L’enigma dei Guanci

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L’enigma dei Guanci : i discendenti dei sopravvissuti di Atlantide?

I Guanci sono gli abitanti antichi delle Canarie, stabilitisi nell’arcipelago migliaia di anni prima della conquista spagnola avvenuta nel 15° secolo. Di origine ignota, nonostante la loro scomparsa, i Guenci si sono lasciati dietro non poche vestigia. Descritti come alti, di carnagione chiara e dai capelli dorati, secondo alcuni potrebbero essere i discendenti diretti dei superstiti di Atlantide.

L’enigma dei Guanci 002Le Canarie formano l’arcipelago di sette isole situato nell’Oceano Atlantico al largo dell’Africa nord-occidentale .

Esse fanno parte, a loro volta, della cosiddetta Macaronesia, ovvero un nome collettivo moderno utilizzato per indicare diversi arcipelaghi dell’oceano Atlantico settentrionale situati al largo delle coste africane.

Il nome Macaronesia deriva dal greco μακάρων νῆσοι (makarōn nêsoi) e significa Isole dei Beati, espressione utilizzata dagli antichi geografi greci per riferirsi ad alcune isole che si trovavano al di là dello Stretto di Gibilterra. In tali isole, dette anche Isole Fortunate, si riteneva che gli eroi e i mortali di natura straordinaria venissero accolti dagli dei.

Le Canarie, e le altre isole della Macaronesia, a causa della loro posizione geografica e delle leggende che le circondano, sono considerate da alcuni ciò che resta dell’antico e perduto continente di Atlantide, che secondo Platone si trovava al di là delle Colonne d’Ercole (Stretto di Gibilterra) e che sprofondò sul fondo dell’oceano nel giro di una notte.

L’enigma dei Guanci 003Da quanto si è a conoscenza, quello dei Guenci è stato il primo popolo a stabilirsi sulle Isole Canarie. Di origine incerta, la cultura dei Guanci è andata perduta, lasciandosi dietro numerose testimonianze interessanti.

In realtà, i Guenci rappresentano un serio mistero per l’antropologia e la storia. I ricercatori pensano che i primi coloni siano giunti intorno nelle Canarie intorno al 3 mila a.C., provenienti dall’Africa. Il problema, però, sono i tratti somatici dei Guanci che, come testimoniano diverse mummie trovate in alcune grotte dell’arcipelago, erano di carnagione chiara, alta statura e dai capelli rossastri, caratteristiche delle latitudini nordiche, più che africane.

Il secondo mistero riguarda un rapporto di Plinio il Vecchio, il quale riferisce che, secondo Giuba, re di Mauretania, i Cartaginesi avrebbero visitato l’arcipelago intorno al 50 a.C. sotto la direzione di Annone e lo avrebbero trovato privo di abitanti, ma vi avrebbero anche scorto i resti di edifici imponenti. Se ne potrebbe dedurre che i Guanci non siano stati i suoi primi abitanti, o che i Cartaginesi non avessero esplorato a fondo le isole.

Al momento della conquista spagnola, i Guenci erano fermi all’età della pietra. Giovanni Boccaccio, nel suo De Canaria et insulis reliquis ultra hispaniam noviter repertis, descrive i Guenci come una popolazione pacifica.

Vivevano nudi, conoscevano l’allevamento (capre pecore e cinghiali) e l’agricoltura, coltivando frutta (soprattutto fichi), ortaggi e legumi, frumento, orzo e biade da cui ricavavano farina che però consumavano sciolta nell’acqua, non conoscendo il pane. Vivevano in case costruite di pietre squadrate e legno e imbiancate all’interno.

Non si conosce molto sulle religioni dei Guanci. Essi professavano una credenza generalizzata in un essere supremo, denominato Achamán a Tenerife, Acoran a Gran Canaria, Eraoranhan a Hierro e Abora a La Palma. Le donne di Hierro adoravano una dea di nome Moneiba. Tradizionalmente, gli dei e le dee vivevano sulle cime delle montagne da cui discendevano per ascoltare le preghiere dei fedeli.

