SIMBOLISMO NELL’EVOLUZIONE SPIRITUALE

SIMBOLISMO NELL’EVOLUZIONE SPIRITUALE

Simbolismo nell'Evoluzione SpiritualeCome nel precedente lavoro “Purificare e Consacrare un Luogo, il Rito della Circumambulazione” vorrei iniziare questo testo riportando un capitolo del libro “The Square and Compasses” intitolato “The Symbols of Freemasonry”. Questo introduce appropriatamente il tema del “Simbolismo nell’evoluzione spirituale” e mi consente di sviluppare una serie di ulteriori considerazioni che approfondiscono l’argomento in questione. Nel fare questo mi avvarrò ancora una volta di quel “tesoro di comprensioni” che sono i “RA Materials.

« I SIMBOLI DELLA FRAMMASSONERIA

Segni e simboli sono in uso fin da quando i primi ominidi tentarono di comunicare con i loro compagni, anche prima della parola articolata.

Simboli nell’Antichità

Il simbolismo non è un’innovazione moderna. Segni e simboli sono in uso fin da quando i primi ominidi tentarono di comunicare con i loro compagni, anche prima della parola articolata. Prima della parola, l’unico mezzo di comunicazione disponibile era attraverso segni o gesti, con l’uso dei quali si cercava di trasmettere un bisogno fisico o un desiderio personale. Coloro che facevano o osservavano particolari gesti gradualmente svilupparono, come reazione naturale, l’emissione di suoni mentre i gesti venivano compiuti. Con il passare del tempo, particolari suoni venivano associati a particolari gesti, così da diventare riconoscibili come rappresentativi dei gesti stessi. Questi suoni alla fine si sono evoluti in parole, che hanno fornito un mezzo più semplice per esprimere bisogni e desideri. Da quel momento in poi i ruoli del suono e del gesto furono invertiti nella comunicazione, così che i gesti furono usati principalmente per dare enfasi quando necessario. Variazioni di queste parole di base si sono gradualmente sviluppate, essendo utilizzate per differenziare tra oggetti e azioni, nonché per caratterizzare sfumature di significato. Una rudimentale grammatica si è naturalmente evoluta con la maturazione del discorso coerente, mentre anche il simbolismo si è sviluppato fino a diventare una componente immutabile insita nella vita quotidiana e nel linguaggio.

Il discorso coerente ha presto favorito il desiderio di creare registrazioni visive, che a sua volta ha portato allo sviluppo della parola scritta. La scrittura nella sua forma originale era una serie di grezzi pittogrammi che rappresentavano singoli oggetti o azioni che diventavano parole, il che ancora una volta scambiava i ruoli della parola e dei simboli. L’uso dei pittogrammi portò allo sviluppo della scrittura cuneiforme da parte dei Sumeri in Mesopotamia e i pittogrammi furono la base dei caratteri convenzionali usati nella scrittura cinese e giapponese. In confronto, i pittogrammi molto semplici degli indiani d’America non furono mai stati sviluppati in una forma di scrittura alfabetica. Elaborati pittogrammi furono anche la base dei geroglifici egizi. Fino a poco tempo fa si pensava che la scrittura pittografica dei Sumeri fosse la prima, ma gli scavi iniziati nel 1988 ad Abydos in Egitto confermano che i geroglifici erano in uso prima del tempo del re Narmer, che unì il suo regno dell’Alto Egitto con il regno del delta del Basso Egitto intorno al 3200 a.C.. Si pensa che il re Narmer sia la stessa persona del leggendario re Menes, il primo faraone d’Egitto.

Questi ultimi scavi e scoperte ad Abydos sono descritti in un libro intitolato “Egypt” di Vivian Davies e Renée Friedman, che sono stati assistiti da un ampio gruppo di esperti. Le loro scoperte indicano che i geroglifici egizi non si sono evoluti in fasi come la scrittura cuneiforme, come ritenuto in precedenza, ma sembrano essere stati stabiliti fin dall’inizio come un completo mezzo di comunicazione. Pertanto, sebbene molti dei caratteri fossero usati per rappresentare parole complete, la maggior parte di essi indicava anche suoni o combinazioni di suoni ed era utilizzata in maniera simile agli alfabeti moderni. Lo Ieratico, che è una forma corsiva dei geroglifici egizi, sembra essersi evoluto per l’uso quotidiano intorno al 3000 a.C., quando di solito veniva scritto con inchiostro su papiro. Un molto più tardo derivato dello ieratico fu la scrittura Demotica, sviluppata intorno al 700 a.C. La scrittura Demotica era popolare durante tutto il periodo greco-romano ed era adoperata dagli egiziani eruditi per le loro attività letterarie, nonché per la corrispondenza commerciale e privata.

Man mano che il linguaggio diventava più sofisticato, la forma pittografica della scrittura divenne presto inadeguata, perché gli arricchimenti dell’espressione orale erano difficili da registrare. Come risultato di questa carenza, le prime scritture come il Cananeo del 2000 a.C. circa e il Sinaitico del 1500 a.C. circa, si erano sviluppate nel corso di molti secoli utilizzando un alfabeto in cui i caratteri erano basati su geroglifici egizi che originariamente rappresentavano oggetti fisici e azioni. Queste scritture furono seguite dal Fenicio attorno al 1000 a.C. e dai suoi primi derivati ebraici intorno al 700 a.C., che utilizzavano simboli per rappresentare le consonanti, ma lasciavano le vocali da capire. I simboli gradualmente divennero standardizzati e furono stilizzati nella fase finale della scrittura, come rappresentato dall’alfabeto greco e dal suo derivato romano, entrambi dotati di caratteri per consonanti e vocali, consentendo di registrare ogni sfumatura dell’espressione orale.

La lingua e la scrittura sono due delle più grandi conquiste intellettuali della razza umana, senza le quali tutte le altre conquiste non sarebbero state possibili. Il linguaggio e la scrittura trascendono l’intercomunicazione personale e la conservazione delle registrazioni, perché facilitano sia il pensiero logico che la valutazione razionale. Questo complesso uso di simboli consente alla mente mortale di contemplare le meraviglie della creazione e la promessa di una vita spirituale nell’aldilà, nonché di esplorare e progressivamente risolvere i misteri dell’universo, distinguendo chiaramente gli esseri umani da tutte le altre forme di vita sulla terra.

I Simboli nelle Sacre Scritture

Non c’è dubbio che, nel processo della loro evoluzione attraverso i secoli, la parola e la scrittura si sono affermate come i più pervasivi di tutti i simboli nel mondo moderno. La scrittura derivava dalle capacità acquisite in precedenza di disegnare altri simboli, utilizzando una varietà di metodi. Ad esempio, la scrittura geroglifica dell’Egitto è stata dipinta su papiro almeno dal 3250 a.C., utilizzando tecniche simili a quelle sviluppate per la prima volta dai Magdaleniani per le loro pitture rupestri realizzate intorno al 15.000 a.C. Recenti scavi ad Abydos, in tombe di una dinastia precedentemente sconosciuta ora indicata come Dinastia 0, hanno portato alla luce etichette in osso e avorio che risalgono al 3250 a.C. e sono incise con geroglifici che utilizzano segni per i suoni e sono gli stessi usati nelle dinastie successive.

La paletta di ardesia del re Narmer trovata nel 1898 tra una raccolta di offerte al tempio sepolte nell’antica capitale del Regno dell’Alto Egitto, Hierakonpolis, che significa “Città del Falco” in greco, è stata ora datata al 3100 a.C. . Incisa su entrambi i lati, illustra graficamente l’unione dell’Alto e del Basso Regno. I geroglifici proclamano Narmer re e dicono che “Horus, il dio protettore della regalità, ora controlla il delta”. Una più antica paletta da Hierakonpolis risale al 3200 a.C. circa.

La scrittura cuneiforme della Sumeria fu un adattamento delle impronte a forma di cuneo fatte da uno stilo su tavolette di argilla bagnata, dal 3100 a.C. circa o forse prima. Una caratteristica della scrittura cuneiforme è che è composta quasi esclusivamente da linee rette, perché è difficile realizzare curve regolari con uno stilo. La scrittura cuneiforme originaria serviva a redigere elenchi di merci e dettagli fiscali, dai quali i testi linguistici si sono via via evoluti utilizzando circa cinquecento simboli diversi. Una delle prime tavolette di argilla conosciute incise con la scrittura mesopotamica risale al 3000 a.C. circa. Testi, come le iscrizioni cananee sul “Sarcofago di Ahiram” rinvenuto nell’antica città di Gebal, ora chiamata Byblos, sono stati scolpiti su pietra già nel 1100 a.C., utilizzando scalpelli e bulini di metallo. Dall’inizio della scrittura, questi e altri aspetti pratici delle arti e dei mestieri si sono intrecciati con le tecniche di comunicazione, il che ha notevolmente migliorato l’evoluzione dei simboli.

Nelle prime fasi dello sviluppo del linguaggio articolato, i simboli si riferivano quasi interamente a ciò che era necessario per la sussistenza, con l’aggiunta di pochi simboli che riflettevano azioni di importanza pratica nella vita quotidiana. Man mano che la parola diventava più sofisticata e la scrittura si sviluppava, furono introdotti simboli aggiuntivi per riflettere le idee astratte che cominciavano a formularsi nella mente umana. Le prime registrazioni conosciute di idee astratte si riferiscono al concetto che, quando un essere umano muore, il suo spirito sarà trasmigrato dal corpo mortale a una vita nell’aldilà. La credenza nell’immortalità dello spirito umano e che continuerà a vivere in eterno è illustrata graficamente dalle iscrizioni geroglifiche nelle prime tombe dei faraoni egizi. Con l’avvento della scrittura corsiva le idee astratte potevano essere espresse in modo ancora più vivido, come esemplificato “nell’Ecclesiaste”, in cui il predicatore ritrae la natura transitoria e il consumato vuoto della vita terrena e la certezza della morte, che è controbilanciata dalla speranza che l’anima vivrà poi nell’immortalità. Le scritture sacre di tutte le religioni includono allegorie, o lunghe ed elaborate storie, che illustrano principi morali che spesso non sono esposti in modo specifico, ma sono lasciati da scoprire al ricettore. Vengono usate anche parabole più brevi, che tipicamente mostrano l’applicazione di un precetto morale in una situazione familiare, in modo che i principi astratti siano rappresentati in una forma concreta e vibrante.

I geroglifici egizi confermano che gli attributi di strumenti, mezzi e altri oggetti ben noti erano usati nei tempi antichi come simboli per dimostrare i requisiti per una corretta condotta morale. Questo utilizzo grafico di simboli per trasmettere importanti messaggi religiosi continuò attraverso i tempi biblici e culminò nel secolo precedente l’era cristiana, quando la tecnica del “Pesher” fu introdotta nelle scritture ebraiche. “Pesher” è una parola ebraica che significa un’interpretazione o una spiegazione, derivata da “peshitta”, un’altra parola ebraica che significa semplice o chiaro. La parola siriaca “peshitta“ e la sua forma aggettivale,“peshito“, sono usate per designare le versioni dell’Antico e del Nuovo Testamento tradotte dall’antico siriaco e sono talvolta chiamate le Versioni Principali o la “Vulgata Siriaca”. Nell’Antico Testamento “Pesher” significa interpretazione dei sogni, ma nei rotoli dell’era cristiana è usato per indicare che una sezione del testo ha un secondo o speciale significato nascosto. Molti dei testi dell’Antico Testamento sono usati con la tecnica del “Pesher” per trasmettere messaggi speciali, alcuni dei quali sono stati stabiliti dalla tradizione nel corso di centinaia di anni.

