LORD MELKISEDECH

LORD MELKISEDECH

LORD MELKISEDECHMELKISEDEK – MELCHISEDECH

(Definizione del nome e delle sue funzioni)

Melchisedec – Melkisedek = Definizione del NOME e Compiti- Funzioni dell’ordine – con i collegamenti con i testi biblici

Melchisedec (Melchizedek o Malki-tzédek מַלְכִּי־צֶדֶק / מַלְכִּי־צָדֶק “Il mio Re è giusto”, ebraico Standard Malki-Zédeq / Malki-Zádeq, ebraico tiberiense Malkî-Sédeq / Malkî-Sādeq), a volte scritto Malchizedek, Melchisedech, Melchisedek, Melchisedeq o Melkisedek, è una figura emblematica e misteriosa nell’Antico testamento, della Tanakh o Bibbia ebraica, e del Corano.

Nella Bibbia è identificato come re del regno di Salem (che si ritiene fosse l’antica Gerusalemme = città’ della Pace) e come Sacerdote dell’altissimo “Dio”; secondo l’esegesi ebraica si tratta di Shem, figlio di Noè.

E’ il primo sacerdote, di una lunga stirpe di sacerdoti che insegnano ed insegneranno la Giustizia e la Verta’ al mondo nei vari tempi e luoghi.

Il sacerdozio di Melchisedek è ritenuto uno dei più alti gradi del Sacerdozio, tra i membri della “Chiesa di Gesù-cristo dei Santi degli Ultimi Giorni” o mormoni.

Il Nome Melchisedek Si Trova :

– nell’Antico Testamento in Genesi 14,17-20 e nel Salmo 110;

– nel Nuovo Testamento nella lettera agli Ebrei nei capitoli 5,6-10 in 6,20 e nel 7.

Melchisedek che non apparteneva al popolo ebraico, e’ descritto nella Bibbia: Antico Testamento, Genesi 14,18,, la figura appare in questi versi:

17 Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re. 18 Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19 e benedisse Abramo con queste parole: Sia benedetto Abramo dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, 20 e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici“. Abramo gli diede la decima di tutto.

LORD MELKISEDECHL’incontro:

Genesi 14,18-24: ”Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole: Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici”.

Dal punto di vista cronologico della redazione dei testi è da ritenere che la prima volta che in modo certo è stato citato il nome di Melchisedek sia nel Salmo 110, definito “Il sacerdozio del Messia”, in quanto attribuito a Davide, X sec. a. C., mentre il libro del Genesi, almeno nella redazione finale, è da considerare più tardivo e non si sa quando fu li inserito il racconto di Melchisedek.

Il Salmo 110 Così Recita Nella Traduzione In Italiano (C.E.I.):

1 – Di Davide. Salmo. Oracolo del Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”.

2 – Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: Domina in mezzo ai tuoi nemici.

3 – A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato.

4 – Il Signore ha giurato e non si pente: Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek.

5 – Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira.

6 – Giudicherà i popoli: in mezzo a cadaveri ne stritolerà la testa su vasta terra.

7 – Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa.

Gesù Il Nazareno, Come Confermano I Vangeli Sinottici, Ricorda Quel Salmo E Conferma Che È Scritto Da Davide, Che Si Riferisce Al Messia E Che Questi È Il “Signore”.

Nei sinottici, Matteo 22,41-46, Mc 12,35-37, Lc 20,41-44, che ricordano quel Salmo rammento quello di Matteo: “Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: Che ne pensate del Messia ? Di chi è figlio ? Gli risposero: Di Davide. Ed egli a loro: Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo: Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi ? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio ? Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel giorno in poi, osò interrogarlo.”

Per altri particolari su questo testo vedi: http://digilander.libero.it/Hard_Rain/11Q13.pd f

Abramo Lo Rispettava Come Suo Superiore.

