Culto del cargo

Culto del cargo

Culto del cargo 3Il culto del cargo è un culto di tipo millenarista sincretico apparso in alcune società tribali melanesiane in seguito all’incontro con popolazioni occidentali. Originatesi dall’osservazione delle navi e dei traffici europei, i diversi culti del cargo hanno in comune la fede nell’avvento di navi o aerei (in inglese cargo, da cui il nome di questi movimenti religiosi) carichi di beni destinati non agli europei ma agli indigeni.

I credenti del culto ritengono che la consegna dei beni sia disposta per loro da parte di un ente divino. Il culto del cargo si è sviluppato principalmente in alcuni angoli remoti della Nuova Guinea e in altre società tribali della Melanesia e della Micronesia in concomitanza con l’arrivo delle prime navi esploratrici occidentali del XIX secolo. Culti simili sono però apparsi anche in altre parti del mondo.

Il culto del cargo ha avuto la sua maggiore diffusione in seguito alla seconda guerra mondiale, quando le tribù indigene dei luoghi interessati ebbero modo di osservare le navi giapponesi e statunitensi che trasportavano grandi quantità di merci. Alla fine della guerra le basi militari dell’Oceano Pacifico furono chiuse e di conseguenza cessò il rifornimento di merci. Per attrarre nuovamente le navi e invocare nuove consegne di merci, i credenti del culto del cargo istituirono rituali e pratiche religiose, come la riproduzione grossolana di piste di atterraggio, aeroplani e radio e l’imitazione del comportamento osservato presso il personale militare che aveva operato sul luogo.

Durante la seconda metà del Novecento il culto del cargo è diminuito fino a scomparire quasi del tutto. Sull’isola di Tanna, nella Repubblica di Vanuatu, sopravvive ancora il culto di Jon Frum, uno dei più conosciuti, che nacque prima della guerra e divenne in seguito un culto del cargo. Sulla stessa isola è vivo il Movimento del Principe Filippo, che ha come oggetto la figura di Filippo di Edimburgo, marito della Elisabetta II, regina del Regno Unito.

Come nasce una Religione: John Frum

Il Culto del Cargo rappresenta un singolare fenomeno etno-sociale sorto durante la Seconda Guerra Mondiale, a seguito delle spedizioni americane nelle isole del pacifico.

Il giorno di John Frum” è l’evento più importante nel culto nato in seno alle tribù che vivono sull’isola. Culto del cargo POSTCARDIn questo giorno sacro, numerose parate e celebrazioni vengono tenute per onorare la divinità compassionevole che aveva visitato questa gente molti anni prima. Molti etnologi ritengono che i nativi di Tanna abbiano sviluppato il culto attorno alla figura di un soldato americano di nome John Frum (probabilmente è la storpiatura di “John from America”, John dall’America), vissuto a stretto contatto con la tribù nel corso della seconda guerra mondiale.

È noto come tale culto cominciò a svilupparsi con l’arrivo di circa 300 mila soldati statunitensi nelle Nuove Ebridi, incaricati di difendere l’arcipelago da una possibile invasione giapponese.

Gli isolani furono notevolmente impressionati dalla disciplina, dal senso di appartenenza e dall’abbondanza di risorse dell’esercito americano. Una certa impressione dovette forse esercitare anche il fatto che, nelle file delle truppe statunitensi, militavano pure soldati di colore. Ciò portò allo sviluppo della figura di Jon Frum che, secondo i fedeli, dovrebbe portare loro serenità e prosperità (anche in forma materiale, attraverso l’invio dei beni della società occidentale, come tipico dei culti del cargo). I seguaci di Jon Frum, in particolare,costruirono strisce segnaletiche e una torre di controllo nella speranza che arrivassero degli aerei a portare loro i cosiddetti “cargo”. Nel 1957, l’allora leader del movimento, Nakomaha, creò l’ “Esercito di Tanna”, un’organizzazione non violenta che organizzava parate di stampo militare, durante le quali i partecipanti sfilavano con i visi dipinti con i colori rituali, magliette bianche con scritta T-A USA (Tanna USA Army) e con finti fucili fatti di bambù.Culto del cargo 425Tale parata viene ancora celebrata il 15 febbraio di ogni anno (il John Frum Day). La data del 15 febbraio è ritenuta particolarmente importante dai seguaci, visto che si ritiene che Joh Frum ritornerà sull’isola proprio in quel giorno (l’anno non è tuttavia noto). Il simbolo religioso più diffuso tra i fedeli è una croce di colore rosso.

Il caso di John Frum rappresenta uno dei più noti nell’ambito di quel fenomeno conosciuto come “Culto del Cargo“. La distribuzione gratuita di cibo, l’applicazione della medicina occidentale tra gli uomini delle tribù primitive e l’utilizzo degli aeroplani, dovette impressionare notevolmente i nativi, tanto da far credere ai nativi di avere a che fare con delle divinità, spingendoli alla creazione di veri e propri culti religiosi in onore degli dei.

E’ possibile che lo stesso fenomeno sia accaduto nel passato della Terra, quando antichi cosmonauti extraterrestri sono entrati in contatto con i nostri antenati considerandoli divinità

Bep-Kororoti

Così narra un’antica leggenda amazzonica: Il guerriero dal cosmo sembrava provare piacere nel vedere la fragilità di queste persone. Nell’intento di voler dare loro una dimostrazione del suo potere, alzò l’arma di tuono e, indicando successivamente un albero e poi una roccia, distrusse entrambi. Tutti compresero che Bep-Kororoti voleva dimostrare loro che non era venuto per fare la guerra”.

Culto del cargo 001I Kayapo celebrano ogni anno l’arrivo del misterioso Bep-Kororoti, “colui che viene dal cosmo” venuto in visita sulla Terra tanto tempo fa, indossando un curioso abito di vimini che ricorda molto una tuta spaziale moderna.

Secondo i racconti dei leader della tribù, il misterioso personaggio venne dalla catena montuosa del Pukato-Ti. Alla paura del primo incontro, pian piano la gente del villaggio cominciò a sviluppare una vera e propria adorazione verso lo straniero, motivata dalla sua bellezza, dallo splendore bianco della sua pelle e dalla sua benevolenza verso tutti. Si tramanda che questo strano visitatore fosse straordinariamente intelligente e che avesse consegnato agli antenati della tribù preziosissime conoscenze.

La leggenda racconta che un giorno Bep-Kororoti esplose in un attacco di rabbia e con urla e minacce vietò ai membri della tribù di avvicinarsi a lui. Fu allora che la tribù vide andare lo straniero verso i piedi della montagna e fuggire verso il cielo in una tremenda esplosione che scosse tutta la regione.

il racconto della partenza di Bep-Kororoti, “tra nuvole di fumo, di luce e rombi di tuono”, richiama chiaramente alla mente il comportamento di un motore a reazione moderno. Lo spettacolo deve aver sopraffatto i sensi degli aborigeni.

L’etnologo Joao Americo Peret, che intervistò gli anziani della comunità aborigena nel 1952, ha affermato che la vicenda di Bep-Kororoti risale ad un passato molto lontano. Il culto, di epoca antichissima, è sorto quando non esistevano ancora né motori a reazione, tecnologie avanzate né tanto meno viaggi spaziali umani…

Fonte: Wikipedia Fonte: Wikipedia

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