CIBO E PLASTICA

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CIBO E PLASTICA I CONTENITORI DI PLASTICA UTILIZZATI PER CONSERVARE I CIBI SONO DIFFUSI IN TUTTE LE NOSTRE CASE Ma vi siete mai chiesti se sono creati con materiale adeguato per poter entrare in contatto con ciò che mangiamo?Prendete il vostro contenitore e leggete il numero scritto sotto: corrisponde alla materia plastica con cui esso è costruito. Se il numero … Continue reading

Krishnamurti e la diretta percezione della verità

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Krishnamurti e la diretta percezione della verità

P. Krishna

Krishnamurti e la diretta percezione della verità 001Krishnamurti è stato uno dei più originali pensatori del nostro tempo, investigò le fondamentali questioni della vita, il vero significato dell’amore, della religione, del tempo e della morte senza cercarne le risposte nei libri, nelle Sacre Scritture, senza accettarne alcuna credenza, né alcuna religione organizzata, né alcun sistema di pensiero. Come il Buddha, Krishnamurti cercava la risposta a queste domande mediante l’osservazione, la ricerca e la conoscenza di sé, giungendo a una percezione diretta della verità che va oltre i concetti individuali, alle teorie e alle descrizioni. Egli non era né un erudito né un intellettuale; non si occupava né di teorie né di concetti, parlava soprattutto delle sue ricerche e delle sue indagini. Ciò che lui ha detto può essere stato detto prima da altri, ma Krishnamurti giunse alla verità da se stesso. In un’epoca dominata dalla scienza e dall’intelletto, egli ha indicato i limiti del pensiero e della conoscenza come mezzo di vero cambiamento. In questo articolo propongo di riflettere su alcuni aspetti essenziali del suo insegnamento come pure delle grandi verità da lui esposte.

1 – La fonte di tutti i problemi umani, grossi e piccoli, si trova nella psiche dell’individuo

L’uomo esiste su questo pianeta da oltre un milione di anni, la sua conoscenza del mondo esterno è molto progredita e sono aumentati e accresciuti il suo potere e la sua abilità nel fronteggiare le calamità naturali ma, interiormente, nella sua coscienza, l’uomo non è molto evoluto. E’ ancora assai simile all’uomo primitivo: pauroso, insicuro, forma gruppi (religiosi e laici), combatte e prepara la guerra, cerca vantaggi propri e biasima gli altri. E’ capace di viaggiare sulla luna e di comunicare con tutto il globo in pochi minuti, ma non riesce ad amare i suoi simili e a vivere in pace. L’uomo moderno è ancora brutale, egoista, violento e possessivo come l’uomo primitivo, anche se ora si nasconde dietro parole e pensieri nobili.

Questo disarmonico sviluppo dell’essere umano lo ha portato all’annullamento di se stesso. L’uomo è sull’orlo della guerra nucleare, prossimo alla totale estinzione. Questi suoi accresciuti poteri e conoscenze non sono uniti alla giusta intelligenza e alla giusta visione che sono invece necessari. Perché? Perché non ci siamo evoluti psicologicamente? Perché non abbiamo mai diretto la nostra attenzione interiormente, per comprendere i nostri pensieri e i nostri sentimenti? Siamo così soddisfatti, così abbagliati dai nostri conseguimenti, dal nostro “progresso” nel mondo esteriore, che abbiamo trascurato completamente il mondo interiore della nostra coscienza. L’ostilità dell’uomo primitivo poteva fare solo poco danno, ma quella dell’uomo moderno, con tutto il suo potere, è molto più devastante e ne stiamo subendo le disastrose conseguenze.

Crediamo di poter risolvere il problema organizzando meglio la società ma è una radicata illusione realizzare una società produttiva e non violenta, con milioni di individui violenti e aggressivi. Anche se è possibile contenere la violenza in qualche direzione, essa si esprimerà in altri modi. Le rivoluzioni vanno e vengono, il dispotismo dell’uomo contro l’uomo non è ancora superato, ha soltanto assunto altre forme.

Una società veramente non violenta e pacifica è possibile soltanto se l’individuo si trasforma psicologicamente e fondamentalmente. Qualsiasi altro cambiamento è insignificante, temporaneo, non risolverà mai i problemi definitivamente. Le caratteristiche di una società sono determinate da quelle degli individui. Tutti i problemi che si manifestano oggi nella società riflettono i problemi della psiche dell’individuo. Quindi dobbiamo soprattutto occuparci della trasformazione interiore dell’uomo e non semplicemente di come organizzare la società.

2 – L’individuo cambia soltanto quando cambia la coscienza. La virtù non può essere imposta

