Numeri Sacri

Numeri Sacri

Tutto è Numero” Pitagora

Tutte le cose, in verità, appaiono sotto forma di numeri” Boezio

Il Numero esiste perché l’anima possa ascendere dal transitorio al perenne e partecipare all’eterno” Platone

La Scienza Iniziatica Tradizionale sa – da sempre – che i numeri regolano l’Universo e che il loro linguaggio (che si può tradurre in Musica e in Geometria) è per eccellenza il linguaggio universale.Numeri Sacri Pitagora I numeri rappresentano l’essenza delle cose, gli Archetipi primi della Creazione, grazie alle loro proprietà e alle loro complesse relazioni riflettono nel mondo naturale l’Ordine del Mondo Divino. Come è noto anche Pitagora (VI sec. a.C.) identificò nella Matematica la disciplina in grado di dare un ordine all’apparente Caos del mondo. Iniziato a varie scuole misteriche (e specificatamente a quella egizia) Pitagora fondò una sua scuola a Crotone, la cui ammissione implicava una dura disciplina fisica e morale. Nella scuola pitagorica vigeva, nei 2 anni di noviziato, la regola del più assoluto silenzio alle lezioni, poi con il II grado il novizio era definito “matematico” ed al III grado vi era la “somma iniziazione”, infine con il IV grado – “l’epifania” – l’iniziato congiungeva il proprio essere all’Assoluto. Il giuramento di ammissione alla scuola diceva: “No, io lo giuro, per colui che ha trasmesso alla nostra anima la Tetractys nella quale si trovano la sorgente e la radice dell’eterna natura“.

La sacra tetrade citata nella formula rituale è composta dall’addizione dei primi quattro numeri: 1 + 2 + 3 + 4 = 10, ed in essa ritroviamo i principi delle scienze sacre e la formulazione delle leggi che governano l’universo e l’evoluzione delle creature. Varie sono le discipline che si rifanno ai numeri per decifrare il disegno divino: nell’Aritmosofia i numeri esprimono i ritmi delle forze emanative e creatici spirituali e lo studio del ritmo deduce il carattere sacro di alcuni numeri rispetto ad altri; nella Cabala si associa a ciascuna lettera uno specifico valore numerico e si interpretano così le Scritture a livelli sempre più esoterici; per penetrare il mistero (Sod) delle Sacre Lettere vi sono sostanzialmente tre metodi: la Ghematria, basata sul valore numerico delle Lettere, il Notarikon, basato sulle Lettere iniziali, mediane e finali delle parole rivelate e la Temurah, basata sul principio della trasposizione delle Lettere e sulla loro combinazione.

Nel simbolismo numerico la processione dei numeri è l’espressione di un processo spirituale creativo (dallo spirito alla materia, infatti ogni numero è emanazione del numero precedente e tutti derivano dall’Uno); mentre il processo inverso è detto redentivo e va dall’esistenza al ritorno all’Unità. L’infinita serie di numeri si suddivide in numeri pari e dispari, che riflettono la natura solare o lunare di tutte le cose, i numeri perfetti sono quelli posti in relazione coi grandi Arcani (Archetipi) del Processo creativo (1 – 3 – 7 – 10), mentre i numeri primi (divisibili solo per uno o per se stessi) posseggono quella qualità unitaria che li rende in risonanza diretta con lo Spirito Divino. Esistono poi molti numeri particolari e straordinari, tra questi citiamo il Numero d’Oro e il Pi Greco.

Numeri Sacri 01Il Numero d’Oro (Φ- dalla 21° lettera dell’alfabeto greco Fi) indica la magica proporzione presente nella sezione aurea e corrisponde al numero irrazionale (√5+1)\2= 1,618. Il Numero d’Oro, ragionando in termini tecnici, indica il medio proporzionale di una serie ripetibile all’infinito ed è la sola cifra che risolve l’equazione (a+b)/a = a/b = Φ ).

La proporzione aurea appare nel Timeo di Platone come la chiave fisica del Cosmo; nell’Europa medievale essa fu ripresa da Leonardo Bigollo Fibonacci da Pisa, mentre nell’architettura cristiana la sezione aurea divenne simbolo del Figlio di Dio in quanto Divina Proporzione.

Il Pi Greco (dall’iniziale della parola greca “periphereia” o “perimetros”) equivale a 3,1416, ed esprime il rapporto costante fra il cerchio ed il suo diametro o la base del quadrato che circoscrive. A livello esoterico simboleggia il passaggio dall’armonia del cerchio, i cui punti sono tutti equidistanti dal centro, al quaternario simbolo delle 4 dimensioni spazio-temporali. Il Pi greco esprime il rapporto delle combinazioni fra i numeri sacri 3, 7, 21, 22 (22 sono le lettere dell’alfabeto Fenicio, Accadico, Egizio, Ebraico, Arabo, Aramaico) infatti 22 : 7 = 3,1428; e si trova anche dividendo la base della Grande Piramide per la sua altezza moltiplicato due; 230,25 (B): 146,58 (H) x 2 = 3,141629. La proporzione che lega il p con il F è la seguente: 1,2 x Φ₂ = Pi greco

Vediamo adesso il significato sacro di alcuni numeri naturali: 1 – Unità, Spirito divino, Padre creatore; 2 – Dualità, mondi formali, Madre; 3 – il mondo spirituale, la perfezione (ved. la Trinità cristiana, la triade buddhista: Buddha, Dharma e Sangha, la triade induista: Brahma, Shiva e Visnù, la trinità egizia: Iside, Osiride e Horus) ma anche la triplice manifestazione del principio unitario all’interno della Creazione – cioè il Figlio; 4 – il mondo fisico, la terra, la stabilità e la capacità di orientarsi nei mondi formalizzati (le quattro direzioni); 5 – l’uomo come microcosmo rappresentato dal pentacolo stellato (stella a 5 punte), i 5 sensi, le 5 dita della mano; 6 – equilibrio tra il ternario superiore (fuoco alchemico) e quello inferiore (acqua alchemica), ben raffigurato dal sigillo di Salomone (ved. incontro n° 128); 7 – può sia rappresentare l’unione del cielo (3) e della terra (4), sia la dimensione divina in contrapposizione a quella umana (5). Sette sono i doni dello Spirito Santo, le virtù teologali e cardinali, i peccati capitali, le fiamme del candelabro sacro agli ebrei, i giorni della Creazione, i simboli dell’iniziazione massonica, le note musicali, gli astri principali , i chakra nel sentiero verso l’illuminazione, ecc…; 8 – la completa rappresentazione dello spazio terreno (le 4 direzioni maggiori + le 4 sottodirezioni della rosa dei venti), così come il 12 simboleggia la completa rappresentazione dello spazio celeste (i 12 settori dello zodiaco); il 12 è simbolo di completezza, unisce il 5/materia al 7/spirito e racchiude delle sacre proporzioni 5+4+3 = 12 quando 5₂=4₂+3₂, inoltre numerologicamente è composto da 1/unità/padre più 2/dualità/madre che dà 3/trinità/figlio. La simbologia del 12 è veramente universale, ricordiamo qui le 12 costellazioni, i 12 pianeti, i 12 mesi dell’anno, le 12 ore del giorno e della notte, i 12 Apostoli di Gesù, le 12 lettere che formano il nome di Dio seguendo le 12 mutazioni del Tetragramma ebraico, le 12 fatiche di Ercole, i 12 cavalieri della Tavola Rotonda, le 12 vie del mare aperte da Dio secondo le storie Quichè, le 12 trecce che cadono dal turbante delle statue di Tiahuanaco che rappresentano le 12 sacre tribù del dio del sole, le 12 tribù di Israele, ecc…

Il 9 nasce dal 3 x 3 e simboleggia la completezza di un ciclo prima del suo ritorno all’Unità (che avviene con il numero 10 della Sacra Tetrade).

Altri interessanti numeri sacri sono il 72 (i gradi dello zodiaco, i geni cabalistici, i nomi di Dio, le regole dei cavalieri templari, gli anni della tradizione Rosa+Croce, le cappelle del Sacro Graal, ecc..) ed il 108 che nasce dal 12×9 e che con tutti i suoi multipli e sottomultipli (in particolare 108:2:2=27, 108:3=36, 108:2=54, 108×2=216, 108x2x2=432, 108x2x3==648)Numeri Sacri scala armonica archetipo 8 compare in continuazione da un estremo all’altro del continente euroasiatico: Angkor Vat, in Cambogia, ha 54 torri, 108 statue ai lati del viale di accesso; 540 statue di divinità Deva e Asura e così via; il tempio di Baalbek, in Fenicia, aveva 54 colonne; nella città santa di Lashanmjh, in Tibet, c’erano 108 templi; 108 cappelle del tempio di Padmasambhava, il re sumero Enlil regalò 108 aromi ad Aadamu, il ciclo temporale indiano, Manvantara, è di 64.800 anni; il ciclo di Kalga corrisponde a 4320 milioni di anni; la durata del regno antidiluviano nella mitologia babilonese è di 432.000 anni, quella sumera di 108.000, i rosari buddista e indù hanno 108 grani, i libri sacri tibetani del Khagiur sono composti da 108 volumi, il Rig Veda ha 10.800 versetti, con 40 sillabe per versetto, per un totale di 432.000 sillabe; il Valhalla delle saghe nordiche ha 540 porte, da ciascuna delle quali escono 800 guerrieri, per un totale di 432.000 (informazioni tratte da un articolo di Flavio Barberi su www.daltramontoallalba.it/speciali/misuratempo4.htm ).

Come già abbiamo detto il rapporto tra i numeri rappresenta dei ritmi universali ed è interessante notare come civiltà archetipicamente differenti (in parte opposte) abbiano adottato nel computo del tempo dei ritmi differenti: nel continente centroamericano si è sviluppata l’unità di misura del tempo vigesimale lunare (in uso presso Olmechi, Maya, Aztechi e Toltechi con 13 mesi lunari di 20 giorni e con proporzione armonica 13:20 – oggi ripresa dal Movimento per la Legge del Tempo di José Arguelles), mentre nel continente euroasiatico è prevalso il sistema basato sul conteggio sessagesimale solare (ore di 60 minuti con giorni di 12 ore x 2, mesi di 30 giorni, ecc… che creano la proporzione 12:60).

Per approfondire: www.geocities.com/psychohistory2001/.html

link: www.marcostefanelli.com/subliminale/hrm.htm

Fonte: Progetto Raphael

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