LE TAVOLE DI TRACCIAMENTO

LE TAVOLE DI TRACCIAMENTO

LE TRACING BOARDS

LE TAVOLE DI TRACCIAMENTOLe Tracing Boards consentono al massone di rappresentare i suoi pensieri più profondi in forma visibile.

Origini Operative

La tavola da tracciamento (tracing board) è un emblema della massoneria speculativa che deriva dalle tavole da tracciamento (tracing boards) utilizzate nella progettazione e dalle tavole di disposizione (laying out tables) utilizzate nel laboratorio dello scalpellino (stone yard) o nel sito di costruzione dai massoni operativi. In epoca operativa le tavole da tracciamento e di disposizione venivano spesso chiamate tavole a cavalletto (trestle boards), perché erano grandi tavole piatte montate su gambe a cavalletto in modo da poter essere facilmente spostate all’occorrenza. Il Maestro Massone (master mason) utilizzava la tavola di progettazione (drafting) o di tracciamento (tracing), equivalente al moderno tavolo da disegno, per preparare un tracciato generale e il disegno complessivo dell’edificio richiesto. Anche le tavole di disposizione erano importanti attrezzature, perché su di esse venivano elaborati i dettagli dei componenti strutturali e dei giunti necessari per la fabbricazione e l’erezione. Questi dettagli venivano poi trasferiti su piani di lavoro redatti al tavolo di progettazione o di tracciamento. Nel suo contesto originale “to Trace”(ricalcare) non significava “copiare” come avviene nei moderni studi di architettura. Significava tracciare o disegnare, nel senso implicito nella parola latina “tractus”, da cui deriva ed è giunto fino a noi attraverso la lingua italiana, spagnola e francese. Nel processo di evoluzione, la parola ha acquisito molti significati diversi, tra cui quello di abbozzare, progettare, ideare e pianificare. I “Fabric Rolls” della “York Minster” forniscono una delle prime testimonianze conosciute dell’uso di tavole da tracciamento in Inghilterra. Dall’inventario dei magazzini del 1399 sappiamo che allora erano in uso le “ij tracyng bordes”.

Nella massoneria operativa il tipo di tavola di disposizione o tavola da tracciamento che era utilizzato variava a seconda dello scopo specifico per il quale erano richiesti i disegni. Ad esempio, sul sito dell’edificio venivano spesso fissati dettagli in scala reale di giunti e di speciali infissi, utilizzando il pavimento come una tavola di disposizione. I dettagli ritenuti necessari durante l’erezione dell’edificio e quindi richiesti per un utilizzo immediato, venivano spesso abbozzati su una lavagnetta portatile. Scavi archeologici in diversi siti hanno portato alla luce lavagne utilizzate a tale scopo e hanno anche rivelato dettagli di progettazione che erano stati preparati su pavimenti in pietra e su pietre lavorate successivamente incorporate nell’edificio. Il layout finale e i piani dettagliati venivano solitamente disegnati in scala su pergamena bagnata e stesa bagnata su di una tavola da disegno, o su pelli appositamente preparate per quello scopo. Nella cattedrale di Exeter ci sono antichi documenti che registrano l’acquisto di pergamena nel 1377, per la preparazione dei disegni necessari alla continuazione dei lavori iniziati nel 1270 per trasformare la chiesa normanna che era stata costruita dal 1112 al 1206. Quei documenti registrano anche che nel 1389 una pelle fu acquistata per i disegni esecutivi necessari per completare la finestra ad est.

Sviluppo Speculativo

Dato che le prime logge speculative si tenevano solitamente in stanze prese in affitto, era consuetudine disegnare gli appropriati emblemi sul pavimento con gesso o carboncino, in modo che potessero essere facilmente cancellati alla fine della riunione. Di solito venivano disegnati un tempio e altri simboli, spesso circondati da una corda ondulata con nodi ad anello aperto e nappe alle estremità. Questa era la “indented tassel” o “indented tarsel” a cui si fa riferimento negli antichi catechismi, ma non è, come talvolta si suggerisce, il bordo dentellato o tassellato (indented or tessellated border) a cui si fa riferimento nei rituali moderni. La corda annodata e con nappe simboleggia l‘universale legame di amicizia che dovrebbe unire ogni massone ai suoi fratelli. Le quattro nappe spesso viste agli angoli del pavimento a mosaico hanno lo stesso significato della “indented tassel”, ma quelle raffigurate agli angoli di una moderna “tracing board di primo grado” rappresentano le nappe sospese agli angoli di una loggia per rappresentare le quattro virtù cardinali. Le nappe (tassels) sono simboli antichi, che derivano dalla parola ebraica “tsitsith”, o Sadhe Yod Sadhe He, che significa sia “nappe” che “frange”. “Numeri” (15:37-40) nella “New English Bible” ci dice che la nappa dovrebbe essere usata come promemoria: “Il Signore parlò a Mosè e disse di parlare agli Israeliti con queste parole: Dovete fare delle nappe come fiori agli angoli delle vostre vesti… In questa nappa inserirete un filo violaceo… affinché vi ricordiate di tutti i miei comandamenti e obbediate ad essi…”.

Man mano che le logge diventavano più grandi, gli schizzi sui pavimenti lasciarono il posto a più durevoli teli da pavimento che potevano essere arrotolati dopo la riunione. Successivamente questi teli furono stesi su di un tavolo a cavalletto o “trasel”, a volte chiamato erroneamente “tarsel”. Ancora dopo i teli furono appesi alle pareti per preservarli dall’usura, ma oggigiorno sono solitamente sostituiti dalle meno costose tracing boards stampate. La tracing board è chiamata un “gioiello della loggia”, nel qual senso è un emblema importante di per sé, perché rappresenta la tavola da tracciamento spirituale che comprende le sacre scritture in cui sono stabiliti i piani morali e le leggi divine che dovrebbero governare la nostra vita e le nostre azioni. Ogni grado nella Massoneria speculativa del Mestiere ha una tracing board che comprende una molteplicità di emblemi che hanno i loro simbolismi individuali, ma sono anche utilizzati collettivamente per illustrare le importanti verità comunicate in quel grado. I significati dei simboli su di una tavola da tracciamento sono spiegati in una “lettura” correlata. Nella massoneria moderna le tavole da tracciamento sono utilizzate principalmente nelle logge speculative del Mestiere, sebbene in passato fossero ampiamente utilizzate nella maggior parte degli ordini della massoneria, alcuni dei quali verranno discussi. Una primissima serie di tavole da tracciamento nel formato moderno fu preparata per la Loggia di Chichester da uno dei suoi membri nel 1811, il fratello Josiah Bowring. Era un noto ritrattista di Londra, che fu iniziato nella loggia nel 1795. La maggior parte delle tracing boards ora usate nelle logge speculative derivano direttamente o indirettamente da una serie preparata dal fratello John Harris e pubblicata intorno al 1821. Il fratello Harris era un pittore di miniature e disegnatore architettonico i cui disegni generalmente seguivano quelli del fratello Bowring.

Le tavole da tracciamento nella massoneria speculativa del Mestiere sono solitamente rettangolari con i lati che sono nella proporzione del rapporto phi, che è chiamato la Sezione Aurea. Essa è matematicamente ed esteticamente elegante e risulta nella forma rettangolare che è più gradevole all’occhio umano. Il rapporto phi è pari alla metà della somma dell’unità e della radice quadrata di cinque, ovvero approssimativamente 1,618. È anche il rapporto tra la somma della lunghezza e della larghezza di un rettangolo e la sua lunghezza. Il rapporto phi ha alcune proprietà matematiche notevoli, incluso il fatto che il quadrato di phi è uguale a phi più uno e il reciproco di phi è uguale a phi meno uno. È legato alla Serie di Fibonacci, in cui ogni termine dopo il secondo è la somma dei due termini precedenti, iniziando con 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13 e proseguendo all’infinito. Il rapporto tra ciascun numero e il suo predecessore converge progressivamente sul rapporto phi man mano che ci si avvicina all’infinito. La Serie di Fibonacci si trova spesso in natura, come i rapporti tra le orbite planetarie e le leggi mendeliane dell’ereditarietà. Il rapporto phi fu la proporzione utilizzata nella progettazione del Partenone di Atene e in molti altri antichi edifici classici. Nei lavori architettonici e decorativi progettati per utilizzare componenti standardizzati come piastrelle, rettangoli nelle proporzioni di 8:5 o in rapporto di 1,6 vengono spesso utilizzati per comodità come approssimazione del rapporto phi. Interpretato simbolicamente, il rapporto phi rappresenta l’anima umana, mentre la ripetuta applicazione del rapporto riflette lo sviluppo dinamico dell’anima umana in una spirale ascendente. Ciò suggerisce che, nei gradi speculativi della massoneria del Mestiere (craft freemasonry), i designers delle tavole da tracciamento non si preoccupavano solo della forma fisica e del simbolismo esteriore, ma anche dell’estetica e del simbolismo spirituale interiore.

La forma fisica, lo sviluppo mentale e il progresso morale sono rappresentati da alcuni differenti rettangoli. Il quadrato perfetto simbolicamente rappresenta il piano fisico, il piano esterno e più basso nella natura materiale dell’universo, nonché il piano mentale inferiore e la conoscenza basica. Il quadrato bislungo (oblungo; oblong square) ha un rapporto di due a uno e simboleggia il progresso mentale e morale verso l’alto dell’Umanità nella sua ricerca del divino. Nelle prime logge speculative questo era rappresentato dal “Perpend Ashlar“, che è un quadrato perfetto nella sezione trasversale e un quadrato oblungo in altezza. Il “Luogo Santo” nel Tabernacolo e anche nel tempio di Gerusalemme era un quadrato oblungo. Nelle logge speculative esso è rappresentato dal pavimento a mosaico, che quindi dovrebbe essere e solitamente è un rettangolo con i lati in rapporto di due a uno. Il “Temple Square” ha le proporzioni di tre a uno e rappresenta il rapporto Pi Greco, che è approssimativamente 3,142, da cui si calcola che la circonferenza di un cerchio è pari a 2 Pi Greco volte il raggio. Il rapporto Pi Greco ci ricorda quell’importante antico simbolo, il punto all’interno di un cerchio, che simboleggia il potere creativo e l’infinita saggezza di Dio. Interpretato simbolicamente, il rapporto Pi Greco rappresenta l’umana ricerca del divino, della spiritualità e dell’eternità. Il Tabernacolo e il suo successore, il Tempio di Gerusalemme, avevano ciascuno una pianta nelle proporzioni di tre a uno, che è chiamata “Temple Square”. Le dimensioni del tempio di Gerusalemme erano 60 cubiti di lunghezza da est a ovest e 20 cubiti di larghezza, il doppio di quelle del Tabernacolo. Questa proporzione è sempre stata adottata per la planimetria delle logge dei massoni operativi. Il Tabernacolo ed anche il Tempio di Gerusalemme avevano un “Luogo Santo” e un “Santo dei Santi”. Il Luogo Santo era nella proporzione di due a uno, chiamato quadrato oblungo o quadrato doppio. Il Luogo Santo ha un importante controparte nel cubo doppio dell’Altare dell’incenso che si trovava di fronte all’ingresso del Santo dei Santi. L’Altare dell’incenso era alto due cubiti e a sezione quadrata con i lati di un cubito, fatto di legno di acacia e rivestito d’oro puro. Il Santo dei Santi era a pianta quadrata e di forma cubica, con lati di 10 cubiti nel Tabernacolo e 20 cubiti nel Tempio.

