Nativi Americani E Il Vegetarianismo

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Nativi Americani E Il Vegetarianismo by Rita Laws Conosciamo bene lo stereotipo del selvaggio Indiano delle praterie: uccisore di bufali, vestito di pelli di daino adornate di piume, con elaborati copricapi di penne, mocassini di pelle, che abita in un teepee di pelle animale, padrone di cani e cavalli, ed estraneo ai vegetali. Ma questo stile di vita, un tempo … Continue reading

Sas De San Belin analisi geobiologica

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Sas De San Belin analisi geobiologica Vi presento i risultati dell’analisi geobiologica del megalite denominato il “ Sas De San Belin ” posto nel comune di Fogliano di Redipuglia in località Polazzo, rilevati durante la visita del Tre Aprile 2016 in compagnia degli amici radiestesisti Michele Bruno, Chiara e Giampiero, che ringrazio per avermi fatto conoscere la struttura in questione. … Continue reading

Feng Shui : Il Ba-Gua

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Feng Shui : Il Ba-Gua Ba-Gua – Ottagono Sacro – Un Altro Concetto Fondamentale Del Feng Shui. Nella pratica moderna del Feng Shui, il Ba-Gua ottagonale è uno strumento per capire la configurazione energetica caratteristica di una casa residenziale, di una abitazione, di un ufficio o di un giardino. Posizionamento dei Trigrammi, l’orientamento del colore sui lati dell’Ottagono, le caratteristiche … Continue reading

Piramidi nel Mondo

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PIRAMIDI E COSTRUZIONI MEGALITICHE NEL MONDO Alcuni esempi di Piramidi e costruzioni megalitiche scoperte in tutto il mondo. Piramidi In Bosnia Semir Osmanagic è un archeologo bosniaco che da anni sta cercando di scoprire alcuni dei principali misteri legati alle origini delle piramidi quanto alla loro reale funzione. Un obiettivo questo molto ambizioso in quanto sino ad ora nessuno è … Continue reading

Pietra del Sole

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Pietra Del Sole Composizione chimica: tettosilicato di alluminio, sodio e calcio Sistema cristallino: triclino Famiglia: silicati (feldspati) Durezza: 6 Scalfibile con la punta d’acciaio Colore: arancio brillante Chakra: 2°- 3° L’Eliolite chiamata anche”feldspato avventurina”o meglio conosciuta con il nome di Pietra del Sole (in inglese Sunstone), è una varietà di oligoclasio che si rinviene in rocce metamorfiche e ignee, contenente … Continue reading

MONUMENTI E RISONANZE ACUSTICHE

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MONUMENTI E RISONANZE ACUSTICHE Il Potere E Mistero Della Vibrazione Da molti anni qualcuno studia le risonanze acustiche nei monumenti antichi, alla luce delle avanzate tecnologie a disposizione del mondo moderno. Molto è stato scritto in vari libri riguardo a questo argomento. Testimoni oculari narrano di monaci tibetani in grado di sollevare e frantumare enormi blocchi di pietra, utilizzando il … Continue reading

Quan Yin: La Dea della Misericordia

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Quan Yin: La Dea della Misericordia

Quan Yin: La Dea della Misericordia 1Quan Yin (scritto anche Kwan Yin, o Kuanyin) è una delle divinità che si vedono più di frequente, sugli altari nei templi della Cina. Venerata anche dai Taoisti, in sanscrito il suo nome è Padma-pâni, o “Nata dal Loto.” Quan Yin, è l’unica, tra gli Dei Buddisti, più amata che temuta ed è il modello di bellezza per i cinesi. Considerata come la Dea della Misericordia, in origine era di sesso maschile, rimasta tale fino agli inizi del 12° secolo, si evolve poi dal suo archetipo, Avalokiteshvara, “Il Signore Misericordioso della Totale Illuminazione”, un bodhisattva indiano che ha scelto di rimanere sulla terra per portare sollievo ai sofferenti, piuttosto che godere per sé l’estasi del Nirvana.

