IL SIMBOLISMO DEI COLORI

IL SIMBOLISMO DEI COLORI

IL SIMBOLISMO DEI COLORI«I colori possono possedere profondi significati, trascendenti i loro valori puramente decorativi. La mitologia e le antiche testimonianze sono pieni di esempi di colori utilizzati come simboli.

Luce e Colore

La luce fa parte dello spettro elettromagnetico, che comprende onde radio, radiazioni infrarosse, luce visibile, radiazioni ultraviolette, raggi X e raggi gamma. La gamma di possibili lunghezze d’onda o frequenze nello spettro elettromagnetico è illimitata. Le onde elettromagnetiche sono campi elettrici e magnetici oscillanti che viaggiano nello spazio alla velocità della luce, che è di quasi 300.000 chilometri al secondo. Si ritiene che la luce mostri proprietà ondulatorie e particellari, in cui la particella fondamentale o quanto di luce è chiamata Fotone. La luce bianca contiene la gamma completa delle lunghezze d’onda che compongono la luce visibile, tutte alla stessa intensità.

Quando viene rifratta attraverso un prisma, la luce bianca viene diffusa in uno spettro di colori avente lunghezze d’onda che vanno da circa 400 nanometri all’inizio della banda viola e aumentano fino a circa 770 nanometri alla fine della banda rossa, dove un nanometro è un millesimo di milionesimo o 10-⁹ di un metro. I sette colori dello spettro in sequenza dalle lunghezze d’onda più corte a quelle più lunghe sono viola, indaco, blu, verde, giallo, arancione e rosso. All’interno di questo spettro una gamma infinita di sfumature e densità è possibile. Il colore è determinato dalla lunghezza d’onda della luce visibile emessa o riflessa da un oggetto. Quando una superficie viene illuminata, alcune parti della luce bianca vengono assorbite e altre vengono riflesse, a seconda della struttura molecolare del materiale e dei coloranti presenti in esso.

Un oggetto che appare bianco è quello che assorbe il minimo e riflette il massimo dei raggi luminosi, rimanendo pertanto relativamente freddo. Un oggetto che sembra nero è quello che assorbe il massimo e riflette il minimo dei raggi luminosi, divenendo pertanto relativamente caldo. Un oggetto che sembra essere rosso assorbe la luce dall’estremità viola dello spettro e riflette la luce proveniente dall’estremità rossa. Il colore è una caratteristica significativa dell’universo che ha molte applicazioni pratiche, oltre ad essere esteticamente importante. Può avere una profonda influenza sul temperamento umano, dal raffreddamento al riscaldamento, dal lenitivo allo stimolante e dal calmante all’eccitante.

In senso pratico il colore migliora la prospettiva e la definizione, caratteristica probabilmente illustrata al meglio dal confronto di una fotografia in bianco e nero con una dello stesso soggetto a colori, che aggiungono profondità di campo e danno vita alla scena. Il colore è prezioso anche nella fauna selvatica, servendo ad attrarre o respingere con importanti conseguenze. Anche nella vita vegetale e nel mondo inanimato i colori hanno i loro usi, che vanno dalla produzione di clorofilla da parte delle foglie sotto l’influenza della luce solare, alla rottura differenziale delle rocce per effetto degli agenti atmosferici. Il colore ha anche un valore inestimabile nell’esplorazione dello spazio, quando si interpretano informazioni ottenute dalle fotografie, dalle scansioni laser, dal telescopio ottico e dal radiotelescopio. Infatti, ogni aspetto dell’uomo e del suo ambiente è influenzato dal colore.

Il linguaggio è spesso arricchito da riferimenti al colore. Ad esempio, l’uso dell’espressione “linguaggio colorato” per descrivere un particolare passaggio della parola parlata o scritta implica che non sia né ordinario né monotono, ma che stimoli l’immaginazione incorporando frasi interessanti e pittoresche. Quando una proposta da esaminare è messa “nero su bianco”, ciò significa che tutti i fattori pro e contro la proposta sono chiaramente definiti senza ambiguità, evitando così aree incerte o “grigie” che potrebbero essere fraintese. Quando si dice che le persone vedono il mondo a “tinte rosa”, significa che la loro visione è ottimista anche se le circostanze possono essere scoraggianti. Al contrario, quando si dice che le persone credono che “l’erba del vicino è sempre più verde”, suggerisce che sono insoddisfatte delle loro circostanze e credono che gli altri stiano sempre meglio di loro, da cui le persone invidiose si dice che abbiano “gli occhi verdi”. Questi sono solo alcuni esempi del modo in cui gli attributi dei colori vengono utilizzati per trasmettere particolari sfumature di significato.

I Colori nelle Antiche Culture

I colori possono possedere significati profondi, trascendenti i loro valori puramente decorativi. La mitologia e le antiche testimonianze sono pieni di esempi di colori usati come simboli per trasmettere importanti concetti culturali e religiosi. Nell’Induismo, la primordiale Via delle genti dell’India combina credenze religiose, riti, usanze e pratiche quotidiane, in cui il bianco indica uno stato di attenzione alla pulitezza (cleanliness). Gli uomini indù indossano un abito bianco al loro matrimonio e per il resto della loro vita se sono molto rigorosi. In ossequio alla attenzione alla pulitezza del defunto, le donne indù indossano un sari bianco quando sono in lutto. Tra i Parsi dell’India e i Farsi dell’Iran, che sono i fedeli o “Zardushti” dell’antica religione zoroastriana i cui tre principi o standard di vita sono Purezza, Rettitudine e Verità, il bianco è il colore della purezza ed è indossato da uomini e donne allo stesso modo. In Cina, Confucio insistette affinché durante il digiuno si indossassero abiti di lino bianco scrupolosamente puliti, anche se fin dall’antichità il bianco era stato il colore tradizionale indossato nel lutto.

Quei monaci buddisti in Tibet che sono adepti del “tumo”, che è l’abilità di controllare il loro calore interiore indipendentemente dal freddo, indossano solo una camicia di cotone bianco anche nel più rigido clima invernale, come segno della loro realizzazione. In Giappone fin dall’antichità il bianco era il simbolo della morte e tradizionalmente una sposa si veste ancora di bianco, per indicare che dopo il matrimonio è morta per la sua famiglia, che da allora appartiene solo al marito. Anche le spose di altre culture indossano il bianco, ma come simbolo di purezza, innocenza e verginità. Negli antichi Misteri, tra cui l’Osirico d’Egitto, il Mitraico della Persia, il Cabirico della Tracia, l’Adoniaco della Siria, il Dionisiaco e l’Eleusino della Grecia ed il Druidico dei Celti, gli aspiranti indossavano tutti un mantello bianco in una certa fase delle cerimonie per significare la loro pulitezza (cleanliness), la loro innocenza o la loro perfezione.

Sebbene il bianco fosse il più ampiamente utilizzato come simbolo religioso o culturale nell’antichità rispetto a qualsiasi altro colore, anche altri colori erano importanti emblemi. Nell’induismo il rosso è simbolo della linfa vitale (lifeblood) ed è il colore più frequentemente associato alle donne, che indossano sari rossi ai loro matrimoni e vengono cremate con abiti rossi. Una donna indù indossa un “bindi” o “tilak”, la macchia rossa al centro della fronte, per mostrare che è Shakti, il potere femminile o manifestazione del principio creativo. Il bindi è anche il Terzo Occhio che Gautama Buddha portava sulla fronte ed è raffigurato su immagini di santi. Nell’antica Cina il rosso era un simbolo dell’ambizione e del potere del sé inferiore, che veniva indossato o usato come decorazione quale emblema di buona fortuna, come lo è tuttora.

