PIRAMIDE (Terza parte)

PIRAMIDE (Terza parte)

A causa dell’eccessiva lunghezza di questo testo, per motivi tecnici legati alle dimensioni delle pagine web ho deciso di dividerlo in tre parti distinte, questa è la terza parte di tre, la seconda la potete trovare a questo indirizzo (Seconda parte)

PIRAMIDI ED IL SUONO

PIRAMIDI (Terza parte)In principio era il verbo“. Così recita la Bibbia, che più volte fa riferimento esplicito al potere della parola e del suono, come ad esempio nel libro della genesi “E Dio disse: “Sia La Luce E La Luce Fu”. Anche i Veda (antichi testi sacri Indù) sostengono che “In principio era Brahman col quale era la parola”. Gli egizi credevano che il dio Thoth potesse creare qualsiasi cosa semplicemente pronunziandone il nome e i maya narrano che il primo uomo ricevette la vita dal potere della voce. E ancora, le leggende degli indiani d’America Hopi, narrano di una donna ragno che cantò il canto della creazione sopra le forme inanimate della Terra e le portò alla vita.

Le Parola Parlata O Cantata È Dunque Strumento Di Creazione.

Il Potere E Mistero Della Vibrazione

Da molti anni qualcuno studia le risonanze acustiche nei monumenti antichi, alla luce delle avanzate tecnologie a disposizione del mondo moderno.

Molto è stato scritto in vari libri riguardo a questo argomento. Testimoni oculari narrano di monaci tibetani in grado di sollevare e frantumare enormi blocchi di pietra, utilizzando il suono prodotto dai tamburi e dalle loro caratteristiche trombe lunghe tre metri.

Un ingegnere svedese, Henry Kjellson, scrisse su misteriose e sconosciute tecnologie, in alcuni libri come “Teknik Forntiden” e “Forsvunden Teknik”, nei quali riportò un paio di queste esperienze. Scrisse di un medico svedese, che lui chiamò “Jarl”, che nel 1939 poté assistere, a sud-ovest di Lhasa, come i monaci tibetani spostavano grossi blocchi di pietra a ben duecentocinquanta metri di altezza, dirigendoli dentro una caverna che si trovava su di una parete rocciosa davanti a loro.

PIRAMIDI (Terza parte)Non è la sola vicenda in merito riportata da Kjellson. Sempre nel 1939 era presente ad una conferenza tenuta da tale Linauer, cineasta austriaco, il quale affermava di aver assistito in un monastero in Tibet, negli anni trenta, a fenomeni straordinari che rivoluzionavano le conoscenze fisiche.

Linauer parlò di un gong di tre metri e mezzo, composto da tre metalli. Al centro l’oro, intorno un cerchio di ferro, entrambi racchiusi in un anello di ottone. Quando veniva percosso, il gong emetteva un suono sommesso e breve. Vi era anche un secondo strumento, simile ad una grossa cozza, anch’esso composto da tre metalli, largo un metro e alto due, che aveva sulla superficie delle corde in tensione. Non veniva suonato, ma, come gli riferirono i monaci, emetteva un onda di risonanza non udibile quando veniva percosso il gong. Davanti a questi strumenti venivano posizionati un paio di schermi, in modo da formare uno strano triangolo e contenere l’onda prodotta nello spazio circoscritto. Nel momento in cui veniva prodotto il suono, un monaco poteva sollevare, con una sola mano, un gigantesco blocco di pietra. I monaci dissero all’austriaco che con tale sistema avevano costruito la muraglia che delimitava il Tibet e con lo stesso sistema potevano disintegrare la materia fisica. Era un segreto tramandato fra i monaci che non potevano rivelarlo al mondo perché l’uomo lo avrebbe certamente male impiegato.

In tempi recenti è stato dimostrato che è possibile sollevare piccole pietre utilizzando vibrazioni sonore. La gravità attira le cariche positive e respinge quelle negative, per una ragione ancora ignota. La frequenza esatta causa la disintegrazione delle particelle dure della pietra provocando una carica negativa e facendo levitare la pietra. Gestendo la carica negativa, si può gestire la velocità, la direzione e la durata.

Sembra che questa sia la strada giusta da seguire, già seguita da qualcuno nel passato, altrimenti perché alcune colonne egizie risuonano come diapason giganti?

A Karnak, infatti, tre obelischi, ricavati dal granito rosa estratto da Assuan, a ben 180 chilometri di distanza, sono in grado di produrre una vibrazione.

PIRAMIDI (Terza parte)Quale sia la loro esatta funzione nessuno lo può dire con certezza, forse il pilastro con il quale si raffigurava il dio Amon. Nel Museo del Cairo è conservato quello che resta dell’obelisco di Hatshepsut, proveniente da Karnak; in origine doveva essere alto trenta metri, adesso ne restano solo una decina. Fino a pochi anni fa la guida lo avrebbe percosso per far udire ai visitatori la bassa risonanza che emetteva e che durava per molti secondi, oggi è stato ancorato col cemento e non emette più nessun suono.

Perché costruire obelischi che fossero in grado di emettere suoni bassi?

Risulta chiaro che vi era una profonda conoscenza delle proporzioni armoniche per spostare blocchi e perforarli, come affermano Cristopher Dunn ed Walter Emery; una conoscenza ereditata in epoca anteriore.

Alcuni templi egizi producono sonorità di bassa frequenza.

Gli antichi testi incisi sulle pareti ad Edfu parlano della sua costruzione avvenuta nel “Primo Tempo” e delle sacre cerimonie che vi si svolsero per “dare vita” al Tempio. Cosa significa “dare vita”? Mettere in moto un meccanismo? Per caso al suono di una nota, creando una frequenza? Anche le pietre dell’Oseiron possiedono proprietà sonore. È noto che i monoliti di Stonehenge amplificavano i suoni prodotti durante le cerimonie che si svolgevano fra le sue pietre.

La risonanza di un corpo o di una costruzione è determinata dalla sua dimensione, dalla massa, dalla simmetria, dai componenti del materiale che possono influire sulla vibrazione per simpatia. Quest’ultima è un fenomeno sfruttato per praticare fori nel quarzo, utilizzando trapani ad ultrasuoni. Vi sono minerali che non rispondono perfettamente agli ultrasuoni e diventano difficili da lavorare.

La camera del Re della grande piramide è stata costruita basandosi sulle regole di Pitagora, che servono ad ottenere proporzioni armoniche in grado di produrre note musicali. Nel caso specifico sembra che sia il “Do” derivante dalla combinazione del “Re”, “Sol” e “Mi”. Il primo a notare queste proprietà fu l’egittologo Sir William Flinders Petrie, nel 1881. Nella ricerca di una camera segreta decise di far sollevare il sarcofago di granito. L’operazione, pur con molti sforzi, riuscì e il blocco fu sollevato di venti centimetri. Quando Petrie lo percosse, come lui stesso affermò, “produsse un suono profondo di una bellezza straordinaria e soprannaturale”. Indubbiamente le sue dimensioni e il suo volume erano fondamentali per ottenere la migliore risonanza armonica. Anche Cristopher Dunn fece qualcosa di simile. Percosse il sarcofago per identificare il suono prodotto e più tardi riprodusse con la voce quella nota, scoprendo che la risonanza aumentava quando raggiungeva la nota superiore di un’ottava. Si accorse così che le parole pronunciate nell’Anticamera avevano trapassato le spesse mura della costruzione, rimanendo registrate nell’apparecchio situato nella Camera del Re, come fossero state proferite in quel punto.

Come abbiamo visto, dal Tibet giungono storie incredibili che narrano di un tempo in cui i nostri antenati erano a conoscenza di una tecnologia sonica impiegata nelle costruzioni, un valido aiuto nel lavoro manuale. Una tecnica simile a quella narrata dagli Indios di Tiahuanaco agli spagnoli. Circa ventimila anni fa la città Inca fu eretta da uomini capaci di sollevare pietre e trasportarle dalle cave situate sulle montagne, al suono di una tromba.

Erano gli uomini di Ticci Viracocha, alto di statura, con la pelle chiara, gli occhi azzurri, i capelli biondi e una folta barba. Egli muoveva le pietre utilizzando un fuoco celeste che le avvolgeva senza consumarle e permetteva di sollevarle con le mani.

PIRAMIDI (Terza parte)Tra le rovine di Tiahuanaco sono state trovati monoliti con sezioni a più strati, ad angolo retto, scavati nei fianchi, che si ipotizza potessero servire a definire l’esatta frequenza di risonanza dei blocchi di pietra. Anche i Maya presentano racconti simili, dove una razza di nani riuscivano a posizionare le pietre al posto voluto utilizzando un fischio.

Alcuni racconti Greci parlano di un figlio di Zeus, Anfione, gemello di Zete, con il quale cinse di mura Tebe, utilizzando ciclopiche pietre che da sole si posizionarono una sull’altra al suono della sua lira. Si racconta che quando suonava lo strumento le pietre lo seguivano. La cosa più curiosa è che era stato istruito da Mercurio, l’Ermes greco, guarda caso il Thoth egizio tenutario di tutta la conoscenza.

Dagli scritti di Sanconiatone veniamo a conoscenza che quando gli uomini vivevano in armonia con gli Dei, durante la famosa età dell’Oro, uno degli dei, Taautus, il Thoth egizio, fondò la civiltà Egizia. Era il tempo in cui Urano, chiamato anche Cielo, fondò la città di Biblo, “Betulla”, “creando pietre che si muovevano come dotate di vita propria”.

Innegabile però che nei territori Maya vi siano luoghi che presentano inspiegabili proprietà acustiche. A Chichen Itza, il sussurro emesso nel tempio situato a nord nello Sferisterio, simile ad un campo da gioco a cielo aperto, lungo centosessanta metri e largo sessantotto, può essere udito all’altro lato, nel tempio situato a sud, a centoquaranta metri di distanza.