È significativo che Melchisedek offra pane e vino ai suoi, nel meeting con Abramo. Melchisedek assunse un posto primario nel pensiero monoteistico e cristiano: egli è l’archetipo (figura) che precede i vari sacerdoti di cui Gesù, e’ stato uno dei vari che sono comparsi sulla Terra, nelle loro funzioni di sacerdoti, (infatti Gesù viene definito nella lettera agli Ebrei “Sacerdote in eterno dell’Ordine di Melchisedek”) ed anche per indicare le continue venute dei sacerdoti dell’ordine di Melchisedek, missione ed unzione accettata da Gesù’ (nei vangeli), che ritornano sempre come Re dei Giusti, in eterno, ed in ogni luogo della Terra, secondo l’ordine di Melchisedek.

Nel Salmo 110

Il secondo punto in cui si parla di Melchisedek nell’Antico Testamento è nel Salmo 110, in cui si prefigura le venute di figure messianiche destinate ad esercitare il giudizio di “Dio”, che saranno sacerdoti eterno dell’Ordine di Melchisedek.

Oracolo del Signore al mio Signore: «Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: «Domina in mezzo ai tuoi nemici. A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato». Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek ». Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira. Giudicherà i popoli: in mezzo a cadaveri ne stritolerà la testa su vasta terra. Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa. Salmo 109

L’evidenza Storica Dell’antico Testamento Evidenzia Due Brani In Cui Si Definisce Melchisedec

Nel primo Melchisedec è un re e un sacerdote di Giustizia e Verità’, una figura umana che prefigura la funzione di essere dell’Ordine di Melchisedek, Sacerdoti in eterno ed in ogni luogo e tempo.

Cosi come nella lingua ebraica il nome contiene il significato della evoluzione spirituale e relativa missione del soggetto con quel nome, anche secondo la locuzione latina “nomen omen”, nel nome è insito un presagio, per cui gli antichi ritenevano che il nome contenesse anche l’essenza della persona che lo portava ed in quel nome di Melchisedek è insito il nome di Re e di Giusto .

Il vero “dio” e’ YHWH = IO SONO (N.d.R: e non Yaweh che era il loro capo assoluto), e gli unti erano coloro che lo rappresentavano in ogni luogo e tempo sulla terra.: “Dio”, il tuo “Dio” ti ha consacrato con olio di letizia» (Salmo 45, 8).

Ungere con “l’olio dell’unzione shemen ha-mishchà era atto che richiamava la discesa di un’anima dall’alto, cioè d’un livello spirituale elevato, sulla persona unta, come nel caso di sacerdoti, re, profeti. Ciò si trova connesso anche alle lettere ebraiche.

Accade, infatti, che “olio” shemen ש .מ .ן. ha le stesse lettere di shmone, “otto” e di anima נ .ש .מ .ה. neshamà, ma ordinate in modo diverso (la lettera ה si può sempre considerare presente a fine parola, vedi le regole di decriptazione in Lettere Parlanti http://www.edicolaweb.net/lett003s.htm .

Secondo le predette regole, inoltre, la lettera נ a fine parola ן rappresenta un’onda d’energia, un invio.

Accade poi che ש .מ. sono le lettere di “nome” e il “Nome” è un modo per designare le potenze dell’Onnipotente perciò’ shemen ש .מ .ן . “il Nome invia” . E cosa arriva dall’alto ? Lo investe la Sua anima . נ .ש .מ .ה

Melchisedek Nella Preghiera Eucaristica Cattolica

Melchisedek è ricordato nel canone della Messa durante l’Anamnesi come preghiera per accettare il sacrificio, come quelli di Abele e Abramo.

Volgi sulla nostra offerta il tuo sguardo sereno e benigno, come hai voluto accettare i doni di Abele, il giusto, il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede, e l’oblazione pura e santa di Melchisedek, tuo sommo sacerdote.”