  Quan Yin: La Dea della Misericordia MeditaUna delle molteplici storie che la riguardano racconta che era una semplice donna buddista che con grande amore e sacrificio, durante la sua vita, si guadagnò il diritto di entrare nel Nirvana dopo la morte. Tuttavia, come per l’indiano Avlokiteshvara, davanti alle porte del Paradiso udì un grido di dolore provenire dalla terra sottostante. Accogliendo questa richiesta d’aiuto, torna sulla terra e rinuncia alla sua ricompensa di beatitudine eterna, trovando in seguito l’immortalità nel cuore di chi soffre. In Cina ha molti nomi, ed è anche conosciuta come “La Grande Misericordia”, “La salvezza dalla Miseria”, “La Salvezza dal dolore”, o anche “Mille Braccia e Mille Occhi”. Inoltre Quan Yin è definita come la Dea del Mare del Sud (l’arcipelago indiano) ed è stata paragonata anche alla Vergine Maria (“La Bianca Vergine Maria” scolpita su pietra bianca per rendere l’immagine più appetibile ad un mercato cristiano). Lei è uno dei Ta San Shih o i Tre Grandi Esseri, rinomati per il loro potere sul regno animale e sulle forze della natura. Questi tre Bodhisattva o P’u Sa, sono: Manjusri (in sanscrito) o Wen Shu, Samantabhadra o P’u Hsien e Avalokitesvara o Quan Yin.

Quan Yin è una forma abbreviata del nome che significa “Colei Che Vede e Ascolta il Pianto che Giunge dal Mondo degli Uomini”. Il titolo cinese significa “Colei che Sempre Osserva o Presta Attenzione ai Suoni”, cioè colei che ascolta le preghiere. A volte, è soprannominata Sung-Tzu-Niang-Niang ovvero “La Signora che Porta i Bambini”. È la Dea della fecondità e della misericordia. Adorata soprattutto dalle donne, questa Dea conforta il travaglio, i malati, i perduti, i vecchi e gli sfortunati. La sua popolarità è così cresciuta attraverso i secoli che ora è anche considerata la protettrice dei marinai, agricoltori e viaggiatori. Si preoccupa per le anime nel mondo sotterraneo ed è invocata durante i riti di post-sepoltura per liberare l’anima del defunto dai tormenti del Purgatorio.

Hainan Island – Guan Yin of the South Sea of SanyaCi sono templi, a lei dedicati, in tutta la Cina ed è venerata più dalle donne nel Sud che da quelle del Nord della Cina. Il 19° giorno della 2a, della 6a e della 9a luna, i fedeli chiedono per i loro figli, ricchezza e protezione. Porta i bambini (in genere maschi, ma se la madre chiede una femmina sarà bellissima), protegge nel dolore, guida i marinai e i pescatori e rende innocue le armi del nemico in battaglia. Il suo principale tempio è sull’isola di Putuoshan, nell’Arcipelago di Chusan, al largo della costa dello Zhejiang, vicino a Ningbo. È un luogo di pellegrinaggio, sacro ai buddisti, e il culto di Quan Yin ne è la caratteristica più evidente in quanto si dice che la Dea abbia vi risieduto per nove anni, come Regina dei Mari del Sud. Il nome completo dell’isola è P’u T’o Lo Ka, da Pataloka, il Monte dal quale la Dea guarda l’umanità.

Quan Yin: La Dea della Misericordia ellaNessun’altra divinità nel pantheon cinese appare in una maggiore varietà di immagini, tutte rappresentazioni di sue incarnazioni o diverse manifestazioni. Quan Yin è di solito raffigurata come una bellissima donna vestita di bianche vesti fluenti e scalza ma in forma Lamaistica (famoso un suo bronzo del XVIII secolo) è rappresentata del tutto nuda. Può essere seduta su un elefante, in piedi su un pesce o un drago, mentre allatta, avente sei braccia o mille, una testa o otto (una sopra l’altra), quattro, diciotto, o quaranta mani (ad indicare il suo sforzo di alleviare le sofferenze degli infelici). Raffigurata a cavallo di un Hou, un animale mitologico che assomiglia un po’ ad un leone buddista, simboleggia la supremazia divina, esercitata da Quan Yin, sulle forze della natura. I suoi piedi nudi sono la caratteristica costante. Sugli altari pubblici, Quan Yin è spesso affiancata da due fedeli alla sua destra, uno a piedi nudi, un giovane a torso nudo con le mani giunte in preghiera, conosciuto come Shan-Ts’ai (il Giovane Dorato), e alla sua sinistra una pudica cameriera con le mani unite nascoste dentro le maniche del vestito conosciuta come Lung-Nu (La Fanciulla di Giada). Lei è il modello di bellezza cinese e dire a una signora o a una bambina che è una Quan Yin, è il miglior complimento che può essere dato alla sua grazia ed eleganza.