L’Origine dei Simboli Massonici

Sappiamo che la massoneria operativa ha compreso in epoca storica la progettazione e la costruzione di edifici ecclesiastici, ma indagini archeologiche dimostrano che la massoneria era già influenzata dalla religione quando gli scalpellini egizi iniziarono a costruire tombe a Helwan, la necropoli delle loro antiche capitali di Saqqara e Menfi. Le tombe di Helwan sono almeno 350 anni più vecchie della piramide a gradoni del faraone Zoser costruita a Saqqara intorno al 2650 a.C. .

Il Tempio del re Salomone a Gerusalemme è il più antico di cui abbiamo documenti dettagliati. Completato intorno al 950 a.C. dopo più di sette anni di costruzione, è un esempio preminente della visione e dell’ispirazione richieste nella concezione e nella costruzione di tali edifici. Ogni caratteristica di quel magnifico edificio era di religiosa e simbolica importanza. Il resoconto biblico non lascia dubbi sulla conoscenza completa che i muratori (masons) e i loro associati artefici (artificers) dovevano avere del simbolismo incorporato nella struttura e nei suoi sontuosi arredi ed anche nelle strutture della corte circostante. Flavius Josephus (c.37-c.100), il famoso soldato e storico ebreo, fu il governatore della Galilea e mostrò grande valore contro l’avanzata di Vespasiano. Nel suo trattato “Antichità degli Ebrei”, Josephus registrò che quando il re “Erode il Grande” restaurò il secondo tempio eretto da Zorobabele, non solo svolse il lavoro in modo discontinuo per evitare di interrompere le consuete osservanze rituali, ma addestrò anche 1.000 sacerdoti a lavorare come muratori per la costruzione del Santuario (The Shrine). Il restauro del tempio fu iniziato nel 19 a.C. e completato nel 64 d.C., ma il tempio fu completamente distrutto dai romani nel 70 d.C.

Dopo quel periodo i massoni operativi furono continuamente impegnati in massicci progetti di costruzione per l’Impero Romano, fino alla caduta di Roma nel 410, quando fu catturata dai Visigoti. Nel frattempo Costantino il Grande, allora imperatore di Bisanzio, aveva prevalso sui romani pagani nel 330, quando Costantinopoli divenne la capitale dell’Impero Romano. Costantino stabilì il cristianesimo in Oriente e realizzò la prima grande ondata di edificazione ecclesiastica cristiana, superando anche gli sforzi del “Rinascimento Persiano”. Questo lavoro continuò senza sosta fino a quando Costantinopoli fu conquistata dai Turchi nel 1453. Nell’Europa occidentale quando il Medioevo, che durò almeno dal V fino al IX secolo, volgeva al termine, un’incredibile era di costruzione di cattedrali fu inaugurata e continuò ininterrottamente dal tardo medioevo al rinascimento. Anche in Gran Bretagna, gravemente ostacolati dalla Riforma di metà ‘500, i lavori per gli edifici ecclesiastici continuarono fino al ‘700. Durante questo periodo furono costruite molte centinaia di chiese, cattedrali, castelli ed edifici civili. La cattedrale di Chartres in Francia è un rinomato esempio di strutture ecclesiastiche. Fu la prima in stile gotico, costruita in un periodo di circa quarant’anni e completata negli anni Trenta del Milleduecento. Lo “York Minster” è probabilmente l’esempio più conosciuto in Inghilterra ed è spesso e affettuosamente chiamato “Poesia in Pietra”. Fu completato nel 1474 dopo diverse distinte fasi di lavoro nell’arco di due secoli e mezzo.

I massoni operativi hanno lavorato su strutture religiose e furono immersi in attività religiose per un periodo di oltre cinquemila anni. Ciò richiedeva che i massoni avessero una conoscenza intima e dettagliata delle dottrine e dei principi delle religioni riguardo alle quali stavano svolgendo il lavoro, in modo che le credenze religiose potessero riflettersi nelle strutture e soprattutto nei dettagli del loro ornamento. Ad esempio, i geroglifici che adornano le camere delle antiche piramidi e tombe egizie sono pieni di simboli che raffigurano la ricerca e il viaggio concepito verso una vita nell’aldilà. Era inevitabile che i principi fondamentali della massoneria speculativa venissero plasmati da una così lunga e stretta associazione con la religione, con il risultato che il simbolismo della massoneria si sviluppò parallelamente all’arte operativa. Tutte le registrazioni esistenti dei cerimoniali nelle logge operative confermano che i simboli giocavano un ruolo vitale nei loro insegnamenti, fornendo uno stimolo per lo sviluppo della contemplazione speculativa. L’incorporazione di simboli nei rituali delle logge puramente speculative fu un’estensione naturale di questa consolidata pratica. In effetti, i principi che animarono coloro che formarono le prime logge puramente speculative lo resero un esito inevitabile, spingendoli a descrivere la massoneria come “un peculiare sistema di moralità, velato nell’allegoria e illustrato da simboli”, il che definisce appropriatamente uno dei suoi principi centrali.

La Portata del Simbolismo Massonico

Con un’associazione così stretta e continua con tutti gli aspetti del pensiero e della pratica religiosa attraverso i secoli, è inevitabile che la massoneria abbia abbracciato tutto il simbolismo che deriva dagli antichi misteri e dalle grandi religioni del mondo. Ciò non implica che ogni simbolo di questo tipo sia utilizzato, né che gli utilizzi siano identici, ma tutti gli aspetti importanti del simbolismo sono stati incorporati negli insegnamenti e nei rituali della massoneria. Aspetti specifici adottati e adattati dagli antichi misteri e dalla religione includono la preparazione in senso personale, per stabilire un’adeguata ricettività per l’istruzione morale. Le parabole sono incluse nei rituali per fornire istruzione etica. Le storie exoteriche sono il fondamento del lavoro in molti dei rituali, spesso intessute attorno ad elaborate allegorie come base per la comunicazione di precetti fondamentali. Le interpretazioni esoteriche di molte di queste allegorie sono nascoste in un modo analogo alla tecnica del “pesher” usata negli scritti sacri dell’era paleocristiana.

Il primo simbolo che si incontra nella massoneria è la Preparazione, come lo era negli antichi misteri. Combina disposizione mentale, meditazione e purificazione simbolica, insieme all’uso di abiti e accessori appropriati. L’oscurità è un essenziale precursore della luce, luce che si raggiunge con la prova attraverso un simbolico viaggio. Tutti questi aspetti, incluso il bagno nell’acqua, erano coinvolti quando si iniziava un apprendista in una loggia di massoni operativi. Tuttavia, nei gradi tradizionali della massoneria speculativa, una forma puramente simbolica di abluzione è usata solo in alcune delle cerimonie. Nella massoneria operativa, il bagno era l’equivalente del battesimo per immersione che era l’ultimo gradino per l’ammissione alla chiesa paleocristiana, come lo è ancora in alcune sette. Al giorno d’oggi l’abluzione nella massoneria speculativa è simile alla forma moderna di battesimo dell’aspersione con acqua quando si è vestiti di bianco. Una forma di abluzione rituale viene eseguita dai musulmani prima di entrare in una moschea per la preghiera e durante il loro pellegrinaggio alla Mecca sono vestiti di bianco quando girano intorno alla Kaaba, l’edificio sacro in cui è racchiusa la Pietra Nera. Tutte le religioni importanti includono una qualche forma di preparazione simbolica, viaggio e acquisizione della luce, il che è una procedura considerata da tempo immemorabile come una rinascita spirituale.

Le varie “Modalità di Riconoscimento” affidate ai candidati sono simboli di importanza, la maggior parte dei quali originano da quando i “segreti commerciali” (trade secrets; “segreti del mestiere”) erano “misteri” e la loro conoscenza doveva essere custodita gelosamente. Un’ampia gamma di strumenti di lavoro, materiali, calibri (gauges;”strumenti di misura”) e metodi del massone è utilizzata simbolicamente per fornire istruzioni morali che spesso, sebbene non necessariamente, si riferiscono al lavoro sul Tempio del Re Salomone. Il Tempio è un simbolo preminente nella massoneria, a significare quella “casa non fatta con le mani”, eterna nei cieli. È un emblema di un glorioso futuro, come lo fu il tempio mistico di Ezechiele per gli israeliti durante il loro periodo di cattività in Babilonia. Molti aspetti della costruzione del tempio da parte del re Salomone, la sua dedicazione intorno al 950 a.C., la sua distruzione definitiva da parte di Nabucodonosor nel 587 a.C. e la costruzione del secondo tempio da parte di Zorobabele tra il 537 a.C. e il 515 a.C. dopo il ritorno degli israeliti dalla prigionia, sono incorporate in drammatici dettagli nelle parabole che sono alla base dei gradi tradizionali della massoneria. Anche elementi del tempio, come i due grandi pilastri all’ingresso, sono utilizzati come simboli. Molte delle interpretazioni simboliche sono sufficientemente conosciute da essere entrate a far parte dell’uso quotidiano, alcune tanto da essere state registrate nelle Scritture Ebraiche.

Il Tema Mistico

Importanti temi mistici sono nascosti sotto i superficiali temi morali delle allegorie più importanti della massoneria, che sono nella natura delle rappresentazioni medievali della “Passione”. Una delle allegorie importanti si riferisce ad una fase avanzata della costruzione del Tempio di Re Salomone, quando diversi lavoratori temevano che non avrebbero ricevuto le “modalità di riconoscimento” (Modes of Recognition) e quindi non sarebbero stati in grado di ottenere un lavoro dopo il completamento del tempio. Quando l’architetto principale fu avvicinato, rimase fedele ai suoi voti e fu ucciso, così che in seguito dovettero essere usati “modi di riconoscimento” sostitutivi. La storia superficiale è che la morte è preferibile al disonore e che dobbiamo svolgere i nostri compiti assegnati finché possiamo, credendo che saremo giustamente ricompensati al momento opportuno. Il messaggio esoterico è che la morte fisica è solo un portale per la risurrezione dello spirito che conduce ad una vita nell’aldilà, che può essere raggiunta da una fede incrollabile nell’Altissimo. Il tema continua in una drammatica allegoria ad un altro grado, quando ci viene assicurato che la “Parola” è stata preservata dal vandalismo in un luogo sicuro, il che significa esotericamente che la “Vera Parola” trascende la delinquenza mortale e può sempre essere trovata attraverso la fede.

Le precedenti allegorie sono collegate da un’altra allegoria relativa a una tappa fondamentale nella costruzione del tempio del re Salomone. Nelle sue varie forme si riferisce sia alla grande pietra angolare che alla chiave di volta necessaria per completare l’arco della cripta segreta. Nel racconto superficiale, un artigiano diligente e fedele prepara il bel pezzo di pietra necessario per completare la struttura, ma poiché non si trova sui progetti viene scartato e il lavoro si ferma. Recuperata la pietra mancante, il lavoro prosegue e l’abile artigiano riceve la sua giusta ricompensa. L’interpretazione esoterica è che l’accettazione o il rifiuto del lavoro di questa vita non è di competenza degli esseri mortali, perché le porte della vittoria sono aperte solo attraverso la grazia di quella “Pietra vivente” che i costruttori hanno scartato, ma che è diventata la pietra angolare principale, come predetto in “Isaia 28:16” e confermato in “I Pietro 2:6”.