Massoneria Speculativa del Mestiere

Le tavole “da tracciamento” o “di Loggia” (tracing boards), utilizzate nei tre gradi della massoneria speculativa del Mestiere differiscono significativamente sia nella presentazione che nello scopo. Sono tutte nella proporzione del rapporto phi e sono presentate in formato verticale. Verranno ora ricapitolate le loro caratteristiche principali. Nel primo grado un bordo dentellato formato da triangoli bianchi e neri circonda la tavola da tracciamento, i triangoli neri all’esterno e quelli bianchi all’interno. Di solito una nappa è raffigurata ad ogni angolo. Simbolicamente lo spettatore è rivolto verso est, l’orientamento viene identificato con l’ovest alla base e l’est nella parte superiore. All’interno della bordatura è raffigurata una veduta prospettica dell’interno di una simbolica loggia con un pavimento a mosaico di piastrelle bianche e nere. La simbolica loggia non ha mura ed è aperta verso il cielo, il che suggerisce l’universalità della scienza. Tre colonne, rispettivamente dell’ordine Ionico, Dorico e Corinzio, sono mostrate erigersi liberamente dal pavimento rispettivamente a est, ovest e sud. Vari attrezzi sono raffigurati sul pavimento a mosaico, al centro del quale si trova un piedistallo che sorregge un volume aperto delle “Scritture” su cui sono posti la squadra e il compasso. Una scala poggia sulle Scritture e raggiunge una stella fiammeggiante (blazing star) nei cieli, dove sono raffigurati anche il sole, la luna e le sette stelle. I pioli della scala sostengono diversi simboli che rappresentano le virtù morali. C’è una Lettura esplicativa, che fornisce dettagli sugli insegnamenti simbolici del grado ed espone i precetti su cui si basa la massoneria speculativa, di questi la fede in Dio è il principio centrale.

La Tavola di Loggia del secondo grado è intesa rappresentare l’interno del Primo Tempio di Gerusalemme, guardando in direzione del Santo dei Santi a ovest. Questa rappresentazione del tempio è del tutto ipotetica, perché la disposizione differisce significativamente dalla descrizione riportata nelle Scritture. In particolare, un ingresso al Luogo Santo è raffigurato sulla sinistra, che sarebbe all’angolo sud-est, con un pilastro su ciascun lato. Quei pilastri rappresentano Jachin e Boaz, che fiancheggiavano l’unico ingresso al tempio che in realtà si trovava all’estremità orientale dell’edificio. Viene mostrata una scala a chiocciola che conduce dall’ingresso raffigurato a sud-est al Santo dei Santi a ovest. In realtà non c’erano scale a chiocciola nel Luogo Santo, anche se ce n’erano due nelle camere che circondavano le pareti meridionale, occidentale e settentrionale del tempio, una a sud-est e l’altra a nord-ovest. Sebbene il fiume Giordano fosse a est del tempio, sulla Tavola di Tracciamento è posto verso sud-ovest guardando attraverso l’ingresso mostrato a sud-est. Si può vedere anche una piccola cascata e una spiga di grano che cresce nelle vicinanze, a ricordarci la sconfitta degli Efraimiti da parte di Iepta e del suo esercito. La Lettura sulla seconda Tavola da Tracciamento descrive in dettaglio i due grandi pilastri e spiega come il Tempio di re Salomone fu costruito.

La Tavola di Loggia del terzo grado ha solitamente un massiccio bordo nero come simbolo di lutto e anche per rappresentare una tomba aperta. Come ci si potrebbe aspettare, questa Tavola da Tracciamento è orientata guardante verso ovest, all’opposto della Tavola da Tracciamento del primo grado, sottolineando così le differenze tra il nostro ingresso e l’uscita da questa esistenza mortale che sono simbolicamente rappresentate nei due gradi. All’interno della tomba c’è una bara con la sua base all’estremità orientale, l’orientamento tradizionale delle tombe per guardare verso il sole nascente. Un cespuglio di acacia, antico emblema di immortalità, è posto all’estremità occidentale della tomba vicino alla parte superiore della bara. L’interno del tempio è raffigurato in una vignetta raffigurata sopra e ai lati del centro della bara, che guarda verso il Santo dei Santi a ovest. Gli emblemi della mortalità e gli Strumenti di Lavoro di un Maestro Muratore sono esposti nella parte superiore della bara, mentre gli strumenti di lavoro di un Artigiano sono vicino alla base. Sempre vicino alla parte superiore della bara c’è una targa, che reca iscrizioni simili a quelle di un epitaffio sulla lapide di una tomba. Sulla bara compaiono anche varie altre iscrizioni. La Lettura che la correda riepiloga le circostanze della morte prematura dell’Architetto Capo e del successivo ritrovamento del suo corpo. Viene enfatizzata l’importanza della fedeltà e ci viene ricordato il servizio fedele e diligente che ci è richiesto, in conformità con le leggi di Dio e per il bene dell’umanità, se speriamo di ricevere la nostra ricompensa in una vita dopo la morte.

Massoneria del Mark e dell’Arco Reale

L’istruzione di un artigiano (craftsman) inizia nel secondo grado e prosegue nel grado di Mark Master Masons, in cui il lavoro è strettamente correlato alla costruzione del Tempio di re Salomone a Gerusalemme, prima della morte prematura del maestro artigiano. Anche la Tavola da Tracciamento del grado del mark è in formato verticale, nelle proporzioni del rapporto phi. Mostra una veduta esterna del tempio e della campagna circostante, guardando verso ovest. Si può vedere un raggio di sole che colpisce il tetto del tempio, come simbolo dell’inizio di un nuovo ciclo di vita. Sebbene il fiume Giordano sia a est del tempio, è mostrato in lontananza sulla destra, cioè a nord. La scena è inquadrata all’interno di un portale ad arco di pietre squadrate decorate con vari simboli.

LE TAVOLE DI TRACCIAMENTOAl centro della chiave di volta che completa il coronamento dell’arco, c’è un cerchio che circoscrive un triangolo equilatero. Fin dall’antichità il triangolo equilatero è stato il simbolo della divinità, perché considerato come una delle figure più perfette. Il cerchio, considerato anch’esso come una figura perfetta, è un simbolo degli aspetti onnicomprensivi della manifestazione divina ed è un emblema di Eternità. All’interno del cerchio sono incisi otto caratteri ebraici, Heth Beth Aleph Aleph Sadhe Shin Mem Sin. Sono le lettere iniziali delle parole di due frasi ebraiche abbastanza diverse. Una frase si riferisce al principale artefice al tempo in cui si facevano i preparativi per la costruzione del Tempio. L’altra si riferisce a Hiram re di Tiro, al tempo in cui la costruzione del tempio era stata completata e Salomone re d’Israele stava provvedendo alla sua dedicazione. Quando le due frasi ebraiche sono tradotte in inglese, le lettere iniziali delle parole in ciascuna frase sono HTWSSTKS. Agli angoli della Tavola da Tracciamento, immediatamente sopra all’arco del portale, c’è un’iscrizione in ebraico tratta dai Salmi (118:22) e dice: “La pietra scartata dai costruttori è diventata la pietra angolare“. Questa affermazione è ripetuta e ampliata in I Pietro (2:7-8), quando l’apostolo Pietro scrive la sua prima lettera generale ai cristiani delle cinque province di Roma.

Un volume aperto delle Sacre Scritture e un “Occhio che tutto vede” adornano rispettivamente le due pietre più in alto nell’arco, una su ciascun lato della chiave di volta. Le sacre scritture devono governare la nostra fede e l’Occhio che tutto vede ci ricorda che l’occhio dell’Onnipotente è sempre su di noi per aiutarci nelle nostre lodevoli imprese. La maggior parte degli altri simboli raffigurati sul portale ad arco rappresentano ben noti strumenti di lavoro di un massone operativo. Inoltre sono raffigurate anche una corda e un’ancora, una scala e una clessidra. La corda e l’ancora rappresentano il nostro attaccamento spirituale alla divinità ed è un simbolo di quella speranza saldamente radicata che nasce da una vita di servizio vero e fedele agli occhi del Signore. La scala rappresenta la scala di Giacobbe ed è un simbolo della fede che nutriamo di essere ricompensati nell’aldilà per una vita ben spesa qui. La clessidra ci ricorda, con il rapido passaggio delle sue sabbie, che la vita umana è solo di natura transitoria e che di conseguenza dobbiamo svolgere i compiti assegnati mentre è ancora giorno, prima che arrivi la notte in cui nessun uomo può lavorare. La clessidra ha lo scopo di sottolineare le importanti e fondamentali lezioni di vita che venivano impartite al candidato quando riceveva il grado di Maestro Massone.

Gli strumenti di lavoro raffigurati sul portale ad arco sono il maglio, lo scalpello, il plumb rule, la cazzuola, il regolo da ventiquattro pollici, la squadra e il compasso, la livella, il “cramp e l’ascia. Il maglio (mallet) è lo strumento operativo del massone che è simile, ma non identico, al comune martelletto (gavel) nella simbologia della massoneria speculativa del Mestiere. Il maglio viene utilizzato per impartire una forza guida (driving force), soprattutto allo scalpello. Moralmente ci insegna a correggere le irregolarità, a frenare l’ambizione, a frenare l’invidia e a moderare la rabbia. Come lo scalpello è lo strumento del massone operativo utilizzato per tagliare e squadrare le pietre, così emblematicamente rappresenta l’educazione e la disciplina che sono necessarie per sviluppare le virtù latenti della mente e sviluppare la conoscenza umana. Il “plumb rule” viene utilizzato dai massoni operativi per provare e, quando necessario, regolare gli elementi verticali di una struttura quando vengono posti sulle relative basi. Denota quella giustezza e rettitudine di vita e di azioni che dovrebbero essere praticate da ogni libero muratore. La cazzuola è uno strumento utilizzato dai massoni operativi per stendere la malta che lega le pietre dove necessario per completare la struttura. Simbolicamente la cazzuola ci insegna a spargere la malta della gentilezza e dell’affetto che dovrebbe unire tutti i membri della nostra fraternità e garantire che l’amore fraterno, il conforto e la verità siano praticati in tutti i loro aspetti.

