NUMERO SETTE FONDAMENTO DELLA CREAZIONE

NUMERO SETTE FONDAMENTO DELLA CREAZIONE

NUMERO SETTE FONDAMENTO DELLA CREAZIONEDesidero dare inizio anche a questo testo con la traduzione del capitolo XXVIII del libro “The Square and Compasses” scritto da Don Falconer, utilizzandolo per introdurre l’argomento da trattare che è il Simbolismo del Numero Sette e il suo intimo legame con la Creazione. Questo modus operandi è già stato collaudato in alcuni dei testi che ho prodotto recentemente e si è rivelato funzionale al suo scopo in quanto i capitoli del libro forniscono delle sintetiche esposizioni delle interpretazioni del significato attribuito agli argomenti in questione dalle principali tradizioni esoteriche religiose e filosofiche, presenti e passate. Dopo questa prima parte di carattere introduttivo è possibile poi tentare di “arrivare al cuore” dell’originario significato di tali argomenti avvalendosi di quel tesoro di informazioni e sopratutto di comprensioni, che sono i “Ra Materials”. Tutto questo tenendo sempre presente che a causa della Legge del Libero Arbitrio è molto difficile arrivare ad una interpretazione del Pensiero Divino che sia priva di distorsione significativa.

«Il Simbolismo del Sette e altri Numeri Mistici

In tutte le epoche e da tutti i popoli il numero sette è stato considerato un simbolo di perfezione

Numeri Mistici o Sacri

La parola mistico deriva dall’aggettivo greco “mustikos”, che deriva dal sostantivo “mustes”, che letteralmente significa “bocca chiusa”. Il sostantivo è strettamente associato al verbo “muo”, che letteralmente si traduce come “chiudo la bocca e chiudo gli occhi” e quindi significa segretezza. Nei tempi antichi “mustes” era la parola usata per indicare un iniziato in una setta religiosa. La parola greca “mukos” e la parola sanscrita “mukas” sono parole associate che significano entrambe “muto”(dumb), da dove la parola inglese “mute” è stata derivata dalla parola latina “mutus”. Nel suo utilizzo originale la parola “mistico” era applicata a qualsiasi linguaggio, simbolo o rituale che era compreso solo da coloro che erano stati iniziati ai riti sacri del sacerdozio. I primi filosofi adottarono la parola “mistico”, utilizzandola per designare le dottrine interiori o esoteriche delle loro scuole. Il simbolismo derivato dai numeri è probabilmente il più antico e più diffuso di tutti i metodi arcani usati per comunicare concetti profondi. La credenza nel potere dei numeri, a volte nel bene e talvolta nel male, era alla base di molte superstizioni. I numeri sono utilizzati simbolicamente in quasi tutte le religioni ed i riferimenti abbondano nelle sacre scritture. La dottrina dei numeri fu fondamentale per la filosofia di Pitagora. Nacque a Samo intorno al 582 a.C. e studiò a lungo in Egitto e nel Vicino Oriente, dove da tempo prevaleva il simbolismo numerico, da cui trasse le teorie che erano alla base del sistema che insegnò nella scuola che fondò a Crotone in Italia.

L’eminente autore massonico americano, il dottor Albert G. Mackey, fu uno degli studiosi più eruditi, rinomato per l’ampiezza delle sue ricerche. Dei molti libri che ha scritto, la sua “Encyclopedia of Freemasonry” è ancora considerata un’opera standard di riferimento, quasi un secolo dopo la sua prima pubblicazione. Ha riassunto l’interesse universale per i numeri e la loro rilevanza per la massoneria nelle seguenti parole:

Presso i Greci e i Romani c’era una venerazione superstiziosa per certi numeri. La stessa pratica si trova in tutte le nazioni orientali; è entrata di più o di meno, in tutti gli antichi sistemi filosofici; costituiva una parte di tutte le antiche religioni; fu accettata in larga misura dai primi Padri Cristiani; costituiva una parte importante della Cabala; fu adottata dagli gnostici, dai Rosacroce e da tutte le società mistiche del Medioevo; e infine ha portato la sua influenza nella Massoneria. Il rispetto tributato dai massoni a certi numeri, tutti dispari, non si fonda sulla credenza di alcuna virtù magica, ma poiché si presume che siano il modello di certe idee o ne siano rappresentativi. Vale a dire, un Numero in Massoneria è un simbolo e niente di più. È riverito, non perché abbia un’efficacia soprannaturale come pensavano i pitagorici e altri, ma perché ha celato al suo interno qualche allusione ad un oggetto sacro o a un pensiero santo (holy thought), che esso simboleggia“.

Il Simbolismo dei Numeri nell’antico Egitto

I numeri hanno svolto un ruolo molto importante nell’antica cultura egizia, che ha prevalso per quasi quattro millenni. Richard H. Wilkinson definisce quel ruolo nel suo libro intitolato “Symbol & Magic in Egyptian Art”, quando dice: “Proprio come si riteneva che i giochi di parole verbali e “visuali” riflettessero un aspetto importante della realtà, anche le relazioni tra i numeri astratti che si trovano nel mito e nella natura erano viste come modelli significativi che riflettevano la pianificazione divina e l’armonia cosmica“.

Sebbene Uno fosse un simbolo di individualità e preminenza, aveva anche un elemento di pluralità che rifletteva la credenza egiziana che, quando il creatore vide la propria immagine nell’oscurità primordiale, la richiamò con la parola creatrice e generò la sua progenie, da questo il mondo fu popolato. Così Uno rappresenta anche la dualità maschile e femminile della divinità. Due è il numero della dualità, che è un concetto fondamentale nella visione egiziana della vita e dell’universo, che completa così “l’unità nella dualità” espressa nell’Uno. La combinazione di uno e due produce Tre, il numero della pluralità che si riflette nel concetto di corpo, anima e spirito e nell’essenza trina della divinità. Il numero Quattro significa totalità e compimento e compare ripetutamente nell’arte e nei rituali egizi, soprattutto in relazione ai quattro punti cardinali, ai quattro pilastri del cielo e alle quattro estremità del cielo (four quarters of heaven). Sette è la somma di tre e quattro e quindi connota pluralità, completezza e totalità, che simboleggiano la perfezione.

Numeri Significativi nella Tradizione Ebraica

Poiché la lettera iniziale del Tetragrammaton o “Ineffabile Nome” è Yod, gli Ebrei l’hanno sempre considerata come un simbolo della Divinità. Poiché Yod ha un valore numerico di dieci, il numero dieci è sempre stato considerato un numero importante. Un altro numero significativo nelle tradizioni ebraiche è quindici, che è venerato come sacro. Questo perché la parola Yod He è il “nome di due lettere” di Dio tradotto come Jah, ma di solito reso come il “Signore” (the Lord) nelle Bibbie in lingua inglese. Jah ha l’equivalente numerico di quindici, poiché Yod è dieci e He è cinque. In riverenza per il nome di Dio a due lettere, il numero quindici è solitamente scritto come Teth Waw, Teth è nove e Waw (o Vau) è sei. Nel loro senso originale Yod significava una mano ed He significava la finestra della casa di Dio, suggerendo la dedizione dello sforzo umano al servizio di Dio. Teth significa serpente (snake) o serpente (serpent), un antico simbolo egizio della Saggezza Divina quando è esteso e un emblema dell’eternità quando è avvolto con la coda in bocca.

NUMERO SETTE FONDAMENTO DELLA CREAZIONEUn altro significato di Teth è l’argilla, il materiale da costruzione, mentre Waw è simbolo di unità, sicché anche questi caratteri implicano dedizione al servizio dell’Unico Vero Dio. Il carattere Teth è generalmente considerato una lettera misteriosa, perché ha lo stesso suono di Taw (o Tau), la ventiduesima e ultima lettera dell’alfabeto ebraico. Inoltre, Taw significa una croce e fu il “marchio di Caino” posto sulla fronte di Caino per indicare che, sebbene colpevole, doveva essere risparmiato. Come gli Ebrei, la maggior parte degli antichi mistici tenevano in grande considerazione il numero quindici, perché è il prodotto di tre e cinque. In questo contesto tre è considerato un numero perfetto e un simbolo di completezza, mentre cinque significa unità nella diversità e rappresenta il numero di piani di esistenza manifesti, o divisioni della natura materiale dell’universo, solitamente descritti come il fisico, il subconscio , il mentale, lo spirituale e il celeste.