Presso gli antichi il rosso significava il fuoco ed era emblema della purificazione e rigenerazione dell’anima, nel tal senso un candidato che aveva raggiunto il culmine della sua perfezione nei Druidi veniva incoronato con una tiara rossa. Il verde era anche un importante colore adottato come simbolo del piano astrale, che è il piano della crescita attraverso il desiderio. Nei Misteri dell’antico Egitto, il serpente Apep che era un abitante della Duat terrena era raffigurato in verde. Apep significava lo stato illusorio e transitorio di tutte le cose nel piano inferiore, che viene gradualmente riconosciuto dalla verità nella forma dell’anima, liberando infine l’anima da tutti i desideri empi. Presso gli antichi egizi il nero era usato in senso negativo per indicare l’oscurità, l’ignoranza e il male, ma essi utilizzavano il nero anche in senso positivo per indicare l’ignoto o il potenziale per lo sviluppo. Verde, blu e bianco erano colori sacri per i Druidi e rispettivamente significavano speranza, verità e luce.

Colori nell’antico Egitto

Sebbene siano stati forniti diversi esempi di colori come simboli nell’antico Egitto, essi da soli non illustrano adeguatamente l’importanza del simbolismo per gli egiziani. Nel suo interessante libro intitolato “Symbol & Magic in Egyptian Art”, Richard H. Wilkinson esamina l’importanza del simbolismo in tutti gli aspetti della vita egiziana. Egli introduce l’argomento con la seguente affermazione: “La pittura e la scultura egiziane erano simbolicamente orientate ad un livello raramente eguagliato da altre culture, poiché era principalmente attraverso i simboli che gli egiziani cercavano di rappresentare molte delle loro idee e credenze sulla natura della vita e della morte“.

Il suo libro copre tutti gli aspetti del simbolismo egiziano, con capitoli sulla forma, dimensione, posizione, materiali, colore, numeri, geroglifici, azioni e gesti. Il colore è di particolare importanza di per sé, ma integra anche la maggior parte delle altre forme di simbolismo, in particolare i geroglifici. Questa relazione è sottolineata in un passaggio del “Libro dei Morti” che dice: “Porta a me un contenitore per l’acqua e una tavolozza (dei colori) dal kit di scrittura di Thoth e i misteri che sono in essi”.

Colori come Simboli Moderni

Tutti i colori che erano significativi nelle culture antiche sono ancora importanti simboli. I discendenti di quelle antiche culture assegnavano solitamente ad un colore un significato simile a quello attribuito dai loro antenati, anche se il simbolismo di un determinato colore non si sviluppava sempre allo stesso modo tra genti di culture diverse. I colori sono importanti nella massoneria speculativa come lo erano negli antichi Misteri, nelle religioni antiche e nelle religioni moderne alla stessa maniera. Sebbene esista una riconoscibile disposizione dei colori nella massoneria speculativa, il sistema di colori in uso non fu progettato specificamente come uno schema generale o scienza dei colori, come quelli derivanti da alcune delle antiche religioni e trovati in alcuni altri ordini della massoneria.

Tuttavia i colori dei paramenti, degli ornamenti, dei mobili e delle decorazioni nella massoneria speculativa non sono stati adottati arbitrariamente, ma sono stati scelti in relazione al loro simbolismo o in relazione ad una lezione morale impartita, o in riferimento ad un evento storico di rilievo nel rituale. Sebbene i rituali di alcuni ordini e gradi della massoneria speculativa includano riferimenti ai colori rilevanti e spieghino il loro significato, le ragioni della presenza di un colore particolare devono spesso essere dedotte dalle circostanze. Una rassegna del significato simbolico dei colori importanti, con opportuni riferimenti al loro uso dall’antichità ai giorni nostri, aiuterà in una comprensione del loro simbolismo massonico.

Il bianco fu il più antico e il più diffuso dei colori simbolici. Era usato in tutti gli antichi Misteri ed è ancora usato in molti ordini religiosi. Il bianco rappresenta la luce ed è un simbolo di verità, saggezza e conoscenza, nel cui contesto una nuova Gerusalemme viene promessa in Isaia (60:1) che dice: “Alzati, risplendi, poiché la tua luce è giunta e la gloria del Signore è sorta su di te”. Il bianco è anche un emblema di purezza e innocenza. Così l’abbigliamento di una persona con abiti cerimoniali bianchi, non solo negli antichi Misteri ma anche nei moderni riti religiosi, intende significare che le concupiscenze della carne sono state lasciate alle spalle, che i peccati precedenti sono stati purificati e che la persona è obbligata da allora in poi a mantenere una vita immacolata, simboleggiando così la purificazione spirituale. Da tempo immemorabile è consuetudine rivestire di bianco i morti, alludendo al trionfo dell’anima sull’impero della morte e simboleggiando la rinascita o la resurrezione. Per questo motivo le persone in lutto in molte antiche culture indossavano il bianco ai funerali, in netto contrasto con l’uso del nero nei tempi moderni per indicare la tristezza della persona in lutto. In questo contesto al nero manca il più profondo significato filosofico e simbolico del bianco. Il bianco è anche emblematico della terra da cui traiamo il nostro nutrimento e alla quale i nostri corpi mortali torneranno alla fine della nostra esistenza terrena.

Il nero è primariamente un simbolo dell’oscurità, dell’ignoranza e del male. Viene anche usato per indicare disapprovazione, come quando si deposita una pallina nera in un’urna per votazioni. Il nero è anche un antico emblema di dolore e tristezza. Tuttavia, è importante rendersi conto che il nero, o oscurità, non è stato invariabilmente utilizzato per indicare un senso cattivo o negativo, perché fin dall’antichità il nero ha avuto anche un aspetto più elevato che indica l’Ignoto o Potenziale per lo Sviluppo. Ad esempio, per gli antichi egizi l’oscurità era il mistero di tutti i misteri, al di là di ogni concezione intellettuale e quindi era il simbolo del Primo Principio, il Completo, che era lo Spirito Assoluto e Inconoscibile. Nella fede musulmana, la pietra nera della Kaaba alla Mecca è un simbolo dello Spirito dimorante in essa e rappresenta un tempio o casa di Dio, questo è un simbolismo simile a quello del Salmo (18:11), che dice del Signore: “Ha fatto dell’oscurità attorno a sé il suo nascondiglio e del denso vapore la sua copertura.” La seguente citazione da Esodo (19:9) illustra ancora un altro utilizzo del nero, o oscurità, che è un simbolo di silenzio e segretezza, perché leggiamo che il Signore disse a Mosè: “Ora vengo a te in una densa nuvola, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano sempre anche a te…”.