Nella massoneria speculativa il regolo da ventiquattro pollici è uno strumento moderno che sostituisce il righello (straight edge), il regolo da dodici pollici e il regolo da tre piedi che erano utilizzati dai massoni operativi nella Gran Bretagna medievale. Senza dubbio il regolo da ventiquattro pollici fu scelto per questo scopo perché le sue ventiquattro parti potevano essere usate simbolicamente per rappresentare le ventiquattro ore del giorno. Gli apprendisti della massoneria operativa non avevano un regolo graduato, ma usavano una “Straightedge come guida per lo scalpello quando tagliavano una pietra. Gli artigiani utilizzavano i regoli graduati per tracciare le pietre pronte per il taglio e, insieme alla straight edge, per controllare le dimensioni e la finitura delle pietre durante la squadratura e la levigatura. Simbolicamente il regolo da ventiquattro pollici ci ricorda che dobbiamo distribuire correttamente il nostro tempo per il lavoro, il ristoro e il sonno, tenendo in debito conto i doveri che abbiamo nei confronti del nostro Creatore e dei nostri simili, nonché i benefici che derivano alle nostre famiglie e noi stessi. Il simbolismo associato ai pioli della scala è strettamente correlato a quello delle suddivisioni del tempo associate al regolo da ventiquattro pollici. Come abbiamo ricevuto, così dobbiamo dare gratuitamente. Il nostro lavoro non dovrebbe essere focalizzato sulla gratificazione dell’ambizione individuale, ma dovrebbe essere diretto al beneficio di tutta l’umanità, riflettendo le virtù della fede, della speranza e della carità che sono rappresentate nell’ascesa della scala.

Il simbolismo della squadra e del compasso è così noto che basterà solo un breve riassunto. La squadra ci insegna a regolare la nostra vita e le nostre azioni secondo i principi riflessi nell’uso della corda (line; linea) e del regolo (rule) da parte del massone operativo. I compassi ci insegnano a limitare opportunamente i nostri desideri in ogni condizione di vita, affinché possiamo salire di posizione per merito, vivere rispettati e morire rimpianti. La livella è un perfetto complemento alla squadra e al compasso, essendo uno strumento utilizzato dal massone operativo per stendere i livelli e verificare gli orizzontali. Simbolicamente è un emblema di uguaglianza, che ci ricorda che tutti sono uguali agli occhi di Dio, così che il rango e la fortuna non saranno criteri per il nostro avanzamento ad una vita dopo la morte, ma solamente bontà d’animo e servizio a Dio e all’uomo. Il cramp è uno strumento utilizzato dal massone operativo per sollevare pietre e altri oggetti di grande peso e metterli al proprio posto. Simbolicamente rappresenta quella stretta e forte unione che deve riunire tutti i membri della nostra Fraternità e aiutare a superare le difficoltà che si possono incontrare. L’ascia viene utilizzata dal massone operativo per spezzare le pietre. Simbolicamente è stato uno strumento di punizione da tempo immemorabile, ricordandoci la punizione che ci attende se non obbediamo alle leggi di Dio e commettiamo offese verso Dio o l’uomo.

In primo piano sulla Tavola di Loggia, immediatamente davanti alla colonna di sinistra che sostiene l’arco, si vedono gli artigiani che ricevono la paga. Immediatamente di fronte, davanti alla colonna di destra, si trovano il concio cubico perfetto del maestro (perfect cubic ashlar of the master), la chiave di volta del primo sorvegliante (keystone of the senior warden) e il perpend ashlar del secondo sorvegliante (perpend ashlar of the junior warden).

Perpend Ashlar nella muratura.

Il concio cubico è contraddistinto dalla squadra del maestro e il perpend ashlar è contraddistinto dal piombo del secondo sorvegliante. La chiave di volta è dotata di un anello di sollevamento fissato alla pietra mediante un “Lewis e presenta le stesse iscrizioni della chiave di volta che completa il coronamento dell’arco. Queste tre pietre occupano posizioni di rilievo sulla Tavola di Loggia in modo da imprimere nella nostre menti le importanti lezioni impartite all’artigiano durante la cerimonia del suo avanzamento a “Mark Master”. Infine, nella Lettura, sebbene non sia illustrata sulla Tavola di Loggia stessa, c’è una dissertazione sul codice massonico che in passato era di notevole importanza per il massone operativo. È un simbolico promemoria che dobbiamo mantenere segrete le confidenze di un fratello con la stessa rigorosa cautela con cui manteniamo i nostri affari privati.

LE TAVOLE DI TRACCIAMENTOIl grado dell’Arco Reale si riferisce alla ricostruzione del tempio di Gerusalemme dopo che gli israeliti tornarono dalla prigionia a Babilonia. La Tavola di Tracciamento è in formato verticale nella proporzione del rapporto phi. Raffigura le rovine del tempio a cui è sovrapposta una veduta dell’interno del tempio, posto sopra ad una cripta sotterranea mostrata in sezione e rappresentante il santuario a volta segreto in cui fu depositata la Sacra Parola.

La veduta interna del tempio è del tutto simbolica ed è circondata da diciassette stendardi o banner. Lo stendardo dell’arco reale, un Triplo Tau all’interno di un cerchio, è raffigurato al centro dei quattro stendardi principali sotto i quali gli Israeliti marciavano attraverso il deserto e si accampavano attorno al Tabernacolo, tutti disposti come un arco vicino al soffitto. Gli altri dodici stendardi sono gli stendardi delle tribù d’Israele, disposti in due colonne da sei, una per lato. Al centro del pavimento sono posti sei candelieri che delineano un triangolo equilatero più grande e uno minore. Un cerchio circoscrive il triangolo più grande. Il cerchio rappresenta la Parola Sacra stessa e il triangolo più grande rappresenta i poteri creativo, preservativo e distruttivo della divinità. Ciascuna luce del triangolo minore divide in due un lato del triangolo più grande. Queste luci rappresentano la “Luce della Legge” così come è stata rivelata nelle Dispensazioni Patriarcali, Mosaiche e Profetiche. Un volume aperto delle Scritture, un cartiglio e vari strumenti di lavoro poggiano sul pavimento a mosaico che costituisce il pavimento del tempio. Un piedistallo di puro marmo vergine poggia sul pavimento del santuario a volta, all’interno di un cerchio su cui sono iscritti i dodici segni dello zodiaco. Dodici è considerato un numero completo, che rappresenta tutto ciò che può essere visto o percepito. Lo zodiaco è un antico simbolo del ciclo della vita attraverso il quale l’anima compie il suo sviluppo. In cima al piedistallo c’è una lamina d’oro puro su cui sono incisi un cerchio, un triangolo equilatero e vari caratteri ebraici. Queste iscrizioni rappresentano la Parola Sacra e diversi attributi della divinità. Tutti sono brillantemente illuminati dalla luce del sole che splende attraverso la cavità preparata dagli operai durante la rimozione dei rimasugli del vecchio tempio, ricordandoci che il creatore è la fonte di tutta la vita e la luce, e sorgente e fontana di virtù.

Il Rito Antico e Accettato

Il Rito Antico ed Accettato è di origine francese. Sebbene molti gradi del Rito abbiano Tavole di Tracciamento nelle proporzioni del rapporto phi, alcuni di esse sono quadrate, o un quadrato oblungo, o un “Temple Square”, come è appropriato al simbolismo del grado. La tavola da tracciamento di 9º è in formato verticale (upright portrait form) e quella di 10º è in formato orizzontale (horizontal landscape form). Il 9º e il 10º si occupano della ricerca dei tre furfanti dopo la morte prematura del Maestro Artigiano e della loro consegna alla giustizia. Entrambe queste tavole di tracciamento hanno le proporzioni del rapporto phi, alludendo al ritorno dell’anima dell’Architetto Capo a Dio che l’aveva donata. Scene della ricerca e del rintracciamento dei furfanti sono raffigurate sulle Tavole. Queste Tavole da Tracciamento sono in contrasto con quella del 11º, che è un quadrato, perché tratta della questione mondana della selezione e della nomina di dodici principi per amministrare i distretti occupati dalle dodici tribù di Israele. La tracing board del 11º raffigura i dettagli fisici del tempio, richiamando alla mente la seconda tracing board della massoneria speculativa del Mestiere ed anche la tracing board di un “mark master mason”. Tuttavia, per sottolineare l’importanza di Dio in tutte le questioni, la tavola è sormontata da un triangolo in cui è iscritto uno dei nomi di Dio in ebraico. Anche nel 16º viene utilizzata una tracing board quadrata, che si riferisce ad altre questioni temporali, in particolare ai disordini causati dai Samaritani prima dell’erezione del secondo tempio a Gerusalemme, che resero necessario il viaggio di Zorobabele a Babilonia. Fu allora che Zorobabele cercò di far revocare l’editto di Artaserse da Dario e di ottenere da Dario la conferma scritta che avrebbe onorato il decreto di Ciro, consentendo ai figli di Israele di vivere e lavorare indisturbati a Gerusalemme e di iniziare la ricostruzione del tempio. All’interno del quadrato si trova una figura ettagonale con al centro un volume aperto delle Scritture e sopra di questo una spada irradiata. Ai sette angoli sono presenti vari emblemi temporali.

Il 7º e l’8º riguardano la nomina di un gruppo di specialisti subito dopo la morte dell’Architetto Capo, per garantire che la preparazione dei piani esecutivi continuasse in conformità con i progetti approvati dai tre Gran Maestri ed anche che il lavoro continuasse ad essere eseguito conformemente a tali progetti. Poiché queste attività simboleggiano l’ascendente progresso mentale e morale dell’umanità nella sua ricerca del divino, le tracing board di questi due gradi sono dei quadrati oblunghi nella proporzione di due a uno. Al centro della Tavola del 7º c’è un piedistallo a forma di “perpend ashlar”, che sostiene un volume aperto delle Scritture con la squadra e il compasso sopra ad esso. Sulla tavola del 8º tutti questi sono sostituiti da un emblema, che è un pentagono aperto in cui un triangolo equilatero racchiude un cerchio che circoscrive una stella a nove punte, all’interno della quale ci sono tre triangoli equilateri concentrici con tre Yod al loro centro. La Lettura spiega come questo emblema rappresenti i molteplici attributi della Divinità. Entrambe le tavole includono anche emblemi temporali e recano alla loro estremità superiore un triangolo irradiato inscritto con diversi caratteri.