Nel 1931 il direttore d’orchestra Leopoldo Stokowski, in collaborazione con Silvanus Morley, trascorse ben quattro giorni per cercare di carpire il segreto dell’acustica Maya senza riuscirvi. Spostarono il fonografo, con il quale suonavano le ultime incisioni di Stokowski e dell’orchestra Sinfonica di Filadelfia, in svariate posizioni per definire le superfici riflettenti, ma il segreto acustico è uno dei misteri irrisolti dell’America antica.

PIRAMIDI (Terza parte)Sempre a Chichen Itza si trova il Castiglio, una piramide dalla forma particolare. Emettendo un leggero suono, o parlando a voce bassa restando alla sua base, l’eco prodotto alla sua sommità diviene un urlo acuto. Se una persona parla mentre si trova sulla sua cima, l’eco può essere udito a grande distanza, qualità riscontrata anche in un’altra piramide a Tical e in altri siti. A Palenque tre persone che si trovassero sulla vetta delle tre piramidi esistenti nel luogo, potrebbero parlare fra loro come se fossero una accanto all’altra.

Un suono prodotto alla base della Piramide del Mago ad Uxmal, secondo le leggende locali eretta da una razza di nani che usavano spostare le pietre emettendo un fischio, riproduce alla sua sommità una specie di cinguettio. Le guide di Tulum indicano che il tempio fornisce un prolungato sibilo quando cambia la velocità del vento e dichiarano che è utilizzato come segnale di pericolo in caso d’uragani e grandi tempeste. L’esploratore Wayne Van Kirk ha scritto di aver avuto modo di osservare, grazie ad una guida del luogo, una specie di bossoli di cartucce in pietra, che una volta percossi davano dei suoni perfettamente sintonizzati, con i quali si poteva suonare un motivo.

Dobbiamo considerare che i Maya conoscevano molto di più di quanto viene loro accreditato e la produzione di quei suoni di uguale intensità, da est ad ovest, di giorno e di notte, è uno dei tanti eccezionali risultati ingegneristici, realizzati dalle antiche tecniche Maya migliaia d’anni fa. Tecniche che a tutt’oggi, architetti e archeologi, non sono ancora capaci né di riprodurre, né di spiegare. Gli archeologi hanno considerato che tali risonanze sia prodotte dallo stato di rudere cui sono ridotti gli edifici, ma Manuel Sansores, che è stato impegnato nella loro ricostruzione, dichiara che se gli edifici fossero completi permetterebbero al suono di divenire più chiaro e forte…

…L’arca stessa è adoperata come un’arma contro i nemici di Dio. Le mura di Gerico caddero quando le sette trombe di corno d’ariete suonarono. Armi soniche?

PIRAMIDI (Terza parte)Sembra che nel Museo Egizio siano conservate, o almeno lo erano fino ad alcuni anni fa, in una teca della galleria 26, due trombe rinvenute nella tomba di Tut-Ankh-Amon. Una, stranamente non catalogata benché di qualità superiore delle altre, fatta d’argento e di rame. Fra il personale del Museo si racconta che nel 1954, nell’operazione di ripulitura, qualcuno provò a soffiarci dentro per provare che suono emettesse. Nello stesso istante nell’alto Egitto mancò l’energia elettrica. Nel 1974 si ripete la revisione dell’oggetto e qualcun altro, a conoscenza dell’evento precedente, per curiosità vi soffiò di nuovo e nei sobborghi del Cairo venne ugualmente a mancare l’energia. Alla centrale di controllo tutti gli indici precipitarono a zero senza spiegazione apparente ed i giornali riportarono la notizia del Black Out. Non è mai stata eseguita un’indagine ufficiale, né si sono collegati i due fatti fra loro. Purtroppo non c’è notizia di un terzo episodio simile.

TECNOLOGIE MODERNE NEL PASSATO

Sia Sir William Flinders Petrie che Walter Emery ascrivono la costruzione delle piramidi ad una Nuova Razza sconosciuta dotata di una avanzata e raffinata tecnica. Questo in base anche ai resti anatomici rinvenuti e appartenenti ad individui dal cranio dolicocefalo, e dalla corporatura più grande dei nativi dell’epoca, come riportato nel libro di Emery “Archaic Egypt”. Una élite dominante di alta statura, che gli egizi hanno raffigurato nelle loro statue dedicate agli Dei. Emery li identifica con i seguaci di Horus, gli Shemsu Hor, menzionati anche nella stele di Torino, che avrebbero regnato in Egitto 13.420 anni prima dell’ascesa al trono di Menes, primo faraone ufficialmente riconosciuto. Erano i discendenti dei Netjeru che governarono nel Primo Tempo, in poche parole all’Età del Leone.

PIRAMIDI (Terza parte)Petrie fece importanti scoperte riguardo ai metodi di lavorazione usati nell’antico Egitto. Le pietre di rivestimento della Grande Piramide erano state poste in opera con una precisione impensabile per quei tempi, lo spessore fra le sconnessure è di solo un millimetro fra una pietra e l’altra e contiene un sottile strato di cemento, o malta la cui origine rimane sconosciuta; se ne conosce la composizione chimica ma non può essere riprodotta.

Due campioni di questa malta sono stati esaminati all’università di Dallas e tredici nei laboratori di Zurigo usando un acceleratore. I risultati forniscono un’età fra 3.809 a.C. e 2.869 a.C., circa 400 o 500 anni più vecchia della data ufficialmente ascritta. Per comprendere meglio la difficoltà del lavoro ricordiamo che ogni blocco pesa sedici tonnellate e occupa un’area di tre metri quadrati; situarli uno accanto all’altro con il cemento fra ognuno è un impresa impossibile.

Le pietre usate per le opere sono di roccia vulcanica, come basalto, granito e diorite e i segni dei tagli e delle perforazioni operate provano l’uso di una sofisticata e avanzata tecnologia. Petrie notò che il sarcofago della camera del re presentava tracce di una sega, che a volte aveva effettuato un taglio troppo profondo, levigato successivamente. I soliti segni erano presenti anche sul sarcofago della piramide di Chefren. Una sega lunga quasi tre metri non era stata rinvenuta in quella terra e quelle rinvenute, non potevano essere state idonee al lavoro, che presumeva l’uso di seghe con punte diamantate e in alcuni casi, vedi le ciotole di diorite, di un tornio.

Vi sono prove convincenti dell’uso di un trapano per produrre fori tubolari. Quindi usando punte provviste di gemme, diamanti o rubini, si praticavano fori profondi con un diametro dai 6 millimetri fino ai 12 centimetri. Anche l’interno del sarcofago della Camera del Re venne scavato praticando serie di fori tubolari e successivamente levigato, come si può controllare dalle tracce ancora visibili dei fori più profondi.

PIRAMIDI (Terza parte)Centinaia di vasi che provengono dagli scavi condotti a Naqada, risalenti al 3.500 a.C., composti da alabastri, porfidi, diorite, quarzo, insieme a altri manufatti di fine fattura, dai fianchi ricurvi e colli strettissimi, sono certamente prove dell’applicazione di tecnologie avanzate. Non si può modellare artigianalmente, né usando utensili di rame e abrasivi di sabbia, materiali il cui grado di durezza raggiunge il settimo livello della scala di Mohs.

CRISTOPHER DUNN

Attratto da quanto prospettato da Petrie, un altro tecnologo esperto nel settore, Cristopher Dunn, ha seguito le indagini e ha redatto, nel 1983, un articolo titolato “Macchinari avanzati nell’Antico Egitto”, ove prospetta la soluzione finale del quesito.

I nuclei rinvenuti da Petrie presentavano una forma conica, con un diametro inferiore sulla cima, nel punto in cui il trapano poggiava. I solchi erano perfetti in ogni materiale e formavano una spirale simmetrica. Nella spirale stessa i solchi erano equidistanti fra loro qualunque fosse il materiale e questo contravveniva alle usuali regole geologiche.

Per ottenere questo nel granito doveva essere pratica una pressione di almeno un paio di tonnellate.

La moderna tecnologia possiede trapani che ruotano a 900 giri al minuto, secondo Dunn gli egizi erano in grado di forare il granito con trapani che ruotavano cinquecento volte più veloci. Usando trapani diamantati a ultrasuoni, che sviluppano una vibrazione a velocità incredibile, che provocano nel quarzo contenuto nel granito una risonanza detta “per simpatia”, dello stesso ritmo degli ultrasuoni, si può penetrare velocemente nella pietra e amplificare l’azione abrasiva dell’utensile.

La cosa più sconcertante è che tale tecnologia è stata inventata solo negli ultimi cinquant’anni e nessuno si sente di attribuire tale conoscenza al popolo Egiziano. Petrie non poteva trovare una simile soluzione, ma oggi possiamo ancora andare oltre e iniziare a setacciare le varie storie che parlano dell’uso del suono per ottenere alcuni lavori.

Masudi racconta che i costruttori delle piramidi utilizzavano vibrazioni acustiche intonate su una precisa frequenza per sollevare e trasportare i blocchi di pietra. Tali storie non sono solo circoscritte all’Egitto.

A questo punto le mie indagini mi hanno portato anni fa a conoscere e leggere quanto stabilito e scritto da Cristopher Dunn, sia riguardo all’uso di trapani ad ultrasuoni per praticare i famosi fori trovati nel granito ad Aswan e a Gizah, come testimoniato dai nuclei ritrovati; sia in merito all’ipotesi che la Piramide di Giza sia una “Centrale Elettrica”, come la definisce Dunn nel suo “Giza Power Plant”.