Tutte le religioni hanno tentato di cambiare l’uomo ma non ci sono riuscite. Se ci fossero riuscite, non avremmo tanta crudeltà, guerre e odio. Dobbiamo quindi prendere in considerazione come mai le religioni non sono riuscite a trasformare l’uomo e imparare da questo. Tutte le religioni hanno indicato un sentiero, una serie di virtù da praticare, dei vizi da evitare. Mettere in pratica le virtù non altera di per sé la coscienza dell’uomo. Praticare deliberatamente, intenzionalmente azioni gentili non produce la gentilezza della propria coscienza, diventa un’altra acquisizione, un’altra meta nella vita, un altro metodo per ricercare la propria soddisfazione. La gentilezza del cuore invece si esprime spontaneamente in ogni pensiero, in ogni parola e in ogni azione. Similmente non si può praticare la non violenza, finché si è aggressivi, finché si odia e finché si è violenti interiormente. La non violenza diventa solo una facciata, un’esteriorità ipocrita, una fredda e calcolata commedia. E’ soltanto osservando le cause della violenza ed eliminandole che la violenza finirà. Così la virtù non può essere né praticata né coltivata. E’ uno stato mentale, uno stato della coscienza che sopraggiunge quando c’è la conoscenza di sé, la comprensione, la chiarezza e la visione intuitiva. Non può essere acquisita con uno sforzo di volontà, richiede Insight. E l’Insight giunge con l’osservazione, con la riflessione e con la consapevolezza sensibile. E’ la percezione della verità che libera la coscienza dalla sua ignoranza e dalle sue illusioni; è l’ignoranza che genera il disordine della psiche. La bontà deve essere spontanea, altrimenti non è bontà. Qualsiasi cambiamento nella condotta esteriore dell’uomo, generato dalla paura, dall’imposizione, dal conformismo, dall’imitazione e dalla propaganda, non costituisce un vero cambiamento nella nostra coscienza. Ed è perciò superficiale e contrastante.

3 – La Verità, la liberazione e l’illuminazione non possono dipendere da un altro

Da tempo immemorabile l’uomo dipende da un Guru, da una religione o da un libro per conoscere il proprio cammino. Krishnamurti mette in rilievo che la verità è una terra senza sentiero: “Dovete essere luce a voi stessi e non cercare la luce da un altro”. Il ruolo di un Guru è solo d’indicare la via: è l’individuo stesso che deve imparare. Saper imparare è molto più importante che sapere insegnare e nessuno può insegnare se non conosce se stesso. Ognuno deve pervenire alla verità da se stesso. Le nostre esperienze, le tradizioni della nostra cultura e della nostra religione non trovano la vera risposta ad alcuna seria questione. Le nostre credenze, le nostre opinioni, conclusioni e pregiudizi, ci impediscono di vedere le cose nella loro vera prospettiva poiché colorano la nostra visione. Dobbiamo renderci conto di ciò e dubitare di qualsiasi opinione, qualsiasi conclusione che ci venga alla mente poiché ciò non rappresenta la verità. E’ quando si indaga in se stessi per ricercare la verità e non semplicemente per ricercare soddisfazioni che potremo apprendere, in un costante stato di ricerca e di dubbio senza cercare di arrivare.

Quel che possiamo ricevere da un altro è un pensiero, una domanda, ma l’esplorazione deve essere propria. Finché da voi stessi non pervenite alla verità, la verità è soltanto una descrizione. C’è differenza tra il Buddha e il professore di filosofia buddista; il primo ha il vero insight, la coscienza, l’altro ne ha soltanto una descrizione. L’uomo spesso confonde il simbolo, la parola e il concetto con la cosa reale. Vero cristiano è colui che vive secondo il sermone della Montagna (e voi potete farlo se avete la coscienza del Cristo) e non l’uomo che va in chiesa e ne adempie i riti. Tutte le chiese, tutte le religioni organizzate sono solamente riuscite a ridurre la grande verità semplicemente a un sistema, a un simbolo, a un rito. Ciò che importa non è l’abito, l’etichetta, ma il contenuto della coscienza interiore.

Il ruolo dell’insegnante, del Guru, è quello di fare luce lungo la via. Non si resta ad adorare la lampada, ma si percorre quella strada. Krishnamurti ripetutamente enfatizzava che aveva poco significato accettare o respingere quello che lui diceva. Ha valore soltanto quando esaminiamo e scopriamo personalmente. Qualsiasi organizzazione che tenta di propagare la verità con la fede, ortodossia o propaganda, serve soltanto a condizionare ulteriormente la mente dell’individuo e a renderlo schiavo. Una significativa ricerca richiede libertà dalle credenze, dai pregiudizi, dalle conclusioni e dai condizionamenti. Ciò richiede una profonda conoscenza di se stessi. La verità non può essere organizzata e diffusa, le organizzazioni che cercano di fare questo non hanno valore.

4 – La comprensione intellettuale non è vera comprensione

Spesso una risposta intellettuale soddisfa le nostre domande e ciò pone fine alla nostra ricerca. Quando ciò accade, la comprensione intellettuale è un ostacolo alla scoperta della verità. La verità è molto più profonda della logica e della ragione e la risposta intellettuale non è una risposta completa. La comprensione intellettuale può servire soprattutto a qualcosa di superficiale. La comprensione può essere confermata dai libri o da parte di altri, ma è solo un modello di pensiero, parte della memoria, da non confondere con la realizzazione della verità di qualcosa.

Krishnamurti e la diretta percezione della verità 002Così, se la comprensione intellettuale è limitata, allora cos’è che rivela la verità? Si deve osservare noi stessi come fa uno scienziato quando osserva un fenomeno che gli interessa; non vuol cambiarlo, l’osserva senza scegliere, senza far sì che le sue scelte interferiscano con quello che osserva. Quando osserviamo noi stessi in quello stesso modo, con passiva consapevolezza, senza formare una frettolosa opinione o una conclusione, agendo con pazienza e con scetticismo, soltanto allora potremo scoprire cosa è vero e cosa è falso e il falso cadrà da solo senza alcuno sforzo di volontà. Allora l’ignoranza si dissolverà alla luce della comprensione. Senza questo obiettivo e senza l’appassionata, autentica ricerca delle nostre conclusioni, fedi, attaccamenti, desideri e motivazioni, ha poco significato identificarsi a un gruppo, a una teoria, a una fede e a un giudizio.