Un’altra allegoria si riferisce al periodo successivo alla distruzione del tempio del re Salomone, quando i prigionieri in Babilonia vengono liberati per decreto di Ciro e tornano a Gerusalemme per ricostruire il tempio. Nella cerimonia del “passaggio dei veli” tre forestieri si recano a Gerusalemme e presentano le loro credenziali al Sinedrio, cercando lavoro per il nuovo tempio, ma nella maggior parte dei rituali le letture dalle “Scritture” si riferiscono all’Esodo dall’Egitto sotto Mosè e all’erezione del Tabernacolo. Il “passaggio dei veli” replica un cerimoniale svolto ogni sette settimane dai Terapeuti Esseni a Qumran, che esortava all’obbedienza all’Alleanza sino alla seconda venuta del Signore. La morale è rivelata nel proseguo dell’allegoria, quando i forestieri vengono messi al lavoro per ripulire la spazzatura (rubbish) in preparazione del secondo tempio. Con la loro diligenza si recupera la “Parola perduta”, che insegna che tutti sono uguali davanti a Dio e che anche il lavoro più infimo riceverà piena e giusta ricompensa se ben svolto. La lezione esoterica è che la salvezza può essere trovata solo attraverso una completa fede nella “Vera Parola”, che rappresenta il presente, futuro e eterno “Io Sono”.

Ulteriori Letture

Ci sono diversi libri di valore speciale per coloro che desiderano acquisire una comprensione più profonda dei simboli e del simbolismo della massoneria speculativa del Mestiere (speculative craft freemasonry). Includono tre libri esoterici ma molto leggibili di George H. Steinmetz, “Freemasonry – Its Hidden Meaning”, anche “The Royal Arch – Its Hidden meaning” e “The Lost Word – Its Hidden Meaning”. Altri due libri molto istruttivi sul simbolismo e sul suo ruolo essenziale nella massoneria sono uno di Colin Dyer intitolato “Symbolism in Craft Freemasonry” e un altro di Harry Carr intitolato “The Freemason at Work”. Infine, “A New Encyclopædia of Freemasonry” di Arthur Edward Waite tratta ampiamente dei comparabili “misteri istituiti” e dei loro riti, letteratura e storia.» (Fonte)

Come apertamente dichiarato nel testo sopra, i simboli, le parabole e i racconti mitici o religiosi sono spesso serviti a chi li ha creati per celare insegnamenti morali o conoscenze che si volevano mantener segrete al di fuori di una cerchia di individui iniziati ed istruiti. Vi erano e vi sono ancora nelle varie Tradizioni almeno due livelli di segretezza che corrispondono ad altrettanti livelli di interpretazione, Esoterismo ed Essoterismo o Exoterismo. Vengono ben definiti nei due passaggi che riporto di seguito.

Tratto da “La Bibbia Rivelata – Iniziazione al linguaggio esoterico della Sacra Scrittura” di Michele Perrotta:

«L’esoterismo, e con esso l’interpretazione simbolica dei testi sacri, non ha nulla a che vedere con il satanismo o con altre pratiche occulte orientate a far accrescere il male.

Per “esoterismo” (dal greco esotericos “interiore”) s’intende quella “scienza sacra”che vieta di rivelare a chi non sia iniziato ai misteri certe parti più intime e segrete di un rito, di un testo sacro e/o di una dottrina religiosa.

Detto ciò, e questo è sempre bene rimarcarlo, non può esistere un esoterismo genuino senza una vera Tradizione a cui esso sia per sua stessa natura in qualche modo legato. Come del resto non esiste l’Ombra senza la Luce.

Il termine “essoterico” (dal greco exotericos “esterno”), invece, è inerente a quella parte di dottrina o di una prassi religiosa la quale può essere conosciuta anche dai profani (“coloro che sono al di fuori del tempio”) e che è a tutti gli effetti esteriorizzata ed aperta a tutti.

L’esoterismo e l’essoterismo sono due mondi paralleli che viaggiano all’unisono, sono due vie capaci di compenetrarsi l’un l’altra trasportando colui che sa viverle in armonia nel proprio intimo verso superiori stati di esistenza.

Oltre alle religioni ufficiali sono sempre esistite organizzazioni esoteriche dedite alla trasmissione di insegnamenti spirituali segreti. La separazione tra riti esoterici ed exoterici fu rigorosamente osservata sin dall’antichità. Tuttavia i mistici da sempre possiedono nel loro cuore queste due facce della stessa medaglia proprio perché sono vie diverse ma non separate tra loro. Sarebbe questo il primo passo essenziale che condurrebbe il vero Sé verso la trascendenza: fondere e armonizzare nella propria coscienza i due aspetti apparentemente opposti. Tutto questo avrebbe a che fare con ciò che viene indicato con il termine “aspetto speculare della realtà”.

L’esoterista René Guenon (1886 –1951), conosciuto anche con il nome di Shaykh ‘Abd al-Wahid Yahya dopo la sua conversione all’Islam, nel libro “L’Esoterismo Cristiano”, una raccolta di alcuni suoi articoli sulle tematiche esoteriche occidentali, rimarca la connessione tra esoterismo ed essoterismo in questi termini: “Una tradizione veramente iniziatica non può essere “eterodossa”, ed il qualificarla così significa invertire il rapporto normale e gerarchico che esiste fra l’interiore e l’esteriore. L’esoterismo non è contrario alla “ortodossia” , anche se intesa semplicemente in senso religioso; esso è al di sopra o al di là del punto di vista religioso, e ciò, evidentemente, non è affatto la stessa cosa; ed in effetti, l’accusa ingiustificata di “eresia” fu spesso un comodo mezzo per sbarazzarsi di certa gente che poteva essere imbarazzante per tutt’altri motivi ”.

Per far comprendere al lettore come queste due vie risultino essere entrambe utili le compariamo, ma questo è solo un piccolo esempio, ad uno strumento musicale in piena attività il quale, pur essendo di natura materiale e tridimensionale, fornisce al mondo la musica che però non può essere né misurata e né pesata con gli strumenti mondani.

L’aspetto nascosto, in questo caso la musica, diventa in questo senso più importante di quello visivo (lo strumento) poiché sarebbe sostanzialmente il frutto stesso di tutto un determinato processo che diviene vivente e presente nel nostro mondo, esattamente come una dolce melodia ben suonata con gli strumenti musicali da uno o più musicisti. Per ottenere tutto questo è palesemente ovvio che c’è bisogno di entrambe le cose: lo strumento, e con esso il musicista, e la musica.

L’esoterismo e l’essoterismo si servono da sempre di due differenti modalità di comunicazione che sono i seguenti: Simbolo e logos.

Il logos non è altro che la parola, o racconto, sottoposto ad uno schema mentale mediante una precisa narrazione, ed è essoterico. Il logos argomenta in sostanza ciò che è oscuro rendendolo vivente attraverso la narrazione stessa del racconto.

Il Simbolo, invece, racchiude in sé una sintesi per sua stessa natura: è un concentrato raffigurativo che comunica direttamente nell’intimo di colui che sa comprenderlo.

Nonostante il suo collocamento sia esteriore, come può essere ad esempio un crocefisso appeso ad un muro, il quale racchiude in sé tutto il racconto inerente alla “Passione” di Cristo tratta dal Vangelo, il suo agire è interiore, ed è quindi un veicolo esoterico a tutti gli effetti. In sostanza l’uomo da sempre entrerebbe nel simbolo per uscire dal tempo. Addentrandosi in sostanza nei meandri del Sé.

Spesso i simboli vengono presentati nel quotidiano e vengono trasmessi inconsciamente alle masse dando origine ad una tradizione (senso essoterico); mentre i simboli, che invece vengono assimilati per conoscenza, quindi trasmessi e/o ricevuti attraverso un’iniziazione (senso esoterico), sono funzionali a livello conscio e precisamente vengono metabolizzati nella consapevolezza.

Per far comprendere meglio questo nostro ragionamento dobbiamo tener conto delle differenze tra logos e Simbolo, più precisamente tra il logos e gli Archetipi.

A questo proposito azzardiamo un accostamento prendendo le parole del grande filosofo e libero pensatore Filippo Giordano Bruno (1548-1600) riguardanti il linguaggio sacro degli Egizi. Nel “De Magia” il Nolano espone il seguente concetto che rende bene l’idea della nostra argomentazione: «“Essi avevano a disposizione, per designare le singole cose, immagini determinate, desunte dalle cose della natura o da loro parti; tali scritture e tali voci adoperavano gli Egizi per intrecciare colloqui con gli dei ad esecuzione di effetti mirabili. Ma quando Theuth o qualcun altro invento le lettere del genere che ora utilizziamo in altro tipo di attività, si verifico una perdita gravissima sia per la memoria sia per la scienza divina e la magia (gnosi/conoscenza).

Perciò, a similitudine degli Egizi, i maghi oggi, costruite immagini e descritti caratteri e cerimonie, che consistono in certi gesti e in certi culti, comunicano i loro desideri quasi per mezzo di cenni definiti, e questa è quella lingua degli dei che, mentre le altre tutte sono mutate mille volte e quotidianamente mutano, rimane sempre la stessa, come resta la stessa la specie della natura”». (“De Magia De Vinculis in genere”)

I simboli, a parer nostro, non mirano alla rivelazione in sé, semmai suggeriscono la via per far sì che questo velo, che non permette la “visione” o la comprensione globale della vera essenza delle cose, venga tolto.

Possiamo affermare quindi che quando parliamo di velo in realtà non facciamo altro che menzionare l’ombra stessa della Luce (Verità) e, ovviamente, anch’essa, secondo l’aspetto speculare della realtà, per sua stessa natura fa parte del linguaggio con cui l’Eterno comunica e agisce su tutto.

Queste due vie apparentemente in contrapposizione tra loro le possiamo intendere più precisamente in questo modo: la verità essoterica è immanente, mentre quella esoterica è trascendente: porta la coscienza in superiori stati di esistenza rispetto alla percezione comune che resta attaccata alla realtà mondana (rilegata a dottrine, concetti, insegnamenti, dogmi, tradizioni).»

Tratto da “Introduzione generale allo studio delle dottrine indù” (capitolo IX) di René Guénon:

«Abbiamo incidentalmente accennato, nel corso delle considerazioni preliminari, alla distinzione abbastanza generalmente conosciuta che esistette in alcune, se non in tutte, le scuole filosofiche dell’antica Grecia; alla distinzione cioè tra due aspetti d’una stessa dottrina, uno più interiore e l’altro più esteriore: è tutto qui il significato letterale dei due termini. L’exoterismo, che comprendeva ciò che è più elementare, più facilmente comprensibile, e di conseguenza tale da poter essere messo più largamente alla portata di tutti, era il solo ad essere espresso nell’insegnamento scritto quale ci è pervenuto più o meno completamente; l’esoterismo, più profondo, d’ordine più elevato e come tale rivolgentesi ai soli discepoli regolari della scuola, preparati in modo speciale a capirlo, era oggetto d’un insegnamento esclusivamente orale, sulla natura del quale è evidente che non hanno potuto conservarsi dati molto precisi.

È importante capire che, giacché non si trattava che di una sola e stessa dottrina sotto due aspetti differenti, e come a due livelli diversi di insegnamento, tali aspetti non potevano in nessun modo essere opposti e contraddittori, bensì dovevano essere complementari; l’esoterismo sviluppava e completava, dandogli un senso più profondo (il quale nell’exoterismo era contenuto per così dire solo virtualmente), quanto l’exoterismo esponeva in forma troppo vaga, troppo semplificata e talvolta più o meno simbolica; con l’aggravante che il simbolo assunse troppo spesso per i Greci quell’aspetto esclusivamente letterario e poetico che portò alla sua degenerazione in semplice allegoria. Naturalmente l’esoterismo poteva, nella stessa scuola, suddividersi a sua volta in diversi gradi d’insegnamento, di profondità variabile, e i discepoli passavano successivamente dall’uno all’altro secondo lo stato della loro preparazione, potendo spingersi più o meno lontano a misura delle loro attitudini intellettuali; ma è tutto qui ciò che si può dire in modo certo di queste scuole.