In sintesi, per Dunn la Piramide sarebbe stata costruita per attingere e amplificare la frequenza della Terra, prodotta dal suo elettromagnetismo sotterraneo e dall’atmosfera che la circonda; non a caso sarebbe posizionata sul principale nodo elettromagnetico terrestre.

Cristopher Dunn nel suo articolo “Macchinari Avanzati nell’Antico Egitto” scrive: “Secondo gli egittologi il granito veniva tagliato inserendo un cuneo di legno che inzuppato di acqua si gonfiava fino a spaccare la roccia. Ma il granito spaccato è notevolmente diverso da quello tagliato. I primitivi strumenti di rame esposti nel Museo del Cairo non potevano tagliare il granito”.

Al Sud della seconda piramide ho trovato abbondanza di segni di fori effettuati con una trivella, visibili nelle varie fasi di distruzione. L’archeologia è lo studio della storia dei creatori di utensili, poiché a mezzo dei manufatti creati possiamo capire il livello di avanzamento della società. Il martello è stato il primo utensile adoperato, con esso sono stati forgiati e lavorati i metalli.

Da quando l’uomo ha compreso come apportare profondi cambiamenti nell’ambiente con l’applicazione della forza e dell’accuratezza, lo sviluppo degli utensili è stato un continuo affascinante aspetto dell’attività umana.

La Grande Piramide conduce a una lista di manufatti che sono stati incredibilmente incompresi e male interpretati dagli egittologi. Essi hanno postulato teorie e metodi basati su una collezione di utensili che sono discutibili. In questo periodo della storia egizia risultano prodotti manufatti in numero prolifico ma nessun utensile è sopravvissuto per spiegare la loro creazione. Quelli scoperti non rappresentano completamente la “punta del progresso” raggiunto. Ci sono alcuni intriganti oggetti che sopravvivono a questa civiltà e malgrado i momenti più visibili, non conosciamo a pieno l’esperienza di questo popolo sulla Terra.

Rocce eruttive quali granito e diorite furono tagliate con estrema competenza e accuratezza. Il primo egittologo Sir William Flinders Petrie si accorse che questi utensili erano insufficienti e lo ammise nel suo libro “Piramidi e templi di Giza”.

Io sono un Tecnologo, che ha lavorato nel settore delle macchine adoperate per creare manufatti moderni, quali i componenti dei motori a getto. Sono in grado di analizzare e determinare i metodi necessari a ricreare uno dei manufatti sotto esame. Ho esperienza in alcuni metodi di fabbricazione non convenzionali, quali laser e macchine a scarica elettrica. Senza dubbio i manufatti che Petrie ha studiato furono prodotti usando torni. Nel Museo del Cairo alcuni sarcofagi mostrano tracce di tornio. Quale utensile è stato usato per eseguire il taglio?

Gli esami hanno rivelato che alcune ciotole studiate da Petrie avevano due raggi intersecati, indicando chiaramente che erano state tagliate usando due assi di rotazione separati. Gli stessi effetti si possono osservare in un sarcofago conservato nel Museo del Cairo. Anche il sarcofago nella camera del re presenta gli stessi segni. I costruttori delle piramidi hanno usato una tecnica comunemente conosciuta come “Trepannig”, che implica l’uso di un utensile tubolare.

Petrie studiò i nuclei lasciati dai lavoratori che praticarono il foro usando tale metodo; la spirale del taglio rivela che lo strumento usato per praticare il foro ha scavato la dura roccia con una velocità di 0,2 centimetri per ogni rivoluzione. Un tasso di aratura del quarzo stupefacente, prova che lo strumento è penetrato nel quarzo più velocemente che nel feldspato.

Si osservano tre caratteristiche estremamente interessanti del foro:

– L’esistenza di un cono nel foro e nel nucleo.

– Una scanalatura elicoidale simmetrica che segue questi coni, che mostrano l’uso del trapano, con una traccia di cento pollici per giro.

– La scanalatura a spirale è più profonda nel quarzo che nel feldspato. L’inverso di quanto avviene convenzionalmente.

Donald Rahn del Rahn Granite Surface Plate Co. di Dayton, Ohio, ha affermato nel 1983, che, nel perforare il granito, trapani a punta di diamante ruotano a 900 giri al minuto penetrando nel granito di 1 pollice in 5 minuti. Dagli esami risulta una spirale simmetrica, e ciò significa che gli Egizi erano capaci di tagliare il granito con uno strumento che girava 500 volte più veloce. La loro abilità di forare senza scheggiare la roccia è stupefacente.

Coloro che sono esperti nella cronologia dei metalli sono a conoscenza che il rame non può tagliare il granito, sarebbe come affermare che l’alluminio può essere tagliato dal burro.

Quando Petrie ha studiato i manufatti il metodo ultrasonico non era ancora conosciuto. L’applicazione di macchine ultrasoniche è il solo metodo che soddisfa completamente la logica di una tecnica e spiega tutti i noti fenomeni. L’oscillazione del movimento di uno strumento che scheggia il materiale molto più velocemente vibrando da 19.000 a 25.000 cicli per secondo (hertz) ha trovato applicazione nella macchine di precisione usate per formare fori nel materiale duro, quale acciai induriti, carburi, ceramica, semiconduttori. I residui abrasivi e la colla sono usati per accelerare l’azione del taglio.

Nella produzione di suoni ultrasonici sono impiegati i cristalli al quarzo responsabili della vibrazione nelle gamme ultrasoniche, perché il quarzo può essere indotto a vibrare ad alte frequenze e permette di praticare fori più velocemente.

La teoria di macchine ultrasoniche risolve la questione dove le altre teorie hanno fallito dal momento che molti manufatti provano, senza ombra di dubbio, che sono stati usati, dai costruttori delle piramidi, strumenti altamente avanzati e metodi specializzati.”

Dunn è rimasto impressionato da manufatti trovati nel tempio Serapeum di Saqqara, che oggi, pur usando metodi di lavorazione moderni, necessitano di essere tracciati e controllati. Occorre infatti un interferometro al laser con superficie piana al controllo delle capacità, un calibro ultrasonico per controllare lo spessore, un piano ottico con fonte di luce monocromatica.

PIRAMIDI (Terza parte)Scrive ancora Dunn: “Insieme a Eric Leither, della Tru Stone Corp., abbiamo esaminato i giganteschi contenitori di granito del tempio di Serapeum. Eric afferma che nella sua azienda non possiede l’equipaggiamento o la capacità di produrre contenitori in quel modo. La sua compagnia può creare le scatole in cinque pezzi che saranno assemblate successivamente sul luogo d’arrivo”.

I costruttori delle piramidi hanno usato macchine a tre assi per guidare l’utensile che creava i manufatti. Molti dei manufatti che la moderna civiltà produce sarebbero impossibili da produrre usando il semplice lavoro manuale. Abbiamo sviluppato macchine per creare i profili estetici dell’auto, per esempio, l’utensile per il taglio deve seguire esattamente un percorso sagomato predeterminato in tre dimensioni per mezzo di due o tre assi di movimento.

La precisione di questi manufatti è irrefutabile. Perché era necessaria questa precisione nella costruzione? Le implicazioni della domanda sono profonde.

Dove sono adesso le macchine usate per la costruzione?

Le macchine sono degli utensili. Più di 80 piramidi sono state scoperte e gli utensili serviti a costruirle non sono mai stati trovati. I pochi strumenti di rame che sono stati scoperti non rappresentano il numero di utensili che potrebbero essere stati usati da ogni lavoratore che ha lavorato alle piramidi a Giza.

Nella sola Grande Piramide vi sono 2.300.000 di blocchi del peso di 20 ton. ognuno di media. Una montagna di evidenze senza utensili a spiegare la sua creazione.

I metodi semplici non soddisfano le evidenze, tanto meno quelli considerati…

Video Come Tagliare Le Rocce Con Il Suono

PIRAMIDI (Terza parte)In questo video di provenienza russa ci viene illustrato come sia possibile praticare fori nella pietra utilizzando il suono a bassa frequenza.

Video: Come forare la pietra con le vibrazioni

TOM DANLEY E LE BASSE FREQUENZE

Un altro ingegnere pratico di acustica si è inserito per sviluppare il pensiero di Dunn, tale Tom Danley. Ha scritto un articolo, che si può rintracciare nel sito “The Giza: The Truth” http://www.ianlawton.com/gttindex.htlm, sugli esami condotti all’interno della piramide effettuati dopo aver letto il libro di Dunn.

Danley ha lavorato per anni in un’azienda incaricata dalla NASA di condurre studi in campo acustico e vedere quali effetti producono sull’uomo. Si è recato in Egitto a misurare la risonanza acustica nelle piramidi. Ha utilizzato due sistemi di altoparlanti per i toni di prova, un sistema per frequenze superiori a 100 Hz, più un amplificatore di potenza, TEF 12, e un accelerometro. Dai suoi studi risulta un tunnel sotto la Sfinge. Lui stesso, con un compagno, ha perlustrato la cavità posteriore del monumento. È un corridoio che si divide in due rami, uno sale in alto, l’altro scende fino a tre metri e mezzo in profondità; il pavimento una volta percosso suona a vuoto.

Nella Camera del Re, che ha uno spessore murale minimo di 61 metri, ha usato corrente alternata e un altoparlante per misurare le basse frequenze. Intorno a 90 Hz, dopo essere partito da 200, 20, ecc., modulando a 1.1 Hz/sec. veniva prodotta della vera energia. La parola inglese dice “trasferita”. Vicino a 30 Hz una risonanza ha fatto correre tutti fuori dalla stanza. Hanno avuto paura accadesse qualcosa di terribile in seguito alla produzione di risonanze di alta qualità a basse frequenze. Potevano rimanere sepolti in seguito a crolli improvvisi prodotti dal suono. Ha notato poi una cosa strabiliante. Assicura che il sarcofago ha esibito una svariata tipologia di risonanze corrispondenti a quelle ambientali. Una volta sdraiati al suo interno, pronunciando note con la “giusta frequenza”, il volume appare molto più alto, ma non per coloro che si trovano vicino al sarcofago.