E’ una tragedia della nostra vita non essere stati educati a guardarci nel modo giusto. Ci occupiamo solo del mondo esterno affrontando in parte i suoi problemi. Si può essere abili in certe attività ma non sappiamo se il piacere porta felicità, se il desiderio e l’attaccamento sono la stessa cosa come l’amore e perché le diversità fra gli uomini si trasformano in ineguaglianze. Se vediamo con chiarezza che perseguire il piacere non porta la felicità, allora la nostra prospettiva verso la vita si trasforma e il perseguimento del piacere cade senza alcuno sforzo o sacrificio o soppressione. Allora c’è una naturale austerità, totalmente diversa dalla pratica auto imposta dell’austerità. E colui che è realmente realizzato si rende conto che non è diverso da un altro essere umano. Come mai diamo tanta importanza alle differenze relativamente superficiali pur essendo tutte solo acquisizioni e perché ci sentiamo diversi quando in realtà facciamo parte della stessa coscienza umana? Se, per ipotesi, togliamo a un uomo i suoi averi, la sua conoscenza, le sue credenze, ecc. e guardiamo nella sua coscienza, è essa veramente diversa da quella di un altro essere umano? Come la casta, il colore, la fede di un essere umano non mutano la composizione del suo sangue, i suoi requisiti sia mentali che materiali non alterano la sua coscienza. E’ l’ignoranza dell’uomo che ci divide, non le differenze fra di noi.

5 – Conclusione

L’umanità è presa da una grande illusione, crede di poter risolvere i suoi problemi mediante la legislazione, le riforme politiche e sociali, il progresso scientifico e tecnologico, una maggiore conoscenza, una grande ricchezza, un grande potere e un grande controllo. L’umanità potrà risolvere qualche problema con tutto ciò, ma si tratterà di problemi superficiali, temporanei; hanno l’effetto dell’aspirina e non curano la malattia. Continueremo a creare nuovi problemi da una parte e cercheremo di risolverli da un’altra parte per mantenere l’illusione di “progresso”. Non resta molto tempo ormai perché la malattia si aggrava rapidamente e sta per estinguere l’”Uomo”. Se l’uomo non si trasforma interiormente, mutando nella sua psiche, presto farà parte di quelle sfortunate creature che sono vissute a lungo su questo pianeta e poi si sono estinte perché non hanno saputo adattarsi.

Da: http://www.pkrishna.org/K-DirectPerception.html

Traduzione a cura del Gruppo Teosofico “Roberto Hack” di Firenze.
Jiddu Krishnamurti su Amazon.it
Libri di Jiddu Krishnamurti su macrolibrarsi.it
it.wikipedia.org/wiki/Jiddu_Krishnamurti
jkrishnamurti.org

Fonte: P. Krishna | Meditare.net (meditazione, benessere, spiritualità)

Video: Krishnamurti: Il Caos Della Mente. – YouTube

Moldavite

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Moldavite Classe minerale: ossidi. Formula chimica: SiO2 + Al, Ca, Fe, K, Na Cristallizzazione: sistema amorfo Colore: verde trasparente Chakra: Dissolve i blocchi in ogni Chakra, ma è più attiva sul Quarto Chakra Anahata (“Cuore”) Sesto chakra Ajna (“Fronte o Terzo Occhio”) Settimo Chakra Sahasrara e sui Chakra eterici. Elemento: Terra, l’elemento terra riguarda la sfera della stabilità e del … Continue reading

La Zeolite

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La Zeolite Zeolite Clinoptilolite: un Vulcano per la nostra Salute! Dalla zeolite giunge un rimedio naturale per proteggere e disintossicare i nostri organi dalle tossine che invadono quotidianamente il nostro corpo, combattere i radicali liberi, espellere i metalli pesanti ed altre sostanze dannose come i radionuclidi e lo ione ammonio. La zeolite mantiene la salute, la migliora o la ristabilisce … Continue reading

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere

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Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 1

Gobekli Tepe (trad: collina tondeggiante – ombelico) è un sito archeologico a circa 18 km a nordest dalla città di Şanlıurfa nell’odierna Turchia, presso il confine con la Siria, nel quale è stato rinvenuto il più antico esempio di tempio in pietra, risalente al 9600 a.C. e che sta sconvolgendo tutte le certezze sulle origini della civiltà.

Göbekli Tepe, ricorda vagamente Stonehenge, ma fu costruito molto prima, e non con blocchi di pietra tagliata grossolanamente ma con pilastri di calcare finemente scolpiti a bassorilievo: una sfilata di gazzelle, serpenti, volpi, scorpioni, cinghiali selvatici.

Il complesso risale a sette millenni prima della Grande Piramide di Giza, ed è il più antico esempio noto di architettura monumentale. Intorno all’8000 a.C. il sito venne deliberatamente abbandonato e volontariamente seppellito con terra portata dall’uomo.

Gli archeologi continuano a scavare e a discutere sul suo significato. Göbekli Tepe e altri siti mediorientali stanno cambiando le nostre idee su una svolta fondamentale nella storia umana: la rivoluzione neolitica, quando i cacciatori-raccoglitori nomadi si trasformarono in agricoltori stanziali.