Il blu è un antico emblema, che deriva dal colore della Volta Celeste ed è spesso usato come simbolo del cielo. Gli antichi egizi veneravano il blu come colore sacro, simbolizzante una esaltata e celestiale statura. Nella Trimurti, che è la triade divina dell’induismo, Vishnu il conservatore è raffigurato in celeste o azzurro cielo (sky blue) a indicare che tutta la saggezza emana da Dio. I babilonesi consideravano il blu un simbolo della divinità. I sommi sacerdoti degli israeliti indossavano vesti di blu e altre parti dei loro paramenti erano decorate di blu, a significare perfezione. Il generale e storico ebreo Flavius Josephus (Tito Flavio Giuseppe, 37-100 d.C.), che divenne un fariseo e comandò gli ebrei nella loro rivolta contro Roma dal 66 d.C. , ebbe a dire che il blu nei veli del Tabernacolo degli israeliti nomadi rappresentava l’elemento dell’Aria, che allude alla purificazione e alla perfezione. La parola ebraica usata per il blu nei veli del Tabernacolo è Tau Kaph Lamed Tau, o “tekelet”, che in realtà significa “blu-viola” o “porpora ceruleo”, anche se di solito è tradotto come “azzurro cielo”. Tekelet deriva da un’altra parola Tau Kaph Lamed Yod Tau, o “tekelët”, che implica la perfezione perché indica uno scopo o un fine. I druidi consideravano il blu come un simbolo della verità, mentre i cristiani medievali lo consideravano un emblema di immortalità e un simbolo di perfezione, speranza e costanza. Il blu ha conservato tutti i suoi antichi significati su di una serie di circostanze, ma è soprattutto simbolo dell’intelletto, di amicizia universale, di benevolenza e anche della mitezza e fedeltà che dovrebbero caratterizzare ogni massone.

Il rosso, il cremisi e lo scarlatto sono talvolta considerati come colori equivalenti e sono tutti universalmente considerati un emblema di fede, ma come simboli hanno anche significati individuali. Il rosso è stato usato come emblema fin dall’antichità, quando di solito significava il Fuoco ed era un antico simbolo di rigenerazione e purificazione delle anime. In questo contesto si diceva che la fenice risorgesse dalle ceneri. Il cremisi è anche un emblema di purificazione e rigenerazione. Lo scarlatto è un simbolo della verità celeste, che allude all’effetto purificatore del fuoco. Nei Misteri Egizi sia il rosso che lo scarlatto erano simboli di energia e vita. Nell’induismo il rosso significa sangue, che è la fonte della vita e quindi simboleggia il principio creativo.

Sin dai tempi antichi i cinesi consideravano il rosso un simbolo di ambizione e potere, motivo per cui il rosso è sempre stato un emblema di buona fortuna per loro. Gli antichi israeliti consideravano il rosso un colore di dignità, appropriato alle persone più opulente e onorevoli, in questo senso era usato per abbellire i paramenti dei sommi sacerdoti e dei profeti ed era il colore dei mantelli indossati dai governanti di Israele. Il rosso nei veli del Tabernacolo rappresentava il fuoco e alludeva alla purificazione e alla rigenerazione delle anime di coloro che cercavano l’espiazione. Anche i Druidi consideravano il rosso un simbolo della purificazione e della rigenerazione dell’anima. Infine, il rosso è usato come emblema di spargimento di sangue ed è anche emblematico di fervore e zelo.

Il viola (purple:porpora,viola) è una miscela di blu e rosso che combina le caratteristiche di quei colori. È un antico simbolo di saggezza e bontà celestiale ed è anche chiamato la “veste di gloria” riferendosi all’anima. Il viola è stato considerato come un colore di dignità da tempo immemorabile. Anticamente la porpora divenne emblema di cariche elevate e oggigiorno è insegna di regale e suprema autorità. Nonostante la sua associazione alle alte cariche, il viola è anche considerato un simbolo di amichevole unione. Questa interpretazione è particolarmente appropriata perché la parola ebraica per porpora è Aleph Resh Gimel Mem Nun, o “argaman”, che deriva da Resh Gimel Mem, pronunciato “ragam” o “regem”, un significato di questo è “Un Amico”. Il viola nei veli del Tabernacolo era emblematico dell’acqua e simboleggiava anche la costanza nei combattimenti spirituali, poiché il blu significa “fedeltà” e il rosso significa “guerra”. Il viola quindi ricordava ai devoti che dovrebbero perseguire con fermezza la verità, in questo senso il viola è simile al blu e al verde. La famosa porpora di Tiro era costosa da produrre, anche questo fu un motivo per cui la porpora divenne un simbolo di lusso e potere.

Il verde era un simbolo importante nella religione dell’antico Egitto, in cui Ptah era una personificazione della forza creatrice dell’Unico Dio Assoluto che aveva mille volti e mille manifestazioni, di cui Aton era considerato “il Completo” (the Complete One), più tardi identificato con Ra che era considerato lo Spirito Assoluto e la Luce e Coscienza dell’Universo. Come forza creatrice, Ptah era conosciuto come il “vasaio divino” e lavorava in congiunzione con Thoth, che era una personificazione dell’intelligenza divina e l’istruttore degli uomini nelle sacre dottrine della verità. Sia Ptah che Thoth erano solitamente raffigurati con la carnagione verde nelle testimonianze geroglifiche, da ciò il verde divenne un simbolo della verità e dell’immortalità dello spirito divino. Ecco perché l’alloro sempreverde simboleggia l’immutabile natura della verità e un rametto di acacia sempreverde simboleggia la speranza per una resurrezione morale e l’immortalità dell’anima.

Il nome Druidi deriva dal greco “drus”, che significa “quercia”. Consideravano la quercia sempreverde come sacra e come emblema dell’immortalità dell’anima ed anche della dottrina della reincarnazione che insegnavano. Uno dei riti druidici consisteva nel tagliare un pezzo di vischio da una quercia, poiché lo consideravano una cura per vari malanni della vecchiaia. Anche per i Druidi il verde era un simbolo di speranza. Il verde ramo d’ulivo è stato da tempo immemorabile un emblema di riconciliazione, pace e tranquillità. Il verde era anche emblema di vittoria nell’antichità, da qui nacque l’usanza in età classica di regalare agli atleti vittoriosi una corona di foglie aromatiche di lauro sempreverde. È in questo contesto che l’alloro verde, l’acacia sempreverde, la quercia sempreverde ed il suo vischio e le foglie di lauro sempreverde significano tutti la vittoria dell’anima sulla morte fisica e quindi alludono all’immortalità dell’anima.

Poiché il giallo deriva dal sole, è considerato uno dei colori più glorificati e l’oro, che anch’esso rappresenta, è considerato il più nobile dei metalli. L’oro ed anche il suo sostituto giallo, significano entrambi amore, costanza, dignità e saggezza. L’oro è anche un simbolo delle qualità spirituali e delle doti dell’anima che sono al di sopra del piano mentale. L’oro significa anche la Divina Luce della Saggezza e la Verità Celeste, che è la condizione implicita in Apocalisse (21:18) che recita: “…E la città era d’oro puro, simile al vetro puro”.

Il giallo è anche un simbolo di regalità e supremazia sulla natura inferiore. Tuttavia, come il nero, il giallo è un colore che può essere applicato in senso buono o cattivo. In senso cattivo il giallo è usato per denotare gelosia, codardia o tradimento, motivo per cui Giuda è solitamente raffigurato con indosso una veste gialla nei dipinti medievali e nelle vetrate colorate. L’arancione è associato al giallo e all’oro ed il suo simbolismo è simile, ma tinto dal fervore e dallo zelo della sua componente rossa.