Le tavole da tracciamento di 4º, 5º e 6º hanno la proporzione di tre a uno, hanno la forma del “Temple Square”, rappresentante il rapporto pi greco e simboleggiante la ricerca dell’uomo per il divino, per la spiritualità e per l’eternità. Nel Tabernacolo e poi nel Tempio, l’Arca dell’Alleanza nel Santo dei Santi rappresentava quelle aspirazioni. Questi gradi si riferiscono al periodo immediatamente successivo alla morte del maestro artigiano che era stato personalmente responsabile del Santo dei Santi. Il Tempio era prossimo al completamento, ma il Santo dei Santi richiedeva lavori di natura speciale che andavano oltre la competenza di un singolo muratore. Di conseguenza il lavoro fu affidato ad un gruppo di sette abili muratori sotto la guida di Adoniram e furono forniti sostitutivi per i segreti che erano andati perduti alla morte del maestro artigiano. Il re Salomone prese anche accordi per il trasferimento a Hiram, re di Tiro, delle venti città della Galilea che gli erano state promesse a riconoscimento della sua assistenza durante la costruzione del tempio. La tracing board del 4º è suddivisa in un doppio quadrato a rappresentare il Luogo Santo all’estremità orientale e in un quadrato a rappresentare il Santo dei Santi all’estremità occidentale. Al centro del Luogo Santo c’è un volume delle Scritture con la squadra e il compasso sulle pagine aperte. Attorno ad esso sono disposti vari elementi dell’arredo del tempio. I simboli che rappresentano lo Spirito Divino sono raffigurati nel Santo dei Santi. Nel 5º l’orientamento è invertito e gli arredi del tempio sono sostituiti da un quadrato cavo (hollow square) di pavimento a mosaico e altri simboli. Entrambe le tavole includono rappresentazioni dei due grandi pilastri correttamente posizionati all’estremità orientale della tavola di tracciamento. La tavola di tracciamento del 6º è del tutto simbolica. Essa ha richiami di questa esistenza terrena nella parte inferiore della tavola, mentre nella parte superiore della tavola una Yod posta al centro di un quadrato oblungo eretto rappresenta Dio nella sua sfera celeste. I caratteri ebraici Beth, Nun e Shin sono disposti al centro a forma di triangolo equilatero, a significare l’alleanza, la promessa e pace, per ricordarci la relazione speciale di Dio con l’umanità.

Capitolo XXXII del libro “The Square And Compasses” Autore WM Don Falconer PM, PDGDC.

LA TAVOLA DI TRACCIAMENTO DI UN MAESTRO MURATORE

La polvere ritorni alla terra com’era e lo spirito ritorni a Dio che lo ha dato“.

Ecclesiaste (12:7)

Il Formato Moderno

Nel 1811 il Fratello Josiah Bowring, un noto ritrattista di Londra che era stato iniziato nella Loggia di Chichester nel 1795, preparò una serie di tavole da tracciamento per la sua loggia. La sua tavola da tracciamento di un Maestro Muratore (tracing board of a Master Mason) includeva un grande rotolo di pergamena (scroll) posto su gran parte della metà inferiore della bara. Al centro del rotolo c’era una vista interna del Tempio di re Salomone, guardando verso il Santo dei Santi a ovest, che occupava quasi tutta l’area che sta sopra la bara. Un elogio funebre, composto da cinque righe di caratteri ebraici, era iscritto sulla porzione del rotolo sporgente dal lato destro della bara. Diversi simboli erano raffigurati sulla porzione del rotolo sporgente dal lato sinistro. Un epitaffio, sempre in caratteri ebraici, era iscritto in fondo al rotolo, parte di esso sulla porzione sporgente a destra e parte su quella a sinistra. Le tavole da tracciamento del fratello Bowring sono tra le prime conosciute in formato moderno. Hanno un significato speciale, perché i caratteri ebraici furono usati per tutte le iscrizioni sulla Tavola da Tracciamento di un Maestro Massone. Circa 20 anni dopo che il fratello Bowring aveva preparato le sue tavole, anche il fratello John Harris, disegnatore architettonico e pittore di miniature, preparò una serie di tavole da tracciamento che pubblicò intorno al 1821. I suoi disegni erano simili a quelli del fratello Bowring, tranne per il fatto che il fratello Harris ometteva il rotolo che è una caratteristica centrale della tavola da tracciamento di un Maestro Massone preparata dal Fratello Bowring. Il fratello Harris convertì anche i caratteri ebraici sulla bara in equivalenti caratteri criptici o in numeri romani. La maggior parte delle tavole da tracciamento usate nelle logge speculative moderne sono state derivate direttamente o indirettamente dal set preparato dal fratello Harris.

Poiché l’aspetto generale delle tre tavole da tracciamento del fratello Harris piacque all'”Emulation Lodge of Improvement”, questa decise di adottarle. Anche così, intorno al 1846, l’Emulation Lodge of Improvement incaricò il fratello Harris di modificare il suo disegno della tavola da tracciamento del Maestro Massone, per includere un rotolo iscritto in ebraico simile a quello adottato dal fratello Bowring nel suo disegno. Il fratello Harris completò il suo nuovo disegno circa tre anni dopo. Incluse iscrizioni ebraiche sul rotolo ed anche tre caratteri ebraici, He, disposti sulla bara in forma di triangolo. Tuttavia, non utilizzo caratteri ebraici per le altre iscrizioni sulla bara, ma continuò a usare i caratteri criptici e i numeri romani come sulla sua tavola precedente. Questa tavola di tracciamento è chiamata “Improved Harris”. Nelle logge che non seguono il “lavoro di Emulazione”, il rotolo sulla tavola da tracciamento di un Maestro Massone viene solitamente omesso e i tre caratteri ebraici, He, sono rappresentati dai numeri romani 5. L’“Improved Harris”, o tavola da tracciamento dell’Emulazione (Emulation tracing board), fornisce il background che è essenziale per una appropriata comprensione delle tavole di tracciamento di un Maestro Muratore. È un vantaggio conoscere la derivazione e il significato delle parole che i caratteri ebraici rappresentano. È anche importante ricordare che l’ebraico si scrive da destra a sinistra, così come lo sono i caratteri criptici usati per sostituire i caratteri ebraici. Tutte le parole rappresentate dai caratteri ebraici e dai caratteri criptici sostituiti, sono spiegate nella “Geneva Bible” pubblicata da Thomas Bodley dal 1560 in poi ed anche nelle edizioni successive pubblicate da Christopher Barker dal 1580 in poi, che di solito è chiamata “Barker Bible”.

LE TAVOLE DI TRACCIAMENTOIscrizioni cifrate sulla tavola di terzo grado.

La “Geneva Bible” contiene esaurienti note a margine. William Shakespeare (1564-1616) e molti eminenti studiosi e filosofi di quell’epoca ne fecero ampio uso. La “Barker Bible” include quelle note a margine ed anche tabulazioni di nomi ebraici e parole a loro associate, con spiegazioni dei loro significati. Entrambe le Bibbie continuarono ad essere molto utilizzate dalle persone istruite per molto tempo dopo la pubblicazione della “Authorised Version of King James” nel 1611 e sarebbero state molto familiari ai primi ritualisti speculativi. La maggior parte dei nomi biblici e altre parole significative nell’uso massonico furono derivate da testi ebraici privi di segni diacritici da cui la “Geneva Bible” e la “Barker Bible” erano state tradotte. Poiché quei testi venivano scritti utilizzando solo le ventidue consonanti senza vocali, la loro interpretazione era spesso una questione di opinione. Inoltre, a meno che i caratteri ebraici non siano scritti con grande attenzione, alcuni possono facilmente essere scambiati per altri, con conseguenti cambiamenti nella pronuncia e nel significato. Ad esempio, se la gamba sinistra di He (l’equivalente di H in inglese e che significa “Finestra”) inavvertitamente è unita alla parte superiore del carattere, diventa Heth (l’equivalente di una Ch gutturale in inglese e che significa “Recinzione”). Se Tau (l’equivalente di T in inglese e che significa “croce”) è scritto con scarsa cura, potrebbe essere facilmente scambiato per He o Heth. Come nella lingua inglese, anche molte parole ebraiche hanno significati diversi a seconda del contesto in cui vengono utilizzate. Fattori come questi avrebbero contribuito a molte delle variazioni riscontrate nella pronuncia e nell’interpretazione delle parole ebraiche che sono significative nella massoneria.

Emulation Tracing Board

Un esame dettagliato della “Emulation Tracing Board of a Master Mason” svilupperà la nostra comprensione delle Tavole da Tracciamento di uso comune e le metterà in una migliore prospettiva. La maggior parte di ciò che segue non è inclusa nelle Letture sulla tavola da tracciamento, né viene solitamente fornita alcuna spiegazione dei simboli sulla Tavola e dei loro significati. Molte Tavole di Tracciamento di un Maestro Muratore differiscono dalla Tavola dell’Emulazione nei loro dettagli, ma cinque elementi base sono comuni a quasi tutte le Tavole. Questi cinque elementi verranno ora descritti con riferimento alla Tavola dell’Emulazione. Il primo elemento è un rettangolo con i lati che sono nelle proporzioni del rapporto phi, che è circa 1,618 ed è chiamato Sezione Aurea. Queste proporzioni sono matematicamente ed esteticamente eleganti e producono il rettangolo più gradevole all’occhio umano. La derivazione e il simbolismo del rapporto phi sono spiegati nel capitolo che tratta in generale le Tavole di Tracciamento. La Tavola è in formato verticale con un massiccio bordo nero, orientata in modo che l’est sia alla base della tavola e l’ovest sia alla sommità della tavola. Questo bordo nero rappresenta una tomba, che ci ricorda il nostro destino ultimo sulla Terra. Il secondo elemento è una bara racchiusa all’interno della tomba, con la parte superiore rivolta a ovest. Gli emblemi della mortalità e gli attrezzi con cui fu ucciso il maestro artigiano sono appoggiati sulla bara. Una targa commemorativa vicino alla parte superiore della bara è inscritta con informazioni sul maestro artigiano e un resoconto della sua morte, similmente ad un’iscrizione posta sulla lapide di una tomba. Anche tre “He” sono raffigurate sulla bara in forma di triangolo aperto, con l’apice rivolto a est vicino alla parte inferiore della bara. Alludono alla morte prematura del maestro artigiano e vogliono ricordarci l’umana fragilità.

Il terzo elemento comprende gli strumenti di lavoro del Maestro Muratore. Il compasso è posto tra la matita e lo skirret, con le aste distese a racchiudere un cerchio avente un punto al centro. Così posizionati, gli strumenti di lavoro ci ricordano che durante la nostra vita mortale dobbiamo mantenere le nostre passioni e i nostri pregiudizi entro i dovuti limiti, utilizzando al tempo stesso le nostre capacità mentali e manuali al servizio del Signore. Il quarto elemento è un grande rotolo di pergamena posto all’interno del triangolo di “He” e collocato su gran parte della metà inferiore della bara, con le estremità sporgenti da ambo i lati. Una rappresentazione dell’interno del Primo Tempio di Gerusalemme è al centro del rotolo, visto guardando verso ovest in direzione del Santo dei Santi, che può essere visto attraverso le tende parzialmente scostate all’estremità occidentale del Luogo Santo. Sul lato destro sporgente del rotolo è riportato un breve elogio al maestro artigiano, iscritto in ebraico. Il lato sinistro sporgente del rotolo raffigura un triangolo equilatero vicino al bordo superiore e vicino al bordo inferiore un cerchio che circoscrive un pentagramma o pentacolo aperto con una Yod al centro. Lungo la parte inferiore del rotolo è iscritto un epitaffio in ebraico, in parte sul lato destro e in parte sul lato sinistro. Il rotolo e le sue iscrizioni ci ricordano che, al termine di questa esistenza mortale, tutti coloro che hanno servito fedelmente il Signore possono sperare di entrare in quella “casa non fatta da mano d’uomo”, il Tempio Eterno nei cieli. Il quinto elemento è un cespuglio di acacia alla sommità della tomba, che ci ricorda che in ogni corpo mortale dimora un’anima immortale.