Si è infine accorto che il vento crea una vibrazione armonica compresa fra 16 e/o 50 Hz, di bassa frequenza, non udibile all’orecchio umano, simile ad un accordo “Fa Diesis” che corrisponde al centro di risonanza della terra, cosa testimoniata dagli antichi scritti egizi e a cui fa riferimento Dunn.

Nella Piramide le frequenze sono presenti anche se non vengono prodotti suoni, alimentate dal vento che penetra attraverso i vani. Quindi per Danley 2.500.000 di blocchi sono accordati sulla frequenza della terra Fa Diesis. Ci mette al corrente che sono in corso indagini da parte della Shor Foundation.

Link all’articolo completo: “Monumenti e Risonanze Acustiche

Video Basse Frequenze

piramideQuesto video illustra come sia possibile tagliare la roccia con semplici utensili di rame tramite l’utilizzo di frequenze a 1-2-3-Hz e ampiezza 0,1-1 mm.

Video: The ancient technology. – YouTube

piramideVideo che illustra una teoria sull’utilizzo del diapason per forare le rocce quarzitiche come il granito e la diorite (Teoria corretta al 90%, ma esistevano almeno altri due diversi metodi per forare la roccia utilizzando il suono; il bastone Uas nelle mani dei Neter del “Primo Tempo” aveva un altro tipo di utilizzo)

Video (sottotitoli attivabili da YouTube): How the Ancients Cut Stone with Sound

IL CANTO DEGLI ARMONICI

PIRAMIDI (Terza parte)I mantra non sono l’unico caso di utilizzazione della voce umana con finalità meditative e terapeutiche. Un posto di primissimo piano spetta infatti al canto degli armonici, particolarissima tecnica canora tipica del Tibet e della Mongolia, ma presente, in forme meno raffinate, anche in varie culture tribali e sciamaniche del pianeta.

Attraverso tale tecnica (detta anche throat singing oppure overtone chanting) si riescono a produrre con la sola voce sonorità talmente ricche di note, di accordi e di armonici che spesso gli ascoltatori stentano a crederci e pensano che i suoni provengano da un insieme di veri e propri strumenti musicali che suonano assieme. Si tratta infatti di un canto bifonico, vale a dire che una sola persona emette due serie di suoni distinte e contemporanee: una è rappresentata dal suono base, di solito su un’unica nota, che funge da sfondo e da generatore; l’altra serie è invece costituita da un susseguirsi di suoni molto più acuti del suono base (da cui la parola “overtones”) che si liberano come per magia come le note di un flauto, di un clarinetto o talvolta di una cornamusa.

Se mi è concessa una analogia, possiamo dire che gli armonici stanno ai suoni e alla musica “normale” come l’aura sta al corpo fisico, nel senso che gli armonici rappresentano la parte più sottile e “spirituale” del suono, così come l’aura rappresenta la parte sottile, energetica, dell’essere. Normalmente né l’una né gli altri sono percepibili, ma in particolari condizioni, come ad esempio la meditazione, possono divenirlo, producendo una espansione globale della coscienza.

E’ molto difficile illustrare a parole la qualità dei suoni prodotti tramite questa tecnica e ancor più gli effetti che essi suscitano negli ascoltatori: le sonorità prodotte sono infatti di tale ampiezza e frequenza da trasportare con facilità i partecipanti nello stato di meditazione, sperimentando così limpidi spazi di pura consapevolezza, a più stretto contatto col proprio essere. Al contempo, per il fenomeno di risonanza, il campo bio-energetico umano, immerso in tali sonorità, si innalza e si equilibra, favorendo così anche eventuali processi di guarigione.

Link all’articolo completo: (LINK)

MODERNI UTILIZZI DEI SUONI A BASSA FREQUENZA

Esistono già delle applicazioni pratiche per la tecnologia sonica applicata alla perforazione delle rocce, nel video seguente viene illustrato il funzionamento (ed i vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali) di una “Trivella Carotatrice Sonica” di fabbricazione russa attualmente già in commercio in quel paese.

Video : Низкочастотный вибробур. – YouTube

LA TETRADE CELA L’ARMONIA

La Tetrade cela il segreto delle proporzioni e dell’Armonia

Il Mondo era stato tratto dal Caos, mediante il Suono o Armonia, e costruito secondo i principi dei rapporti musicali.

Qual è la cosa più bella?

L’armonia – rispondeva un pitagorico (60).

Armonia, nel mito greco era la figlia del dio della guerra e della dea dell’amore, l’armonia (61) che si consegue tramite il conflitto. Il Triangolo la Tetrade, racchiude l’armonia del suono:

Infatti se partendo dall’alto effettuiamo i rapporti secondo la rappresentazione triangolare si ottiene:

1. 1:1 PRIMA o Fondamentale DO

2. 1:2 OTTAVA o Armonia, Diapason DO’

3. 2:3 QUINTA o Diapente SOL

4. 3:4 QUARTA o Diatessaron, Sillaba FA

Inoltre:

OTTAVA = QUINTA x QUARTA

1/2 = 2/3 x 3/4

TONO, 9/8 (SECONDA), intervallo fra la Quinta e la Quarta

3/2 : 4/3 = 9/8

PIRAMIDI (Terza parte)Il diapason, o 1:2, manifesta il rapporto tra il principio immobile o “Il Dio il cui Nome è Ignoto” e la “Diade Infinita” ovvero tra l’Uno e il molteplice.

Nel diapente, o 2:3, la materia, o archetipo femminile, è rapportata o correlata al Tre, l’archetipo maschile, principio manifesto corrispondente al nous, o intelletto.

Nel diatessaron, o 3:4, il principio manifesto s’accorda con la materia “formata”,cioè la forma entra in relazione con il solido.

Il catechismo degli Acusmatici, i non iniziati alla dottrina pitagorica a cui era concesso eccezionalmente di attingere alla fonte della conoscenza chiede e risponde:

Che cosa vi è nel santuario di Delfo?

La Tetractis, poiché in essa è l’armonia, nella quale sono le sirene.

Sia per Pitagora che per Platone (Rep. X, 617), le Sirene personificavano l’Armonia.

Platone spiega che vi è una sirena o suono in ogni Sfera che fa sentire la sua voce, e l’armonia delle Sfere è la voce delle (sette) Sirene, in altri termini l’insieme dei Sette Suoni (62) Primordiali.

Avvicinatevi al pianoforte ed eseguite in chiave bassa le sette note dell’ottava inferiore, su e giù. Incominciate pianissimo crescendo dalla prima chiave, ed avendo suonato fortissimo l’ultima nota inferiore, ritornate diminuendo, producendo con l’ultima nota un suono quasi impercettibile…ricordate che sul pianoforte dovete invertire l’ordine: iniziate con la settima nota, non con la prima. Ecco il significato delle sette vocali che i sacerdoti egizi cantavano ai sette raggi del sole nascente e a cui rispondeva Memnone“. (63)

La Legge della Tetractis è una legge di quinta che vela i segreti del cosmo, come il quinto solido di Platone (64) vela il modello del nostro universo che per gli Egizi era rappresentato dalla grande Piramide a Cinque vertici.

Le tre consonanze quindi descrivono nel loro sviluppo geometrico e musicale l’emanazione che dall’Uno procede sino al molteplice. Sono il canto di un organismo vivente, il canto dell’universo.

Secondo Pitagora, il mondo era stato tratto dal Caos, tramite il Suono e l’Armonia, e costruito secondo i principi dei rapporti musicali. Nella Roma del terzo e quarto secolo sarà Porfirio, in “Armonia tolemaica”, a descrivere natura e qualità delle consonanze armoniche. Non è causale che Vitruvio, il famoso architetto dell’antica Roma (certamente un Iniziato), dedichi all’armonia un intero capitolo del suo trattato sull’architettura, e indichi nel rapporto 1:2 l’ideale pianta del Tempio. Pitagora considerava la Divinità come sorgente di Armonia, pertanto i candidati alla Scuola Pitagorica dovevano studiare le quattro divisioni della Matematica: l’Aritmetica, la Geometria, la Musica, l’Astronomia.

(60) Giamblico, Vita pitagorica.

(61) Armonia tramite conflitto, è il nome del Quarto Raggio, che ci viene detto governa l’umanità

(62) Lo Gnostico Marco parla di una rivelazione che gli fu data dai Sette Cieli, che pronunciavano i sette nomi delle sette gerarchie angeliche, emettendo ciascuno una vocale.

(63) Lettere dei Mahatma ad A. P. Sinnett, lettera n. 13, Sirio Editore.

(64) Rimaneva, ancora una costruzione, la quinta, e il Dio la usò per il Tutto. Platone, Timeo,, 53c, 55c.

Fonte: “Egitto misterico” Link: Istituto Cintamani

PIRAMIDE NELLA RADIESTESIA

PIRAMIDI (Terza parte)L’interesse per le caratteristiche della Piramide è relativamente recente, e gli studi a lei rivolti sono aumentati progressivamente.

Verso il 1850, il barone tedesco Reichenbach aveva realizzato un pendolo posto sopra un modellino della Grande Piramide, che escludeva ogni tipo di azione muscolare da parte dello sperimentatore. La cosa strana ed inspiegabile era che il pendolo si muoveva da solo. Il barone Reichenbach attribuì il fenomeno a una forza misteriosa, che chiamò “Yod”.

