FORME DI PENSIERO OLTRE LA MORTE

FORME DI PENSIERO OLTRE LA MORTE

FORME DI PENSIERO OLTRE LA MORTEOgni Primo di Novembre ero solito onorare i defunti con un post che ricordava alcuni di loro a me particolarmente cari ma ora grazie ad una maggiore consapevolezza acquisita è arrivato il momento di fare maggiore chiarezza sull’argomento “Morte”, sul correlato “Culto Dei Defunti” e sulle sue infinite distorsioni.

Ora avendo nelle pagine di questo Blog descritto in maniera più che esauriente il processo di Reincarnazione non ritornerò su questo concetto ma mi limiterò a descrivere ciò che accade immediatamente dopo la morte o abbandono del “corpo fisico”.

Quella in cui esitiamo è una dimensione di tipo prettamente spaziale (lo Spazio-tempo) utile ad apprendere delle “lezioni” sperimentando gli effetti delle nostre decisioni in determinate situazioni. Dopo la morte del corpo fisico, la coscienza si sposta in un’altra dimensione di tipo prettamente temporale (il Tempo-spazio), questa è utile a ponderare e valutare gli eventi della vita appena terminata ed a distillare determinati insegnamenti dall’esperienza sperimentata. La morte non è altro che il processo di passaggio fra questi due stati dell’esistenza e quindi non è nulla di grave o irreparabile come tanto temono alcuni su questo pianeta.

L’Entità RA in termini più filosofici conferma quanto scritto sopra e ci descrive i vari corpi sottili che possediamo e le successive fasi del loro utilizzo dopo l’abbandono del corpo fisico :

47.8 Interrogante: Nella nostra letteratura esoterica sono elencati numerosi corpi. Ho qui una lista di: il corpo fisico, l’eterico, l’emozionale, l’astrale e il mentale. Puoi dirmi se questa lista è il numero corretto e puoi dirmi gli usi, gli scopi e gli effetti, ecc., di ciascuno di questi o di altri corpi che potrebbero esserci nel nostro complesso mente/corpo/spirito?

Ra: Io sono Ra. Rispondere appieno alla tua domanda sarebbe il lavoro di molte sessioni come questa, perché le interrelazioni dei vari corpi e gli effetti di ciascun corpo in varie situazioni è uno studio enorme. Tuttavia, inizieremo riportando le vostre menti allo spettro dei veri colori e all’utilizzo di questa comprensione per “afferrare” le varie densità della vostra ottava.

Abbiamo il numero sette ripetuto dal macrocosmo al microcosmo nella struttura e nell’esperienza. Pertanto, ci si aspetterebbe solamente che ci sarebbero sette corpi di base che forse saremmo più chiari nel dichiarare come: corpo del raggio rosso, ecc. Tuttavia, siamo consapevoli che desideri far corrispondere quei corpi summenzionati con i raggi di colore. Ciò sarà fonte di confusione, poiché vari insegnanti hanno offerto la loro comprensione di insegnamento/apprendimento in svariati termini. Così uno può denominare un corpo sottile in un modo ed un altro trovare un nome diverso.

Il corpo del raggio rosso è il vostro corpo chimico. Tuttavia, non è il corpo che avete come “abito” nel fisico. È il materiale non-costruito del corpo, il corpo elementale senza forma. Questo corpo materiale non-formato e di base è importante da conoscere perché ci sono guarigioni che possono essere effettuate con la semplice comprensione degli elementi presenti nel veicolo fisico.

Il corpo del raggio arancione è il complesso del corpo fisico. Questo complesso del corpo non è ancora il corpo in cui “abitate”, ma piuttosto il corpo formato senza auto-consapevolezza, il corpo nell’utero prima che vi entri il complesso spirito/mente. Questo corpo può vivere senza l’inabitazione dei complessi della mente e spirito. Tuttavia, lo fa raramente.

Il corpo del raggio giallo è il vostro veicolo fisico che conoscete in questo momento e nel quale sperimentate il catalizzatore. Questo corpo ha le caratteristiche mente/corpo/spirito e corrisponde all’illusione fisica, come l’avete chiamata.

Il corpo del raggio verde è quel corpo che può essere visto in una seduta spiritica quando quello che chiamate ectoplasma è fornito. Questo è un corpo più leggero stipato più densamente di vita*. Potete chiamarlo corpo astrale seguendo altri insegnamenti. Altri hanno chiamato questo stesso corpo “il corpo eterico”. Tuttavia, questo non è corretto nel senso che il corpo eterico è quel corpo del portale** nel quale l’energia intelligente è in grado di modellare il complesso mente/corpo/spirito.