Melchisedek Nei Vangeli

Non vi sono riferimenti diretti a Melchisedek nel nuovo testamento, ma esiste un riferimento indiretto:

Gesù cita in Matteo 22,41-45 il Salmo 109, uno dei rarissimi passi dell’Antico Testamento in cui si parla di Melchizedek e fornisce la sua interpretazione delle qualità fondamentali che deve possedere il Messia (sottintendendo che queste qualità si applicano a sé stesso): Gesù nell’ultima Cena-Mc.I4,22, spezza il pane e mesce il vino alla maniera di Melchisedek, Genesi,XIV,I8; seguendo il Salmo CIX,4: Il Signore ha giurato – e non si pentirà: Tu sei Sacerdote in eterno – secondo l’ordine di Melchisedek. manifestando interiormente, con l’Eucaristia, il sacrificio del sacerdote levitico. Subito dopo, Gesù si unisce agli Apostoli intonando la prima parte dell’Hallel della Pasqua ebraica, Salmi CXII – CXII, e infine dell’agape con la seconda parte dei Salmi CXIV-CXVII.

Note: P.Marco Sales o.p. Il Nuovo Testamento,Torino,I944,v.I.

Evidente una correlazione tra il pane e il vino di Melchisedek e l’ultima Cena di Gesù ; che aderente alle “Scritture” apre all’Eucaristia.

Nota: Joseph Ratzinger, Gesù di Nazaret (NdR: grave errore di un “papa” = Gesu’ era chiamato il nazareno e non di Nazareth ). Città del Vaticano, 2011, parte seconda, p.187.

Melchisedek nelle Lettere del Nuovo Testamento

Nella lettera agli Ebrei si afferma che Gesù è un Sacerdote eterno dell’Ordine di Melchisedek, ma Gesù non coincide con l’antico sacerdote ritornato sulla terra, non e’ la sua reincarnazione, bensì’ un’altro di tanti sacerdoti venuti sulla Terra per aiutare l’evoluzione dell’Uomo verso la Vera Conoscenza del bene e del male.

Ebrei 7,1-4 – Questo Melchisedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace. Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno. Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino.

Ebrei 7,14-17 – È noto infatti che Gesù’, ci dice il vangelo, è germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchiade, sorge un altro sacerdote, gli è resa infatti questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchisedek.

Ebrei 7,23-24 – Per questo, Gesù è diventato garante dell’alleanza dell’Ordine. Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro vivere eternamente come al contrario l’Ordine può’ esserlo, perché’nascono sacerdoti di Melchisedek in ogni tempo e luoghi sulla Terra, da sempre.

Ovviamente Gesù’ e’ visto in questo testo, in modo un po’ forzato infatti chi lo ha redatto e’ un cristiano, ma Gesu il Nazareno deve essere visto come uno di una lunga serie di sacerdoti che sono venuti e verranno sulla Terra per salvare l’Umanita’ dall’ingiustizia e dall’ignoranza, infatti Gesu’ il Nazareno e’ uno dei tanti sacerdoti dell’Ordine di Melchisedek che si e’ manifestato all’Umanità, fin dal tempo dell’apparizione dell’uomo sulla superficie terrestre.

Significato Del Nome

LORD MELKISEDECHIl testo di questo paragrafo è riprodotto da: http://www.superzeko.net/tradition/DarioChioliNoteSuMelchisedec.html

«Melchisedek, ovvero Malkî-tzèdeq, secondo l’ebraico del testo masoretico di Genesi 14, 18, può significare:

– “Il mio re è Giustizia”, infatti mèlekh (MLK),”re”, con il suffisso possessivo di prima persona -î (Y) diventa malkî e significa “mio re”, mentre tzèdeq (TzDQ) vuol dire “giustizia” e la copula è omessa (cfr. Brown-Driver-Briggs, p. 575; Ricciotti, Storia d’Israele I, 130);

– “Re di giustizia” (come il sanscrito dharmarâja), se si interpreta la -î non come suffisso possessivo bensì come littera compaginis (cfr. Joüon, 93m; Scerbo 56).