Verso il 1905 il colonnello de Rochas riprese gli esperimenti di Reichenbach, e giunse ad accertare che le energie provenienti dalle forme non possono essere collegate allo spettro elettromagnetico conosciuto. Ma non andò oltre nei suoi tentativi e si accontentò di redigere un rapporto all’Accademia parigina delle scienze. Questo rapporto rimase dimenticato fino al 1920, quando l’ingegnere Turenne, seguito dal fisico A. De Belizal e dai dottori L. Chaumery e P. A. Morel, ripresero le ricerche. De Belizal fece una strana constatazione: ricordò che l’archeologo Howard Carter, scopritore nel 1923 della celebre tomba di Tutankhamon, aveva trovato accanto al sarcofago del Faraone un particolare anello in ceramica, sul quale era incisa una strana figura, e se lo era tenuto con sé e lo aveva portato al dito.

Strano ma vero, fu il solo a salvarsi dalla famosa ‘maledizione’ che in poco tempo avrebbe causato la morte di 22 persone: tutti decessi prematuri o inspiegabili.

Il fisico De Belizal formulò pure una ragionevole ipotesi, ispirandosi ad un testo dell’abate T. Moreux. Secondo lui, la Casta Sacerdotale che celebrò i funerali di Tutankhamon conosceva il potere delle “onde da forma” e quello della particolare disposizione degli oggetti in una camera mortuaria: tutto sarebbe stato sistemato in modo che si potesse avere un’accurata protezione della mummia, contro eventuali profanazioni o furti.

PIRAMIDI (Terza parte)De Belizal riprodusse l’anello e lo portò al dito per qualche mese. Coincidenza o no, la sua salute, dapprima cagionevole, migliorò sensibilmente e tutta la sua vita ne trasse beneficio. Ebbe l’idea di compiere esperimenti su piante e animali, ottenendo buoni risultati. Battezzò il fenomeno con il nome di Luxor, paese vicino al quale fu fatta la scoperta della tomba, a metà strada con Karnak, e cominciò a studiarne sistematicamente le caratteristiche.

De Belizal, assieme ad un altro ricercatore francese chiamato con lo pseudonimo di ‘Enel’, giunse alla conclusione che l’architettura e persino la grafia di alcune civiltà antiche furono concepite per emettere particolari vibrazioni di energia. Linee, volumi, posizioni, orientazione, tutto sarebbe stato calcolato per generare un equilibrio ideale.

Non si trattò quindi semplicemente della Piramide di Cheope e del pendolo di Reichenbach. Gli indagatori di tali fenomeni arrivarono a concludere di avere a che fare con minime applicazioni di un fenomeno molto più vasto delle forme materiali o dei volumi spaziali.

Nel 1959 un noto ingegnere cecoslovacco di nome Karel Drbal registrò all’ufficio brevetti di Praga una piramide di cartone, con le misure in scala della Grande Piramide. Il brevetto fu registrato con il titolo: “Utensile per affilare lamette da barba”, con le varie modalità d’uso. Ma l’uso di un modellino di Piramide fornisce diversi altri fenomeni inspiegabili dalla scienza ufficiale. L’ingegnere cecoslovacco concluse che ogni evoluzione chimica, fisica, biologica della materia che si produca in un dato spazio vari in funzione della forma di questo spazio. Il motivo lo si ignorava completamente, ma gli esperimenti dimostravano che utilizzando forme appropriate, in questo caso la piramide, si accelerava o rallentava il processo evolutivo.

Gli esperimenti continuarono negli anni ’70 del secolo scorso, condotti da un gruppo di studiosi americani, effettuati utilizzando riproduzioni della piramide realizzate in cartone, legno, vetro, plastica e metalli, dei quali ci fu anche una produzione e vendita in grande quantità. Il termine “Piramidologia” fu dato agli studi ed esperimenti condotti a fini scientifici con lo scopo di scoprire la misteriosa Energia della Piramide.

PIRAMIDI (Terza parte)Dopo lunghi esperimenti si pensò che l’energia registrata all’interno di forme piramidali fosse causata da sconosciute particelle di corpuscoli subatomici, che vennero chiamati tachioni, con velocità superiore a quella della luce e quindi enormemente difficoltosi da studiare. I risultati di tutti gli esperimenti portavano alla stessa conclusione: “Nella piramide vi è una forza che sfida tutte le leggi della Scienza Ufficiale“.

Gli esperimenti più pratici dimostrarono, ad esempio, che gli oggetti posti all’interno di una forma piramidale perdono parte del loro peso, che gli alimenti si disidratano perfettamente e migliorano sensibilmente il sapore, le lamette da rasoio vengono riaffilate perfettamente, i semi di qualsiasi pianta aumentano eccezionalmente le potenzialità di sviluppo vegetativo, producendo frutti più grandi e più concentrati; ma, più di tutti, l’effetto veramente prodigioso è quello dell’acqua, la quale risulta radicalmente trasformata con qualità terapeutiche sorprendenti, che possono superare qualsiasi tipo di medicinale chimico.

Tuttavia, i fenomeni della piramide sono comprensibili per mezzo della teoria del “Ritmo solare rotativo” di Guglielmo Marconi, che abbiamo descritto precedentemente (v. RitmoBioMagnetismo) e certamente era alla base della Conoscenza nell’antico Egitto, che in tal modo pone fine a tutti gli interrogativi che la scienza non ha mai potuto spiegare.

Le proprietà della piramide hanno stimolato moltissimi studiosi di tutto il mondo ad impiegarne le proprietà, al punto di progettare e costruire interi edifici a forma di piramide, specialmente in America ed Inghilterra. Purtroppo l’improvvisazione su argomenti non completamente conosciuti può portare a seri inconvenienti. Ed è ciò che può accadere nel caso della piramide, in quanto all’interno di ogni forma piramidale si genera una zona che può risultare pericolosa, perché composta da un’energia disidratante (che si ritiene fosse usata per mummificare i corpi dei Faraoni). Questa energia fu scoperta negli anni “30 dai francesi L.Chaumery, P.A.Morel e A.De Belizal, e fu chiamata “Teoria del Verde Negativo”, oggetto di brevetto n .816132 del 10-4-1936.

Continua a leggere il Pdf “CONOSCENZE DELL’ANTICO EGITTO” (PDF)

PIRAMIDI E ONDE DI FORMA

PIRAMIDI (Terza parte)In varie esperienze avute con operatori del mondo dell’energia sottile ho notato un utilizzo disinvolto e allo stesso tempo pericoloso della forma della Piramide.

Molti vendono e\o utilizzano in trattamenti curativi modellini di piramidi, piramidi di cristallo di vari tipi, orgoniti a forma piramidale e spesso regalano tali dispositivi a persone che poco o niente conoscono delle sue caratteristiche.

La piramide a base quadrata è una forma geometrica molto potente che rappresenta la nostra realtà 3D, nei solidi Platonici il suo corrispettivo è l’Ottaedro (due piramidi sovrapposte). Non è mia intenzione descrivere in questo articolo la caratteristiche radioniche e di emissione di onde di forma della piramide ma voglio evidenziare i pericoli di un suo utilizzo scorretto. Innanzitutto consiglio di non utilizzare la piramide a meno di non essere un esperto radiestesista e operatore radionico, se volete in ogni caso utilizzarla sappiate almeno orientarla in modo corretto, il modo corretto consiste nell’allineare l’apotema di una delle facce con il nord di una bussola (come in figura)

PIRAMIDI (Terza parte)in questo modo l’energia emessa dal perimetro della base sarà in fase e la si potrà utilizzare tranquillamente.

La piramide emette potentissime onde di forma in direzione Nord-Sud, un alone di raggi colorati non visibili all’occhio umano ma le cui radiazioni sono ben percettibili dai rilevatori radiestesici.

PIRAMIDI (Terza parte)Nel disegno riportato qui sopra, osserverete l’emissione– colore della piramide orientata verso il Nord magnetico con l’ausilio della bussola. La faccia rivolta verso il nord emette al centro, su una vasta superficie, il Verde Positivo (V+ dello spettro visibile). A sinistra il giallo, a destra il blu.

La faccia rivolta verso il Sud emette al centro, su di una vasta superficie, il Verde Negativo, vibrazione molto pericolosa per la salute, in quanto mummificante.

Il famoso radioestesista Chaumery morì il 27-02-1957 completamente disidratato in seguito agli esperimenti con modellini di Piramide eseguiti senza le dovute cautele.

A sinistra (per chi guarda) il nero, a destra il bianco. Nel Iato Ovest l’emissione è di rosso, su di una vasta superficie. A Sud-Ovest l’infrarosso, a Nord-Ovest l’arancio. Nel lato Est l’emissione è di violetto, su di una vasta superficie. A Nord-Est l’indaco, a Sud-Est l’ultra violetto.

PIRAMIDI (Terza parte)Nel disegno le emissioni sono state siglate con la nomenclatura radiestesica internazionale: R (Rosso), O (Arancio), J (Giallo), V+(Verde Positivo), Bu (Blu), I (Indaco), Vi (Violetto), UV (Ultravioletto), Bc (Bianco), V- (Verde Negativo), N (Nero), IR (Infrarosso). Le seguenti emissione-colore: J, Bu, O, IR, N, Bc, UV, e I, si captano con gli strumenti (pendolini colorati oppure Pendolo universale di Chaumery – De Belizal) nei pressi delle punte della piramide.

La forma piramidale, oltre che ad emettere lo spettro completo dei colori, garantisce una potente emissione di V- al centro del solido. Gli antichi Egizi possedevano indubbiamente quest’importantissima nozione radiestesica, e la sfruttavano per conservare le mummie, i corpi dei Faraoni e dei prelati del tempo.

Quindi Mai tenere delle piramidi vicine senza che siano state correttamente orientate al Nord, Mai esporsi al lato sud di una piramide , Mai tenere una piramide sotto a noi con la punta rivolta verso di sé, ad esempio sotto al proprio letto; Spero abbiate compreso il valore di questi avvertimenti per la vostra stessa salute fisica e mentale.

