ELEMENTALI FATE ANGELI DEVA

ELEMENTALI FATE ANGELI DEVA

ELEMENTALI FATE ANGELI DEVAL’Universo percepibile ai cinque sensi ordinari è estremamente limitato, di fatto l’invisibile regge il visibile e, come afferma Shakespeare: “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”. Tra le cose della cui esistenza l’essere umano moderno non è più ben consapevole, ci sono tutti gli esseri che vivono su piani vibrazionali più sottili. La tradizione popolare, le favole, i sogni ed alcuni stati di chiaroveggenza permettono di aprire una finestra verso questo mondo variopinto e densamente popolato: fate, gnomi, folletti, silfidi, troll, coboldi, geni, pixies, driadi, fauni, nani, leprecauni, sono solo alcuni delle centinaia di nomi utilizzati per caratterizzare le diverse creature del cosiddetto “Piccolo Popolo” ed ogni cultura locale ha i propri (ad es. in Italia sono presenti gli Augurielli in Calabria, dei Monacielli nell’Italia Meridionale, il Baffardello in Toscana, il Linchetto nella Lucchesia, gli Ammutandori in Sardegna, gli Ometti nell’Alto Adige, ecc…).

ELEMENTALI FATE ANGELI DEVAUn Elementale della Terra in una rappresentazione di fantasia

Ad un livello vibrazionale – e di coscienza – più elevato, entriamo nell’ordine delle schiere angeliche e deviche (*), dei veri e proprio Esseri di Luce che sorvegliano e guidano le forze della Natura, canalizzate e vitalizzate tramite gli esseri elementali gerarchicamente sottostanti.

(*) Il termine deva (“colui” o “ciò” che emana luce), origina dal sostantivo maschile sanscrito dív (nominativo dyaus; “brillare”, “emettere luce”, “splendore”, “giorno”, “cielo”; dív nel sanscrito più tardo acquisisce il genere ‘femminile’) e indica il dio, la divinità. [Fonte: Wikipedia]

Gli Esseri Elementali sono le creature che plasmate – unicamente o in maniera predominante – da uno dei quattro elementi costitutivi della Natura (Terra, Acqua, Fuoco, Aria). Nell’essere umano questi elementi vibrano in equilibrio (dis)armonico, ma gli Spiriti della Natura hanno il compito di canalizzarne uno in modo specifico.

ELEMENTALI FATE ANGELI DEVAI Quattro Elementi della Natura

Sebbene siano invisibili ai sensi ordinari è possibile percepire la presenza di questi esseri quando camminiamo in zone di Natura che ci colpiscono per la loro bellezza e per la loro radianza; esistono dei momenti dell’anno in cui il mondo materiale e quello energetico-astrale sono maggiormente in contatto e tali momenti sono ben definiti dalle ricorrenze magico-religiose celtiche quali: Samhain (o Samhuinn si pronuncia “sàu(e)n”, cade tra il 31 ottobre e il 1º novembre, è il Capodanno Celtico), Imbolc (o anche Oimelc, è l’antica festa irlandese del culmine dell’inverno, celebrata il 1º febbraio, nel punto mediano tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera), Beltane (o Beltain, cade il 1° maggio, tradizionalmente il primo giorno di primavera in Irlanda), Lughnasadh (lett. “Festa di Lugh” – detto anche Lunasa – è celebrato il 1º agosto nell’emisfero nord). Anche solstizi ed equinozi sono porte di comunicazione interdimensionale: 21 marzo (primavera), 21 giugno (estate), 23 settembre (autunno) e 21 dicembre (inverno).

Il primo a studiare gli elementali più approfonditamente fu il medico ed alchimista svizzero Paracelso (1493-1541); questi esseri sono fatti della sostanza specifica di ogni particolare elemento, hanno un corpo astrale permanente ed un veicolo eterico che materializzano a piacimento (è attraverso questo veicolo che possono essere visti) vengono definiti “costruttori della forma” in quanto la loro specialità consiste proprio nel tradurre le forme-pensiero in forme fisiche trasformando modelli mentali in eterici e quindi in modelli fisici, ricevono ordini dai Deva superiori. La loro forma dipende dall’influenza dell’archetipo e della funzione a cui sono soggetti ma anche dall’influenza delle forme pensiero umane, non di rado questi spiritelli di Natura si divertono ad imitare gli esseri umani persino nell’abbigliamento. Vivono le loro attività con allegria, gioia e piacevolezza, non di rado agli elementali piace giocare degli scherzi.