A seguito della conquista spagnola, ben poco resta dei Guanci, anche se il nazionalismo canario tenta con tutte le forze di farne rivivere la memoria. Perfino lo studio delle loro mummie e dei loro resti archeologici è avanzato poco al confronto dello studio di altri popoli assai più remoti.

Dunque Chi Sono I Guanci ?

I Guanci, che sono scomparsi in quanto popolo, appaiono dall’esame delle loro ossa molto simili all’uomo di Cro-Magnon; erano una popolazione europoide descritta dai primi europei entrati in contatto con loro di aspetto nordico (carnagione chiara e capelli biondi).

Secondo alcuni studiosi, è probabile che costituissero un ramo dei cro-magnon che, agli inizi della storia, popolarono il nord del continente africano dall’Egitto fino all’Oceano Atlantico.

Gli Atlantologi ritengono che i componenti di queste migrazioni fossero i superstiti di Atlantide, continente andato distrutto in un cataclisma avvenuto presumibilmente intorno ai 13 mila anni fa, alla fine dell’ultima glaciazione, e che sarebbe alla base dei racconti di diluvio che si tramandano in quasi tutte le culture del pianeta.

Gli studi sembrano confermare un evento geologico anomalo avvenuto 15 mila anni fa, il quale ha dato origine al curioso fenomeno climatico del Dryas Recente. Tuttavia, è questione dibattuta se l’evento all’origine della “catastrofe” sia interna al pianeta Terra e alle sue dinamiche, oppure se sia trattato dell’impatto extraterrestre con una cometa o un asteroide.

L’enigma dei Guanci 005La maggior parte dei componenti delle popolazioni indigene asiatiche, africane e americane hanno capelli neri. La caratteristica colorazione rossa dei capelli è un tratto genetico che si mostra con più frequenza nelle popolazioni dell’Europa nord-occidentale. L’Irlanda è certamente la regione dove il tratto della capigliatura rossa si presenta più frequentemente.

Le poche notizie che si hanno dell’Irlanda precristiana giungono da scritti romani, dalla poesia e mitologia irlandesi e dai ritrovamenti archeologici. I primi abitanti dell’isola, popolazioni del mesolitico, vi arrivarono intorno all’8 mila a.C. quando, in seguito al ritiro dei ghiacci, l’ambiente divenne più ospitale.

[Storia d’Irlanda].Intorno all’8° secolo a.C., i Celti migrarono verso l’Europa occidentale fino ad arrivare in Irlanda, scoprendo di non essere i primi ad abitare l’Isola di Smeraldo. Secondo i racconti mitologici contenuti nel Lebor Gabála Érenn (in lingua irlandese Il libro della presa

dell’Irlanda e in inglese Il libro delle Invasioni o Il libro delle conquiste), i Celti furono preceduti dai Milesi, considerati dagli Irlandesi come i loro veri antenati.

I Milesi, a loro volta, discendevano dai Tuatha de Danaan, un popolo particolarmente avanzato dai capelli rossastri. I Tuatha de Danaan appaiono ora come demoni che aiutano gli uomini con mezzi soprannaturali, ora come uomini, dotati tuttavia di facoltà straordinarie. L’interpretazione moderna vede nei Tuatha de Danaan un processo di umanizzazione, avvenuta in epoca cristiana, di antiche divinità celtiche.

I Tuatha de Danaan furono preceduti dai Fomori, un gruppo di divinità ancora più antico, rappresentate dagli antichi annalisti a volte come vere e proprie divinità di una popolazione aborigena, a volte come gli stessi primitivi abitatori dell’isola.