L’argento è un emblema della luna, che è il passivo satellite della terra. L’argento è complementare all’oro, che è emblema del sole, attivo centro del nostro sistema solare. L’argento simboleggia i poteri mentali con cui l’uomo è benedetto. Comprendono il suo aspetto passivo o interiore, contrastante e complementare all’aspetto attivo della sua natura fisica. L’argento allude anche al potere della parola. L’associazione tra i nostri poteri mentali e la luce divina della saggezza è illustrata nella descrizione dell’insondabile saggezza di Dio data in Giobbe (28:1-3) che dice: “Ci sono miniere per l’argento e luoghi dove gli uomini raffinano l’oro; dove il ferro viene estratto dalla terra e il rame fuso dal minerale; la fine della vena giace nell’oscurità ed è seguita fino al suo limite più lontano”.

Nel viola (violet; violetto) il rosso simbolo della vita si tinge del blu della verità, della perfezione e dell’immortalità. In questo contesto il viola è un antico simbolo di lutto utilizzato da persone di alto rango. Strettamente legato al viola è l’arcobaleno, che è un simbolo del piano mentale più elevato, che forma un ponte tra cielo e terra. L’arcobaleno è un emblema di preservazione e salvezza e quindi è un appropriato simbolo della promessa divina che fu data a Noè da Dio, come riportato in Genesi (9:12-14) in cui Dio disse:

“Questo è il segno dell’alleanza che stabilisco tra me e te e ogni creatura vivente con te, per infinite generazioni; ‘Il mio arco pongo tra le nubi, segno dell’alleanza tra me e la Terra. Quando annuvolo il cielo sopra la Terra, l’arco si vedrà nelle nubi.’ Allora mi ricorderò del patto che ho fatto…”.

I Colori in Massoneria

La moderna massoneria speculativa include, estende e amplifica grandemente il contenuto dell’insegnamento simbolico che precedentemente veniva impartito nelle logge dei massoni operativi. In un certo senso la massoneria speculativa è l’applicazione teorica dell’arte operativa, sebbene non nel senso che il massone operativo applicasse teoria pratica per risolvere i problemi associati alla progettazione e costruzione degli edifici. La moderna massoneria speculativa ha molte ramificazioni. Un ramo comprende una serie di gradi tradizionali relativi ai templi di Gerusalemme, che sono la base della Massoneria Speculativa del Mestiere. Un altro importante ramo è il Rito Scozzese Antico e Accettato, che è chiamato “Massoneria di Rito” sotto vari titoli. La Massoneria di Rito comprende una completa serie di gradi che includono l’antico “Rito di Perfezione” e ne estendono gli insegnamenti. L’Ordine Reale di Scozia, i Cavalieri Templari, i Cavalieri Templari Sacerdoti (Knight Templar Priests), l’Ordine di Roma e la Croce Rossa di Costantino, i Gradi massonici alleati (Allied Masonic Degrees) e molti altri ordini e rami della massoneria estendono gli insegnamenti stabiliti nella massoneria speculativa del mestiere.

Ciascuno dei vari rami della massoneria speculativa ha uno o più colori che lo caratterizzano. I colori caratteristici di un ramo della massoneria sono simboli rilevanti sia per i temi di fondo del lavoro che si sta svolgendo, sia per l’ambiente simbolico in cui il lavoro si svolge. I colori caratteristici di solito sono presenti nelle insegne (regalia) del suo grado culminante, o in quello di un altro grado in cui l’Opera è centrale riguardo al tema di quel ramo. Questi colori possono essere usati, ad esempio, in una cappa o mantello che viene indossato, o nel nastro di un gioiello, o in un grembiule. In molti rami è anche consuetudine stampare i fogli degli avvisi delle adunanze con i colori caratteristici di quei rami. Ci sono anche colori che sono simbolici di particolari funzioni o condizioni rilevanti per il lavoro di un grado, che sono specificatamente spiegati nella cerimonia. In tutte queste applicazioni i simbolismi sono simili a quelli già discussi. Un altro modo in cui i colori sono usati nella massoneria speculativa è come emblema distintivo nelle insegne della Gran Loggia o di altro organo dirigente del ramo della massoneria in questione.

Colori Caratteristici

Il blu è il colore fondamentale dell’antica, libera e accettata massoneria, ovvero quel ramo della massoneria speculativa comunemente chiamato Massoneria del Mestiere (Craft Freemasonry) e che si riunisce nelle cosiddette “Logge Blu”. Il blu è il colore fondamentale perché, in quanto simbolo di amicizia e benevolenza universali, vuole ricordare ad ogni fratello che nel suo seno queste virtù dovrebbero essere ugualmente estese. I gradi della massoneria del mestiere sono alla base della massoneria speculativa e sono un prerequisito per l’appartenenza a tutti i rami della massoneria. La Massoneria Capitolare è un’estensione della massoneria del mestiere ed è in relazione alla ricostruzione del tempio e simbolicamente alla ricostruzione della vita. È caratterizzata dal colore rosso e si riunisce nei “Capitoli dell’Arco Reale”, comunemente chiamati “Logge Rosse”. La Massoneria Criptica (Cryptic Masonry) si occupa di una cripta segreta e collega i temi della massoneria del mestiere e dell’arco reale. Le sue riunioni si tengono in un Consiglio convocato dal re e il suo colore caratteristico è il viola (purple) in allusione all’ambiente regale.

Il viola è anche un promemoria della stretta e armoniosa relazione che dovrebbe essere mantenuta tra le logge blu e rosse. I gradi tradizionali vengono completati nei “Consigli dei Cavalieri d’Oriente e d’Occidente” e anche in alcuni dei “Gradi Massonici Alleati” (Allied Masonic Degrees), che estendono il tema dei templi di Gerusalemme fino al tempo di Ciro e includono la costruzione del secondo tempio. Il verde è il colore caratteristico dei gradi del Consiglio, che è il più appropriato poiché il tema è la Liberazione e si fa riferimento anche ai “Fiumi di Babilonia”, presso i quali i figli d’Israele si sedettero e piansero. L’arcobaleno è il colore tipico del grado associato di “Royal Ark Mariner”, che è stato operato per secoli e può essere considerato un grado di fondazione della massoneria.

I trentatré gradi della Massoneria di Rito sono in gruppi relativi a diversi temi, ognuno dei quali ha il suo colore caratteristico. Il verde è il colore caratteristico dei primi quattordici gradi del Rito, che iniziano con i gradi preparatori della loggia del mestiere e continuano la storia del tempio di Re Salomone a Gerusalemme fino alla sua distruzione. In questo gruppo il verde è un simbolo dell’immutabile natura della verità che fiorirà per sempre nel verde immortale, come il verde albero d’alloro. Il verde è anche emblema di vittoria ed è simbolo della resurrezione morale del candidato, insegnandogli che deve essere morto al vizio e sperare di rinascere nella virtù. I successivi quattro gradi del Rito riguardano la costruzione del secondo tempio da parte di Zorobabele, cui segue l’erezione del terzo tempio dopo la distruzione del secondo. Il colore caratteristico di questi gradi è il rosso rosa (rose red), che è un simbolo di amore e come il rubino è anche un simbolo delle qualità più elevate della mente. Segue poi una serie di dodici gradi che sono di natura cavalleresca e culminano in un grado denominato “Kadosh”, dall’ebraico Kaph Daleth Shin, che significa “santo” o “consacrato”. C’è un tema comune nei gradi di Cavalieri Templari e del Kadosh, per i quali i colori caratteristici sono il bianco e il nero, in allusione alla consacrazione e in commemorazione del martirio di un personaggio importante della narrazione. Il bianco è il colore caratteristico dei tre gradi culminanti del Rito, in cui l’equità, la giustizia, la purezza e la santità sono i temi predominanti.

