividere con voi alcune considerazioni a proposito del convegno “Antiche Conoscenze Perdute” a cui ho partecipato Domenica scorsa a Trieste, evento, che a differenza di altri a cui ho partecipato, mi ha lasciato pienamente soddisfatto. Infatti è la prima volta che in una manifestazione e nei suoi partecipanti ho rilevato un’energia priva della … Continue reading

La Famiglia Che Produce 2700 Kg Di Cibo All’anno In 370 Metri Quadrati

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La Famiglia Che Produce 2700 Kg Di Cibo All’anno In 370 Metri Quadrati

Settembre 23, 2015 Scritto da Marta Albè

2700 Kg Di Cibo  004La famiglia Dervaes vive a 15 minuti da Los Angeles in una zona di periferia. Calcolando la casa e il giardino, ha a disposizione 370 metri quadrati di spazio per coltivare e produrre il proprio cibo.

Nel proprio appezzamento in un anno questa famiglia molto volenterosa riesce ad ottenere oltre 2000 chilogrammi di ortaggi a cui si aggiungono la frutta di stagione e le uova delle galline che allevano.

In questo modo la famiglia raggiunge una vera e propria autosufficienza alimentare e non solo. La loro produzione è così abbondante da generare un reddito di circa 20 mila euro all’anno (20 mila dollari effettivi).

2700 Kg Di Cibo  002Coltivano 400 varietà diverse di frutta, verdura e fiori edibili. Sfruttando tutto lo spazio a propria disposizione, questa famiglia produce all’anno più di 2000 kg di verdure, 400 kg di pollo biologico, più di 450 uova, 12 kg di miele e frutta in abbondanza. Tutti i prodotti sono bio. La loro merce è considerata di ottima qualità e i prezzi di vendita ne rispecchiano il valore.

Tutti i membri della famiglia danno una mano nella coltivazione dell’orto. Per ridurre i consumi elettrici e le spese, hanno deciso di installare dei pannelli fotovoltaici. Così gli attrezzi agricoli che necessitano di elettricità vengono alimentati grazie alle energie pulite.

2700 Kg Di Cibo  003Grazie alle proprie coltivazioni, questa famiglia mangia sempre seguendo la stagionalità dei prodotti. La vendita degli ortaggi avviene a livello locale ed è rivolta soprattutto ai ristoranti della zona.

Il denaro guadagnato con la vendita dei prodotti permette alla famiglia di acquistare quei cibi che non può autoprodurre nella propria residenza. Si tratta di un esempio davvero interessante che mostra come con molta buona volontà e con l’aiuto di tutta la famiglia sia davvero ancora possibile autoprodurre il proprio cibo coltivando la terra.

Se volete seguire il viaggio verso l’autosufficienza di questa famiglia, che è iniziato ormai dieci anni fa, potete visitare il loro sito web Urban Homesteade la loro pagina Facebook.

Guardate il VIDEO.

Fonte: http://www.greenme.it

Il Nostro Sé Superiore Dimora Nel Sole

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Il Nostro Sé Superiore Dimora Nel Sole Pubblicato da beatrice Dovete sapere che siamo venuti sulla terra per evolvere e che, per migliorarci, nulla è più importante del lavoro su noi stessi. Esso è la base del nostro successo, del nostro avvenire e della nostra felicità; al di fuori di questo non ci si deve attendere nulla… Poiché ci stiamo … Continue reading

Berta l’hanno uccisa mentre sognava

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Berta l’hanno uccisa mentre sognava