Inoltre il modo corretto di tenere una piramide quando non la si utilizza e di rovesciarla su di un lato, in modo che la base quadrata non tocchi il suolo o non sia parallela ad esso. In questo modo non si avranno “irraggiamenti” indesiderati sia per se stessi che per gli eventuali vicini di casa.

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VERDE ELETTRICO NEGATIVO

PIRAMIDI (Terza parte)Il verde negativo è la vibrazione più corta e più potente dell’universo. Parlando di essa De Belizal e Morel, nel loro testo “Fisica Micro-Vibratoria e forze invisibili”, l’hanno definita come l’onda tellurica che -dal centro della terra – si alza verso la stratosfera, portando con sè ogni vibrazione trovata lungo il suo cammino. Quando si parla genericamente di “verde negativo” si sottintende una fascia di raggi radioattivi intensissimi, compresi tra l’infrarosso e l’ultravioletto.

Grafico con la gamma delle frequenze appartenenti alla sfera dell’invisibile, con gli irradiamenti secondari

Ogni forma di radioattività, naturale o artificiale, emette vibrazioni lungo la frequenza del Verde negativo. La vibrazione del Verde Negativo puro è la più importante, anche per specifici usi nelle terapie oncologiche del prossimo futuro. Il ricercatore francese Enel fu il primo a intuire il rapporto fra le microvibrazioni e i tumori, ed ora, la possibilità di curare con tale sistema, è realtà. Il Verde Negativo puro ha le seguenti proprietà:

Mummifica, qualsiasi sostanza organica (carne, pesce, uova, fiori, ecc).

Sterilizza, distruggendo i micro-organismi responsabili della putrefazione”.

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PIRAMIDE DI CHEOPE

Di Vincenzo

PIRAMIDI (Terza parte)Un ricercatore di nome Bovis (l’ideatore del regolo di Bovis per misurare le vibrazioni energetiche) negli anni cinquanta durante una visita guidata all’interno della piramide di Cheope si smarrì per qualche tempo nei corridoi adiacenti la tomba reale ed ebbe modo di osservare in tutta tranquillità ciò che vi accadeva. Dalle pareti trasudava umidità l’aria era pesante ma senza odori particolari e negli angoli dei corridoi giacevano diversi cadaveri di animali morti, tra cui ratti, uccelli e anche gatti, evidentemente entrati all’interno e incapaci di riguadagnare l’uscita. Incuriosito dal gran numero di queste bestioline morte, si chinò per osservarle da vicino alla fioca luce della torcia elettrica. Alcuni erano coperti di terriccio e ragnatele quindi dovevano essere li da gran tempo, li smosse e si rese conto che erano perfettamente conservati, senza traccia di cattivo odore o putrefazione ne perdita di pelo. Ne trafugò uno nello zaino certo di aver fatto una scoperta a dir poco eccezionale.

Tornato in patria, esaminò il corpo del roditore in laboratorio e scoprì che era perfettamente mummificato. Animato da simile scoperta, si adoperò per realizzare una piramide in scala nel suo giardino, la struttura era realizzata in blocchi di pietra simili a quella di Cheope ed anche le varie misure la riproducevano fedelmente.

terminato di costruirla, prese a deporvi al suo interno carcasse di animali morti, soprattutto gatti e topi a diversi stadi di decomposizione. Con sua grande soddisfazione il modello di piramide funzionava egregiamente. Qualche anno dopo nella repubblica Ceca un ricercatore registrò all’ufficio brevetti una singolarissima invenzione; un’affilatore di lamette da barba a forma di piramide di Cheope, realizzato in cartone compresso.

PIRAMIDI (Terza parte)Quello fu l’inizio dell’era della piramide energetica. Il singolare inventore, scoprì che al terzo inferiore dell’altezza della piramide di Cheope correttamente orientata a nord, si forma una formidabile concentrazione di energia. Identificata da De Belizal come verde negativo V- anche se nel brevetto si parla piuttosto di energia cosmica. Ma anche il pranoterapeuta riesce a mummificare della materia vivente Vedi senza emettere V-. Ulteriori studi di De Belizal dimostrarono che nella piramide vi sono molte forme di energia, molto simili al magnetismo e al Pranha o ki, utilissime per intervenire sulla salute di una persona, legate ai colori e alla latitudine sul corpo della piramide.

Verso la metà degli anni 70 in America si diffuse la moda di utilizzare modellini di piramide colorati da mettere sotto la poltrona o il letto per ricaricarsi, rilassarsi, meditare, acuire le doti di telepatia o telecinesi ma anche per condurre esperimenti di mummificazione o conservazione

Unico neo, il modellino deve essere realizzato rispettando le misure alla perfezione altrimenti viste le dimensioni ridotte non funziona. Questo in foto è particolarmente valido per sviluppare le facoltà latenti del settimo chakra ed equilibrare energeticamente i due emisferi del cervello e naturalmente per intervenire su tutte le problematiche legate a questo vitale centro energetico che ci collega al se superiore e al Divino. Questo modello posizionato sotto il letto all’altezza del cuscino regala lunghi sonni ristoratori ricchi di sogni lucidi di straordinario realismo. Ma soprattutto rilassa la mente e mette a tacere i pensieri disordinati e incontrollati dovuti ai vari bombardamenti subiti nell’arco della giornata. Altro uso di questo modellino comune a tutti gli altri è la mummificazione del basilico per consumarlo sempre fresco come appena colto; basta staccare le foglioline, lavarle delicatamente e asciugarle, dopo fare uno strato, una foglia vicino all’altra allineate sulla verticale nord/sud senza sovrapporle a coprire tutta la base e infine coprire con la piramide, se tutto va bene in sei giorni si avrà del basilico fresco da consumare anche dopo due anni di conservazione in sacchetti di carta senza avere la benché minima alterazione organolettica. E’ superfluo dirlo ma realizzo su richiesta modellini di piramide in cartoncino (max 30 cm di altezza) o bacchette di legno fino a un metro e cinquanta di altezza.

Fonte: Centro Luce Nascente; il blog del fluido vitale

EMISSIONE COLORI DELLA PIRAMIDE

Il Pensiero Radionico Sull’argomento Della Piramide (dalle dispense di Max Frisari )

Gli antichi Egiziani conoscevano perfettamente la scienza radiestesica e se ne servivano in un modo straordinario. Naturalmente solo i sacerdoti iniziati la praticavano e la trasmettevano di generazione in generazione per via orale. Il popolo, profano ed incolto, nulla comprendeva di onde e di pendoli.

Sicuramente gli Egizi conoscevano il procedimento per rendere nocivo un immobile sano, e per immunizzarsi contro la nocività ambientale. Inoltre possedevano nozioni d’astrologia, matematica, geografia tali da confondere ai nostri giorni i sapienti più qualificati.

La piramide di Cheope sorse sui 30° a partire dall’equatore, proprio sul meridiano che ha la particolarità di dividere il delta del Nilo in un modo preciso, e di dividere le parti emerse del nostro pianeta in due frazioni uguali (toccando, ai tempo stesso, il massimo numero di continenti). In un’epoca in cui la scienza e la costruzione navale non consentivano l’avventura di esplorare gli emisferi terrestri, una tale precisione è misteriosa. L’Abate Moreaux nella sua opera “Scienza misteriosa dei Faraoni” sostiene l’ipotesi che gli antichi Egiziani avessero misurato con esattezza rigorosa il diametro della Terra. Di fatto, però la scienza faraonica è andata perduta nei secoli posteriori alla civiltà egizia, poiché le carte geografiche successive sono del tutto imperfette.

Esistono varie teorie circa la provenienza delle conoscenze egizie: si parla di segreti tramandati nientemeno che da una grande civiltà precedente scomparsa (Atlantide), ma è stato supposto da cultori qualificati che gli Egizi siano pervenuti a scoprire i più importanti misteri della natura mediante la pratica della radiestesia e della teleradiestesia.

Agli occhi del radiestesista, in effetti, la grande piramide di Cheope non è certo un monumento funebre ma racchiude proprietà incomparabilmente interessanti. Nel “Trattato di Radiestesia Vibratoria”, Chaumery e De Belizal avanzano l’ipotesi che la piramide dovesse servire principalmente come faro radiestesico, indispensabile ai marinai, ai nomadi, ai viaggiatori dei deserto.

In virtù della sua enorme massa ma soprattutto della sua forma. La piramide emette potentissime onde di forma in direzione Nord-Sud, un alone di raggi colorati non visibili all’occhio umano ma le cui radiazioni sono ben percettibili dai detectori radiestesici.

PIRAMIDI (Terza parte)Nel disegno riportato sopra osserverete l’emissione – colore . della piramide orientata verso il Nord magnetico con l’ausilio della bussola. La faccia rivolta verso il nord emette al centro, su una vasta superficie, il Verde Positivo (V+ dello spettro visibile). A sinistra il giallo, a destra il blu.

La faccia rivolta verso il Sud emette al centro, su di una vasta superficie, il Verde Negativo (vibrazione molto pericolosa per la salute, in quanto mummificante). Il famoso radioestesista Chaumery morì il 27-02-1957 completamente disidratato in seguito agli esperimenti con modellini di Piramide eseguiti senza le dovute cautele. PIRAMIDI (Terza parte)A sinistra (per chi guarda) il nero, a destra il bianco.

Nel Iato Ovest l’emissione è di rosso, su di una vasta superficie.

A Sud-Ovest l’infrarosso, a Nord-Ovest l’arancio.

Nel lato Est l’emissione è di violetto, su di una vasta superficie.

A Nord-Est l’indaco, a Sud-Est l’ultra violetto.