Questa distinzione tra esoterismo ed exoterismo non si è punto mantenuta nella filosofia moderna, la quale non è veramente niente di più di ciò che esteriormente dà a vedere di essere e che, per ciò che ha da insegnare, non ha certo bisogno di alcun esoterismo, giacché tutto quanto è veramente profondo sfugge totalmente alla sua ristretta prospettiva.

Si pone ora la questione di sapere se tale concezione di due aspetti complementari di una dottrina fu particolare della Grecia; a dire il vero, ci sarebbe da stupirsi se una simile divisione, che in fondo sembra abbastanza naturale nel suo principio, fosse restata così eccezionale; e infatti le cose non stanno così. Innanzi tutto, si potrebbero trovare in Occidente, e ciò fin dall’antichità, certe scuole generalmente molto chiuse e per tal motivo più o meno mal conosciute, le quali non erano affatto scuole filosofiche, e le cui dottrine si esprimevano all’esterno soltanto sotto il velo di certi simboli che dovevano parere estremamente oscuri a coloro che non ne possedevano la chiave; questa chiave veniva data soltanto agli aderenti che avevano preso determinati impegni e la cui discrezione era stata provata in modo sufficiente, insieme con la loro capacita intellettuale…»

Come intuito da Guenon nel passaggio sopra, sia nel livello esoterico che in quello exoterico esistono diversi gradi di comprensione o “sfaccettature”, e, oltre che ai livelli di segretezza presenti nelle scuole delle varie tradizioni, sono spesso legati sia al fenomeno della “Distorsione” che alla Libertà di interpretazione. Di ciò tratterò in seguito nel testo, ora vorrei utilizzare il simbolo della “Croce Egizia” o “Ankh” quale esempio di questa varietà di interpretazioni. Ad un livello di comprensione condiviso da molte tradizioni la Ankh rappresenta l’Unione del Femminile con il Maschile e la “Continuazione della coscienza oltre l’Incarnazione”, ad un livello più sottile è utilizzata per simboleggiare “lo Spirito nella Manifestazione” e più precisamente “il Sacrificio dello spirito nella manifestazione”; cito:

«La croce ansata, cioè la croce egizia della vita, è una T con un cerchio sopra. La T è un simbolo maschile, il cerchio un simbolo femminile, quindi in qualche modo un simbolo sessuale, cioè della dualità, delle due polarità. Ma la T della croce ansata rappresenta il Tau, cioè l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico. Ogni lettera ebraica rappresenta un’idea, oltre che un carattere alfabetico, il tau è la sintesi dello Spirito e della materia: dello Spirito che ha accettato di prendere corpo per trascendere l’umanità intera: è il mistero che sorge dal punto d’incontro del verticale e dell’orizzontale, e può essere Osiride, Krishna, Gesù Cristo. La divinità discesa tra gli uomini per mostrare loro il cammino è un segno di Dio sulla terra, un’incisione praticata nella corteccia dell’egoismo di tutta la razza umana. “Il Tau … ecco la lettera: non lettera e suono generatori, ma lettera e suono riparatori”.

La Crux Ansata rappresenta per gli antichi Egizi l’immortalità dello Spirito. Da un punto di vista più terreno è la croce della fertilità: il buon raccolto deriva tanto dall’azione dello Spirito Santo (elemento positivo) sulla materia (elemento negativo), quanto dall’azione del sole e dell’acqua (associazione energetica) sulla materia che la riceve. La croce egizia ha stabilito una sorta di trinità Vita, Amore, Fertilità, ove ogni elemento deriva dall’altro, formando un ciclo eterno.

A Babilonia la Crux Ansata era l’emblema degli dei dell’acqua, generatrice di vita: presso i Maya era il segno della rigenerazione, primavera in natura e primavera dell’uomo che riscopre lo Spirito. Presso gli Scandinavi era il segno degli Dei del cielo, i creatori del genere umano.

L’ankh, conosciuto anche come chiave della vita e croce ansata, è un antico simbolo sacro egizio che essenzialmente simboleggia la vita. Gli dèi sono spesso raffigurati con un ankh in mano, o portato al gomito, oppure sul petto.

Questo simbolo potrebbe rappresentare una stilizzazione dei genitali umani in atto di unione. Tra i fautori di questa teoria ricordiamo Howard Carter che afferma che l’origine dell’ankh sia da ricollegare alla simbolica unione mistica dei due principi, il principio maschile e il principio femminile. Le due parti dell’ankh, la tau sottostante e l’ansa sovrastante, corrispondono infatti ai simboli di due delle divinità più importanti della religione egizia, Iside e Osiride. L’ansa è il simbolo isiaco, probabilmente una stilizzazione dell’utero; la tau, ovvero una croce senza l’estensione superiore del braccio verticale, è invece il simbolo di Osiride, rimandabile al fallo. Come simbolo dell’unione dei due principi cosmici sta ad indicare anche l’unione mistica tra il cielo e la terra, ovvero il contatto tra il mondo divino e il mondo umano, nonché l’unione dei due principi intesa come generatrice dell’esistenza. La denominazione chiave della vita, oltre che un richiamo alla forma del simbolo stesso, sta ad indicare anche il significato escatologico del simbolo: l’ankh è anche infatti vita eterna, grazie alla quale l’uomo riesce a superare la morte, per giungere alla rinascita. In quanto simbolo della vita e dell’immortalità, il suo significato è estensibile a quello di simbolo dell’universo, dato che il cosmo è pura vita, pura esistenza ed eterno alternarsi di cicli regolatori, oltre che costantemente generato dall’alternarsi di principi in eterna opposizione.» (Fonte)

Ma i simboli come la Ankh sono stati utilizzati oltre che per rappresentare dei concetti complessi, anche per celare al loro interno le leggi del Logos di questa galassia sotto forma di precisi rapporti matematici e geometrici o per indicare particolari asterismi. Fornisco alcuni esempi di ciò nei seguenti testi (Link). Ra ci informa circa la Ankh:

«92.24 Interrogante: Mi sembra che i disegni su ciascuna di queste colonne siano identici ma che la colonna di sinistra, cioè alla sinistra della Sacerdotessa, è stata ombreggiata molto scura così da indicare che gli eventi o le esperienze possono essere identiche nell’incarnazione, ma possono essere approcciate e viste e utilizzate con l’una o l’altra polarità a seconda del pregiudizio (bias). È corretto in qualche modo?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto. Noterai anche, dal simbolo che denota lo spirito in manifestazione posto su ciascun pilastro, che l’Uno Infinito Creatore non rispetta la polarità ma offre sé stesso in pienezza a tutti.

92.29 Domanda: Il simbolo sulla parte anteriore della camicia della sacerdotessa è stato dato da Ra?

Ra: Io sono Ra. La croce ansata è il simbolo corretto (nell’immagine originale c’era il simbolo alchemico di Mercurio non l’ankh). L’aggiunta e la leggera distorsione di questo simbolo quindi è astrologica e può essere liberata dalla sua limitazione.

92.30 Intervistatore: Questa croce ansata indicherebbe allora un segno di vita o spirito vivificante la materia?

Ra: Io sono Ra. Questo è abbastanza corretto. Per di più, illumina un concetto che è una parte dell’archetipo che ha a che fare con la continuazione della coscienza che viene potenziata in incarnazione, oltre l’incarnazione.

94.26 Quindi suppongo che le gambe incrociate dell’entità nella Carta Quattro abbiano un significato simile alla croce della croce ansata. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è corretto. La Croce formata dalle membra viventi dell’immagine indica ciò che è la natura dei complessi mente/corpo/spirito in manifestazione all’interno della vostra illusione. Non c’è esperienza che non sia acquistata da uno sforzo di qualche tipo, nessun atto di servizio a se stessi o agli altri che non comporti un prezzo, all’entità che manifesta, commisurato alla sua purezza. Tutte le cose in manifestazione possono essere viste in una maniera o nell’altra essere offrenti se stesse, in modo che le trasformazioni possano aver luogo al livello appropriato all’azione.

94.27 Interrogante: L’uccello si trova all’interno di un cerchio sulla parte anteriore dell’entità nella Carta Quattro. Questo avrebbe la stesso significato come la parte circolare della Croce Ansata?

Ra: Io sono Ra. È una forma specialistica di questa forma significativa. È specialistica in gran parte a causa della natura delle gambe incrociate della manifestazione di cui abbiamo discusso in precedenza.

Simbolismo nell'Evoluzione Spirituale93.24 Interrogante: Presumo che tu intenda una domanda completa, e farò questa domanda: mi piacerebbe conoscere il significato della forma della croce ansata, e se questa è una risposta troppo lunga chiederò solo se c’è qualcosa che possiamo fare per rendere lo strumento più confortevole o migliorare il contatto?

Ra: Io sono Ra. Ci sono rapporti matematici all’interno di questa immagine che possono fornire intuizioni istruttive ad un appassionato di rompicapi. Non scioglieremo il rompicapo. Possiamo indicare che la Crux ansata fa parte dei complessi concettuali della mente archetipica, il cerchio indicante la magia dello spirito, la croce indicante quella natura della manifestazione che può essere valorizzata solo dalla perdita. Così la Crux ansata è intesa per essere vista come un’immagine dell’eterno nella e attraverso la manifestazione e oltre la manifestazione attraverso il sacrificio e la trasformazione di ciò che è manifesto.

55.14 Interrogante: Il libro, Life Force in the Great Pyramid, hanno messo in relazione la forma ankh con una risonanza nella piramide. È un’analisi corretta?

Ra: Io sono Ra. Abbiamo esaminato la tua mente e abbiamo trovato la frase “lavorare con i pastelli”. Questo sarebbe applicabile. C’è solo un significato a queste forme come la Crux Ansata; cioè la collocazione in forma codificata di relazioni matematiche.

96.19 Interrogante: Per favore Ra mi darebbe qualsiasi informazione possibile sui rapporti (ratios) delle dimensioni, e le dimensioni e la forma della Croce Ansata come dovrebbe essere realizzata o disegnata?

Ra: Io sono Ra. No.

96.21 Intervistatore: Nella Carta Numero Quattro rimuoveremo le lettere attorno al margine esterno e tutte le stelle e sembra che di nuovo abbiamo una situazione di rimuovere la bacchetta e collocare la sfera nella mano. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Ancora una volta, questa è una questione di scelta. Sebbene di natura astrologica, questo particolare scettro ha possibilità di pertinenza nel complesso concettuale originariamente previsto.

Questo strumento sta sperimentando una piccola mancanza di quella distorsione che chiamate la respirazione corretta a causa dell’esperienza del vostro passato prossimo, così come lo percepite. Pertanto, poiché questo strumento ha richiesto una quantità abbastanza significativa di energia trasferita da conservare per poter effettuare un comodo rientro, dovremmo in questo momento chiedere un’altra domanda, dopo aver notato quanto segue.