Elementali della Terra: Gnomi

ELEMENTALI FATE ANGELI DEVAIn senso lato il termine gnomo definisce tutti gli elementali della terra (nome dato loro da Paracelso forse derivandolo da genomus cioè abitante della terra). Gli Gnomi sono in grado di muoversi liberamente in questo elemento ed hanno la conoscenza di tutti i segreti delle piante e dei minerali, preservano la ricchezza dell’ambiente ed i suoi tesori. Sono generalmente comunicativi ed amichevoli ed dei lavoratori solerti. Per lo più piccoli di statura, hanno occhi lucenti e gentili, portano un berretto a punta e un abbigliamento di stile medioevale, vivono nel doppio eterico della terra e spesso utilizzano dei piccoli attrezzi nelle loro attività. Al momento non siamo in grado di classificare con esattezza i vari gruppi e sottogruppi esistenti in quello che genericamente viene definito il “Piccolo Popolo” ma è certo che esistono molte razze, alcune buone e servizievoli, altre pestifere e un po’ malvagie, come la tradizione popolare ci ha trasmesso in moltissime leggende sui folletti. Altri nomi e sottogruppi degli elementali della terra: Driadi (Spiriti degli alberi)/ Brownie (Elfi domestici)/ Cluricauni (folletti irlandesi di natura godereccia)/ Pixie (Folletti verdi della Cornovaglia)/ Elfi/ Silvestri/ Satiri/ Durdali/ Lemuri/ Silvani/ Vulcani/ Etnei/ Leprecauni/ Nani/ Troll, ecc.. (ved. www-utenti.dsc.unibo.it/~mezzavia/ig/elfi.htm).

Elementali dell’Acqua: Nereidi

Le Nereidi sono gli esseri elementali che compongono l’acqua, infatti non vengono mai viste lontano da torrenti, fiumi, laghi, cascate e oceani. Hanno una forma decisamente femminile e solitamente prive di ali, possono controllare, in grande misura, il corso e la funzione dell’elemento acqua. Sono molto belle da vedere, vari chiaroveggenti le hanno avvistate librare felici e rapide sopra le onde dell’oceano (ed allora sono dette Oceanidi). Molte nereidi prediligono le cascate come loro dimora, e passano periodi anche lunghi di ritiro nella calma e fresca profondità degli specchi d’acqua sotto le cascate, quando invece si manifesta all’esterno presenta una dinamicità spigliata e frizzante, ricca di vita, sono esseri molto emotivi capaci di vivere emozioni estatiche molto forti che si riflettono sui colori e sulla luminosità del loro campo aurico. Talvolta appaiono ai bordi di laghi e cascate come graziose giovinette completamente svestite con lunghe chiome fluttuanti, il loro canto è come un’intonazione vocalica molto lunga e un po’ lamentosa. Altri nomi e sottogruppi: Ondine, Ninfe, Naiadi.

Elementali dell’Aria: Silfidi

Agli occhi del chiaroveggente le Silfidi (o i Silfi) appaiono alate, ma in effetti sono le forme fluenti dell’aura a dare questa impressione, nelle Silfidi predominano generalmente tonalità di rosa ed azzurro, con una radiosa luce multicolore che circonda la loro testa. Sono creature estremamente timide che vivono nel vento e nelle brezze, si spostano con le correnti aeree e non disdegnano il contatto con gli esseri umani. Si dice che prediligano come residenza le cime delle montagne, e che la loro guida sia un essere chiamato Paralda che risiede sulla più alta montagna della Terra. La loro forma è generalmente molto aggraziata e simile a quella umana, viceversa i silfi dei temporali sono esseri scuri e minacciosi, che incutono paura a vedersi e che ricordano dei grandi pipistrelli. A causa del collegamento delle Silfidi con l’elemento aria, associata alla dimensione mentale, una delle loro funzioni è aiutare gli uomini a ricevere ispirazione, soprattutto nelle arti creative.

ELEMENTALI FATE ANGELI DEVAElementali del Fuoco: Salamandre

Le Salamandre (da non confondersi con gli animali omonimi, sebbene ad essi associate simbolicamente) sono gli elementali del fuoco e senza questi esseri il fuoco non può esistere, molto raramente si mostrano agli esseri umani.