– L’interpretazione è assai dubbia, lo Zorell per esempio non dà il significato, ed i filologi sono incerti.

– Parecchi interpretano tzèdeq come il nome di una divinità (p. es. Brown-Driver-Briggs: “my king is Tzedeq”; Testa, Genesi, p. 179: “re cananeo, protetto dal dio Tzèdeq”); e Tzèdeq è in ebraico, anche il pianeta Giove (cfr. per es. il Séfer Yetzirà IV, 6ss. [Toaff] o 43ss. [Busi-Loewenthal]).

– Però, dato che la vocalizzazione massoretica del testo biblico è tarda (VII sec. d. C.) e non vincolante più di tanto, la parola MLKY-TzDQ potrebbe anche essere letta malkî-tzàdaq, “il mio re fu giusto”, laddove si leggesse tzàdaq invece di tzèdeq, ovvero mèlekh yitzdàq,, “il Re sarà giusto”, se si interpreta il nome come composizione di mèlekh, “re”, e yitzdàq, “sarà giusto” (MLK-YTzDQ).

– Un suo anagramma – ottenuto spostando la yod – darebbe poi “mikhal tzèdeq”, MYKL TzDQ, “serbatoio/ruscello (termine di difficile interpretazione) di giustizia”.

– Un altro invece darebbe “Mèlekh tzaddìq”, MLK TzDYQ, che vuol dire “re giusto”. Ciò, se non ha significato da un punto di vista filologico, può però averlo da un punto di vista cabalistico, in quanto mostra il Giusto implicito, celato nella Giustizia, ovvero la nona sefirà, Yesòd, il Fondamento, celata nella decima, Malkhùth, il Regno. Infatti Tzaddìq, Giusto, è un altro nome per Yesòd, e Tzèdeq, Giustizia, un altro per Malkhùth..

Questo ci può portare a vedere in Melchisedek anche una sorta di guardiano della soglia, o di traghettatore verso il mare interno dell’anima, o di perno, di “polo” spirituale del mondo».

Manoscritti del Mar Morto

Uno dei manoscritti non biblici di Qumran, in specifico il manoscritto 11Q13/11QMelch rinvenuto nella grotta 11 di Qumran presso il Mar Morto è stato datato paleograficamente tra la fine del II secolo a.C. e l’inizio del I secolo a.C. Esso è composto di tredici frammenti dai quali si sono ricavate due colonne.

La colonna 2 è preservata molto bene, la colonna 3 è ricostruita solo con alcune parole. 11Q13 può essere riguardato come una sorta di targum, uno scritto che in ebraico significa letteralmente “interpretazione”, una parafrasi dei passi biblici che serve a spiegare e a interpretare i brani delle sacre scritture.

È stato tradotto in italiano da parte di Florentino Garcia Martinez e studiato di recente nella monografia di Franco Manzi, Melchisedek e l’angelologia nell’Epistola agli Ebrei e a Qumran (= Analecta Biblica 136), Roma, Editrice Pontificio Istituto Biblico, 1997, 433 pp.

Il papiro è intitolato “Melchisedek e il giudizio finale”. In tale testo si definisce Melchisedek come una Entità Celeste e come Messia.

Il documento 11Q13 (=11QMelch) rinvenuto nella grotta 11 di Qumran fa capire che si attendeva una manifestazione particolare .

“… è giunto il tempo dell’anno di grazia per Melchisedek, in cui verranno esaltati gli eletti di Dio attraverso il giudizio, come è scritto di lui nel salmo di Davide che disse: Dio si alza nell’assemblea divina, giudica in mezzo agli dei E riguardo a lui egli dice: dall’alto volgiti contro di essa, il Signore giudicherà la causa dei popoli Perché egli ha detto: fino a quando giudicherete iniquamente e sosterrete la parte degli empi ?