Non abbiamo completato la nostra dichiarazione sulle dimensioni della croce ansata. È riprodotta in molti luoghi. Ci sono decisioni da prendere su quale rappresentazione di questa immagine sia quella appropriata. Possiamo, ovviamente, proporre di guardare alla cosiddetta Grande Piramide se si desidera il rompicapo. Non desideriamo risolvere questo rompicapo. È stato progettato in modo che a suo tempo possa essere decifrato. In generale, ovviamente, questa immagine ha il significato precedentemente dichiarato

L’utilizzo di simbolismi o di parabole e altre forme di racconto velato garantisce il Libero Arbitrio del ricettore dell’insegnamento che si vuole impartire. La terza dimensione per definizione non è una dimensione della Conoscenza. Grazie al “Velo dell’oblio” , il “dimenticare tutto quanto conoscevamo prima dell’incarnazione”, viene garantito che le entità sceglieranno liberamente la polarità che preferiscono senza condizionamenti provenienti da precedenti esperienze (che possono solo inconsciamente fornire delle inclinazioni o pregiudizi). Se l’insegnamento viene fornito in forma esplicita vi è il rischio di infrazione del libero arbitrio di quelle entità che non vogliono conoscere ma solamente sperimentare liberamente. Vi sono però anche entità che desiderano la Conoscenza e queste tramite la forma velata dell’insegnamento la possono ottenere. Ra:

«73.12 Interrogatore: Suppongo quindi che i molti cosiddetti evangelisti che abbiamo attualmente nella nostra società, molti abbiano un grande desiderio e una grandissima volontà, e forse una grande polarità. Mi sembra che in alcuni casi vi sia una mancanza di informazione o consapevolezza che crea un lavoro meno che efficace in senso magico. Sono corretto in questa analisi?
Ra: Sono Ra. Sei parzialmente corretto. Nell’esaminare la polarità di un lavoro di servizio agli altri, il libero arbitrio deve essere visto come primario. Quelle entità di cui parli stanno tentando di generare cambiamenti positivi nella coscienza mentre ne riducono il libero arbitrio. Ciò provoca il blocco della natura magica del lavoro, tranne nei casi in cui un’entità liberamente desideri accettare il lavoro dell’evangelista, come tu l’hai chiamato.

73.13 Interrogatore: Qual era l’orientamento riguardo a questo tipo di comunicazione per colui conosciuto come Gesù di Nazareth?
Ra: Sono Ra. Potresti aver letto
di alcuni dei lavori di questa entità. Si è offerto come insegnante a quei complessi mente/corpo/spirito che si sono radunati per ascoltare e anche allora ha parlato in maniera velata in modo da lasciare spazio a coloro che non desideravano ascoltare. Quando a questa entità era chiesto di guarire, spesso lo faceva, ponendo sempre fine al lavoro con due ammonimenti: in primo luogo, che l’entità guarita era stata guarita dalla sua fede, cioè dalla sua capacità di consentire e accettare cambiamenti attraverso il raggio viola nel portale dell’energia intelligente*; In secondo luogo, dicendo sempre: “Non dirlo a nessuno”. Questi sono i lavori che tentano la massima qualità del libero arbitrio mantenendo la fedeltà alla purezza positiva del lavoro. *(accept changes through the violet ray into the gateway of intelligent energy) »

Inoltre l’utilizzo di simboli e parabole preserva ulteriormente il libero arbitrio mediante la libertà di interpretazione, consentendo una varietà di interpretazioni che abilitano il flusso creativo del pensiero a scorrere liberamente espandendo ed arricchendo la Creazione nella sua diversificazione. Ra:

«16.53 Interrogante: Bene. Proseguiamo con quello di cui stavamo parlando, ovvero le densità: ciascuna densità possiede dunque sette sub-densità, che a loro volta possiedono sette sub-densità, che a loro volta possiedono sette sub-densità. Il numero aumenta ad un ritmo estremamente veloce, dal momento che esso si settuplica ad ogni passaggio. Questo significa che a qualsiasi livello di densità sta accadendo qualcosa a cui puoi pensare? E che diverse cose che non sono mai state pensate stanno accadendo… ci sono… tutto sta accadendo… sono confuso…

Ra: Io sono Ra. Dalla tua confusione selezioniamo il concetto in cui ti dibatti, essendo quello dell’Infinita Opportunità. Puoi considerare qualsiasi complesso di possibilità/probabilità come avente un’esistenza.

16.54 Interrogante: Quello che facciamo, quando pensiamo alle possibilità che possono accadere… ad esempio quando fantastichiamo; tali pensieri diventano reali in queste densità?

RA: Io sono Ra. Questo dipende dalla natura della fantasia. Si tratta di un argomento molto vasto. Forse la cosa più semplice che possiamo dire è che se la fantasia, come voi la chiamate, è una fantasia che attrae al sé, essa diventa a quel punto una realtà al sé. Se si tratta di una fantasia contemplativa generale, essa può entrare nell’infinità dei complessi di possibilità/probabilità e avvenire altrove, non avendo una particolare aderenza (attachment) ai campi energetici del (suo) creatore.

16.55 Interrogante: Per chiarire un po’ il concetto: se io dovessi fantasticare fortemente di costruire una nave, ciò accadrebbe in una di queste altre densità?

RA: Io sono Ra. Questo accadrebbe, sarebbe accaduto o potrà accadere.

16.56 Interrogante: Quindi, ad esempio, se un’entità dovesse fantasticare fortemente di lottare contro un’altra entità, questo accadrebbe?

RA: Io sono Ra. In questo caso la fantasia dell’entità ha a che vedere con il sé e con l’altro-sé; ciò lega la forma-pensiero al complesso di possibilità/probabilità connesso con il sé che è il creatore di questa forma-pensiero. Questo dunque aumenterebbe la possibilità/probabilità di farlo accadere negli avvenimenti di terza densità. »

All’utilizzo di insegnamenti in forma velata e alla libertà di interpretazione è però correlato il fenomeno della “Distorsione”, in quanto col passare del tempo le varie e successive interpretazioni possono appunto distorcere e addirittura stravolgere il significato di ciò che si voleva trasmettere originariamente. Un esempio sono le varie tradizioni religiose, di ciò ho ampiamente dissertato nel testo “Simbolismo Gnostico E Religiosità Sincretica Presenti Nella Tradizione Cristiana”(Link) da cui riporto una breve citazione: «Testi come la Bibbia o il Vangelo nel corso dei secoli sono stati tradotti e riadattati innumerevoli volte modificando così il messaggio originale che contenevano, inoltre coloro che li hanno prodotti non riuscendo a far comprendere alla masse complessi concetti metafisici, li hanno celati in parabole ed allegorie, racconti che non devono intendersi alla lettera. Le menti semplici possono riconoscersi e trovare conforto in questi racconti mentre gli adepti o semplicemente coloro a cui sono state fornite le chiavi di interpretazione, riusciranno a decifrare i significati nascosti nel simbolismo presente in questi testi. In realtà questo non è nemmeno necessario in quanto il Messaggio viene continuamente rinnovato, i Maestri periodicamente si incarnano e tramite l’esperienza del loro vissuto, adattano la loro interpretazione del Messaggio al livello di consapevolezza di chi lo riceverà.»

Ra non ha definito esplicitamente il concetto di Distorsione ma in questo passo dei “Ra materials” può essere afferrato:

«1.7 Interrogante: [La domanda è andata perduta, dal momento che l’Interrogante era seduto troppo lontano dal registratore perché la sua voce potesse essere registrata].

RA: Io sono Ra. Considera, se vuoi, che l’universo è infinito. Questo dev’essere ancora dimostrato o confutato, ma possiamo garantirvi che non esiste un limite ai vostri sé, alla vostra comprensione, a ciò che chiamereste il vostro viaggio di ricerca o le vostre percezioni della creazione.

Ciò che è infinito non può essere molti, perché la molti-plicità è un concetto finito. Per avere l’infinito dovete identificare o definire tale infinito come Unità; altrimenti, questo termine non ha alcun referente o significato. In un Infinito Creatore c’è solo unità. Voi avete osservato dei semplici esempi di unità. Avete osservato il prisma che mostra tutti i colori che originano dalla luce del sole. Questo è un esempio semplicistico di unità.

In realtà non esiste il giusto o lo sbagliato. Non esiste la polarità, dal momento che tutto sarà, come voi direste, riconciliato ad un certo punto della vostra danza attraverso il complesso mente/corpo/spirito che vi divertite a distorcere in vari modi in questo momento. Questa distorsione non sarebbe necessaria, ma viene scelta da ciascuno di voi come alternativa alla comprensione della completa unità di pensiero che lega ogni cosa. Non stiamo parlando di somiglianze o di similitudini. Voi siete ogni cosa, ogni essere, ogni emozione, ogni evento, ogni situazione. Voi siete unità. Voi siete infinito. Voi siete amore/luce, luce/amore. Voi siete. Questa è la Legge dell’Uno.»

Quindi nell’intento di rimuovere la distorsione non vi è giudizio di cosa sia giusto o sbagliato, tutto è lecito, ma semplicemente il tentativo di ritornare all’Unità Originale.

IMPORTANZA DEI SIMBOLI E DEI RITUALI

Tratto da Purificare e Consacrare un Luogo, il Rito della Circumambulazione(Link)

A questo punto del testo è utile fare una riflessione sullo scopo e l’utilità per il praticante di “Lavori” “Magici” dell’utilizzo dei simboli e dei rituali. Qui si possono fare due considerazioni, in primo luogo l’utilizzo dei simboli e l’esecuzione dei rituali sono degli attivatori per il praticante che segnalano alle Entità della polarità desiderata che un “Lavoro” è in atto richiamando così la loro attenzione. In secondo luogo il praticante nella loro esecuzione aumenta la propria concentrazione mentale focalizzando la sua Volontà sul Lavoro magico, amplificando così la quantità di energia che è in grado di canalizzare e mettendo conseguentemente da parte quei pensieri triviali che nella vita quotidiana tendono a disperderla in molteplici attività. Ra:

«RA: Io sono Ra. Devo chiedervi di sottoporci questa domanda nel nostro prossimo periodo di lavoro, come voi chiamereste la condivisione delle distorsioni che le nostre energie producono. Se aveste delle domande riguardo all’appropriato utilizzo di questo mente/corpo/spirito, apprezzeremmo che ce le poneste ora.

2.6 Interrogante: Consideratele già poste. Intendo dire, non ho nulla con cui proseguire. Qual è l’appropriato utilizzo di questo strumento?

Che cosa dobbiamo fare per massimizzare il suo benessere ed il suo vigore?

RA: Io sono Ra. Siamo contenti che ci hai posto questa domanda, perché siamo dell’idea che non abbiamo il diritto/dovere di condividere le nostre opinioni su argomenti che non siano di natura filosofica in assenza di una domanda esplicita. D’altro canto, questo mente/corpo/spirito non sta venendo utilizzato in modo corretto, e per questa ragione sta sperimentando delle distorsioni corporee non necessarie per quanto riguarda l’affaticamento.

Le vibrazioni possono essere senz’altro purificate tracciando semplicemente il cerchio dell’Uno, vibrando verbalmente allo stesso tempo il seguente dialogo:

Domanda: “Qual è la Legge?”

Risposta: “La Legge è Uno”

Domanda: “Perché siamo qui?”

Risposta: “Cerchiamo la Legge dell’Uno”

Domanda: “Perché cerchiamo Ra?”

Risposta: “Ra è un umile messaggero della Legge dell’Uno”

Entrambi insieme: “Rallegriamoci dunque e purifichiamo questo luogo nella Legge dell’Uno. Che nessuna forma-pensiero entri nel cerchio che abbiamo percorso attorno a questo strumento, perché la Legge è Uno”.

