LA TRADIZIONE CABALISTICA

LA TRADIZIONE CABALISTICA

LA TRADIZIONE CABALISTICALa Cabala o Kabbalah (Kabalà, Ricevuta, Accettazione o Tradizione) rappresenta la tradizione misteriosofica e teosofica dell’Ebraismo, le cui origini iniziatiche si perdono nella notte dei tempi, ma che storicamente si considera ri-sorta nel II secolo della nostra era nel popolo d’Israele.

Secondo la Tradizione Cabalistica l’Universo si origina da un punto primordiale attraverso la successione di 10 principi archetipali suddivisi a loro volta su 4 piani: esiste così il Mondo delle Emanazioni (Olam Ha Atsiluth), il Mondo della Creazione (Olam Ha Beriyah – le “Acque Superiori”), il Mondo delle Formazioni (Olam Ha Yetsirah – le “Acque Inferiori”), il Mondo della realtà sensibile (Olam Ha Asiyah).

Le Sephirot (o Sephiroth o Sefiròt) sono le dieci sfere che rappresentano i dieci attributi attraverso i quali Dio si rivela e mediante i quali crea il mondo; esse sono: 1) Kether (La Corona); 2) Chokmah (la Saggezza); 3) Binah (l’Intelligenza); 4) Chesed (la Misericordia); 5) Geburah (il Rigore); 6) Tipheret (la Bellezza); 7) Netzach (la Vittoria); 8) Hod (lo Splendore); 9) Yesod (il Fondamento); 10) Malkuth (il Regno).

La figura geometrica che si viene a formare è detta Ets H’ahyìm Albero di Vita e rappresenta l’Adam Kadmon, l’Adamo Primordiale, essere androgino fatto a immagine e somiglianza di Dio (Kether, Hokhmah e Binah costituiscono la testa, essendo queste due ultime sefiroth identificate con l’occhio destro e sinistro o con i due emisferi cerebrali – Hesed è il braccio destro, Geburah il braccio sinistro, Tifereth il cuore, Netsah la gamba e il fianco destro, Hod la gamba e il fianco sinistro, Yesod i genitali e Malkhuth i piedi).

Secondo i cabalisti i simboli dell’alfabeto sono una chiave per comprendere il mistero della creazione dell’universo, mediante trasposizioni delle lettere in numeri si ottengono dei codici interpretativi trans-razionali (ed è così che due parole diverse, le cui lettere però diano – sommandole – un identico valore numerico, sono considerate analoghe, ed analogo è il loro significato esoterico).

Ogni Sephirah dell’Albero della Vita include in se stessa un’immagine olografica dell’intero Albero che va quindi concepito come multidimensionale (talvolta è rappresentato in tridimensione).– Vediamo di seguito le singole Sephirot

1 – Kether (Corona Suprema) è la prima emanazione; rappresenta Dio come Primum Mobile, la Causa Prima. Al di sopra di Kether, si trova Ain, la cui traduzione è “Nulla” nel senso di Non Essere (ved. incontro n° 130). Simbolo di Kether è la corona.

2 – Hokmah o Chokmah (Sapienza o Saggezza) è un principio maschile, attivo, positivo, è la forza da cui origina ogni attività. Simboleggia lo spirito dispensatore di vita, il verbo creatore. I suoi simboli sono la torre e la linea retta; corrisponde a Urano – Ratziel.

Hokhmah è il soggetto attivo della Conoscenza o Padre di Padri (+), Binah l’oggetto passivo Madre di Madri (-) e Kether la Conoscenza stessa. Nella sua realtà indivisibile l’Essere stesso è colui che conosce, colui che è conosciuto e la propria Conoscenza (Triunità dei Principi).

3 – Binah (Intelligenza) è un principio femminile, passivo, le acque del caos che verranno fecondate e daranno origine a tutto. Le sue divinità sono le dee madri; i suo simboli la coppa, il rombo, il circolo; corrisponde a Saturno – Binael.

4 – Hesed o Chesed (Grazia, Amore, Misericordia) è un principio maschile e rappresenta la forza che ordina le cose e che le edifica, il padre che protegge il figlio, il Demiurgo, la giustizia, la benevolenza. Suoi simboli sono lo scettro e la bacchetta; corrisponde a Giove – Hesediel.

5 – Geburah (Forza, Rigore) è un principio femminile pur corrispondendo a Marte (tutto è relativo!). E’ l’autorità della madre che dà la disciplina, il Distruttore di ciò che deve essere trasformato, talvolta è raffigurato come re montato sul suo carro da guerra; i suoi simboli sono la spada e la frusta; corrisponde a Marte – Camael.

6 – Tiphereth (Bellezza) è la sfera che equilibra le due energie precedenti, costruzione e distruzione, costituisce il Centro dei Centri o Cuore dell’Albero. E’ assimilato alla figura del Cristo perché discende direttamente da Kether, alcune sue raffigurazioni sono: un bambino che nasce, un Re splendente, un dio o eroe che si sacrifica, un ponte o una porta stretta che separa il mondo inferiore dal superiore.

Suoi simboli sono la croce e il cubo a sei facce; corrisponde a Sole – Michael.

7 – Netsah (Eternità, Vittoria) è un principio maschile; rappresenta l’eternità di Dio, le forze stabili della natura, l’istinto, la spontaneità. Si incarica di manifestare Hesed, dal quale proviene qualitativamente essendo Netsah un’energia piena, espansiva, benefica; corrisponde a Venere – Haniel.

8 – Hod (Splendore) è il principio femminile che rappresenta le facoltà mentali e l’immaginazione. è la capacità dinamica di mutare a seconda delle circostanze esterne; rappresenta anche l’aspetto restrittivo che si occupa di separare le creature sorte da Netsah, dando loro forma e a un tempo trasformazione e morte. Corrisponde a Mercurio – Raphael.