L’interpretazione concerne Belial e gli spiriti della sua schiera che furono ribelli e deviarono dai comandamenti di Dio [commettendo il male]. Ma Melchisedek eseguirà la vendetta del giudizio di Dio [in questo giorno, e loro saranno liberati dalle mani] di Belial e dalle mani degli sp[iriti della sua schiera]. In suo aiuto verranno tutti gli dei della [giustizia; egli] è l’eletto [che prevarrà in quel giorno su] tutti i figli di Dio e pre[siderà] questa [assemblea]. Questo è il giorno della [pace, del quale Dio] ha parlato [attraverso le parole di Isa]ia il profeta, che disse: Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: Regna il tuo Dio. Le montagne sono i pro[feti] … E il messaggero è il [consa]crato dello spirito di cui Danie[le] ha parlato: … E il messaggero che annuncia la salve[zza] è colui di cui è scritto che sarà inviato per consolare tutti gli afflitti, per allietare gli afflitti di Sion . (11QMelch 9-19 trad. F.G. Martinez)

La tensione apocalittica pre-evangelica era intensa e la vicenda di Gesù il Nazareno va inserita nel contesto anche dell’Ordine di Melkisedek.

Gesù nella sinagoga di Nazareth, all’inizio della sua missione si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia. Apertolo, trovò il passo dove era scritto “Lo Spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del Signore” (Is 61,1- 2), poi arrotolò il volume, lo consegnò all’ inserviente e disse: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che avete udito con i vostri orecchi” (cfr Lc 4,16-21).

Melchisedek nell’Esoterismo

Alice Bailey nelle sue opere esoteriche, da lei indicate come ispirate dal Maestro Djwal Khul detto “il Tibetano”, asserisce che Melchisedec è uno dei nomi o appellativi con i quali ci si riferisce (soprattutto nell’Antico Testamento, come il sacerdote eterno che si reincarna all’infinito ed in ogni luogo, per salvare il mondo dall’ignoranza) a Sanat Kumara, colui che presiede la comunità di Shamballa, la quale sopraintende spiritualmente al percorso evolutivo dell’umanità terrestre. Nello stesso scritto Melchisedek è anche detto il Signore del Mondo e l’Antico dei Giorni.

L’Ordine dei Sacerdoti di Melchisedek

LORD MELKISEDECHSecondo la filosofia iniziatica Melchisedek è il Maestro di tutti Maestri, è il realizzatore della pace (Melki) e della giustizia (tsedek) e tutti i grandi Maestri che hanno portato civiltà e luce ai popoli nel corso dei secoli provengono dall’Ordine di Melkisedek e sono Sacerdoti nel suo nome.

Melchisedek, in ebraico, significa “Re di Giustizia” e questa qualifica nella Torah viene data solo al Santo dei Santi.

Re di Salem, un villaggio che poi diventerà URU-SALEM, Gerusalemme, che significa “fondata dal Dio della Pace”, con la radice SLM che significa appunto “PACE”.

Melchisedek, il Re di Giustizia e Re della Pace, qualità che si identificano nella Sefira “Geburah”, ha officiato quel Rito che molti secoli dopo sarà officiato da Gesu’ il Nazareno, nella ultima cena con i suoi discepoli.

E’ significativo che Melchisedek non fosse Sacerdote di alcuna religione, ma solo di Dio Altissimo, portatore non di un rito sacrificale ma di un rito di offerta totalmente incruento, che presenta a Dio il semplice pane e vino, i prodotti più vicini alla dimensione umana come la terra e l’acqua, e benedice Abramo e benedice Dio. Quella benedizione di Melchisedek ad Abramo è un riconoscimento ed una Iniziazione e la offerta delle decime di Abramo è un ringraziamento, un riconoscimento ed una sottomissione.