A questo punto lo strumento dovrebbe essere in trance. Il corretto allineamento prevede che la testa sia orientata 20° verso nord-nordest. Questa è la direzione dalla quale stanno emanando le nuove distorsioni, o distorsioni della Nuova Era, di amore/luce, che sono meno distorte, e questo strumento troverà conforto in esse. Questo è uno strumento sensibile, e con ciò intendiamo che le distorsioni che entrano nel suo complesso mente/corpo/spirito provengono da ognuno dei suoi sensi. Perciò, è bene fare quanto segue:

Posizionate accanto alla testa dell’entità un calice vergine d’acqua.

Al centro, il libro più strettamente allineato con le distorsioni mentali dello strumento che sono più strettamente allineate con la Legge dell’Uno, che è la Bibbia che tocca più frequentemente.

Dall’altro lato rispetto alla Bibbia, una piccola quantità di incenso, in un incensiere vergine.

Dietro al libro che simboleggia l’Uno, aperto sul Vangelo di Giovanni, al Capitolo Uno, una candela bianca.

Lo strumento sarà rinvigorito indossando un abito bianco. Lo strumento sarà coperto e in posizione distesa, con gli occhi coperti.

Riteniamo che, pur essendo questo un complesso di attività/circostanze che può sembrare molto distorto rispetto ad un’esperienza di insegnamento/apprendimento significativa, queste spiegazioni riguardo alla tecnica della trance aiuteranno le distorsioni mentali di quelli che sono al fianco dello strumento, una volta che percepiranno un miglioramento nelle distorsioni dello strumento per quanto riguarda l’affaticamento. Aggiungiamo solo che, nel caso in cui queste sessioni di insegnamento/apprendimento dovessero svolgersi durante il tempo/spazio in cui il vostro sole non illumina la stanza, sarebbe meglio chiamare per nome lo strumento prima che venga acceso il meccanismo di illuminazione.

Io sono Ra. Vi lascio nella gloria e nella pace dell’Uno Creatore. Rallegratevi nell’amore/luce, e andate avanti nella potenza dell’Uno Creatore. Nella gioia, vi lasciamo. Adonai.

3.0 RA: Io sono Ra. Vi saluto nell’amore e nella luce dell’Uno Infinito Creatore. Ora comunico con voi.

3.1 Interrogante: La mia prima domanda è: abbiamo eseguito correttamente il rituale per dare inizio alla comunicazione?

RA: Io sono Ra. Gli oggetti che sono stati indicati per equilibrare lo strumento dovrebbero essere posizionati a livello della testa dello strumento stesso, per avere un effetto il meno distorto possibile. Il resto dell’iniziale enunciazione del proposito è abbastanza accettabile, poiché quelli che la pronunciano hanno il desiderio di servire. Se non fosse così, l’intensità dei complessi mentali dei partecipanti non sarebbe stata appropriata. Vi avvertiamo di stare attenti a far sì che quelli che non sono desiderosi di servire gli altri al di sopra di ogni altra cosa non prendano parte all’inizio delle sessioni, e che non forniscano le loro distorsioni di complesso mente/corpo/spirito a nessuna sessione, poiché in questo caso non saremmo in grado di fondere appropriatamente le nostre distorsioni con quelle di questo strumento.

3.2 Interrogante: Dovrei spostare adesso la Bibbia, la candela e l’incenso?

RA: Io sono Ra. Ciò sarebbe opportuno.

3.3 Interrogante: [Dopo aver spostato gli oggetti]. È questa la posizione corretta?

RA:I o sono Ra. Per favore correggi l’angolazione dell’incenso, affinché esso sia perpendicolare al piano di 20 gradi nord-nordest.

3.4 Interrogante: [Dopo aver eseguito la correzione]. Così è soddisfacente?

RA: Per favore esegui ad occhio una lieve correzione. Ora vi spiegheremo il processo attraverso il quale tutto ciò diventa un significativo equilibratore di distorsioni. L’incenso funge da fornitore di energia per il corpo fisico di questo strumento, rappresentando la sua umanità. È pertanto necessario che il fumo che viene diffuso venga percepito dalla stessa angolazione relativa, dalla quale lo strumento percepisce la Bibbia aperta, che viene a sua volta bilanciata dalla candela accesa, che rappresenta l’amore/luce e la luce/amore e che, pertanto, dona a quello che potremmo chiamare il complesso di distorsione mentale ed emozionale di questo strumento la visione del paradiso e della pace che esso ricerca. Così, energizzato dal livello più basso a quello più alto, lo strumento diventa bilanciato e non si affatica.

Apprezziamo la vostra sollecitudine, perché tutto questo permetterà al nostro insegnamento/apprendimento di procedere con maggiore facilità.

3.5 Interrogante: Adesso ti sembra allineato correttamente?

RA: Lo valuto all’interno dei limiti dell’accettabilità.

6.2 Interrogante: Mi è stato chiesto se è possibile che Tom Flaherty assista domani ad una di queste sedute di comunicazioni. Conoscete questa entità, Tom Flaherty?

RA: Io sono Ra. Questo complesso mente/corpo/spirito, vibrazione sonora “Tom Flaherty”, è ammissibile. Vi avvertiamo di spiegare accuratamente a questa entità la condizione mentale ed i vari accessori che devono essere compresi prima di essere condotto all’interno del cerchio.

6.3 Interrogante: Non sono sicuro di cosa intendiate per accessori.

RA: Mi stavo riferendo agli oggetti simbolici che inducono le distorsioni dello strumento verso l’amore/luce. Il posizionamento e l’accettazione amorevole di essi da parte di tutti i presenti è importante per la cura di questo strumento. Perciò, gli accessori presenti devono essere descritti e dev’essere spiegata la loro presenza tramite le tue parole di insegnamento/apprendimento, dal momento che tu possiedi la giusta attitudine verso i risultati richiesti.»

Nei lavori di natura “Magica” i simboli e i rituali sono utilizzati come degli “attivatori” per creare la giusta predisposizione mentale al lavoro, inoltre “segnalano” alle forze di polarità che un lavoro energetico ha inizio e ne richiamano l’attenzione. Ra:

«61.12 Interrogante: Potresti dirmi perché è importante che gli accessori e le altre cose siano allineati così accuratamente rispetto allo strumento e perché solo una piccola increspatura nel lenzuolo da parte dello strumento causa un problema con la ricezione di Ra?

Ra: Io sono Ra. Possiamo tentare una spiegazione. Questo contatto è a banda stretta. Lo strumento è molto sensibile. Quindi abbiamo un buon accesso in esso e possiamo usarlo a un livello sempre più soddisfacente.

Tuttavia, la condizione di trance, diciamo, non è senza pedaggio per questo strumento. Pertanto, l’area al di sopra l’ingresso nel complesso fisico di questo strumento deve essere mantenuta libera per evitare disagio allo strumento soprattutto quando rientra nel complesso del corpo. Gli accessori danno allo strumento input sensoriali e visualizzazioni mentali che aiutano nell’inizio della trance. L’attento allineamento di questi è importante per il gruppo energizzante in quanto ricorda a quel gruppo di supporto che è tempo per un lavoro. I comportamenti rituali sono inneschi per molte energie del gruppo di supporto. Potresti aver notato più energia utilizzata nei lavori quando il (loro) numero è aumentato, a causa dell’effetto a lungo termine, diciamo, di tali azioni rituali.

Questo non aiuterebbe un altro gruppo poiché è stato progettato per questo particolare sistema di complessi mente/corpo/spirito e soprattutto per lo strumento.

C’è abbastanza energia trasferita per un’altra domanda lunga. Non vogliamo esaurire questo strumento.

79.32 Interrogante: …Trovo interessante che il primissimo esperimento di velare la Matrice dal Potenziatore e viceversa abbia creato la polarità del servizio-al-sé. Questo sembra essere un punto filosofico molto importante nello sviluppo della creazione e forse l’inizio di un sistema di ciò che chiameremmo magia non previsto in precedenza.

Lasciami fare questa domanda. Prima dell’estensione della prima distorsione, il potenziale magico delle densità superiori era così grande come lo è ora, quando il maggior potenziale è stato raggiunto nella coscienza per ogni densità? Questo è difficile da chiedere. Quello che sto dicendo è che al termine della quarta densità prima dell’estensione del libero arbitrio, era il potenziale magico, ciò che chiamiamo magia, cosi grande, o l’abilità o effetto così grande come lo è ora alla fine della quarta densità?

Ra: Io sono Ra. Nel modo in cui comprendi, se possiamo usare questo termine improprio, magia, il potenziale magico in terza e quarta densità era allora molto più grande che dopo il cambiamento. Tuttavia, c’era molto, molto meno desiderio o volontà di utilizzare questo potenziale.

79.33 Intervistatore: Ora, lascia che sia sicuro di averti compreso: prima del cambiamento e dell’estensione del libero arbitrio, prendiamo specificamente la fine della quarta densità, il potenziale magico per la condizione in cui c’era solo la polarizzazione del servizio agli altri, la magica abilità o potenziale era molto maggiore al termine della quarta densità che al termine della quarta densità immediatamente dopo la separazione della polarizzazione e l’estensione del libero arbitrio. È corretto?

Ra: Io sono Ra. L’abilità magica è la capacità di usare consapevolmente il cosiddetto inconscio. Pertanto, c’era la massima abilità prima dell’innovazione del libero arbitrio dei sub-Logoi.

64.4 Interrogante: Grazie. Potresti spiegare i principi di base dietro al rituale che eseguiamo per iniziare il contatto e a quelli che chiamerei i rituali magici bianchi di base – principi di protezione e altri principi? Potresti per favore fare questo?

Ra: Io sono Ra. A causa della direzione della tua domanda, percepiamo l’appropriatezza di includere la causa della distorsione transitoria dell’energia vitale di questo strumento. La causa è un pregiudizio verso l’anelito all’espressione della devozione all’Uno Creatore nell’adorazione di gruppo.

Questa entità desiderava ardentemente questa protezione sia coscientemente, in quanto corrisponde agli accessori di questa espressione: il rituale, i colori e i loro significati come indicati dal sistema di distorsione di ciò che chiamate “la chiesa”, il canto di lode e le preghiere combinate di ringraziamento e, soprattutto, ciò che può essere visto come più centralmente magico, l’assunzione di quel cibo che non è di questa dimensione ma che è stato trasmutato in nutrimento metafisico in quella che questa distorsione di espressione chiama “la santa comunione”.

La ragione subconscia, essendo la più forte per questo anelito, era la consapevolezza che tale espressione è, quando apprezzata da un’entità, come la trasmutazione nella presenza dell’Uno Creatore, una grande protezione dell’entità mentre si muove lungo il sentiero del servizio agli altri.

Il principio dietro ad ogni rituale di natura magica bianca è quello di configurare gli stimoli che scendono nel tronco della mente, così questa disposizione provoca la generazione di disciplinato e purificato amore o emozione, che quindi può essere sia la Protezione che la chiave per il Gateway all’infinito intelligente.

74.12 Interrogatore: Hai affermato che un lavoro di servizio agli altri ha il potenziale di allertare una grande massa di forza di luce. Potresti descrivere esattamente come funziona e quali sarebbero gli usi di questo?

Ra: Sono Ra. Ci sono complessi vibratori sonori che agiscono in modo molto simile alla composizione del telefono. Quando sono opportunamente fatti vibrare tramite l’accompagnamento della volontà e della concentrazione, è come se molti sui vostri piani metafisici o interiori ricevessero una chiamata telefonica. A questa chiamata rispondono con la loro attenzione al vostro lavoro.