Il sito si trova su una collina artificiale alta circa 15 m e con un diametro di circa 300 m, situata sul punto più alto di un’elevazione di forma allungata, che domina la regione circostante, tra la catena del Tauro e il Karaca Dağ e la valle dove si trova la città di Harran. Il sito utilizzato dall’uomo avrebbe avuto un’estensione da 300 a 500 m².

 

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 4Finora meno di un decimo del sito è stato riportato alla luce, ma basta a dare un’idea del timore reverenziale che il tempio incuteva ai pellegrini che si radunavano qui ben 7.000 anni prima della costruzione di Stonehenge.

Gobekli Tepe fu individuata la prima volta nel 1963 da un gruppo di ricerca turco-statunitense, che notò diversi consistenti cumuli di frammenti di selce, segno di attività umana nell’età della pietra. Il sito fu poi riscoperto trent’anni dopo da un pastore locale, che notò alcune pietre di strana forma che spuntavano dal terreno.

La notizia arrivò al responsabile del museo della città di Şanlıurfa, che contattò il ministero, il quale a sua volta si mise in contatto con la sede di Istanbul dell’Istituto archeologico germanico.

Gli scavi furono iniziati nel 1995 da una missione congiunta del museo di Şanlıurfa e dell’Istituto archeologico germanico sotto la direzione di Klaus Schmidt, che dall’anno precedente stava lavorando in alcuni siti archeologici della regione. Nel 2006 gli scavi passarono alle università tedesche di Heidelberg e di Karlsruhe.

Gli scavi portarono alla luce un santuario monumentale megalitico, costituito da una collina artificiale delimitata da muri in pietra grezza a secco. Furono inoltre rinvenuti quattro recinti circolari, delimitati da enormi pilastri in calcare pesanti oltre 10 tonnellate ciascuno, probabilmente cavati con l’utilizzo di strumenti in pietra. Secondo il direttore dello scavo le pietre, drizzate in piedi e disposte in circolo, simboleggerebbero assemblee di uomini.

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 5La scoperta più interessante riguarda le circa 40 pietre a forma di T, alte fino a cinque metri e mezzo. I blocchi di calcare, del peso di cinque tonnellate, furono portati qui da una cava vicina anche se le popolazioni dell’epoca non conoscevano la ruota né avevano ancora addomesticato le bestie da soma.

La maggior parte di esse sono incise e vi sono raffigurati diversi tipi di animali (serpenti, anatre, gru, tori, volpi, leoni, cinghiali, vacche, scorpioni, formiche).

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 6Alcune incisioni vennero volontariamente cancellate, forse per preparare la pietra a riceverne di nuove. Sono inoltre presenti elementi decorativi, come insiemi di punti e motivi geometrici.

Indagini geomagnetiche hanno indicato la presenza di altre 250 pietre ancora sepolte nel terreno. Un’altra pietra a forma di T, estratta solo a metà dalla cava, è stata rinvenuta a circa 1 km dal sito. Aveva una lunghezza di circa 9 m ed era probabilmente destinata al santuario, ma una rottura costrinse ad abbandonare il lavoro.

Oltre alle pietre sono presenti sculture isolate, in argilla, molto rovinate dal tempo, che rappresentano probabilmente un cinghiale o una volpe. Confronti possono essere fatti con statue del medesimo tipo rinvenute nei siti di Nevalı Çori e di Nahal Hemar.

Gli scultori dovevano svolgere la loro opera direttamente sull’altopiano del santuario, dove sono stati rinvenute anche pietre non terminate e delle cavità a forma di scodella nella roccia argillosa, secondo una tecnica già utilizzata durante l’epipaleolitico per ottenere argilla per le sculture o per il legante argilloso utilizzato nelle murature.

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 7Nella roccia sono anche presenti raffigurazioni di forme falliche, che forse risalgono ad epoche successive, trovando confronti nelle culture sumere e mesopotamiche (siti di Byblos, Nemrik, Helwan e Aswad).

Ad oggi, 45 di queste pietre sono state scavate, ma vi sono indicazioni che c’è molto da scoprire. Indagini geomagnetiche indicano che ci sono centinaia di altre pietre erette, che aspettano solo di essere portate alla luce. Se Gobekli Tepe fosse semplicemente questo, sarebbe già un sito straordinario, una specie di Stonehenge turca.

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 8Diversi fattori unici innalzano però Gobekli Tepe nella stratosfera dell’archeologia e nel regno del fantastico. Il primo è la sua età. La datazione al radiocarbonio mostra che il complesso è di almeno 12.000 anni fa, forse anche 13.000 anni.

Ciò significa che è stata costruita intorno al 10 mila a.C. Gobekli Tepe è quindi il più antico di tali siti nel mondo, con un ampio margine. E’ così antico da precedere la vita sedentaria dell’uomo, prima della ceramica, della scrittura, prima di tutto. Gobekli proviene da una parte della storia umana che è incredibilmente lontana, nel profondo passato dei cacciatori-raccoglitori.

Come poterono gli uomini delle caverne costruire qualcosa di così ambizioso? L’archeologo Klaus Schmidt, pensa che bande di cacciatori si siano riuniti sporadicamente nel sito, durante i decenni di costruzione, vivessero in tende di pelle di animali e uccidessero la selvaggina locale per nutrirsi. Le molte frecce di selce trovate presso Gobekli giocano a sostegno di questa tesi, ma sostengono anche la datazione del sito.