I Fomori, infine, sarebbero i discendenti delle prime persone giunte in Irlanda guidate da Cessair, figlia di Bith, figlio di Noè. A Cessair viene ordinato di dirigersi verso l’estremo occidentale del mondo per sfuggire all’imminente diluvio. Partirono tre navi, ma quando giunsero in Irlanda, due delle navi andarono disperse. Gli unici sopravvissuti furono Cessair, più quarantanove tra donne e uomini.

Dunque, da dove provenisse Cessair non è svelato dal Lebor Gabála Érenn. È possibile che questi racconti mitologici facciano riferimento ad un avvenimento storico avvenuto circa 13 mila anni fa? È possibile che questi uomini siano i sopravvissuti alla distruzione di Atlantide?

Se così fosse, possiamo immaginare che gli antichi coloni d’Irlanda portassero nel proprio patrimonio genetico in tratto della capigliatura rossa, trasferendola alle generazioni successive, fino alla fusione con i Celti, gli ultimi arrivati in Irlanda. Potrebbe essere accaduta la stessa cosa con gli abitanti delle Isole Canarie?

Alcuni sopravvissuti potrebbero essere giunti anche sulle isole della Macaronesia, trasferendo il tratto genetico dei capelli rossi? Un aspetto particolarmente strabiliante è che nelle mitologie delle popolazioni sudamericane si tramanda dei Figli di Viracocha, i discendenti coi capelli rossi della divinità fondatrice delle culture precolombiane. Ma questa è una storia che racconteremo prossimamente…

Considerazioni sul Convegno Antiche Conoscenze Perdute

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Considerazioni sul Convegno Antiche Conoscenze Perdute Voglio condividere con voi alcune considerazioni a proposito del convegno “Antiche Conoscenze Perdute” a cui ho partecipato Domenica scorsa a Trieste, evento, che a differenza di altri a cui ho partecipato, mi ha lasciato pienamente soddisfatto. Infatti è la prima volta che in una manifestazione e nei suoi partecipanti ho rilevato un’energia priva della … Continue reading

Il Codice Evolutivo racchiuso nei luoghi sacri della Terra

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Il Codice Evolutivo Racchiuso Nei Luoghi Sacri Della Terra Di Michela Marini Secondo Wikipedia le “linee temporanee o linee di prateria” , note anche con il termine inglese Ley line, sono dei presunti “allineamenti” tra punti geografici di interesse, come monumenti e megaliti, ai quali vengono attribuiti da alcuni movimenti pseudoscientifici e New Age ipotetici poteri magici o spirituali. La … Continue reading

la Pietra di Ingá

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Un mistero dal passato: la Pietra di Ingá racconta la distruzione di Atlantide? La “Pedra do Ingá” è un monumento archeologico nello stato nordorientale di Paraíba, in Brasile, posto nel mezzo del fiume Ingá. Si tratta di una composizione di pietre di basalto che formano una superficie di circa 250 m² completamente ricoperta di simboli non ancora decifrati. La maggior … Continue reading

Piramidi nel Mondo

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PIRAMIDI E COSTRUZIONI MEGALITICHE NEL MONDO Alcuni esempi di Piramidi e costruzioni megalitiche scoperte in tutto il mondo. Piramidi In Bosnia Semir Osmanagic è un archeologo bosniaco che da anni sta cercando di scoprire alcuni dei principali misteri legati alle origini delle piramidi quanto alla loro reale funzione. Un obiettivo questo molto ambizioso in quanto sino ad ora nessuno è … Continue reading

Machu Picchu

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Machu Picchu La “città Perduta” Degli Incas Avvolta Nel Mistero Tra Storia Astrologia e architettura 26 gennaio 2014 16:05 – Caterina Lenti Per gli Inca la Valle di Urubamba era la porta della foresta, l’antisuyu. Il fiume che l’attraversa era un tempo conosciuto come Willka Mayu (Fiume del Sole o fiume sacro) e il nevaio che lo origina era chiamato … Continue reading