Di Francesco Martone | 4 marzo 2016

Hanno sfondato la porta mentre stava dormendo e l’hanno uccisa con quattro colpi. Berta Cáceres era molto conosciuta in Honduras e nel mondo perché aveva fatto della lotta per assicurare un futuro diverso ai suoi quattro figli, agli indigeni Lenca e a tutti noi la ragione stessa della sua esistenza. Nel 1993 era stata tra i fondatori del Consiglio dei Popoli Indigeni del suo paese, lo scorso anno le era stato attribuito il Premio Goldman, uno dei massimi riconoscimenti planetari per chi si batte in difesa della vita e dell’ambiente. Dopo averlo ritirato, aveva detto alla Cnn che lo Stato in cui viveva “criminalizza il diritto umano di difendere i beni comuni e la natura” e che “le imprese transnazionali operano con molta impunità in Honduras, dove c’è un processo intenso di militarizzazione, repressione e violazione dei diritti umani”. Oggi il presidente Juan Orlando Hernandez dice che “la morte” di Berta è “un attacco a tutto l’Honduras” e pretende che i responsabili siano assicurati “alla giustizia”. Ma chi sono i responsabili Berta lo sapeva e lo ha detto.

Berta Caceres stands at the COPINH (the Council of Popular and Indigenous Organizations of Honduras) offices in La Esperanza, Intibucá, Honduras where she, COPINH have organized a two year campaign to halt construction on the Agua Zarca Hydroelectric project, that poses grave threats to Rio Blanco regional environment, river and indigenous Lenca people.

Ha suscitato ammirazione il discorso di accettazione del premio Oscar per The Revenant nel quale Leonardo di Caprio esprime il suo sostegno ai popoli indigeni, alle loro lotte contro le imprese multinazionali, e per proteggere la Terra dai cambiamenti climatici. Non va però dimenticato che la realtà sul terreno, per le migliaia e migliaia di indigeni, campesinos, uomini e donne che soffrono l’impatto devastante di quella che David Harvey ha definito la seconda fase del capitalismo, quella “estrattivista”, non è un pranzo di gala. E’ piuttosto questione di vita o di morte come dimostra la tragica notizia di ieri dell’assassinio della leader indigena dell’Honduras Berta Caceres, ennesima cronaca di una morte annunciata. Insignita lo scorso anno del prestigiosissimo Goldman Environmental Prize , Berta era un esempio, un punto di riferimento, una compagna per chi lavora accanto a comunità indigene, chi sostiene la resistenza contro le grandi opere, il diritto all’autodeterminazione.

Nel 2010 aveva partecipato come testimone alla sessione del Tribunale Permanente dei Popoli dedicata alle imprese europee in America Latina, in occasione del vertice – Euro-Latinoamericano di Madrid. Dal 2013 in Honduras erano state assassinate altre tre donne compagne di Berta, che lottavano accanto a lei contro la diga di Agua Zarca sul fiume Gualcarque, dalla quale proprio a seguito delle campagne di pressione di Berta e delle reti di solidarietà internazionali si erano ritirate la International Finance Corporation della Banca Mondiale e l’impresa statale cinese Sinohydro. Va sottolineato che dal golpe del 2009 che portò alla destituzione del presidente Zelaya il paese ha registrato un aumento esponenziale di progetti idroelettrici per la generazione di energia a basso costo necessaria per alimentare le attività di estrazione mineraria. Ed è proprio da allora che il mondo sembra essersi dimenticato dell’Honduras.

Berta l’hanno uccisa mentre sognava foto2Poco più di una settimana fa Berta e 200 esponenti delle comunità indigena del popolo Lenca vennero fatti oggetto di gravi intimidazioni da parte dei sostenitori della diga, in occasione di una loro manifestazione di protesta quando vennero fatti scendere a forza dai bus e costretti a camminare per cinque ore attraverso zone infestate dai paramilitari. Sempre a febbraio alcune comunità del popolo Lenca erano state espulse dalle loro terre con la forza. Oggi la notizia del suo assassinio nella sua casa nel paesino di Esperanza, Intibucà. Il suo nome si unisce a quelle decine di difensori della terra che ogni anno cadono per mano di sicari, forze di sicurezza, “pistoleros” di imprese o di grandi latifondisti. Secondo l’Ong Global Witness solo nel 2014 sono caduti 116 difensori della terra, in una media di due a settimana.