PIRAMIDI (Terza parte)Nel disegno sopra le emissioni sono state associate all’energia dei dodici segni zodiacali e sono state così siglate con la nomenclatura radiestesica internazionale già descritta nella dispensa n.2 di questo corso: R (Rosso), O (Arancio), J (Giallo), V+(Verde Positivo), Bu (Blu), I (Indaco), Vi (Violetto), UV (Ultravioletto), Bc (Bianco), V- (Verde Negativo), N (Nero), IR (Infrarosso). Le seguenti emissione-colore: J, Bu, O, IR, N, Bc, UV, e I, si captano con gli strumenti (pendolini colorati oppure Pendolo universale di Chaumery – De Belizal) nei pressi delle punte della piramide.

Ed ora attenzione: cominciano i fenomeni inspiegabili. Alziamo la piramide orientata verso il Nord e poniamo al centro della piramide stessa, servendoci di una base, un foglio quadrangolare di carta assorbente. Dopo un certo tempo, almeno una mezz’ora, ritiriamo il foglio e studiamolo con il Pendolo universale: lo “sentiremo » impegnatissimo di V-, l’onda della mummificazione.

La forma piramidale, oltre che ad emettere lo spettro completo dei colori, garantisce una potente emissione di V- al centro del solido. Gli antichi Egizi possedevano indubbiamente quest’importantissima nozione radiestesica, e la sfruttavano per conservare le mummie, i corpi dei Faraoni e dei prelati del tempo. Le ragioni della esasperante ricerca degli Egizi del metodo migliore per conservare i corpi dei defunti, erano soprattutto di ordine religioso (vedasi dispensa di questo corso n. 5 dedicata alle Onde di Forma). Come avevano appreso, gli Egizi, queste conoscenze dei poteri della Forma e dell’Onda di Forma? La spiegazione più plausibile è che gli Egizi sotto il profilo culturale siano stati i veri eredi dell’ipotizzata scomparsa civiltà di Atlantide, il mitico continente sommerso.

Nella grande piramide di Cheope, cui i modellini da noi impiegati per gli esperimenti s’ispirano, un particolare rende ancor più potente la vibrazione e l’emissione di V- che dalla camera sotterranea giunge alla punta, superiore; la cima non fu mai terminata dagli antichi architetti. La sua estremità è, infatti, costruita da una piattaforma di 36 metri quadrati. Come vediamo nel disegno qui riportato, tale piattaforma può essere identificata in una sorta di prisma vibratorio producente per Onde di Forma, delle vibrazioni lungo una precisa verticale.

I radiestesisti hanno scoperto un altro segreto dei modellino di Piramide. Se orientiamo la Piramide, al centro, su una base, poniamo il quadrangolo di carta assorbente, con un dito tocchiamo una faccia oppure un lato particolare dei solido, constateremo che il pezzo di carta si impregna non più di V- ma della vibrazione–colore designata dal contatto delle dita.

Un modello di Piramide, con misure in proporzione a quelle della grande Piramide di Cheope a Giza, nell’alto Egitto, ed orientato lungo la direzione Nord- Sud dell’asse magnetico, riflette, genera, accumula; o comunque rende disponibile e sfruttabile un misterioso campo di energia.

Il materiale impiegato per la costruzione dei modellini è di scarso rilievo per la qualità dei risultati. Le piramidi più piccine di solito sono di legno o cartone, le più grandi in legno, fibra di vetro, plastica, vetro. Di solito non si usano metalli poiché potrebbero alterare le proprietà elettromagnetiche.

Caricare Pietre E Sassi Con Colore

Serve per “caricare” la pietra del colore necessario. Scelto il colore con il pendolo, secondo il caso da trattare, ponete il dito indice della mano libera su di un lato o su un angolino di lato della Piramide orientata. Intanto ruotate il pendolo egizio sulla vetta della Piramide con tutta la vostra forza da sinistra verso destra. Ove appoggiare il dito? Là nel punto dell’emissione colore: confrontate di nuovo l’immagine sopra di questa dispensa, per avere le idee più chiare. Ad esempio: se volete caricare la pietra di blu, lasciate il dito indice durante la rotazione del pendolo egizio, sull’angolino destro del lato esposto al Nord.

Per l’Arancione: angolo superiore del lato orientato ad Ovest.

A “carica” avvenuta, la pietra è impregnata circa al 30%. Il pendolo si arresta da solo, frena il suo movimento.

Il giorno dopo rifate la carica con lo stesso procedimento; la pietra s’impregna di un altro 30% d’energia colore.

Il terzo giorno, nuova carica; la pietra s’impregna complessivamente al 90% circa.

Effetti Collaterali Negativi

Non indossate mai a scopo terapeutico il primo giorno, una pietra caricata al 90 — 100% d’energia colore. Gli effetti sono troppo violenti. Se usate una pietra contro la depressione, ad esempio, iniziate il primo giorno con una pietra caricata di giallo (ad esempio) solo al 30%. Il secondo giorno la pietra può essere più forte nella carica, il terzo giorno pure. Siate graduali: i risultati saranno migliori.

La Piramide Come Produttrice Dei 4 Elementi

La Piramide, questa sconosciuta! Più è oggetto d’indagine più il modello piramidale si scopre essere una fonte inesauribile di scoperte clamorose. Recenti esperienze hanno consentito di trovare sul modellino piramidale i “punti di Répére” dei quattro elementi costituenti l’energia dell’Universo. Elementi sotto forma di pura vibrazione, che si prestano a qualsivoglia uso magico o terapeutico, affiancando la già molto consolidata conoscenza dei colori emessi dalla forma piramidale.

Tra colori ed elementi, possiamo così attribuire a questa forma solida (così come alla sfera) la palma del più prodigioso produttore inesauribile di onde utili.

ELEMENTO FUOCO: è reperibile nello spigolo OVEST-NORD e NORD-OVEST, in pratica all’esatta metà tra l’emissione di O = Arancio e J = Giallo. Perché la Piramide produca e replichi una certa quantità d’energia Fuoco, si deve toccare questo spigolo mentre col pendolo Egizio si carica vigorosamente la parte superiore della piramide correttamente orientata. Qualunque sassetto o farmaco od altro oggetto posto sulla base al centro della piramide orientata al Nord, si carica potentemente dell’onda vibratoria dei Fuoco, con gl’impieghi pratici che saranno spiegati più oltre.

ELEMENTO TERRA: è reperibile : nello spigolo NORD-EST e EST-NORD, in pratica all’esatta metà tra l’emissione di I = Indaco e di SU = Blu. Perché la Piramide produca e replichi una certa quantità dell’energia Terra, si deve toccare questo spigolo mentre col pendolo Egizio si caricava vigorosamente la cima della Piramide correttamente orientata. Qualunque sassetto o farmaco od altro oggetto posto sulla base al centro della piramide, si carica potentemente dell’onda – Terra. Più oltre vedremo gli impieghi pratici.

ELEMENTO ACQUA: è reperibile nello spigolo EST-SUD e SUD-EST, in pratica all’esatta metà tra l’emissione di UV = Ultravioletto e Bc = Bianco. Perché la Piramide produca e replichi una certa quantità dell’energia Acqua, si deve toccare questo spigolo mentre col pendolo Egizio si caricava vigorosamente la cima del solido orientato a regola d’arte. Qualunque sassetto o farmaco od altro oggetto posto sulla base al centro della Piramide orientata, si carica potentemente dell’onda – Acqua. Più oltre vedremo gli impieghi pratici.

ELEMENTO ARIA: è reperibile nello spigolo SUD-OVEST e OVEST-SUD, in pratica all’esatta metà tra l’emissione di N = Nero e IR = Infrarosso. Perché la Piramide produca e replichi una certa quantità dell’energia Aria, si deve toccare questo spigolo mentre col pendolo Egizio si caricava vigorosamente la punta superiore del solido correttamente orientato al Nord. Qualunque pietruzza o farmaco inerte o acqua distillata o granuli neutri di lattosio posti sulla base al centro della Piramide orientata, si caricano in modo potente dell’onda ARIA. Più oltre vedremo gli usi pratici.

PIRAMIDI (Terza parte)Come la forma piramidale “catalizza” attorno a se’ i fluidi cosmici corrispondenti al quattro elementi. (i detti elementi sono, infine, proiettati dagli spigoli del solido … )

Emissione Energetica Piramide

PIRAMIDE (Seconda parte)Relativamente a tali costruzioni sono stati osservati due fenomeni particolari:

1. L’energia viene concentrata e convogliata intorno all’asse verticale che passa attraverso l’apice della piramide stessa.

2. L’energia esce dalla sua sommità in una forma a spirale.

Sono stati annotati molti fenomeni importanti utilizzando modelli fatti di pietra, legno, carta, plastica. Ponendo un alimento all’interno della piramide, ad un’altezza di circa un terzo del totale, l’alimento si disidraterà e se mantenuto a lungo verrà mummificato.

Un approfondimento sull’emissione energetica dei poligoni lo potete trovare in questo PDF: Emissione energetica riferimenti

Sfera-Al-Plasma Creare Ioni All’interno Di Una Piramide

Approfondimento: Sfera al plasma (PDF), come creare ioni all’interno di una piramide.

PIRAMIDI E ORGONITI

PIRAMIDI (Terza parte)Galleria orgoniti

Leggi l’articolo completo: ”Dispositivi Orgonici

PIRAMIDE E RIFRAZIONE OTTICA

PIRAMIDI (Terza parte)Phi E Spettro Magnetico

Ho preso le loro misure e le ho analizzate proprio come ho fatto con le lunghezze d’onda del colore nel mio progetto di rifrazione a cui mi ero collegato in precedenza (ho trovato rapporti phi che determinano le lunghezze d’onda centrali di tutti i colori che hanno portato al processo di rifrazione.) La dimensione della sfera stessa gestisce le scale di rapporto di questi raggi, ho misurato la relazione dei 3 di essi insieme. Il raggio grande che punta lontano dal sole meno il diametro della sfera al diametro della sfera meno il raggio più piccolo che punta verso il sole mi ha dato il rapporto Phi!