Gli insegnamenti esoterici del giudaismo sono racchiusi nella Kabbalah (o Cabala). La tradizione dice che furono rivelati ad Adamo nella loro perfezione, ma andarono perduti e di nuovo rivelati dal tempo del secondo Tempio di Zorobabele. Gli insegnamenti si fondano sulla contemplazione della natura trascendente ma onnipervasiva di Dio se considerata in relazione alle dieci sefiroth, che sono le divine emanazioni di “Ein Sof”, il Dio infinito nella sua trascendenza. Le interazioni delle sefiroth sono spesso rappresentate schematicamente come un Albero della Vita intricatamente interlacciato, in cui le tre sefiroth più alte sono una triade etica che comprende la Corona suprema, la Saggezza e l’Intelligenza. Le sette più basse costituiscono il tronco e i rami della realtà umana e comprendono l’Amore, il Potere, la Bellezza, la Resistenza, la Maestà, il Fondamento e il Regno.

Gli insegnamenti della Kabbalah furono prodotti in forma letteraria durante il Medioevo, quando molti degli aspetti più importanti furono presentati in una raccolta di libri chiamata “Sefer ha-Zohar”, che è il “Libro dello Splendore”. È un mistico commentario sul Pentateuco, i primi cinque libri delle scritture ebraiche, e anche su parte “dell’Hagiographa”, la terza sezione delle scritture ebraiche.

Tre sezioni del “Libro dello Splendore” sono importanti nel presente contesto. Sono i “Tre Fili dello Spirito” e il “Grado Superiore della Fede”, che sono discorsi dottrinali sul libro della Genesi, in congiunzione con il correlato “Tre Aspetti dell’Anima”, che è un discorso dottrinale sul libro dell’Esodo. In breve, i tre elementi o aspetti dell’anima mortale sono considerati come entità separate, ciascuno con la propria dimora, ma collegati per formare un’unità. La Neshamah è l’anima più intima o santa, che è il veicolo attraverso il quale ci si sforza di raggiungere una vita pura e santa. È associata al Ruah o spirito che ritornerà a Dio che lo ha dato, e anche al Nefesh o anima naturale che risiede in ogni essere umano. Strettamente associato a questi tre elementi dell’anima mortale è un quarto componente celeste, chiamato anima superna. L’anima superna è correlata con i Sefarim e può essere considerata parte di essi. I Sefarim sono i tre attributi creativi del Dio autoesistente, onnipotente ed eterno. I tre Sefarim derivano dalla parola radice Samech Pey Resh, o Sephir, che significa contare o raccontare. I tre Sefarim letteralmente significano in primo luogo “numero” o “concetto”, in secondo luogo la “parola” e in terzo luogo la “scrittura della parola”. Tuttavia, è detto che per il Creatore questi tre aspetti in realtà sono l’entità stessa, per questa ragione alcuni antichi rabbini dicevano che: “Idea, parola e opera sono una cosa sola per Dio” (“Idea, word and work are one and the same to God”).

Secondo gli insegnamenti cabalistici, quando il corpo muore la Ruah ascende ad un luogo sacro chiamato Giardino Inferiore o Monte Sion, mentre la Neshamah ascende al dominio superiore da cui è emanata, ma la Nefesh deve librarsi sopra il corpo per sette giorni per consumare la sua transizione. Se la Neshamah risulta non idonea ad essere riammessa nel suo dominio, la Ruah non può entrare nel Giardino Inferiore e la Nefesh non può riunirsi con loro, così che tutti e tre continuano a fluttuare nello spazio e a subire sofferenze. L’immortalità può essere raggiunta solo se il Neshamah raggiunge uno stato sufficientemente santo da permettergli di unirsi al Nefesh dopo la morte carnale e ascendere alla dimora celeste con il Ruah, dove tutti e tre si uniscono con l’anima superna. Questo concetto è strettamente legato alle antiche credenze egizie riguardanti la morte e la risurrezione, da cui molto probabilmente derivava. Gli antichi egizi credevano che quando lo spirito divino Ka lasciava il corpo, rilasciava l’anima Ba per iniziare la sua vita nell’aldilà. Se il defunto aveva condotto una vita irreprensibile, lo spirito divino Ka e l’anima Ba erano infine riuniti nell’aldilà con l’involucro eterno e intangibile Khu e l’ombra o fantasma del corpo, il Khaibit, prima di ascendere al celeste Duat.

Un’altra importante esposizione sugli insegnamenti cabalistici che viene data nel Sephir Yezirah, o “Libro della Creazione”, riguarda l’uso dei numeri come simboli. La creazione è discussa tenendo conto delle dieci sefiroth, o emanazioni divine da “Ein Sof”, così come della derivazione del cosmo come è riflesso nell’alfabeto ebraico. Verranno ora esaminati alcuni dei simbolismi alfabetici e numerici associati. Sette consonanti dell’alfabeto ebraico possono essere aspirate per produrre un suono duro, o non aspirate per produrre un suono più morbido. Sono Beth, Ghimel, Daleth, Kaph, Pey, Resh e Tau. Si dice che queste sette consonanti doppie servano da modelli di durezza e morbidezza, e di forza e debolezza. Quando scritte, le lettere sono contraddistinte da un punto se si intende un suono duro. Quando vengono aspirate per produrre un suono duro si dice che simboleggino saggezza, ricchezza, fecondità, vita, dominio, pace e bellezza in quest’ordine. Quando non aspirate si dice che simboleggino le caratteristiche opposte, che sono stoltezza, povertà, sterilità, morte, dipendenza, guerra e bruttezza. Si dice anche che queste sette consonanti doppie designino una miriade di altre “cose ben note” che comunemente vengono indicate in gruppi di sette, come i mondi, i cieli, i mari e i giorni della settimana.

Le tre lettere ebraiche Aleph Mem Shin hanno un significato speciale, perché sono prese insieme per rappresentare i tre elementi primari di aria, acqua e fuoco, con il fuoco sibilante sopra, l’acqua calma sotto e il soffio di aria tra di loro per stabilire e mantenere l’Equilibrio. Le dodici lettere semplici dell’alfabeto sono disposte in quattro gruppi di tre, che si dice rappresentino le funzioni degli organi umani in vari gruppi. In questo contesto Quattro è un simbolo degli aspetti materiali del corpo e Tre è un simbolo di coesione all’interno di ciascuno dei gruppi. I quattro gruppi di lettere sono He Waw Zayin, Heth Teth Yod, Lamed Nun Samech e Ayin Sadeh Qoph, a cui sono assegnate le seguenti interpretazioni. Il primo gruppo è parlare, pensare e camminare, o attività creativa. Il secondo gruppo è vedere, ascoltare e lavorare, o attività reattiva (responsive activity). Il terzo gruppo è il coito, annusare e dormire, o condotta di sopravvivenza. Il quarto gruppo è la rabbia, deglutire e ridere, o comportamento reattivo

Il Numero Sette

Il numero sette era venerato in tutti gli antichi misteri, il che suggerisce una base comune per la sua distinzione. I Pitagorici chiamavano il sette il numero perfetto perché era formato da tre e quattro, che rappresentano il triangolo e il quadrato, che essi consideravano due figure perfette. Il numero sette è riverito presso ebrei e cristiani ed è spesso citato sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento della Bibbia. Il primo riferimento è nella Genesi, che riporta che dopo i sei giorni di creazione il Signore si riposò il settimo giorno e lo dichiarò santo. Le tradizioni registrate nell’Antico Testamento includono l’aspersione rituale del sangue di un toro sette volte e l’olocausto di sette agnelli. Da quando fu usata per la prima volta nel tabernacolo intorno al 1280 a.e.v., durante l’Esodo sotto Mosè, la “Menorah” o candelabro d’oro a sette bracci è stato un simbolo dell’identità israelitica. La “Pesach”, che è la Pasqua ebraica o “Festa dei Pani Azzimi”, in origine era composta da due feste separate, una per le greggi e una per il raccolto. Intorno al 620 a.e.v. il re Giosia unì le due feste come festa di pellegrinaggio della durata di sette giorni, durante i quali almeno la prima notte si doveva mangiare “mazzah” o pane azzimo.