Il 40 per cento erano indigeni la cui unica colpa era quella di opporsi a progetti idroelettrici, minerari o di estrazione mineraria nella maggior parte dei casi imposti violando le Convenzioni internazionali sui diritti dei popoli indigeni ed il loro diritto al consenso previo libero ed informato. 3/4 dei casi registrati da Global Witness erano in Centramerica ed in Sudamerica. Dal 2004 al 2016 solo in Honduras hanno trovato la morte 111 leader ambientalisti ed indigeni. Una strage silenziosa quella dei difensori della terra, denunciata più volte, ad esempio in occasione delle iniziative parallele alla COP20 di Lima, funestate dalla notizia dell’uccisione di Josè Isidro Tendetza Antun, leader Shuar ecuadoriano trovato morto pochi giorni prima di recarsi a Lima per testimoniare ad una sessione del Tribunale dei Diritti della Natura e delle Comunità Locali, che ha in cantiere proprio una sessione dedicata ai difensori della Madre Terra.

Berta l’hanno uccisa mentre sognava foto3Nel 2014 Edwin Chota, leader della comunità Ashaninka nell’Amazzonia peruviana venne ucciso assieme ad altri tre suoi compagni per essersi opposto all’estrazione di legname dalle sue terre. Tomas Garcia compagno di lotta di Berta assassinato nel 2013 o Raimundo Nonato di Carmo che si opponeva alla diga di Tucurui, o Raul Lucas e Manuel Ponce uccisi nel febbraio del 2009 per essersi opposti alla diga di Parota ad Acapulco, Una sequela interminabile di omicidi collegati alla costruzione di dighe o altri progetti di sfruttamento delle risorse naturali. Andando ancora indietro nel tempo, e riaprendo gli archivi del genocidio Maya perpetrato in Guatemala dalle varie dittature militari, riemerge la storia delle centinaia di indigeni Maya Achì , 376, sterminati dall’esercito per far posto alla diga di Chixoy, allora costruita dalla Cogefar Impresit, grazie a finanziamenti della Banca mondiale e poi anche della cooperazione italiana. Solo qualche mese fa, dopo venti anni, i parenti di quei morti hanno iniziato ad ottenere un risarcimento dal governo guatemalteco.

ARTICOLO PUBBLICATO ANCHE SU: il manifesto

GIUSTIZIA PER BERTA: La campagna

Video: Mother of All Rivers

Video: Cáceres, del COPINH represión en Honduras. – YouTube

Fonte: Comune-info.net

Amazzonite

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Amazzonite Classe minerale: Tettosilicatidi potassio e alluminio. Formula chimica: K[AlSi3O8] + Cu Cristallizzazione: Sistema triclino Famiglia: Feldspati Colori: Verde acqua (di intensità variabile) con striature bianche Chakra: Quarto chakra Anahata (“Cuore”) e quinto chakra Vishudda (“Gola”) CARATTERISTICHE Amazzonite (detta anche “pietra d’Amazzonia”) è una varietà verde di feldspato microclino, ossia un feldspato alcalino, riconoscibile per la sfaldatura netta, può essere … Continue reading

Camomilla

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Camomilla : Proprietà e Benefici La camomilla, nome scientifico Marticaria recutita, è una pianta erbacea annuale dalle proprietà calmanti appartenente alla famiglia delle Compositae, genere Matricaria. La sua fioritura va da maggio a settembre e la si può trovare un po’ ovunque. La pianta si sviluppa molto bene su terreni assolati, sia in collina che in pianura. Esistono in natura … Continue reading

il Jainismo

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JAINISMO la più antica Religione della Nonviolenza Universale “AHIMSA PARMO DHARMA” “La Nonviolenza è la Suprema Religione” Jai Jinendra! Da oltre duemilacinquecento anni esiste sul nostro pianeta un caposaldo della Spiritualità e della Nonviolenza: il Jainismo. La Spiritualità jainista si basa sulla regola aurea dell’Ahimsa, il rispetto attivo nei confronti di ogni Vita, animale e vegetale, che è divina e … Continue reading