ELEMENTALI FATE ANGELI DEVASono descritte come creature agili e snelle, che non hanno una forma fissa (assomigliano per lo più a lingue di fuoco) e particolarmente difficili da visualizzare, possono anche variare le loro dimensioni se necessario. Sono considerati i più potenti tra tutti gli elementali e possono talora incarnare energie particolarmente distruttive. Se invocate infondono forza, coraggio e spingono all’azione; si dice che il loro sovrano sia un magnifico e sfavillante essere chiamato Djin, il cui aspetto incute rispetto e soggezione. Tra gli elementali collegati al fuoco la tradizione popolare cita anche le Fiammelle, le fate del fuoco, visualizzate per lo più come piccole luci svolazzanti attorno al fuoco. Una Fiammella offesa può diventare molto cattiva.

LE FATE

Le Fate sono elementali molto particolari, se volessimo associarle ad un elemento forse potremmo associarle al quinto elemento: l’etere, cioè il più sottile e vitale degli elementi di Natura (che non a caso nella Medicina Tradizionale Cinese corrisponde al legno, cioè alla materia vivente, al principio stesso del bios). Si dice che ogni fiore sia associato ad una piccola fatina, che ne rappresenta la sua più intima quintessenza energetica, ed è per questo che in un prato dovremmo cercare di salvaguardare i fiori, in modo da poter fornire un supporto materiale a questi piccoli abitatori dell’etere.

ELEMENTALI FATE ANGELI DEVAGenericamente c’è chi definisce come Popolo Fatato tutto il Piccolo Popolo degli elementali (in inglese il Regno Fatato è detto Fairy) e distingue quindi fate dell’aria, dell’acqua, della terra e del fuoco. Il termine “Fata” probabilmente deriva dall’antico “faunoe” o “fatuoe”, che significa creatura selvatica, abitante del mondo naturale, ma anche dal latino “fatum”, cioè destino (termine tradizionalmente associato alle tre Parche, le divinità che “filavano” la nascita, la vita e la morte degli esseri). La tradizione popolare insegna che le fate abitano per lo più nei boschi e che solo a determinate ore escono allo scoperto per danzare e divertirsi vicino a fonti, ruscelli, in prati o radure isolate e comunque in luoghi il più possibile incontaminati dalla presenza degli uomini.

ELEMENTALI FATE ANGELI DEVASi dice che le Fate siano solite danzare all’interno dei cosiddetti “Cerchi delle Fate” e che il loro canto sia al tempo stesso meraviglioso e triste, e possa indurre un essere umano a cercare di raggiungerlo. Ma attenzione… oltrepassare un Cerchio delle Fate senza un forte esercizio interiore, narra la Tradizione, può mettere nell’impossibilità di ritornare nella realtà ordinaria. I baci, il cibo e le bevande delle Fate possono assoggettare per sempre un uomo e ridurlo in una sorta di schiavitù eterna nel loro mondo. Entrare in un cerchio fatato obbliga ad unirsi alle danze, talora estremamente frenetiche, di queste creature, e sebbene possa sembrare di star danzando solo da qualche minuto o da qualche ora, nel mondo ordinario possono essere passati mesi o anni. Un uomo intrappolato in una siffatta situazione può essere salvato da un amico se questi riesce a restare con un piede fuori dal cerchio ed allungando le mani all’interno e seguendo la musica arrivi ad afferrare l’incauto danzatore e a tirarlo fuori.

Il teosofo Geoffrey Hodson (1886-1983) ha descritto un suo esperimento in cui, per un certo tempo, si è lasciato ammaliare volontariamente dal canto e dal fascino di una fata altamente evoluta, associata ad una siepe di rose selvatiche. Secondo il suo racconto questa creatura era particolarmente seducente, alta circa un metro e venti, con una veste aurica trasparente che irradiava un luminoso rosa pallido, del verde pallido, lavanda e grigio- azzurro, era in uno stato di felicità esaltata e lo invitava ad unirsi a lei e ad abbandonare il mondo degli uomini: per un certo tempo Hodson rimane come inconsapevole del proprio corpo e può condividere una felicità gioiosa, radiosa e spensierata che si dice sia la condizione permanente in quelle dimensioni. Ad un certo punto decide di rientrare nella dimensione umana ordinaria e si rende conto di come sia in effetti pericoloso un contatto prolungato con tale realtà.

La possibilità di vedere le Fate, a meno di non essere un chiaroveggente (in inglese un fey), origina dalla loro capacità di condensare il proprio veicolo eterico fino a renderlo visualizzabile da occhi fisici. Nel 1917 a Cottingley nello Yorkshire in Inghilterra, delle Fate si fecero addirittura fotografare da due ragazzine loro compagne di giochi (ved. foto sotto), episodio reso famoso dallo scrittore Sir Arthur Conan-Doyle.