C’è una tradizione che anticamente una primitiva loggia a Gerusalemme fosse dedicata a San Giovanni Battista, poi a San Giovanni Evangelista ed infine ad entrambi i Santi Giovanni, sebbene nessuno dei due abbia avuto alcun rapporto speciale con la costruzione o l’arte muratoria. Si dice figurativamente che le moderne logge massoniche discendano da quella loggia di Gerusalemme. I primi massoni del mestiere speculativi adottarono i due San Giovanni come loro santi patroni e tenevano le loro installazioni due volte l’anno a giugno e dicembre, rispettivamente nelle feste del Battista e dell’Evangelista. Il “Royal Order of Scotland “è stato istituito per preservare la purezza della massoneria di San Giovanni come veniva praticata in Scozia fin dai tempi più antichi. Quasi tutto il lavoro è svolto nel capitolo e traccia gli insegnamenti della massoneria dal primo tempio, attraverso il secondo tempio fino al terzo tempio. Il colore caratteristico del capitolo è il cremisi, come emblema di purificazione e rigenerazione e per ricordare che la purezza della massoneria va preservata con fervore e zelo. Il culmine dell’Opera si svolge in una loggia o “Consiglio” e si riferisce al grado di cavalierato conferito dal re “Robert the Bruce” ai massoni che resero cospicuo servizio combattendo sotto di lui nella battaglia di Bannockburn nel 1314. Il colore caratteristico del Consiglio è il verde, in commemorazione dei verdi campi di Bannockburn ed anche in allusione al terzo tempio e alla resurrezione attraverso il Messia.

Il bianco e il rosso sono i colori caratteristici dei Cavalieri Templari, in riferimento rispettivamente alla purezza del loro proposito e al loro martirio. Il bianco e il nero sono i colori caratteristici degli Ospitalieri di San Giovanni, che ora sono annessi ai Cavalieri Templari, sebbene in origine fossero un ordine separato. Il bianco è un emblema della loro castità, obbedienza e povertà, mentre il nero è un emblema della loro umiltà e commemora anche coloro che hanno sacrificato la loro vita difendendo la chiesa dagli infedeli. I colori caratteristici dei “Knight Templar Priests” sono il bianco e il rosso, il bianco emblematico di purezza e santità e il rosso a significare fede. Tuttavia anche il verde, il blu, il nero e l’oro sono presenti negli arredi del Tabernacolo e hanno il consueto simbolismo. Nell’Ordine di Roma e nella Croce Rossa di Costantino, che forniscono un collegamento tra la massoneria dell’Arco Reale e i riti cristiani, il colore caratteristico del conclave è il viola (purple), alludendo al suo regale fondatore e alla sua saggezza. Nei gradi associati dell’Ordine, il grado del Santo Sepolcro e il grado di San Giovanni Evangelista, il bianco è il colore caratteristico, emblematico di purezza e santità.

I Colori come Simboli Tipici

Sebbene un ordine o una serie di gradi nella massoneria possano avere uno o più colori caratteristici, i singoli gradi all’interno dell’ordine o della serie possono utilizzare altri colori come simboli specifici, tipici di quel grado. Ad esempio, sebbene il blu sia il colore caratteristico della massoneria speculativa del mestiere, il colore tipico appropriato al primo grado, o “Apprendista” (Entered Apprentice), è il bianco emblematico di purezza, innocenza e iniziazione. Il blu è il colore tipico del secondo grado, o “Compagno d’Arte”, perché emblematico della conoscenza intellettuale e dell’abilità pratica dell’artigiano e della sua fedeltà alla confraternita. Il verde, infine, è il colore tipico del terzo o “sublime” grado di un “Maestro Massone”, alludendo alla sua scoperta delle caratteristiche della verità divina, alla sua fede nell’immortalità dell’anima e alla sua speranza in una risurrezione.

Un esempio di utilizzo combinato di più colori si trova tra i gradi del “Capitolo dell’Arco Reale” (Royal Arch Chapter), per il quale il colore caratteristico è il rosso, da cui deriva l’espressione “Massoneria Rossa” per distinguerla dal “mestiere” a cui comunemente si fa riferimento come “Massoneria Blu”. Nel grado di “Maestro Eccellente” la cerimonia richiede il passaggio successivo di veli blu, viola (purple), rosso e bianco. Questi veli separati alludono ai colori intessuti insieme nel velo del Tabernacolo e rappresentano gli elementi dell’aria, dell’acqua, del fuoco e della terra. Alludono anche agli ostacoli che devono essere superati nella ricerca e nell’acquisizione della verità. Individualmente i veli sono simboli di amicizia e benevolenza universali, di unione, di fervore e zelo ed anche di purezza. Collettivamente rappresentano la scoperta definitiva della Verità Divina.

L’uso di più colori si verifica anche nella “Massoneria di Rito”, come nella serie dei gradi per i quali il colore caratteristico è il verde. In quella serie bianco e nero sono i colori appropriati per il “Maestro Segreto”, alludendo alla santità del sacerdozio e alla segretezza dell’incarico. Il grado di “Perfetto Maestro” si riferisce alla ricerca e al ritrovamento del corpo del Gran Maestro che fu assassinato. Il colore appropriato di un Perfetto Maestro è il verde, simbolo di letizia e gioia per il recupero del corpo del Gran Maestro e alludente alla resurrezione della sua anima. Nero, scarlatto e bianco sono i colori appropriati per i due gradi che narrano la cattura e la consegna alla giustizia dei furfanti (ruffians), ricordandoci che “La vendetta è mia dice il Signore”. In quei gradi il nero commemora la morte prematura, lo scarlatto allude all’amore divino del Signore e il bianco allude alla saggezza del Signore ed è simbolo di verità. Come ultimo esempio, il colore appropriato per “l’Arco Reale di Enoch” è il giallo, in allusione alla mistica lamina d’oro che è simbolo della divina luce della saggezza e si riferisce anche alla simbolica colonna di bronzo.

L’abbigliamento e le insegne per ciascuno dei singoli gradi nella Massoneria di Rito fanno uso di uno o più dei colori bianco, nero, verde, blu reale, scarlatto e viola (purple) per illustrare aspetti specifici degli insegnamenti allegorici. Il giallo o l’oro sono sempre appropriati in relazione alla Divinità ed è spesso il colore utilizzato per raffigurare “l’Occhio che tutto vede”. L’Occhio che tutto vede è ampiamente utilizzato nella massoneria speculativa del mestiere scozzese e americana ed è utilizzato anche in altri ordini. Nella massoneria speculativa del mestiere il “Simbolo Sacro” al centro dell’edificio, così come la “Gloria al centro” o “Stella Ardente”, sono tutti o dovrebbero esserlo, raffigurati in oro. I raggi della “Luce Divina della Saggezza” nella Massoneria di Rito e in alcuni altri ordini dovrebbero essere sempre raffigurati in oro. Un ultimo esempio dell’uso simbolico del giallo o dell’oro è di raffigurare il sole e i suoi raggi sulle “tavole di loggia” nella massoneria speculativa del mestiere e nella massoneria capitolare.