Questa rivelazione, che i cacciatori-raccoglitori dell’Età della Pietra potrebbero avere costruito qualcosa come Gobekli, cambia radicalmente la nostra visione del mondo, perché mostra che la vita degli antichi cacciatori-raccoglitori, in questa regione della Turchia, era di gran lunga più progredita di quanto si sia mai concepito. E’ come se divinità scese dal cielo avessero costruito Gobekli con le loro mani.

La particolare disposizione del complesso di Gobekli Tepe ricorda inoltre la disposizione delle principali stelle delle costellazione delle Pleiadi (conosciute anche come le Sette sorelle, chiamate dagli antichi romani Vergilie) che contano diverse stelle visibili ad occhio nudo nella costellazione del Toro, di cui tanti siti archeologici del mondo sembrano uniti nella medesima volontà’ di omaggiare queste stelle.

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 9Pochi anni fa, gli archeologi rinvennero presso Cayonu un mucchio di teschi umani. Essi furono trovati sotto una lastra d’altare, tinta con sangue umano. Nessuno è sicuro, ma questa può essere la prima prova di sacrifici umani: uno dei più inspiegabili comportamenti umani, che potrebbero avere sviluppato solo di fronte ad un terribile stress sociale.

Gli esperti possono discutere sull’evidenza di Cayonu. Ma quello che nessuno nega che è il sacrificio umano abbia avuto luogo in questa regione, tra la Palestina, Israele e Canaan. L’evidenza archeologica indica che le vittime erano uccise in enormi fosse di morte, i bambini erano sepolti vivi in vasi, altri erano bruciati in grandi giare di bronzo.

Questi atti sono quasi incomprensibili, a meno che non si pensi che la gente aveva imparato a temere le divinità, perché era stata scacciata dal paradiso. Così avrebbe cercato di propiziare la collera dei cieli. Questa barbarie potrebbe, infatti, essere la chiave di soluzione di un ultimo, sconcertante mistero. I sorprendenti fregi di pietre di Gobekli Tepe si sono conservati intatti per uno strano motivo.

Molto tempo fa, il sito fu deliberatamente e sistematicamente sepolto con un colossale lavoro insieme a tutte le sue meravigliose sculture di pietra. Intorno al 8000 a.C., i creatori di Gobekli seppellirono la loro realizzazione e il loro glorioso tempio sotto migliaia di tonnellate di terra, creando le colline artificiali sulle quali il pastore curdo camminava nel 1994. Il motivo che spinse gli antichi a seppellire per sempre il tempio di Gobekli Tepe rimane a tutt’oggi un mistero.

Fonte: Nibiru 2012

Bruno Groening

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Bruno Groening Vi presento la figura di Bruno Groening, straordinario guaritore che nella Germania post bellica divenne famoso per l’altissimo numero di guarigioni di infermi da lui effettuate.Negli ultimi dieci anni della sua esistenza Bruno Groening guarì centinaia se non addirittura migliaia di incurabili, ciechi che riacquistavano la vista, paraplegici che si alzavano dalle sedie a rotelle e riprendevano a … Continue reading

Wake Up Call

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Wake Up Call

Wake Up Call 2Viviamo in una società dove spesso non ci si rende conto di quanti oggetti si comprino pensando possano essere utili o solo cercando nel loro possesso un senso di soddisfazione che chiaramente non possono dare, quindi vengono gettati e se ne acquistano di altri in un perverso ciclo, che però con il suo consumo di materie prime ed il conseguente inquinamento ambientale, rischia di distruggere il pianeta su cui viviamo.

Avevo già parlato del problema del consumo eccessivo delle risorse dovuto all’obsolescenza degli apparecchi elettronici e dei suoi drammatici risvolti sociali nel post: “Crisi Coltan e consapevolezza | Scarabeokheper “, questo concetto era ribadito nel bellissimo video “Man | Scarabeokheper “.

Ora Steve Cutts artista londinese ripropone questa tematica in un video molto realistico e denso di signicati dal titolo: Wake Up Call, “Chiamata al Risveglio della Terra”.

Wake Up Call 1Guardatelo con attenzione vi darà molti spunti di riflessione a proposito dello stile di vita imperante e delle conseguenze che ne possono derivare a breve termine.

Video: Wake Up Call on Vimeo

Pagina Vimeo di Steve Cutts: Steve Cutts on Vimeo

Sito Web gaia foundation: Home | Wake-up Call

L’ultima notte di Giordano Bruno

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L’ultima notte di Giordano Bruno

da “La futura scienza di Giordano Bruno” di Giuliana Conforto

L'ultima notte di Giordano Bruno 2Febbraio 1600, nell’angusto, buio e lungo corridoio delle carceri di Castel Sant’Angelo, si odono passi che segnano l’avvicinarsi di ospiti ai condannati prossimi all’esecuzione. Con un forte rumore di chiavi si apre la pesante porta della cella ove è rinchiuso il condannato al rogo: Giordano Bruno; è lì, steso su un rude pagliericcio, mentre i suoi occhi lucidi, fermi e sereni si illuminano di gioia e di tenerezza alla vista dell’ospite.

“Sagredo, mio giovane amico!” esclama il grande filosofo. I due si abbracciano; il guardiano esce in silenzio, richiudendo dietro di sé la porta della nuda e umida cella. “Corri gravi rischi, figliolo. L’inquisizione non ha simpatia per chi ha simpatia per gli eretici”.