Fonte: La Luna nel Lago.

Lo Sciamanismo Huna

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Lo Sciamanismo Huna Lo sciamanismo é una pratica religiosa quasi universale: é diffusa dalla Lapponia fino al Sudamerica. Per quanto le forme locali siano ben differenti l’una dall’altra in queste pratiche si riscontrano sempre caratteristiche comuni. Negli ultimi anni la parola sciamano é stata utilizzata in contesti molto disparati, facendo confondere il significato di questa parola con quello di “stregone”,In … Continue reading

Preghiera al Sole dei nativi americani

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Preghiera al Sole dei nativi americani

Preghiera al Sole dei nativi americaniDa tempi immemorabili il sole è adorato da tutte la culture quale simbolo della Vita stessa, in sua assenza nulla può essere, al di fuori di esso alberga solo il freddo e la morte. È il principio primo della Manifestazione, il mezzo con cui l’Universo di Luce si manifesta. Secondo l’usanza nativa la preghiera dedicata al Sole era una dimostrazione di rispetto per il potere benefico che esso rappresentava, non era quindi un’adorazione al Sole come capirono gli Europei.

Video:▶ – YouTube

L’essenza della preghiera

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L’effetto della preghiera di massa e della meditazione. I gruppi che svolgevano preghiera e meditazione provocarono un effetto diretto, osservabile e misurabile sul comportamento umano”. Braden ha fatto molte ricerche sulla preghiera e sulla meditazione, non solo ricorrendo a testi profetici, specialmente di derivazione essena, ma anche recandosi nei santuari del Tibet. Durante la visita in Tibet, gli fu rivelato … Continue reading

La linea di San Michele

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La linea di San Michele Il culto dell’Arcangelo Michele in luoghi sacri posizionati su un’unica linea retta. Skellig Michael (Repubblica Irlandese), St Michael’s Mount (Cornovaglia – Inghilterra sud-occidentale), Mont Saint Michel (Normandia – Francia), la Sacra di San-Michele (Val di Susa – Piemonte), San-Michele (Monte Sant’Angelo – Puglia), Monastero di San-Michele (Isola di Simi – Grecia, Dodecaneso meridionale). A vederli … Continue reading

IL RITORNO DELLE STAR NATIONS

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IL RITORNO DELLE STAR NATIONS lL viaggio umano attraverso la successione dei mondi. Dall’analisi delle antiche profezie dei nativi americani, gli interrogativi di uno dei più coraggiosi scienziati di frontiera La millenaria saggezza degli Indiani delle praterie risuona come potente ed esemplare messaggio per tutti i popoli della Terra che anelino ad una nuova e completa coscienza cosmica, in sintonia … Continue reading

L’OSPEDALE PSICHIATRICO VISTO DA UN SCIAMANO

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L’OSPEDALE PSICHIATRICO VISTO DA UN SCIAMANO Secondo gli sciamani la malattia mentale simboleggia la “nascita di un guaritore”, spiega Malidoma Patrice Somé. I disturbi mentali sono emergenze spirituali, crisi spirituali e devono essere presi in considerazione come tali per aiutare il guaritore a “nascere”. Ciò che nella cultura Occidentale viene visto come malattia, il popolo Dagara lo considera una “buona … Continue reading

Pitture rupestri in Australia

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Pitture rupestri in Australia e il segreto di Ayers Rock Le tradizioni come si sà non muoiono mai. Le società meno progredite o provinciali custodiscono le strutture più arcane nonché un abile spirito di continuazione e preservazione della propria cultura, sempre più a rischio dalla cultura del mondo moderno. Distaccandoci per un attimo da quella antropologia mirante a studiare un … Continue reading

Simbolo e significato della farfalla

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Simbolo e significato della farfalla Simbolo e significato della farfalla L’Enciclopedia dei simboli focalizza l’attenzione sulla farfalla ed, in particolare sul fascino che, da sempre, suscita nell’uomo la metamorfosi di un essere ripugnante in una stupenda creatura dalle leggere ali variopinte. La meraviglia per questo fenomeno che si origina e si sviluppa senza interventi esterni, conducendo l’animale dalla condizione di … Continue reading