Colori di Loggia e Gran Loggia

Nelle logge tenute sotto la giurisdizione della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, istituita nel 1813, il grembiule di un maestro massone è bordato di blu Cambridge e i collari degli ufficiali sono dello stesso colore. Questo era l’originale azzurro cielo del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera, che fu adottato dalle prime logge in Inghilterra. Tuttavia non è il colore attualmente utilizzato nell’Ordine, perché subito dopo l’adesione di Giorgio I nel 1714 il colore fu cambiato in un blu molto più profondo, per distinguere le decorazioni da quelle precedentemente conferite dagli Stuart ai loro aderenti. Questo blu purpureo è chiamato blu reale ed è stato adottato per le insegne degli ufficiali della “Gran Loggia”. È indicato come blu giarrettiera nel “Libro delle Costituzioni”, ma spesso è erroneamente chiamato viola (purple). Tuttavia le insegne dei “Grand Stewards” non sono in blu reale, ma in cremisi “dell’Onorevolissimo Ordine del Bagno” (Most Honourable Order of the Bath), che fu ristabilito da Giorgio I nel 1725 come ricompensa per il servizio.

La Gran Loggia d’Irlanda fu costituita intorno al 1725. Non si sa se per coincidenza o per disegno, ma l’azzurro cielo usato nelle insegne della Gran Loggia d’Irlanda e delle sue logge private è lo stesso usato nell’Illustrissimo Ordine di San Patrizio (Most Illustrious Order of St Patrick), fondato da Giorgio III nel 1783. L’azzurro cielo è più pallido del blu di Cambridge utilizzato nelle logge inglesi. I grembiuli usati nelle logge private irlandesi sono simili ai grembiuli inglesi, tranne per il fatto che il bordo blu incorpora una striscia centrale argentata che viene sostituita da una striscia dorata nei grembiuli della Gran Loggia. La Gran Loggia di Scozia fu fondata nel 1736, quando adottò il verde cardo del “Nobilissimo Ordine del Cardo”, che Giacomo II restaurò nel 1687 e la Regina Anna ristabilì nel 1703. Le logge private sotto la Gran Loggia di Scozia scelgono i loro propri colori per le loro insegne, includendo il blu, il verde, il rosso e gli appropriati Tartan. I grembiuli scozzesi hanno il lembo arrotondato e sono spesso impreziositi da frange e bordature argentate o dorate.»

Tratto dal libro “The Square And Compasses” Autore Don Falconer.

In questo testo come in altri precedenti, il lavoro di Don Falconer è stato utilizzato per introdurre egregiamente l’argomento in questione che è il simbolismo dei colori. Il testo sopra offre un’esauriente panoramica dell’utilizzo dei colori nel simbolismo delle principali tradizioni antiche e moderne, naturalmente il focus è da porre sul significato simbolico dei colori piuttosto che sulle loro varie applicazioni nei rituali delle suddette tradizioni. È comunque evidente l’estrema importanza che i colori rivestono presso tutte queste tradizioni.

Nei “Ra Material” i colori sono indicati e descritti come uno dei fondamenti della creazione dell’Universo di Luce e sono correlati alle dimensioni dell’esistenza, ai vari corpi posseduti dalle entità, al sistema energetico delle entità (chakra) come dei corpi celesti, ai trasferimenti di energia da entità ad entità, all’utilizzo dei cristalli in vari processi tra cui quello della “guarigione”.

Come addendum al testo sopra riporto un passaggio che rivela un particolare riguardo all’associazione del colore nero con l’Oscurità o “Via Negativa”.

«97.12 Interrogante: Ci sono due piccole entità nella parte inferiore del seggio, una nera e una bianca. Per prima cosa chiederei a Ra: questo disegno è corretto nella colorazione? Quello nero è nella corretta posizione rispetto ai disegni originali di Ra?

Ra: Io sono Ra. Quello che percepisci come nero era prima rosso. Oltre a questa differenza, gli esseri nel concetto complesso sono posizionati correttamente.

97.13 Interrogante: La colorazione rossa è quindi un mistero per me. Inizialmente avevamo deciso che questi rappresentavano la polarizzazione della mente, positiva o negativa, poiché il suo sé significativo sarebbe stato significativo come una o l’altra polarità. Ra commenterebbe questo?

Ra: Io sono Ra. Le indicazioni di polarità sono quelle presunte dall’interrogante. Il simbolismo antico per il sentiero della mano sinistra era la colorazione ruggine.»

IL SIMBOLISMO DEI COLORIRiportare qui tutte le parti del materiale di Ra che riguardano i colori richiederebbe di ricopiarne buona parte, decine di migliaia di parole, pertanto ne propongo una selezione lasciando al libero arbitrio del lettore la facoltà di approfondire l’argomento.

«27.12 Interrogante: Vorrei che tu definissi l’amore nel senso — nel suo senso come seconda distorsione.

Ra: Io sono Ra. Questo deve essere definito sullo sfondo dell’infinito intelligente o Unità o l’Uno Creatore con la distorsione primaria del libero arbitrio. Il termine Amore quindi può essere visto come il focus, la scelta di attacco, il tipo di energia di un estremamente, diciamo, Elevato Ordine che causa che l’energia intelligente si formi dal potenziale dell’infinito intelligente solo in quel determinato modo. Questo può quindi essere visto come un oggetto piuttosto che un’attività da parte di alcuni dei vostri popoli, e il principio di questa estremamente forte focalizzazione di energia viene adorato come il Creatore al posto dell’Unità o Unificazione da cui emanano tutti gli Amori.

27.13 Interrogante: È l’Amore — c’è una manifestazione di amore che potremmo chiamare vibrazione?

Ra: Io sono Ra. Ancora una volta giungiamo a difficoltà semantiche. La vibrazione o densità, dell’amore o della comprensione, non è un termine usato nello stesso senso della seconda distorsione, Amore; la distorsione Amore è il grande attivatore e co-Creatore primordiale di varie creazioni che utilizzano l’infinito intelligente; la vibrazione dell’amore è quella densità in cui coloro che hanno imparato a svolgere un’attività chiamata “amare” senza distorsioni significative, cercano poi le vie della luce o della saggezza. Così in senso vibratorio l’Amore viene alla luce nel senso dell’attività dell’Unità nel suo libero arbitrio. Amore usa la luce e ha il potere di dirigere la luce nelle sue distorsioni. Così i complessi vibratori ricapitolano a ritroso la creazione nella sua unità, mostrando così il ritmo o il flusso del grande battito del cuore, se volete usare questa analogia.

27.14 Interrogante: Farò una dichiarazione che ho estratto dalla fisica di Dewey Larson che può essere o meno vicina a ciò che stiamo cercando di spiegare. Larson dice che tutto è movimento che possiamo prendere come vibrazione, e quella vibrazione, che è pura vibrazione e non è fisica in alcun modo o in alcuna forma o in alcuna densità; quella vibrazione, per… il primo prodotto di quella vibrazione, è ciò che chiamiamo fotone, particella di luce. Stavo cercando di fare un’analogia tra questa risoluzione fisica e il concetto di amore e luce. Questo è vicino al concetto di Amore che crea la luce o no?

Ra: Io sono Ra. Hai ragione.

27.15 Interrogante: Poi approfondirò un po’ di più questo concetto. Abbiamo l’infinita vibrazione dell’Amore che può verificarsi, presumo, a frequenze variabili, se ciò ha un significato in questo; Presumo che inizi con una frequenza di base. Questo ha un significato? Sto dicendo cose sensate? È corretto?