Non solo per la setta gnostico-cristiana dei Melchisidiani, ma per tutti gli Gnostici Melchisedek è una realtà tangibile e sacra che rappresenta il Re del Mondo, figura sacra e misteriosa presente in molte scuole esoteriche anche di origine tibetana come il trattato sanscrito di 4 volumi intitolato Sanatana Drama Dipika che lo indica come “Luce sulla Legge Eterna”. Il suo nome lo identifica come Re del principale attributo di Dio, la Giustizia, e questo implica essere il Suo rappresentante ed esecutore della Sua volontà sulla terra, come indicano anche i frammenti essenici di Qumran.

Ed il rito del pane e del vino, alla Ultima Cena officiata da Gesù’ il Nazareno, porta a considerare il principale sacramento Gnostico-Cristiano come un mistero cosmico che va oltre lo spazio ed il tempo, superando il ruolo di rito commemorativo di un episodio storico come molti Cristiani ritengono. Infatti Melchisedek presentò il pane ed il vino “poiché” era Sacerdote di El Eljon e quindi questa operazione diventa un rito liturgico officiato dal rappresentante di Dio in terra, che va oltre qualunque religione umana anche attuale e si pone come perno centrale nella rappresentazione della Religione Cosmica Universale di culto Gnostico.

Il Sacerdote secondo l’Ordine di Melchisedek, è il Mediatore tra umano e Divino in ogni luogo e tempo; Egli è, quando incarnato, l’Adamo Kadmon, ed è la testimonianza della possibile reintegrazione di ogni essere umano.

E la Pistis Sophia attesta che Melchisedek, il Sacerdote, il Re del Mondo ha cura per la vita e lo sviluppo spirituale del pianeta guidandolo con la Luce e la Gnosi, ricevendo il titolo di Recettore di Luce.

Egli è il Grande Recettore della Luce Cosmica ed il genio planetario della Terra.

L’Ordine di Melchisedek è l’Ordine sacerdotale che la Grande Fratellanza Universale ha legittimato nel nostro mondo. Questo grado sacerdotale non può essere dato, ma solo acquisito intimamente. Il Maestro di Melchisedek è Uriel, il reggente di Venere, la Stella del Mattino.

Tratto in parte da: http://www.ascensione93.org/Ordine_di_Melchisedek.html

Melchisedech Giudeo – Da Wikipedia, L’enciclopedia Libera.

(Reindirizzamento da Melchisedec giudeo), è un personaggio letterario protagonista della terza novella della prima giornata del Decamerone di Giovanni Boccaccio. Egli è un esempio di ebreo saggio, una figura presente in varie opere della letteratura medievale.

Trama Dell’opera Litterale

Melchisedech è un ricco e dotto saggio, alla corte del Sultano di Babilonia (Baghdad), Saladino (un simbolo di lealtà cavalleresca e sapienza in molti autori medievali, nonostante fosse musulmano), il quale lo fa chiamare per interrogarlo con la premeditata intenzione di coglierlo in fallo in tema di dottrina religiosa, al fine di poterlo spogliare legalmente delle sue ricchezze.

La domanda è per il luogo, i tempi ed i personaggi coinvolti, estremamente insidiosa, il Saladino infatti chiede a Melchisedech nientemeno quale sia la vera religione tra quelle monoteiste (Cristianesimo, ebraismo o islam), il rischio è evidentemente quello di incorrere nella blasfemia indicando la religione ebraica oppure nell’apostasia indicando la religione islamica, in ogni caso rischia la rovina.

Per uscire brillantemente dalla difficile situazione egli si affida al racconto di un apologo nel quale per lunga tradizione in una famiglia si usa nominare uno dei figli erede universale dei beni e dei titoli consegnandogli uno speciale anello, un giorno uno degli eredi in tal modo nominato, giunto il suo turno di nominare l’erede viene assalito dal dubbio e dall’impossibilità di scegliere chi egli ami di più, per evitare il dilemma fa riprodurre l’anello in altri due esemplari perfettissimi e consegna i tre anelli oramai indistinguibili ad ognuno dei suoi tre figli.

Alla morte del padre inevitabilmente i figli iniziano una insanabile diatriba su quale di loro sia il vero ed unico erede, con conseguenti liti ed inimicizie.