Importanti Nomi Biblici

Prima di considerare in dettaglio i vari elementi della tavola, sarebbe d’aiuto passare in rassegna i ruoli svolti da diversi personaggi biblici che furono significativi, direttamente o indirettamente, durante la costruzione del primo tempio di Gerusalemme. È importante conoscere i caratteri ebraici e le traslitterazioni criptiche che rappresentano questi nomi biblici, così come comprendere il significato dei loro nomi. Tutto ciò è rilevante per le iscrizioni relative alla prematura morte del maestro artigiano. La grafia dei nomi e delle parole che seguono provengono dai caratteri ebraici senza segni diacritici. Per comodità sono scritti come in inglese, da sinistra a destra, ma bisogna ricordare che in ebraico erano scritti da destra a sinistra. Tra coloro responsabili della costruzione del primo tempio a Gerusalemme, i tre più conosciuti sono Salomone re d’Israele (Shin Lamedh Mem He, che probabilmente significa “pacifico”), Hiram re di Tiro (He Waw Resh Mem, che significa “altezza” o “amato”) e Hiram Abif l’abile ed esperto maestro artigiano il cui nome è lo stesso del re di Tiro e il cui secondo nome, Aleph Beth Yod Waw, potrebbe significare “suo padre”. Probabilmente però Abif era un soprannome, che è il senso attribuitogli da Lutero e dai traduttori svedesi. Heinrich Gesenius (1786-1842), un eminente studioso biblico tedesco e lessicografo ebraico, afferma nel suo libro “Hebräisches Elementarbuch” che “Abif” significa variamente maestro, insegnante o capo operatore. Questa interpretazione è supportata dalle moderne traduzioni della “New English Bible”, prima in I Re (7:14) che descrive Hiram Abif come “un uomo di grande abilità e ingegno, esperto in ogni tipo di lavorazione del bronzo” e di nuovo in II Cronache (2:13) dove viene definito “un abile ed esperto artigiano, il maestro Huram”.

Oltre a queste tre importanti persone, ci sono altri tre personaggi biblici che hanno un significato speciale per un Maestro Massone. Quei tre sono Tubal Cain, Machbanai e Adoniram. Poiché Tubal Cain (Tau Beth Lamedh e Qoph Yod Nun, solitamente tradotto come “Tubal il Fabbro”) è uno dei quattro fondatori delle arti (crafts) menzionate nella Bibbia, viene menzionato nella prima copia conosciuta degli “Old Charges” dei massoni operativi, il “Regius MS” del 1390 circa. La versione della “New English Bible” di Genesi (4:22) si riferisce a Tubal Cain come “il maestro di tutti i ramaioli e i fabbri”. È il primo artefice di metalli menzionato nelle Scritture. In questo contesto non ci possono essere dubbi che Hiram Abif, il capo bronzista durante la costruzione del tempio di Re Salomone, responsabile della fusione delle due grandi colonne e di tutti i lavacri e degli altri recipienti cerimoniali, fosse davvero un maestro artigiano e un degno successore di Tubal Cain, che pertanto meritava l’appellativo di Maestro.

Machbanai (Mem Heth Beth Yod Nun Aleph Yod), era una persona importante a cui si fa riferimento in I Cronache (12:13). Era l’undicesimo della banda di guerrieri gaditi che si unirono al re Davide nel deserto a Ziklag, intorno al 1002 a.C, quando formarono un potente esercito e fecero Davide re su tutto Israele. Sbaragliarono i Filistei e recuperarono l’Arca dell’Alleanza, che trasportarono a Gerusalemme. Il re Davide poté quindi iniziare i preparativi per la costruzione del tempio di Gerusalemme. Machbenai appare in I Cronache (2:49) come Machbenah (Mem Heth Beth Nun He) e ci sono alcune altre variazioni o derivazioni del nome nella Bibbia. Includono Machir (Mem Kaph Resh o Mem Waw Heth Yod Resh) in Genesi (1:23) e anche Machi (Mem Heth Yod) in Numeri (13:15). Ci sono alcune altre variazioni nell’ortografia che si trovano nella “Revised Version” e anche nella “Revised Standard Version” della Bibbia, che illustrano le difficoltà nell’ottenere traduzioni esatte degli antichi testi ebraici privi di segni diacritici. Machbanai e le sue varianti hanno diversi significati, tra cui quello di “annientatore”, pertinente al suo ruolo di membro della potente armata. Può anche significare che il “costruttore è colpito” e il “costruttore (o maestro) è ucciso”, il che è pertinente agli eventi successivi durante la costruzione del tempio. Un certo numero di parole strettamente associate e dal suono simile che sono di speciale significato sono discusse nella sezione sulle parole ebraiche significative.

Adoniram (Aleph Daleth Nun Yod Resh Mem, che significa il “mio signore è glorificato”) fu un altro personaggio molto importante coinvolto nella costruzione del primo tempio a Gerusalemme, anche se spesso viene trascurato. Il re Salomone nominò Adoniram come il sovrintendente alla leva di trentamila operai fra gli israeliti, che vennero inviati in gruppi di diecimila al mese a lavorare nel “Mount Lebanon”. La prima menzione di Adoniram è in II Samuele (20:24), quando come Adoram era un ufficiale responsabile del tributo riscosso dal re Davide. Successivamente, in I Re (12:18), viene chiamato Adoram quando era uno degli ufficiali incaricati della leva sotto Roboamo, figlio del re Salomone. Roboamo fu l’ultimo re del regno unito ed anche il primo re del regno meridionale di Giuda. Adoniram viene menzionato per l’ultima volta in II Cronache (10:18), quando fu chiamato Hadoram, l’ufficiale tributario capo di Roboamo. La Bibbia racconta che quando Adoniram fu inviato dal re Roboamo per riscuotere le consuete tasse, i ribelli delle tribù settentrionali lo lapidarono a morte, cosa che fece precipitare la rivolta di Geroboamo contro il re attorno al 922 a.C. . Sia Adoram che Hadoram sono forme abbreviate e familiari di Adoniram.

Parole Ebraiche Significative

Esamineremo ora le varie derivazioni di Machbanai e di alcune altre parole strettamente correlate, riguardo alle loro interpretazioni ed alla loro rilevanza per la morte prematura del maestro artigiano, Hiram Abif. Le lettere iniziali delle parole che comprendono Machbanai e altri nomi, così come di altre parole rilevanti, appaiono sulla Tavola di Tracciamento di un Maestro Massone sia come caratteri ebraici che come le loro criptiche traslitterazioni. Come in tutte le lingue, un aspetto interessante di uno studio sui nomi ebraici e sulle parole ad essi associate è l’incertezza, in ogni caso particolare, sia se le parole associate siano entrate nella lingua come derivati del nome, o se il nome sia composto da parole che riflettono caratteristiche della persona. Come per molti nomi inglesi, entrambe le possibilità potrebbero essere l’alternativa adeguata, ma in questa recensione non verrà fatto alcun tentativo di assegnare una probabilità riguardo ad un utilizzo in particolare. Questo esame non è esaustivo, né si propone di attribuire tutti i significati disponibili di un nome.

Verranno esaminate alcune delle più importanti parole radice ed i loro significati, da cui sono derivate le varie espressioni di uso comune. Le parole radice possono essere esaminate in relazione ad una comunanza di significato, o ad una similarità di suono, o ad un possibile errore nella lettura di un carattere ebraico per qualcuno dei motivi già menzionati. A volte queste categorie si sovrappongono, anche se gli elementi che si sovrappongono potrebbero non essere immediatamente evidenti. Alcune parole rilevanti relative alla costruzione (building), disposte nell’ordine alfabetico dei caratteri ebraici, sono: “bena” che significa “costruire” (to build), scritto Beth Nun Aleph; “banah” che significa “edificare” (to build up), scritto Beth Nun He; “bonai” o “b’nai” significano entrambi “un costruttore” (builder), scritto Beth Yod Nun Aleph Yod; e “b’nain” che significa “un edificio” (a building), scritto Beth Nun Yod Nun. Le parole relative al colpire e alla morte includono quanto segue: “mooch”, che significa “uccidere” ed è scritto Mem Waw Heth. Viene anche scritto “mooth” e si compita Mem Waw Tau. Un altra è “machi” che significa “annientatore” (smiter), scritto Mem Heth Yod. Ancora un’altra parola di significato simile è “machah”, che significa “distruggere” o “cancellare”, che è scritta Mem Heth He. Infine in questo contesto c’è la parola dal suono simile “makkah”, che significa “colpo” o “colpire” (smiting), che si scrive Mem Kaph He. Ci sono anche altre parole rilevanti che hanno suoni simili, ma hanno significati abbastanza diversi. Esse sono: “maq” che significa “putrido” o “marciume”, scritto Mem Qoph; l’interrogativo “mah”, scritto Mem He; e l’articolo determinativo “h'” o “ha”, compitato He. Tutte queste parole sono importanti quando si tenta di dare un’interpretazione obiettiva delle iscrizioni ebraiche sul rotolo e degli altri caratteri che compaiono sulla Tavola da Tracciamento dell’Emulazione.

I Componenti Fisici

Sebbene i diversi componenti fisici raffigurati sulla tavola siano individualmente collegati ad uno o ad un’altro dei quattro dei cinque elementi della Tavola da Tracciamento, i loro simbolismi sono così strettamente intrecciati che i loro significati possono essere compresi meglio se vengono prima considerati assieme. Tuttavia è importante anche prendere in considerazione separatamente le componenti più esoteriche. Quando opportuno, verranno menzionate anche alcune delle variazioni più significative che compaiono sulle moderne Tavole da Tracciamento. I componenti fisici sono la tomba, la bara, gli elementi della mortalità, il cespuglio di acacia, gli strumenti di lavoro di un Maestro Muratore e gli attrezzi con cui il maestro artigiano fu ucciso. La bara è deposta nella tomba con la base rivolta ad est, che è stato il tradizionale e simbolico orientamento delle sepolture in tutte le credenze e in tutte le epoche, in modo che il corpo sepolto sia orientato in direzione del sole nascente, il che è un antico riferimento emblematico alla fede nella resurrezione. Gli emblemi della mortalità sono posti sulla regione pettorale del corpo a simboleggiare la dipartita dello spirito dal corpo, il che è eloquentemente espresso in uno dei rituali scozzesi:

Guarda questa rovina, è un teschio

Una volta pieno di eterea visione.

Questa angusta cella era il rifugio della vita,

Questo spazio era considerato sede ambiziosa.

Quale bella visione riempiva questo luogo,

Quali sogni di piacere a lungo dimenticati.

Né amore, né speranza, né gioia, né paura

Ha lasciato una traccia o un ricordo qui,

Eppure questa una volta era l’ariosa sala dell’ambizione,

La cupola del pensiero, il palazzo dell’anima.