Maestro, non potevo non salutarvi“. Il giovane nasconde a stento l’emozione di trovarsi di fronte al grande saggio, ormai prossimo all’esecuzione della feroce sentenza.

“Sei un uomo ormai e il tuo coraggio comunque ti premierà”.

Ho chiesto un permesso speciale al cardinale Bellarmino. Si è dimostrato disponibile… Forse qualcosa sta cambiando…

“Si, sta cambiando” conferma Bruno “anche grazie alla mia morte: la storia di questo mondo è segnata più dalla morte che dalla Vita. La morte suscita paura, inquietudine, domande, tanto più se è illustre. Ciò mi rende sereno, amico mio, so di compiere il mio destino.”

Maestro, ma non temete il fuoco che brucerà le vostre carni?”

“Si, Sagredo, ho paura; il mio corpo ha paura,”… riflette il condannato “ma io so che non morirò… quando il mio corpo fisico morirà, io sarò lì; vedrò cadere il mio corpo, vedrò i volti trionfanti, attoniti e sgomenti dei miei persecutori…”

Malgrado le parole del maestro, il volto del giovane è triste e sconsolato: “Se io non vi avessi avvertito… dell’arresto di vostra figlia e della vostra amata, voi non sareste tornato a Venezia…” afferma, quasi per rimproverarsi.

“Sarei tornato comunque, prima o poi. Si, la loro morte fu un segnale per me…” continua Bruno con lo sguardo rivolto verso l’infinito. “Quanto teneramente e voluttuosamente ho amato quella donna… L’amore, Sagredo, è la forza più grande della Natura… è Vita, fusione dei corpi degli amanti… Avvicinarmi a lei era sentire l’infinita dolcezza di Casa, del vero mondo, la dolce tenerezza che solo una donna intelligente e profonda sa dare e ricevere… Quanta illusione, quanta ignoranza… L’uomo non è cattivo, Sagredo, è solo infelice… è la sua piccola mente la causa della sua infelicità… Si, sapevo che erano state prese e anche della loro condanna. La tua è stata solo una triste conferma… Quando il mio corpo brucerà, io sarò libero Sagredo, libero di ricongiungermi a loro, abbracciarle… Non ti crucciare, amico mio… Questo era il nostro destino, comune a tutti coloro che cercano la verità, bandita da un mondo che si regge sulla menzogna… Verrà un giorno, Sagredo, che l’uomo si risveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.” Si volta e guarda il suo allievo quasi raggiante: “Lo ha previsto da tempo immemorabile la Vita…”

Maestro, ma perché questo destino crudele? Chi può aver voluto tutto questo?

“Io stesso, Sagredo, ben prima di nascere in questa dimensione. La morte ignea del corpo fisico è una purificazione profonda, è il battesimo del fuoco. In tanti abbiamo scelto questa morte, non solo come esempio ad un’umanità ottusa, meschina e crudele, ma anche per adempiere il compito che la Vita ci ha assegnato e che abbiamo accettato di buon grado… per Amore… In fondo, anche se in modo inconsapevole, la Chiesa sta compiendo la nostra volontà”.

Ma allora… il cardinale Bellarmino esegue la nostra volontà?

“Bellarmino ora esegue la volontà della Chiesa, volta a conservare il potere; esegue però anche la Volontà vera, quella di una morte illustre che lasci traccia nella storia. Anche gli uomini di chiesa sono parte dell’Uno: la mia morte servirà per mostrare il vero potere, quello occulto, che si muove dietro tutte le chiese e tutti i poteri del mondo. In questo mondo illusorio, ove menzogna, bontà ipocrita e paura dominano, una morte illustre è più efficace di un’intera vita. Le umane genti la ricordano. L’uomo che infligge morte è colui che più la teme; è un paradosso, ma chi procura la morte, cerca disperatamente di comprenderla, di penetrare la mente di Dio.”

Bellarmino quindi… anche lui, è alla ricerca di Dio?

“Certo, anche Bellarmino è un fratello.” “Maestro, ma perché tutto questo, perché tutta questa sofferenza, queste atrocità, ingiustizie, dolori: fratelli che uccidono loro fratelli! “Come può Bellarmino firmare ad animo leggero la sentenza della vostra morte?

“Non lo ha fatto ad animo leggero, Sagredo. È stata per lui una decisione sofferta e penosa, ma non poteva fare altrimenti; avrebbe dovuto rinunciare all’abito che porta e ai credi che predica. Egli non ha coscienza, non sente l’Unità dell’infinito universo, non sa che la sua azione di oggi avrà per lui una reazione, in altra sua vita futura; questo vale anche per me e tutti coloro che hanno cercato invano di risvegliare l’umanità dall’inganno. La terra è una dura scuola: ogni opera lascia una traccia, perché la giustizia vera esiste, figliuolo, anche se in questo mondo non appare.”

La giustizia vera vuole la vostra morte?” Sagredo è tanto incredulo quanto ammirato della saggezza del suo maestro…

“La vogliamo noi stessi, Sagredo, non i nostri corpi transeunti, ma i veri Esseri immortali che siamo. Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. L’Essere non teme la morte, perché sa bene che non esiste. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediam eo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco… Siamo figli dell’unico vero sole che illumina i mondi. Il dolore e la sofferenza non c’erano all’inizio della storia, ai tempi dell’antico Egitto che conservava ancora memoria delle gloriose ed immortali origini. Un giorno non lontano, una nuova era giungerà finalmente sulla Terra. La morte non esiste. La miseria, il dolore e le sue tante tragedie, sono il frutto della paura e dell’ignoranza di ciò che è la vera realtà.”