Anche la Sukkot o Festa dei Tabernacoli dura sette giorni ed è destinata a ricordare che il Signore richiese agli Israeliti di dimorare in sukkah o attendamenti, quando li portò fuori dalla terra d’Egitto. È significativo che Yom Kippur, il “Giorno dell’Espiazione”, inizi al tramonto del nono giorno di Tishri, che è il settimo mese dell’anno ecclesiastico ebraico. Secondo “l’Aggadah”, o “insegnamenti rabbinici”, questo era il giorno in cui Mosè ricevette le seconde tavole della legge. Quando il re Salomone costruì il primo tempio a Gerusalemme, fu completato in sette anni. La miracolosa alimentazione di quattromila da parte di Gesù fu ottenuta con sette pani e pochi pesci, ma in seguito furono raccolte sette ceste piene, a significare che Gesù può saziare completamente. La chiesa paleocristiana aveva sette diaconi e la “Rivelazione” a Giovanni (libro dell’Apocalisse) era indirizzata a sette chiese. I sette candelabri d’oro, i sette sigilli e le sette stelle menzionati nell’Apocalisse significano il compimento del piano di Dio.

Facendo nuovamente riferimento alla “Encyclopedia of Freemasonry” del dottor Albert G. Mackey, troviamo il seguente riassunto dell’uso del numero sette tra gli antichi:

È singolare osservare l’importante parte occupata dal numero sette in tutti gli antichi sistemi. C’erano, per esempio, sette pianeti antichi, sette Pleiadi e sette Iadi; sette altari bruciavano continuamente dinnanzi al dio Mitra; gli arabici avevano sette templi sacri; gli Indù supponevano che il mondo fosse racchiuso entro l’ambito di sette penisole; i Goti avevano sette divinità, cioè Sun, Moon, Tuisco, Woden, Thor, Friga e Seatur, dai questi nomi derivano i giorni della nostra settimana*; nei misteri persiani c’erano sette spaziose caverne, attraverso le quali l’aspirante doveva passare; nei misteri gotici il candidato incontrava sette ostacoli che erano chiamati la “Via delle Sette Fasi”; e infine, i sacrifici erano sempre considerati molto efficaci quando le vittime erano in numero di sette“. *(Ndr: si intende i nomi in inglese)

Nella mitologia classica, le Pleiadi erano le sette figlie di Atlante e Pleione e sorelle delle Iadi. Furono trasformate in stelle, ma una di loro divenne invisibile per la vergogna perché sposò un mortale. Le Pleiadi sono un gruppo stellare che si trova nella spalla della costellazione del Toro. È da questa storia che il nome pleiade viene spesso dato a gruppi di sette, specialmente di persone illustri. Le Iadi erano sette ninfe, anch’esse figlie di Atlante e Pleione*, che come le loro sorelle furono poste tra le stelle nella costellazione del Toro e ritenute dagli antichi portatrici di pioggia quando sorgevano con il sole. Le Iadi sono un ammasso stellare a forma di V che forma il muso del toro nella costellazione del Toro (Taurus), ma solo dodici delle oltre duecento stelle dell’ammasso sono visibili ad occhio nudo. *(Ndr: In realtà nel mito sono figlie di Atlante ed Etra)

Numeri Simbolici in Massoneria

Presso gli antichi, Tre era un numero di perfezione e completezza. È per questo motivo che il triangolo equilatero o “Delta sacro” è sempre stato un simbolo della divinità, poiché si dice che tipifichi gli aspetti di auto-esistenza, onnipotenza ed eternità della divinità. La Yod all’interno di un triangolo equilatero anche significa la divinità, ma ha l’ulteriore significato di servizio alla divinità, perché la Yod nell’alfabeto ebraico rappresenta una mano. “L’Occhio che tutto vede” è spesso sostituito allo Yod. Questi simboli ed anche il “Triangolo Irradiato”, che è un triangolo posto all’interno e circondato da un cerchio di raggi, sono tutti utilizzati nella massoneria speculativa. Nelle applicazioni religiose i raggi di solito circondano il triangolo senza entrarvi, quando è chiamato “Gloria” ed è emblema della Gloria Eterna di Dio. Nelle applicazioni massoniche i raggi spesso emanano da un piccolo cerchio al centro del triangolo, così che il triangolo sembra essere avvolto dalla brillantezza dei raggi, quando è un simbolo della Luce Divina. Nel cristianesimo gli aspetti trini della divinità sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, chiamata la Santissima Trinità. Nell’induismo il triangolo equilatero è venerato come personificazione della Trimurti, gli aspetti creativi, preservativi e distruttivi dell’unico vero Dio che è senza forma o qualità, eterno, immutabile e che occupa tutto lo spazio. Questi tre aspetti del divino sono conosciuti come Brahma, Vishnu e Śiva.

Il mondo materiale è tipificato dal quadrato che rappresenta la materia passiva, in contrasto con la forza simboleggiata dal triangolo. Ne consegue naturalmente che il quadrato è un emblema della terra e dell’umanità, mentre il triangolo è un simbolo del cielo e della Divinità. Il quadrato, sormontato da un triangolo, raffigura l’elevazione di una pietra cubica con apice piramidale. Questa è la forma del “Broached Thurnel” raffigurato sulle prime “Tavole di loggia di un apprendista” inglesi. Il broached thurnel è ancora raffigurato sulle tavole di loggia francesi ed è chiamato “la pierre cubique a pointe”. Quando visto in elevazione la forma del broached thurnel ricorda un grembiule da muratore con il lembo alzato, come indossato dai massoni operativi. Il broached thurnel simboleggia l’unione di forza e materia e l’unicità (Oneness) di Dio e uomo, che implica la perfezione. Ha nove angoli solidi, che sono uno al vertice, quattro alla giunzione della piramide e del cubo, e quattro alla base del cubo. Poiché nove è il quadrato di tre, il numero nove era particolarmente riverito dagli antichi, che lo consideravano significare il raggiungimento della perfezione sui tre piani inferiori dell’esistenza, che sono il corpo, la mente e l’anima naturale.

Nella massoneria speculativa il tre, il cinque e il sette sono numeri di particolare significato, ciascuno con una propria interpretazione e anche con condivise caratteristiche interconnesse. Un assioma degli antichi Artefici romani particolarmente rilevante per la massoneria è che “ci vogliono tre per fare un collegio”, da cui derivò il requisito di tre per formare una loggia. Questi sono i tre ufficiali principali, che sono il maestro e i suoi due sorveglianti (wardens), i quali devono tutti essere presenti per l’apertura, il lavoro e la chiusura della loggia. Gli antichi consideravano il numero cinque come rappresentante dei cinque elementi, dei cinque sensi e delle cinque divisioni della natura materiale dell’universo, ma cinque era anche considerato significare incompletezza perché non includeva i due piani spirituali latenti richiesti per completare i piani dell’esistenza. In massoneria ne servono cinque per tenere una loggia, senza questo numero una loggia non può esistere. I cinque richiesti sono i tre ufficiali principali e anche due compagni del mestiere, perché questi ultimi sono esperti artigiani e pertanto sono simbolici del mondo materiale. Poiché il numero sette include i piani spirituali latenti, gli antichi lo consideravano un numero perfetto, a significare il completamento o il compimento (consummation) della vita. Questo è il motivo per cui si dice che per rendere perfetta una loggia sono necessari sette membri, essendo questi i tre ufficiali principali e due compagni del mestiere già menzionati, insieme a due apprendisti ammessi la cui iniziazione è simbolica della rinascita e dell’ingresso nel piano spirituale. Ci sono anche le sette arti e scienze liberali chiamate Grammatica, Retorica, Logica, Aritmetica, Geometria, Musica e Astronomia, il cui studio tende così efficacemente a lustrare e adornare la mente.

Sebbene non sia un concetto universalmente accettato, molti ritengono che la scala a chiocciola sia composta da tre rampe o sezioni, aventi rispettivamente tre, cinque e sette gradini, per un totale di quindici gradini. Questo aspetto è citato in diverse tavole di loggia scozzesi dove vengono fornite varie spiegazioni, tra cui un’allusione ai tre necessari per governare una loggia, ai cinque nobili ordini d’architettura e alle sette arti e scienze liberali. Tra i primi ritualisti della massoneria speculativa, molti erano studiosi eruditi che conoscevano bene le scritture ebraiche. Questo è uno dei motivi per cui molte parole e concetti ebraici hanno uno speciale significato nei rituali della massoneria speculativa. È fuori di dubbio che quei primi ritualisti fossero ben consapevoli del significato del numero quindici in relazione al nome sacro o “a due lettere” di Dio tradotto come Jah.