MONUMENTI E RISONANZE ACUSTICHE

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MONUMENTI E RISONANZE ACUSTICHE Il Potere E Mistero Della Vibrazione Da molti anni qualcuno studia le risonanze acustiche nei monumenti antichi, alla luce delle avanzate tecnologie a disposizione del mondo moderno. Molto è stato scritto in vari libri riguardo a questo argomento. Testimoni oculari narrano di monaci tibetani in grado di sollevare e frantumare enormi blocchi di pietra, utilizzando il … Continue reading

Luoghi Alti le sorgenti del Gorgazzo e la Santissima

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Luoghi Alti – le sorgenti del Gorgazzo e la Santissima Martedì 20 Ottobre 2015 In compagnia dell’amico radiestesita Michele mi sono recato nei dintorni del comune di Polcenigo alla ricerca di luoghi alti nella regione Friuli Venezia Giulia. Avevo individuato in internet una mappa con una serie di luoghi alti fra cui la zona di Polcenigo in provincia di Pordenone(Luoghi … Continue reading

Doggerland

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Doggerland Doggerland l’antico cuore d’Europa sommerso da uno tsunami catastrofico Secondo i ricercatori britannici un tempo la parte di terreno sommersa era il centro dell’Europa. I sommozzatori si sono imbattuti nei resti di quello che sembra un vero e proprio “mondo sommerso”. Non lontano dalle coste della Gran Bretagna sono state trovate tracce di una continente scomparso. L’Atlantide Britannica – … Continue reading

Video: The Thrive e Dott Quantum

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Video: The Thrive e Dott Quantum

Ecco i link a due video estremamente interessanti, il secondo video The Thrive è particolarmente interessante, in quanto nella prima parte , dal minuto 16, espone la teoria del dottor Nassim Haramein a proposito dell’origine del simbolo del “Fiore Della Vita” e della sua relazione con il campo energetico Toroidale e con la figura geometrica del Tetaedro.

Il primo video: Dott. Quantum: Esperienza interdimensionale; e’ un cartone animato di fisica quantistica tratto dal film: Dott. Quantum – What the …bleep…do we know: The rabbit hole.

Video The Thrive e Dott QuantumViene illustrato come da una dimensione più alta si possa vedere quella più bassa, ma a volte succede qualcosa… e allora la mente e il cuore si aprono a dimensioni superiori…

Qui per rendere l’idea viene raffigurato un teorico rapporto tra un essere di terza dimensione e uno di seconda.

Naturalmente questo vale anche per le successive dimensioni. A volte si viene contattati da altre dimensioni, ma non lo si comprende…

Video: Dot Quantum: Esperienza interdimensionale (english and italian) – YouTube

Fonte: Dot Quantum Esperienza interdimensionale su PREPARIAMOCI

Il secondo video ” The THRIVE ” è un documentario non convenzionale che alza il velo su ciò che sta realmente accadendo nel nostro mondo, inseguendo il flusso del denaro fino ad arrivare alla sua stessa origine; scopre così il consolidamento del Potere Globale in quasi ogni aspetto della nostra vita.

Video The Thrive e Dott Quantum 001Intessendo insieme scoperte di scienza, coscienza e attivismo, THRIVE offre soluzioni reali, che possono restituirci il nostro Potere Personale con strategie energiche e senza precedenti, tese a riappropriarci della nostra vita e del nostro futuro.

Video The Thrive: (THRIVE Italiano) PROSPERA: Che Cosa Ci Vorrà Mai? – YouTube

Video pagina YouTube: THRIVE Movement – YouTube
Per ulteriori informazioni visitate http://www.thrivemovement.com/
Acquista il DVD di THRIVE: http://www.thrivemovement.com/store.