74.13 Interrogatore: Ce ne sono molti di questi. Quelli più ovvi nella nostra società sono quelli usati nella chiesa piuttosto che quelli usati dall’adepto magico. Qual è la differenza nell’effetto di quelli usati, diciamo, nella chiesa, nelle nostre varie chiese e quegli incantesimi specificamente magici usati dall’adepto?

Ra: Sono Ra. Se tutti nelle vostre chiese fossero adepti consapevolmente pieni di volontà, di ricerca, di concentrazione, di conoscenza cosciente del chiamare, non ci sarebbe differenza. L’efficacia del chiamare è una funzione delle qualità magiche di coloro che chiamano; cioè il loro desiderio di cercare lo stato alterato di coscienza desiderato.

74.14 Interrogatore: Nella scelta di un rituale protettivo abbiamo finalmente concordato il Rituale di Messa al bando del Pentacolo Minore. Presumo che questi complessi di suoni vibratori siano del tipo di cui parli per allertare quelli sui piani interni. È corretto?

Ra: Sono Ra. Questo è corretto.

74.15 Interrogatore: Se avessimo costruito un nostro rituale con parole usate per la prima volta nella sequenza di protezione, quale sarebbe stato il valore relativo di questo rispetto al rituale che abbiamo scelto?

Ra: Sono Ra. Sarebbe minore. Nel costruire il rituale è bene studiare il corpo di lavori scritti che è disponibile poiché denominazioni di potere positivo o di servizio-agli-altri sono disponibili.»

Attraverso un simbolo opportunamente caricato dall’intento, specialmente se proveniente da una consolidata tradizione mistica, è possibile creare delle forme pensiero che possono svolgere uno specifico e continuativo “lavoro” liberando il praticante da questa incombenza. Ad esempio tramite un simbolo, che può essere impresso su di un amuleto, tracciato su di un supporto (carta, metallo, legno), tracciato nell’aria o solamente disegnato mentalmente, è possibile creare o attivare una forma pensiero precedentemente creata, al fine di proteggere un luogo o una persona, di essere di ausilio nella guarigione o per la purificazione ed equilibratura di un luogo o di un’entità.

Simbolismo nell'Evoluzione SpiritualeUn esempio ben noto di ciò è la medaglietta di San Benedetto che protegge delle influenze “negative”, un altro esempio sono le migliaia di quadranti, ognuno con una sua specifica funzione, che sono parte della Radionica. Vi sono “altri” utilizzi delle forme pensiero che non ritengo opportuno descrivere. Ra:

«88.19 Interrogante: Cosa usava Ra in terza densità?

Ra: Io sono Ra. Sei consapevole nei tuoi tentativi di visualizzazione magica della configurazione mentale di visualizzazioni a volte piuttosto complesse. Queste sono mentali e “disegnate” con la mente. Un altro esempio ben noto nella vostra cultura è la visualizzazione, nella vostra messa, della distorsione dell’amore dell’Uno Infinito Creatore chiamata Cristianesimo, in cui una piccola parte dei vostri alimenti (ostia, vino) è vista come un uomo mentalmente configurato ma del tutto reale, l’uomo a voi noto come Jehoshua o, come chiamate questa entità ora, Gesù.

Fu con questo metodo di visualizzazione mantenuta durante un periodo di formazione, che abbiamo lavorato con questi concetti. Questi concetti furono occasionalmente disegnati. Tuttavia, il concetto di una visualizzazione per carta non è stato pensato da noi.

67.13 Interrogante: Mi stavo chiedendo quali fossero i principi magici, per così dire, dietro l’entità di quinta densità che fornisce questo servizio e la sua capacità di fornirlo. Perché è in grado di utilizzare queste particolari distorsioni fisiche, da un punto di vista filosofico o magico?

Ra: Io sono Ra. Questa entità è capace, diciamo, di penetrare nella configurazione tempo/spazio il campo di questa particolare entità. Ha attraversato la quarantena senza alcun veicolo e quindi è stato maggiormente in grado di sfuggire al rilevamento dalla rete dei Guardiani. Questa è la grande virtù del lavoro magico mediante il quale la coscienza viene emessa essenzialmente senza veicolo, come luce.

La luce funzionerebbe istantaneamente su un individuo non sintonizzato mediante suggestione, cioè il “mettersi di fronte al traffico”* perché il suggerimento è che “non c’è traffico”. Questa entità, come ognuno in questo gruppo, è sufficientemente disciplinata nelle vie dell’amore e della luce da non essere suggestionabile in grande misura. Esiste però una predisposizione del complesso fisico che questa entità sta sfruttando al massimo per quanto riguarda lo strumento, sperando ad esempio, mediante un aumento delle vertigini, di far cadere lo strumento o addirittura di farla camminare davanti al vostro traffico a causa della visione alterata.

I principi magici, diciamo, possono essere approssimativamente tradotti nel vostro sistema di magia con il quale simboli vengono usati, tracciati e visualizzati per sviluppare il potere della luce. *(“Stepping in front of traffic”: Mettersi davanti al traffico; Essere spinto o costretto a scendere automaticamente dal marciapiede (senza esserne consapevoli) nel traffico pericoloso, quasi essere investito e quasi causare un incidente)

67.14 Interrogante: Intendi dire allora che questa entità di quinta densità visualizza certi simboli? Presumo che questi simboli siano di una natura il cui loro uso continuato avrebbe un certo potere o carica. Ho ragione?

Ra: Io sono Ra. Hai ragione. In quinta densità la luce è visibile come uno strumento quanto la scrittura delle vostre matite.

67.15 Interrogante: Allora ho ragione nel presumere che questa entità configuri la luce in simbologia, vale a dire ciò che chiameremmo una presenza fisica? È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo non è corretto. La luce viene utilizzata per creare una purezza di ambiente sufficiente affinché l’entità collochi la sua coscienza in un veicolo di luce creato con cura, che poi utilizza gli strumenti della luce per svolgere il proprio lavoro. La volontà e la presenza sono quelle dell’entità che sta facendo il lavoro.

76.3 Interrogante: Vorresti chiarire l’ultima delle tre cose che hai menzionato che potremmo fare a beneficio dello strumento? Non la capivo bene.

Ra: Io sono Ra. Come l’entità che sei permette al suo essere di entrare in empatia con un altro essere, così può scegliere di condividere con l’altro-sé quelle energie che possono essere salubri per l’altro-sé. Il meccanismo di questi trasferimenti di energia è il pensiero o, più precisamente, la forma-pensiero, perché ogni pensiero è una forma o un simbolo o una cosa che è un oggetto visto in referenza al Tempo/spazio.»

L’Utilizzo dei simboli nelle visualizzazioni perfezionato dalla concentrazione della Volontà, può condurre l’Adepto ad un livello di efficacia magica in cui può influenzare l’intera Coscienza Planetaria; Ra:

«42.12 Interrogante: Nell’ultima sessione hai detto, “il sé, se è consapevole in misura sufficiente del lavoro del catalizzatore del digiuno e delle tecniche di programmazione, può, attraverso la concentrazione della volontà e la facoltà della fede, causare da solo la riprogrammazione senza l’analogia del digiuno, della dieta o di altre analoghe discipline del complesso del corpo”. Quali sono le tecniche di programmazione che il sé superiore usa per assicurarsi che le lezioni desiderate vengano apprese o tentate dal sé di terza densità nel nostro laboratorio incarnativo di terza densità?

Ra: Io sono Ra. C’è solo una tecnica per questa crescita o nutrimento della volontà e della fede, ed è la focalizzazione dell’attenzione. La capacità di attenzione di coloro che chiamate bambini è considerata breve. La capacità di attenzione spirituale della maggior parte delle vostre persone è quella di un bambino. Si tratta quindi di voler divenire capaci di concentrare la propria attenzione e mantenerla sulla programmazione desiderata.

Questo, se continuato, rafforza la volontà. L’intera attività può avvenire solo quando esiste la fede che un risultato di questa disciplina è possibile.

42.13 Interrogante: Puoi menzionare alcuni esercizi per aiutare ad aumentare la capacità di attenzione?

Ra: Io sono Ra. Tali esercizi sono comuni presso le molte tradizioni mistiche delle vostre entità. La visualizzazione di una forma e colore che è di personale qualità ispiratrice per il meditante, è il cuore di quelli che chiamereste gli aspetti religiosi di questo tipo di visualizzazione.

La visualizzazione di forme e colori semplici che non hanno un’innata qualità ispiratrice per l’entità costituisce la base per ciò che potreste chiamare le vostre tradizioni magiche.

Che tu immagini la rosa o il cerchio non è importante. Tuttavia, è suggerito che l’uno o l’altro cammino verso la visualizzazione sia scelto allo scopo di esercitare questa facoltà. Ciò è dovuto all’accurata disposizione di forme e colori che sono stati descritti come visualizzazioni da coloro che sono immersi nella tradizione magica.

42.14 Interrogante: Da giovane sono stato formato nelle scienze ingegneristiche che includono la necessità della visualizzazione tridimensionale per i processi di progettazione. Sarebbe utile come base per il tipo di visualizzazione di cui stai parlando, o non avrebbe alcun valore?

Ra: Io sono Ra. Per te, l’interrogante, questa esperienza è stata preziosa. Per un’entità meno-sensibilizzata ciò non otterrebbe l’appropriato incremento di energia di concentrazione.

42.15 Interrogante: Allora l’entità meno-sensibilizzata dovrebbe usare un… Cosa dovrebbe usare per l’energia appropriata?

Ra: Io sono Ra. Nell’individuo meno sensibilizzato la scelta di immagini personalmente ispiratrici è appropriata sia che questa ispirazione possa essere la rosa che è di perfetta bellezza, la croce che è di perfetto sacrificio, il Buddha che è il Tutto in Uno, o qualsiasi altra cosa possa ispirare l’individuo.

49.8 Interrogante: È meglio, o dovrei dire, produce risultati più utilizzabili in meditazione lasciare la mente, direi, il più vuota possibile; lasciarla scorrere, per così dire, o è meglio focalizzarsi in meditazione su qualche oggetto o qualche cosa per la concentrazione?

Ra: Io sono Ra. Questa sarà l’ultima domanda completa di questo tempo di lavoro.

Ciascuno dei due tipi di meditazione è utile per un motivo particolare. La meditazione passiva che comporta la liberazione della mente, lo svuotamento del guazzabuglio mentale che è caratteristica dell’attività del complesso mentale tra i vostri popoli, è efficace per coloro il cui scopo è raggiungere un silenzio interiore come base da cui ascoltare il Creatore. Questo è un utile e disponibile strumento ed è di gran lunga il tipo di meditazione più generalmente utile rispetto alla contemplazione o alla preghiera.

Il tipo di meditazione che può essere chiamato visualizzazione non ha come scopo quello che è contenuto nella meditazione vera e propria. La visualizzazione è lo strumento dell’adepto. Coloro che imparano a tenere a mente le immagini visive stanno sviluppando un potere di concentrazione interiore che può trascendere la noia e il disagio. Quando questa capacità si è cristallizzata in un adepto, l’adepto può allora fare polarizzazione nella coscienza in assenza di azione esterna, che può influenzare la coscienza planetaria. Questa è la ragione dell’esistenza del cosiddetto Mago Bianco. Solo coloro che desiderano perseguire l’innalzamento cosciente della vibrazione planetaria troveranno la visualizzazione come un tipo di meditazione particolarmente soddisfacente.

La contemplazione o considerazione in uno stato meditativo di un’immagine o di un testo ispiratore è anche estremamente utile tra i vostri popoli, e anche la facoltà della volontà chiamata preghiera è di natura potenzialmente utile. Che sia davvero un’attività utile dipende totalmente dalle intenzioni e dagli obiettivi di chi prega.