Per questa ragione è logico supporre che ben quindici gradini sarebbero stati scelti appositamente per la scala a chiocciola che portava alla camera mediana, dove certi caratteri ebraici significanti Dio catturavano immediatamente l’attenzione dell’artigiano, al giorno d’oggi rappresentati dalla lettera “G” nelle logge della massoneria speculativa del Mestiere. Quei caratteri ebraici comprendono il Tetragrammaton, essendo lo Yod He Waw He che significa Yahweh, il grande e impronunciabile nome di Dio che di solito è reso come Jehovah (Geova) nelle Bibbie in lingua inglese. È importante notare che sebbene Yah o Jah comprenda i primi due caratteri del Tetragrammaton, non è un’abbreviazione ma un nome a sé stante, che è chiamato il “nome a due lettere” di Dio. È anche significativo che tre gruppi ciascuno di cinque artigiani di fiducia siano stati scelti per cercare il maestro scomparso, poiché i loro sforzi hanno portato alla creazione di una “Parola sostitutiva”.

Anche i numeri ventisette e ottantuno sono simboli usati nella massoneria speculativa. Il ventisette era importante per gli antichi perché è il cubo di tre, che consideravano un numero perfetto. In ebraico il ventisette è rappresentato dai caratteri Kaph e Zayin, che rappresentano rispettivamente il palmo della mano e un’arma. Questi sono simboli appropriati per il grado di Maestro Eccellente, in cui ventisette è un numero significativo, anche se non ci sono registrazioni conosciute del fatto che ventisette sia stato scelto come numero significativo per il grado a causa di quei caratteri. Ottantuno deriva la sua importanza dall’essere il quadrato di nove, che a sua volta è il quadrato di tre. Per coincidenza, ottantuno equivale anche a ventisette triplicato. Sebbene nove sia un numero significativo in alcuni gradi avanzati, gli antichi lo consideravano un cattivo presagio. Guardavano il nove con terrore e lo chiamavano il Numero Fatale. Per loro il nove era un simbolo di versatilità e cambiamento, oltre ad essere un emblema della fragilità e dell’incertezza dell’esistenza umana, motivo per cui evitavano tutti i numeri che derivano da nove. Anche i Pitagorici detestavano il numero ottantuno.»

Desidero a questo punto integrare quanto contenuto nel capitolo sopra con dell’altro materiale che ho raccolto nel corso degli anni e che può essere di interesse in questa ricerca. Tenendo in ogni caso presente che si tratta sempre di “Distorsione” ossia di interpretazione che, sia pur legittimamente, le varie tradizioni hanno attribuito al significato simbolico del numero Sette.

Posso iniziare con quanto avevo già pubblicato nel testo “Simbolismo Gnostico e Religiosità Sincretica Presenti Nella Tradizione Cristiana”(Link), che approfondisce l’argomento della presenza dei numeri e del sette in particolare, all’interno delle “Sacre Scritture” ebraiche e cristiane.

«Numero 7

Il Sette è un numero di saggezza, conoscenza ed iniziazione. il Sette può sia rappresentare l’unione di Cielo (3) e Terra (4), sia la dimensione Divina (7) in contrapposizione a quella umana (5). Sette sono i Doni dello Spirito Santo (Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio), i Sacramenti (Battesimo, Cresima, Santa Eucarestia, Penitenza, Estrema Unzione, Santi Ordini e Matrimonio), le Virtù (4 cardinali: forza, sapienza, giustizia, temperanza e 3 teologali: Fede, Speranza, Carità), i Peccati Capitali (gola, lussuria, avarizia, superbia, accidia, invidia e ira), le fiamme del Candelabro Sacro ebraico, i giorni della Creazione, l’età simbolica del Maestro massonico ed il numero dei passi da compiere quando ci si presenta nel Tempio, le note musicali, gli astri dell’Astrologia Caldea, i chakra maggiori, i cieli dei sistema Tolemaico, le Meraviglie del Mondo (Piramide di Cheope, Mausoleo di Alicarnasso, Faro di Alessandria, Colosso di Rodi, Tempio di Artemide a Efeso, Statua di Giove a Olimpia, Giardini pensili di Babilonia), i Sapienti di Atene secondo Platone (Talete, Biante, Pittaco, Solone, Cleobulo, Misone, Chilone), i Sigilli dell’Apocalisse, gli Spiriti Celesti cinesi, i Genii della Felicità giapponesi, gli Dei Cosmogonici di Babilonia, i Raggi della Teosofia, i sistemi cristallini nella cristallografia, le stelle principali e più visibili delle due Orse circumpolari, delle Pleiadi, delle Iadi, di Orione, ecc…

Il Sette fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici ed era detto “venerabile” dai Greci. La sacralità di questo numero viene affermata nella Bibbia (Genesi) proprio attraverso la descrizione della Creazione del Mondo in 7 giorni. Nel Buddhismo l’essere umano è definito Saptaparna, la “pianta a sette foglie”. In Natura il 7 indica la periodicità dei fenomeni (come nella settimana e nei quarti del mese lunare); non a caso si dice, anche se forse in modo più simbolico che scientifico, che le cellule del corpo umano siano completamente sostituite ogni 7 anni ed il Settenario è preso a riferimento da Rudolf Steiner nel descrivere le tappe dello sviluppo umano secondo i ritmi cosmici.

Sette nell’Antico Testamento

Settuplice vendetta su Caino per l’uccisione di Abele (Genesi 4:15); Settimo figlio di Giacobbe, Gad, il cui nome significa buona fortuna (Genesi 46:16); Sette volte il sangue del bue viene asperso davanti a Dio (Levitico 4:6); Sette nazioni Dio disse agli israeliti che avrebbero sfollato quando fossero entrati nella terra di Israele (Deuteronomio 7:1); Sette giorni della festa della Pasqua (Esodo 13:3–10); Sette trombe suonate da sette sacerdoti per sette giorni per abbattere le mura di Gerico (Giosuè 6:8); Sette cose che sono detestabili a Dio (Proverbi 6:16–19); Sette le figlie di Ietro che, venendo ad attingere acqua, sono difese da Mosè contro i pastori nomadi; Sette anni di lavoro necessari a Giacobbe per sposare le figlie di Labano, prima Lia poi altri sette anni per Rachele; Sette anni di abbondanza e sette anni di carestia, le sette mucche e le sette spighe nel sogno del Faraone interpretato da Giuseppe (figlio di Giacobbe) (Genesi 41); Le sette profetesse della tradizione ebraica, Houlda, Miriam, Abigail, Esther, Sarah, Deborah e Hannah; Sette comandamenti di Noè prescritti per i non ebrei; Sette arcangeli nel libro deuterocanonico di Tobia (12:15); Sette il numero di porte che si aprono sul Tempio di Gerusalemme; Elia mostrò piena fede nell’efficacia della preghiera che aveva rivolto a Dio ordinando al suo servitore di salire sul Carmelo per andare a guardare il cielo sette volte prima che comparisse una nuvola di pioggia (1Re 18:42-44); Il lebbroso Naaman doveva bagnarsi sette volte nel Giordano (2Re 5:10-12); La purezza, la completezza, la perfezione e la bellezza dei detti di Geova sono paragonate con intensità e forza poetica all’argento raffinato in un forno fusorio, purificato sette volte (Salmi 12:6); Proverbi (9:1): “La sapienza ha costruitola sua casa, lei ha scolpito i suoi sette pilastri”.

Gli altri sette dell’Antico Testamento sono “la grande alluvione”. Noè aveva sette giorni per prepararsi prima del diluvio. Gli è stato ordinato di prendere sette coppie di animali puri e di uccelli: “D’ogni animale tu prenderai a te sette paia, il maschio e la femmina… E animali che non sono puri solo due, il maschio e la femmina” (Genesi 7:2); Puro e impuro come enunciato nel Levitico capitolo 11, dove pulito significa ritualmente puro, simile a quello che noi consideriamo Kosher.

Sette giorni (più precisamente yom) della Creazione, che conducono al settimo giorno o Sabbath (Genesi 1); L’idea che il settimo giorno era di riposo ha portato all’adozione come giorno settimanale di riposo il sabato. Gli altri giorni sacri del calendario erano basati sul sette, il settimo anno sabbatico. (Levitico 25: 1-4): Il Signore disse a Mosè sul monte Sinai”Parla agli israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese che io vi do, la terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore: Per sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna”.

