PORTULACA

PORTULACA

PORTULACACOSA È LA PORTULACA

La portulaca (Portulaca oleracea L.), detta anche porcellana o porcacchia, Porcellana comune o Erba grassa è una pianta appartenente alla famiglia Portulacaceae e al genere portulaca. Alla specie Portulaca oleracea L. sono ascrivibili sette sottospecie, tra queste la oleracea è la più diffusa. Il nome botanico latino significa ‘piccola porta’ per il modo con cui si aprono le capsule.

Gli Arabi nel Medioevo l’hanno denominata baqla hamqa, che significa ‘pianta pazza’, o ‘pazzesca’, a causa del modo in cui i rami si estendono per terra senza alcun controllo.

La portulaca è una pianta annua, erbacea, spontanea, grassa e succosa, presente fino ai 1500 metri di altitudine da maggio fino alle prime gelate; ha fusti cilindrici di colore rossastro, molto ramificati. Le foglie sono carnose, spesse e lucide, di colore verde chiaro. I fiori sono pochi, piccoli e gialli sbocciano in estate dove sono bottinati dalle api, le quali raccolgono discrete quantità di nettare e polline. Il frutto è una capsula contenete moltissimi semi minutissimi di colore nero, i semi rimangono vitali nel terreno fino a 40 anni.

PORTULACALa portulaca è considerata una pianta infestante, la si trova allo stato spontaneo negli orti, nei prati, nei campi, nei vecchi giardini, nelle vicinanze delle case ma anche ai bordi delle strade, fra la ghiaia e tra le crepe di asfalto; Anche se strappata o calpestata riesce a rigenerarsi in breve tempo. Viene dall’antichità usata in cucina perché commestibile ed è dotata di grandissime proprietà sia dal punto di vista alimentare che da quello salutistico. Esistono numerose varietà diverse di questa pianta, alcune utilizzate semplicemente a scopo ornamentale grazie ai loro fiori colorati e altre, invece, adatte alla consumazione. Teniamo presente che, in quest’ultimo caso, tutte le parti della pianta sono commestibili: sia i fiori, sia i semi, sia i fusti.

PORTULACAVideo: Plantas Medicinales La Huertas Verificato

STORIA

Di probabili origini asiatiche era conosciuta fin dall’antichità presso gli antichi Egizi, compare nella letteratura della medicina cinese attorno al 500 ac.

Raccolta allo stato spontaneo, o talvolta coltivata, viene consumata da tempi remoti come erba aromatica nelle regioni mediterranee. La cultura medievale attribuiva alla pianta un valore apotropaico, il potere di tenere lontani gli spiriti maligni. Se ne riporta l’uso culinario alla corte di Luigi XIV il Re Sole, era inoltre considerata preziosa per le proprietà antiscorbutiche dagli equipaggi delle navi.

Sempre durante il Medio Evo era coltivata nei Paesi Arabi e nel Bacino del Mediterraneo, soprattutto in Spagna. In Arabia Saudita, Emirati Arabi e Yemen, sono coltivate diverse varietà di portulaca della sottospecie sativa. Negli Emirati Arabi la varietà coltivata è reperibile in molti negozi di ortaggi per essere utilizzata come insalata.

CUCINA REGIONALE ITALIANA

PORTULACANella cucina napoletana era un tempo raccolta insieme alla rucola da piante che crescevano spontaneamente, e venduta da ortolani ambulanti. Rucola e pucchiacchella costituivano un binomio quasi inscindibile tra gli ingredienti dell’insalata.

Nella cucina romana la portulaca, o porcacchia, appartiene a quel misto di varie verdure, domestiche e selvatiche, che sono consumate crude in insalata sotto il nome di misticanza o insalata di mescolanza. Anticamente questa misticanza la portavano a casa i frati passando a chiedere l’obolo alle famiglie: in Corsica, la portulaca viene tuttora chiamata “erba fratesca”. Nella cucina siciliana, ‘a purciddana è usata per la preparazione di insalate, come l’Insalata ferragostana con pomodori, cetrioli, cipolle stemperate in olio aceto, e sale; oppure nell’insalata con verdure lesse, dove le foglie e i giovani germogli sono usati con patate bollite e cipolle al forno. Altro uso è quello di preparare piccola frittelle di Purciddana, in cui le cime della pianta – intinte in una pastella di acqua e farina – sono fritte singolarmente in olio ben caldo e poi servite come stuzzichini o antipasti.