Antiche Conoscenze perdute

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Antiche Conoscenze perdute Antiche Conoscenze perdute Quanto affiora dal passato ci porta a dedurre che la razza umana conosceva molto di quello che oggi sta riscoprendo. Per secoli, l’uomo, con il suo operato teso alla conquista del potere, non del bene comune, ha contribuito a distruggere gli anelli di una catena che non riusciamo più a ricostruire. Per la brama … Continue reading

IL MISTERO DI PUMA PUNKU

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IL MISTERO DI PUMA PUNKU Il mistero irrisolto dell’antica città futuristica di Puma Punku Puma Punku è parte di un ampio complesso o gruppo di monumenti del sito di Tiahuanaco (Tiwanaku), in Bolivia. In Aymara, il suo nome significa “La porta del Puma”. La straordinaria raffinatezza tecnologica del suo sistema costruttivo modulare rimane uno dei misteri invelati del nostro passato, … Continue reading

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere

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Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 1

Gobekli Tepe (trad: collina tondeggiante – ombelico) è un sito archeologico a circa 18 km a nordest dalla città di Şanlıurfa nell’odierna Turchia, presso il confine con la Siria, nel quale è stato rinvenuto il più antico esempio di tempio in pietra, risalente al 9600 a.C. e che sta sconvolgendo tutte le certezze sulle origini della civiltà.

Göbekli Tepe, ricorda vagamente Stonehenge, ma fu costruito molto prima, e non con blocchi di pietra tagliata grossolanamente ma con pilastri di calcare finemente scolpiti a bassorilievo: una sfilata di gazzelle, serpenti, volpi, scorpioni, cinghiali selvatici.

Il complesso risale a sette millenni prima della Grande Piramide di Giza, ed è il più antico esempio noto di architettura monumentale. Intorno all’8000 a.C. il sito venne deliberatamente abbandonato e volontariamente seppellito con terra portata dall’uomo.

Gli archeologi continuano a scavare e a discutere sul suo significato. Göbekli Tepe e altri siti mediorientali stanno cambiando le nostre idee su una svolta fondamentale nella storia umana: la rivoluzione neolitica, quando i cacciatori-raccoglitori nomadi si trasformarono in agricoltori stanziali.

Il sito si trova su una collina artificiale alta circa 15 m e con un diametro di circa 300 m, situata sul punto più alto di un’elevazione di forma allungata, che domina la regione circostante, tra la catena del Tauro e il Karaca Dağ e la valle dove si trova la città di Harran. Il sito utilizzato dall’uomo avrebbe avuto un’estensione da 300 a 500 m².

 

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 4Finora meno di un decimo del sito è stato riportato alla luce, ma basta a dare un’idea del timore reverenziale che il tempio incuteva ai pellegrini che si radunavano qui ben 7.000 anni prima della costruzione di Stonehenge.

Gobekli Tepe fu individuata la prima volta nel 1963 da un gruppo di ricerca turco-statunitense, che notò diversi consistenti cumuli di frammenti di selce, segno di attività umana nell’età della pietra. Il sito fu poi riscoperto trent’anni dopo da un pastore locale, che notò alcune pietre di strana forma che spuntavano dal terreno.

La notizia arrivò al responsabile del museo della città di Şanlıurfa, che contattò il ministero, il quale a sua volta si mise in contatto con la sede di Istanbul dell’Istituto archeologico germanico.

Gli scavi furono iniziati nel 1995 da una missione congiunta del museo di Şanlıurfa e dell’Istituto archeologico germanico sotto la direzione di Klaus Schmidt, che dall’anno precedente stava lavorando in alcuni siti archeologici della regione. Nel 2006 gli scavi passarono alle università tedesche di Heidelberg e di Karlsruhe.

Gli scavi portarono alla luce un santuario monumentale megalitico, costituito da una collina artificiale delimitata da muri in pietra grezza a secco. Furono inoltre rinvenuti quattro recinti circolari, delimitati da enormi pilastri in calcare pesanti oltre 10 tonnellate ciascuno, probabilmente cavati con l’utilizzo di strumenti in pietra. Secondo il direttore dello scavo le pietre, drizzate in piedi e disposte in circolo, simboleggerebbero assemblee di uomini.