E l’anno giubilare (Levitico 25, 8–11): ”Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell’acclamazione; nel giorno dell’espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella propria proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantasettesimo anno sarà per voi un giubileo, non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate”.

Sette anche il numero dei giorni di Pasqua e i bracci della Menorah.

(Esodo: 25, 31-37):“Farai anche un candelabro d’oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo. Sei braccia usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall’altro lato. Vi saranno su di un braccio tre calici a forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla è cosi anche sull’altro braccio tre calici a forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così sarà per i sei bracci che usciranno dal candelabro. Il fusto del candelabro avrà quattro calici con la forma dei fiori di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: un bulbo sotto i due bracci che si dipartono da esso e un bulbo sotto gli altri due bracci e un bulbo sotto gli altri due bracci che si dipartono da queste; così per tutti e sei i bracci che escono dal candelabro”.

(Zaccaria 4:1-10):“E l’angelo… tornò e mi svegliò,… E lui mi disse: Che cosa vedi? Risposi… vedo un candelabro tutto d’oro, in cima ha un recipiente con sette lucerne;… sono gli occhi del Signore che scrutano tutta la terra”.

Sette nel Nuovo Testamento

Sette pani moltiplicati in sette panieri di superfluo (Matteo 15:32–37); Sette demoni furono scacciati da Maria Maddalena (Luca 8:2); Sette uomini onesti, pieni di Spirito Santo e sapienza (Atti 6:3); Il nome collettivo: “i Sette” dei primi sette diaconi ordinati dagli apostoli (Atti 6:1-6). Sette sono le chiese dell’Asia dedicatarie dell’Apocalisse di Giovanni (Ap1:4). Queste Chiese sono le destinatarie di 7 lettere (contenute nei cap. 2 e 3), e sono: Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia, Laodicea. Sette sono i Sigilli la cui rottura annuncerà la fine del mondo, seguita dal suono di 7 trombe suonate da 7 Angeli, quindi dai 7 Portenti e infine dal versamento delle 7 Coppe dell’ira di Dio. L’Agnello, simbolo di Dio manifestato e sacrificato per il mondo, è descritto con 7 occhi.»

Il seguente brano tratto dal libro ”Sapienza_Pitagorica_Arithmos-Iapprofondisce il rapporto fra il Sette e la dottrina pitagorica accennato nel capitolo iniziale di questo testo e può, inoltre, far comprendere l’origine del “Broached Thurnel” massonico.

«EPTADE

NUMERO SETTE FONDAMENTO DELLA CREAZIONEIl numero Sette, chiamato dai Pitagorici “Settade”, è il “veicolo di vita”, perché contenitore della Vita stessa essendo un Quaternario, la base, il contenitore, il corpo, più una Triade, lo Spirito, la Vita che anima la Materia.

Il cuore dell’uomo che è considerato la dimora dello Spirito è segnato da una Croce. Nel cuore, vi sono Quattro cavità inferiori e Tre divisioni superiori, per un totale di Sette.

Il numero Sette era per i Pitagorici sacro a Minerva (Atena) perché come la Dea era considerato Vergine, non generato, senza Madre e senza Padre, perché procedeva direttamente dall’Uno manifestato nei Sacri Tre“.

NUMERO SETTE FONDAMENTO DELLA CREAZIONEI Pitagorici chiamavano il 7 “Atena” e “giusto momento”, Atena perché questo numero è vergine senza vincoli matrimoniali, né è stato generato da madre, che è come dire da numero pari, né da padre come dire da numero dispari, bensì dalla parte sommitale cioè dalla testa, del Padre di tutti, cioè dall’Uno. Come Atena è privo di femminilità, la femmina è un numero divisibile. Era chiamato dai Pitagorici colui che conduce a termine, perché conduce a termine il parto di 7 mesi. Nelle malattie 7 è il momento critico. È “momento giusto” perché il 7 contiene azioni di breve durata nei momenti critici di passaggio alla salute o alla malattia, alla generazione o alla corruzione.

La somma cumulativa dei numeri da 1 a 7 (numero triangolare) è 28 che è un numero perfetto. I 28 giorni della Luna si compiono in ragione del 7. Platone costruì l’Anima del mondo con 7 numeri. Sette sono le note musicali. Sette sono i movimenti, in alto in basso, avanti indietro, destra e sinistra, e rotazione.

Prajapati, l’Uomo Celeste della mitologia Indù, fu diviso in Sette pezzi, al pari di Dionisio Zagreo. L’Agnello, simbolo di Dio manifestato e sacrificato per il mondo, nel libro dell’Apocalisse di Giovanni è descritto con Sette occhi.

Come Minerva-Atena la Dea della Sapienza, le profetesse nell’antichità erano delle vergini, perché la vergine ha il dono della veggenza e della chiaroveggenza, la lingua greca come quella italiana designa con la stessa parola κόρη, sia la vergine sia la pupilla dell’occhio. Il numero Sette per i Pitagorici era la Monade sul piano della manifestazione.

Il numero Sette era considerato dai Pitagorici come un numero religioso e perfetto, ed era chiamato Telosforo perché in Lui tutto l’universo e tutta l’umanità è portata al punto culminante, che è quello di riunire nell’Unità, tornare alla sua condizione originale, Unicità.

Apollo, il Dio della Luce, era nato il settimo giorno del settimo mese e i cigni del lago di Miorica nuotarono sette volte intorno all’isola di Delo. Apollo ha una Lira con Sette corde, Sette sono i Raggi del Sole. Il numero Sette è il giorno festivo di tutta la Terra, il giorno della nascita del mondo.»

Nel breve saggio “The Number Seven” (the number seven ita) H. P. Blavatsky approfondisce ulteriormente l’argomento dal punto di vista della dottrina Teosofica.

È evidente che se il numero Sette è così presente e importante in così tante tradizioni filosofiche e religiose una ragione di importanza capitale ci deve essere. Questa è legata al Modo o Progetto in cui si sviluppa la Creazione dell’Universo in cui sperimentiamo la nostra esistenza. Tutto è organizzato in “raggruppamenti di sette” o “Ottave” in cui l’ottava dimensione dà accesso al raggruppamento successivo, Ra:

«39.4 Interrogante: Allora continuerò ora con le domande generali, tentando di trovare un modo per entrare in una linea di interrogazione che ci porterà in un’area di comprensione delle attività non-transitorie su cui possiamo lavorare noi e altri per elevare la nostra coscienza e potrei fare diversi errori qui nel cercare di trovare un modo per entrare in questa (linea) di domande. Mi scuso in anticipo se la mia interrogazione è fuorviante. Noto che tutto sembra … o la maggior parte delle cose basilari sembrano essere divise in unità che totalizzano sette. Guardando una trascrizione di Henry Puharich da “The Nine” ho trovato una dichiarazione di The Nine in cui si dice: “Se prendiamo sette volte l’equivalente elettrico del corpo umano, risulterebbe in un sevenon della massa di elettricità”. Potresti spiegare questo?

Ra: Io sono Ra. Spiegare questo va oltre le possibilità del vostro linguaggio. Tuttavia, tenteremo di affrontare questo concetto.

Come sapete, all’inizio delle creazioni istituite da ogni Logos, vengono creati i potenziali completi, sia elettrici, nel senso (inteso) da colui che chiamate Larson, sia metafisici. Questa elettricità metafisica è importante per la comprensione, diciamo, di questa dichiarazione quanto lo è il concetto di elettricità…

16.51 Interrogante: Potreste definire la parola Densità nell’accezione in cui l’abbiamo usata, per fornirci un’idea un po’ più precisa sul significato di questo termine quando voi lo utilizzate?

RA: Io sono Ra. Il termine densità è un termine che voi definireste matematico. La migliore analogia è quella della musica dove, dopo le sette note della vostra scala di tipo occidentale, per così dire, l’ottava nota dà inizio ad una nuova Ottava. All’interno della vostra grande Ottava di esistenza, che noi condividiamo con voi, sono presenti sette ottave o densità. All’interno di ciascuna densità ci sono sette sub-densità. All’interno di ciascuna sub-densità ci sono sette sub-sub-densità, e così via all’infinito.

16.52 Interrogante: Vedo che il tempo che abbiamo utilizzato è stato poco più di un’ora. Preferirei continuare, ma vorrei chiedervi quali sono le condizioni dello strumento in questo momento.

RA: Io sono Ra. Questo strumento è bilanciato. È possibile continuare, se lo desiderate.