Ra: Io sono Ra. Ogni Amore, come voi chiamate i motori primi (Prime movers), proviene da una frequenza, se volete usare questo termine. Questa frequenza è l’Unità. Potremmo forse paragonarlo più a una forza che a una frequenza, questa forza essente infinita, le qualità finite sono scelte dalla natura particolare di questo primordiale movimento (primal movement).

27.16 Interrogante: Allora questa vibrazione che è, per mancanza di migliore comprensione, che chiameremmo puro movimento; è puro Amore; è… non è… non c’è niente che sia ancora condensato, diciamo, per formare un qualsiasi tipo o densità di illusione. Questo Amore crea quindi tramite questo processo di vibrazione un fotone, come lo chiamiamo, che è la particella di base della luce. Questo fotone quindi, mediante vibrazioni e rotazioni aggiunte, si condensa ulteriormente in particelle delle densità, le varie densità che sperimentiamo. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto.

27.17 Interrogante: Ora, questa… quindi la luce che forma le densità ha ciò che chiamiamo colore, e questo colore è diviso in sette categorie di colore. Puoi dirmi, c’è una ragione o una spiegazione per queste categorie di colore? Puoi dirmi qualcosa riguardo a questo?

Ra: Io sono Ra. Questa sarà l’ultima domanda completa di questa sessione poiché questo strumento è a corto di energia vitale. Risponderemo brevemente e poi potrai porre ulteriori domande nelle sessioni successive.

La natura dei modelli vibratori del vostro universo dipende dalle configurazioni poste sulla materia originale o luce, dal focus o Amore che usa la sua energia intelligente per creare un certo schema di illusioni o densità al fine di soddisfare il suo intelligente giudizio di un metodo di conoscenza di se stesso. Così i colori, come li chiami tu, sono tanto limitati, o ristretti, o necessari quanto è possibile esprimere data la volontà dell’Amore…

28.2 Interrogante: Bene, ieri eravamo arrivati a un punto in cui stavamo considerando i colori della luce. [Tu] hai detto che “la natura dei modelli vibratori del vostro universo dipende dalle configurazioni poste sul materiale originale o luce dal focus di Amore che usa la Sua energia intelligente per creare un certo schema di … di illusioni o densità.” Poi, dopo questo materiale, hai detto che ci sono ulteriori informazioni che saresti felice di condividere, ma il tempo è scaduto. Potresti completare le ulteriori informazioni in merito?

Ra: Io sono Ra. Discutendo queste informazioni, allora, diciamo, torniamo di nuovo ai metodi particolari di comprendere o percepire ciò che è quello che colui, complesso di vibrazioni sonore, Dewey, offre; questo diviene corretto per il secondo senso di infinito intelligente: il potenziale che poi attraverso il catalizzatore forma il cinetico.

Questa informazione è una naturale progressione dell’indagine della forma cinetica del vostro ambiente. Potete concepire ogni colore o raggio come essere, come abbiamo detto, una molto specifica e accurata compartizione (apportion) di rappresentazione di energia intelligente dell’infinito intelligente, ogni raggio è stato precedentemente ispezionato sotto altri aspetti. Queste informazioni possono essere di aiuto qui. Parleremo ora in modo non specifico per aumentare la profondità della vostra concettualizzazione della natura di ciò che è. L’universo in cui vivete è la ricapitolazione in ogni parte dell’infinito intelligente. Così vedrete gli stessi schemi ripetuti nelle aree fisiche e metafisiche; i raggi o le compartizioni (apportions) di luce sono, come supponi, quelle aree di ciò che potreste chiamare l’illusione fisica che ruotano, vibrano o sono di una natura che può essere, diciamo, calcolata o classificata in modo rotatorio nello spazio/tempo come descritto da colui noto come Dewey; alcune sostanze hanno diversi dei raggi in una manifestazione fisica visibile all’occhio, questo è evidente nella natura dei vostri minerali cristallizzati che considerate preziosi, il rubino che è rosso e così via.

32.12 Interrogante: Puoi darmi un’idea di come i diversi colori … Questa è una domanda difficile da porre. Ho difficoltà a trovare le parole. Quello che sto cercando di ottenere è come i diversi colori, potrei dire, hanno origine come queste funzioni… o l’essenza, si potrebbe dire, dell’origine di questi colori come funzioni per queste diverse espressioni nella coscienza. Non so se questa domanda sia sufficiente.

Ra: Io sono Ra. Questa domanda è sufficientemente chiara per noi per tentare di spiegare ciò che, come hai osservato, non è materiale di facile comprensione per la mente intellettuale. La natura della vibrazione è tale che può essere vista come caratterizzata da passaggi matematicamente stretti o limitati. Questi passaggi possono essere visti come dotati di confini. All’interno di ogni confine ci sono infinite gradazioni di vibrazione o colore. Tuttavia, quando ci si avvicina a un confine, uno sforzo deve essere fatto per attraversare quel confine. Questi colori sono una maniera semplicistica di stare esprimendo le divisioni di confine della vostra densità. C’è anche l’analogia tempo/spazio che può essere vista come il colore stesso in un’apparenza modificata.

40.3 Interrogante: Grazie. Mi chiedevo anche se la prima densità corrispondesse in qualche modo al colore rosso, la seconda al colore arancione, la terza al colore giallo e così via attraverso le densità corrispondenti ai colori in, forse, un modo tale che la vibrazione di base che forma il fotone che forma il nucleo di tutte le particelle atomiche avrebbe una relazione con quel colore nella densità e, …e quella, quella vibrazione aumenterebbe per la seconda, terza e quarta densità corrispondentemente all’aumento nella vibrazione dei colori. In qualche modo questo è corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è più corretto di quello che hai affermato. In primo luogo, sei corretto nel postulare un quanto, se volete, come la natura di ciascuna densità e ulteriormente corretto nell’assumere che questi quanti possano essere visti come di natura vibratoria corrispondente al colore, così come comprendi questa parola. Tuttavia, è anche vero, come hai sospettato ma non chiesto, che ogni densità è del complesso caratteristico metafisico del suo raggio. Così nella prima densità il raggio rosso è il fondamento di tutto ciò che deve venire. Nella seconda densità il raggio arancione è quello del movimento e della crescita dell’individuo, questo raggio tendente verso il raggio giallo delle manifestazioni autocoscienti di natura sociale oltre che individuale; la terza densità è l’equivalente, e così via, essendo ciascuna densità principalmente il suo raggio più le attrazioni del raggio successivo che la spingono in avanti nell’evoluzione e in una certa misura colorano o sfumano il colore principale di quella densità.

40.5 Interrogante: Grazie. Prendendo come esempio la transizione tra la seconda e la terza densità, quando questa transizione ha luogo, la frequenza di vibrazione che forma il fotone (il nucleo di tutte le particelle della densità), questa frequenza aumenta da una frequenza corrispondente alla seconda densità o arancione, il colore arancione, la frequenza che misuriamo per il colore arancione, alla frequenza che misuriamo per il colore giallo? Ciò che intendo dire è: tutte le vibrazioni che formano la densità, le vibrazioni di base del fotone, aumentano in modo quantistico in un periodo di tempo relativamente breve?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto. Quindi vedete all’interno di ogni densità il graduale innalzamento (up-grading) dei livelli vibratori.

40.6 Interrogante: Vorrei … Questa è un’ipotesi. La frequenza che passa dalla seconda alla terza, aumenterebbe dalla frequenza arancione intermedia o frequenza arancione media alla frequenza gialla intermedia o frequenza gialla media?