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 5La scoperta più interessante riguarda le circa 40 pietre a forma di T, alte fino a cinque metri e mezzo. I blocchi di calcare, del peso di cinque tonnellate, furono portati qui da una cava vicina anche se le popolazioni dell’epoca non conoscevano la ruota né avevano ancora addomesticato le bestie da soma.

La maggior parte di esse sono incise e vi sono raffigurati diversi tipi di animali (serpenti, anatre, gru, tori, volpi, leoni, cinghiali, vacche, scorpioni, formiche).

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 6Alcune incisioni vennero volontariamente cancellate, forse per preparare la pietra a riceverne di nuove. Sono inoltre presenti elementi decorativi, come insiemi di punti e motivi geometrici.

Indagini geomagnetiche hanno indicato la presenza di altre 250 pietre ancora sepolte nel terreno. Un’altra pietra a forma di T, estratta solo a metà dalla cava, è stata rinvenuta a circa 1 km dal sito. Aveva una lunghezza di circa 9 m ed era probabilmente destinata al santuario, ma una rottura costrinse ad abbandonare il lavoro.

Oltre alle pietre sono presenti sculture isolate, in argilla, molto rovinate dal tempo, che rappresentano probabilmente un cinghiale o una volpe. Confronti possono essere fatti con statue del medesimo tipo rinvenute nei siti di Nevalı Çori e di Nahal Hemar.

Gli scultori dovevano svolgere la loro opera direttamente sull’altopiano del santuario, dove sono stati rinvenute anche pietre non terminate e delle cavità a forma di scodella nella roccia argillosa, secondo una tecnica già utilizzata durante l’epipaleolitico per ottenere argilla per le sculture o per il legante argilloso utilizzato nelle murature.

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 7Nella roccia sono anche presenti raffigurazioni di forme falliche, che forse risalgono ad epoche successive, trovando confronti nelle culture sumere e mesopotamiche (siti di Byblos, Nemrik, Helwan e Aswad).

Ad oggi, 45 di queste pietre sono state scavate, ma vi sono indicazioni che c’è molto da scoprire. Indagini geomagnetiche indicano che ci sono centinaia di altre pietre erette, che aspettano solo di essere portate alla luce. Se Gobekli Tepe fosse semplicemente questo, sarebbe già un sito straordinario, una specie di Stonehenge turca.

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 8Diversi fattori unici innalzano però Gobekli Tepe nella stratosfera dell’archeologia e nel regno del fantastico. Il primo è la sua età. La datazione al radiocarbonio mostra che il complesso è di almeno 12.000 anni fa, forse anche 13.000 anni.

Ciò significa che è stata costruita intorno al 10 mila a.C. Gobekli Tepe è quindi il più antico di tali siti nel mondo, con un ampio margine. E’ così antico da precedere la vita sedentaria dell’uomo, prima della ceramica, della scrittura, prima di tutto. Gobekli proviene da una parte della storia umana che è incredibilmente lontana, nel profondo passato dei cacciatori-raccoglitori.

Come poterono gli uomini delle caverne costruire qualcosa di così ambizioso? L’archeologo Klaus Schmidt, pensa che bande di cacciatori si siano riuniti sporadicamente nel sito, durante i decenni di costruzione, vivessero in tende di pelle di animali e uccidessero la selvaggina locale per nutrirsi. Le molte frecce di selce trovate presso Gobekli giocano a sostegno di questa tesi, ma sostengono anche la datazione del sito.

Questa rivelazione, che i cacciatori-raccoglitori dell’Età della Pietra potrebbero avere costruito qualcosa come Gobekli, cambia radicalmente la nostra visione del mondo, perché mostra che la vita degli antichi cacciatori-raccoglitori, in questa regione della Turchia, era di gran lunga più progredita di quanto si sia mai concepito. E’ come se divinità scese dal cielo avessero costruito Gobekli con le loro mani.