16.53 Interrogante: Bene. Proseguiamo con quello di cui stavamo parlando, ovvero le densità: ciascuna densità possiede dunque sette sub-densità, che a loro volta possiedono sette sub-densità, che a loro volta possiedono sette sub-densità. Il numero aumenta ad un ritmo estremamente veloce, dal momento che esso si settuplica ad ogni passaggio. Questo significa che a qualsiasi livello di densità sta accadendo qualcosa a cui puoi pensare? E che diverse cose che non sono mai state pensate stanno accadendo… ci sono… tutto sta accadendo… sono confuso…

Ra: Io sono Ra. Dalla tua confusione selezioniamo il concetto in cui ti dibatti, essendo quello dell’Infinita Opportunità. Puoi considerare qualsiasi complesso di possibilità/probabilità come avente un’esistenza.

28.1 Interrogante: Potrei fare” un po’ di marcia indietro” e “fare qualche falsa partenza” oggi perché penso che siamo forse alla parte più importante di ciò che stiamo facendo nel tentativo di renderlo evidente attraverso domande su come ogni cosa è uno e come proviene da l’uno infinito intelligente. Questo è difficile da fare per me, quindi ti prego di sopportare i miei errori nelle domande.

Il concetto che ho in questo momento del processo, utilizzando sia ciò che mi hai detto e sia parte del materiale di Dewey Larson che ha a che fare con la fisica del processo, …ho il concetto che l’infinito intelligente si espanda verso l’esterno da tutte le posizioni dappertutto. Si espande verso l’esterno in ogni direzione in modo uniforme come la superficie di un palloncino o di una bolla che si espande verso l’esterno da ogni punto dappertutto. Si espande verso l’esterno a quella che viene chiamata velocità unitaria o la velocità della luce. Questa è l’idea di Larson della progressione di ciò che chiama spazio/tempo. Questo concetto è corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo concetto è incorretto come lo è qualsiasi concetto dell’uno infinito intelligente. Questo concetto è corretto nel contesto di un particolare Logos, o Amore, o focalizzazione di questo Creatore che ha scelto le sue, diciamo, leggi naturali e modi di esprimerle matematicamente ed in altra maniera.

L’uno infinito intelligente indifferenziato, non polarizzato, pieno e intero, è il macrocosmo dell’essere ammantato di mistero. Siamo messaggeri della Legge dell’Uno. L’Unità, a questa approssimazione di comprensione, non può essere specificata da nessuna fisica, ma solo essere Infinito Intelligente attivato o potenziato grazie al catalizzatore del libero arbitrio. Questo può essere difficile da accettare. Tuttavia, le comprensioni che dobbiamo condividere iniziano e finiscono nel mistero.

28.2 Interrogante: Bene, ieri eravamo arrivati a un punto in cui stavamo considerando i colori della luce. [Tu] hai detto che “la natura dei modelli vibratori del vostro universo dipende dalle configurazioni poste sul materiale originale o luce dal focus di Amore che usa la Sua energia intelligente per creare un certo schema di … di illusioni o densità.” Poi, dopo questo materiale, hai detto che ci sono ulteriori informazioni che saresti felice di condividere, ma il tempo è scaduto. Potresti completare le ulteriori informazioni in merito?

Ra: Io sono Ra. Discutendo queste informazioni, allora, diciamo, torniamo di nuovo ai metodi particolari di comprendere o percepire ciò che è quello che colui, complesso di vibrazioni sonore, Dewey, offre; questo diviene corretto per il secondo senso di infinito intelligente: il potenziale che poi attraverso il catalizzatore forma il cinetico.

Questa informazione è una naturale progressione dell’indagine della forma cinetica del vostro ambiente. Potete concepire ogni colore o raggio come essere, come abbiamo detto, una molto specifica e accurata compartizione (apportion) di rappresentazione di energia intelligente dell’infinito intelligente, ogni raggio è stato precedentemente ispezionato sotto altri aspetti. Queste informazioni possono essere di aiuto qui. Parleremo ora in modo non specifico per aumentare la profondità della vostra concettualizzazione della natura di ciò che è. L’universo in cui vivete è la ricapitolazione in ogni parte dell’infinito intelligente. Così vedrete gli stessi schemi ripetuti nelle aree fisiche e metafisiche; i raggi o le compartizioni (apportions) di luce sono, come supponi, quelle aree di ciò che potreste chiamare l’illusione fisica che ruotano, vibrano o sono di una natura che può essere, diciamo, calcolata o classificata in modo rotatorio nello spazio/tempo come descritto da colui noto come Dewey; alcune sostanze hanno diversi dei raggi in una manifestazione fisica visibile all’occhio, questo è evidente nella natura dei vostri minerali cristallizzati che considerate preziosi, il rubino che è rosso e così via.

28.3 Interrogante: Questa luce che occorse come una conseguenza della vibrazione la quale è una conseguenza dell’Amore. Chiederò se questa affermazione è giusta. È corretta?

Ra: Io sono Ra. Questa affermazione è corretta.

28.4 Interrogante: OK. Questa luce può quindi condensarsi nella materia così come la conosciamo nella nostra densità, in tutti i nostri elementi chimici a causa di rotazioni della vibrazione a intervalli quantizzati o unità di velocità angolare. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è abbastanza corretto.

28.5 Interrogante: Grazie. Mi chiedo, qual è il catalizzatore o l’attivatore della rotazione? Cosa causa la rotazione in modo che la luce si condensa nei nostri elementi fisici o chimici?

Ra: Io sono Ra. È necessario considerare la funzione abilitante del focus noto come Amore. Questa energia è di natura ordinatrice. Ordina in modo cumulativo dal maggiore al minore in modo che quando il suo universo, come potete chiamarlo, è completo, il modo di sviluppo di ogni dettaglio è intrinseco alla luce vivente e quindi si svilupperà in quel determinato modo; il vostro universo è stato ben studiato in maniera empirica da coloro che chiamate i vostri scienziati ed è stato compreso o visualizzato, diciamo, con maggiore accuratezza dalle comprensioni o visualizzazioni di colui noto come Dewey.

28.6 Interrogante: Quando entra in gioco l’individualizzazione o la porzione individualizzata di coscienza? Come avviene questa individualizzazione e fino a che punto la coscienza individualizzata subentra nel lavorare sulla luce di base?

Ra: Io sono Ra. Rimani esattamente nell’area della creazione stessa. In questo processo dobbiamo ulteriormente confonderti affermando che il processo mediante il quale il libero arbitrio agisce sul potenziale infinito intelligente per diventare energia intelligente focalizzata avviene senza lo spazio/tempo di cui sei così consapevole in quanto è il vostro continuum di esperienza.

L’esperienza o l’esistenza dello spazio/tempo viene in essere dopo che il processo di individualizzazione del Logos o Amore è stato completato e l’universo fisico, come lo chiamereste, si è riunito* o ha iniziato ad attirarsi verso l’interno mentre si muove verso l’esterno nella misura in cui ciò che voi chiamate i vostri corpi solari hanno a loro volta creato un caos senza tempo che si fonde* in ciò che chiamate pianeti, questi vortici di energia intelligente spendono una grande quantità di quello che si può definire Prima Densità in uno stato senza tempo, la realizzazione dello spazio/tempo è uno degli apprendimenti/insegnamenti di questa densità dell’esistenza.

Quindi abbiamo difficoltà a rispondere alle vostre domande riguardo al tempo e allo spazio e alla loro relazione a, ciò che potreste chiamare, la creazione originale che non fa parte dello spazio/tempo per come potete intenderlo. *(to coalesce: coalescènza)

28.7 Interrogante: Grazie. Un’unità di coscienza, un’unità di coscienza individualizzata, crea, diciamo, un’unità della creazione? Farò un esempio.

Una coscienza individualizzata creerebbe una galassia di stelle, il tipo che ha molti milioni di stelle in essa. Succede questo?

Ra: Io sono Ra. Può succedere. Le possibilità sono infinite. Così un Logos può creare ciò che chiamate un sistema stellare o può essere il Logos che crea miliardi di sistemi stellari. Questa è la causa della confusione nel termine galassia, poiché ci sono molte diverse creazioni o entità del Logos e chiameremmo ciascuno di essi galassia, usando i vostri complessi di vibrazione sonora.

28.8 Interrogante: Prendiamo come esempio il pianeta su cui ci troviamo ora e dimmi quanta parte della creazione è stata creata dal medesimo Logos che ha creato questo pianeta?