I MITI DELLA CREAZIONE NELLE TRADIZIONI DEI POPOLI

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I MITI DELLA CREAZIONE NELLE TRADIZIONI DEI POPOLI

I MITI DELLA CREAZIONE NELLE TRADIZIONI DEI POPOLIQui allegato in pdf trovate uno straordinario documento che fa una sintesi dei miti della creazione espressi dalle antiche civiltà, documento prodotto dall’ istituto Cintamani di Roma.

In questo passaggio ho riconosciuto subito il legame con un numero con cui ho uno stretto rapporto: 144 000, infatti dividendo 432 000 per 144 000  si ottiene 3 altro numero denso di significato.

Ecco il brano:

Il Valhall rappresenta un ulteriore aspetto che lo collega anche ad altre scritture molto antiche:

Cinquecento porte, e quaranta ancora

Stanno nella splendente dimora;

ottocento guerrieri escono da ognuna

quando Odino viene a combattere il lupo.

540 X 800 = 432,000.

Nelle cronologie babilonesi e indiane questa cifra appare in numerosi modi. I suoi multipli designano vasti cicli di eventi astronomici, mentre, divisa in vari numeri, viene applicata ad avvenimenti più frequenti. Ė la durata, in anni umani, data alla nostra Età del Ferro, kali yuga, quando le forze delle tenebre sono al massimo della sfida. Curiosamente, questo dovrebbe essere il numero dei campioni di Odino (i cui ranghi devono acquisire aderenti man mano che le epoche passano!) Con certezza ciò rivela decisamente qualche tradizione universale comune, da cui devono essere derivate queste tradizioni così lontane l’una dall’altra.

Ecco il pdf: I-MITI-DELLA-CREAZION

ISTITUTO CINTAMANI

Via S. Giovanni in Fiore, 24 – 00178 Roma Tel. 067180832

Link: Istituto Cintamani – Home

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Nascita e morte di un druido

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Nascita e morte di un druido Questo è quanto ricordo di un testo che ho letto circa venticinque anni fa e che non sono più riuscito a ritrovare, tratta del mito della creazione e della forza creatrice del pensiero, naturalmente il testo era più lungo e la sua prosa migliore della mia ma l’importante è il messaggio che si celava … Continue reading

Silmarillion la Creazione

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Silmarillion la Creazione AINULINDALË « LA MUSICA DEGLI AINUR » Esisteva Eru, l’Uno, che in Arda è chiamato Ilúvatar; ed egli creò per primi gli Ainur, i Santi, rampolli del suo pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altro fosse creato. Ed egli parlò loro, proponendo temi musicali; ed essi cantarono al suo cospetto, ed egli ne fu lieto. … Continue reading

La creazione secondo gli indiani Hopi

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La creazione secondo gli indiani Hopi

