SALIRE O NO SUGLI ELEFANTI IN ASIA

SALIRE O NO SUGLI ELEFANTI IN ASIA

VI DICIAMO PERCHÉ È SBAGLIATO E COSA C’È DIETRO

SALIRE O NO SUGLI ELEFANTI IN ASIAPartiamo con il dire che molte cose si scoprono solo con il tempo.

Se l’esperienza ci dà numerosi insegnamenti, alle volte non basta neppure quella ed è proprio necessario che qualcuno ci venga ad aprire gli occhi… Questo è quello che è successo a noi di Vagabondo.

Per quanto viaggiamo tutti noi da anni e anni (e ancora altri anni i più “adulti” di noi), questo non ci preserva dagli errori (sia mai per carità, siamo tutti umani) solo che alcuni errori pesano più di altri ed è per questo che abbiamo deciso di condividere con voi i nostri errori e soprattutto di raccontarvi quanto ormai è risaputo da tempo, forse, ma non ancora da tutti.

Cari Vagabondi vogliamo dirvi perché Vagabondo nei suoi viaggi non andrà a dorso degli elefanti, non promuoverà questa forma di “attività” e soprattutto non la inserirà nei propri programmi di viaggio.

Abbiamo sbagliato anche noi in passato, più o meno tutti noi abbiamo superficialmente vissuto questa esperienza anni e anni fa… Per poi incontrare in quel di Chang Mai chi ci ha mostrato cosa accadeva. Realmente. Nella vita degli elefanti che i turisti “cavalcano”. Senza sapere del male che stanno facendo a quei poveri elefanti.

E allora ci siamo informati.

Abbiamo letto. Ascoltato e guardato…

E ora vogliamo condividere come sempre con voi e dirvi perché è sbagliato fare trekking sugli elefanti e perché può essere decisamente dannoso per questi splendidi animali.

SFRUTTAMENTO DEGLI ELEFANTI: QUANTO IL TURISMO PUÒ ESSERE DANNOSO O PEGGIO… ?

SALIRE O NO SUGLI ELEFANTI IN ASIAIl problema dello sfruttamento degli elefanti e dei danni a questi animali riguarda TUTTA l’Asia (dall’India alla Cambogia passando per il Nepal e via così), ma per lo più la Thailandia ha iniziato ad avvertire del problema e proprio in Thailandia sono nate numerose associazioni che stanno combattendo affinché gli elefanti vengano finalmente salvaguardati.

Per questo, vi riportiamo esempi e analisi della Thailandia, ma vi precisiamo: lo sfruttamento degli elefanti riguarda tutta l’Asia.

1. Nel 1900 in Thailandia vivevano 300 mila elefanti selvatici e 100 mila elefanti in cattività.

Oggi in Thailandia vivono meno di 2 mila elefanti selvatici e 4 mila in cattività. I dati lo dicono chiaramente: gli elefanti stanno scomparendo in Thailandia.

2. Di questi elefanti ancora viventi, la maggior parte è utilizzata nel turismo, per spettacoli e trekking a dorso di elefante…

Solo che: vi siete mai chiesti cosa facciano per addestrarli? L’elefante è di natura un animale selvatico, di indole libera, abituato a vivere in grandi spazi; per addestrarlo quindi serve cambiare la sua natura.

Da qui l’esigenza di un addestramento di settimane intere al fine di addomesticare l’elefante e questo attraverso dolorose esercitazioni che contemplano vere e proprie torture fisiche.

3.Si dice sempre “Beh, se è tradizione che sia così”, ma non tutte le tradizioni meritano continuità (se no saremmo ancora nel Medioevo con lo ius primae noctis!)

La tradizione usata in molti villaggi della Thailandia si chiama Phajaan e prevede la separazione del piccolo elefante dalla madre.

SALIRE O NO SUGLI ELEFANTI IN ASIAUna volta separato dalla sua famiglia, questo viene legato e tenuto senza acqua e cibo per settimane, l’obiettivo è distruggere la sua indole “ribelle”.

Nel mentre torture e pene corporali gli vengono inflitte per “insegnargli” ad essere diverso.

Una volta che l’elefantino diventa mansueto, gli abitanti del villaggio possono iniziare ad istruirlo sul cosa serve fare.

NB: molti piccoli elefanti muoiono in questa pratica tradizionale.

4.Una volta che gli elefanti vengono addestrati, iniziano a lavorare.

Il loro stato di salute e di vita dipende molto dai diversi elephant camps, ma dal momento che ai proprietari interessa solo che lavorino… Spesso vengono obbligati a lavorare per ore e ore, senza acqua, anche se malati, a volte vengono drogati, soprattutto quando vecchi o malati.

5.L’associazione Elephant Jungle Sanctuary sostiene l’importanza inoltre di NON CAVALCARE gli elefanti dimostrando come la loro forma fisica non lo preveda.