L’acacia, o legno di shittim, è un albero sempreverde ed uno dei pochi alberi in grado di sopravvivere ai rigori delle aspre terre selvagge e dei deserti della Terra Santa, per questo motivo è stato considerato fin dall’antichità un emblema di immortalità. Gioele (4-18) profetizzò che nel Giorno del Signore la Valle di Shittim avrebbe ricevuto l’acqua vivificante. Shittim era considerato un bosco sacro tra gli Israeliti. Con esso furono costruite l’Arca dell’Alleanza, l’intelaiatura del Tabernacolo, la Tavola per i pani di presentazione e tutti gli altri arredi sacri. Nella lingua greca “akakos” e “akakon”, che significano rispettivamente “privo di colpe” e “innocuo”, derivano da “akakia”, che significa “acacia” e in greco è usato anche come parola alternativa per “inosens”, che significa “innocenza”. Il cespuglio di acacia sulla sommità della tomba del maestro artigiano ci ricorda che la sua condotta virtuosa, l’integrità di vita e la fedeltà alla fiducia riposte in lui dovrebbero essere emulate da ogni Maestro Massone. Un’antica usanza, ancora in uso, è quella di portare o indossare un ramoscello di sempreverde come l’acacia, il rosmarino o il mirto in occasione di funerali e funzioni commemorative. L’acacia è anche considerata come un simbolo di iniziazione. Una pianta speciale divenne associata ad un particolare rito nelle antiche iniziazioni e nei misteri religiosi, per essere alla fine adottata come simbolo di quel rito. Tali piante simboliche includono la lattuga nei misteri di Adonis, il loto presso i Bramini, il loto e l’Erica presso gli egiziani, il vischio presso i Druidi e il mirto nei misteri della Grecia. Nella massoneria l’acacia è un simbolo di iniziazione, non come di un apprendista, ma nella vita dopo la morte come è emblematicamente raffigurata nel terzo grado. Il cespuglio di acacia ci ricorda che l’innocenza deve giacere nella tomba finché la voce dell’Altissimo non la chiamerà ad una beata eternità.

Gli strumenti di lavoro sono posti alla sommità della bara, perché il cervello è la sede dell’apprendimento. La matita, lo skirret e il compasso richiamano le facoltà mentali piuttosto che le abilità manuali nel loro utilizzo. La matita viene utilizzata dall’abile architetto per definire con precisione i requisiti della struttura, il che simbolicamente ci avverte di adempiere a tutte le nostre responsabilità verso Dio e verso l’uomo, poiché le nostre parole e azioni sono registrate dall’Onnipotente Architetto al quale dobbiamo dare conto della nostra condotta nella vita. Lo skirret viene utilizzato per delimitare con precisione il terreno su cui fondare la struttura prevista, sottolineando simbolicamente che una linea di condotta retta e continua è stabilita nelle Scritture per governarci nei nostri perseguimenti. Il compasso serve per delineare con esattezza i limiti e le proporzioni delle varie parti della costruzione, per garantire che bellezza e stabilità adornino l’opera compiuta. I compassi simboleggiano l’infallibile giustizia e l’imparzialità dell’Altissimo, ricordandoci di mantenere le nostre passioni e pregiudizi entro i dovuti limiti perché saremo ricompensati o puniti conformemente a come avremo obbedito o ignorato i Suoi comandamenti divini.

Gli attrezzi con cui fu ucciso il maestro artigiano sono il “plumb rule”, la livella (o la squadra nella pratica irlandese) e l'”heavy setting maul”. Sono posti al piede (“at the foot” sulla parte inferiore) della bara per significare che tutti i perseguimenti terreni sono stati calpestati (trampled underfoot) dalla morte. Il “plumb rule” e la livella (o la squadra) riflettono l’estrema integrità del Maestro artigiano, anche di fronte al gravissimo pericolo che risultò nella sua morte, rappresentato dalla mazza pesante da incastonatura. Da tempo immemorabile la mazza pesante da incastonatura è stata un emblema della morte violenta. La mazza pesante da incastonatura è l’attrezzo utilizzato dai massoni operativi per mettere a livello conci e pietre da pavimentazione e per stenderli sulle loro fondamenta, da cui deriva l’espressione “portato a livello morto” (setting to a dead level). Su molte Tavole da Tracciamento una Try square, l’emblema dell’uffìcio del Maestro nella massoneria speculativa del Mestiere, è mostrata vicino alla parte inferiore della bara per significare che Hiram Abif morì nel suo uffìcio mentre serviva il Signore. Su alcune Tavole, sulla faccia verticale nella parte inferiore della bara, sono raffigurate tre gallow square, emblema dell’uffìcio del Maestro della massoneria operativa. Poiché tre è considerato il numero più perfetto e più sacro, le tre squadre nella parte inferiore della bara mostrano che il Maestro artigiano ha vissuto una vita irreprensibile, equanimemente (On the square) con tutta l’umanità, come lo era quando lasciò questa vita. Quando associate al cespuglio di acacia sulla parte superiore della bara, le tre squadre significano anche che uno stato di perfezione può essere raggiunto solo quando lo spirito immortale è elevato alla vita oltre la morte.

I Caratteri che Formano un Triangolo

Il triangolo formato dai tre caratteri ebraici “He” o dai tre “5” ha diverse interpretazioni, di cui la prima è mistica. Fin dall’antichità il triangolo equilatero è stato emblema di Dio e simbolo di perfezione. Poiché l’apice è rivolto verso il basso, ci viene ricordato che la perfezione può essere raggiunta solo passando attraverso la “Valle dell’Ombra della Morte”. La somma dei tre He che formano il triangolo è il misterioso e onnifico 15, un numero sacro che è simbolo del nome di Dio. Il numero 15 è sacro perché è l’equivalente numerico dei caratteri ebraici Yod He, che significano “Jah”. Questo è il nome “a due lettere” di Dio utilizzato in Salmi (68:4) e solitamente tradotto come “Signore” nella Bibbia. La maggior parte degli studiosi della Bibbia ritiene che questo nome “a due lettere” sia un nome di Dio a sé stante, equivalente al Tetragramma. Il Tetragramma si scrive Yod He Waw He ed è anche chiamato il “Nome Ineffabile”, che viene traslitterato in inglese come “YHWH” o “JHVH” e di solito è reso come Yahweh e Jehovah. Tuttavia, alcuni sostengono che il nome “a due lettere” di Dio sia solo una contrazione del tetragramma. Poiché i caratteri ebraici non includono caratteri numerici separati, altri caratteri vengono usati come sostituti per i valori numerici, Yod che rappresenta 10 e He che rappresenta 5. Tuttavia, in segno di rispetto e venerazione del sacro nome, Yod e He non sono solitamente usati insieme per rappresentare 15, ma Teth e Waw sono sostituiti rappresentando rispettivamente 9 e 6.

L’interpretazione temporale dei tre “He” o “5”, iniziando dal più in basso e procedendo in senso orario, si riferisce all’individuo nel suo ambiente naturale e ai suoi obblighi civici. Il primo carattere riguarda l’ambiente fisico e rappresenta le cinque forme naturali della materia figurate dagli antichi, che sono Terra, Aria, Acqua, Etere e Fuoco. Il secondo carattere riguarda le nostre capacità mentali e rappresenta i cinque sensi umani con cui percepiamo il nostro ambiente, ovvero Senso, Udito, Vista, Gusto e Olfatto. Il terzo carattere riguarda le nostre responsabilità morali che sono rappresentate dai Cinque punti della Fratellanza (five points of fellowship), che sono: incontrare il fratello On the square e sostenerlo nella difficoltà o nel pericolo, sostenerlo nelle sue imprese virtuose e lodevoli, pregare per lui e assisterlo nel momento del bisogno, mantenere inviolati i suoi affari privati e i suoi legittimi segreti e difendere la sua reputazione con altrettanta sincerità in sua assenza come in sua presenza.

Esiste anche un’interpretazione collettiva dei tre caratteri che è di particolare interesse per i massoni speculativi. Le tre “He” sono le lettere iniziali dei tre Hiram che aiutarono il re Salomone nella progettazione, nella fornitura dei materiali e nell’erezione del tempio. Erano Hiram re di Tiro, Hiram Abif e Adoniram, che sono inclusi negli “Importanti Nomi Biblici” già discussi. I caratteri si riferiscono anche ai quindici fidati artigiani che, nella leggenda massonica, furono scelti dal re Salomone per effettuare una diligente ricerca di Hiram Abif quando era scomparso dal suo posto di lavoro al tempio. Gli artigiani erano divisi in tre logge di cinque e andarono in direzioni diverse, assolvendo i loro vari compiti con la massima fedeltà. Quando il corpo del Maestro artigiano fu ritrovato, fu recuperato e trasportato a Gerusalemme, dove fu sepolto il più vicino possibile al Santo dei Santi, come la legge israelita lo permetteva.

Infine, i tre caratteri rappresentano i “cinque punti perfetti d’ingresso” in ciascuno dei tre gradi speculativi della massoneria, che sono preparazione, obbligo, segno, presa o pegno e parola. Domande di Prova (Test questions) sui punti perfetti di ingresso possono essere ricondotte ai Catechismi utilizzati dai massoni operativi, con i quali costituivano una parte essenziale dell’istruzione ricevuta. I punti perfetti di ingresso sono inclusi nel più antico rituale speculativo conosciuto, l'”Edinburgh Register House MS” del 1696, che contiene una descrizione della “Cerimonia Scozzese per l’iniziazione di un Apprendista”. Appaiono anche nel “Manoscritto No 4” di Dumfries del 1710 circa e nel “Dublin MS” del Trinity College, del 1711. Le “Test questionssono utilizzate più estensivamente negli “Scottish and Irish workings” più di quanto lo siano negli “English workings”.

Le Iscrizioni sulla Bara

LE TAVOLE DI TRACCIAMENTOImmediatamente sopra gli emblemi della mortalità c’è un’iscrizione commemorativa, simile a quelle che compaiono sulle lapidi delle tombe. I numeri romani sulla targa sono la chiave per decifrare i caratteri criptici. È subito evidente che i numeri si intendono letti da destra a sinistra, nel modo in cui sarebbero stati scritti i caratteri ebraici, ma potrebbe non essere così evidente che in realtà siano visti come un’immagine speculare. Se tutti i caratteri criptici vengono visualizzati come se fossero letti dall’interno della bara, allora sono facilmente decifrabili come caratteri standard che erano utilizzati nella maggior parte degli antichi trattati sulla scrittura massonica. Di tanto in tanto degli scrittori hanno affermato di aver trovato errori nello scritto, di cui hanno attribuito la colpa alla trascrizione del fratello John Harris, ma tali affermazioni sembrano essere basate su di una falsa premessa, soprattutto perché alcuni dei caratteri criptici sono gli stessi sia che si tratti di leggere dall’interno della bara che dall’esterno.

Nei commenti che seguono tutti i caratteri che sono scritti da sinistra a destra devono essere visualizzati come appaiono nelle inscrizioni, cioè da destra a sinistra.