Ra: Io sono Ra. Questo Logos planetario è un Logos potente creante circa duecentocinquanta miliardi [250.000.000.000] dei vostri sistemi stellari di Sua creazione. Le, diciamo, leggi o modi fisici di questa creazione rimarranno, pertanto, costanti.

28.9 Interrogante: Allora quello che stai dicendo è che il sistema stellare lenticolare che chiamiamo galassia in cui ci troviamo con circa 250 miliardi di altri soli come il nostro è stato creato da un singolo Logos. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto.

28.10 Interrogante: Ora, poiché ci sono molte parti di coscienza individualizzate in questa galassia lenticolare, questo Logos si è poi suddiviso in una maggiore individualizzazione della coscienza per creare queste coscienze o dividersi in queste coscienze?

Ra: Io sono Ra. Sei percettivo. Anche questo è corretto, benché sia un apparente paradosso.

28.11 Interrogante: Potresti dirmi cosa intendi per apparente paradosso?

Ra: Io sono Ra. Sembrerebbe che se un Logos crea i modi dell’energia intelligente per un grande sistema non ci sarebbe la necessità o la possibilità di un’ulteriore differenziazione sub-Logos. Tuttavia, entro certi limiti, è proprio così, ed è percettivo che questo sia stato notato.

28.12 Interrogante: Grazie. Per favore, potresti far tossire lo strumento?

Ra: [Tosse.]

28.13 Interrogante: Grazie. Tutte le porzioni individualizzate del Logos, quindi, nel nostro— Chiamerò la galassia lenticolare in cui ci troviamo, 250 miliardi di soli o stelle, la chiamerò la Galassia Maggiore, solo per non confonderci nei nostri termini. Tutta la coscienza, quindi, in questa forma individualizzata che va in quella che chiamiamo la galassia maggiore, inizia e va attraverso tutte le densità in ordine, uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette o — poi all’ottava — o ci sono, dovrei dire, alcuni che “iniziano ad un livello più in alto” e vanno in un … – così che c’è sempre una mescolanza di coscienza intelligente nella galassia?

Ra: Io sono Ra. Quest’ultima (parte dell’affermazione) è più quasi corretta. In ogni inizio vi è l’inizio da una forza infinita. Il libero arbitrio funge da catalizzatore. Gli Esseri iniziano a formare gli universi. La coscienza inizia allora ad avere il potenziale per sperimentare. I potenziali dell’esperienza vengono creati come parte dell’energia intelligente e vengono fissati prima dell’inizio dell’esperienza.

Tuttavia, c’è sempre, a causa del libero arbitrio che agisce illimitatamente sulla creazione, una grande diversificazione nelle risposte iniziali al potenziale dell’energia intelligente. Così quasi immediatamente le fondamenta della, chiamiamola così, “natura gerarchica di esseri” iniziano a manifestarsi poiché alcune porzioni della coscienza o consapevolezza apprendono attraverso l’esperienza in una maniera molto più efficiente.

28.14 Interrogante: C’è qualche motivo per cui alcune parti sono molto più efficienti nell’apprendimento?

Ra: Io sono Ra. C’è qualche motivo per cui alcuni imparano più velocemente di altri? Guarda, se lo desideri, alla funzione della volontà … la, diciamo, attrazione alla linea di luce a spirale ascendente (attraction to the upward spiraling line of light).

28.15 Interrogante: Ora, come viene creata la galassia maggiore, e sto ipotizzando tutte le sue densità – presumo tutte – ci sono otto densità originate quando questa galassia maggiore è creata. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è fondamentalmente corretto. Tuttavia, è bene percepire che l’ottava densità, nei suoi ultimi stadi, funge anche come densità iniziale o prima densità della seguente ottava di densità.

28.16 Interrogante: Stai dicendo che ci sono un numero infinito di ottave di densità da uno a otto?

Ra: Io sono Ra. Vogliamo stabilire che noi siamo veramente umili messaggeri della Legge dell’Uno. Possiamo parlarvi delle nostre esperienze e delle nostre comprensioni e insegnare/apprendere in modo limitato. Tuttavia, non possiamo parlare in piena conoscenza di tutte le creazioni. Sappiamo solo che sono infinite. Assumiamo un numero infinito di ottave.

Tuttavia, è stato impresso in noi dai nostri insegnanti che vi è una unità della creazione, ammantata di mistero, in cui tutta la coscienza periodicamente si fonde* e nuovamente inizia. Quindi possiamo solo dire che assumiamo una progressione infinita anche se la comprendiamo essere di natura ciclica e, come abbiamo detto, avvolta di mistero. *(coalesces)

28.17 Interrogante: Grazie. Per favore, faresti tossire nuovamente lo strumento?

Ra: [Tosse.]

28.18 Interrogante: Grazie. Quando questa galassia maggiore fu formata dal Logos, allora la polarità esiste nel senso che abbiamo polarità elettrica, un effetto gravitazionale che probabilmente non è polarità, io … dovrò porre questa domanda … Abbiamo polarità elettrica esistente in quel momento. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Lo accetto come corretto con la condizione che ciò a cui voi date il termine “elettrico” va inteso non solo nel modo in cui il tale, Larson, ne ha definito il significato, ma anche in quello che chiamereste il senso metafisico.

28.19 Interrogante: Stai dicendo quindi che non abbiamo solo una polarità di carica elettrica, ma anche una polarità nella coscienza in quel momento?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto. Tutto è potenzialmente disponibile dall’inizio del vostro spazio/tempo fisico; è poi la funzione dei complessi di coscienza di iniziare a usare i materiali fisici per acquisire esperienza per poi polarizzarsi in senso metafisico. I potenziali per questo non sono creati dallo sperimentatore ma dall’energia intelligente.

Questa sarà l’ultima domanda completa di questa sessione a causa del nostro desiderio di tutelare questo strumento mentre riacquista lentamente l’energia del complesso fisico. Possiamo chiederti se hai una o due domande a cui possiamo rispondere brevemente prima di chiudere?

28.20 Intervistatore: Presumo che il processo di creazione, quindi, dopo la creazione originale della galassia maggiore, sia continuato dall’ulteriore individualizzazione della coscienza del Logos in modo che ci siano molte, molte porzioni di coscienza individualizzata che creano quindi ulteriori elementi, si potrebbe dire, per sperimentare in tutta la galassia. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto, perché all’interno delle, diciamo, linee guida o modi del Logos, il sub-Logos può trovare vari mezzi di differenziazione delle esperienze senza rimuovere o aggiungere a questi modi.»

Ho riportato quasi tutta la sessione 28 dei Ra materials in quanto esplica in maniera chiara e intellegibile il concetto di ottava o raggruppamento di sette, in relazione alla creazione e ai suoi modi o leggi. Come esempio calzante di questa organizzazione della creazione su base settenaria cito nuovamente Ra a proposito degli archetipi:

«77.11 Interrogante: Grazie. Vorrei tornare al piano di questo Logos per la sua Creazione ed esaminare la base filosofica che è la fondazione per ciò che è stato creato in questa creazione locale e la filosofia del “piano per l’esperienza”. Presumo di avere ragione nell’affermare che la fondazione per questo, come abbiamo affermato molte volte in precedenza, è la prima distorsione. Dopo di che, qual era il piano in senso filosofico?

Ra: Io sono Ra. Non possiamo rispondere a causa di una parte necessaria della tua domanda che è stata omessa; cioè, parliamo di questo particolare Logos?

77.12 Interrogante: Questo è corretto. Sto chiedendo riguardo a questo particolare Logos, il nostro sole, nel creare l’esperienza del suo sistema planetario e di quei sub-Logoi di esso.

Ra: Io sono Ra. Questa domanda ha sostanza. Inizieremo con l’osservazione di una serie di complessi concettuali che conosci come i tarocchi.

La filosofia era quella di creare un fondamento, prima della mente, poi del corpo e poi del complesso spirituale. Quei complessi concettuali che chiamate tarocchi si trovano quindi in tre gruppi di sette: il ciclo mentale, da uno a sette; il ciclo del complesso fisico, da otto a quattordici; il ciclo del complesso spirituale, da quindici a ventuno. L’ultimo complesso concettuale può essere meglio definito: “La Scelta” (The Choice) .