I seggiolini di legno sono da evitare con cura sui poveri elefanti, che per alcuni andrebbero cavalcati solo senza sella e stando a cavalcioni sul collo.

Ma quanto dimostra l’associazione riguarda la conformazione della schiena dell’elefante che dice essere naturalmente fragile e ben diversa da quella dei cavalli.

Il fatto di cavalcarli crea problemi di salute all’animale a lungo termine.

Le parole non vi sembrano abbastanza? Noi abbiamo visto in aggiunta questo video di WWTF, fondazione thailandese che cerca di proteggere gli animali dagli abusi.

NOTA BENE: questo video è piuttosto forte, non è una visione semplice o consigliabile a tutti. Ma chi pensa che le parole usate fino ad ora siano state “esagerate”, beh… A voi consigliamo la visione.

SALIRE O NO SUGLI ELEFANTI IN ASIAVideo: https://www.youtube.com/watch?v=YcvGGe-zpIA

COSA FARE QUINDI PER NON CONTRIBUIRE ALLO SFRUTTAMENTO (E AL DOLORE) DEGLI ELEFANTI?

Il principio base è uno: evitare ogni forma di turismo che preveda lo sfruttamento degli animali.

Tante le associazioni che si battono per la salvaguardia e la salute degli elefanti in Thailandia anche perché, leggero dettaglio: l’elefante è l’animale simbolo nazionale della Thailandia. Di grande importanza da sempre nella storia del Paese, nonché animale sacro sia per il buddhismo che per l’induismo.

Le associazioni thailandesi però sono molto esplicite e dicono chiaramente:

1. NON FARE FOTO CON GLI ANIMALI (SE IN CONTESTI NON NATURALI)

Perché gli animali utilizzati in tal senso vengono ugualmente sfruttati e obbligati a una vita che non gli appartiene.

Ad esempio gli elefanti in città: ma quanto mai potranno stare bene degli elefanti in un contesto incasinato quale una città asiatica? Questi sono nati per stare nella giungla, nella foresta o quantomeno in spazi senza cemento… Solo che non viene da pensarci in effetti, serve rifletterci per rendersi conto.

E allora vi diciamo che gli elefanti per natura percepiscono le vibrazioni nel suolo e per questo un elefante in città è sottoposto a un pesantissimo sovraccarico di vibrazioni che lo danneggiano e lo stressano a livello cerebrale. Vi diciamo soltanto che ci sono elefanti che hanno dei tic nervosi… Spezza il cuore vederli.

La legge thailandese inoltre vieta che ci siano elefanti in città, ma non sempre questo è rispettato.

2. NON ANDARE MAI AGLI SPETTACOLI DEGLI ELEFANTI

Per imparare i loro numeri gli elefanti vengono torturati e malmenati e poi quanto può essere naturale un elefante che dipinge? O uno che tira una palla?

Ma anche qui, alle volte non sapendo cosa c’è dietro, non ci si pensa. Sapendolo mette una tristezza infinita.

SALIRE O NO SUGLI ELEFANTI IN ASIA3. FATE LE VOSTRE RICERCHE

E visitate solamente i posti di riabilitazione degli elefanti che non intendono sfruttarli, al contrario se mai, salvarli dallo sfruttamento. In quei casi si possono vivere splendide esperienze a contato con questi animali, nel pieno rispetto della loro salute fisica e psicologica.

Una delle forme di turismo promossa e sostenuta dalle associazioni e che noi consigliamo vivamente al posto dei trekking a dorso di elefanti, prevede delle passeggiate con gli elefanti se mai o delle attività con loro ma NON sopra di loro. Ci sono dei camp che hanno alcuni elefanti inseriti nel loro ambiente naturale e che grazie al turismo possono mantenere in salute questi animali senza sfruttarli, ma lasciandoli vivere serenamente e avvicinabili dai turisti.

Tutt’altra cosa.

Alcune associazioni che consigliamo:

Elephant Sanctuary Jungle (Chang Mai e Phuket)

Elephant Nature Park (Chang Mai)

Bles (Sukothai)

Per tutte queste ragioni…

Noi di Vagabondo non andiamo a fare trekking sugli elefanti e vogliamo spiegarlo a tutti voi Vagabondi perché un’altra cosa che insegnano le associazioni che hanno fatto della salvezza di questi animali la loro missione è l’importanza di diffondere la parola. E tenuto conto che siamo una comunità di più di 50 mila persone, che ne dite? Iniziamo a dirlo a tutti?

Cosa ne pensate? Avete elementi da aggiungere? Ci siete rimasti male di questa scoperta?

O lo sapevate già? Insomma… cosa ne pensate voi?

Fonte: www.vagabondo.net/it

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