I tre caratteri sopra la data sono l’equivalente di He Aleph Beth e si riferiscono a Hiram Abif. La data è indicata come AL 3000, che è un riferimento al latino “Anno Lucis” che significa “nell’Anno della luce”, calcolato aggiungendo 4.000 agli anni aEV (prima dell’era volgare). Nel 1650 l’arcivescovo Ussher datò la creazione del mondo e l’apparizione di Adamo al 4004 aEV, cifra che fu arrotondata quando si determinò “l’Anno della Luce”. Sulla base delle conoscenze allora disponibili per la datazione degli avvenimenti biblici, il Tempio del re Salomone era quasi completato intorno al 1000 aEV, o 3000 AL, quando il maestro artigiano fu ucciso. La ricerca moderna indica che la data probabilmente sarebbe stata intorno al 950 a.C., o 3050 AL, ma la differenza non ha alcuna conseguenza in relazione alla leggenda. Sulla maggior parte delle Tavole moderne i caratteri criptici equivalenti a Tau e Qoph sono posti rispettivamente a destra e a sinistra della targa, ma preferibilmente dovrebbero essere sulla parte superiore della bara, a ciascun lato degli strumenti di lavoro come sulla Tavola dell’Emulazione.

Tau e Qoph sono le iniziali di Tubal Cain, che fu inviato al re Salomone come Mastro Fabbro, sebbene i suoi compiti divennero di portata molto più ampia. Non esiste un carattere ebraico per “C”, ma il suono derivato dall’iniziale Qoph di Cain è stato traslitterato come C nei caratteri criptici.

Immediatamente sotto gli emblemi della mortalità, leggendo da destra a sinistra, ci sono caratteri criptici equivalenti a Mem Beth, che appaiono due volte sulla Tavola dell’Emulazione, ma solo una volta su alcune Tavole moderne. Nella Tavola dell’Emulazione e nelle logge inglesi che derivano dagli “Antients”, così come in tutte le logge scozzesi, questi caratteri alludono alle prime parole pronunciate quando il corpo indecentemente sepolto di Hiram Abif fu scoperto. La prima coppia di caratteri allude ad un’esclamazione di shock che fu pronunciata in ebraico al momento del ritrovamento del corpo: “Mahhah b’nai?” scritto “Mem He, He, Beth Yod Nun Aleph Yod”, l’equivalente in inglese è: “Cosa! È questo il costruttore?” Negli lavori (workings) irlandesi ed anche in alcuni scozzesi questo è espresso come “Ahimè, il costruttore!”, mentre in alcuni “workings” scozzesi “La morte del costruttore!” viene usato in modo meno corretto. La seconda coppia di caratteri allude ad un’espressione di angoscia: “Machi b’nai!” che si scrive “Mem Heth Yod, Beth Yod Nun Aleph Yod”, equivalente in inglese a “Il costruttore è colpito!”. I massoni giacobiti in Scozia devono aver notato che la pronuncia ebraica di questo commento è quasi identica al gaelico “Mac benach”, da “Mac” che significa “figlio” e “bennaich” che significa “benedire”, quindi a significare “il figlio benedetto”, titolo enigmatico che i massoni Stuart applicavano al loro idolo, il “Giovane Pretendente”. Lo stretto rapporto tra Scozia e Francia sotto “l’Auld Alliance” è illustrato da un’espressione equivalente nel rito francese, che si dice significhi “Egli vive nel figlio!” che non può essere stata derivata dall’ebraico.

Nel loro libro intitolato “The Hiram Key”, Christopher Knight e Robert Lomas propongono un’altra interessante derivazione per le esclamazioni, che essi collegano all’omicidio di “Seqenenre Tao II”, un re d’Egitto Tebano, intorno al 1600 a.C . Suggeriscono che le parole provengano dall’egiziano “Ma’at-neb-men-aa” e “Ma’at-ba-aa”, che significano “Grande è il Maestro riconosciuto della Massoneria” e “Grande è lo spirito della Massoneria” rispettivamente. In questo contesto affermano che “Ma’at” è stato tradotto come Massoneria perché non esiste un’altra parola moderna singola che trasmetta la molteplicità di idee della parola egiziana, che essi riassumono come “verità, giustizia, equità, armonia e rettitudine morale, come simboleggiato dalla regolare purezza delle fondamenta perfettamente erette e squadrate del Tempio“. “Ma’at” è usato in questo contesto nei “Testi delle Piramidi”. Si potrebbe essere tentati di presumere che le circostanze siano troppo remote perché tale origine sia fattibile, se non fosse per il fatto che gran parte della nostra lingua inglese moderna è stata derivata progressivamente attraverso una serie di differenti lingue nel corso di diversi millenni, specialmente parole ed espressioni relative alle arti e alle scienze liberali e ad argomenti religiosi e esoterici in genere.

I rituali inglesi derivati dai “Moderns”, così come alcuni rituali americani di origine simile, usano una diversa pronuncia ebraica per le prime esclamazioni fatte dai Compagni d’Opera che scoprirono il corpo di Hiram Abif, basata su due verbi ebraici di pronuncia simile. Quelle parole sono “mookh” scritta Mem Waw Heth e “makkah” scritta Mem Kaph He, che significano rispettivamente “uccidere” e “colpire”, da cui derivano le esclamazioni “Il maestro è stato ucciso!” e “Il costruttore è colpito!”. Sembra che queste versioni siano state introdotte dai “Moderns” intorno al 1730, per distinguerli dagli “Antients” che conservavano le parole originali, e i cui rituali e costumi differivano poco da quelli dei loro fratelli irlandesi e scozzesi. Un’altra versione dell’esclamazione usata in alcuni workings inglesi e americani viene da un sostantivo ebraico dal suono simile, “maq” scritto Mem Qoph e che significa marciume, da cui l’espressione “Egli è marcio!” e il più fantasioso “marcio fino all’osso”, che è chiaramente un gioco di parole che combina incorrettamente ebraico e inglese.

Ci sono ampie prove che, prima dell’unione degli Antichi e dei Moderni all’inizio del 1800, i Moderni usavano solo una parola, anche se gli Antichi usavano le due parole che erano sempre state usate dai loro fratelli irlandesi e scozzesi. La parola originale usata dai Moderni era basata sull’ebraico “makkah”, scritto Mem Kaph He, che significa “un colpo” o “colpire”, ma apparve più tardi con molte diverse ortografie e pronunce. La prima versione conosciuta appare nello “Sloane MS” del 1700 circa, quando sembra che solo due gradi fossero praticati in Inghilterra. Quattro versioni della parola erano in uso alla fine del 1725 e almeno otto nel 1763, ma in tutto ci sono state almeno sedici versioni della parola. Non c’è dubbio che quasi tutte fossero fantasiose corruzioni o errori di pronuncia delle varie parole ebraiche che abbiamo esaminato. L’unione degli Antichi e dei Moderni stabilizzò più o meno gli usi, pur permettendo le distinzioni già menzionate.

Il Rotolo e il Tempio

Una caratteristica importante della Tavola da Tracciamento dell’Emulazione è un Rotolo posto sulla metà inferiore della bara, al centro del quale è raffigurata una veduta interna del tempio. Questa veduta è solitamente mostrata in miniatura vicino al centro della bara su altre Tavole. Le vedute variano nei dettagli, ma contrariamente a I Re (6:14-35) mostrano tutte una serie di colonne attorno alle pareti interne. Queste colonne probabilmente furono inserite come simboli, forse rappresentanti i “cinque nobili ordini dell’architettura” e quindi il lavoro di cui il maestro artigiano era responsabile, ma non viene fornita alcuna spiegazione negli antichi catechismi o nei moderni rituali. Sulla Tavola dell’Emulazione il soffitto del Luogo Santo è piatto come descritto nella Bibbia, ma su altre Tavole solitamente è arcuato. La Tavola dell’Emulazione mostra una serie continua di piccole finestre ad arco lungo le pareti del Luogo Santo, in prossimità del soffitto, che avrebbero fornito l’unica luce come riportato nelle Scritture. La maggior parte delle altre Tavole mostrano una serie di archi sostenuti da colonne lungo l’intera lunghezza del Luogo Santo, ma senza finestre, sebbene il Santo dei Santi all’estremità occidentale appaia avere un soffitto piatto, come nella descrizione biblica.

Su tutte le Tavole da Tracciamento le tende all’estremità occidentale del Luogo Santo sono parzialmente aperte, il che rivela il Santo dei Santi e permette di intravedere l’Arca dell’Alleanza e i Cherubini che la custodiscono. Su alcune tavole è raffigurato un sacerdote in piedi davanti all’ingresso del Santo dei Santi. Il pavimento del tempio non è mostrato ricoperto d’oro come descritto in I Re (6:30), ma è raffigurato simbolicamente come un pavimento a mosaico di piastrelle bianche e nere. Sulla maggior parte delle Tavole Moderne il primo arco è iscritto con caratteri che di solito sono indecifrabili, anche se si suppone replichino l’elogio e l’epitaffio sul rotolo della Tavola dell’Emulazione. La rappresentazione del Tempio sulla Tavola è spiegata magnificamente in un altro rituale scozzese:

“La grande lezione che ci viene trasmessa simbolicamente da questa tavola, dalla bara che racchiude tutti nel suo gelido abbraccio, è che proprio in quel momento, anche dalla stessa morte scaturisce la vita immortale. Qui nel grembo della morte vediamo il pavimento a mosaico tipico della vita; non vita attraversata da fatiche e difficoltà, come precedentemente rappresentata dalla scala a chiocciola, ma vita eterna, trionfante sulla morte, che conduce direttamente attraverso il portico al Santo dei Santi. Osserva l’abbaino, che emblematicamente lascia entrare la rivelazione della verità divina; ma è una delle dottrine più belle e allo stesso tempo più misteriose del simbolismo massonico che il Libero Muratore, anche se sempre alla ricerca della verità, è destinato a non trovarla mai nella sua interezza. Ciò gli insegna l’umiliante ma necessaria lezione che la conoscenza della natura di Dio e del rapporto dell’uomo con Lui, conoscenza che costituisce la verità divina, non potrà mai essere acquisita in questa vita. Tale consumazione giunge a lui solo quando ha varcato la porta della morte e si trova nella corte della luce, con la piena luce della rivelazione su di lui.”

Iscrizioni sul Rotolo dell’Emulazione

Un elogio, scritto in caratteri ebraici basilari e privi di segni diacritici, si trova sul lato sporgente destro del Rotolo. Si riferisce alle iscrizioni sulla bara. Un epitaffio, scritto in caratteri ebraici basilari e privi di segni diacritici, si trova in fondo al rotolo e si riferisce anch’esso alle iscrizioni sulla bara. Poiché i testi originali delle iscrizioni non sono disponibili, un’interpretazione dei caratteri ebraici sulla Tavola da Tracciamento deve essere sufficiente. Questo presenta alcune difficoltà perché, anche sulle Tavole da Tracciamento più grandi, alcuni caratteri ebraici mancano di chiarezza e di definizione, così che non possono essere letti con certezza. Si potrebbe supporre che non fosse previsto che le iscrizioni dovessero essere lette, ma ciò non sarebbe in linea con la meticolosa cura posta negli altri dettagli e con l’interrelazione di tutti i componenti della Tavola da Tracciamento. Poiché la scrittura è composta solo da radici di parole senza vocali, prefissi o suffissi, la sua interpretazione è limitata al riconoscimento dei caratteri per la definizione delle parole e per la grammatica. L’interpretazione della scrittura ebraica moderna è assistita da vocali, prefissi e suffissi.