La creazione secondo gli indiani HopiVari studiosi delle tradizioni nativo-americane hanno trovato, similmente ad altre culture sparse in altre parti del mondo, molte leggende di “esseri stellari” che in un tempo remoto avrebbero dato a quei popoli conoscenza e saggezza, risollevandoli dal loro stato di vita primitiva e selvaggia e portandoli allo stato di “umanità”. Tra gli indiani Hopi, gli Apaches, i Cherokee, ad esempio, resiste, ancora oggi la conoscenza di storie antiche di questi “Dei venuti dal cielo” che avrebbero portato le loro leggi, le loro esperienze, il loro aiuto e che una volta ritornati al “cielo” sarebbero rimasti in “contatto” con i ministri del culto delle tribù.
Gli indiani Hopi, una tribù del Nuovo Messico, raffigurano con dei feticci, il popolo dei “Katchinas”, i “maestri della stella blu”, divinità a cui sono legati fenomeni naturali e mistici. Gli Hopi, indiani di ceppo etnico maya, affermano che i Katchinas sono i loro civilizzatori, i maestri venuti dalle stelle in un tempo remoto per donare la civiltà attraverso messaggi che sono tuttora riscontrabili nei canti e nelle danze sacre. Gli “stranieri” scesero sulla Terra in quello che i pellerossa chiamano “il tempo della creazione”. L’entità manifestatasi ai pellerossa come la rappresentante dei “Katchinas” in diversi momenti storici, chiamata “Donna Bisonte Bianco”, fece la sua prima comparsa in epoca remota per istruire il popolo scelto attraverso un sapere di tipo cosmico, intuibile all’interno dei rituali classici delle loro credenze e che ha plasmato il loro modello ai vita, abitativo e religioso. L’utilizzo dell’abito bianco nelle cerimonie è dovuto proprio alla tradizione che si lega a Donna Bisonte Bianco. Questo culto esiste in tutti i diversi ceppi linguistici degli indiani Hopi: Taroan, Keresan, Zuni e Uto Aztecan. Questa entità avrebbe promesso di ritornare prima del “cambiamento” che gli Hopi attendono adorando una pietra conosciuta come “Pietra della Profezia”, in cui sono state incise all’alba dei tempi le diverse epoche storiche e gli avvenimenti futuri che avrebbero interessato l’umanità. Tra le profezie che sarebbero state “lette” sui simboli della pietra: il tempo in cui “l’uomo bianco avrebbe portato la distruzione”, la seconda guerra mondiale, che sarebbe raffigurata sulla roccia con una svastica nazista, oltre ad una catastrofe peggiore che dovrebbe in futuro portare un cambiamento definitivo. In base a quanto affermano gli Hopi, questa pietra venne portata personalmente dai “maestri delle stelle” alla loro Tribù, il che fa presupporre un possibile antico contatto reale con una civiltà progredita a conoscenza degli eventi futuri.
Anche l’utilizzo delle penne nei costumi indiani sarebbero legati ad un culto di origine “stellare”. Le tradizioni Hopi affermano che queste usanze provenivano dalle stelle e furono iniziate con la razza degli Akhu, gli “uomini uccello” portatori del fuoco. Nei costumi indossati nella danza del fuoco gli Hopi portano due dischi dietro la schiena che, durante la cerimonia, roteano e saltano. La simbologia ufficiale Hopi li associa al fuoco, ma Robert Morning Sky, capotribù Lakota Sioux, afferma che questi rappresentano qualcosa di diverso dal fuoco. Simbologie dello stesso tipo si ritrovano in sculture dell’area messicana, lasciate da popolazioni che dovevano certamente avere avuto un’identica origine. A Tiahuanaco e a Tula le statue presentano dei dischi dietro la schiena che nessun archeologo ha saputo interpretare. La risposta, per le tradizioni Hopi, è da cercare nell’antico contatto che queste culture ebbero in passato.
GLI HOPI