*(L’intera frase è un gioco di parole che si basa sul molteplice significato del termine “lighterche si può intendere sia come “più leggero” che come “più luminoso” che come “imbarcazione da carico”); **(body of gateway)

Il corpo di luce o corpo del raggio blu può essere chiamato corpo devachanic. Ci sono molti altri nomi per questo corpo, specialmente nei vostri cosiddetti Sutra o scritti indiani, perché tra questi popoli ci sono coloro che hanno esplorato queste regioni e conoscono i vari tipi di corpi devacianici. Ci sono molti, molti tipi di corpi in ogni densità, molto simili ai vostri.

Il corpo del raggio indaco che scegliamo di chiamare corpo eterico è, come abbiamo detto, il corpo del portale**. In questo corpo la forma è sostanza e potete vedere questo corpo solo come quello di luce poiché può modellarsi come desidera.

Il corpo del raggio viola può forse essere inteso come ciò che potreste chiamare il corpo del Buddha o quel corpo che è Totale.

Ognuno di questi corpi ha effetto sul vostro complesso mente/corpo/spirito nella vostra esistenza di vita. Le interrelazioni, come abbiamo detto, sono molte e complesse…

Interrogante: Quali corpi abbiamo subito dopo la morte fisica da questo corpo del raggio giallo che ora “abito”?

Ra: Io sono Ra. Avete tutti i corpi in potenziamento.

47.10 Interrogante: Quindi il corpo del raggio giallo in potenziamento è utilizzato per creare la disposizione chimica che ho ora come corpo fisico. È corretto?

Ra: Io sono Ra. Questo è incorretto solo in quanto nella vostra attuale incarnazione il corpo del raggio giallo non è in potenziamento ma in attivazione, essendo quel corpo che è in manifestazione.

47.11 Interrogante: Quindi, dopo la morte da questa incarnazione abbiamo ancora il corpo del raggio giallo in potenziamento, ma allora è, forse, diciamo nel caso generale della nostra popolazione planetaria dopo la morte, allora avrebbero normalmente manifestato il corpo del raggio verde?

Ra: Io sono Ra. Non subito. Il primo corpo che si attiva dopo la morte è il “creatore della forma” o il corpo del raggio indaco. Questo corpo rimane – l’avete chiamato il “ka” – fino a quando l’eterico è stato penetrato e la comprensione è stata ottenuta dalla totalità mente/corpo/spirito. Una volta realizzato questo, se il corpo appropriato da essere attivato è del raggio verde, allora questo si verificherà…

FORME DI PENSIERO OLTRE LA MORTE…Interrogante: Cosa attiva la grande percentuale della popolazione terrestre, mentre passa dal fisico?

Ra: Io sono Ra. Questa sarà l’ultima domanda completa di questo lavoro.

La procedura normale, dato un armonioso passaggio dalla manifestazione corporea del raggio giallo, è per il complesso della mente e dello spirito di riposare nel corpo indaco o eterico fino al momento in cui l’entità inizia la sua preparazione per l’esperienza in una collocazione incarnativa che ha una manifestazione formata dall’energia eterica che la modella in attivazione e manifestazione. Questo corpo indaco, essendo energia intelligente, è in grado di offrire all’anima appena morta, come la definireste voi, una prospettiva e una collocazione da cui osservare l’esperienza manifestata più recentemente.

Vittorio Vanni, esoterista, ci conferma i concetti espressi da Ra e trasmessi (con il loro vario grado di interpretazione e distorsione) dalla Tradizione Egizia :

La tradizione ha vari modi, occidentali od orientali, per definire sia gli stati sottili del corpo che la loro sopravvivenza o trasmigrazione post-mortem. Avendo un’identità’ greco-mediterranea preferisco riferirmi sempre alla sua fraseologia. La quadri-partizione egizia mi sembra in questo caso la più’ esplicativa ed abbinabile alla terminologia ermetica. Gli stati sottili del corpo cosi’ erano definiti:

-Il Kaibit (rappresentata nei geroglifici come un’ombra scura)

-Il Ka ed il Ba (una ripartizione fra l’eterico e l’astrale della cosiddetta “anima”).

-Il Sa (rappresentato nei geroglifici come un uccellino) che e’ la parte spirituale.

Il Kaibit e’ la parte più’ materica, corrispondente nell’uomo alla Quliphot cabalistica, una sorta di guscio vuoto di essenza ma che può’ permanere, post mortem, con caratteristiche di memoria Akasica non superiori a quelle intellettuali ed esperienziali del morto.

L’anima, non immortale, e’ formata dalla trasmissione genetica innata del carattere psico-fisico e dal temperamento, che e’ la modalità’ individuale di reazione agli avvenimenti. Avendo carattere comunque materico, muore con il corpo.