Hodson trascorse qualche settimana con la famiglia delle ragazzine e a suo parere le fotografie sono autentiche in quanto ha potuto accertare la chiaroveggenza delle bimbe e la presenza di Fate identiche a quelle delle foto nei boschi della contea; di fatto è anche possibile che siano dei falsi, senza che questo tolga nulla all’autenticità del fenomeno “fate”.

Un paio di fotografie fatte da Elsie Wright e Frances Griffiths. In tarda età Frances disse che le fate erano di cartone nelle prime quattro fotografie, ma: “La quinta no, non è falsa. Perché le fate esistono davvero!”

Secondo il folklore popolare un prato ricoperto di campanule o primule, grosse famiglie di Amanita muscaria oppure cespugli di biancospino su una collina sono indizi sicuri della presenza delle Fate, ed è prudente non invadere mai un luogo scelto dalle Fate per vivere o per divertirsi, poiché potremmo essere bersagliati da avvenimenti infausti generati dal loro disappunto.

La tradizione popolare attribuisce poteri molto grandi alle Fate, dalla capacità di trasformarsi e cambiare aspetto a quella di creare oggetti dal nulla o di fare un incantesimo di bellezza (glamour) su oggetti o luoghi, dalla capacità di apparire e scomparire velocemente – magari teletrasportandosi in un altro luogo – a quella di fermare lo scorrere del tempo; le Fate possono distribuire fortuna e buona sorte agli esseri umani o, al contrario, influenzarne negativamente il destino. Pare che siano esseri molto sensibili e permalosi e che vadano in collera facilmente se irritati, ad es. non bisogna mai uccidere un animale nel loro territorio. Se una fata sceglie di rivelarsi non seguitela mai di nascosto all’interno del suo regno e soprattutto declinate gentilmente ogni offerta se doveste trovarvi nel loro territorio, prendetela sempre in dovuta considerazione ma non cercate di toccarla soprattutto non unitevi alle danze.

Esistono molte gerarchie fatate, e se per lo più sono esseri capricciosi ma buoni, esistono anche delle Fate particolarmente malvagie, rese ancora più pericolose quando si manifestano con un aspetto affascinante e seducente.

I DEVA

Sebbene in senso lato si possa definire dimensione devica la dimensione di tutti quegli esseri elementali che operano con i regni della Natura e che presiedono alla costruzione eterica dei vari ambienti naturali, in senso stretto i Deva o Devas (lett.”Luminosi” o “Splendenti”) sono le gerarchie superiori che presiedono all’attuazione delle leggi naturali, per alcuni aspetti il termine è sinonimo di Angeli, ma più spesso per Angeli si definiscono le gerarchie sottili che vigilano sull’essere umano. Geoffrey Hodson, teosofo e grandissimo chiaroveggente, li definisce “agenti superfisici onnipresenti della Volontà Creatrice, direttori di energie, leggi e processi naturali a livello solare, interplanetario e planetario”. Sulla Terra esistono Deva per ogni località del pianeta e per ogni ambiente naturale, chi è in grado di vederli li definisce bellissimi e straordinariamente luminosi, dai colori così cangianti che è difficile poterli descrivere. I teosofi li considerano come quella parte del regno angelico che è al diretto servizio della Natura.

Un magnifico deva di un bosco

Alle direttive dei Deva rispondono tutti i piccoli elementali della Natura che si occupano di ogni minimo dettaglio riguardo alla crescita di minerali, piante e animali. E’ interessante notare che da sempre gli sciamani percepiscono e collaborano con queste Forze della Natura, sia con quelle di ordine superiore sia con quelle di ordine intermedio e/o inferiore, cercando di riarmonizzare la vita umana con i cicli della terra e del cielo (“Quando la terra parla, gli sciamani l’ascoltano, quando il pianeta piange angosciato, gli sciamani rispondono”, Tom Cowan).

Queste Intelligenze Superiori Creative e Direttive che abbiamo definito come Deva rispondono in maniera esatta al volere della Volontà Unica che li presiede, poiché non hanno l’umano senso della separazione e della personalità. Il loro numero è incommensurabile ed innumerevoli sono anche gli ordini e i gradi presenti nella gerarchizzazione della dimensione devica, in generale presentano un cammino evolutivo che si svolge in modo parallelo a quello umano e (come l’essere umano) utilizzano questo Universo ed i loro mondi come scuola operativa per il proprio sviluppo.

L’imponente deva di una montagna

Il Sole, da un punto di vista superfisico, viene riconosciuto come sorgente della vita e centro di energia nell’intero Sistema Solare (è il cosiddetto Logos solare composto da una tri-unità di aspetti), e da esso emanano sette arcangeli solari (i Sette Potenti Spiriti dinnanzi al Trono) che proiettano le direttive per modellare l’intero sistema secondo l’idea divina originaria. Sono queste direttive che i Deva planetari ricevono ed attuano, facendole rispettare a loro volta dai livelli inferiori delle creature astrali. Il linguaggio devico è composto da colori e forma piuttosto che da suoni, e ciò che per noi è pura soggettività (il pensiero, la fantasia) per loro è assoluta oggettività, poiché vedono emozioni ed aspirazioni come fenomeni esterni e materiali.

Un’esperienza ottimamente riuscita di comunicazione con i Deva della Natura è quella realizzata dalla comunità di Findhorn, cittadina del nord della Scozia dove, agli inizi degli anni ‘60, Peter ed Helen Caddy e Dorothy McLean cominciarono a porre le basi per un nuovo modo di essere e di vivere in completo accordo con la dimensione spirituale dell’esistenza. I Deva del luogo impartirono loro molti insegnamenti; grazie ai consigli di un Deva che si definiva “Architetto delle forme vegetali”, cominciò a crescere miracolosamente una vegetazione prodigiosa su di un terreno arido e – fino ad allora – inospitale: cavolfiori di 20 Kg, fiori alti due metri, frutti di ogni genere, persino tropicali.

Un messaggio ripetuto frequentemente dai Deva di Findhorn riguardava la necessità dell’uomo di collaborare con loro: “Unitevi a noi in nome di Dio, siate nobili come noi e i miracoli si realizzeranno. Il mondo e i vostri corpi sono stati creati perché possiate sperimentare ed esprimere la gioia del Creatore in tutte le sue manifestazioni. L’uomo distrugge se stesso perché si sente separato da tutto… Il vostro corpo è una sola cosa col mondo e voi non potete maltrattare la Terra senza danneggiare anche voi stessi.”

Per approfondire raccomando caldamente il libro “Il Regno degli Dei” di Geoffrey Hodson – Ed. Bresci (L’Età dell’Acquario)

ANGELI ED ARCANGELI

Portiamo adesso l’attenzione sugli Angeli. Il termine angelo deriva dal greco “angelos” che significa “messaggero”; gli Angeli sono entità di Luce (composte cioè di pura energia-coscienza) che svolgono una funzione di intermediazione tra Dio e l’umanità. In quanto esseri composti da pura energia non si differenziano in entità maschili e femminili (la dualità caratterizza fortemente i mondi più materiali) e dunque mantengono l’androginia originaria da cui anche l’essere umano origina, possiamo però talvolta individuare nelle figure angeliche delle polarizzazioni maggiori verso il polo yin-lunare o verso il polo yang-solare.

Tutte le maggiori religioni riconoscono l’esistenza degli Angeli, anche perché essi sono sempre apparsi a coloro che si sono fatti carico di veicolare tra gli uomini un messaggio divino; nel pensiero religioso giudaico-cristiano vi è una precisa gerarchia celeste di riferimento composta da nove Ordini o Cori Angelici. In ambito esoterico si differenziano gli Angeli dagli Spiriti Guida, attribuendo a questi ultimi una maggior struttura di personalità (in quanto per lo più sono stati esseri umani nelle loro ultime incarnazioni e talvolta torneranno ad esserlo) ed anche una maggiore interazione dialettica con il soggetto che viene guidato. Secondo il pensiero cristiano gli Angeli non hanno mai lasciato l’Unità con il Creatore…

Fonte: www.scienzenoetiche.it

Fonte: www.scienzenoetiche.it

One thought on “ELEMENTALI FATE ANGELI DEVA

  1. Buongiorno,
    Ho letto con passione quest’articolo, cosi chiaro e semplice nella sua comprensione. Sto scrivendo un libro sul contatto con i Deva di alcune piante. Avrei grande piacere potere contattare la persona che ha scritto l’articolo. Vorrei inoltre chiedere il permesso di fare riferimento all’articolo nel libro. Attendo gentile riscontro.
    Un caro saluto.
    Satya veronique
    mail: [email protected]

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