l’Onu chiede la messa al bando totale di Pfoa e Pfos

l’Onu chiede la messa al bando totale di Pfoa e Pfos

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Il Comitato dell’Onu per gli inquinanti chiede la messa al bando totale di Pfoa e Pfos, le diffusissime sostanze chimiche alla base, ad esempio, delle padelle antiaderenti, ma anche in imballaggi e tappeti.

Padelle antiaderenti e non solo: le sostanze chimiche presenti anche negli imballaggi o nei tappeti, per esempio, sono accusate di aumentare i rischi di cancro e di altre patologie.

È per questo che, in una decisione annunciata la settimana scorsa, un gruppo di esperti delle Nazioni Unite incaricato di decidere quali sostanze chimiche dovrebbero essere bandite a livello mondiale nell’ambito della Convenzione di Stoccolma ha deciso di aggiungere PFOA e PFOS all’elenco.

Queste due sostanze chimiche, entrambe della famiglia degli PFAS, acidi perfluoroacrilici, sono al centro del più grande scandalo di contaminazione dell’acqua potabile in una generazione negli Stati Uniti e, più recentemente, in Australia, dove le città lo trovano nelle loro riserve dì acqua vicino a basi militari e a vecchie fabbriche. Ma anche qui in Italia hanno inquinato falde acquifere del Veneto, come emerso pure dalle analisi di Greenpeace Italia lo scorso anno.

Le sostanze chimiche PFAS sono state collegate a una serie di rischi per la salute tra cui cancro, problemi del sistema immunitario e problemi di sviluppo nei feti. Sono in particolare i composti cosiddetti perfluoroalchilici (PFAS), che hanno anche la capacità di portare a aumento di peso più rapido.

Nello specifico, il gruppo di esperti ONU – il comitato di revisione della Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti – ha raccomandato di vietare globalmente sia il PFOA (acido perfluoroottanoico, un ingrediente del Teflon, la sostanza chimica utilizzata per preparare pentole antiaderenti, indumenti impermeabili e altri prodotti) e PFOS (perfluoroottano sulfonato, spesso usato come schiuma antincendio, specialmente negli aeroporti e nelle basi militari).

L’unica eccezione per PFOS sarebbe l’uso in dispositivi medici impiantabili e scadrà tra cinque anni.

La raccomandazione sarà presentata alla prossima conferenza delle parti delle Nazioni Unite, nel 2019. Se approvata, sarebbe giuridicamente vincolante per i 181 paesi dell’Unione europea che fanno parte della Convenzione di Stoccolma.

Infine, l Comitato dell’Onu sta mettendo sotto analisi anche un altro composto della famiglia dei Pfas: il PFHxS, una sostanza che si trova anche nelle analisi del sangue dei cittadini veneti che vivono nelle aree più esposte all’inquinamento di questi contaminanti.

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Fonte: www.greenme.it

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