Il Sa e’ la parte spirituale dell’uomo, una scintilla indifferenziata proveniente da un piano energetico indifferenziato ed a questo transeunte. Nel ciclo universo la scintilla ritorna ancora nell’esperienza materica ma e’ ancora nuova ed indifferenziata. Solo in chi e’ riuscito, in via iniziatica, a trasmettere in piccola o gran parte, qualcosa della sua componente animica differenziata alla sua scintilla indifferenziata torna con essa, con minore o maggiore consapevolezza”.

FORME PENSIERO

FORME DI PENSIERO OLTRE LA MORTEEssendo l’essere umano per sua natura un Co-creatore ha la capacità di materializzare (manifestare) i suoi pensieri e le sue convinzioni, perciò se è fermamente convinto che dopo la sua morte, a causa delle azioni che ha compiuto in vita, andrà in un luogo di tormenti e sofferenza chiamato inferno, questo puntualmente è ciò che accadrà. Se al contrario è convinto (o meglio, è stato convinto da un sistema di credenze impostogli) che invece andrà in un altro luogo descritto come il “paradiso di Allah”, dove avrà a sua disposizione decine di vergini, anche questo diverrà realtà e così via per tutti i vari tipi di credenze inculcate nella mente degli abitanti di questo pianeta. Fortunatamente ciò non dura indefinitamente, dopo un certo periodo di tempo l’Intelligenza cosmica, tramite alcuni suoi aiutanti, interviene e riporta le coscienze ad uno stato di esistenza più utile alla loro evoluzione.

La straordinaria Esperienza Di PreMorte Di Mellen-Thomas Benedict conferma ampiamente quanto ho ho affermato sull’esistenza post-mortem:

Nel 1982 morii per un cancro in fase terminale; si trattava di un tumore inoperabile. Mi fu detto che avrei potuto vivere ancora dai sei agli otto mesi, ma ogni tipo di chemioterapia a cui potevo essere sottoposto avrebbe fatto di me poco più che un vegetale . Negli anni ’70 ero stato un contestatore, sempre più demoralizzato a causa della continua minaccia d’una guerra nucleare, dal disastro ecologico, etc. Dato che non avevo alcun credo spirituale, cominciai a pensare che la natura aveva commesso un errore, e che gli uomini erano simili ad un cancro per il nostro pianeta. Non vedevo alcuna soluzione per tutti i problemi che avevamo creato a noi stessi ed alla Terra, vedevo gli esseri umani come un tumore, e fu proprio questo mio modo di pensare che mi uccise.

State attenti alla vostra visione del mondo: essa può ritorcersi contro di voi, soprattutto se è una visione negativa e la mia era davvero tale, sicché mi condusse alla morte…

…Lessi qualsiasi cosa trovassi sulle varie religioni e filosofie, e mi misi a studiare intensamente, perché non volevo trovarmi impreparato dell’Altra Parte. Trovai queste letture molto interessanti, perché mi portarono a sperare che ci fosse qualcosa nell’Aldilà…

…C’era una Luce splendente. Mi girai verso la Luce, che era simile a quella che molte altre persone hanno descritto nelle loro esperienze: era magnifica, così tangibile che la si poteva percepire. Era incantevole: si desidera andare verso di essa come nelle braccia del padre o della madre ideali.

Quando cominciai a muovermi verso la Luce, sapevo intuitivamente che se entravo in essa sarei morto, così, mentre mi muovevo, dissi: “Per favore aspetta un minuto, fermati qui ancora un secondo. Voglio riflettere su tutto questo. Vorrei parlare con te prima di andar via”.

Con mia sorpresa, l’intera esperienza si fermò a quel punto! Si possono veramente controllare le proprie NDE: non è come una corsa sulle montagne russe e così la mia richiesta venne esaudita ed ebbi una conversazione con la Luce che si trasformava in figure differenti, come Gesù, Buddha, Krishna, forme di mandala, immagini e simboli archetipi. Chiesi alla Luce: “Cosa sta accadendo qui? Per favore, Luce, ascoltami, voglio davvero conoscere la verità su ciò che mi accade”.

Non sono in grado di ricordare le parole esatte, perché comunicavo con una forma di telepatia e la Luce mi rispose. Ricevetti l’informazione che le cose in cui crediamo danno forma a ciò che percepiamo in presenza della Luce, con un processo di azione-reazione (feedback). Se si è Buddhisti, Cattolici o Fondamentalisti, si ottiene un feedback in accordo con ciò in cui si crede….

.Fui meravigliato di scoprire che non c’era alcun male in nessuna anima. Dissi “Com’è possibile?” La risposta fu che nessuna anima può essere malvagia di per sé, sebbene le cose orribili che accadono alle persone durante le loro vite terrene, possano indurle a compiere azioni altrettanto malvagie, ma le loro anime non sono cattive.