9 – Yesod (Fondazione) concilia le due sfere precedenti, è la Madre Minore grazie alla quale le energie sottili discendono fino alla materia, dove si concentrano tutte le emozioni; rappresenta l’abisso, l’occulto, la sessualità; corrisponde a Luna – Gabriel.

10 – Malkuth (Regno) è la sfera della terra, del corpo, della materia, è la Madre Inferiore che riceve tutti gli effluvi superiori che in essa prendono forme percepibili dai nostri sensi. Secondo la Cabala Malkuth è la presenza reale di Dio, chiamata anche la Sposa dei Re e la Vergine di Gerusalemme. Costituisce la discesa della Shekhinah o presenza vera della deità (il volto femminile di Dio), è il ricettacolo finale delle energie archetipali superiori; la luce appannata di Malkuth – diffrazione della Vera Luce – è definita nella terminologia indù Maya, illusione. Corrisponde a Terra – Uriel (Sandalphon).

LA TRADIZIONE CABALISTICAFonte: www.scienzenoetiche.it

ADDENDUM

Il maestro Ra parla della possibilità di utilizzo “dell’Albero della Vita” nello studio della mente archetipica:

…”Osserviamo l’entità così com’è in relazione con la mente archetipica. Puoi considerare le possibilità di utilizzare le corrispondenze tra mente/corpo/spirito nel microcosmo e la mente/corpo/spirito archetipici che si avvicinano strettamente al Creatore. Ad esempio, nel vostro rituale eseguito per purificare questo luogo usate il termine “Ve Geburah”. È un’ipotesi corretta che questa sia una porzione o un aspetto dell’Unico Infinito Creatore. Tuttavia, ci sono varie corrispondenze con la mente archetipica che possono essere sempre più raffinate dall’adepto. “Ve Geburah” è la corrispondenza di Michele, di Marte, del positivo, della mascolinità. “Ve Gedulah” ha corrispondenze a Giove, alla femminilità, al negativo, a quella parte dell’Albero della Vita interessata ad Auriel.

Potremmo andare avanti con sempre più perfezionamenti di queste due voci nella mente archetipica. Potremmo discutere di corrispondenze cromatiche, relazioni con altri archetipi e così via. Questo è il lavoro dell’adepto, non dell’insegnante/allievo. Possiamo solo suggerire che esistono sistemi di studio che possono indirizzarsi agli aspetti della mente archetipica ed è bene sceglierne uno e studiare attentamente. È abbastanza bene se l’adepto va oltre ciò che è stato scritto e fa tali corrispondenze così che l’archetipo può essere invocato a volontà”.

…”76.9 Interrogante: C’è, secondo Ra, qualche valore attuale per il riutilizzo dei tarocchi come un aiuto nel processo evolutivo?

Ra: Io sono Ra. Ripeteremo le informazioni. È opportuno studiare in profondità una forma di distorsione costruita e organizzata della mente archetipica per arrivare alla posizione di poter diventare e sperimentare archetipi a volontà. Hai tre scelte di base. Puoi scegliere l’astrologia, i dodici segni, come chiami queste parti della rete energetica del vostro pianeta, e quelli che sono stati chiamati i dieci pianeti. Puoi scegliere il tarocco con i suoi ventidue cosiddetti Arcani Maggiori. Puoi scegliere lo studio del cosiddetto Albero della Vita con i suoi dieci Sephiroth e le ventidue relazioni tra le stazioni.

È bene indagare su ciascuna disciplina, non come un dilettante, ma come uno che cerchi la pietra di paragone, uno che desidera sentire l’attrazione del magnete. Uno di questi studi sarà più attraente per il cercatore. Lascia quindi che il cercatore indaghi sulla mente archetipica usando, essenzialmente, una di queste tre discipline. Dopo un periodo di studio, la disciplina padroneggiata a sufficienza, il ricercatore può quindi completare il passaggio più importante: cioè il superamento di quanto scritto al fine di esprimere in un modo unico la sua comprensione, se si può ancora perdonare il termine, della mente archetipica”.

Ancora:

…“44.14 Interrogatore: Stavo guardando il diagramma dell’avanzamento delle pratiche magiche a partire da Malkuth e finendo a Kether. Mi chiedevo se questi corrispondessero ai colori o alle densità, con Malkuth come uno, Yesod come due, Hod e Netzach come tre, Tiphareth quattro e così via. È corretto?

Ra: Sono Ra. Questo è fondamentalmente errato, anche se sei sulla buona strada, pensandolo. Ognuna di queste stazioni ha un complesso numero e ombreggiatura di centri energetici, nonché una parte in vari equilibri; l’equilibrio inferiore, medio, alto e totale. Pertanto ci sono colori o raggi complessi e cariche complesse, se vuoi, in ogni stazione.

44.15 Interrogatore: Bene, il percorso di sinistra di questo (diagramma) rappresenta di più il percorso del servizio-al-sé e il percorso di destra il servizio-gli-altri?

Ra: Sono Ra. Questa sarà l’ultima domanda completa di questo lavoro.

Questo non è corretto Queste stazioni sono relazioni. Ogni percorso ha queste relazioni offerte. L’intento del praticante nel lavorare con questi potenti concetti determina la polarità del lavoro. Gli strumenti sono gli strumenti.

44.16 Interrogatore: Come domanda finale che farò, è possibile, quindi, per l’ipsissimus avere una polarità positiva o negativa, o non deve essere di nessuna delle due?

Ra: Sono Ra. Risponderemo al significato di questo termine in un senso specifico. L’ipsissimus è colui che ha padroneggiato l’Albero della Vita e ha usato questa maestria per la polarizzazione negativa”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *