Plastica

Plastica

Anche questa mattina come tante altre durante il mio lavoro ho dovuto assistere alla vergogna pubblica dei rifiuti abbandonati ovunque nella città dove vivo, un gesto degno dell’ignoranza e e del sottosviluppo spirituale della media della popolazione umana, oltre ad essere uno spettacolo indecoroso, questi rifiuti inquinano le acque che poi verranno bevute o irrigheranno i campi da dove verrà il cibo che mangeremo, un autolesionismo dettato solo dall’ignoranza e dalla pigrizia.

Ma oltre a danneggiare gli stessi inquinatori, i rifiuti mietono vittime tra innocenti creature che non hanno fatto nulla per meritarselo, ecco dove vanno a finire i sacchetti di plastica abbandonati ovunque:

Plastica 01I rifiuti alla deriva in mare fanno ogni anno 100mila ‘vittime’, tra tartarughe e altri animali marini come delfini, balene, foche, uccelli. Sono dati dell’Unep, l’agenzia Onu per l’ambiente. Le buste di plastica vengono scambiate dalle foche e dagli altri mammiferi per meduse, e ingerite. Altri oggetti di plastica si frantumano in piccoli pezzi che finiscono nell’apparato digerente.
Gli uccelli marini scambiano i pezzi di plastica per pesci, li mangiano e li danno ai loro piccoli, con conseguenti ulcere, danni al tubo digerente, contaminazione da mercurio e arsenico.

Secondo un rapporto australiano dal 1974 sono ben 77 le specie per le quali sono stati documentati danni causati dai rifiuti: 6 specie di tartarughe marine, 12 di cetacei, 34 specie di uccelli marini, 6 di foche, 10 di squali e di razze. Da dove viene l’immondizia? Dalle imbarcazioni, ma soprattutto da terra.
Secondo il Project Kaisei, un gruppo di ricerca internazionale sui rifiuti con base in California e a Hong Kong, l’80% arriva proprio dall’entroterra, trascinato dai fiumi o da inondazioni.
Una spedizione di suoi ricercatori ha trovato plastica negli oceani fino a 200 metri di profondità.

Plastica 04Animali strozzati dai detriti vaganti in mare o intrappolati nelle reti da pesca. Non è più una rarità, ma le crude immagini diffuse dal Daily Mail, che da tempo segue le tristi vicende delle creature marine dell’Alaska soffocate dalla plastica e dalla spazzatura, lasciano comunque senza parole.

Orribili foto e video accendono nuovamente i riflettori sul problema dell’inquinamento degli oceani: leoni marini mutilati dalla spazzatura, foche strozzate dalle reti, da bande, da fascette di plastica e da richiami per la pesca. In particolare, gli effetti nefasti dei rifiuti sui leoni marini e le foche è stato evidenziato da un nuovo video reso noto dalle autorità di pesca del paese.

plastica03In particolare, l’Alaska Department of Fish and Game ha mostrato il modo in cui gli attrezzi da pesca e altri detriti mettono a repentaglio la vita di questi animali. Molti muoiono strangolati perché attorno al loro collo si stringono perfide le reti o gli elastici, altri soffocano ingoiando ciò che resta delle fascette di plastica o ancora le esche artificiali metalliche. E molti di questi animali, secondo gli esperti, sono giovani.

Le Autorità dell’Alaska, che a lungo hanno sottostimato i danni fatti all’ecosistema marino dalla pesca, stanno ora cercando di collaborare più strettamente con l’industria ittica per salvaguardare foche e leoni marini, quest’ultimi a rischio estinzione lungo le coste dell’Alaska.

Finora, secondo il Daily Mail, sono 386 animali gli animali marini venuti a stretto contatto con i detriti.

Lauri Jemison, biologo della fauna selvatica del programma Sea Lion Steller dell’Alaska Department of Fish and Game, che ha preso parte allo studio, ha spiegato che spesso il problema è stato sottovalutato: “Abbiamo certamente sottovalutato il numero di animali impigliati. Usciamo ogni estate qui nel sud-est dell’Alaska e cerchiamo di visitare ogni zona in cui gli animali vengono a riva e la colonia dove si riproducono almeno una volta”.

Secondo le ipotesi dei ricercatori, i terribili effetti dei detriti potrebbero colpire anche altri animali, compresi gli uccelli e le tartarughe.

plaastica 3In campo internazionale sono numerosi i tentativi messi in atto per ridurre la quantità di rifiuti che si disperdono in mare. Il Daily Mail da tempo è impegnato nella campagna Bags, che mira a sradicare dal Regno Unito l’uso dei sacchetti di plastica, che hanno già causato la morte di numerose balene al largo della coste della Gran Bretagna.

Anche i capodogli sono messi a rischio dalla plastica. Un esempio su tutti: nelle spiagge californiane nel 2008, vennero trovati due esemplari, uno dei quali aveva 250 chili di plastica nello stomaco.

plastica 56Intanto, il Dipartimento dell’Alaska è alla ricerca di finanziamenti per far sì che i leoni marini e le foche non rimangano più intrappolati negli attrezzi da pesca. Occorre agire in fretta per liberarli dai rifiuti, com’è emerso dalla Global Conference on Land-Ocean Connections (Gloc), svoltasi a Manila, nelle Filippine, qualche settimana fa. Una lotta contro il tempo e la spazzatura, per salvaguardare i nostri mari.

Francesca Mancuso LINK: Il dramma di foche e leoni marini soffocati dalla spazzatura

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