Ciò che tutte le persone cercano, ciò che le sostiene, è l’Amore, ciò che nuoce loro è la mancanza di Amore mi disse la Luce. .

Le rivelazioni che provenivano dalla Luce diventavano sempre più profonde ed io chiesi: “Ciò significa che l’umanità verrà salvata?” Allora, come uno squillo di tromba tra una cascata di luci, la grande Luce rispose: “Ricorda questo e non dimenticarlo mai: sei tu che salvi, redimi e guarisci te stesso. Questo è ciò che avete sempre fatto e che sempre farete. Siete stati creati col potere di farlo fin dalla creazione del mondo“. In quel momento capii ancor di più: compresi che siamo già stati salvati, e che se ci siamo salvati è perché siamo stati creati per auto-correggerci, così come tutto il resto dell’universo….

.”E ora?” mi domandai. La Luce mi spiegò che la morte non esiste: noi siamo esseri immortali. Noi siamo già vivi dall’eternità! Compresi che noi facciamo parte di un sistema vivente naturale che rigenera se stesso in un processo senza fine….

.Poi fu riportato indietro, attraverso la Luce, nel regno delle vibrazioni. L’intero processo si svolse in senso contrario, mentre io ricevevo altre informazioni ancora. Tornai a casa, e mi furono dati insegnamenti sulla meccanica della reincarnazione e fu risposto a tutte le piccole domande che ancora avevo: “Come funziona questo? Come funziona quello?” Sapevo che stavo per reincarnarmi.

La Terra è un grande processore di energia, e la coscienza individuale proviene da lei e si evolve in ciascuno di noi. Per la prima volta pensai a me stesso come ad una creatura umana, e fui felice di esserlo. Da ciò che ho visto, sarei felice di essere anche soltanto un atomo in quest’universo, sì, un atomo, perché essere la parte umana di Dio… è la più fantastica delle benedizioni! È una fortuna che va al di là della nostra più sfrenata immaginazione di cosa sia una fortuna. Per ciascuno di noi essere la parte umana di quest’esperienza è fantastico e magnifico. Ognuno di noi, non importa dove siamo, nei guai oppure no, è una benedizione per il pianeta, proprio qui ed ora.

Così io passai attraverso il processo della reincarnazione aspettandomi di nascere come un bambino da qualche parte del mondo, ma mi fu data una lezione su come l’identità individuale si evolve con la coscienza, e così mi reincarnai di nuovo in questo corpo. Fui così sorpreso quando riaprii gli occhi! Non so perché, dato che capivo, ma fu comunque una grossa sorpresa ritrovarmi in questo corpo, di nuovo nella mia stanza con qualcuno che guardava verso di me piangendo a calde lacrime. Era la mia assistente: si era rassegnata un’ora e mezzo dopo avermi trovato morto, perché era certa che io fossi morto: tutti i segni tipici erano evidenti ed il mio cadavere stava diventando rigido….

.Il mistero della vita ha ben poco a che fare con l’intelligenza, visto che l’universo non è per niente un processo intellettuale. L’intelletto è utile: è brillante, ma allo stato attuale noi esaminiamo tutto con l’intelletto, invece di usare anche il cuore che è la parte più saggia di noi stessi.

Il centro della Terra è un grande trasformatore di energia, proprio come si vede nelle immagini che rappresentano il campo magnetico. Questo è il nostro ciclo, che spinge le anime a reincarnarsi di nuovo attraverso di esso. Il segno che si sta raggiungendo il livello umano è rappresentato dall’inizio dell’evoluzione della coscienza.

Gli animali invece hanno un’anima di gruppo, e si reincarnano in anime di gruppo. Un cervo, con ogni probabilità, resterà per sempre un cervo, ma il solo fatto di nascere come essere umano, genio o stupido che sia, indica che si è intrapreso il percorso dell’evoluzione della coscienza individuale. Questa, in se stessa, fa parte di quelle coscienza di gruppo che chiamiamo umanità. Vidi che le razze umane sono come degli ammassi di personalità. Nazioni come la Francia, la Germania e la Cina hanno la loro identità personale. Anche le città hanno una loro personalità, il loro gruppo di anime locale che attrae certe persone. Le famiglie hanno anime di gruppo. L’entità individuale si evolve come i rami di un frattale: l’anima di gruppo esplora la nostra individualità. Le differenti domande che ciascuno di noi si pone sono molto importanti. Questo è il modo in cui la divinità esplora il sé di Dio, attraverso di voi. Così ponete le vostre domande, fate le vostre ricerche. Troverete il vostro sé e troverete Dio nel vostro sé, dato che esiste solo il sé.

Inoltre, cominciai a vedere che tutti gli esseri umani sono anime compagne. Noi siamo parti di un unico processo di differenziazione frattale dell’anima in molte direzioni creative, e tuttavia siamo sempre la stessa cosa….