La particolare disposizione del complesso di Gobekli Tepe ricorda inoltre la disposizione delle principali stelle delle costellazione delle Pleiadi (conosciute anche come le Sette sorelle, chiamate dagli antichi romani Vergilie) che contano diverse stelle visibili ad occhio nudo nella costellazione del Toro, di cui tanti siti archeologici del mondo sembrano uniti nella medesima volontà’ di omaggiare queste stelle.

Gobekli Tepe: Il tempio che non dovrebbe esistere 9Pochi anni fa, gli archeologi rinvennero presso Cayonu un mucchio di teschi umani. Essi furono trovati sotto una lastra d’altare, tinta con sangue umano. Nessuno è sicuro, ma questa può essere la prima prova di sacrifici umani: uno dei più inspiegabili comportamenti umani, che potrebbero avere sviluppato solo di fronte ad un terribile stress sociale.

Gli esperti possono discutere sull’evidenza di Cayonu. Ma quello che nessuno nega che è il sacrificio umano abbia avuto luogo in questa regione, tra la Palestina, Israele e Canaan. L’evidenza archeologica indica che le vittime erano uccise in enormi fosse di morte, i bambini erano sepolti vivi in vasi, altri erano bruciati in grandi giare di bronzo.

Questi atti sono quasi incomprensibili, a meno che non si pensi che la gente aveva imparato a temere le divinità, perché era stata scacciata dal paradiso. Così avrebbe cercato di propiziare la collera dei cieli. Questa barbarie potrebbe, infatti, essere la chiave di soluzione di un ultimo, sconcertante mistero. I sorprendenti fregi di pietre di Gobekli Tepe si sono conservati intatti per uno strano motivo.

Molto tempo fa, il sito fu deliberatamente e sistematicamente sepolto con un colossale lavoro insieme a tutte le sue meravigliose sculture di pietra. Intorno al 8000 a.C., i creatori di Gobekli seppellirono la loro realizzazione e il loro glorioso tempio sotto migliaia di tonnellate di terra, creando le colline artificiali sulle quali il pastore curdo camminava nel 1994. Il motivo che spinse gli antichi a seppellire per sempre il tempio di Gobekli Tepe rimane a tutt’oggi un mistero.

Fonte: Nibiru 2012

Teoria degli Antichi Umani

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Teoria degli Antichi Umani I superstiti di Atlantide che ricostruirono il mondo postdiluviano? Secondo uno studio recente, tra i 12 mila e i 13 mila anni fa, un vero e proprio cataclisma sconvolse l’intero pianeta: a violenti terremoti e a terribili eruzioni vulcaniche, fecero seguito piogge torrenziali e l’innalzamento del livello dei mari. Un evento catastrofico avvenuto circa 13 mila … Continue reading

Il Phi Greco π

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Il Phi Greco π Vorrei fare una premessa prima di analizzare un concetto così complesso come il Phi Greco, molto del materiale che trovate pubblicato su questo blog riguarda la conoscenza nascosta, o meglio celata, nei simboli, nelle forme, nei suoni e nei numeri, tale conoscenza è ambita dalle menti più sviluppate e desiderose di Sapere. La via Atlantidea e … Continue reading

IL TEMPIO DI LUXOR

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IL TEMPIO DI LUXOR “L’Egitto e’ la scuola dove l’immagine parla”. IL TEMPIO DELL’UOMO Nei mondi antichi la costruzione di un tempio era un’arte sacra che seguiva regole precise e preziose. Il tempio era un luogo dell’energia. Oggi l’arte di costruire templi si e’ perduta, le chiese moderne sono luoghi di convegno materiale che non attivano più’ la parte interiore … Continue reading

Massimo Guzzinati

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Massimo Guzzinati

Massimo GuzzinatiNel mese di Aprile ho presenziato alla libreria Perlanima di Udine ( Libreria Perlanima ) alla presentazione del libro ”Geobiologia del Megalitismo” scritto da Massimo Guzzinati, un evento che ha ampliato la mia comprensione dell’argomento superando la ristretta concezione della geobiologia intesa come ricerca e prevenzione di effetti geopatogeni.