Ma quanto tempo ancora sarà necessario?

“Il tempo anche dipende da noi, Sagredo. Il tempo è l’intervallo tra il concepimento di un’idea e la sua manifestazione… L’umanità ha concepito il germe dell’utopia e la gestazione procede verso il suo compimento inevitabile: il secolo passato è una tappa importante, che precede la nascita. Gli Esseri divini vegliano sulla gestazione della terra e alcuni nascono qui per aiutare gli umani a comprendere che la trasformazione dipende anche dal loro risveglio.”

Anche voi, maestro, siete sceso qui per questo scopo?

“Anch’io Sagredo, ma non sono il solo. C’è un folto gruppo di Esseri che sono scesi più volte nel corso della storia e si riconoscono nel grande Ermete, Socrate, Pitagora, Platone, Empedocle… In questo secolo, Leonardo, Michelangelo, Shakespeare, Campanella, nomi noti, ma anche gente umile, semplici guaritrici, molte delle quali finite sul rogo…” Giordano è commosso al ricordo dei tanti che l’hanno preceduto sulla via del patibolo.

Sagredo è profondamente colpito; è divenuto partecipe di una verità finora a lui sconosciuta.

Giordano continua: “È il battesimo del fuoco che serve a trasmutare il corpo fisico e a manifestare i veri Esseri. La loro rivelazione ormai è inevitabile. Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di aver vinto.” Rumori di fondo fanno intendere che la visita deve volgere al termine.

Il respiro di Sagredo si fa affannoso… “Maestro, come posso ritrovarvi?

“Guarda dentro di te, Sagredo, ascolta la tua voce interiore e ricorda che l’unico vero maestro è l’Essere che sussurra al tuo interno. Ascoltala: è la verità ed è dentro di te. Sei divino, non lo dimenticare mai.”

L'ultima notte di Giordano Bruno 4La porta della cella si apre e compare il guardiano; è il volto di un uomo apparentemente duro, ma che ha anche timore reverenziale di quell’uomo di cui si trova ad essere il carceriere. Non pronuncia alcuna parola ed attende con rispetto che il visitatore si allontani. Giordano e Sagredo si alzano e si salutano, entrambi commossi. “Non ci stiamo separando Sagredo, la separazione non esiste. Siamo tutti Uno, in eterno contatto con l’Anima Unica…”

Prologo de “la futura scienza di Giordano Bruno” di Giuliana Conforto

Link: La Comunarda

Dalla “Chiamata agli Animali” alla Porta del Leone

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Dalla “Chiamata agli Animali” alla Porta del Leone

Un viaggio per elevare la coscienza

di Celia Fenn

6 agosto 2015

Dalla "Chiamata agli Animali" alla Porta del Leone rkIn questo periodo del 2015, stiamo certamente cavalcando l’Onda di una potente energia trasformatrice. La nostra vita e la nostra Realtà vengono cambiate a un ritmo molto veloce e in modi con cui stiamo ancora facendo i conti. Credo che la più recente onda di cambiamenti sia stata la più decisiva e, forse, la più sorprendente.

Riguarda i nostri compagni sulla Terra: gli Animali. Detto piuttosto semplicemente, la Terra non può continuare la sua ascensione a meno che non faccia la pace con il Regno Animale. Dobbiamo accogliere nella NOSTRA coscienza il fatto che in un Mondo di Quinta Dimensione siamo tutti connessi e ciò significa che non possiamo più abusare e distruggere senza riconoscere che siamo noi stessi a essere abusati e distrutti.

Questo risveglio, questo riconoscimento e, in definitiva, questo elevarsi della coscienza si sono concentrati sull’Africa. Perché? Beh, per diversi motivi. Probabilmente quello più evidente è che l’Africa è l’unico continente che ha ancora un’ampia popolazione di fauna selvatica, ma che ora è gravemente minacciata.

In secondo luogo, l’Africa è il continente dove si concentra il Progetto di Sirio, che è la guida e l’amore dei Maestri Siriani provenienti dal Sistema Stellare di Sirio. Questa influenza si estende dall’Egitto al nord al Sudafrica al sud.

Il Solstizio del 21 Giugno e la “Chiamata agli Animali”

Per le celebrazioni del solstizio di quest’anno, l’Arcangelo Michele mi ha chiesto di indire una Meditazione Globale sulla “Chiamata agli Animali”. Il suo scopo era di invitare gli animali affinché potessimo esprimer loro il nostro desiderio che venissero con noi nella Nuova Terra e di essere parte della nostra Realtà della Nuova Terra.

A quel punto non mi ero resa conto quanto fosse fondamentale per l’intero progetto dell’Ascensione esprimere questa intenzione ai nostri fratelli e sorelle sulla Terra!

Inoltre, mi è stato anche mostrato che gli Animali non sono forme inferiori di vita, ma sono anche “Semi Stellari”, doni da parte degli Esseri Creatori che sono la nostra Famiglia Galattica e Cosmica. Se non possiamo onorare la nostra Famiglia Animale, come possiamo onorare la Famiglia Galattica e Cosmica che ha donato queste Forme di Vita al nostro Pianeta?