.Feci una discesa in ciò che qualcuno chiamerebbe “inferno”, e fu sorprendente. Non vidi né Satana né il male.

La mia discesa nell’inferno fu una discesa nell’adattamento di ogni persona alla propria miseria, all’ignoranza ed all’oscurità della non conoscenza. Sembrava una specie di miserabile eternità. Ma ciascuna dei milioni di anime che mi circondavano aveva una piccola stella di Luce a disposizione. Nessuna di loro sembrava farci caso, perché erano tutte assorte nei loro dolori, traumi e miserie. Ma dopo quello che sembrò durare un’eternità cominciai a chiamare quella Luce, come un bambino che chiama uno dei genitori chiedendo aiuto. Allora la Luce si dilatò e formò un tunnel che venne fino a me, isolandomi da quel dolore e da quella paura. Questo è ciò che è realmente l’inferno. Così quello che noi facciamo è imparare a tenerci per mano, ad andare avanti insieme. Le porte per uscire dall’inferno ora sono aperte. Noi dobbiamo ricongiungerci, tenerci per mano, ed andare via dall’inferno. La Luce venne da me e si tramutò in un grandioso angelo dorato, ed io chiesi: “Tu sei l’angelo della morte?” Mi rese manifesto che lui era la mia anima superiore, la matrice del mio sé più elevato, una parte antichissima del nostro essere. Allora fui portato nella Luce….

.Una delle mie domande alla Luce fu: “Cos’è il paradiso?” Mi venne fatto fare un giro di tutti i paradisi che sono mai stati creati: il nirvana, i beati territori di caccia, e vari altri. Passai attraverso di essi: sono creazioni di forme di pensiero che noi abbiamo ideato. In realtà noi non andiamo in paradiso: noi siamo rigenerati, ma qualsiasi cosa abbiamo creato, noi vi lasciamo una parte di noi stessi. È reale, ma è solo una parte della nostra anima.

Vidi anche il paradiso cristiano. Ci aspettiamo che sia un bel posto, nel quale ci si trova di fronte ad un trono, in eterna adorazione. Io l’ho provato: è noioso! Questo è tutto quel che andremo a fare? Ma è roba da bambini. Non intendo offendere nessuno. Alcuni paradisi sono molto interessanti, mentre altri sono noiosi. Mi sembra che quelli degli antichi siano più interessanti, come i beati territori di caccia degli indiani d’America. Quelli degli Egizi erano fantastici. Ce ne sono tantissimi. In ognuno si trova un frattale costituito dalla vostra particolare interpretazione, a meno che non facciate parte del gruppo di anime che crede solo nel Dio di una particolare religione. Allora siete molto simili l’uno all’altro, tutti insieme nello stesso stadio. Ma anche in un caso simile, ognuno è leggermente diverso dall’altro. Quella è la parte di voi stessi che voi vi lasciate. La morte riguarda questa vita, non il paradiso.

Domandai a Dio: “Qual è la migliore religione del pianeta? Chi è più vicino alla verità?

E la divinità rispose, con grande amore: “Non m’ interessa“. In questa risposta c’era una grazia incredibile. Significava che siamo noi gli esseri di cui prenderci cura.

L’infinita divinità del cosmo ci dice: “Non ha nessuna importanza a quale religione apparteniate”. Esse vanno e vengono, esse cambiano. Il buddismo non è stato qui per sempre, e nemmeno il cattolicesimo, e tutte le religioni diverranno più illuminate. Adesso sta per arrivare più Luce in tutti i sistemi. Sta per giungere una riforma spirituale che sarà altrettanto drammatica quanto la riforma protestante. Molta gente si batterà per la propria religione, le religioni si combatteranno tra loro, ciascuna credendo di essere nel giusto.

Ognuno pensa di possedere Dio, le religioni e le filosofie, ma soprattutto le religioni, dato che formano grandi organizzazioni intorno al loro nucleo filosofico. Quando la divinità disse: “Non mi interessa” io compresi immediatamente che siamo noi a curarcene. È importante, perché noi siamo gli esseri di cui avere cura. Interessa noi, e questo è il motivo per cui è importante. Quello che si ottiene è una corrispondenza tra energia e spiritualità. Alla divinità infinita non interessa se noi siamo protestanti, buddisti o altro. Non sono altro che accidentali sfaccettature del tutto. Vorrei che tutte le religioni capissero questo fatto e si tollerassero reciprocamente. Non è la fine della religione, dato che si parla sempre dello stesso Dio. vivi e lascia vivere. Ognuno ha una differente visione. E tutto questo aggiunge qualcosa al grande quadro: tutto è importante”.