.Conosciuti anche come “Pueblo”, nome dato loro dagli spagnoli durante la conquista del Nuovo Continente, celebrano una cerimonia chiamata “Oku Shadei” ovvero “festa della danza della tartaruga”, esistente anche nel ceppo Sioux, una delle danze più sacre che viene svolta ogni solstizio d’inverno. Il canto che accompagna il ballo parla di due Katchinas vestiti di bianco, che vennero per portare insegnamenti a bordo di un’enorme tartaruga. La tartaruga è considerata un animale sacro proprio perché legata ad un culto ancestrale che si rifà al mezzo attraverso il quale i Katchinas si manifestarono agli indiani. E’ intuibile l’accostamento fra l’enorme tartaruga sacra ed un oggetto volante, la cui descrizione si ritrova nel linguaggio di un popolo che viveva in armonia con la natura. L’adorazione della tartaruga Hopi è anch’essa riscontrabile in altre culture, diverse, ma forse contattate dagli stessi esseri evoluti. Monumenti con raffigurazioni della tartaruga si trovano ancora una volta in Messico, a Uxmal, dove la Casa della Tartaruga, è decorata con pitture raffiguranti quest’animale, e a Chichén Itzà, dove era considerata animale sacro e quindi “totemico”. Itzamma, il dio principale della cultura degli Itzà, in Messico, è raffigurato in un bassorilievo che lo mostra emergere da un guscio di tartaruga. Anche qui le due culture si completano a vicenda, fornendo degli indizi chiari su quello che è chiamato il “paleocontatto”.
Un altra leggenda presente in vari ceppi degli Indiani d’America è quella dell’”Uccello del Tuono”. Anche questo mito sembra ricordare la moderna fenomenologia UFO. Essa racconta che “molto tempo fa, due cacciatori che risalivano un fiume durante una battuta di caccia, giunsero al lago situato in cima al monte. Fattosi scuro, si apprestarono ad affrontare la notte, coprendosi di fogliame per non sentire freddo. Ma, mentre dormivano, un rumore assordante, che sembrava venire dal lago, li svegliò. Si voltarono e videro al di sotto del livello delle acque un enorme uccello che sembrava avvicinarsi alla superficie. Una volta affiorato, i due cacciatori osservarono una folgore uscire dal becco e un impetuoso tuono scuotere la terra mentre questi sembrava spiegare le ali. Prendeva sempre più quota, generando fulmini tutt’intorno seguiti da urla tonanti poi, all’improvviso, si immerse nuovamente. Il frastuono dei tuoni e le folgori furono avvertiti per qualche tempo, sin quando non rimase che un ribollire delle acque in superficie”. Nonostante la collocazione “naturalistica” della storia, sembrano abbastanza evidenti gli indizi che l’Uccello del Tuono potesse essere qualcosa di tecnologico. All’Uccello del Tuono sono legate anche delle entità; infatti i Chippewa e i Sioux a questa divinità abbinano la figura di un dio, “Wakon” (da Wako che significa “sacro”). Questi scese tra gli uomini alla testa di una moltitudine di Uccelli del Tuono, in altre culture è raffigurato a bordo di una tartaruga. Ancora una volta, il cerchio si chiude. L’Uccello del Tuono e la tartaruga sacra potrebbero essere il ricordo distorto dello stesso oggetto volante da cui discesero esseri evoluti e chiamati, in base ai ceppi linguistici, Katchina o Wakon. La stessa figura di Wakon è riscontrabile altrove: gli indios Waikano del Mato Grosso adorano il Dio “Wako”, venuto dalla terra oltre l’orizzonte, risalendo il Rio delle Amazzoni, con una flotta di canoe rotonde come gusci di tartarughe; nelle Antille, la tribù dei Karibi adora il “Grande Wako” che, vestito di una lunga veste bianca e dotato di poteri sovrannaturali, arrivò a bordo di vascelli volanti.
NAVAHO
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Anche tra indiani Navaho sono ben presenti storie leggendarie e culti ancestrali relativi a contatti con esseri avanzati e divinizzati. In California, la Death Valley, la Valle della Morte, è chiamata dai Navaho “Tomesha”, la Terra Fiammeggiante. I Navaho Paiute raccontano che Tomesha è abitata nel sottosuolo da quando “la Terra era giovane”. I suoi abitanti sono gli Hav-Musuvs che “viaggiano a bordo di canoe volanti, che si muovono con un lieve suono ronzante e possono catapultarsi in picchiata come solo un’aquila sa fare. Gli Hav-Musuvs sono vestiti di bianco e possiedono armi manuali a forma di tubo, capaci di stordire, generando una sensazione pungente, come una pioggia di spine di cactus”. Secondo i Navaho sono ancora lì e le loro navi sono quelle che noi oggi chiamiamo UFO. Questa storia venne raccontata nel 1948 da OgaMake, uno sciamano Navaho, e riportata su “FATE Magazine” nel 1949. Le corrispondenze con la fenomenologia UFO sono notevoli. Le canoe volanti si muovono con un “suono ronzante”, descrizione che coincide con quella fornita da un gran numero di testimoni di avvistamenti UFO, i quali hanno potuto udire un ronzio o una sorta di vibrazione ad alta frequenza, forse dovuta al sistema di propulsione di questi oggetti. Il movimento in picchiata che “solo un’aquila sa fare” potrebbe riferirsi alle loro capacità di muoversi con manovre repentine e improvvise.