Nel frattempo, sono stata anche invitata a partecipare a una Cerimonia a nord del Sudafrica, in una antico Cerchio di Pietre. Questo luogo era situato sul meridiano del “Nilo” e ai confini del Sudafrica, Swaziland e Mozambico. Appena a nord c’era il Parco Nazionale Kruger, il nostro più grande parco per la fauna selvatica, e, oltre, lo Zimbabwe.

E così è stato per me un grande onore poter partecipare con un gruppo di persone mentre “Chiamavamo gli Animali” dal Cerchio Sacro che avevamo creato intorno alle pietre principali. Ricordo alquanto chiaramente di aver chiamato il Leone del Nord. Nel nostro cerchio, il nord era verso il Parco Kruger e lo Zimbabwe, dimora di Cecil il Leone che doveva diventare un importante interprete di questa ondata di energia.

Io ho specificatamente chiamato i Leoni Bianchi come Custodi dello Spirito dell’Africa, per essere i guardiani del nord. È stato anche interessante che la nostra Cerimonia fosse visitata da due grandi Corvi, che, come messaggeri del mondo dello Spirito, hanno portato le nostre intenzioni nei Reami dello Spirito.

Cecil, il Leone e i Leoni Reali di Sirio

Dalla "Chiamata agli Animali" alla Porta del Leone 1Ed è stato così che il messaggio è stato ricevuto dai Custodi dello Spirito dell’Africa e dai Leoni Reali di Sirio.

Ora, forse dovrei spiegare quanto siano importanti i Leoni negli insegnamenti Siriani.

Nella storia della creazione, il Primo Creatore, conosciuto come Amun-Ra, dà alla luce due esseri che vengono chiamati Shu e Tefnut.Dalla "Chiamata agli Animali" alla Porta del Leone 01 Essi sono le energie Maschili e Femminili originali, e Tefnut, che è il Femminile, è sempre dipinto come una Donna dalla Testa di Leonessa. L’energia del Leone/Leonessa è Sacra per i Siriani, è la manifestazione dell’Essenza Creatrice Divina.

Ed è così che in Africa, dove l’energia di Sirio è più forte, sono venuti i Leoni per essere i Custodi dello Spirito del Continente. Ed è stato lì, nel Consiglio dello Spirito dei Leoni Bianchi, che la nostra chiamata è stata udita. E così si è deciso che ci sarebbe voluto un Nobile Leone affinché portasse all’Umanità il messaggio dei Leoni e la chiamata alla “Famiglia” nella Nuova Terra.

Ed è stato così che Cecil, il nobile Leone di Hwange, è stato chiamato a rivestire il ruolo del Sentiero Sacro del Re Leone.

Ora, mentre questa è una bellissima storia, la stessa non nasconde il fatto che in Africa ogni giorno i Leoni vengono braccati e uccisi e che la morte di Cecil non è stato un “sacrificio richiesto” ma un’illustrazione di ciò che sta accadendo a tutti i leoni africani e, in definitiva, a tutti gli animali sulla Terra.

Lo scopo dell’uccisione pubblica di Cecil il Leone è stato quello di portare l’energia del Leone nella Coscienza Collettiva proprio nel momento in cui il Sole era in Leone e noi ci stavamo avvicinando a un Momento dell’Ascensione davvero cruciale nella Porta del Leone del 2015, l’8/8/8.

Lo scopo era rendere l’Umanità consapevole di ciò che stava accadendo ai leoni e agli animali sulla Terra. Ricordare all’Umanità la loro missione di amare e sostenere gli animali e il loro scopo nel ricreare il Giardino sulla Nuova Terra affinché tutte le Forme di Vita potessero essere presenti.

Ed è stato per renderci consapevoli che i nostri fratelli e sorelle della Nazione Stellare, specialmente i Siriani, erano qui presenti con noi in questo lavoro. Le potenti energie della Porta del Leone stanno aiutando il Pianeta ad attraversare le Porte del Tempo per giungere nelle Dimensioni Superiori che sono sorvegliate dai Leoni Reali Siriani di Ieri e di Domani.

8/8/8 : La Porta del Leone e Oltre

Dalla "Chiamata agli Animali" alla Porta del Leone 001La Porta del Leone del 2015 dell’8 agosto è il culmine di un’Ondata Ascensionale che solleverà il pianeta nelle frequenze più elevate di Luminosità che siano mai state realizzate sulla Terra!

L’8 di agosto, i Leoni Reali Siriani saranno nel Reame dello Spirito come assistenti in questo meraviglioso momento d’Ascensione e Nascita per il Pianeta.

Possiamo anche essere certi che Cecil il Leone sarà presente come Anima/Spirito per vegliare sulle fasi finali della storia che ha contribuito a creare.

D’ora in poi, gli Animali assumeranno la propria sovranità e diventeranno i nostri compagni della Nuova Terra.

Questo creerà un cambiamento radicale nella coscienza che sfiderà tutto quanto crediamo sull’amore e la compassione e il modo in cui incarniamo queste energie essenziali.

Ci sarà richiesto di cambiare da una società che crede che l’Umanità sia il centro e che ogni altra cosa sul Pianeta siano semplicemente “risorse” da consumare, a una società che riconosce l’Unità di una Famiglia di Esseri Viventi che condividono una casa e un destino.

Questo è il Grande Cambiamento che dobbiamo fare, che la Terra deve continuare ad ascendere al suo vero Destino come un Pianeta d’Amore e Compassione.

Originale in inglese: http://starchildglobal.com/channels-and-articles/from-calling-the-animals-to-the-lionsgate/

Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste

www.stazioneceleste.it

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