Gregg Braden

Gregg Braden

Gregg Braden 004Nato il 28 giugno 1954, Gregg Braden è oggi uno dei maggiori rappresentanti di teorie che hanno ad oggetto la data fatidica: 21 dicembre 2012, e tiene conferenze in tutto il mondo, a frutto di una lunga ricerca. Formatosi come geologo e impiegato presso una importante azienda del settore informatico, Braden ha lavorato per molti anni nel campo dei computer e dei sistemi di rete, tanto da essere stato uno dei primi fondatori del “progetto internet”. Partendo da una formazione scientifica, ha allargato i propri orizzonti al settore totalmente opposto del mondo spirituale, tanto da essere considerato oggi il primo precursore di un linguaggio nuovo e affascinante, che crea un ponte tra scienza e spiritualità.

I suoi viaggi lo hanno portato nei lontani monasteri del passato, alla ricerca di verità perdute che, coniugate al sapere dei nostri tempi, porterebbero l’uomo moderno ad avere maggiore conoscenza di sé e dalla propria tecnologia interiore, oltre che alla padronanza di quella esterna. Guaritori e mistici, profondi conoscitori del corpo e dell’anima, esponenti di culture lontane dalla nostra e protette dal segreto delle antiche mura dei monasteri tibetani e boliviani, trasmettono le proprie conoscenze alla civiltà del progresso. Braden sostiene che l’uomo stia vivendo un’epoca unica, un’esperienza singolare, perché mai in altre Ere del passato è stato possibile coniugare la consapevolezza e gli strumenti del presente con le profonde conoscenze degli antenati.

E forse non è un caso che popolazioni così avanzate come i Maya, pur così esperte nell’astrologia, non conoscessero neppure l’uso della ruota…

È, allora, come se quei libri sacri andati persi migliaia di anni fa tornassero a vivere, riscoperti sotto la coltre di polvere della nostra tecnologia, e, alla luce della nuova civiltà, assumessero il ruolo di protagonisti. È solo attraverso la nuova – per noi – scienza della compassione che si può sperare di vivere in un futuro di consapevolezza, in cui noi tutti ci percepiamo come esponenti di un’unica famiglia. Nascono così i suoi libri, frutto di un misto tra esperienze di vita vissuta, saggezza scientifica abbinata al miracolo della guarigione e della pace, e il potere salvifico della preghiera. Il ricercatore mostra chiaramente come una preghiera detta da un singolo in una stanza possa vere effetti di risonanza in tutt’altra parte del mondo. Basta solo aprire il nostro cuore a qualcosa che ci era stato sottratto. Superando i confini della scienza per entrare nel mondo spirituale serve a capire come siamo arrivati fino a qui e ci apre gli orizzonti per affrontare le sfide del futuro.

Gregg Braden 003A Braden si deve il merito di esser partito da assunti certi, oggettivamente provati, e averne valutato la mutazione a cui quale sono stati soggetti nel tempo. Il periodo che viviamo ora, secondo il ricercatore, è una fase di passaggio, un “non tempo” la cui percezione da parte nostra è accelerata, al punto tale che le giornate sfuggono al consueto controllo e appaiono della durata di circa 16 ore. Secondo Braden, come molti altri autorevoli scienziati, tra cui Dmitrev – che parla di plasma magnetizzato – la Terra, spostandosi lungo la cintura fotonica, muove verso il centro della galassia, la Via Lattea, sollecitata da una forza sconosciuta che sta mettendo repentinamente a disagio tanto i campi magnetici quanto la sua frequenza, quello che è riconosciuto come il “battito cardiaco del pianeta”.

Questo influisce non solo sul pianeta in quanto tale, ma anche sul nostro corpo, sul cervello, sulla capacità di gestire le emozioni. Gli stessi picchi solari influenzano i nostri flussi di energia. Le tempeste solari degli ultimi anni, aumentate dalle 30/40 l’anno alle oltre 300 al mese sono solo l’espressione di come il nostro universo sia in continua evoluzione, coinvolgendo in un effetto a cascata il nostro piccolo mondo. Ne sarà così influenzata la realtà di ogni giorno, dal battito cardiaco alla risposta ormonale, dal sistema nervoso ai conflitti sociali.

Risvegliarsi al punto zero è solo una delle conclusioni alle quali il ricercatore sia approdato. Anni di studi lo hanno condotto a dimostrare come sia possibile una retrodatazione della nostra civiltà e che quella che viviamo adesso sia solo l’ultima di una serie di civiltà, succedutesi nel corso di epoche lontane, e di cui difficilmente si trova traccia.Gregg Braden 002 Una delle più recenti testimonianze è data con serie probabilità dall’insediamento di Caral, a nord di Lima, dove il ricercatore ha verificato l’esistenza di 6 lastre di un materiale sconosciuto per quel luogo, e che testimonierebbero l’esistenza di 6 grandi Ere. Quella che stiamo vivendo è solo la quinta, iniziata nel 3114 e che terminerà il 21 dicembre 2012.

Le lastre in pietra ritrovate in Perù sono la dimostrazione pratica di come la previsione dei Maya e di altre culture fosse esatta. Il non tempo che stiamo attraversando è un’epoca di passaggio tra la fine della Quinta Era, e di una Sesta, e che non siamo prossimi alla fine del mondo, ma del “nostro” mondo, vale a dire del mondo come noi lo conosciamo.

Secondo Braden le civiltà nascono, crescono e muoiono, e la loro presenza sul pianeta non è altro che il risultato di un fenomeno naturale a cui è soggetta la Terra stessa: la ciclicità. Non a caso, i Maya, come gli Atzechi, gli Incas, e prima ancora gli Olmechi, percepivano il tempo nel modo ciclico in cui lo avevano rappresentato nei diversi calendari che ci sono pervenuti. Anche il calendario di Dendera, espressione di una civiltà geograficamente lontana da quelle mesoamericane, si allinea sulla stessa idea.

Gregg Braden 001Quello che stiamo vivendo è solo uno dei tanti cicli, e siamo giunti ormai al termine. La sua conclusione avverrà, per Braden, come è accaduto in epoche passate, con sconvolgimenti e catastrofi, ma sono mutamenti fisici che in realtà stiamo già vivendo. Il 21 dicembre è solo l’apice di un cambiamento epocale già in itinere che spinge anche gli uomini ad un mutamento.

Cambio di coscienza, consapevolezza di sé e compassione potranno portare gli esseri umani ad una svolta che garantirà mille anni di pace. Quello che avevano visto i Maya, gli Hopi, il Mahabaratha e la Bhagavad-Gita degli Indù non sono altro che espressioni della svolta epocale che si attende da migliaia di anni, e sulla quale anche molte discipline New Age hanno fondato i propri assunti.

Sta però all’uomo comprendere sé stesso e i suoi simili come esponenti di una famiglia unica, legati dallo stesso DNA e da una fitta rete di legami, quella che Braden chiama Matrix Divina, e tentare di accettare il cambiamento. Solo calandosi in quest’ottica, secondo lo scienziato, è possibile vivere il mutamento e non esserne travolti.

Fonte: Il Punto Zero

Link: )* Stazione Celeste – Le Ricerche di G. B.

Straordinaria video Conferenza: risvegliarsi al punto zero 2 – YouTube

Prima parte: risvegliarsi al punto zero 1 – YouTube

Intervista Video: Intervista – YouTube

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