CHEROKEE
Nelle leggende Cherokee si parla di contatti volontari o involontari. La più interessante parla di “un gruppo di cacciatori che, accampati nottetempo sulle montagne, scorse due luci nel cielo simili a stelle. Il fenomeno si ripeté anche la notte successiva, cosicché dopo aver discusso della cosa decisero, il mattino seguente, di recarsi sul luogo ove queste sembravano scomparire. Dopo aver cercato a lungo, si trovarono davanti a due strane creature, grosse e rotonde, coperte di pelame o piume da cui spuntava una testa simile a una tartaruga. Quando il vento spirava, le piume si agitavano e sprizzavano scintille. Incuriositi, riuscirono a portarle al villaggio e le tennero sotto controllo per alcuni giorni e alcune notti. Di giorno, colpite dal vento, emanavano scintille, mentre di notte si illuminavano come stelle. Dopo alcuni giorni si alzarono da terra come palle di fuoco e in un attimo furono nel cielo sotto gli occhi esterrefatti della tribù”. Ecco che ritorna la tartaruga, il vascello cosmico, o velivolo, affiancato da altri elementi interessanti quali la forma tondeggiante, la partenza in verticale, la luminosità notturna e le scintille. Forse i due corpi di animale possedevano un’energia non naturale, ma frutto di congegni tecnologici.
Sin qui le tradizioni. Ma negli ultimi anni alcuni nativi americani hanno iniziato a diffondere conoscenze ed eventi più recenti che li hanno visti protagonisti e che si collegano alla storia del loro popolo. Robert Morning Sky nel suo libro The Terra Papers. The Hidden History of Planet Heart (I Documenti della Terra. La storia segreta del pianeta Terra, inedito in Italia), ha suggerito una sua interpretazione della storia dell’uomo. Egli racconta di come sei giovani indiani Hopi il 13 agosto 1947, un mese dopo il presunto crash di Roswell, furono testimoni del ritrovamento di un UFO precipitato e di un alieno superstite. Essi recuperarono l’essere e lo curarono, dandogli il nome di “Stella Maggiore”, in onore del suo pianeta d’origine. In cambio di questo, l’alieno raccontò agli Hopi la vera storia del pianeta Terra. Il nonno di Robert Morning Sky sarebbe stato uno dei sei giovani testimoni dell’evento, e raccontò di come l’umanità non sarebbe nata in modo naturale, ma venne creata per servire i Katchinas. L’uomo venne creato come schiavo e lavoratore, milioni di anni fa: era un animale che venne modificato geneticamente. Robert Morning Sky afferma che se oggi abbiamo coscienza ed esperienza lo dobbiamo proprio a questo intervento esterno. I concetti sin qui espressi si legano perfettamente con quanto affermato da Zecharia Sitchin circa la Genesi sumerica e gli Anunnaki. Un’ulteriore affinità tra le conoscenze pellerossa e le tradizioni sumere, studiate da Sitchin, è osservabile in cosa gli Hopi affermano su di un particolare corpo celeste. Kachina Na-ga-shou, raccontano gli Hopi, dovrebbe apparire alla fine di questo ciclo (gli indiani dividono l’età della Terra in cicli: questo sarebbe il quinto); essa è una stella luminosa dall’aspetto blu e con “una croce sul viso”: Nibiru, secondo Zitchin il dodicesimo pianeta del Sistema solare, veniva rappresentato dai sumeri con il simbolo della croce.
Secondo Morning Sky la razza dei Katchinas della stella blu, che milioni di anni fa avrebbero colonizzato l’intero Sistema Solare, provenivano dalla Stella del Cane, ovvero Sirio (stella oggetto di grande interesse anche da parte di diverse altre civiltà antiche, soprattutto gli egiziani e il popolo dei Dogon del Mali). Prima di abbandonare il pianeta “i maestri delle stelle” lasciarono tracce impresse nelle rocce del Grand Canyon sotto forma di impronte a sei dita: impronte che gli Hopi hanno sempre associato ai Katchinas della stella blu.
Morning Sky ha affermato più volte che seppure il mondo occidentale consideri queste storie miti e leggende, gli indiani, invece, hanno sempre considerato tali entità come esseri viventi e loro maestri, ed egli è convinto che siano strettamente legate al fenomeno che noi chiamiamo UFO. Naturalmente una prova concreta di questi contatti non è stata trovata, ma al di là della effettiva connessione tra il fenomeno UFO e questi antichi miti, gli indiani d’America conservano comunque un sapere ed una cultura da riscoprire e da tenere in maggior considerazione come patrimonio dell’intera umanità.
Fonte: astronavepegasus.forumattivo.com