Esiste infatti una tradizione costruttiva-architettonica che iniziando dall’Età della pietra (10000 a.c.) arriva fino all’inizio del secondo dopoguerra, passando dai Sacerdoti-sciamani dei popoli primitivi ai primi cristiani, continua poi con i Costruttori di Cattedrali ed i Templari e si arresta con gli Architetti massoni dei tempi moderni.

I complessi Megalitici cosi come le grandi cattedrali medioevali alla base della loro costruzione hanno lo scopo di creare dei potenti circuiti energetici capaci di modificare l’assetto energetico dei luoghi dove vengono edificati e delle persone che li frequentano, questo mediante una complessa e al tempo stesso semplice ingegnerizzazione dell’energia cosmico-tellurica realizzata mediante la creazione di zone di polarizzazione YIN-YANG e di dispositivi geometrici formati da nodi Hartmann e Curry.

Massimo Guzzinati 5geobiologia Massimo Guzzinati

Massimo Guzzinati esplora questi misteri in questo libro e nel seguente “Geobiologia delle cattedrali della Vergine” (che acquisterò a breve) e lo fa mediante una ricerca diretta effettuata in siti sparsi in tutto il mondo dal Sudamerica al Giappone, da lui visitati munito di pendolo e di fialette di risonanza omeopatiche.

Da questa ricerca ricava una imponente raccolta di mappe geobiologiche che supportate da un notevole bagaglio di conoscenze teoriche portano ad una accurata analisi geobiologica, archeologica ed esoterica dei siti analizzati arrivando a produrre teorie audaci come quella della “Tomba del Giardino” di Gerusalemme, il reale sepolcro di Gesù Cristo.

Ho personalmente approfondito il mio rapporto di conoscenza con Massimo Guzzinati e da lui ho ricevuto preziosi insegnamenti sulla Geobiologia in generale e sull’utilizzo delle fialette omeopatiche in particolare, di questo lo ringrazio e invito tutti i radiestesisti a leggere i due libri sopracitati che fanno parte di un’ampia produzione letteraria reperibile sul sito dell’autore a questo indirizzo: Ultima Frontiera Della Conoscenza.

Qui potete trovare due file audio sull’argomento (episodi 70-76):UFOLOGANDO – Radio Ufocast

L’origine di Tiahuanaco

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L’origine di Tiahuanaco Secondo l’archeologia ufficiale la fondazione della città di pietra che oggi chiamano Tiahuanaco (o Tiwanaku), situata a circa 4000 metri d’altezza sul livello del mare nell’altipiano andino, e distante circa 22 chilometri dal lago Titicaca, risale al III secolo dopo Cristo. L’archeologia tradizionale ha individuato le culture Pukara (500 a. C.), Uros, Qaluyo e Chiripa come il … Continue reading

La linea di San Michele

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La linea di San Michele Il culto dell’Arcangelo Michele in luoghi sacri posizionati su un’unica linea retta. Skellig Michael (Repubblica Irlandese), St Michael’s Mount (Cornovaglia – Inghilterra sud-occidentale), Mont Saint Michel (Normandia – Francia), la Sacra di San-Michele (Val di Susa – Piemonte), San-Michele (Monte Sant’Angelo – Puglia), Monastero di San-Michele (Isola di Simi – Grecia, Dodecaneso meridionale). A vederli … Continue reading

LE TOMBE DEI GIGANTI IN SARDEGNA

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LE TOMBE DEI GIGANTI IN SARDEGNA In direzione di S. Teresa di Gallura (SS), si svolta per una strada a sinistra percorrendola per circa 1 km. fino a un bivio dove si gira ancora a sinistra; si prosegue per altri 4 km. fino ad uno spiazzo da dove una strada a destra segnalata porta alla tomba, situata nei pressi del … Continue reading