IL SANTO DEI PROFUMI

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Autobiografia di uno Yogi: IL SANTO DEI PROFUMI

di Paramahansa Yogananda

IL SANTO DEI PROFUMI 2

Gandha Baba è capace di far profumare un fiore inodore, dandogli un profumo di qualsiasi altro fiore; fa anche rivivere fiori appassiti e fa emanare fragranze deliziose dalla pelle della gente

Figliolo, sono lieto di vederti. Dimmi cosa desideri. Gradiresti del profumo?”

A quale scopo?”

Per fare esperienza di un modo miracoloso di cui si può godere dei profumi”.

Approfittando del potere di Dio per creare dei profumi?

E perché no? Dio li crea comunque”.

Si, ma Dio modella fragili calici di petali, che si usano freschi e poi si gettano via. Voi sapete creare i fiori?”

Si, ma di solito creo fragranze, mio piccolo amico. Il mio unico scopo è dimostrare il potere di Dio”.

Signore, è proprio necessario dimostrarlo? Non compie continuamente miracoli Dio, in ogni cosa, in ogni luogo? Quanto tempo avete impiegato per diventare esperto in quest’arte?

Dodici anni”

Per creare profumi con mezzi astrali! Mi sembra, venerabile santo, che abbiate sprecato una dozzina d’anni per ottenere le stesse fragranze che potreste acquistare da un fioraio per poche rupie”.

Quale profumo desideri?”

Quello della rosa”

Così sia”

Con mia grande sorpresa, un’intensa e deliziosa fragranza di rosa si sprigionò dal palmo della mia mano. Sorridendo presi da un vaso lì accanto un grande fiore bianco che non emanava nessun odore. E’ possibile dare a questo fiore il profumo di gelsomino?”

All’istante, dai suoi petali si diffuse la fragranza del gelsomino.

Un racconto di Alakananda, amico di Yogananda:

IL SANTO DEI PROFUMI gandha babaMi trovavo, con un centinaio di ospiti nella casa di Gandha Baba. Poiché lo yogi aveva la fama di saper far comparire oggetti dal nulla, lo pregai di far comparire dei mandarini, allora fuori stagione. Immediatamente i luchi, che erano serviti su foglie di banano, si gonfiarono. Dentro ogni forma di pane si era materializzato un mandarino sbucciato. Addentai il mio con una certa trepidazione, ma lo trovai squisito”.

Molti anni più tardi, grazie a una profonda realizzazione Interiore, compresi in quale modo Gandha Baba poteva compiere le sue materializzazioni.

I diversi stimoli sensoriali a cui l’uomo reagisce (tattili, visivi, gustativi, uditivi, olfattivi) sono generati dalle variazioni vibratorie degli elettroni e dei protoni. Queste vibrazioni sono a loro volta determinate dal prana, ovvero dai vitatroni, forze vitali o energie più sottili di quelle dell’atomo, sature delle specifiche sostanze mentali corrispondenti a ciascuno dei 5 sensi.

Ganha Baba, ponendosi in sintonia con la forza pranica mediante particolari esercizi yoga, era in grado di indurre i vitatroni a modificare la propria struttura vibratoria, dando così realtà oggettiva a ciò che desiderava creare. Il profumo, i frutti e gli altri miracoli erano vere e proprie materializzazioni di vibrazioni fisiche, e non di sensazioni soggettive provocate ipnoticamente.

I prodigi simili a quelli compiuti dal santo dei profumi sono spettacolari, ma spiritualmente inutili. Non avendo quasi altro scopo che quello di stupire, distolgono da una seria ricerca di Dio…

L’ostentazione dei poteri è condannata dai Maestri.

Stralci da: AUTOBIOGRAFIA DI UNO YOGI di Paramahansa Yogananda

Fonte: autobiografia di uno yogi: su prepariamoci