Ra: Io sono Ra. Questa domanda è indeterminata. Cercheremo di essere d’aiuto. In ogni caso, la frequenza che è la base di ogni densità è ciò che può essere chiamato un Vero Colore. Questo termine è impossibile da definire dato il vostro sistema di percettività e di misurazioni scientifiche, poiché il colore ha caratteristiche vibratorie sia nello spazio/tempo che nel tempo/spazio. Il Vero Colore viene quindi sovrapposto e tinto dall’arcobaleno dei vari livelli vibratori all’interno di quella densità e dalle vibrazioni di attrazione della densità del successivo Vero Colore.

33.4 Interrogante: Penso che si potrebbe arrivare ad un Vero Colore facendo passare la luce attraverso un cristallo del particolare colore. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo sarebbe un modo per avvicinarsi all’accuratezza nel colore. È materia di ciò che chiamereste controllo di qualità quando la celluloide utilizzata sia di un colore variabile. Questa non è una grande o anche visibile variazione, tuttavia, fa qualche differenza date le specifiche applicazioni.

33.5 Intervistatore: Forse l’uso di un prisma che spezza la luce bianca nel suo spettro e quindi schermare tutte le parti dello spettro tranne quella che si desidera far passare attraverso una fenditura e usare, sarebbe ancora meglio. Questo sarebbe vero?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto.»

«47.8 Interrogante: Nella nostra letteratura esoterica sono elencati numerosi corpi. Ho qui una lista di: il corpo fisico, l’eterico, l’emozionale, l’astrale e il mentale. Puoi dirmi se questa elencazione è numericamente corretta e puoi dirmi gli usi, gli scopi e gli effetti, ecc., di ciascuno di questi o di altri corpi che potrebbero esserci nel nostro complesso mente/corpo/spirito?

Ra: Io sono Ra. Rispondere appieno alla tua domanda sarebbe il lavoro di molte sessioni come questa, perché le interrelazioni dei vari corpi e gli effetti di ciascun corpo in varie situazioni è uno studio enorme. Tuttavia, inizieremo riportando le vostre menti allo spettro dei veri colori e all’utilizzo di questa comprensione per “afferrare” le varie densità della vostra ottava.

Abbiamo il numero sette ripetuto dal macrocosmo al microcosmo nella struttura e nell’esperienza. Pertanto, ci si aspetterebbe che ci sarebbero solo sette corpi di base che forse saremmo più chiari nel dichiarare come: corpo del raggio rosso, ecc. Tuttavia, siamo consapevoli che desideri far corrispondere quei corpi summenzionati con i raggi di colore. Ciò sarà fonte di confusione, poiché vari insegnanti hanno offerto la loro comprensione di insegnamento/apprendimento in svariati termini. Così uno può denominare un corpo sottile in un modo ed un altro trovare un nome diverso.

Il corpo del raggio rosso è il vostro corpo chimico. Tuttavia, non è il corpo che avete come “abito” nel fisico. È il materiale non-costruito del corpo, il corpo elementale senza forma. Questo basilare corpo materiale non-formato è importante da conoscere perché ci sono guarigioni che possono essere effettuate con la semplice comprensione degli Elementi presenti nel veicolo fisico.

Il corpo del raggio arancione è il complesso del corpo fisico. Questo complesso del corpo non è ancora il corpo in cui “abitate”, ma piuttosto il corpo formato senza consapevolezza-del-sé, il corpo nell’utero prima che vi entri il complesso spirito/mente. Questo corpo può vivere senza l’inabitazione dei complessi della mente e spirito. Tuttavia, lo fa raramente.

Il corpo del raggio giallo è il vostro veicolo fisico che conoscete in questo momento e nel quale sperimentate il catalizzatore. Questo corpo ha le caratteristiche mente/corpo/spirito e corrisponde all’illusione fisica, come l’avete chiamata.

Il corpo del raggio verde è quel corpo che può essere visto in una seduta spiritica quando quello che chiamate ectoplasma è fornito. Questo è un corpo più leggero, stipato più densamente di vita*. Potete chiamarlo corpo astrale seguendo altri insegnamenti. Altri hanno chiamato questo stesso corpo “il corpo eterico”. Tuttavia, questo non è corretto nel senso che il corpo eterico è quel corpo del portale** nel quale l’energia intelligente è in grado di modellare il complesso mente/corpo/spirito.

*(L’intera frase è un gioco di parole che si basa sul molteplice significato del termine “lighterche si può intendere sia come “più leggero” che come “più luminoso” che come “imbarcazione da carico”); **(body of gateway)

Il corpo della Luce o corpo del raggio blu può essere chiamato corpo devachanic. Ci sono molti altri nomi per questo corpo, specialmente nei vostri cosiddetti Sutra o scritti indiani, perché tra questi popoli ci sono coloro che hanno esplorato queste regioni e conoscono i vari tipi di corpi devacianici. Ci sono molti, molti tipi di corpi in ciascuna densità, molto simili ai vostri.

Il corpo del raggio indaco che scegliamo di chiamare corpo eterico è, come abbiamo detto, il corpo del portale**. In questo corpo la forma è sostanza e potete vedere solamente questo corpo come quello di luce poiché può modellarsi come desidera.

Il corpo del raggio viola può forse essere inteso come ciò che potreste chiamare il corpo del Buddha o quel corpo che è Totale.

Ognuno di questi corpi ha effetto sul vostro complesso mente/corpo/spirito nella vostra esistenza di vita. Le interrelazioni, come abbiamo detto, sono molte e complesse.

Forse un suggerimento che può essere indicato è questo: il corpo del raggio indaco può essere usato dal guaritore una volta che il guaritore diventa in grado di porre la sua coscienza in questo stato eterico. Il raggio viola o corpo buddhico è di uguale efficacia per il guaritore poiché al suo interno risiede un senso di interezza (wholeness) che è estremamente vicino all’unità con tutto ciò che c’è. Questi corpi sono parte di ogni entità e il loro appropriato uso e la loro comprensione è, sebbene molto avanzata dal punto di vista del raccolto di terza densità, tuttavia utile all’adepto.»

Come ho già avuto modo di affermare nel testo “Numero Sette Fondamento della Creazione” i colori sono parte del modo di creazione dell’Universo di Luce, ciò che deve essere chiaro è che non si tratta di una parte di un meccanismo o di ornamenti estetici. I colori sono delle entità viventi e coscienti che sono parte dell’Uno Infinito Creatore nella sua Vivente Manifestazione, possono essere invocati e si può intimamente entrare in comunione con loro. Tutto ciò che esiste è l’Uno infinito Creatore, questa è la Legge dell’Uno.

«RA: Io sono Ra. Considera, se vuoi, che l’universo è infinito. Questo dev’essere ancora dimostrato o confutato, ma possiamo garantirvi che non esiste un limite ai vostri sé, alla vostra comprensione, a ciò che chiamereste il vostro viaggio di ricerca o le vostre percezioni della creazione.

Ciò che è infinito non può essere molti, perché la molti-plicità è un concetto finito. Per avere l’infinito dovete identificare o definire tale infinito come Unità; altrimenti, questo termine non ha alcun referente o significato. In un Infinito Creatore c’è solo unità. Voi avete osservato dei semplici esempi di unità. Avete osservato il prisma che mostra tutti i colori che originano dalla luce del sole. Questo è un esempio semplicistico di unità.»

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