INFERNO

FORME DI PENSIERO OLTRE LA MORTEPurtroppo la dottrina cattolica ha inventato un luogo di tormento e di punizione per le anime in transito, l’inferno, ed è proprio questo che troveranno le anime di coloro che credono in tali superstizioni. L’uomo è un Co-creatore, se è convinto di dover andare “all’inferno” per i “peccati” commessi in vita è proprio li che andrà. Fortunatamente dopo un tempo variabile da caso a caso e grazie al sostegno ricevuto da particolari “Aiutanti “ presenti sul piano astrale, capirà l’inutilità di tali tormenti e si trasferirà in “Luoghi” (“Dimensioni” o meglio “Stati Dell’esistenza”) più confortevoli ed utili alla sua evoluzione e all’elaborazione dell’esperienza acquisita nella Vita appena terminata.

Anche C.W. Leadbeater nei suoi scritti disapprova vivamente i concetti “dell’inferno” e del “purgatorio” presenti nella dottrina cattolica : “L’orribile dottrina della punizione eterna è anch’essa responsabile di una gran parte del miserevole e infondato terrore che i nuovi arrivati provano in questa vita superiore. In molti casi essi passano lunghi periodi di acuta sofferenza mentale prima di potersi liberare e convincersi che il mondo è governato non dal capriccio di qualche demone che gioisce dell’angoscia umana, ma da una legge d’evoluzione benevola e meravigliosamente presente”.

Devo con rammarico constatare che anche negli insegnamenti di Omraam Mikhaël Aïvanhov si può trovare traccia di tali distorte convinzioni, credo a causa del background biblico cristiano-giudaico acquisito durante la sua educazione giovanile; Ecco alcuni esempi di tali Distorti Costrutti Mentali:” …Al momento della morte, l’uomo si stacca dal proprio corpo fisico, ma ciò non è sufficiente per la sua immediata liberazione. Si può persino dire che egli è più esposto ai tormenti rispetto a quando viveva sulla Terra. In effetti, durante la vita terrena, il nostro corpo fisico è un guscio, una corazza che ci impedisce di sentire la realtà del mondo psichico; ma quando ci si libera del corpo fisico attraverso la morte e ci si ritrova nell’astrale privi di difese, si rischia di soffrire tanto e di essere molto infelici. L’inferno altro non è che uno stato di coscienza vissuto molto intensamente sul piano astrale. Solo dopo essersi purificati attraverso la sofferenza si può finalmente uscirne. Tutti coloro che si sono immersi in una vita di dissolutezza, di ingiustizie, di cattiverie, di crudeltà, e sono riusciti a sfuggire alla giustizia umana, quando muoiono si trovano a doversi confrontare sul piano astrale con tutto il male che hanno fatto; non possono più trovare rifugio da nessuna parte, perché non hanno più il corpo fisico che li protegge e li rende insensibili, per cui provano esattamente la sofferenza che hanno fatto subire ad altri esseri quando erano sulla Terra

Così dopo la morte l’uomo deve subire nel piano astrale tutto il male che ha fatto agli altri e deve soffrire per tutte le trasgressioni che ha commesso. Non è che l’intelligenza cosmica voglia vendicarsi o punire l’uomo; vuole soltanto che egli diventi perfettamente cosciente di tutto ciò che ha fatto sulla Terra, perché spesso ha fatto soffrire altri esseri senza rendersene conto, e tale ignoranza è inaccettabile: essa impedisce di evolvere. L’Intelligenza cosmica ci fa dunque passare attraverso le sofferenze che abbiamo inflitto agli altri, affinché comprendiamo bene quanto abbiamo commesso e possiamo correggerci. Il tempo che dobbiamo trascorrere in quel piano dipende dalla gravità degli errori da noi commessi…”

Che si creda o meno alla sopravvivenza dell’Anima dopo la morte, tutto si registra in noi a nostra insaputa. La natura ha superato di gran lunga i più grandi esperti in elettronica: essa ha messo sulla punta del cuore umano una bobina magnetica della dimensione di un atomo, bobina che gira durante l’intera vita registrando tutto. Quando passa nell’aldilà, l’uomo si stacca dal suo corpo fisico, ma porta con sé quella piccola bobina. I Giudici celesti lo invitano in silenzio a contemplare il film della sua vita ed egli rivede tutto dettagliatamente. Nessuno può sottrarsi a questa legge: tutto nella vita viene registrato. Per ogni trasgressione commessa quaggiù si deve pagare nel piano astrale, e si sente tutto con un’intensità maggiore in quanto non si ha più la protezione del corpo fisico. Non vi è nulla di più terribile che ritrovarsi nudi e vulnerabili nel piano astrale, poiché i pensieri e i sentimenti dei vivi vengono direttamente a mordervi, a pungervi, a bruciarvi. Non potete sfuggire. Anche i lamenti e le afflizioni dei vivi lasciati sulla Terra sono un tormento per i morti”.