50.8 Interrogante: Grazie. In che modo la capacità di mantenere nella mente le immagini visive consente all’adepto di fare polarizzazione nella coscienza senza un’azione esterna?

Ra: Io sono Ra. Questa non è una domanda semplice, perché l’adepto è uno che andrà oltre il raggio verde che segnala l’ingresso nella raccoglibilità. L’adepto non attingerà semplicemente all’energia intelligente come mezzo di preparazione per il raccolto, ma attingerà sia all’energia intelligente che all’infinito intelligente allo scopo di trasmutare la capacità di raccolta planetaria e la coscienza planetaria.

I mezzi di questo lavoro si trovano all’interno. La chiave è in primo luogo, il silenzio e, in secondo luogo, l’unicità* del pensiero. Pertanto, una visualizzazione che può essere mantenuta fissa all’occhio interiore per molti dei vostri minuti, nel modo in cui misurate il tempo, segnalerà l’aumento dell’unicità* del pensiero da parte dell’adepto. Questa unicità di pensiero può quindi essere utilizzata dall’adepto positivo per lavorare in visualizzazioni rituali di gruppo per l’innalzamento dell’energia positiva, da adepti negativi per l’aumento del potere personale.*(singleness; singolarità; essere solo uno numericamente, in questo caso la capacità di mantenere il pensiero fisso unicamente su di una immagine visiva visualizzata)

50.9 Interrogante: Puoi dirmi come l’adepto, quindi, dopo essere stato in grado di trattenere l’immagine per diversi minuti, cosa fa poi per influenzare la coscienza planetaria o aumentare la polarità positiva? Ancora non lo capisco bene.

Ra: Io sono Ra. Quando l’adepto positivo tocca l’infinito intelligente dall’interno, questa è la più potente delle connessioni perché è la connessione di tutto* il microcosmo del complesso mente/corpo/spirito con il macrocosmo. Questa connessione abilita, diciamo, il vero colore del raggio verde nel tempo/spazio a manifestarsi nel vostro tempo/spazio. Nel raggio verde i pensieri sono esseri (entità). Nella vostra illusione questo non è normalmente così.

Gli adepti diventano quindi canali viventi per amore e luce e sono in grado di incanalare questa radiosità direttamente nella rete planetaria di nexi energetici. Il rituale terminerà sempre con il radicamento di questa energia nella lode e nel ringraziamento e il rilascio di questa energia nel tutto* planetario. *(whole; totale; totalità; intero; tutto

CONCLUSIONI

Dopo tutto quanto esposto fino a qui è possibile comprendere quale potente strumento siano i simboli e la simbologia rituale. Bisogna altresì comprendere che il simbolismo e gli insegnamenti celati da esso non sono il prodotto della civiltà terrestre. Tutto viene dal Logos e in tempi precedenti i maestri e le guide lo hanno comunicato, per quanto anno potuto, alle varie civiltà terrestri con cui sono stati in contatto al fine di fornire degli strumenti utili all’evoluzione spirituale. Queste civiltà mediante la legittima applicazione del libero arbitrio hanno distorto la comprensione di tali insegnamenti. Queste distorsioni sono quanto viene definito come le varie “Tradizioni” spirituali, religiose o filosofiche presenti sul pianeta, o meglio, contenute all’interno della sua Coscienza Collettiva. Tutta questa distorsione, seppure legittima, non ha prodotto l’evoluzione spirituale sperata e in ogni caso la via di ritorno all’Unità passa per la rimozione della distorsione non per la sua proliferazione. Pertanto si è ritenuto di fornire per l’ennesima volta i medesimi insegnamenti con il grado di distorsione minima possibile al fine di rimuovere la grande quantità di distorsione generata. Quindi nell’intento di rimuovere la distorsione non vi è giudizio di cosa sia giusto o sbagliato, tutto è lecito, ma semplicemente il tentativo di ritornare all’Unità Originale. Ra:

«1.7 Interrogante: [La domanda è andata perduta, dal momento che l’Interrogante era seduto troppo lontano dal registratore perché la sua voce potesse essere registrata].

RA: Io sono Ra. Considera, se vuoi, che l’universo è infinito. Questo dev’essere ancora dimostrato o confutato, ma possiamo garantirvi che non esiste un limite ai vostri sé, alla vostra comprensione, a ciò che chiamereste il vostro viaggio di ricerca o le vostre percezioni della creazione.

Ciò che è infinito non può essere molti, perché la molti-plicità è un concetto finito. Per avere l’infinito dovete identificare o definire tale infinito come Unità; altrimenti, questo termine non ha alcun referente o significato. In un Infinito Creatore c’è solo unità. Voi avete osservato dei semplici esempi di unità. Avete osservato il prisma che mostra tutti i colori che originano dalla luce del sole. Questo è un esempio semplicistico di unità.

In realtà non esiste il giusto o lo sbagliato. Non esiste la polarità, dal momento che tutto sarà, come voi direste, riconciliato ad un certo punto della vostra danza attraverso il complesso mente/corpo/spirito che vi divertite a distorcere in vari modi in questo momento. Questa distorsione non sarebbe necessaria, ma viene scelta da ciascuno di voi come alternativa alla comprensione della completa unità di pensiero che lega ogni cosa. Non stiamo parlando di somiglianze o di similitudini. Voi siete ogni cosa, ogni essere, ogni emozione, ogni evento, ogni situazione. Voi siete unità. Voi siete infinito. Voi siete amore/luce, luce/amore. Voi siete. Questa è la Legge dell’Uno.

1.10 Interrogante: Un’altra domanda. È possibile generare un’accelerazione nella comprensione di altre entità o tutte queste azioni hanno solo l’effetto di accelerare la comprensione dell’individuo che le compie? In altre parole, se un individuo cerca di agire in generale come catalizzatore per accrescere la consapevolezza della coscienza planetaria, egli non sta facendo altro che agire su se stesso o è possibile [non udibile]?

RA: Io sono Ra. Risponderemo alla tua domanda in due parti, entrambe della medesima importanza.

In primo luogo, devi capire che la distinzione fra te stesso e gli altri non è visibile per noi. Noi non riteniamo che esista una separazione fra le azioni compiute dalla distorsione che tu proietti come una personalità allo scopo di accrescere la consapevolezza e quelle che vengono compiute dalla distorsione che tu proietti come un’altra personalità. Per questo motivo, imparare è la stessa cosa che insegnare, tranne quando si omette di insegnare ciò che si sta imparando; in questo caso non si sta recando a se stessi/agli altri alcun beneficio. Questa comprensione dovrebbe essere meditata dal vostro complesso mente/corpo/spirito, trattandosi di una distorsione che in questo momento gioca un ruolo nelle vostre esperienze.

Passando ora alla seconda parte della risposta, vi esporremo la nostra comprensione, sebbene essa sia limitata.

[Il secondo lato del nastro corrispondente alla sessione 1 è stato sovrascritto dalla registrazione della successiva meditazione domenicale. Ciò che segue viene presentato come è stato pubblicato nel Libro I].

La coscienza di gruppo individualizzata è quella condizione nella quale la conoscenza viene condivisa con altre distorsioni di complessi mente/corpo/spirito che si trovano nel raggio visibile del singolo complesso mente/corpo/spirito o del gruppo. In questo stesso modo noi vi stiamo parlando, accettando sia le nostre distorsioni che le vostre, allo scopo di enunciare le leggi della creazione, e in particolar modo la Legge dell’Uno. Non siamo disponibili a molti fra la vostra popolazione, per via del fatto che questa non è una modalità di comunicazione o un tipo di filosofia facilmente comprensibile. Tuttavia, noi stessi siamo un esempio toccante tanto della necessità quanto della quasi assenza di speranza che caratterizzano il tentativo di insegnare.

Ogni componente di questo gruppo si sta impegnando ad utilizzare, assimilare e differenziare senza distorsioni, nei canali dei rispettivi complessi mente/corpo/spirito, le informazioni che stiamo inviando a questo strumento. I pochi che illuminerete condividendo la vostra luce sono una ragione più che sufficiente per mettere in atto il maggior impegno possibile. Servire uno significa servire tutti. Pertanto, rispondiamo alla tua domanda affermando che imparare/insegnare o insegnare/imparare sono davvero le uniche attività che valga la pena portare avanti. Non c’è nient’altro che sia di aiuto nel dimostrare il pensiero originale se non il tuo stesso essere, e sono numerose le distorsioni che originano da ciò che non viene spiegato, che non viene articolato o che è avvolto dal mistero. Per questo motivo, troviamo lodevole l’impegno di cercare di discernere e di intrecciare il vostro percorso, nel corso del vostro insegnamento, con quello di quanti più gruppi di complessi mente/corpo/spirito possibili fra la vostra popolazione. Non possiamo parlare più valorosamente di così del vostro desiderio di servire.

80.5 Interrogante: Come Ra sa bene, le informazioni che accumuliamo qui saranno illuminanti solo per una percentuale molto minore di quelli che popolano questo pianeta al momento, semplicemente perché ci sono pochissime persone che possono comprenderle. Tuttavia, sembra che il nostro visitatore di quinta densità sia, diciamo, assolutamente contrario a questa comunicazione. Puoi dirmi perché questo è così importante per lui dal momento che ha un effetto così limitato, immagino, sul raccolto di questo pianeta? Dal momento che mi sembra che coloro che comprenderanno queste informazioni molto probabilmente si troveranno già nei limiti della possibilità di raccolta.

Ra: Io sono Ra. La purezza non finisce con il raccolto di terza densità. La fedeltà di Ra verso il tentativo di rimuovere le distorsioni è totale. Ciò costituisce un’accettazione di responsabilità per il servizio agli altri che è di corrispondente purezza. Lo strumento attraverso il quale parliamo e il suo gruppo di sostegno hanno una fedeltà simile e, trascurando ogni disagio personale, desiderano servire gli altri. A causa della natura del gruppo, le domande che ci sono state fatte dal gruppo hanno condotto rapidamente in regioni di commentario (commentary) piuttosto astruse. Questi contenuti non riducono la fondamentale purezza del contatto. Tale purezza è come una luce. Una tale intensità di luce attira l’attenzione.

1.1 Interrogante: Sembra che ogni membro della Confederazione abbia uno scopo specifico. Questo vale anche per voi? E se è così, qual è il vostro scopo?

RA: Io sono Ra. Ora comunichiamo. Anche noi abbiamo il nostro ruolo. Noi non siamo quelli dell’Amore o quelli della Luce. Noi siamo quelli che sono della Legge dell’Uno. Nella nostra vibrazione le polarità sono armonizzate, le complessità sono semplificate e i paradossi hanno la loro soluzione. Noi siamo Uno. Questa è la nostra natura e il nostro scopo.

Siamo da tempo sul vostro pianeta e abbiamo servito con gradi variabili di successo nel trasmettere la Legge dell’Uno, dell’Unità, dell’Unicità alla vostra popolazione. Abbiamo camminato sulla vostra terra. Abbiamo visto i volti della vostra gente. Non è così per molte delle entità della Confederazione. Abbiamo visto che ciò non è stato efficace. Tuttavia, abbiamo sentito a quel punto la grande responsabilità di rimanere, per avere la possibilità di rimuovere le distorsioni ed i poteri che sono stati dati alla Legge dell’Uno. Continueremo a far questo finché il vostro ciclo non si sarà appropriatamente concluso. Se non in questo, allora nel prossimo. Noi non siamo parte del tempo e siamo perciò in grado di essere con voi in qualsiasi vostra epoca».

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