Sulle fondamenta della trasformazione di ciascun complesso, con il libero arbitrio guidato dai concetti fondamentali offerti in questi cicli, il Logos ha offerto a questa densità l’architettura di base di una costruzione ed edificazione e sintesi di dati culminanti nella “Scelta”.

77.13 Interrogante: Quindi, per condensare la tua affermazione, vedo che significa che ci sono sette “fondamenti” filosofici di base per l’esperienza mentale, sette per quella corporea, sette per quella spirituale, e che questi producono la polarizzazione che sperimentiamo a volte durante il ciclo di terza densità. Questo può essere stato affermato molto poveramente da parte mia. Sono vicino alla correttezza?

Ra: Io sono Ra. Sei corretto in quanto percepisci il contenuto della nostra dichiarazione precedente con accuratezza. Non sei corretto in quanto non hai menzionato, diciamo, la posizione (location) di tutti questi complessi di concetti; cioè, esistono nelle Radici della Mente ed è da questa risorsa che la loro influenza guida e i leitmotiv possono essere rintracciati. Si può inoltre notare che ogni “fondamento” non è di per sé singolo ma è un complesso di concetti. Inoltre, ci sono relazioni tra mente, corpo e spirito della stessa posizione nell’ottava, ad esempio: uno, otto, quindici, e relazioni all’interno di ciascuna ottava che sono utili nel perseguimento della “Scelta” da parte del complesso mente/corpo/spirito. Il Logos sotto cui queste “fondamenta” poggiano è quello del libero arbitrio. Quindi si può vedere che le “fondamenta” hanno sfaccettature e relazioni uniche per ciascun complesso mente/corpo/spirito. Solo ventidue, “La Scelta”, è relativamente fisso e singolo.

78.15 Interrogante: Quindi le prime esperienze, come tu dici, furono monocromatiche. Ora, il concetto delle sette densità di vibrazione con il processo evolutivo che ha luogo nelle densità discrete – è stato portato avanti dall’ottava precedente?

Ra: Io sono Ra. Nei limiti della nostra conoscenza, che sono ristretti, le modalità dell’ottava sono senza tempo; cioè, ci sono sette densità in ogni creazione infinitamente.

78.30 Interrogante: I sette archetipi per la mente sono una funzione delle, o sono correlati alle, sette densità che devono essere sperimentate nell’ottava?

Ra: Io sono Ra. La relazione è tangenziale in quanto non si può vedere alcuna congruenza. Tuttavia, il progresso attraverso gli archetipi ha alcune delle caratteristiche del progresso attraverso le densità. Queste relazioni possono essere viste senza essere, diciamo, “incollate l’una sull’altra”.

78.31 Interrogatore: E i sette centri energetici corporei? Sono in qualche modo correlati agli archetipi?

Ra: Io sono Ra. Lo stesso si può dire di questi. È informativo vedere le relazioni ma soffocante insistere sui limiti della congruenza. Ricorda in ogni momento, se vuoi usare questo termine, che gli archetipi sono una parte delle risorse del complesso della mente.

78.32 Interrogante: Allora c’è qualche relazione tra gli archetipi e i pianeti del nostro sistema solare?

Ra: Io sono Ra. Questa non è una domanda semplice. Propriamente, gli archetipi hanno qualche relazione con i pianeti. Tuttavia, questa relazione non è una cosa che può essere espressa nel vostro linguaggio. Questo tuttavia non ha impedito a coloro tra la vostra gente che sono diventati adepti, di tentare di dare un nome e di descrivere queste relazioni. Per comprendere, se possiamo usare questo termine improprio, più puramente gli archetipi è bene vedere i concetti che compongono ogni archetipo e riservare lo studio dei pianeti e altre corrispondenze per la riflessione.

91.15 Interrogante: È usuale per Logo [i] avere ventidue archetipi o questo è relativamente unico per quanto riguarda il nostro Logos?

Ra: Io sono Ra. Il sistema di sette è il sistema più articolato finora scoperto da qualsiasi esperimento di qualsiasi Logos nella nostra ottava.

91.16 Interrogante: Qual è il maggior numero di archetipi, a conoscenza di Ra, utilizzati da un Logos?

Ra: Io sono Ra. I sette più “La Scelta” è il maggior numero che è stato utilizzato, per quanto siamo a conoscenza, da Logoi. È il risultato di molti, molti precedenti esperimenti sull’articolazione dell’Uno Creatore.

91.17 Interrogante: Presuppongo, quindi, che ventidue sia il maggior numero di archetipi. Chiederò anche qual è il numero minimo attualmente in uso da qualsiasi Logos a conoscenza di Ra?

Ra: Io sono Ra. Quelli che ne hanno di meno sono i due sistemi di cinque che stanno completando i cicli o densità di esperienza.

Devi afferrare l’idea che gli archetipi non sono stati sviluppati in una sola volta ma passo dopo passo, e non in ordine come ne conosci l’ordine in questo spazio/tempo ma in vari ordini. Pertanto, i due sistemi di cinque stavano usando due modi separati di vedere la natura archetipica di tutta l’esperienza. Ognuno, ovviamente, ha usato “la Matrice”, ” il Potenziatore” e ” il Significatore” poiché questo è il raccolto con cui è iniziata la nostra creazione.

Un modo o sistema di sperimentazione aveva aggiunto a questi “il Catalizzatore” e “l’Esperienza”. Un altro sistema, se volete, aveva aggiunto “Catalizzatore” e “Trasformazione”. In un caso, i metodi con cui l’esperienza è stata elaborata sono stati ulteriormente aiutati, ma i frutti dell’esperienza meno aiutati. Nel secondo caso l’opposto può essere visto essere il caso.»

Nei testi il “Campo Energetico Quantico” e “La Realtà Poligonale” ho esposto una raccolta di informazioni su come ogni cosa nella creazione possieda un campo energetico e di come questi campi energetici modellino le forme.

Nel video seguente si osserva il Torus in relazione ai sette colori ed alle sette note della scala musicale.

Nel testo “Forme Pensiero Etere e Solidi Geometrici ” ho illustrato come i Torus formino un modello di espansione della creazione del Logos e di come, da questo modello, i sub-logos utilizzando diversi arrangiamenti dei gruppi di sfere creino diversità nelle forme di base della creazione.

Il dottor Nassim Haramein nel video precedente ed in quello seguente spiega come il “Fiore della Vita” sia in relazione al modello di espansione della Creazione in moduli sferici.

Il cuore del Fiore della Vita è detto Seme della Vita ed è formato da Sette cerchi che in prospettiva bidimensionale rappresentano i sette moduli sferici che sono al centro di ogni creazione che utilizza tale modello.

Nei due video vediamo come il Seme della Vita si forma ed espandendosi dia forma alla creazione.

Ecco l’origine della grande considerazione in cui le “Tradizioni” tenevano il numero sette, esso è il modo o il modello in cui la creazione si espande. Tutto si forma partendo da un modello di sette moduli sferici e si espande sempre aggiungendo sette ai sette precedenti.

Nelle “Tavole di Smeraldo di Thoth l’Atlantideo” ci si riferisce ai sette moduli sferici che formano il Seme della Vita come ai “Sette signori dei Cicli”, cito: “I Cicli di cui parla Thoth sono i cicli cosmici dal lato positivo di questo Arech al lato negativo, verso cui ci stiamo spostando. Il lato negativo di questo ed il lato positivo dell’altro hanno ciascuno quattordici cicli cosmici. I Signori dei Cicli appartengono al Tutto centrale di ogni Coscienza Cosmica. Conoscono la perfezione finale di tutto”.

È importante comprendere che i sette moduli sferici all’origine del fiore della vita non sono una parte di un “Meccanismo” atto a produrre la Creazione. Essi sono delle Entità in sé, viventi e coscienti, con emanazioni in molteplici forme e dimensioni dell’esistenza. Al pari dei Signori dei Cicli anche il Fiore della Vita è un’entità in sé, vivente e cosciente, che dona la vita. Ordinatrice della creazione in moduli sferici. Può essere invocata e si può richiedere la sua assistenza.

Ripeto è importante comprendere questo. l’Intera Creazione è un organismo vivente e cosciente, non esistono “cose” o “oggetti” e tanto meno “Meccanismi”. Tutto ciò che esiste è l’Uno Creatore, nulla esiste al di fuori di esso. Tutto è vivente e senziente poiché è l’Uno in manifestazione in diverse forme, l’Essere Totale. Comprendere questo è comprendere la Totale Infinità e allo stesso tempo Totale Unità della Creazione.

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