Poiché la scrittura sulla Tracing Board è composta da parole radice come negli scritti biblici originali, una diversa interpretazione di un carattere può consentire una composizione alternativa della parola radice. A meno che non siano scritti con attenzione, è possibile confondere diverse coppie di caratteri ebraici, di cui i seguenti sono di particolare rilevanza per le iscrizioni sul rotolo. Yod, Waw, Zayin e anche Nun, nelle forme che si usano alla fine di una parola, potrebbero facilmente essere confusi se scritti male. Diverse coppie di caratteri, Beth e Kaph, Daleth e Resh, Gimel e Nun, così come Mem e Samech, hanno una forma simile. Altri tre caratteri che hanno la stessa forma generale sono He, Heth e Tau, che potrebbero facilmente essere fraintesi se scritti male, poiché la gamba sinistra di He non si unisce perfettamente alla parte superiore come in Heth, mentre la gamba sinistra di Tau ha una leggera curvatura all’estremità inferiore. Non sappiamo se il fratello John Harris abbia trascritto correttamente tutti i caratteri del rotolo originale presenti sulla Tavola da Tracciamento del fratello Josiah Bowring, o se l’originale stesso includesse degli errori.

Uno studio dello scritto mostra che alcune piccole differenze nell’interpretazione dei caratteri potrebbero produrre interessanti cambiamenti nelle traduzioni dell’Elogio e dell’Epitaffio che vale la pena menzionare, sebbene nessuna alteri i loro significati sottintesi. Una frase ebraica con un verbo attivo o finito di solito inizia con il verbo, seguito dal soggetto e poi dall’oggetto. I verbi passivi vengono solitamente omessi quando una parola collega il soggetto al predicato che poi segue. Diverse interpretazioni sono state prese in considerazione, ma alcune chiaramente non sono rilevanti per le circostanze. Le parole radice ed i loro significati rilevanti per le interpretazioni adottate sono riportate di seguito nell’ordine in cui appaiono sul rotolo. Le interpretazioni forniscono gli esatti significati delle loro controparti ebraiche, sebbene avrebbero potuto essere sostituite con equivalenti parole inglesi moderne, per le quali esistono altre parole ebraiche. Ad esempio “extremity” è usata con la sua antica connotazione di morte, come intesa nell’Estrema Unzione. Le espressioni alternative sono familiari e potrebbero essere state evitate deliberatamente.

L’Elogio

La prima riga dell’elogio sembra essere Heth Yod che significa “la vita di” e Kaph Lamedh che significa “interamente, completamente, che sarà finito”. La seconda riga sembra essere Resh Heth Shin che significa “arrendersi” (give up) o “disperare” (throw up) seguita da Lamedh Beth che significa “vita” o “il cuore” o “il principio vitale”. La terza riga sembra essere Shin Resh che significa “violenza”, “distruzione” e Aleph Lamedh che significa “in direzione di”, “dentro” o “causazione”. La quarta riga sembra Sadhe Yod Resh che significa “andare” o “prepararsi per un viaggio”. La quinta riga assomiglia a Aleph Beth che significa “padre” e Yod che significa “al”. Se questa è la corretta interpretazione dei caratteri, allora l’elogio può essere espresso con le parole: “Dopo aver rinunciato alla vita a causa della violenza, è passato al Padre”. Non c’è dubbio che il primo carattere nella prima riga dell’elogio è Heth, ma se dovesse essere He allora la prima riga diventa effettivamente un sostantivo significativo e la struttura della frase viene alterata. La traduzione alternativa della prima riga diventa quindi He Yod Kaph Lamedh, che significa “il tempio” e nell’uso ebraico specificamente il tempio del Signore a Gerusalemme. Tuttavia, la struttura della frase e la sua interpretazione avrebbero senso solo se fossero incluse le iscrizioni in cifra sulla parte superiore della bara. Dato che i codici originariamente erano in caratteri ebraici, la loro inclusione avrebbe potuto essere intesa e l’elogio sarebbe stato letto: “Hiram Abif, il Maestro Fabbro del tempio del Signore a Gerusalemme, rinunciò alla sua vita a causa della violenza ed è passato al padre.” In tutte le circostanze questa è l’interpretazione preferita.

L’Epitaffio

La parte dell’epitaffio sulla destra del rotolo sembra iniziare con Beth Heth che significa “riposare” (to rest), seguito da He Waw che significa “ahimè!”, poi da Qoph Sadhe Resh che significa “estremo” (extremity) e infine Beth che significa “in”. La parte dell’epitaffio sul lato sinistro del rotolo sembra essere Yod Kaph Shin Resh che significa “giusto”, “appropriato” o “essere accettabile”, seguito da Heth Yod che significa “vivere”, poi da Nun Aleph che è un’esortazione quando segue un verbo, poi da Sadhe Beth che significa “gloria”, “splendore” o “bellezza” e infine Yod che significa “in”. Se lette insieme, queste due parti dell’epitaffio testimoniano una fede nella risurrezione, dicendo: “Ahimè! Egli è nel riposo! Nel suo estremo possa egli essere accettabile per vivere in gloria!”

Anche se la parte dell’epitaffio sulla destra del rotolo termina chiaramente con Beth, i due o forse tre caratteri che la precedono non sono molto chiari. La loro interpretazione può influenzare la struttura della frase e anche l’interpretazione dei precedenti caratteri. I primi due caratteri si leggono chiaramente Beth Heth, che significa “riposare”, ma i due caratteri successivi He Waw, che di solito significano un lamento come “ahimè!” (Alas!) potrebbero significare un pronome possessivo come “il suo” in un contesto diverso. Se solo due caratteri precedono la finale Beth, l’ultima parola radice sulla destra del rotolo potrebbe quindi essere interpretata come Qoph Sadhe Beth, che significa “tagliare via”, “abbattere”, “estremo” o “fine”. Il carattere o i caratteri intermedi sono i più oscuri e potrebbero essere interpretati come Qoph Teth Beth, con significati simili a Qoph Sadhe Beth, ma che significa anche “distruzione”. Se d’altra parte l’oscura iscrizione rappresenta tre caratteri, il che sembra probabile, sono possibili altre interpretazioni per ciò che poi sarebbe la parola radice che precede la finale Beth sulla destra del rotolo. Una è Qoph Beth Resh, l’abituale sostantivo per una “tomba”, un “luogo di sepoltura” o un “sepolcro” così come per il verbo “seppellire”; un altra è Qoph Sadhe He che significa “tagliare via” o “distruggere”; e infine c’è Qoph Beth Lamedh che significa “uccidere” o “ammazzare”. È interessante notare che tutti i sostantivi e i verbi alternativi sarebbero appropriati al tenore generale dell’epitaffio, ma grammaticalmente il sostantivo è da preferire. La precedente He Waw diventa quindi un aggettivo possessivo e la finale Beth diventa una preposizione idiomatica, così che l’epitaffio allora sarebbe letto: “Nel Riposo nella sua tomba, possa egli nella sua distruzione essere accettabile per vivere in gloria”.

I Simboli sul Rotolo

Sul lato sinistro del rotolo, immediatamente sopra l’epitaffio, un pentacolo circoscritto da un cerchio ha una Yod al centro, a significare l’onnificenza di Dio. Il pentacolo rappresenta l’uomo e l’unica punta rivolta verso il cielo rappresenta la sua integrità e bontà. I massoni operativi consideravano il pentacolo o pentagramma un simbolo di profonda saggezza e si trova tra gli ornamenti architettonici delle maggiori strutture religiose del Medioevo. Tra i massoni speculativi il pentacolo è l’emblema dei “cinque punti di fraternità”, che simboleggiano il legame di amore fraterno che dovrebbe unire l’intera fraternità. Il pentacolo, il cerchio e la Yod si combinano per annunciare una vittoria nella morte ed una resurrezione nell’aldilà per grazia di Dio. Nella parte superiore del rotolo, sopra il pentacolo, un triangolo equilatero con la punta rivolta verso l’alto indica la perfezione. Da tempo immemorabile il triangolo equilatero è stato utilizzato quasi universalmente come simbolo della Divinità. Il pentacolo e la Yod all’interno di un cerchio che circoscrive, quando accoppiati con il triangolo equilatero, indicano che quando il maestro artigiano, Hiram Abif, avesse completato le sue fatiche terrene al servizio del Signore, sarebbe tornato al suo Creatore e avrebbe ricevuto la sua ricompensa nella vita eterna. Pertanto i simboli sul lato sinistro del rotolo riassumono adeguatamente il messaggio comunicato dalle iscrizioni sulla bara, insieme all’elogio sul lato destro del rotolo e all’epitaffio sulla parte inferiore del rotolo.

Interpretazione delle Iscrizioni Ebraiche

Coloro che desiderano esaminare in modo più approfondito le interpretazioni esposte sopra potrebbero aver bisogno di maggiori informazioni sulla struttura della frase, sulle forme dei verbi e sui sostantivi, a questo scopo l'”Introductory Hebrew Grammar” di R. Laird Harris è un utile riferimento. L'”Analytical Hebrew and Chaldee Lexicon” di Benjamin Davidson è un’inestimabile fonte di informazioni per uno studio dettagliato delle parole ebraiche usate nella Bibbia. È organizzato in ordine alfabetico e include ogni parola e inflessione usata nell’Antico Testamento, oltre ad identificare dove ciascuna parola viene utilizzata. Altri riferimenti utili per la derivazione di parole ebraiche significative e per la storia biblica rilevante per questa discussione sono “The New Bible Dictionary” pubblicato dalla Inter-Varsity Press, “Unger’s Bible Dictionary” di Merrill F. Unger e un libro edito da John Bowker intitolato “The Oxford Dictionary of World Religions”. Anche un libro di Roy A. Wells, intitolato “Some Royal Arch Terms Examined”, è molto informativo riguardo alla derivazione ed al significato di molte parole ebraiche rilevanti nella massoneria. Commenta anche l’interpretazione gaelica di una delle parole, ma così facendo non riesce a cogliere un punto fondamentale. La parola in sé non era certamente quella coniata dai massoni giacobiti in Scozia, ma la somiglianza molto stretta della sua pronuncia in ebraico e in gaelico diede senza dubbio origine alla sua speciale connotazione quando usata in Scozia e Francia.

Capitolo XXXIII del libro “The Square And Compasses” Autore WM Don Falconer PM, PDGDC.

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