Il sultano piacevolmente sorpreso dall’elegante metafora e dall’abilità del narratore decide di non procedere oltre con l’inganno e di chiedere apertamente l’aiuto finanziario necessitato a Melchisedech, il quale volentieri accondiscende. In seguito prende il saggio ebreo come suo servo e consigliere, facendogli grandi doni.

Morale

La morale del racconto è tutta racchiusa in queste poche righe:

« E così vi dico, signor mio, delle tre leggi alli tre popoli date da Dio Padre, delle quali la quistion proponeste: ciascuno la sua eredità, la sua vera legge e i suoi comandamenti dirittamente si crede avere e fare; ma chi se l’abbia, come degli anelli, ancora ne pende la questione. »

Tratto da Wikipedia con correzioni ed aggiunte di altri passi tratti da: http://www.bibbiaweb.net/bibbia05.pdf

Compiti E Missione Dell’ordine Di Melchisedek

Lo indica anche nei vangeli, Gesù nella sinagoga di Nazareth, secondo i Vangeli, assunse su di se queste profezie.

All’inizio della sua missione, Gesù si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia. Apertolo, trovò il passo dove era scritto:

“Lo Spirito del Signore è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, per allietare gli afflitti di Sion, per dare loro una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell’abito da lutto, canto di lode invece di un cuore mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore per manifestare la sua gloria.” Is 61,1-3 Arrotolò il volume e disse: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che avete udito con i vostri orecchi.” (Luca 4,16-21)

L’INIZIAZIONE:

LORD MELKISEDECHLa tradizione tramanda Melchisedek come “L’eterno Signore della Luce”, e’ sempre il messaggero del Supremo Creatore. Egli si manifesta ciclicamente ed in ogni luogo, per insegnare la via della liberazione dall’ignoranza a noi uomini, e per ricordarci alla nostra scintilla Divina interiore dimenticata e/o affievolita, per mostrarci eternamente la Via del ritorno all’Unita’ in Dio, quella Via d’Amore che ci illumina la strada per superare questo mondo di materialità ed egocentrismo della mente che ci chiude nell’ignorare cio’.

Melchisedek è la figura spirituale del Maestro; colui che si percepisce con il cuore e che ci aiuta a riscoprire la nostra unità con il Creatore e la Creazione., nei fatti e’ anche il Guardiano Della Soglia.

L’Ordine iniziatico di Melchisedek rappresenta una investitura, un patto fatto con il Creatore dall’inizio dei tempi, con alcuni uomini scelti direttamente dallo Spirito di Verità’ e Giustizia e quindi l’iniziazione proviene dalla chiamata interiore, senza nessuna iniziazione da parte di terzi.

Chi fa parte di questo Ordine di Luce = Conoscenza , si sente richiamato anche oggi ed in ogni luogo, ad agire per il massimo bene della comunità e e per aiutare la Madre Terra, in vista del balzo quantico che stiamo per compiere.

E questa iniziazione parte dalla ricerca della Salute materiale e spirituale; quindi compito dei veri iniziati all’ordine di Melchisedek e’ quello di insegnare agli uomini l’autosufficienza in materia di Salute, cioè’ la Medicina Naturale, la quale comprende anche la Medicina Spirituale a tutti popoli della Terra ed in ogni tempo, e quindi anche oggi !, questo per far si che i sudditi dell’impero dell’ignoranza, si svegliano dal loro torpore ed inizino a farsi e fare del bene, per mezzo della autogestione della loro Salute, che migliora SOLO e sempre DOPO la scelta di applicare le Leggi Naturali, cioè’ le Leggi universali della Salute. .

Ovviamente cosi come vi sono i Re- Sacer-doti dell’Ordine cosi’ vi sono i Cavalieri e le truppe, i soldati dell’Ordine, e tutti hanno come simbolo l’Alef-Tau (Alef=l’occhio sulla testa della croce=spada a rovescio= Tau).