CULTO DEI MORTI

FORME DI PENSIERO OLTRE LA MORTEOltre alle Forme pensiero distorte prodotte dalle religioni organizzate, dai vari credo e dalle superstizioni, esiste un’ulteriore insidia per le anime che cercano di lasciare il piano fisico per raggiungere il tempo-spazio; Questa è il morboso attaccamento che i congiunti ed i parenti dei defunti provano per i loro cari.

C.W. Leadbeater : “Vi è un’influenza che assai spesso si esercita su un’entità disincarnata che può seriamente ritardare il suo cammino verso il mondo del Cielo ed è quella del Cordoglio intenso e non raffrenato dagli amici e parenti che sopravvivono. Fra i molti tristi effetti dell’idea terribilmente sbagliata e anche irreligiosa, che per tanti secoli noi occidentali ci siamo formati della morte, c’è anche quello che non soltanto provochiamo in noi stessi un’immensa quantità di dolore affatto inutile per questa temporanea separazione dai nostri amati, ma spesso anche col nostro rimpianto facciamo grave danno a coloro per i quali nutriamo una così profonda affezione. Quando il nostro fratello defunto cade pacificamente e naturalmente nell’incoscienza che precede il suo risveglio fra le glorie del mondo Celeste, egli è troppo di frequente richiamato da quello stato felice della vivida rimembranza della vita terrena, che ha da poco lasciato, unicamente per l’azione del rimpianto e del desiderio appassionato dei suoi amici terreni, rimpianto e desiderio che risvegliano vibrazioni corrispondenti nel suo corpo astrale, cagionandogli così un acuto malessere”.

RA conferma:

47.12 Interrogante: Fammi fare una dichiarazione e vedere se è corretta. Dopo la morte, quindi, se un’entità è inconsapevole, può diventare quello che viene chiamato uno “spirito-legato-alla-Terra” fino a ché non è in grado di raggiungere la consapevolezza necessaria per l’attivazione di uno dei corpi. E gli sarebbe quindi possibile attivare uno qualsiasi dei corpi – “uno ad hoc” dal rosso al viola?

Ra: Io sono Ra. Dato lo stimolo appropriato, questo è corretto.

47.13 Interrogante: Quale stimolo creerebbe quello che chiamiamo uno spirito-legato-alla-Terra o un fantasma persistente?

Ra: Io sono Ra. Lo stimolo per questo è la facoltà della volontà. Se la volontà della mente/corpo/spirito del raggio giallo è quella che è più forte dell’impeto progressivo della morte fisica verso la realizzazione di ciò che viene, cioè, se la volontà è sufficientemente concentrata sull’esperienza precedente, il guscio del raggio giallo dell’entità, sebbene non più attivato, non può nemmeno essere completamente disattivato e, finché la volontà non viene rilasciata, il complesso mente/corpo/spirito è catturato. Questo si verifica spesso, come vediamo ne sei consapevole, in caso di morte improvvisa così come in caso di estrema preoccupazione per una cosa o un altro-sé.

47.14 Interrogante: Ebbene, l’attivazione del raggio arancione dopo la morte si verifica molto frequentemente su questo pianeta?

Ra: Io sono Ra. Abbastanza di rado, a causa del fatto che questa particolare manifestazione è priva di volontà. Occasionalmente un altro-sé richiederà così tanto la forma di colui che sta attraversando la morte fisica che una qualche parvenza dell’essere rimarrà. Questo è il raggio arancione. Questo è raro, perché normalmente se un’entità desidera un’altra abbastanza da richiamarla, l’entità avrà il corrispondente desiderio di essere richiamata. Perciò la manifestazione sarà il guscio del raggio giallo.

NECROMANTI INCONSAPEVOLI

FORME DI PENSIERO OLTRE LA MORTEPurtroppo in molti reagiscono al dolore causato dalla scomparsa di una persona a loro cara con manifestazioni esagerate e scomposte che riesco anche emotivamente a comprendere, ma che oltre ad essere inutilmente dolorose possono divenire la causa di nuove esperienze ancora più dolorose e che spesso finiscono tragicamente. Mi spiegherò meglio, nella mia esperienza lavorativa ho avuto a che fare con i cimiteri e con le persone che li frequentano ed in questi luoghi ho potuto notare atteggiamenti esagerati e per nulla razionali. Alcuni visitavano le tombe ogni giorno ed addirittura più volte al giorno abbandonandosi al pianto ed a lamenti strazianti di dolore, altri costruiscono dei costosissimi veri e propri templi pagani alla memoria dei loro defunti, altri ancora si rivolgono a medium e sensitivi (o presunti tali ) per mettersi in contatto con le “anime” dei loro defunti.