PIRAMIDI (Terza parte)Questo è il modo in cui ho più spesso ho trovato phi quando studio luce ed elettromagnetismo. Come si ottiene un rapporto di due valori tra 3 oggetti? Lo troverai nella differenza tra i 3. Inoltre, se qualcosa ha un’ampiezza di qualche tipo, come un diametro nel caso di questa sfera, o una lunghezza d’onda o una frequenza nel caso della luce e del colore, la differenza tra le grandezze può fornire un rapporto, dal momento che non ci occupiamo di punti adimensionali.
Questa scoperta dei fenomeni di luce mi ha ulteriormente rivelato la premessa di Jon DePew riguardo all’energia (anche molto
allusa da altri come Ed Leedskalnin e Walter Russell e da innumerevoli filosofie e insegnamenti antichi tramandati nel tempo in innumerevoli modi). Tutta l’energia è composta da 2 opposte correnti magnetiche e da particelle neutre della materia, il valore intrinseco finale che correla queste 3 cose è Phi (che non dovrebbe essere limitato al singolo rapporto numerico che noi conosciamo, ma piuttosto come un suddivisione proporzionale di qualcosa). È opportuno consultare alcuni dei lavori che Jon condivide su www.coralcastlecode.com
È come se il sole e la sfera concordassero perfettamente. Quale migliore analogia con una “particella neutra della materia” di una sfera chiara e trasparente – con l’energia della luce che la
colpisce perfettamente divisa in due fasci di spettro magnetico opposti, in Proporzione Aurea con la sfera di particelle neutre stessa?

Naturalmente, ho trovato phi manifestato anche nella geometria dei fenomeni di luce in molti altri modi. Per esempio, il centro della sfera verso l’alto del raggio dello spettro in miniatura che sporge appena sopra la sua superficie in relazione alla parte superiore del raggio dello spettro che si estende oltre questo:

Questo mi porta ad una sorprendente caratteristica di rifrazione sferica che vorrei concludere per ora.
Come si può notare, questi fasci di spettro sono fortificati da un cono di rifrazione e da una colonna centrale di luce bianca. Un cono di luce arcobaleno emerge dalla superficie della sfera e converge in un punto, da dove è essenzialmente invertito al di là di quanto si espande oltre questo punto. Sì … un altro
concetto difficile da comunicare a parole.
Se tu tenessi un pezzo di carta perpendicolare al cono di luce, lo vedresti proiettare un arcobaleno circolare che diminuiva di dimensioni più ti avvicinavi al colore centrale della luce verde, da dove il cerchio si espanderebbe quindi con le posizioni de
i colori all’interno dell’arcobaleno invertite. In un punto, ogni colore ha il proprio centro in questo processo che si manifesta radialmente nel fascio di luce colorata.
Ecco un video che ho preso di questo esatto fenomeno:
video

Un fatto notevole è che l’angolo che il cono di luce arcobaleno assume sul lato che riflette verso il sole è molto antico e celebrato, molto legato a innumerevoli costanti matematiche. L’angolo che prende al centro di questo fascio di spettro alla posizione della luce verde (la posizione mediana dello spettro di luce visibile) è pari a 51,84 gradi dal piano centrale perpendicolare della sfera.

PIRAMIDI (Terza parte)rullo di tamburi per favore … questo è l’angolo dell’inclinazione della Grande Piramide di Giza!
Inoltre, se dovessi includere l’interior design della piramide, la superficie della sfera sarebbe uguale in altezza al pavimento della “King’s Chamber”(camera del re). Quel raggio di spettro più piccolo sarebbe iniziato allo stesso livello e si estenderebbe fino alla sommità del soffitto della “Grand Gallery”. La “Camera Della Regina” avrebbe toccato il disco di rifrazione arcobaleno orizzontale e altro ancora.

La realtà di questa antica struttura stupefacente è sempre di gran lunga più strana della fantascienza stessa…

Puoi trovare qui la prima parte del mio articolo sulla Great Pyramid: HERE.
Beh, ho bisogno di fermarmi da qualche parte. Spero ti sia piaciuta questa incursione nel mondo segreto della luce e hai guadagnato anche un po ‘più di apprezzamento per la forma universale della natura!
Vi lascio con la mia poesia intitolata “The Riddle of the Sphere”.
Le mie facce esterne dentro, le mie facce interne si affacciano, ma solo quando finalmente tenti di capirmi per una volta.
Sono la forma perfetta, dentro e fuori i miei compagni uguali, quelli che mi considerano piatt
a non mi hanno fatto girare del tutto intorno.
Ero il centro dell’universo, eppure io orbit
o attorno al mio sole.
Quelli che pensano che noi tre siamo diversi, sarebbero sorpresi che siamo uno.

Continua a leggere l’articolo completo: RIFRAZIONE SFERICA

Tratto dal link originale :https://www.artofclaytaylor.com/single-post/2017/02/07/Spherical-Refraction (c) Clay Taylor 2017 Tradotto con Google, traduzione rivisitata.

PIRAMIDI RUSSE E RADIONICA

PIRAMIDI (Terza parte)A Che Servono Le Piramidi, Secondo Golod?

E Perché Golod Si È Allontanato Dalle Proporzioni Delle Piramidi Egizie, Le Cui Proprietà Sono Ben Note?

…”Le Grandi Piramidi in Egitto meritano tutta la nostra stima, sono la nostra memoria. Sono un monumento alle civiltà del passato. Ma ora altre Piramidi, che mirano nel cielo e suggeriscono la strada ai nostri cuori e ai nostri pensieri, diventano oggetti del nostro interesse.”

Secondo Alexander Golod, la struttura degli spazi dell’Universo che possiedono oggetti materiali densi, come il sistema solare, è soggetta alle deformazioni prodotte anche dall’attività mentale, dalla Coscienza. Immaginiamo di entrare in una stanza con specchi deformanti e vedere la nostra immagine … anch’essa sarà deforme, ed è così che appare il mondo diventato disarmonico a causa dell’attività distruttiva dell’uomo. Tutto ciò che di negativo succede nella società, come conflitti sociali, malattie, epidemie, criminalità, guerre, crisi economica, nonché molti disastri naturali, sono la conseguenza della deformazione dello spazio in cui viviamo, che è altamente disarmonico.

PIRAMIDI (Terza parte)Una piramide costruita secondo le regole dell’armonia, corregge la disarmonia dello spazio; tutto ciò che cade nella sfera della sua influenza comincia a svilupparsi verso il raggiungimento dello stato armonico…

Continua a leggere l’articolo completo: Le Piramidi Russe (LINK)

CANNE DI RA

PIRAMIDE (Terza parte)Per molto tempo le sculture dei più grandi faraoni egiziani sono state raffigurate reggere tra le mani un paio di strani cilindri. Nel tempo gli studiosi di tutto il mondo hanno ipotizzato un po di tutto per dare una spiegazione logica circa il loro utilizzo, descrivendoli come “fazzoletti aromatici”, “contenitori per papiro” o addirittura “manici per barelle”. Successivamente nelle sculture rappresentative dei faraoni delle dinastie più recenti, questi cilindri sono definitivamente scomparsi. Cosa sono dunque? E soprattutto a cosa servivano? … … In questo manoscritto, a proposito dei cilindri, vi si possono leggere un gran numero di importanti affermazioni, che lascerebbero di stucco chiunque le leggesse:

I cilindri del potere erano noti e utilizzati sin dai tempi più remoti, mentre il segreto della loro preparazione era prerogativa di pochi iniziati. […] I due cilindri tenuti in mano dalle figure erette sono delle impugnature di immenso potere simile all’elettricità, e rilasciano questa energia nel corpo immagazzinandola nei gangli unipolari e nel fluido spinale; in questo modo l’energia aumenta del cento per cento e dura un giorno e una notte per ventiquattro ore”.

Continua a leggere l’articolo completo: “Le Canne di Ra” (LINK)

SCETTRO DI THOT

PIRAMIDE (Terza parte)L’entomologo russo Viktor Stepanovich Grebennikov è conosciuto in occidente per i suoi studi sull’Effetto Di Cavità Strutturale da lui scoperto e studiato e con cui ha realizzato diversi dispositivi, tra cui il più famoso è la “piattaforma antigravitazionale”.

Uno di questi dispositivi costruiti da Grebennikov, poco conosciuto ma di grande importanza per gli studiosi di radionica, è lo “Scettro di Thot”

Continua a leggere l’articolo: (LINK)

Approfondimenti

Due interessantissimi approfondimenti sull’argomento “Scettri”:

PIRAMIDI (Terza parte)Continua a leggere il Pdf “SCETTRI EGIZI”(PDF)

PIRAMIDI (Terza parte)Appendice: SOGNANDO ATLANTIDE

MATERIALI

Materiali utili per costruire una piramide di carta:

COSTRUIRE UNA PIRAMIDE DI CARTA (PDF)

SCHEMA PIRAMIDE CARTA (PDF)

RINGRAZIAMENTI

Voglio infine ringraziare quanti con la loro opera mi hanno permesso di completare questo lungo lavoro di ricerca e catalogazione. Ora non li citerò uno ad uno (anche perché alla fine di ogni paragrafo ho inserito le Fonti di provenienza insieme ad un Link attivo) ma li ringrazio e li benedico tutti globalmente. Voglio sopratutto ricordare e ringraziare il Maestro Ra, Unità di Coscienza di Sesta Dimensione avanzata, ed il Maestro Thot, Signore della Conoscenza, al quale questa opera è dedicata.PIRAMIDE (Terza parte)

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