PROPRIETÀ

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Negli anni, sono state scoperte notevoli proprietà nutritive e medicinali, è ricca di fibre, mucillagine e con pochissime calorie – 16 kcal per 100g. È anche una fonte vegetale di acidi grassi polinsaturi del tipo omega-3 (che svolgono un ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari) di cui contiene modeste quantità, e di acido α-linolenico; possiede un elevato contenuto di proteina cruda e di polisaccaridi idrosolubili, una buona tolleranza alla salinità e una discreta capacità di accumulo di metalli pesanti. Inoltre possiamo trovare vitamina A, alcune vitamine del gruppo B, vitamina C, sali minerali come magnesio (68 mg per 100g), manganese, fosforo, zinco, selenio, ferro, calcio, potassio (494 mg su 100 g), sodio, rame. Per la notevole quantità di vitamina C in passato era utilizzato come rimedio contro lo scorbuto.

COME MANGIARLA

PORTULACAOltre che per le sue proprietà, la portulaca è succulento ingrediente in cucina. Ogni parte della portulaca è commestibile: le foglie, i fiori, i semi e i gambi teneri. È ottima cruda, semplicemente sciacquata e fatta in insalata, sia sola che accompagnata, ad esempio, a uova sode, pomodori o semi di sesamo. Una volta sbollentata e fatta insaporire in padella è ottima come condimento originale per la pasta, per frittate, per ripieni, per fare un pesto originale oltre ad esser ottima aggiunta alle patate per preparare gnocchi gustosi. Tagliata a tocchetti la si può poi conservare sia in salamoia che sottaceto da utilizzare come surrogato del cappero in inverno. La si può friggere in pastella o consumare cotta, come contorno, saltata in padella e condita solo con olio e limone. in Calabria è tipico mangiarla insieme a sedano e aceto. In Francia, invece, è molto diffuso il suo utilizzo nelle salse o per preparare burri aromatici. I semi della Portulaca possono essere macinati e aggiunti a pane, creme e salse per renderli ancor più saporiti.

RICETTA CON LA PORTULACA

Ingredienti:

400gr di portulaca,

2 grosse rape bollite,

olio evo,

aceto,

mostarda di Dijon (la mostarda è una celebre salsa a base di mosto d’uva e senape, tipica della tradizione culinaria francese, molto semplice da preparare e ottima da usare),

cipollotto fresco tritato o cipolla di tropea.

Lavare, asciugare e tagliare la pianta, preparare una vinaigrette con 5-6 cucchiai d’olio, due di aceto un cucchiaio di mostarda, del cipollotto tritato, con sale e pepe. Mescolare bene poi decorare con le rape tagliate a spicchi. Versare sopra la vinaigrette solo al momento di servire….e buon appetito.

NOTE

Unica raccomandazione in caso di utilizzo in cucina è quella di cogliere la portulaca in luoghi il più possibile incontaminati evitando quella che cresce su marciapiedi, strade ed orti dove si utilizzino fitofarmaci, questo anche perché la portulaca tende ad assimilare i metalli pesanti.

COME SI COLTIVA LA PORTULACA

PORTULACALa portulaca si può coltivare su terrazzi e balconi, amando il caldo e le temperature più alte. Coltivarla all’aperto permette la l’apertura completa dei fiori, che sbocciano al meglio solo in condizioni di elevata luminosità. Nelle aiuole le piante vanno poste a circa 30 centimetri di distanza fra loro per permettere alla vegetazione di svilupparsi adeguatamente. La pianta richiede un terriccio molto sabbioso, mentre se si sceglie di coltivarla in vaso questo deve essere ben drenato (e vi si può aggiungere sabbia grossolana). La pianta va irrigata ogni due o tre giorni.

Approfondimento: Wikipedia

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