Inoltre la conservazione dei corpi così come è fatta, in casse stagne che ne impediscono la dissoluzione, crea il terreno ideale per la proliferazione di entità provenienti dal basso astrale che nei corpi trovano un rifugio. Vittorio Vanni, esoterista, conferma le mie affermazioni: ….Il Kaibit e’ la parte più’ materica, corrispondente nell’uomo alla Quliphot cabalistica, una sorta di guscio vuoto di essenza ma che può’ permanere, post mortem, con caratteristiche di memoria Akasica non superiori a quelle intellettuali ed esperienziali del morto….

.La persistenza (che non e’ sopravvivenza) sul piano materico del Kaibit può’ essere indotta da un errato attaccamento alla parte corporea dell’essere, e prodotta dai seguenti fattori:

Da una morte violenta.

Dal dolore infinito di non aver compiuto il proprio compito e dovere, e dalla conseguente disperazione.

Dalla mummificazione artificiale o naturale del corpo fisico, che mantiene un’aggregazione larvale con i più’ bassi corpi eterico/astrali. E’ per questo che e’ preferibile il fuoco all’inumazione. Ma il Kaibit e’ un guscio vuoto, e può’ esser riempito da forme larvali estranee, che traggono da esso una vita fittizia. E’ questa componente ambigua, inaffidabile, menzognera, che può’ comunicare attraverso la medianità’. La stessa componente, nei viventi che partecipano alla seduta, può’ manifestarsi inconsciamente, secondo il loro grado di evoluzione”.

Tali comportamenti oltre a rallentare ed a rendere doloroso il processo di abbandono di questa dimensione alla coscienza del defunto, possono trasformare chi li pratica in veri e propri necromanti, definizione che descrive i maghi oscuri che operano tramite le energie correlate alla morte. La materia è scabrosa e mi ripugna descriverla, in questo articolo: La negromanzia…cos’è?… troverete tutto quello che c’è da dire sull’argomento, posso solo aggiungere che ognuno è libero di fare le scelte che ritiene opportune nella sua vita.

Concludo questa riflessione con quanto afferma C.W. Leadbeater in uno dei suoi scritti : “Sarebbe bene che coloro che sono stati preceduti nell’aldilà dai propri cari, imparassero il dovere di raffrenare per loro amore un dolore che, per quanto naturale, è pur sempre egoistico nella sua coscienza. Non si tratta di dimenticare i nostri cari; il ricordo affettuoso di un uomo per l’amico defunto è una forza, la quale, se giustamente diretta a formare dei fervidi voti per il suo progresso verso il Cielo e per il suo tranquillo passaggio attraverso lo stato intermedio, potrebbe essergli di un vero valore, mentre se sprecata in condoglianze e in desiderio di farlo tornare quaggiù, non solo è inutile ma anche dannosa.

Post scriptum: La “morte” è un argomento di cui non ho mai amato parlare e tanto meno scrivere, perché (probabilmente) fa parte del bagaglio di paure collettive che la mia psiche riceve e recepisce al momento di ogni mia incarnazione su questo pianeta. Più che il concetto di “morte” in senso stretto, ciò che mi ha sempre infastidito e inquietato sono le grottesche forme pensiero ad esso correlate. Queste sono state create dalle paure ancestrali dell’umanità semi-cosciente che passava dal mondo animale a quello umano vero e proprio, le religioni e i vari credo ci hanno poi ricamato sopra tutta una serie di credenze superstiziose veramente dure da abbattere.

La morte è un evento naturale che appartiene ad ogni specie vivente esistente ed è estremamente utile e proficuo per il processo di esplorazione dell’esperienza, una vita infinita ci precluderebbe la possibilità di “ricominciare da capo” e limiterebbe di molto la capacità di apprendimento dalle esperienze sperimentate.

Spero con questo testo di essere riuscito a fare chiarezza sull’argomento “morte” dissipando, almeno in parte, le paure create dalle Forme pensiero ad esso collegate. Tramite la Conoscenza alcuni, se non tutti, possono riuscire a liberarsi dalle catene dell’ignoranza e della superstizione, non temendo più il momento del trapasso da una forma di esistenza ad un’altra. Questa è la mia convinzione e la mia speranza.

FORME DI PENSIERO OLTRE LA MORTEPPS: Per sdrammatizzare l’argomento in questione posso aggiungere che personalmente ho già creato uno speciale paradiso per accogliermi dopo la mia dipartita, alcune entità lo considerano poco seriamente e lo hanno soprannominato “il paradiso delle mucche” ma per me è il luogo più bello che si possa immaginare e spero di riuscire a rimanere li per un po di tempo a riposare con i miei amici preferiti. Con l’Amore e la Fantasia si può facilmente vincere la paura della morte come di ogni altra cosa ci spaventi.

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