I re-sacerdoti di Melchisedek in eterno, cioè’ i “sempre venienti”, una volta incarnati sulla Terra (in ogni tempo e luogo vi e’ il proprio sacerdote) ordinano i Cavalieri e questi le loro truppe, i soldati; questa Coorte di uomini particolari, insegnano ed istruiscono le popolazioni del mondo sulla Giustizia e Verità’ e combattono l’ignoranza con la parola = il linguaggio, ecco la spada che entra nell’anima e divide le coscienze…per far emergere e vedere ai sudditi dell’impero dell’ignoranza e dell’ingiustizia, quali sono gli operatori della Luce (la Conoscenza) e far distinguere, mostrare agli abitanti della Terra, quali e chi sono gli operatori = i prePotenti della Terra che distribuiscono “tenebre” la nebbia delle disinformazione per non far vedere la Luce della Verità’ e della Giustizia e mantengono i popoli nell’ignoranza e quindi nel dolore della malattia.

Questo ordine non ha servito mai nessun “padrone”, ma è stato costruito da uomini che riconoscevano nella Saggezza eterna ed erano in sintonia perfetta con il Creatore e la sua creazione..

Il tempo della sua nascita è molto anteriore a Gesù il Nazareno, agli Esseni ed agli Egizi, anche se utilizza un simbolo ritrovato nelle tombe egizie, semplicemente i suoi chiamati hanno ereditato nei vari luoghi e tempi, l’essenza dello Spirito di Verità’.

In questo Ordine TUTTI posso assurgere alla funzione di Sacer-dote, ed essi sono spiritualmente sempre all’Unisono nella esposizione della Luce, parlano una sola “lingua” la Vera Religione, quella che sa unire gli apparenti contrari…

L’iniziazione spirituale è un supporto per la nostra evoluzione e agevola il riappropriarsi del nostro vero “essere” (circoncisione = apertura della mente chiusa nell’ignoranza di se stessi e dell’Universo), per poi manifestarlo più pienamente nella nostra vita.

Essa aiuta a riacquisire nella nostra mente e quindi la nostra Coscienza, di ciò che giunge da noi stessi, ma che abbiamo dimenticato nel ciclico del divenire, tra morti e rinascite.

Agisce ad un livello sottile riattivando funzioni che già ci appartenevano e stimolando il nostro Potere Creativo. L’attivazione permette di espandere la nostra consapevolezza ed è un’acceleratore per la ri-connessione alla Coscienza Universale.

Funge da ri-attivatore di codici per facilitarci nel compito attuale di risveglio planetario e ci aiuta nel ritrovare un contatto dimenticato o perduto. Chi si sente far parte di questo antico patto, percepisce di avere un ruolo attivo nell’Ordine di Melchisedek, ai fini del massimo bene comunitario e per vivere al meglio i cambiamenti in atto.

L’uomo nuovo sta per nascere=emergere dalle ceneri del vecchio e si sta amalgamando alle nuove frequenze che impereranno nel prossimo futuro sulla faccia della Terra. Ormai gli uomini illuminati dalla Verità’ e dalla Giustizia, sono pronti per affrontare l’Armagheddon = l’ultima battaglia finale, che vedrà schierare le due forze opposte LUCE e tenebre.

Siete TUTTI messi alla prova continuamente da chi si oppone alla vostra forza di ritorno alle origini della Natura, il lato femminile delI’In-Finito, offrendovi i vostri desideri su di un piatto d’argento, condito pero’ con tante mandorle amare, cioè’ con tanta sofferenza.

(Tratto in parte da: marediluce.com)

Ecco il vero compito di questo Ordine sacro.

Questo compendio e’ stato preparato riportando anche tante citazioni di terzi che condividiamo come Ordine, al 99 % oltre ad aver modificato alcuni passi per far comprendere meglio il nostro pensiero.

Il Sacer-dote (il Santone senza volto)

Fonte: http://www.mednat.org

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